Ciao ~
Avrei dovuto leggere questa fan fiction qualche giorno fa, ma come promesso sono qui in ritardo e solo per farlo come io comanda *citazioni casuali da canzoni altrettanto casuali*
Ci tengo a leggere e commentare una storia nel modo più giusto e degno possibile: con attenzione, minuziosamente. Se sono io a puntarla, poi, mi sembra oltremodo doveroso.
Come di consueto, inizierò a parlarti della prima impressione, di quella generale: titolo e introduzione – perché io sono una frana con entrambi e perché so che molte persone, invece, riescono a gestire entrambi alla grande. Tra l’altro sono certa – e qui parlo con cognizione di causa – del fatto che siano le prime cose che saltano all’occhio di un lettore di passaggio. Nel mio piccolo, quindi, per quanto incapace io sia a creare titoli e introduzioni, ci tengo a dare l’opinione di una me lettrice!
Il titolo è d’impatto. Breve, conciso, indicativo. Per certi versi mostra una personalità di base molto chiusa, quasi inglobata in un involucro spinoso. Molte persone, soprattutto adolescenti, sostengono che nessuno è in grado di poter amare ciò che si è. Di conseguenza è un concetto che mi piace, qualcosa che suppongo verrà poi valicato con la storia in sé.
L’introduzione è molto romanzata, quasi comune. Dal mio punto di vista non è ciò che attira la me lettrice, ma che potrebbe attirare parecchie persone. Mi sono concentrata molto di più sul titolo, lo ammetto, ed è lì che ho deciso di poter approdare in questa storia. Parlare del contesto mi risulta difficile come, suppongo, risulta difficile un po’ a tutti gli autori e le autrici – è più facile parlare delle storie altrui che delle proprie, l’ho imparato nel corso degli anni. Ma dopo un titolo del genere, dopo simili avvertimenti e un contesto così classico non ho potuto non incuriosirmi. Sono dell’idea che prometta bene, tutto sommato, e che tu abbia cercato di definire i personaggi principali nelle poche parole a disposizione sul sito. Quindi complimenti!
Le tue note, poi, sono quelle che mi hanno fatto desiderare l’attesa. Ecco, so cosa significa tenere tanto a una storia, editarla e riscriverla fino a lavorarci sopra e riproporla. Meriti la mia stima, la mia attenzione, e a questo proposito non avrei mai potuto cercare di contattarti mentre la febbre mi annebbiava la vista – sono logorroica, si nota?
Preferisco scrivere recensioni corpose che toccano tutti i punti salienti di uno scritto, piuttosto che qualche riga campata per aria (e parlo da autrice ad autrice, perché chiunque vorrebbe avere dei pareri globali quando ci mette anima e corpo in qualcosa)!
Ora voglio dirti una cosa che non so quanto possa o meno farti piacere: mi ricordo di te. Ho già letto qualcosa di tuo ed è per questo che sono ancora qui. Non mi dimentico le persone, no davvero, perlomeno non quelle che in qualche modo mi hanno lasciato qualcosa. Quindi saprai già quanto io sia logorroica, temo.
Questa volta, però, non ho niente di critico da farti notare e la cosa non può che farmi sorridere. Mi fa piacere, giuro, perché significa che con l’andare avanti del tempo sei migliorata un sacco e non solo ai miei occhi! Complimenti due volte – ora non so se tu ricordi chi io sia, ma spero di sì *rool* altrimenti vuol dire che ho appena fatto una pessima figura (?)
L’unica cosa che non è di mio gusto – e qui parliamo di un fatto puramente personale – è il cambio di punto di vista. Ma dal momento che la tua storia scorre facilmente non lo trovo un punto così a sfavore, ecco. Mi confonde appena, tutto qui. Punterei a una narrazione in terza persona anziché prima, se la storia tratta di tematiche corali. In fondo, però, è solo un’opinione personalissima.
Ciò che voglio dire sul capitolo, invece, è che l’ho trovato parecchio denso di emozioni. Come già annunciato dalla mia riflessione sull’intro, si tratta di una storia dove vuoi delineare bene i personaggi attorno alla protagonista. Il fatto che s’introduca anche l’ambivalenza criptica del fratello di Sarah, poi, non può che farmi preannunciare altrettanto per il futuro.
Nota a casissimo (?) – Evan fuma le mie stesse sigarette! *rool*
Ad ogni modo la parte più emozionante è stata quella iniziale, quella in corsivo. Mi ha molto colpita nella sua introspezione, forse ha pareggiato con il gelo che è calato a tavola dopo la notizia sull’aggressione del nordafricano.
Prometto che appena avrò un po’ di tempo libero – magari domani – continuerò a leggere questa storia.
Sono curiosa di vedere come si evolverà la faccenda e prometto che sorvolerò sulla questione del cambio di punti di vista :3
Alla prossima,
xoxo |