Tu... sei. E basta, ho detto tutto.
Vorrei sommeggerti di complimenti, ma credo che affogheresti con tutti quei pensieri positivi sul tuo imparagonabile genio che mi frullano in testa (alcuni termini non sono nemmeno tanto sicura esistano °-°)... e la "favola" d'amore non è ancora terminata, comunque ;) (A proposito, ogni favola ha una morale, no?)
Pertanto, non appena l'avrai completata, armati di libri, matite e tutto ciò di cui disponi, e preparati alla mia valanga di elogi e lusinghe a non finire!! :D
Prima di tutto, perdona il ritardo... ma sai com'è, sono gli ultimi giorni di scuola, non si hanno compiti, si passano intere giornate sparapanzati(?!) sul divano...
Quindi, bè, diciamo che sono stata troppo impegnata... a non fare... niente °-° e, stanca com'ero, sollevare il cellulare ed aprire efp mi sembrava un'impresa talmente ardua che...
Insomma, scusa ^^
Secondooo! ... Da dove iniziare?
Uhm... bim bum ba le giù... Partiamo da ciò che più mi ha colpito: l'ambientazione. Un vecchio paesino in campagna in una Francia rinascimentale sfarzosa e lussureggiante, ma anche ammuffita nell'ignoranza dalla miseria e dalla superstizione.
E lo sguardo si sposta nella polverosa soffitta di un piccolo locale, dove si incontrano un (ADORABILE) pittore (se fosse stato uno scultore, forse sarebbe stato più appropriato XD) ed una semplice, ma estremamente determinata, ragazza di campagna.
L'idea di spostare la vita della nostra dolcissima tartaruga sdentata nel periodo in cui visse il grande artista che conosciamo è qualcosa che mi intriga e mi affascina allo stesso tempo: i modi di relazionarsi di Donatello sono sempre galanti e raffinati, quasi appartenenti ad un'epoca diversa, ragion per cui i vestiti di un poveraccio di strada, nonché genio irriconosciuto, in un periodo così differente dal nostro, gli calzano alla perfezione.
Ed April... ammetto di essermela immaginata con le ciabatte sfondate ed il grembiule bianco, ad un certo punto, oltre a qualche ciocca ribelle sfuggita alla cuffietta merlettata XD
Inutile dirti che è esattamente lei. Specie in questo capitolo, in poche brevi righe sei riuscita a tirar fuori l'indecisione, la titubanza e la determinazione nel compiere il semplice gesto di bussare ad una porta. Non vuole disturbare l'amico, ovviamente (tipico di April), ma l'istinto protettivo, che la spinge a farsi in quattro per aiutare chi ne ha bisogno, alla fine prevale, spazzando via ogni indecisione.
Il che suppongo sia un bene, in questo caso, no? No?! Non oso immaginare cosa abbia potuto fare Donnie per ottenere "più colore"... DOVE abbia potuto tagliarsi per ottenere più sangue.
Permettimi di soffermarmi solo un momento su quest'altro importante punto: il colore. In questo determinante momento, il colore per Donatello è tutto. Come lo stesso rosso, il colore per Donatello è vita. E lo sta uccidendo.
(Ah! Ricordami di denunciati! Nessuno, e dico nessuno, può permettersi di torturarmi in questo modo... ;) E tu, nell'attesa, mi stai letteralmente consumando! Ecco. Una mano è andata. Ora mi toccherà continuare a scrivere questa recensione solo con la sinistra. E no, non sono mancina.)
Una caratterizzazione dei personaggi sensazionale, curata sin nei minimi dettagli, una trama accattivante, aromatizzata da quella lieve aura di mistero che spinge il lettore ad immedesimarsi sempre più nella vicenda: questi gli elementi che rendono la tua storia unica ed indimenticabile.
Per non parlare del titolo! Tempo.
L'intero capitolo mi è parso l'insopportabile, tremendo scorrere d'un cronometro. Conto alla rovescia, cifra meno cifra, e istante dopo istante ti avvicini alla conclusione, alla fine di tutto, al risultato. E adesso, tempo.
Giù i pennelli, signori.
Inoltre, poiché sono DAVVERO curiosa di scoprire cosa Donatello abbia dipinto, ti chiedo (e so già che - con mio grande piacere... adoro le sorprese! - non mi risponderai) 'il titolo potrebbe avere qualche connessione con il quadro?'
È un'idea banale, probabilmente... come è probabile che io sia totalmente fuori strada ^^
Inizialmente, avevo pensato ad April: è plausibile che lei per Donnie possa rappresentare la perfezione, e, dipingerla, il suo primo grande capolavoro.
Ma allora perché, una volta terminato, il moro (uh! Che strano chiamarlo così...! ^^) l'avrebbe guardato atterrito, quasi deluso? Non è stato in grado di rappresentare la bellezza effettiva della ragazza? O stava pensando piuttosto ai danni irrimediabili inflitti al suo corpo? (Lalala, noncivogliopensare, noncidevopensare! XD)
Sai una cosa? Questa parte mi ha ricordato moltissimo il libro "Il Ritratto di Dorian Gray" (se ancora non l'hai letto, ti supplico di farlo perché è stupendo *.* o bè, per lo meno, a me è piaciuto ^^): Donatello, come il pittore del libro, non vuole vendere il quadro, solo che, anziché la sua anima, nel dipinto c'è il sangue dell'artista... brr, inquietante.
Mmh... Suppongo di dover attendere il prossimo capitolo per scoprire il soggetto di sangue ritratto.
Che dire... illuminami, mio idolo! :D
Prima che mi dimentichi, un'ultima nota.
Io adoro, ADORO, le scritte in neretto che hai scelto di inserire. Data la loro grandezza a confronto con il resto del testo, sembra quasi che la "famosa vocina" rimbombi nella tua mente in una maniera assordante, costringendoti ad ascoltare anche ciò che non vorresti sentire...
Sicuramente ho dimenticato qualcosa... (-No! Ti prego, basta! Finisci questa benedetta recensione, dannazione! Non ti sopporto più!)
Ma è chiaro che posso ben dirti, anzi gridarti, senza mezzi termini, CHE SEI UNA GRANDE, CARTOONKEEPER! XD :D (Recensione modificata il 09/06/2015 - 03:55 pm) |