Recensioni per
In trappola
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 42 recensioni.
Positive : 42
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/01/16, ore 12:32

In pariiii!
Ok, bando a tutte le questioni di ritardo… Questa storia già mi manca, Kan....!
E’ assurdo, lo so, soprattutto ora che stanno arrivando altre storie, ma è così!

L’ho aspettata tanto, e l’ho amata dal primo all’ultimo capitolo.
E’ meravigliosa, particolarissima e piena di scene e di dettagli che ho veramente adorato, sul serio!

Passando subito a questo ultimo capitolo: stavolta i passi del libro che completano il capitolo non mi hanno fatto lo stesso effetto del primo capitolo, anzi, mi è piaciuto come hai cucito il tutto: la parte più curioserrima di me avrebbe voluto vedere raccontato tutto, magari dai punti di vista più impensabili, ma davvero, il risultato mi è piaciuto molto!

Irisse ritira fuori subito la sua praticità, e visto che anche il suo Lomion è più che pronto a partire, la decisione è già presa.
Mi ha fatta sorridere il modo in cui prepara “armi e bagagli” stando attenta anche a chi è meglio informare dei servi di Eol per non far infuriare il marito e per dare l’impressione che la gita in programma sia la cosa più normale e innocente del mondo: Irisse conosce Eol, sa quanto è eccessivo su certe cose, e si vede che le sta pensando tutte per non fargli apparire quel suo viaggio così terribile, forse sperando che questo sistemi le cose e cancelli ogni dubbio, sia di Eol che suo, o forse anche con la speranza che, se questa volta andrà tutto bene, potranno ripartire ancora, in futuro….
Eppure ho la sensazione che Maeglin già da subito pensasse di non ritornare mai più, e penso che questa idea abbia iniziato a farsi strada piano piano anche in Irisse, ancora prima che lei stessa ne fosse consapevole.
Forse è banale come idea, ma a darmi questa sensazione è stato anche vederla avvertire proprio Lainedhel e Naureth: certo, sono i primi a cui Eol chiederà di sua moglie e di suo figlio e quindi sono i primi che devono sapere, ma sono anche i due a cui Irisse si è affezionata di più, da quello che hointuito leggendo.

Il fatto che i primi che Lomion e Irisse incontrano uscendo da Nan Elmoth siano i guerrieri di Tyelko mi ha fatta sorridere: so che era inevitabile, dato che quello è il territorio di Tyelko e Curvo, ma ho immaginato la soddisfazione e la gioia infinita di Irisse nel trovarsi accolta proprio dai soldati del suo cugino preferito, ho proprio visto l’espressione di Aredhel XD!

Il momento in cui Irisse si getta tra le braccia di Turko mi ha quasi commossa, sul serio: il modo in cui quei due si abbracciano e si prendono in giro mi è piaciuto tantissimo, sono infinitamente loro:
Sempre dispettosi, esuberanti ma anche tanto affettuosi, (quando e con chi gli va, ovviamente).
Ho adorato come hai descritto Tyelko e il modo in cui si comporta, e anche come hai descritto la sua gente, la stessa gente con cui Irisse ha passato i mesi trascorsi nello Imlad ad aspettare che tornassero a casa i cugini.
Ho sempre avuto la sensazione che questi elfi non apprezzassero la compagnia di Irisse per semplice cortesia, ma che proprio molti di loro la conoscessero dai tempi di Aman, e che fossero sinceramente contenti di averla con loro, e in questo passaggio li ho sentiti proprio così!

Questa accoglienza poi serviva proprio a Irisse, perché già i dubbi sulla possibile reazione di Eol la stanno tormentando, uniti a quella conversazione che le si è impressa a fuoco nella mente e che non se ne va, ma ritorna a galla appena lei abbassa la guardia.
A prima vista forse le parole di Eol potevano essere sopportate come uno sfogo, ma Irisse lo conosce bene, in un modo in cui non l’ha mai conosciuto nessun’altro, e lei sente che quello non era uno sfogo, ma la verità su ciò che ha sempre pensato di lei suo marito, il marito che lei ha accettato e amato e con cui credeva di aver costruito realmente qualcosa.
E ora rischia di rimanerle solo l’amarezza e i ricordi più brutti… Difronte a questo, il desiderio di rivedere la sua famiglia e di schiarirsi un po’ le idee viaggiando mi sembra più che normale, e più che in linea col il personaggio di Irisse, che non è il tipo da rimanere ferma in un posto a rimuginare, se qualcosa la turba.

Maeglin rimane sempre la solita incognita: si vede che è contento e stracurioso di ciò che lo circonda, ma ha sempre quel suo modo strano e ambiguo di dimostrarlo e quel perenne e stranissimo atteggiamento criptico che non riuscirò mai a capire, nemmeno se mi impegno.

La diffidenza dei soldati di Turko nei confronti di Maeglin un po’ me l’aspettavo, chissà quante voci e quante idee si sono diffuse su Eol, ma la maniera rigida e sospettosa con cui lo ha accolto Turko è stata un brutto colpo anche per me, e mi è dispiaciuto per Irisse: questa prima delusione proprio non le ci voleva.

Ed ecco che torna Eol: di nuovo di buon umore come ogni volta che torna dai suoi viaggi, e di nuovo con quelle riflessioni che mi hanno fatto dire, e che me lo fanno dire ancora, che Eol non era pronto per metter su famiglia.
Certo, è bello vedere quanto era pronto a insegnare i segreti del Galvorn a Maeglin, tanto da essere pronto a cominciare anche subito, ma, ancora, il motivo per cui lo fa è Irisse, e la gioia di lei nel sapere che lui sta insegnando qualcosa al loro figlio.
E il pensiero delle passeggiate non è stato che il colpo di grazia: il primo pensiero di Eol è Iritta, e Maeglin sembra quasi un figlio capitato lì per caso, un trovatello che Irisse ha voluto tenere e che Eol si sta sforzando di amare per lei, perché per lui è e resterà sempre un estraneo, uno sconosciuto, un’intruso.

Difronte a questo, forse non mi dovrei stupire ne del gesto drasticissimo di Maeglin, che si è impegnato per fare il peggior dispetto possibile a suo padre, per “salutarlo” con tutto il disprezzo possibile: Maeglin ha sentito, per tutti quegli ottanta anni, la diffidenza del padre e quanto lo considerasse un intruso, un ostacolo tra lui e Irisse, e ora la misura è colma, a quanto pare.

Non ho capito se ha scelto di tenere i bracciali per vanto, per curiosità verso il Galvorn e quindi per il desiderio di avere con sé qualcosa di quel metallo, o per qualche motivazione più contorta, magari legata a suo padre, ma di sicuro l’armatura completa gettata senza pietà nel fuoco e il furto di Anguirel sono messaggi chiarissimi e, appunto, spietati.

