Ciao, cara! :)
Avevo letto il capitolo qualche giorno fa, ma trovo il tempo per recensire solo ora (in ritardo, ma lo faccio!).
Ancor prima di leggere le tue note, avevo intuito che questo fosse un capitolo molto importante per comprendere la psicologia di Clarissa, soprattutto per capire il modo con cui si rapporta e affronta il dolore (considerando ciò che le capiterà in futuro...).
Sai, leggendo la frase "Ed io sono qui, stesa di lato nella mia camera a fissare il nulla, come se il mio dolore potesse minimamente essere paragonabile alle piaghe che affliggono l’intero pianeta" mi hai strappato un sorriso amaro: è vero, il dolore che prova Clarissa non è paragonabile a quello - ad esempio - di un genitore che ha appena perso il proprio figlio, ma non per questo ha meno dignità. Il dolore ci rende umani, veri, ed è proprio per questo che adesso Clarissa è diventata "concreta" ai miei occhi: senza questo capitolo, credo che la storia sarebbe ben diversa e che la protagonista rimarrebbe solo un personaggio fatto di carta e inchiostro (o di HTML, visto che è su una pagina web...!).
Personalmente non sono il tipo che soffre per amore. Non pensare che abbia un cuore di ghiaccio! Sono solo una persona estremamente "logica" che tende a razionalizzare i sentimenti (sbagliatissimo, lo so). Ma con questo non voglio dire che reputo Clarissa una frignona, tutt'altro: l'ammiro, perché lei ha il coraggio di abbandonarsi al dolore e di conseguenza anche all'amore che prova per Serena.
Credo che parlare con sua madre o con la sua migliore amica possa aiutarla almeno ad uscire dal baratro in cui è caduta. La vera soluzione, però, è affrontare Serena e chiederle una spiegazione. Devono parlare faccia a faccia, perché dietro un cellulare è troppo facile dire "Forse dovremmo restare solo amiche".
Perdona lo sproloquio, ma questa storia mi sta prendendo tanto e ho iniziato a "fare miei" i personaggi (= mi immedesimo a tal punto che quando sono arrivata alla fine del capitolo precedente ho sclerato manco fossi stata mollata io!).
Che dire? Il tuo stile non delude mai! Hai reso concreto il dolore di Clarissa, così come in precedenza hai fatto con il suo amore nei confronti di Serena. Non posso che farti i miei complimenti!
un bacione,
Elly |