Lo so, sono in un ritardo a dir poco vergognoso. Ti chiedo scusa, ma ogni volta che mi siedo per proseguire nella lettura e lasciarti una nuova recensione, vengo interrotta o infastidita. Lo dico sempre che le Moire ce l'hanno con me (?).
Ad ogni modo, Iris, sono finalmente qui!
Sai che leggendo questo capitolo mi sono commossa? Dico davvero, anche perché non avrebbe senso mentire. Ho sentito tutti i sentimenti che, nel corso della lettura, ha provato la povera Parthenope: dalla gioia iniziale per aver trovato una compagna al macabro piacere che rapiva entrambe nell'attirare sventurati marinai fra i flutti del mare, dall'accettazione della propria sorte all'amore e al dolore per aver incontrato e perduto Odysseo, l'unico uomo a cui la fanciulla avrebbe donato tutto. Nonostante il loro fosse stato un incontro fugace, la scena descritta è talmente intensa che non si può assolutamente pensare che ciò sia avvenuto in modo "frettoloso". Anzi, sembra quasi che il loro incontro sia durato una vita e che si sia svolto a rallentatore...!!
Il tuo stile è meraviglioso. Le pause frequenti, i punti fermi, le frasi brevi non fanno altro che accrescere la sensazione che ciò che si sta leggendo non sia altro che un ricordo lontano e dimenticato, di quelli che si rimembrano forse solo nei sogni e nemmeno in modo ben distinto. Se dovessi definire la storia, direi che sembra un lungo e dolente sospiro... ed è una visione davvero affascinante!
Odysseo, fra tutti gli eroi e anche fra tutti gli dèi, è l'unico che non ha mai ceduto al suo lato "umano", quello dominato dall'istinto e dall'irrazionalità: in fondo, egli è l'uomo prudente e dai mille pensieri, che nessuna donna hai mai avuto davvero. Forse, nemmeno Penelope...!
Ti rinnovo i miei complimenti, Iris. Cercherò di recensire l'ultimo capitolo il prima possibile! :)
a presto!
Elly |