Recensioni per
Storia di due fratelli
di Akemichan

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
01/09/15, ore 12:54

È finita.
Fa strano dirlo, ma è così, questa è l’ultima recensione che ti sto lasciando…
Non hai idea della tristezza immensa che mi sta salendo in questo momento! T^T
Suvvia, sono solo un’esagerata, non è che stiamo andando al patibolo (?)
 L’ammetto, recensire questa storia mi mancherà, era una cosa che ormai facevo per piacere personale e perché, sul serio, ci tenevo parecchio. 
Storie così ben scritte, con uno studio ben approfondito dietro, se ne vedono davvero poche su questo fandom…

Okay, dopo esserci asciugate le rispettive lacrime (?), cominciamo con questa recensione piena di stupidità e devasto, che già non sto più nella pelle! :’)
Allora, lo sai che io ti voglio bene, vero? 
Cioè, per intenderci, come diavolo riesci a rappresentare Sabo in questo modo? 
Il suo sarcasmo, il suo disprezzo verso la sua famiglia di origine, trasuda in tutta la prima parte della storia. E poi, boh, anche la sua vicinanza con Ace che, al diavolo i legami di sangue, sarà sempre e comunque suo fratello; il fatto che se ne freghi di tutte le stupide convenzione che la vita di un nobile comporta; il fatto che sosterà sempre la famiglia che ha fatto sua, e che decisamente più vera di quella che aveva in passato. 

«Già, è vero, in fondo sono io quello che alla prima avvisaglia di pericolo ha preso tutto quello che aveva e si è trasferito in America ignorando il proprio paese in guerra per farsi una nuova vita.» Si fermò un attimo, come se si fosse improvvisamente ricordato di una cosa. «Ah, no, è vero, siete stati voi.»
[…]
«Non ho bisogno nemmeno di voi come famiglia, ne ho già una.» Sabo tornò a rivolgersi a suo padre. «Ho mio fratello.» Indicò Ace, che rispose con un sorriso soddisfatto. «Ho Koala e i nostri due figli, che voglio tenere il più lontano possibile da voi. Ho mio nipote, il figlio dell'altro mio fratello, con sua madre. Ah, c'è anche il suo nuovo marito con la loro figlia. Ti ho accennato al fatto che è di colore e che sta lavorando con Martin Luther King?»
Ace si stava trattenendo a malapena dal ridere. Il viso dell'intera famiglia Outlook era una maschera a metà fra il disgusto e l'incredulo, laddove Sabo non era mai apparso più soddisfatto. E poi c'era Jinbe, che faceva davvero fatica a mantenersi serio. Alla fine prese un sospiro profondo.
«Quindi hai in famiglia due figli illegittimi fuori dal matrimonio, per di più con un'ebrea, e una coppia interrazziale con due bambini da due padri differenti.»
«E un fratello omosessuale» aggiunse Ace. «Vuoi farmi passare per l'unico normale?»
«Giusto» annuì Jinbe. Aveva un atteggiamento serio, ma era chiaramente divertito. «Ditemi se non è la famiglia migliore con cui io abbia avuto a che fare.» E lo pensava davvero, l'aveva pensato da quando aveva visto Sabo e Koala stringersi la mano il giorno della liberazione di Parigi. Certo, erano poco convenzionali, scandalosi anche, e rappresentavano tutto ciò che la società stava rifiutando.
Erano il futuro così come avrebbe dovuto essere.


Ho inserito qui le due parti di conversazione che mi sono piaciute di più, che mi hanno fatto ridere, sorridere, e anche piangere nel ripensare a quanto sia accaduto in questa storia. E anche quanto potrebbe accadere in questa famiglia che, per quei tempi, non aveva nulla di normale. 
Sono stata anche felice, per un amante di storia quale sono, di veder spiccare alcuni nomi di persone importanti, come Martin Luther King. Mi ha fatto davvero piacere, ma del resto non potevo aspettarmi altro. 
Che dire, l’ultima parte è stata quella che mi ha fatto piangere per davvero (sempre perché tu non puoi evitare di causarmi feels, vero Akemichan?)
Come avevi detto tu, non mi aspettavo tutta la parte della cerimonia, è stata una sorpresa gradita quanto devastante. 
Mi sono ufficialmente innamorata di Junior, ma non poteva essere altrimenti, dato l’amore che io stessa provo per il padre! T___T <3