E la reazione di Eol è inevitabile: ha sempre sospettato suo figlio di aver ereditato troppo dalla famiglia di sua madre, e vedersi disprezzato così, sapere suo figlio in fuga con la sua Iritta, pronto ad allearsi con i Golodhrim e a raccontare loro tutto ciò che lui gli ha insegnato, è per Eol un sospetto che si fa certezza, e in qualche modo un incubo che diventa realtà: suo figlio è un traditore, è un golodh.
Eppure ho ancora la sensazione che qualcosa mi sfugga….

La comparsa a questo punto del POV di Curvo è stata una sorpresa…
Devo premettere che leggere uno di seguito all’altro prima il POV di Eol e poi quello di Atarinke per me è stato un po’ un colpo: insomma, i due elfi che detesto di più vicini è troppo per me!
Fatta questa premessa, hai reso Curvo in una maniera perfetta, Kan, davvero: è lui, come lo sono Tyelko e Irisse!

Sempre sprezzante, ma anche freddo, pronto prima a meditare su ciò che sta succedendo, mentre la vendetta cresce.


Curvo conosce Irisse, e per quanto lo riguarda il fatto che Irisse si sia sposata, e che per di più abbia scelto un avar è una cosa impossibile, inconcepibile.

Fa star male sentire queste parole e intanto pensare a ciò che Eol ha detto su Irisse e al male che questo le ha fatto, ma è anche strano vedere quanto Curvo si sia sbagliato su sua cugina.
Irisse ha sposato Eol seguendo la propria indole, e permettendo alle usanze più antiche della sua gente di influenzarla. Sono caratteristiche di lei che Curvo dovrebbe conoscere, e che invece non conosce e a cui nemmeno pensa!

E dire che Curvo ha passato la sua infanzia e la sua giovinezza assieme a quelli che probabilmente sono i due nipoti più “istintivi” di Finwe, ovvero Turko e Irisse: è mai possibile che abbia davvero capito così poco, e che ancora così tante cose non le riesca a percepire?
E’ vero che Curvo ha un carattere particolare tutto suo, però….

Di sicuro già medita il disprezzo e il desiderio di vendetta che emergono nelle frasi che rivolgerà a Eol, e il modo in cui hai collegato il flusso di pensieri a quel dialogo è meraviglioso, Kan, veramente!

Curvo non può che disprezzare Eol, che ai suoi occhi vive troppo nascosto, e in modo troppo circospetto e strano per essere una persona degna di onore, e la terribile morte di cui sono vittime tutti i suoi soldati che entrano nella foresta non può che essere una conferma, dato che, non conoscendo le pessime abitudini di Nan Elmoth, la colpa per i noldor non può che essere di Eol, l’unico abitante di quella foresta.
Però, Curvo, perché ti fai tanti scrupoli solo quando non devi? Non ha remore nel usurpare Nargothrond e nel compiere fratricidi, proprio adesso doveva fare lo scrupoloso?
Avrebbe fatto un favore a tutti, per una volta!
Va bene, la pianto.



E veniamo a qualcosa che ho sempre immaginato e che mi ha fatto davvero piacere leggere, ovvero Turno che si coccola Maeglin!
Continuerò a sostenerlo: Turno voleva altri figli!
Insomma, guarda quanto si coccola tutti i giovani che gli passano per le mani…!

E ora si ritrova davanti il figlio della sua sorellina, come fa a trattenersi dal coccolarselo per settimane?
Vederlo così allegro mentre parla con Lomion e gli racconta dei suoi Glingal e Belthil, della città, del mercato e di chissà quante altre cose mi ha fatta sorridere: per un momento ho dimenticato come andrà a finire tutto questo, e mi sono goduta questa scena, perché è dolcissima, non ci si può far niente!

Sentire la mia supposizione espressa in parole da Itarille mi ha colpita tantissimo: a pensarci, è possibilissimo che Itarille, durante tutti gli anni della prima era, vedendo come suo padre accoglie e coccola prima Maeglin, poi Hurin e Huor, poi Tuor, si sia chiesta se suo padre, e forse anche sua madre, non avessero voluto altri figli… E’ veramente particolare sentire questa riflessione proprio da Itarille!
Ed è fantastica la scena che hai accennato di Turno che porta Itarille a giocare nella grande piazza di Tirion e si mette a giocare anche lui con tutti i bimbi, mamma mia che immagine dolcissima!


Molto molto bello il dialogo tra Irisse e Itarille, una conversazione che forse entrambe non speravano più di fare, ma che era necessaria per entrambe.
Se c’era una persona che poteva fare quella domanda a Irisse quella era Itarille.
E la risposta di Irisse è esattamente il tipo di risposta che mi aspetterei da lei: semplice, diretta, eppure, dietro la superficie, anche sfuggente.
E’ stata libera, perché lei ama la libertà e quella che ha fatto è stata una scelta fatta in totale libertà e per vivere in un contesto più libero, tra elfi che non hanno mai accettato il dominio di nessuno. Ed è stata felice, perché l’amore tra lei ed Eol c’è stato, c’è stata l’amicizia di Naureth e degli altri, c’è stata la sfida vinta con Nan Elmoth, e soprattutto è nato Maeglin, questo figlio che Irisse adora in maniera totale, più di quanto lei stessa non si renda conto.
Eppure, la frase è al passato. “È stata”. La situazione è già mutata, c’è stato già quel dettaglio che ha cambiato tutto per sempre, e nulla potrà mai tornare com’era prima, anche se una parte di Irisse ancora ci spera, con una tenacia che penso venga dal fatto che Eol è sempre il padre di suo figlio, e lei non riuscirà mai a fare finta che non conti più nulla per lei, nonostante il male che le ha fatto con quella frase…

Ho adorato il fatto che tu abbia deciso di raccontare gli ultimi momenti di Irisse dal punto di vista di Itarille: offre un punto di vista diverso e totalmente inaspettato della situazione.
Prima di tutto, Itarille ha sempre vissuto con l’episodio della morte di sua madre impresso nella memoria, ma, in realtà, non ha mai veramente visto ciò che è accaduto.
Sua zia, suo nonno, tutti hanno voluto proteggerla, pensando che tutto ciò che aveva dovuto passare fosse già troppo per una bambina.
E per quanto Itarille sappia che lo hanno fatto in buona fede, in qualche modo lo sente come… Un momento rubato, un’esperienza di cui è stata privata. E ora ce l’ha davanti, l’ha praticamente cercata: Per evitarla a suo padre, si, ma anche per sé stessa, per poter capire sua zia, per poter vivere quel momento, dato che ormai era troppo tardi per sperare che venisse rimandato o annullato per sempre.

Strazianti i ricordi di Irisse che tenta, con Itarille, di convincere Turno a far grazia a Eol, come entrambe portino avanti motivazioni giuste, ma che Turgon, a causa del suo carattere e delle sue esperienze, fatica a capire, e che rifiuterà del tutto dopo la morte di Irisse.
Quello per lui è già altro sangue, altra sofferenza che lui non ha potuto fermare, e questo va punito, va cancellato.

