Recensioni per
Un Campo Di Tulipani Rossi
di Relie Diadamat

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/02/16, ore 15:07

Eccomi di nuovo qua, a deliziarmi con la grazia e la delicatezza della tua scrittura; stavolta mi sono regalata una original, incuriosita dalla sinossi e dal tema - legato alla dipendenza - e dall'ambientazione americana, e in particolare newyorkese, che io amo molto, essendo NY una delle città in cui mi trasferirei senza pensarci due volte.

Ebbene, questi due capitoli me li sono bevuti come un bicchiere di acqua fresca - e non perché il tema sia lieve, ma per il modo in cui tu lo hai affrontato: in punta di penna e con delicatezza, mettendo il focus sull'interiorità dei personaggi, e decidendo di mostrare al lettore le loro ferite senza calcare la mano, quasi con pudore.
La figura di Oliver mi è entrata nel cuore: un uomo di così grande talento - un tempo vivo e vibrante di arte e di ambizione - ridotto a un involucro rancoroso e dipendente dalle sostanze chimiche che lo sostengono e al contempo lo precipitano nel baratro di solitudine e autodistruzione.
Ho amato il modo in cui hai descritto - anche qua, in punta di penna, senza eccedere nei dettagli, in modo quasi "impressionistico" - la sua storia con Laura; le speranze che aveva racchiuso in quell'amore (stupende le metafore che hai usato per descriverla), poi infrante senza un vero motivo; o meglio, il motivo sono certa che c'era, ma tu non lo affronti in questi primi due capitoli, lasciando questa ferita aperta, e ancora sanguinate. Non ti nascondo che, nei futuri capitoli, mi piacerebbe leggere anche la "campana" di Laura, ma al momento il focus è giustamente su Oliver e dunque rileggiamo quel dolore attraverso i suoi occhi, in una mimesi empatica totale.

Devo dire che l'entrata in scena di Eleonora (e della piccola Marleen) è stata a dir poco ad effetto: piccolo tornado che va a sconvolgere la (cupa) routine di Oliver, rimettendo (e rimettendolo) in discussione.
All'inizio sono stata molto contrariata dal modo in cui ha trattato la piccola - ma è comprensibile, dato che non sapeva di avere una figlia, e data la sua situazione contingente, dove non riesce neanche a prendersi cura di se stesso.
Nel secondo capitolo, tuttavia, qualcosa sembra cambiare - e non vorrei dire, ma credo che il primo mattoncino del muro col quale Oliver si è circondato sia stato spostato, e presto altri verranno divelti, fino a far crollare la barriera.

Mi risulta ancora oscura la motivazione di Eleonora di lasciare a Oliver la bambina: probabilmente è qualcosa che si lega a Laura - o forse a lei stessa - ma è bene che questa cosa non sia ancora chiara, perché la storia è appena iniziata, ed è giusto lasciare che le cose si disvelino poco a poco.

Una menzione a parte la faccio sullo stile, che è fluido e delicato, davvero pieno di grazia; sempre molto belle le immagini che riesci a creare - come ad esempio le metafore per definire il colore degli occhi dei personaggi, o quel bellissimo riferimento filosofico a Eraclito nel primo capitolo, che ho trovato davvero ben inserito.

Bene dunque: a questo punto posso sperare in un aggiornamento futuro di questo racconto così colmo di introspezione e umanità? Ti prego, non dirmi di no.

