Recensioni per
La Ragazza del Juke-Box
di Francine
Ho letto bene? |
E così era Misty il Wedding Planner! Grazie al Cielo! |
Oh, povera Elena! |
Oh, ma che storia deliziosa! |
*balza in mezzo alla pagina con il dito puntato verso Marco* |
Ciao Francine, che bello vedere l'aggiornamento di questa storia, stavo aspettando con ansia e vedere oggi che avevi postato il capitolo, mi ha reso molto felice. |
Buona sera bella e perdona il ritardo, in questi giorni quasi non respiro ma i minuti per leggere il tuo bellissimo racconto lo trovo, come quello di lasciarti un mio piccolo commento, come tu meriti. |
Marco sa di vetiver e io qui sbavo (un catino, presto, UN CATINO) perché è un odore che mi piace moltissimo! |
Cosa vedono i miei occhietti miopi? Ogni aggiornamento di questa storia mi riempie di contentezza, anche quando sono in agonia, anche quando preferirei non avere ossa ed essere già un ectoplasma piuttosto che muovermi o - tragedia! - starnutire. Sì, ho il raffreddore - molesto anche se non è estivo - e sì, sono tanto melodrammatica. Ma stasera mi hai resa anche tanto contenta! Scrivo imbottita di antipiretici: ti prego di perdonarmi per l'italiano traballante e l'incoerenza generale. Do la mia parola solenne di non averli mescolati con alcolici di nessun tipo né con tisanine magiche, checché possa sembrare dagli effetti. |
Buongiorno signorina! |
Elena a casa di Marco. Elena. a casa. Di Marco. |
In un dopopranzo di dicembre vengo a leggere di un altro dopopranzo, ma di agosto; qui del sole non c'è traccia, fa moderatamente freddo, ma qualche fiocco di neve sparso è tutto quello che spezza l'immobilità - che è sempre lì, nella stragrande maggioranza dei dopopranzo di provincia, in tutte le stagioni. «Sono ritornati gli anni ’80 e nessuno mi ha avvisato?» Cominciamo subito col mio amore per quest'uomo - ma il mio amore tende ad essere ripetitivo, quindi lo ribadisco nuovamente in una nota piccina piccina, ché non posso contenermi. No, davvero. No, sul serio. Però un'affilatrice per i coltelli potrebbe sempre tornare utile... In bocca alla versione quotidiana di Desu fa una deliziosa e vagamente minacciosa impressione. Mi sono sganasciata ai piatti fatti coi punti della pasta della zia Giuliana, per tutti i nipoti, col servizio da caffè, perché zia Giuliana è previdente. Ah, le mezze verità, nella versione ripulita e corretta riservata alle dolci metà, ché sì: qualche volta è meglio che le dolci metà non sappiano quanto siano diabolici i nostri piani diabolici. Per il loro bene. Solo qualche volta. Mi piace Francesca. Però spero che la sua mezza verità in combinazione con l'essere tutto d'un pezzo che mi sembra proprio di Rodrigo non abbia conseguenze disastrose per il piano diabolico... E qui il conflitto mi è tutto interiore: amo i piani, soprattutto i piani diabolici, trovo un'intrinseca soddisfazione nel vedere i piani realizzarsi; ma d'altro canto, se 'sta storia deve finir bene per tutti, il piano diabolico deve fallire. Argh! Ci riponiamo nelle affilate manine di Rodrigo? Eh, Marco, Marco, hai voglia tu a far atto di dolore! Adriano. Adriano mi piace sempre di più - ma qua sono prevenutissima, in positivo -; muoio, dico MUOIO, dalla voglia di vedere i suoi impiegati! Alla fine non si va neanche da Toma - perché il triangolo nooooo. E gli inciuci si fanno sempre più estesi e complicati. Ohoho, gongolo! Ma si va a casa di Marco, Francesca e Nonna Agata! Sìììììì! Gongolo ancora di più! La voce della coscienza, che è ancora la voce di Yngve, a questo giro si può mettere a tacere, anche se Toma le dà manforte. Il le faut! Ché Marco non è il meglio fico del bigonzo mica per niente! Nonna Agata non si fa aspettare, nossignora, no! |
Non mi fregherai mica Elena proprio sul finale, vero? (che poi magari neppure ci siamo vicini al finale, ma questo è quel momento in cui le cose s'incasinano per la futura coppia e io divento tutta un budino agitato sul divano che strepita e si mangia le unghie, ecco.) |