Mi chiedo intanto cosa si siano detti Maeglin e Irisse… Forse semplicemente addio, o forse lei ha provato a spiegargli cose che Maeglin avrebbe dovuto ascoltare, o di cui dovrà fare tesoro.
Di sicuro la reazione di Maeglin alla morte della madre è strana: conosceva le motivazioni che hanno spinto Irisse a portarlo a Gondolin, e sapeva anche che sarebbe voluta tornare, o comunque, ora che E’ arrivato anche Eol, non lo voleva morto.
Quindi perché considerarla veramente libera solo una volta morta? Quale si è convinto che fosse il rapporto tra i suoi genitori? O è stato qualcosa che gli ha detto sua madre?
A peggiorare il tutto c’è ciò che dice Maeglin alla cugina alla fine: sembra quasi convinto che sua madre sarebbe stata felice di vedere Eol gettato nel Carakdur, cosa di cui dubito…
Di sicuro qualcosa è maturato nella mente di Maeglin, ma è difficile, forse impossibile, capire che cosa.

Il tentativo di Itarille di convincere Eol a pentirsi e a cercare di ottenere la grazia mi ha colpita: non avrei mai immaginato di vederla scendere nella sua cella e parlare con lui, ma l’ipotesi è interessante, e la scena mi è piaciuta tantissimo!
E’ stato interessante vedere Itarille dagli occhi di Eol, ed è stato interessante sentire i pensieri di lui: come sempre, a morire doveva essere Maeglin, a pagare doveva essere sempre e solo lui.
Eol non voleva la morte di Irisse, e il modo in cui subisce il dolore della sua perdita lo dimostra.
Ma ora che Irisse non c’è più e che Maeglin ha vinto, Eol si rifiuta di cedere l’ultima cosa che gli è rimasta, ovvero la libertà di scegliere che cosa fare e di pagarne le conseguenze, se necessario.
Non voleva morire, ma se era il prezzo da pagare per non essere costretto a subire l’autorità di un altro, allora pagherà la sua scelta.

Non sono sicura che Maeglin volesse veramente separare i suoi genitori con la morte: forse ha pensato che fosse una buona soluzione quando ha realizzato che suo padre sarebbe stato condannato a morte a causa di ciò che aveva fatto, ma non penso che ci sperasse anche prima...

La scena finale è di una semplicità e di una vividezza tale da mostrare tutta l’amarezza del momento: Itarille che non avrebbe mai voluto vedere quella morte, Eol fiero di pagare il prezzo della sua libertà e Turgon convinto di aver fatto la cosa giusta, vendicando sua sorella e occupandosi di suo nipote rimasto orfano.
Il contrasto tra l’orrore di Itarille e Turukano che porta via Maeglin è stato… una scena appunto semplice, ma tremenda, come se fosse già iniziata la caduta di Gondolin, in qualche modo.
Oltre al fatto che vedere descritta nel dettaglio l’esecuzione di Eol è stato terribile: sarò io, ma mi ha messo veramente i brividi vedere quelle guardie buttare giù Eol!

Lo sguardo già pieno di ossessione di Maeglin rivolto a Itarille è stato il colpo digrazia: lui ancora forse nemmeno se ne rende conto, la sua è ancora solo sconfinata ammirazione che sta per diventare amore, ma Itarille se n’è accorta eccome, e questo per lei è solo l’ennesimo brutto strascico di ciò che è successo ha sua zia.

Non solo Irisse forse non era felice con lei e con Turno, tanto da voler fuggire, ma, quando alla fine è tornata, ha affermato di essere stata felice nonostante avesse alle calcagna un figlio come Maeglin e un marito che l’ha uccisa.
Con delle premesse come queste è facile capire lo sconforto e la confusione di Itarille… Soprattutto perché i suoi interrogativi ora non potranno mai più avere una risposta.

Meraviglioso, Kan, veramente meraviglioso: il modo in cui hai unito il tuo testo ai frammenti del capitolo del Silmarillion, i punti di vista, le riflessioni una più bella e interessante dell’altra, tutto!
Davvero un lavoro perfetto sotto tutti i punti di vista, dai personaggi, caratterizzati tutti, dal primo all’ultimo, in maniera eccezionale, alle scene, tutte stupende e interessantissime, anche quelle più quotidiane e in apparenza meno importanti.
Complimenti, complimenti veramente!

Un abbraccio!
Tyelemmaiwe

Recensore Veterano
09/11/15, ore 02:15

Ciao Kan!
Eccomi di nuovo che piano piano mi metto in pari…

E alla fine ecco arrivato Maeglin.
Speravo di vederlo bambino, e di vedere il suo rapporto con i genitori, ma non mi aspettavo proprio che ce lo avresti presentato così piccolo!

Il modo in cui hai descritto il comportamento di Lomion, la sua curiosità, la sua capacità di comprendere ciò che gli accade, capacità che però non lo rende un bambino più “adulto” o cresciuto più in fretta… Penso che rendere la rapidità di apprendimento dei bambini degli elfi senza rischiare di fargli bruciare le tappe sia una delle cose più difficili da rendere, ma tu ci sei riuscita alla perfezione!
Davvero, è esattamente così che ho sempre immaginato i bambini degli elfi!
E poi mi sono sciolta con i ricordi di Irisse su Itarille e Tyelperinquar da neonati: fantastici, tutti e due! (E hai capito Itarillinke? Guai a voi se mi chiedete di parlare prima che ne sia veramente in grado! Stupenda!)

Di sicuro, il piccolo Lomion adora infinitamente sua madre, e viceversa. E’ un rapporto che promette di essere eccessivamente stretto, ma rimarrà una sensazione sottile, e per questo forse ancora più inquietante.

Per ora sembra solo quel legame istintivo che c’è tra un bimbo molto piccolo e sua madre, da cui il padre sembra un po’ escluso, ma nel corso del capitolo è evidente che se per Irisse l’affetto per Maeglin è rimasto “sano”, anche se fortissimo, per Maeglin è diventato più contorto… Ma a tutto questo tornerò dopo.

La reazione di Eol, invece, mi ha spiazzata e intristita: Irisse sente che Eol è consapevole e felice di aver generato quel figlio, eppure la diffidenza che Eol prova fin da subito per Lomion mi ha inquietata tantissimo.
Eol si rifiuta di toccarlo, non gli sorride, non ride, lo prende in braccio solo se Maeglin “lo guarda come se volesse essere preso in braccio”… Sembra quasi che Eol non fosse poi veramente pronto per diventare padre, e se ne fosse accorto troppo tardi.
Anche la sua convinzione che il problema sia l’aspetto troppo noldorin di Maeglin secondo me non regge del tutto, ne spiega tutto il suo comportamento.
Spiega perché tema gli sguardi del figlio, magari, e forse anche qualche altro dettaglio di questa diffidenza, ma non la spiega tutta.
Anche perché poi un legame attraverso il lavoro alla forgia i due lo trovano, ma sembra che sia solo un buco nella parete che li divide, non una vera e propria porta.

C’è di sicuro sempre stato qualcosa, nelle maniere e negli sguardi di Eol, che ha prima spiazzato, poi irritato e infine ferito profondamente Maeglin.