A presto,
Flora

Recensore Veterano
25/09/15, ore 19:49

Finalmente trovo il tempo per rispondere allo scambio. 
Probabilmente nemmeno ti ricordi di me quindi ti spiego: ho proposto uno scambio su facebook e mentre tu hai recensito la mia "It's a metaphor" a me toccava scegliere qualcosa dal tuo profilo (solo che lo scambio risale a tipo due settimane fa e io trovo, per modo di dire, il tempo di ircambiare soltanto ora causa scuola e professori che il primo giorno di scuola dicono già di essere indietro con il programma - sembra una barzelletta, ma la prof di scienze l'ha detto per davvero!). 
E comunque, passo al dunque perché anche adesso in realtà sarei un pochino di fretta: solo che tra una pausa e l'altra, un rigo oggi due domani ora che ho finito di leggere ne approfitto per recensire prima che le assurdità di Hegel sostituiscano tutte le cose che dovevo dire (che in realà non sono poi così tante).
Parto dal presupposto che già ti conoscevo, ho già recensito "Parigi non perdona" e come per quella, anche qui il mio parere è cento per cento positivo e mentre quella mi era sembrata "pesante" per la sua lunghezza eccessiva (ricordo di averti detto che sarebbe stata più semplice se divisa in più capitoli e di non essere stata l'unica) questa mi è sembrata molto più fattibile, dal punto di vista della lunghezza. Ora, togliamo il fatto che io ho dovuto leggerla a spizzichi e bocconi per il motivo che ho già scritto, ma se avessi potuto leggere tutto d'un fiato mi sarebbe stato molto più facile rispetto all'altra. 
Per quanto riguarda il resto, non saprei da dove cominciare con i complimenti. I personaggi che stai creando con le loro storie che si intrecciano e il testo così pulito e privo di errori. Te ne faccio una marea, di complimenti. 
blackswan_

Perdonami per la fretta e gli eventuali errori. 

Recensore Junior
29/08/15, ore 20:50

Ciao :) eccomi qui, ho fatto prima che potevo ;)
Essendo solo due capitoli ho pensato di leggerli entrambi. Veniamo al dunque: ti direi di ingrandire il font, perché così piccolo da un po' fastidio mentre si legge. Per la storia in sé, devo essere sincera, il primo capitolo mi ha lasciato un po' interdetta.. siamo partiti con i cliché e sinceramente non ho capito perché si è parlato della bambina che rivedeva il padre.. non era la prima volta che lo incontrava? Non si sa ancora molto su Eleonora e vorrei tanto capire perché ha fatto quello che ha fatto.. e incuriosita dalla piccola che sembra essere abbastanza determinata.. ci sono ancora mille particolari ancora da mettere in chiaro e spero lo farai con i prossimi.. ti consiglierei di non abbandonare la storia.. se ci lavori bene può uscirci una bella storia.. ero un po' indecisa se mettere neutra o positiva.. perché appunto non ho visto molta originalità in partenza ma sono sicura che ne possa uscire qualcosa di buono. La bandierina verde se la merita la bambina ;)

Recensore Veterano
16/08/15, ore 15:55

Eccomi qui! :)
Ti dirò sia per il primo capitolo che per questo. L'unica difficoltà è da dove partire dato che ho un trilione di cose da condividere! LOL!
Cercherò di essere ordinata.

Il titolo.
Quello della storia ha rievocato istantaneamente una piacevolissima immagine, seppur velata di una certa malinconia, nella mia mente attirando definitivamente la mia attenzione.
Quello del primo capitolo, invece, mi ha riportata indietro nel tempo a quando frequentavo il liceo. La citazione in greco ed il significato filosofico della stessa costituiscono un bel ricordo per me e trasmettono la sensazione che i tuoi personaggi abbiano una profonda sensibilità e che riflettano molto sulla propria esistenza.

Il mio povero cuore ha perso diversi battiti incappando in tutte le similitudini e metafore che hai utilizzato, ma anche trovandosi dinanzi ad affermazioni quali "Quella ragazza, era una bellezza senza nazione, appartenente interamente a se stessa". Meravigliosa.

Nel primo capitolo ho trovato una serie di sviste. Nulla di grave comunque: niente strafalcioni, niente orrori - sì, li chiamo orrori - grammaticali. Forse al tuo posto avrei spezzato diversamente un paio di periodi e spostato qualche virgola, ma è una questione di gusto personale e niente affatto un errore.
Nel secondo invece non ho trovato nulla che non andasse.