Buonasera, mia cara! Vengo a te come una postulante, postulando appunto perché tu mi scusi, ché io vengo a te sempre all'inizio del riposo del guerriero (pt. 2), e dunque col neurone che è più di là che di qua... A mia discolpa posso addurre l'innegabile evidenza che questa storia sia consolazione degli afflitti ed uno spiraglio di luce in questa valle di lacrime - e che la volontà è debole, soprattutto la mia, e no, non potevo aspettare di essere più lucida e riposata. Quindi facciamo finta che sia in grado di intendere e di volere e chiudiamo un occhio, eh? Niente, ad Alistair si vuol bene: serve la birra, dice due parole ed io gli profondo affetto. Io all'agenzia immobiliare di questi tre mi rivolgerei per affittare un bunker in vista dell'inverno atomico (cosa cui sto seriamente cominciando a pensare) o anche per comprarlo, così per dar loro una quota più alta in commissioni. Questo se avessi i soldi per il bunker e se loro avessero tre dimensioni e si aggirassero nei paraggi. Ecco. Chapeau a Marco, che non lascia scaldar le birre - atroce crimine contro l'umanità. Povero Milozzo, mi dispiace tanto per questo ragazzo, parola di giovane marmotta; ma gongolo per il pugno, sappilo. Ed empatizzo con lui sul non capire che diavolo passi per la testa di Étienne/Camus, ma non posso non avere simpatico anche questo precisino rompipalle. Tuttavia, un "mangiarane" in amicizia, pur con l'irritazione, non si nega a nessuno! XD E dall'alto della mia pluridecennale esperienza in prendere e dare mazzate da orbi, posso confermare le proprietà miracolose dell'arnica in gel e unirmi a Shura nel tesserne le lodi. Poi correttore e fondotinta, qb. Milo può anche averla fatta grossa - ed io ho l'impressione che non ce la stia raccontando tutta, ma forse non ha i fatti chiari in testa neanche lui, a forza di palate - e può anche volersela filare, ma Marco è la voce dell'incazzato buonsenso. Ed io mi sciolgo ancora di più. Perché non può passare capitolo senza che io mi trovi a decantare le lodi e a proclamare il mio amore per quest'uomo. Torna ad Atene, affoga quello stronzo, ritirati sul monte Athos, emigra su Marte. Non me ne frega un cazzo. Grande, grandissimo uomo, ché sì, qualche volta gli amici si fanno ragionare a suon di ceffoni, finché non torni loro il senno. E la situazione è deliziosamente complicata, nel gioco di parti e alleanze finanziarie ed interessi personali in questa faccenda. Però, intendiamoci, eh: ben vengano tutti i conflitti, gli intrighi, i disaccordi e le tensioni che vuoi, ma il matrimonio di Shura s'HA da fare! Per favore! Qui c'è tanto investimento emotivo. Cambio di scena. La serata dei boys ora ci mostri le signorine. E anche qui si parla di problemi e di lavoro. E un po' di inciuci. XD Ma noi siamo d'accordo con Elena: Touma no, vogliamo Marco!!! E Francesca si riconferma trionfalmente nella lista della gente che mi sta simpatica: perché il nemico va attaccato quando ha il fianco scoperto o a terra, e ricattare una povera anima nel post-sbronza con la promessa del caffè è deliziosamente infame. Francesca è sveglia, capisce come tira il vento e che giochi si stiano facendo, ma in prima istanza prova ancora ad aiutare quella poverina di Elena, ignara buonanima. Però ha spirito imprenditoriale questa donna e tenta di sistemare le cose in modo conveniente, ed Elena è ovviamente sacrificabile. È molto umano. Ma Aldone/Adriano no, lui ha una parola sola - ed io mi sciolgo con ancora più amore. Eh, sì i cugini sono due birbantelli, ma il mondo dovrebbe ruotare intorno alle volontà di nonna Agata - ed ho l'impressione che un pochettino lo faccia. Sono intrigata, sono intrigata: è proprio un ginepraio e muoio dalla curiosità di vedere come ne verranno fuori. Perché è un Harmony, ne devono venire fuori, vero? Vero? (Recensione modificata il 30/11/2016 - 11:46 pm) |
Buona sera mia cara autrice! |