In parte penso sia la mancata spiegazione dei viaggi improvvisi di Eol per i Monti Azzurri, ma sono certa che ci sia anche altro, dietro.
Forse altre spiegazioni mancate, o quella difidenza che Maeglin ha sempre sentito provenire da suo padre e non da sua madre, e che ha finito per interpretare a modo suo…
Non so, è davvero tutto tristemente contorto!

Eol a un certo punto si spiega il tutto con la sua difficoltà di avere a che fare con le persone, e questo sembra che lo abbia portato a stabilire lui l’unico luogo di contatto con Maeglin, ovvero la fucina. Fuori da lì, il rapporto tra i due cambia ogni volta, e penso che questo abbia lasciato un segno su Maeglin.
Perché suo padre si apriva con lui solo nella forgia? Perché usciti da quella stanza cambiava totalmente atteggiamento?
Anche il fatto che Eol non riesca mai a guardare il figlio negli occhi, se visto dal punto di vista di Maeglin, potrebbe significare che suo padre aveva dei segreti che a lui non voleva rivelare.
Come si può riuscire a confidare in una persona che ti tiene a distanza senza motivo, che sparisce senza spiegazioni, che non ti guarda e che è sereno con te solo nel luogo in cui è lui ad avere l’assoluto comando?

E dato che sua madre è l’esatto opposto, mi sembra naturale che Maeglin si sia affezionato a Irisse che non manca mai di ridere e scherzare con lui, che ha sempre qualcosa da raccontare, e che per lui c’è sempre.
Sempre, tranne quando è nella sua camera da letto, il posto che condivide con Eol.
Che sia scattata una sorta di contorta gelosia di Maeglin per sua madre, come se temesse che il padre potesse renderla come lui?

Devo anche dire però che vedere questi due genitori alle prime armi mi è piaciuto, soprattutto perché è stato divertente unire questo particolare alle cose che già so su Irisse ed Eol, e i dialoghi in cui i due si scambiano opinioni su come occuparsi di Maeglin, così pieni di quei dettagli con cui riesci a riempire ogni tua storia, non hanno fatto che rendere la cosa ancora più interessante!
Insomma: la situazione rimane triste e sottilmente inquietante, ma ho provato a cercare anche il lato positivo...!

A inquietarmi, poi, e a peggiorare ulteriormente le cose, è il fatto che Eol è più ansioso di fare contenta Irisse che di fare un dono o un piacere al figlio.
Quando promette a Maeglin di mostrargli il segreto del Galvorn, lo fa pregustando la gioia di Irisse, e idem quando i nani gli concedono di insegnare il Khuzdul al figlio…
Sembra quasi che Eol, non avendo mai notato espressioni sul volto del figlio, né nessun’altra manifestazione di gioia, dolore, rabbia o altro, sia arrivato a considerarlo insensibile a tutto, e quindi perché preoccuparsi di farlo felice, o di ferirlo in qualche modo?
A Eol basta che sia il suo erede e che non sia troppo golodh, il resto non sembra interessargli più di tanto.
Ma dovrebbe interessargli, che diamine!

Più si avanza col capitolo, più mi convinco che Eol non avesse riflettuto gran che, prima di accettare di generare quel figlio con la sua sposa.
Immaginare di avere un figlio sarà anche tutt’altra cosa rispetto all’averlo difronte, ma la difidenza di Eol a volte rasenta la repulsione, e questo è inquietante.
Guarda Maeglin come un figlio solo in certe occasioni, e sempre quando lui non c’è o non lo guarda: è fiero del comportamento di Maeglin con i nani, è fiero della sua abilità con i metalli, ha provato sinceramente a migliorare le cose lavorando assieme al figlio e passando del tempo con lui, ma la diffidenza è sempre rimasta ed è stata sempre fin troppo evidente in presenza di Maeglin, e a volte temo lo sia stata anche la repulsione.
E’ stato questo a rendere vani tutti gli sforzi di Eol, secondo me.
E usarlo come spia nelle fortezze dei nani non ha di sicuro migliorato le cose, né ha aiutato Maeglin a togliersi il sospetto che il padre abbia fin troppi segreti, anzi tutt’altro.
Immagino che Eol pensasse di riuscire a tirare definitivamente dalla sua il figlio mostrandogli la sua armatura e Anguirel e promettendogli di condividere solo con lui il segreto del Galvorn, ma temo non sia bastato.

Ok, fine della mia riflessione infiniterrima sulla famiglia Eol…
Anzi no. Ho adorato vedere piccoli accenni al rapporto tra Maeglin e gli altri abitanti del palazzo!
Naureth mi da l’idea di volere un gran bene a Lomion, a giudicare dalla gioia con cui accetta i suoi piccoli doni, e… Oddio, mi ha fatto tenerezza vedere Angrin con Lomion in braccio!
Ok, all’inizio non ero sicura se lo tenesse buttato sulla spalla perché anche Lomion stava comodo così o perché se ne era dimenticato, preso dalla tirata contro i nani, però Maeglin sembrava totalmente a suo agio in braccio ad Angrin e questo mi fa pensare che si fidasse di lui.
Mi chiedo come fosse con Nordal, Lainedhel e Sthalgon! (Oddio, penso che potrei leggere scene di vita quotidiana su questa famiglia per giorni…)

Venendo ai nani…. Aiuto.
Qui le cose hanno veramente finito per portare i nodi al pettine, ma erano nodi stretti per bene…
Irisse “sapeva Eol pericoloso”, e prima o poi un accenno a questo doveva saltar fuori, e vederlo scatenarsi contro Vindalf e gli altri nani è stato terrificante, ancora di più perché è stata una vendetta calcolata con cura e fredda, estremamente fredda.
Vindalf e i suoi hanno fatto la cosa peggiore che potessero fare, l’affronto peggiore di tutti: nonostante l’avidità più che nota dei nani, una simile meschinità non avrei voluto vederla…!

Vindalf poi mi dava la sensazione di essere sicuro di uscirne sano e salvo, e anche sicuro di riuscire a rimettere Eol al suo posto, prima di andarsene per sempre dalla foresta.
Ma Eol aveva da subito altri piani…. Le ha preparate lui, quelle tazze, e sono sicurissima di sapere che cosa ci fosse in quelle destinate ai suoi ospiti.
Potevano dire e urlare ciò che volevano, ma Eol sapeva già come sarebbe andata a finire.

E pare lo sapesse anche la servitù, a giudicare dalla tranquillità con cui hanno preso la notizia della morte dei naugrim.
Oddio, in realtà Angrin mi pare avesse progetti molto più cruenti intesta, (brrr, Angrin, però, sei davvero macabro se ti ci metti!), però sono felice che Irisse sia riuscita a trattenerlo: se si fosse avventato sui nani temo non ne sarebbe uscito vivo.
(Però ho avuto occasione di vedere una delle sue tirate, qui, e direi che ha reso l’idea di quanto possa essere impetuoso e feroce Angrin…)

E alla fine arriva anche un altro, triste nodo di questa storia: Irisse che si ritrova sola in casa, Irisse che inizia a provare nostalgia per la sua famiglia e per la città di Gondolin.
Nella mia immaginazione questa solitudine era acuita dal fatto che immaginavo tutti i servi di Eol cupi e scostanti come lui, e quindi di ben poca compagnia, ma in questo caso almeno il legame che Irisse ha stretto con i cinque servi di Eol mi pare abbia mitigato un po’ le cose, almeno all’inizio… Finché Nan Elmoth non ci ha messo lo zampino, aiutata dai viaggi forse sempre più frequenti o più lunghi di Eol e Maeglin.