La trama non è per niente banale e i due capitoli non risultano per nulla pesanti. Abbiamo subito un bel colpo di scena che senza ombra di dubbio tiene incollato il lettore al testo: ottima decisione. I salti temporali tra passato e presente sono una scelta molto appropriata per alleggerire e incuriosire al tempo stesso. Condivido quindi anche questo :)
Ho apprezzato in particolar modo, oltre a similitudini e metafore come ti dicevo prima, l'importanza che hai dato agli occhi dei tuoi personaggi. Quando hai descritto lo sguardo della bambina non ho avuto alcun dubbio in merito alla sua identità. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, si dice, e tu hai reso perfettamente l'idea.

In conclusione non posso far altro che complimentarmi con te e attendere i prossimi aggiornamenti con grande curiosità :)
Alla prossima!

Recensore Veterano
04/08/15, ore 22:25

Eccomi di nuovo qui, dopo il primo capitolo ho subito voluto leggere il secondo. Ti confesso che questa storia mi ha presa molto, sono sinceramente curiosa di come possa andare a finire la convivenza dei due e la bugia che la zia porta avanti.
Spero tu continui presto, intanto finisce nelle seguite in attesa di un tuo aggiornamento.
A presto :)

Recensore Master
28/07/15, ore 13:51

Ciao. Avevo letto tempo fa il primo capitolo, così sono andata avanti adesso.
Interessante e penso piena di segreti la storia, anche se devo essere sincera mi sono persa un po' tra le parentele e i cognomi e chi è zio, sorella di chi. Immagino che verranno spiegati meglio più avanti, però avrei preferito qualche parola in più adesso per avere chiaro i diversi ruoli.
Continuo a dire che lasciare la bambina con quel uomo sia stato un atto irresponsabile, perché lei non lo conosce, lui si droga e non sa come si cresce e si cura una bambina quindi non so cosa verrà fuori, per di più l'hanno affidata senza il permesso della madre da quello che ho capito, quindi sembra quasi che nessuno la volesse...
per adesso è tutto,
A presto,
Principe Dracula

Recensore Junior
19/07/15, ore 09:41

Ciao, vengo dallo scambio di recensioni su EFP. 
"mentre una stella tremò", credo sia meglio usare l'imperfetto, per enfatizzare l'idea di continuità cui, solitamente, è legata la congiunzione "mentre".
Onestamente non comprendo la similitudine "crucciato come un cane famelico". Crucciato significa preoccupato e tra preoccupazione e ferocia esiste una certa differenza (ok, sto anche soppesando l'ipotesi che da qualche parte sia sottintesa la presenza di un volto pieno di rughedi preoccupazione, fosse anche di espressione, così come il muso di un cane tende ad arricciarsi quando la bestia ringhia).
Il debutto di Oliver sa un pochino pochetto di cliché. Insomma, il ragazzo povero-ma-talentuoso che trova l'occasione per farsi notare come sostituto, come ultima speranza per il padrone di un locale che, altrimenti, rischierebbe se non il fallimento almeno di perdere un bel po' di soldi. Tuttavia sei stata in grado di descrivere il tutto senza risultare pesante. 
La scena in cui si sente per la prima volta la voce di Marleen è molto carina, soprattutto la fine. Di nuovo, ha il sapore del già visto, ma ormai quasi tutto lo ha. Quindi non è poi un problema cos' grande. 
Alla prossima!

 

Recensore Junior
10/07/15, ore 22:58

Ciao,
eccomi qui! Ho letto entrambi questi due capitoli e ho apprezzato entrambi tantissimo. Trovo questa fanfic molto drammatica ed è stato corretto inserirla in questa categoria, visto che l'inserimento di un problema attuale come le dipendenze la rende ancora più realistica e vicina a chi legge.
Mi piace anche il fatto che tu abbia inserito due personaggi danneggiati in qualche modo, non perfetti e stereotipati, tra cui ovviamente spicca Oliver, ma anche Laura e la sua bugia sulla sua salute.
Insomma,non sono una Mary Sue e una Gary Stue! Anche Eleonora è un personaggio positivo, è stato intelligente da parte sua dare una chance a Oliver di fare il papà.
A tutto si unisce la piccola Marleen che porta una nota di positività e speranza nella storia, una piccola luce nel buio. In fondo forse i parenti di Laura lo vedranno come una causa persa, ma quella bombetta si fida di lui e magari nell'accudirla potrebbe ritrovare sé stesso.
Aggiungo che ho trovato fluffuosissima la scena fra lui e la bambina, nel lettone.
Molto tenera. Complimenti

Ciao.

