Recensioni per
Dies Irae (XIII secolo)
di Deliquium
Bellissima figura, quella di Desiderio. Mi piace la sua ambiguità e lo trovo molto azzeccato come Santo dei Pesci. Il suo quadro è in netto contrasto con quelli precedenti, intrisi di quell'aura tipica della cultura celtica, sia per ambientazione che per temi. La spada che emerge dal lago insieme a Roland mi ricorda il ciclo arturiano. Bellissima la descrizione della tensione di Lucien, del suo fremito di gelosia nel constatare l'imbarazzo di Sophia alla vista del corpo atletico di Roland. E trovo molto azzeccata anche la caratterizzazione di Emmanuel. Il suo misticismo, per quanto molto lontano da quello orientaleggiante dei suoi successori, lo rende comunque l'uomo più vicino alla Dea e per questa ragione - forse - il nemico più rispettato da parte di Hades. |
Stai facendo Er giro de Peppe attorno alla Rotonda, appresso alla reale, come si dice dalle mie parti. È un detto che, stringendo in parole povere, indica qualcuno che è costretto a girarsi mezzo mondo (il Peppe del detto altri non è che San Giuseppe, che per andare da Nazareth a Betlemme passa per l'Egitto per scampare le smanie di Erode). Necessità, fa virtù, sempre per restare in tema di detti; e io posso dire che il giro turistico che mi stai facendo fare è più che godibile e panoramico, oltre che necessario. Ché sì, sono d'accordo con te: Excalibur in mezzo alla mitologia greca ci sta peggio dei cavoli a merenda. Il Cialtrone l'ha piazzata lì perché fa figo, ed Excalibur è un nome fin troppo evocativo; fregandosene bellamente di tutti i nessi, connessi ed interconnessi. |
E no, niente, Roland è sempre più intrigante ! (adesso la pianto di fissarlo mentre si immerge a recuperare la spada, giuringiurello ...) Io ci sto provando a non affezionarmi, davvero ... |
Questo capitolo mi ha colpito e spiazzato. In senso assolutamente positivo, eh! Come dire.... Ogni riga era totalmente inaspettata. Io pensavo che Atena avrebbe dichiarato guerra direttamente ad Hades, invece mi sbagliavo di grosso. Questo banchetto ad alta tensione non solo aumenta il fascino della tua fic con un elemento di originalità assoluto rispetto al canovaccio di guerre fra divinità al quale siamo abituati, ma ti consente anche di gettare sul tavolo, fra le parole dei discorsi dei commensali, dei temi di grande interesse. Domande filosofiche, insomma, che chiariscono le ragioni degli dei, il perché delle loro ambizioni su Gaia e le loro pretese sull'umanità. Ho trovato molto bello il riferimento ai presagi, con la descrizione terribile ed evocativa che hai fatto delle tragedie della nostra epoca. E poi il finale. Fantastico. Il Sagittario è sempre stato uno dei cardini del Santuario. La sua morte ancora prima di rivelarsi alla Dea è un fattore di novità che non a caso scuote Atena fino al midollo. Sospetto che ci sia la mano del Capricorno dietro a questo omicidio. Sarebbe coerente con la storia del XX secolo e rinsalderebbe il legame fra questi due segni, che nel Settecento fa intrecciare strettamente i percorsi di Sisifo e El Cid. Ma mi astengo dalle inutili ipotesi, visto l'errore già commesso. Non devo fare altro che aspettare, a questo punto con trepidazione, l'aggiornamento della tua bellissima storia. |
Mi piace sempre di più la caratterizzazione del Cancro. E' un personaggio interessante in ogni epoca, e sai bene che non resisto al suo fascino. Anche nel Trecento è dissacrante, nel senso etimologico del termine, e si concede libertà nei confronti di Atena che fanno inorridire i compagni. Ma lui può farlo, perché come giustamente fai notare è l'unico a uccidere con un semplice atto di volontà del pensiero, senza muovere le mani, senza ingaggiare lotte fisiche. Tanto basterebbe a renderlo il più potente guerriero della cerchia della Dea, ma c'è di più. Il Cancro è anche colui che presiede il passaggio per l'Oltretomba, e quindi l'anello di congiunzione fra il regno dei vivi e il regno dei morti, fra Atena e Hades. Un semidio, insomma. Solo a Kurumada è sfuggito questo dettaglio. |