Il modo in cui la foresta continua a mostrare, crudele, il sentiero che porta verso le terre di Tyelko è veramente inquietante. Vuole mettere Aredhel alla prova? Vuole prendersi gioco di lei, perché sa che Ireth non percorrerà mai quel sentiero fino in fondo?
Qualunque sia la ragione della foresta, fa venire i brividi, e fa star male vedere Irisse iniziare a temere e a desiderare che quel sentiero compaia.
E’ evidente quanto le faccia piacere rivedere il sole e quanto la tenti la prospettiva di trovare i suoi cugini oltre quegli alberi, ma è altrettanto evidente quanto le costi ammettere di sentire crescere la nostalgia e allo stesso tempo la consapevolezza che Eol non la lascerà mai andare, e che lei non se ne andrà mai senza avvertirlo, e soprattutto senza Maeglin.

I fili di questa trappola si fanno sempre più robusti, sia per Irisse sia per Eol.
Irisse ed Eol hanno due modi diversi di tentare di divincolarsi, però.
Se Irisse prova a parlarne con Eol, a trovare un compromesso, Eol, appena sente i fili che tanto temeva stringersi, inizia a lottare fino a rimanere impigliato in maniera così irrimediabile che la furia sostituisce ogni altro sentimento.
Le lacrime che versa di nascosto a Irisse sono l’ultimo suo sincero attimo di tristezza nel sentire che Irisse lo sta lasciando, da lì in poi Eol diventerà l’elfo pronto alla furia che conosciamo.

E il dialogo finale tra lui e Maeglin è il primo passo.
Eol non esita a minacciare e forse anche a picchiare il figlio pur di inculcargli in testa che lui non è un noldo né mai lo sarà, e che non ha nessun diritto di proclamarsi meglio di lui perché mezzo Celben.
E le parole di disprezzo verso Irisse… Forse prima avrei potuto credere che fossero state usate in un momento di furia e che Eol avrebbe potuto almeno in parte pentirsene, ma a questo punto no.
Eol si è sentito tradito dalle ripetute richieste di Irisse, si rifiuta di cercare di uscire con lei da quella trappola, e la cosa più semplice per lui ora è dare la colpa a lei, e soprattutto al suo essere una golodh, “una golodh con le mani sporche di sangue”.
E’ giusto incolpare una discendente di elfi che hanno già tradito e ucciso, no?
Peccato che, per rimanere in metafore “trappolesche”, lottando così contro una trappola non si può che rimanere strangolati.

Tantissimi complimenti, Kan, davvero tantissimi tantissimi tantissimi tantissimi complimenti!
Il modo in cui in questo capitolo inizi a cucire questo What if con la storia del Silma e, anche, con parte delle caratteristiche più cupe della storia è perfetto, veramente veramente perfetto!
Curato in ogni dettaglio, perfettamente coerente e meravigliosamente coinvolgente.
La caratterizzazione dei personaggi, di tutti i personaggi, è anche questa volta eccezionale, compresa quella di Maeglin, che non è affatto un personaggio facile!

Complimenti ancora, Kan!
Tyelemmaiwe

Recensore Veterano
06/11/15, ore 21:53

nuooooooooooooooooh, è già finita **Fey va a dondolarsi in un angolino** mannaggia, novembre sarà molto lungo, sappiscilo, e io soffrirò tantissimo senza leggere niente di tuo, sto già facendo il conto alla rovesc...
ok, la pianto e recensisco, va là, che sono in ritardo di una settimana! :'D

dunque, Kan, oddio, non sai che sconvolgimento emotivo ha causato questo capitolo, davvero, non potrei commentare altro che con un unico i mieiiiiii feels! e che diamine! davvero, non hai idea. ma procediamo con ordine, mo'.
dunque, Tyelko. Tyelko amorino di mamma bellissimo, non puoi mettermelo così, non sai cosa rischi (oddio, ero in metrò al mattino quando ho aperto il capitolo la prima volta, credo di aver accidentalmente cacciato un urletto! guarda che combini :'D). comunque, davvero, è un amore, ma quanto è dolce? <3 il modo in cui prende in giro la sua cuginetta, è praticamente perfetto, ah, che tenerezza immensa *.*insomma, è dolcissimo e mi dà tanto l'idea di come doveva essere lui in Aman, diamine ç_______ç e il modo in cui si rivolge a Maeglin! ahahahhahahah oddio, Lomion che ride ? oddio, non sono sicura di essere pronta, ahahahahah!
i pensieri di Aredhel mi hanno colpita più del dovuto, lo ammetto, il suo ripensare ai tempi felici, il chiedersi se davvero lui l'abbia amata, dopo quel che ha detto, o l'abbia semplicemente usata  per i suoi scopi, visto che si è rivelato ben diverso da quel che credeva... ah, la mia povera piccola <3 non finirò mai di dirlo, tu la descrivi benissimo, sì!
per Eol, neh. ammetto che stia tornando l'Eol del canon e questo non irrida decisamente ai miei gusti, ma uh, diamine, nemmeno Maeglin qui è del tutto nel giusto, visto che vorrei saper perché ha fatto quel  che ha fatto all'armatura ... i bracciali, sospetto se li sia portati via per carpire il segreto del galvorn, comunque ...tornando ad Eol, sì, la sua reazione è dannatamente IC, diamine! la sua reazione, la sua furia, il suo pensare a Maeglin non come a suo figlio, ma come a un traditore, una serpe in seno ... il tutto è reso perfettamente, e sì, l' Eol del canon emerge più che mai, brrr!
ah, ma menzione d'onore a Curvo, diamine XD allora, ammetto che avrei davvero voluto la scena in cui Eol viene portato davanti a Curufin, magari resa dal POV di Curvo stesso, ma ok, ho notato che hai deciso così per quanto riguarda questa scena, così per come le altre, di limitarti ai missing moments (e capisco, sarebbe venuto troppo lungo altrimenti! °^°) ma non ho da lamentarmi, ma quanto è IC il buon Curvo? *^* davvero,il suo disprezzo per gli Avar mi ha fatta morire(però oddio, Eol che fa morire i soldati Noldorin è creepyssimo), e il modo in cui lo ha espresso, con la sua tipica arroganza noldorin, e la frase di Tyelko! davvero, uno splendido lavoro, anche se ha fatto una sola comparsata l'hai reso benissimo, e sì, che si intrometta pure nella storia, il signorino ù____ù
e oddio, l'arrivo in Gondolin è stato meraviglioso, e pure Turgon mi ha fatto tenerezza, col suo coccolare a tutti i costi il nipotino (occhio, però, Turno, non è che il figliuolo sia tanto gentile e simpatico :P), in genere nemmeno mi fa impazzire (perchè, ehm, durante la Caduta di Gondolin si comporta da babbeo (': ) ma qui mi ha fatto tantissima tenerezza, e anch'io credo che volesse altri bambini, oltre ad Idril! *^*
a proposito di Idril, è dolcissima come l'hai rappresentata <3 il modo in cui parla alla zia, colma di preoccupazione sincera per lei, e poi il modo in cui Irisse le si confida, che malgrado tutto, il suo è stato un matrimonio felice, che ha avuto la libertà che desiderava, ed è davvero dolce la confidenza che si instaura tra le due <3
cosa che diventa ancora più evidente nella scena della morte di Aredhel, mamma mia, lì sì che mi hai spezzato il cuore ç_____ç è stato tremendo vedere Irisse spegnersi così, e  Idril che pensa a tutto quello che la zia ha fatto per lei, come l'ha protetta quando ce n'era bisogno dalla morte e dal dolore, e come ora lei non ci sia più e sia senza protezione ... straziante, davvero ç____ç 
quanto a Maeglin, beh, lui è creepy come al solito ed è difficile capire cosa pensi /davvero/ ... che poi in realtà credo nutrisse un certo amore morboso per sua madre, quindi non so come interpretare l'indifferenza, sarà il suo modo per reagire al dolore, mah? comunque mi ha creato una certa angoscia, lo ammetto, specie per il modo in cui spinge all'uccisione del padre, come se volesse liberarsi di lui il più presto possibile ... e poi non ci sarà più nessuno a smentirlo.
ed Eol ... beh, diamine, c'è da dirlo: hai gestito questo What If perfettamente, i personaggi non sono stati snaturati, lui non è stato snaturato, ma l'amore in qualche modo ha reso tutto ancora più amaro .. perchè Eol non solo ha provocato la morte di Aredhel, ma non la rivedrà mai più, e sarà condannato alla notte eterna (quella frase mi ha dato il colpo definitivo, temo!). e il modo quasi orgoglioso in cui si pone, che comunque riesce ad avere dignità anche in quella situazione, nel disprezzare i Noldor e rifiutare la richiesta di Idril, e la sua previsione su Maeglin ... diamine, sì, mi ha colpita al cuore! ç____ç
così come la descrizione della sua morte, semplice, priva di inutili fronzoli, ma straziante ... il popolo di Gondolin stanco del sangue lo vedo anch'io, e il modo in cui Eol maledice i Noldor ... davvero, hai reso perfettamente tutto, l'inquietudine e il malessere di Idril, la reazione di Maeglin, quasi indifferente di fronte alla morte di suo padre, Turgon che crede di consolarlo (povero ingenuo!) mi ha spezzato il cuore ..
davvero, Kan, malgrado tutte le mie esitazioni, hai fatto un lavoro magnifico, non so come ringraziarti! *^*
un bacio, 