D.

Recensore Veterano
07/07/15, ore 13:28

Il personaggio di Oliver, anche in questo secondo capitolo, riesce ad affascinare e a stranire alla stesso tempo. Dal punto vista umano Oliver si configura come un "uomo ditrutto" e lo dimostra anche: nessuna gentilezza nemmeno nei riguardi di una bambina, sua figlia. Tuttavia il personaggio mostra tutta la sua sensibilità, quella d'artista, seduto allo sgabello del piano, lisciando i tasti per farci amicizia. 
Ora Oliver è solo, senza musica ma con una figlia e un passato con cui fare i conti. Troverà il modo per modificare il suo aspetto più rube e incanalarlo nella gentilezza?
Eleonora quindi ritorna in pianta stabile e New York... Sembra essere l'unica a riporre, forse ingenuamente, la fiducia in Oliver. Il suo personaggio,anche se ancora avvolto nel mistero mi piace moto, è posotivo.
Personalemtne sono molto felice che questa storia abbi atrovato una continuazione, mi ha presa molto già dal primo capitolo e non capivo il perché volessi cancellarla.
Non posso che rinnovarti i complimenti ed aspettare il seguito.
Un saluto,
LuxLuxis.

Recensore Master
07/07/15, ore 10:10

Parto dicendoti che questa storia nasconde qualcosa, già dall'introduzione comunque avevi specificato quanto le cose non fossero proprio così gravi o cose simili ed in effetti mi sto chiedendo se Laura sia davvero malata ma penso che lo scoprirò quando comparirà. O comunque se Marleen - complimenti tra l'altro, nome meraviglioso - sia la figlia di Oliver ma forse su questo non posso essere così insicura dato che i coniugi mi sembravano realmente distrutti e sconvolti perciò sarà la verità.
Sono curiosa di scoprire quello che è avvenuto in passato ed il motivo di Oliver a non voler parlare di Laura, stessa cosa pure gli zii sembrano timorosi a riprendere quell'argomento.
Chissà perché.

Aspetto il prossimo.
Au revoir

Recensore Veterano
06/07/15, ore 20:36

Ciao!
Eccomi qua. Spero che la connessione mi supporti fino alla fine. Se la recensione farà tanta pena, la sistemerò una volta in Italia, promesso.
Allora, avevo già letto il primo capitolo, perciò è stato interessante seguire lo svolgersi della storia nel secondo capitolo.
La scelta dei personaggi si sta rivelando molto coinvolgente: in questo nuovo capitolo, oltre ad un momento di tenerezza dolciosa iniziale, con il nostro Oliver drogato Castro che inizia a svelare un lato umano, abbiamo anche un approfondimento del passato che ha legato Oliver alla sua amata e alla famiglia di lei.
I due zii proprietari del bar hanno tutta la mia simpatia, il vecchio un poco burbero sembra nascondere un lato tutto dolce.
La scelta di Eleonora potrebbe sembrare di sicuro azzardata ai loro occhi, e in effetti anche a me pare un poco azzardata, ma di sicuro, se l'ha fatto, è certa di una redenzione di Oliver.
A proposito di lui, mi è davvero piaciuto il suo flashback con il pianoforte e la loro "amicizia". Fa molto Novecento.
Bene, credo di aver detto tutto. Non ho notato errori grammaticali, ed anche questo è un bene!
Ti saluto, sperando che il wifi non mi abbandoni ora che invio la recensione! *tiene le dita incrociate*
Baci e a presto,
Nox