Adesso sì che c'è da trepidare. Caspita, se è decollata, 'sta storia. Complimenti, perché hai tenuto fede al tuo programma. Prima Imbolc, l'inverno, l'attesa, il ritmo lento,. E ora Baltain, in cui le pedine cominciano a muoversi. L'apertura mi ha colpita molto. Il Prodigio è il momento in cui le azioni degli Dei cambiano la storia degli uomini. Quello che noi chiamiamo miracolo, insomma, ma senza tutto il carico semantico che il Cristianesimo gli ha addossato. Se Zeus decide di intervenire sono cazzi, passami il termine. Atena lo ha capito. Krest l'ha capito. La spada del Capricorno sarà l'ago della bilancia. |
Me lo ricordo bene, Simulacra. Lo lessi quando ancora non era completo, e ora che è qui in EFP, con la promessa di un finale, non ho ancora continuato la lettura. Pensa un po'. La spiegazione migliore di una excalibur in mano a un Santo greco secondo me l'ha data KillerKing in Il Cavaliere e la Chimera, ribaltando la questione. Ma non divago e torno al capitolo. Che è ricco di spunti interessanti. Le domande poste a Pandora dalla scaltra Badb invitano a una riflessione radicale. Se Hades non ha mai vinto perché continuare a incaponirsi? E forse sì, la sola soluzione per far girare la fortuna è quella di rompere uno schema, spingendo Atena ad attaccare per prima. Forse la chiave sta nel ruolo ambiguo del Capricorno? |
Questo capitolo ha il sapore dell'inizio di una nuova stagione, e non a caso infatti apre la sequenza dedicata a Beltain. L'arrivo di Atena alla reggia del Granchione ha un non so che di malinconico. A partire dalla sua figura, così lontana dalla fanciulla in età puberale che siamo stati abituati a conoscere. Questa Atena, per anagrafe e atteggiamento, appare più matura e compassionevole. La dea ricorda fatti e sensazioni. Lo stesso provano a fare i suoi eletti, sebbene il limite intrinseco della loro umanità limiti la vividezza dei ricordi. Nell'inconscio più irraggiungibile, però, si annidano proprio quelle memorie che non possiamo rivivere per immagini ma per sensazioni. E' ciò che accade al giovane Santo della Lacerta. Sono curiosa di sapere quale terribile fine abbia avuto la sua vita passata. Per far piangere la Dea, la promachos, la prima in battaglia, ce ne vuole. |
Rieccomi dopo un lungo silenzio a commentare questa storia che, mentre io vagavo per altri lidi, si è allungata parecchio. Con pazienza mi rimetterò in pari. |
Che banchetto spaventoso! Cioé, magnifico e pericoloso, ho tenuto gli occhi incollati al testo dall'inizio alla fine *_* Poi però proprio alla fine del capitolo ho ridimensionato il tutto, perché il peggio è accaduto fuori. Povero Sagittario, ci ha già lasciato T_T Mi dovrò consolare con la lettura di Sincretismo (sperando che lì il Sommo Aiolos abbia vita più lunga, così, per compensazione ^^) |
Non provo nemmeno a commentare sensatamente, tanto non sono capace :P |
Ohohoh! La mia esaltazione continua! Proverò ad andare con ordine, dunque seguirò il filo degli appunti che ho preso in fieri.... |
Un po' in ritardo sulla tabella di marcia, ma eccomi qua! Come sai, partivo già con i miei preconcetti positivi su questa storia: un po' per l'ambientazione medievale, cui non so resistere; un po' per il titolo - perché i tuoi titoli sono davvero uno più bello dell'altro, ed io sono il tipo di donna assolutamente profonda e di spessore che compra i libri per i titoli e le copertine. Insomma, c'erano già gli ingredienti per solleticare il mio palato; ma il primo boccone è stato ancora più delizioso del previsto. |
E niente, in questa fanfic ho proprio un debole per i Saint irlandesi! Sono contenta che Roland stia trovando il suo ruolo. Se ne stava zitto zitto, in realtà possiede conoscenze che potrebbero essere determinanti. E' stato un piacere inoltre scoprire che Sophia è degna del nome che porta: caspita, un Pegaso che sfodera conoscenza, questa sì che è una rivoluzione! Lo so, anche Seiya era stato istruito, ma non ha mai dimostrato di possedere altrettanta memoria XD (preciso che Seiya mi sta simpatico, ma non posso evitare di prenderlo in giro, abbi pazienza ^^;) |
Povera Sophia che gira con tre guardoni XD :P Dai che Lucien ce lo siamo giocato *inizia afare la lista degli invitati* |