Feanoriel

PS: ho scritto una recensione demmerda, lo so, ma domani la modifico,. va'! ora vado, che svengo, sennò XD
 

Recensore Master
03/11/15, ore 14:49

Ecchime achì, perdona il ritardo =)! Sono davvero triste al pensiero che questa storia sia già finita, e non pubblicherai più niente fino a Dicembre =/, ma ho anche idea che tra una cosa e l’altra, Novembre passerà velocissimo (*urlo di Munch*), perciò non mi faccio troppi patemi. In bocca al lupo per la tua sfida di scrittura, già che ci sono ^^.
Acciderbolina, questo capitolo è lunghiiiissimo! Spero di non fare troppo casino, che sono già disordinata di natura xD.
Per quanto riguarda il primo pezzo: non sai che bello iniziare la lettura sapendo di essere giunti da Tyelko ^O^! Ho provato a immedesimarmi in Irisse e tutto ciò che riesco a immaginare ella stesse provando è gioia e sollievo. So che gli Elfi percepiscono in maniera diversa lo scorrere del tempo, ma di anni ‘rinchiusa’ (prendi molto con le pinze questo termine, è solo che non sapevo quale altro usare) a Nan Elmoth senza quasi notizie dei suoi, ne sono passati tanti. E se anche le notizie fossero giunte, ad ogni modo è mancato certamente il contatto fisico, uditivo, visivo… E so quanto le fossero cari i suoi cugini (difatti era da loro che si era inizialmente recata), mi commuove sempre vedere l’affetto che li lega (c’è qualche possibilità di vedere un missing moment tra loro ^O^? Non sai quanto mi piacerebbe!). Non so, ho tirato veramente un respiro di sollievo, sapendola ‘al sicuro’, nella dimora di Tyelko. Questo ovviamente è influenzato dal fatto che so già cosa si annida nell’animo di Eol, mentre Iritta non ne è ancora totalmente a conoscenza. Tuttavia una forte inquietudine le rimane lo stesso, dovuta al non sapere più chi sia suo marito: le sue certezze sono state scosse, e la paura data dal ‘non sapere’ è, a mio parere, una delle più micidiali. Mi ha comunque toccata moltissimo il fatto che abbia avvisato tutti i servitori (non che potesse sperare più di tanto di andarsene di nascosto, ovviamente), e che in fondo al cuore nutra comunque speranza per l’animo di suo marito. La sua lealtà, il suo amore, sono veramente ammirevoli: mi fanno stringere il cuore ti giuro, e incavolare ancora di più con Eol per essersi, in un certo senso, fregato con le sue mani! Mio Dio, che frustrazione ç_ç, odio vedere personaggi che non sono sempre stati negativi, cambiare, diventare ‘cattivi’, per colpa esclusivamente loro, e non poter fare niente. Sì, sono strana, I know ^^.
Bellissimo inoltre, il fatto che Aredhel se ne va più per se stessa, che per paura: per avere un metodo di paragone, per ricordarsi chi sia veramente. L’insulto, forse non voluto di Eol, è come se le avesse procurato una crisi d’identità. Non meritava quelle parole, era davvero l’ultima a meritarsele…
Meraviglioso il momento in cui appare Tyelko ^O^ (I envy you sooooo much, Irisse), e tenerissima la descrizione che hai fatto di Huan, aaaaaaaaaw, quel patatosissimo cagnolone. Oddio, potrei sciogliermi di fronte a tutta questa tenerezza tra cugini, qualcuno li fermi, pliiiiiiz. No, non fermateliiiiiiiii (*modalità bipolare on*). E lui è un amore con suo nipote *^*, giuro che potrei miagolare dalla felicità.
 