A Sabo tornò in mente l'espressione sconvolta di suo padre quando gli aveva descritto la sua famiglia, ma lui non avrebbe potuto chiedere niente di meglio. «Chi ha dato a Junior il cappello di paglia?»
«Il vecchio, l'ha trovato in camera di Rufy e ha pensato che fosse un regalo simpatico.» Per Ace era davvero difficile vederglielo indosso: adorava suo nipote, ma doveva continuamente ricordarsi che non era un sostituto del fratello.
«Hai mai avuto occasione di incontrare Shanks? Rufy ne parlava continuamente.»
Ace annuì. «Mi ha detto che era certo che Rufy sarebbe riuscito a rispettare la promessa che gli aveva fatto, per cui per lui andava bene così.»
Sabo pensò che comunque non c'erano particolari alternative e l'accettazione della perdita era l'unica cosa possibile. Forse Shanks era comunque orgoglioso di aver salvato un uomo che era diventato un eroe. Quindi rimase stupefatto quando Ace affermò: «Io invece penso finalmente di essere riuscito a mantenere la mia».
«Come?» Non sarebbe mai stato possibile fotografare Rufy sul podio olimpico.
«Be', ovviamente non è la stessa cosa» precisò immediatamente Ace. Aveva pensato per anni, mentre continuava a fare il fotografo, a come poter pareggiare i conti con Rufy. «Però penso di aver trovato qualcosa che vada bene lo stesso. Qualcosa che ha a che fare con una foto e con Rufy.»
Sabo lo guardò seccato. «Avanti, spara, mi stai facendo morire di curiosità.»
«Non è stato ancora annunciato, ma una mia fotografia ha vinto il premio della World Press Photo.»
«Davvero?» Era stato istituto da solamente due anni, ma era composto dai massimi esperti di fotografia al mondo ed era praticamente un marchio di qualità. «È fantastico!»
Ace frugò nel suo zaino e ne estrasse un pacchetto: la dimensione e la forma davano chiaramente l'idea che si trattasse di un portafoto. «Volevo che fosse questa foto a vincere, perché era l'unico modo per mantenere la promessa.»
«Hai fatto una copia anche per me?» capì Sabo, vedendo che gli stava porgendo il pacchetto.
«Certo. Tra tutte le mie, questa è quella che sicuramente devi avere.»
Sabo la aprì con mano tremante, perché si rendeva conto che si trattava di una foto molto importante. Rimase sorpreso quando la vide e per un attimo rischiò di farla cadere: raffigurava lui stesso, visto di spalle, sulla spiaggia di Omaha Beach, il giorno in cui si erano ritrovati per caso. Si era quasi dimenticato dell'esistenza di quell'immagine, perché Ace non gliel'aveva mai mostrata prima di allora, né l'aveva mai fatta esporre nelle sue mostre.
«È questa la foto che ha vinto il premio?» domandò, con voce tremante. Aveva la gola completamente bloccata. «La foto della promessa?» Non era giusto: quella foto avrebbe dovuto rappresentare Rufy, non lui.
«Sì, è l'unica adatta» annuì Ace. «Una mia foto. A mio fratello. Sulla spiaggia dove è morto l'altro mio fratello.» Non lo disse perché sentì che gli stavano venendo le lacrime agli occhi, ma quella fotografia rappresentava qualcosa di importante: non solo la perdita, ma anche la gioia di aver ritrovato quello che considerava perso per sempre. «Credi che vada bene?»
Sabo non sapeva se avrebbe ritrovato la voce per parlare, perciò si limitò a fissare l'immagine finché non sentì le labbra smettere di tremargli. «Credo che vada benissimo» affermò. «Essere su quella spiaggia, occuparmi di questo cimitero... Era un modo per salutarlo un'ultima volta, perché non c'ero riuscito di persona» ammise.
Nemmeno Ace aveva potuto farlo, perché era arrivato con due giorni di ritardo. «Ora è l'ultimo saluto anche per me.»
Si sedettero sull'erba perfettamente tagliata ed appoggiarono la foto contro la croce bianca, sopra i fiori di tutti i colori, e rimasero in silenzio finché gli altri non vennero a chiamarli. Allora si alzarono e si lasciarono la lapide alle spalle.


