Ti sei già fatta un’idea di quanto io abbia amato questa storia, credo…
Te l’ho detto, però, una recensione dovevo lasciartela. Se non perché mi obbligava qualcuno, almeno per dovere morale.
Insomma, come si fa a non recensire questa cosa? *^*
E no, no, non venirmi a dire che non c’era bisogno. Ci sono storie oscene che ricevono trenta e più recensioni, eclissando totalmente storie come la tua.
Quindi, sì, c’era bisogno di una recensione. E di quelle serie anche, non come la registrazione che ti ho fatto, dove inveisco come una povera pazza mentre i miei ridono nell’altra stanza.
Hai notato la serie di cose inutile che ho sparato finora?
Tanto per cominciare, GRAZIE.
Giuro, la dedica era l’ultima cosa che mi sarei mai aspettata. Mi sono persino girata verso mia sorella, sinceramente commossa; e lei mi guardava, con la sua solita saccenteria.
Ti evito la discussione avuta in seguito, comunque non c’era davvero bisogno.
Sì, di questo non c’era bisogno!
Intanto lo sai che per te ci sarò sempre, in qualsiasi momento in cui tu avrai bisogno del mio sostegno. Potrei essere anche a Raftel – non ho idea di come ci sia arrivata -, ciò non toglie che correrei sempre in tuo soccorso. Anche se non so quanto le mie parole di conforto ti siano d’aiuto, anzi mi chiedo come riescano a tirarti su il morale.
A me sembrano sempre le parole di una ragazza tanto antipatica e che si crede di sapere tutto.
A parte questo, grazie ancora, di tutto cuore!
E sappi che io non ho fatto nulla per la pubblicazione di questa storia. Io lo so che tu eri indecisa se pubblicarla o meno, avevi solo bisogno della spinta in più che ti incoraggiasse a farlo. Non è come per la mia storia: io quella non volevo pubblicarla proprio, mi sembrava un obbrobrio, sei stata tu a convincermi. Lì la dedica ci stava, anche solo per esprimerti quanto bene ti voglio e per ringraziarti di tutto quello che fai.
Dunque, shhh, non c’era bisogno della dedica. Tutto quello che faccio, lo faccio perché ti voglio bene, e lo sai! <3 uu
Ma adesso passiamo alla storia.
Cos’è?
E non lo sto dicendo in senso negativo, non mi sto strappando i bulbi oculari o cose del genere (?)
Lo dico perché, santo cielo, c’è tutto! Feels, angst, e chi più ne ha più ne metta!
Partiamo dal fatto che sono rimasta scioccata di scoprire in che periodo era ambientata la storia. Mentre leggevo, ripetevo tutto il tempo: “Non l’ha fatto…”; quando ho realizzato che invece era ambientata nel momento in cui Law salva Rufy, mi sono messa a dire: “L’ha fatto! L’ha fatto davvero!”, puntando il dito contro lo schermo.
Allora, nella registrazione ti ho detto che volevo scrivere anch’io una cosa del genere e, credimi, è stato un bene che non l’abbia fatto. Diciamo che mi sono innamorata di quella fan art (sempre perché le fan art non sono fonte d’ispirazione… *canticchia*), come credo che sia successo anche a te; perché, andiamo, è palese che tu abbia preso spunto da quest’ultima per la creazione di questo capolavoro.
E no, non è un male, sai come la penso! uu
Mi è piaciuto il fatto che Law comprenda i sentimenti di Rufy, che sa che cosa significa perdere un fratello. E poi, io continuo a sostenere che lui è andato a Marineford ad aiutare il nostro Cappellaio proprio per questo motivo.
Credo che tutti si siano chiesti che cosa diavolo ci facesse lui lì, perché stesse mandando il suo viaggio a quel paese, e, dopo il flashback di Oda, il motivo più lampante mi sembra proprio questo.
Potrà trovare la scusa della “D” o della buona impressione che gli aveva fatto Rufy, tanto sia io sia l’altra metà del fandom confermiamo questa teoria.
(insomma, le immagini struggenti mica me le creo da sola! Non ancora, almeno…)
Poi, beh, vogliamo parlare degli spezzoni con i due flashback?