Ecco, Eol, ora mi viene voglia di prenderti a schiaffi: brutto trascuratore che non sei altro, adesso ti viene voglia di andare a passeggio con tua moglie?!? *SIGH*. Questa è un’altra delle tipiche situazioni che mi fanno stringere il cuore: lui che si accorge di aver forse trascurato lei, che capisce che cos’ha perso, e BUM, perde la testa (quando parla di quel ‘qualcosa’ che vedeva negli occhi di lei volevo piangere). Ovviamente qui la faccenda è complicata dal fattore Maeglin: è soprattutto di lui, che Eol reputa imperdonabile il tradimento. Ok, ammetto che forse mi sarei un filino incavolata anch’io. Maeglin ti odio. Spero che quella fosse interamente una tua idea. Mi rifiuto di credere che Irisse fosse in qualche maniera coinvolta, specialmente considerando i suoi pensieri precedenti. Lo sto detestando, seriously. Per una volta non provo pena per lui. Puoi essere immensamente fiera di ciò ^^.
Puahahahahahaha! Oddio, non dovrei ridere, non è divertente. Ma questa frase di Tyelko c’è proprio nel Silma ^^? Mi sembra di averla già sentita, ma magari mi sbaglio. Lo sto finalmente rileggendo, ma sono ancora indietro (e una volta arrivata lì mi aggancerò finalmente ai passi della HoME, yuppi duuuu ^^, meglio tardi che mai).
Adoro il sentimento di possessività/ protettività di Curvo nei confronti della cugina, e mi è piaciuto moltissimo come hai saputo rendere la sua visione, la sua versione dei fatti. Non sapendo come siano andate veramente le cose, e basandosi solo su voci e racconti, è assolutamente naturale che pensi tutto quello che pensa. E’ come se lui impersonasse la versione ‘canon’ delle cose, che non riesce ad accettare quanto accaduto nella tua parte ‘what if’. LOL, oddio che cosa complicata xDD, spero si capisca. E perdonami, ma pur conoscendo le sue intenzioni, oltre a tutti i problemi che ha causato a Curvo (o che Curvo pensa gli abbia causato), mi viene comunque da provare un po’ di pena per Eol. Rimpianto. La sua vita era lineare, priva di complicazioni, e forse un po’ smorta prima di conoscere Irisse, ma chissà se la sua natura malvagia sarebbe alla fine uscita fuori in altri modi, se non si fossero mai incontrati? Provo sempre rimpianto per la caduta di un personaggio, per quello che sarebbe potuto essere, e quando viene allontanato (seppur in buona fede) da chi non lo conosce davvero. Ovviamente, lungi da me giustificarlo, spero sia chiaro!
 
Zio Turno fa una gran tenerezza :3 (anche se lui non l’ho mai tollerato più di tanto… fin dalla prima lettura del Silma), è bello vederlo con il suo nipotino, soprattutto considerando le seguenti riflessioni di Irisse. Non ci avevo mai pensato, al fatto che fosse rimasto privo della possibilità di avere altri figli, certamente desiderati. Ed è bello che sia proprio sua sorella a pensarci, con una straziante dolcezza, mista a un ovvia malinconia: Irisse è cambiata, gli anni l’hanno resa più saggia, e ho notato una profonda differenza tra la dama dei primi cinque/sei capitoli, e questa. Molto immagino sia dovuta alla maternità, che cambia inevitabilmente una donna, sia fisicamente che mentalmente, e il resto invece all’isolamento e al matrimonio. Probabilmente il suo sguardo assai mitigato e mutato verso il fratello è dovuto anche alla lontananza, ed è una gioia vedere ogni dissapore appianato tra i due. Ricordo che la prima volta che lessi il Silma, mi aspettavo chissà quale punizione da parte di Turgon, invece era stato come assistere al ritorno a casa del figliol prodigo. Per non parlare del fatto che ora c’è anche un nipotino :3, LOL, Turgon è capitolato subito senza pensare alla parentela, e questo è assai incoraggiante (oltre che indice di intelligenza e buon cuore). E’ bello vedere inoltre, come il rapporto tra zia e nipote (Idril), non sia cambiato assolutamente nulla. Adoro questi tipi di legami: quelli nei quali, anche se non senti o non vedi l’altra persone per un lungo periodo di tempo, quando vi ritrovate nulla è cambiato: persistono lo stesso affetto, la stessa intimità. Mi ricorda moltissimo il legame con una mia carissima amica in Università: mentre ero a Londra, lei era in Canada, e avevo paura di perderla di vista. Invece ora che siamo di nuovo a casa tutte e due, le cose sono riprese da dove ci eravamo lasciate, con la stessa afinità di prima. E’ meraviglioso.
Idril, inoltre, sembra capire la zia come nessun’altro: non è un caso che sia lei a farle quella domanda, domanda che contiene già in sé la risposta, e che porta Irisse a riflettere sul tipo di legame che la univa, e la unisce ancora, a Eol. Sai che non riesco a capire se lui intendesse davvero darle dell’assassina? La mia natura ingenua e romantica (quella che mi fa adorare una certa Edith, prrrrrrr :p) si sforza di credere che quelle cose siano state dettate più che altro dalla rabbia e dalla paura… e a sostegno della mia tesi si può notare come Eol, al suo ritorno, agogni del tempo da solo con sua moglie, e mirare quel ‘qualcosa nel suo sguardo’. Ma frasi come quella, contengono sempre un fondo di verità, magari allontanato e sopito in fondo al cuore per tanto tempo. Ad ogni modo è forse una disquisizione inutile, visto che ormai Eol ha deciso il suo destino, e ciò che provava o non provava ha adesso poca importanza. Irisse non lo sa, e mi fa male vederla tormentarsi così per un Elfo del genere… ma in parte è dovuto alla natura femminile xD, in parte lei lo ha amato sul serio (aaaaaaaaaw, e quanti fangirlamenti da parte mia, nei vecchi capitoli ^^), perciò è giusto e doveroso che ci rimugini su, per quanto doloroso possa essere. La risposta che dà a Idril è emblematica e mi ha commossa: indica che Irisse non si pente di nulla e sarebbe disposta a rifare tutto (il mio cuoricino implode). Pur essendo in trappola essa è stata libera e felice: adoro questa contrapposizione che hai saputo creare, e che è quanto mai provocatoria ^^. Rende pienamente giustizia a questo meraviglioso personaggio, e non hai idea di quanto ti sia grata di aver reso Aredhel così libera, appunto.
 