Vogliamo analizzare per benino questo spezzone?
Allora, già che quando ho letto del cappello di paglia, avrei voluto che il mondo mi crollasse addosso: no, sul serio, ero distesa con la faccia sul pavimento, a versare lacrime.
Poi, tu mi inserisci l’ennesimo, bellissimo, strungentissimo momento tra Ace e Sabo. Con Ace che ha mantenuto la promessa. Con una foto di Sabo.

SANTO CIELO AKEMICHAN, PERCHE’?
È come se, in pratica, Ace si stesse scusando con Rufy per non avergli creduto, come se stesse mostrando a Sabo quanto, in realtà, sia felice di averlo ritrovato.
E Sabo, Dio, che sostiene che, no, quella foto non doveva rappresentare lui, ma Rufy, e che tuttavia accetta la cosa, perché è il solo modo di salutare il suo fratellino, di risentirlo vicino ancora un’ultima volta.
Davvero, Akemichan, non potevi trovare finale migliore per questo capolavoro, ho ancora le lacrime agli occhi! <3

E, infine, GRAZIE!
Non sono io quella che deve essere ringraziata, io ho fatto solo quello che mi sembrava giusto fare, ovvero riempire di disagio di complimenti una storia così ben scritta. 
Sei tu quella che deve essere ringraziata, per tutto l’impegno che ci hai messo, la passione, la voglia di migliorare; per esserti prefissata di presentarci capitoli degni di tale nome, impresa più che riuscita.
E sì, un grazie per aver sopportato anche le recensioni di questa povera piccola pazza! :’3
Tranquilla, non ti libererai di me tanto facilmente! :’)
Sai che bello!
Questa storia farà sempre parte del mio bagaglio di scrittrice su EFP, come la fanfiction che, fin ora, mi ha devastato più di tutte e che mi ha fatto conoscere ancora di più una splendida autrice! <3
Ovviamente, va dritta tra le ricordate :33
Mi auguro che pubblicherai altri capolavori come questi. Ci si vede in giro, tra ritardi vari e tanto disagio, 
_Lady di inchiostro_, la fangirl fin troppo simile a Pollo-kun.  

Recensore Junior
31/08/15, ore 23:53

Devo confessarti che non volevo leggere questo capitolo. È difficile da spiegare ma mettere la parola "FINE" a questa storia significava chiudere un minuscolo capitolo della mia vita. Perchè ogni libro, romanzo o testo che abbia significato per una persona un po' la cambia. Così è stato per me. Avrei smesso di gioire come una bambina davanti a un gelato ogni volta che c'era un aggiornamento e di rattristarmi per ogni morte di un personaggio. Di vivere con loro ed emozionarmi con loro. Non avevo il coraggio. Poi ho chiuso gli occhi e l'ho trovato. Ed ecco uno splendido capitolo apparire dinanzi a me.
Come sempre ho riso per varie scene stavolta per il ricongiungimento della famiglia di sangue di Sabo. E mi sono commossa per ogni accenno a Luffy.
Grazie per questa storia.
Un bacio da Fight!

Recensore Veterano
31/08/15, ore 09:48

Ohhh ma grazie<3
Grazie a te per aver scritto questa storia, innanzitutto, perchè è davvero un gioiellino e finisce subito nelle preferite.
Che dire, è finita. Sono molto soddisfatta della conclusione, davvero complimenti perchè penso sempre che sia la parte più difficile da scrivere, la parte in cui Sabo parla agli Outlook è fantastica, molto divertente e poi tutto quel parlare di 'famiglia' mi ha davvero commossa :')
Quindi, che dire ancora... Grazie per avermi fatta piangere (non hai idea di quante maledizioni ti abbia lanciato) e per avermi fatta ridere, ma soprattutto per avermi fatto trascorrere un po' di tempo piacevolmente, in compagnia dei miei personaggi preferiti!
Che dire ancora... Alla prossima!