Al dir poco perfetti *^*
Non solo perché i personaggi sono maledettamente IC – Lamy è adorabile, e hai mantenuto il sadismo di Law senza sorvolare sul suo affetto verso la sorella -, ma anche perché hai messo in luce il rapporto tra i due in maniera strepitosa.
“Sospira, Law. Un giorno, ne è sicuro, Lamy lo ringrazierà, un giorno, anche di questo è sicuro, potranno giocare insieme, senza alcun pensiero”.
Te l’ho detto, questa frase mi ha ucciso, soprattutto perché ti ritrovi un Law che nasconde le sue emozioni nella scena successiva. Figurati se il nostro chirurgo può far crollare la sua scorza dura come un diamante!
Però, in un certo senso, è proprio questo il bello dell’introspezione che fatto su questo personaggio: hai dimostrato che, sì, anche Law può avere un crollo, che anche lui ha conosciuto la sofferenza vera e propria.
Poi, andiamo, il momento in cui ricorda la visita a sua sorella in ospedale, è altrettanto struggente. Perché lui si sente in colpa, perché Lamy non ha ancora capito niente di quello che le è successo, e perché Law vede negli occhi dei suoi genitori la perdita di qualsiasi speranza.
“Mentre giocano a prendere il tè, Law sa che non si perdonerà mai di aver sprecato quel tempo che avrebbe potuto passare con lei.”
Questa frase è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sono scoppiata a piangere. Ho appoggiato la testa sul ripiano di legno, cercando di trattenermi, ma è stato inutile.
Come si fa, dico io?
Di tempo ne avrebbero avuto a sufficienza, se solo Oda non fosse così sadico, dannazione! T.T
Il finale, lo sai, mi è piaciuto da morire. Mi ha semplicemente confermato che, sì, questa storia potrei benissimo appenderla nella mia stanza.
“Lancia un ultimo sguardo al ragazzo disteso davanti a lui: sembra sereno, in quel momento, nulla che metta in evidenza l’enorme ferita che ha nel petto. Non sul petto, ma nel petto. Law sa che per quest’ultima, non c’è niente che lui possa fare. Può conoscerne la natura, la grandezza e la profondità e la posizione, ma non ha i mezzi per curarla, e sa che non li avrà mai.”
Questa è la frase più bella che tu abbia mai scritto. Cielo, ti fa capire che non sempre c’è una cura a tutti mali, per alcuni bisogna semplicemente andare avanti.
Una volta, mia madre mi ha detto che la perdita di una persona cara è una ferita che rimane sempre; può rimarginarsi, ma la crosta è debole, e basta un nonnulla per riaprirla.
Ho pensato subito a questa cosa mentre leggevo questa frase: perché è vero, e l’abbiamo visto anche con gli stessi personaggii di One Piece; con Rufy che vuole il Mera Mera a tutti i costi, con Law che vuole vendicare Cora.
(ora, seriamente, è normale desiderare un crollo emotivo da parte di Sabo, solo perché voglio farmi un pianto di quelli liberatori? Porcaccia la miseria, desidero troppo questo maledettissimo flashback e un bel momento tra i due fratelli… T^T)
Questo dolore non avrà mai fine, e solo chi ha convissuto con quest’ultimo può saperlo.
In conclusione, sappi che la prossima volta che ti sento dire che scrivi storie oscene, giuro che ti prendo a schiaffi!
Ma come fai anche solo a pensare una cosa del genere?
Lo stile è sempre pulito, errori grammaticali non ce ne sono, i personaggi sono caratterizzati perfettamente… Dico io, che cosa pretendi figlia mia?
Questa storia è magnifica, chiaro?
E non dire che non è così, perché potrei aumentare la dose di schiaffi! uu
Detto questo, ottimo lavoro, cara! Davvero, ti faccio tantissimi complimenti :D
Non vedo l’ora di leggere un altro dei tuoi bellissimi scritti (magari su Sabo e Koala *fischietta*).
Un bacio enorme, e grazie ancora per la dedica e per avermi permesso di leggere questo capolavoro ;)
Ti voglio bene <3
La complessata che è peggio di una piattola
|