E veniamo alla parte più temuta e più triste, ma che, ovviamente, non si poteva cambiare o evitare. La maturità di Idril mi ha davvero commossa tanto, specialmente nel suo cercare di fare prima di tutto il bene degli altri, in questo caso suo padre, cercando di evitare loro ogni dolore, anche se questo le richiede prendere quel dolore su di sé: difatti questa è la prima persona amata che essa vede morire davvero, e ovviamente ciò la distrugge. Dici bene: è senza protezione, la protezione che aveva avuto quando era morta sua madre. Ed è inquietante il fatto che in quel momento con lei ci sia solo Maeglin, quel cugino così estraneo e lontano: quasi come se fosse un cattivo presagio per il futuro. Ma la cosa forse più difficile per Idril, è accettare il fatto che la zia fosse stata veramente libera e felice quando si trovava in Nan Elmoth. Lo trovo assolutamente straziante: essere vissuti a lungo con una persona cara e amata, senza aver mai capito quanto essa si sentisse prigioniera nel posto in cui era. La colpa non è certamente di Idril, e l’affetto di sua zia era sincero, sicuramente mai sminuito dal fatto che essa durante l’isolamento non fosse felice. Ma ciò non basta a rassicurare Idril, e la capisco benissimo: sapere che quella persona fosse insoddisfatta, e avesse desiderato sempre trovarsi altrove ci fa quasi sentire inadeguati, è un duro colpo perché in parte vuol dire rendersi conto che il nostro affetto non le bastava. Idril accetta anche questa verità, per quanto dolorosa essa sia, e difatti è quasi irritata con Maeglin, che invece non sembra capire, e desidera solo la morte per il proprio padre. E’ quasi una consolazione sapere che Irisse non sarà lì per vederlo accadere. Magra, ma lo è… E brucio di curiosità riguardo le sue parole per il figlio: una parte di me spera ardentemente che si tratti di una supplica a Maeglin di perdonare Eol.
 
Maledizione, perché continuo a provare pena per Eol çç? E’ inquietante tutto ciò, non è naturale…
Ma quando ho letto della voragine che gli si è aperta nel petto, io boh, sono stata male, ecco. E non so quanto sia distorta la visione di suo figlio che ci giunge attraverso i suoi occhi, ma io lo detesto. Non pensavo mi sarebbe stato possibile mutare tanto la mia opinione riguardo a Maeglin, e cancellare la pena, ma è successo. Ciò che continuo a ripetermi è che non è del tutto colpa sua, e che molto è dovuto al profondo amore verso la madre… ma quasi non ne sono convinta. Non credo di poterlo biasimare per non essersi messo davanti al giavellotto come avrebbe voluto Idril… voglio dire, ognuno è fatto a modo suo, e tutti sono bravi a parlare (Tu l’avresti fatto Idril? Beh, buon per te! Perché non lo hai fatto sul ser- ok, lascia perdere quest’ultima frase ^^”), però ammetto che un pochino mi viene da chiedermi se la sua sia stata una mancanza di coraggio o di amore. Ma non voglio giudicarlo, non me la sento e non ne ho diritto.
Ad ogni modo Eol ha visto giusto riguardo al futuro di suo figlio: ciò è inquietante, e lo è ancor di più il fatto che questo non può non arrecare soddisfazione a Eol: quasi come se fosse stato un suo piano (anche se ovviamente non è così, ma è un pensiero di vendetta che immagino non possa non venirgli. Della serie: ‘vedrete, vedrete, ben vi sta! Mi dispiace che non sarò lì).
Ho adorato la visita di Idril e ogni singola parola scambiata tra i due: mille punti a te per avermi reso così simpatica la Principessa, ancora una volta disposta a intercedere per l’assassino di sua zia, proprio in nome dell’affetto profondo che nutriva, e nutre ancora, per quest’ultima. Dimostra quanto lei e Maeglin siano lontani e inadatti l’uno all’altro. Bello, bello, bello. Ogni azione di Idril è governata dall’amore, ma non un amore ingenuo, e questo non può fare altro che rendermela simpatica. Siine fiera xD.
E riguardo al destino di Eol, effettivamente me lo sono ben chiesta! Cosa accade a quelli come lui, una volta morti? Vengono perdonati? Gli viene negato l’accesso alle Aule di Mandos? Me curiosa :3.
 
L’ultimo pezzo è straziante, davvero Kan. Per prima cosa, bella l’idea di presentare Maeglin vestito di scuro, come suo padre, a rimarcare ancora una volta il suo lugubre futuro.
Poi che altro posso dirti ancora che non ho già detto? Ho amato Idril (ho come l’impressione di stare fornirti forti elementi per un futuro ricatto, ahahahaha :D): è come se sua zia l’avesse investita di un compito, uno dei compiti più sofferti e gravosi che esistano: quello della memoria. Non dimenticare mai e tramandare la verità.
Ho lollato moltissimo di fronte alla sua affermazione che fa al cugino: “devono essere stati anni terribili”. Da parte mia vi leggo una profonda ironia: non se sia davvero così, o solo un mio autoconvincimento. Quel boccalone di Turno non ha capito niente. Sigh. Mi viene voglia di scrollarlo giuro.
Ultima cosa: le parole di supplica a suo fratello mi hanno uccisa, giuro. Oh, Irisse… sei una donna meravigliosa.
 
Credo di aver incredibilmente detto tutto quello che volevo dire (uhm, chissà se ho parlato troppo presto) e non mi resta altro che ringraziarti per questo gioiellino e farti tanti complimenti. E’ stato bellissimo seguirti, e questa versione alternativa della parte centrale della vicenda, oltre a essere stata intrigante, portandomi a fangirlamenti estremi, ha anche reso pienamente giustizia e dignità a uno dei personaggi femminili più belli del legendarium.
Perciò di nuovo grazie, carissima =).
In attesa dei tuoi prossimi lavori ti spupazzo con affetto xD
 
Bennina
 
 ps: dimenticavo!! stupendo il titolo di quest'ultimo capitolo, che immagini si ispiri alle parole di Eol (quello 'stare male' capisco perfettamente come mai abbia turbato tanto Idril!) e svela senza più ombra di fraintendimento cosa Irisse considerasse davvero una 'trappola'

Recensore Master
03/11/15, ore 12:11

Ed eccoci alla fine! *^*

Celegorm è stato davvero accogliente con Maeglin. Già, forse così d'impatto non sapeva che fare sapendo che lui è figlio di Eol - xD - ma la presenza di Aredhel basta e avanza a renderlo partecipe della famiglia.
Anche se questo pregiudica molto l'atteggiamento di Curufin nei riguardi di Eol: traendo le sue conclusioni, ha finito per interpretare l'arrivo dei due coniugi separatamente in un altro modo. Inoltre, Aredhel è sempre stata uno spirito libero, e gli spiriti liberi non si sposano. xD
Aveva sempre evitato dei potenziali mariti come la peste ed ora si presenta con un figlio.
Visto così, e considerando la sua inquietudine, non è difficile mettersi nei panni di Curvo. Però, dai, take it easy! xD per adesso.

Ed accade in un momento in cui Eol pensa che convolgendo il figlio più di quanto non avesse fatto in precedenza Maeglin si dimenticasse o perlomeno accantonasse le storie della madre suoi suoi parenti. Hai agganciato bene il pensiero: da qui non mi stupisce che Eol abbia agito d'impulso accecato dalla rabbia ed abbia cominciato a cercarli per riportarli indietro, e finendo con l'uccidere la moglie e con l'avere il senso di colpa.
Però la rabbia che prova per Maeglin non è scemata affatto. Dopo la delusione, si è accentuato il disprezzo per i Noldor, per l'effetto che avevano suscitato nel figlio a dispetto di quello che Maeglin avrebbe dovuto provare per suo padre. Nel frattempo immagina che questo figlio porterà distruzione. Ed è ironico come mentre lui attrubuisce ciò al suo sangue Noldor, Turgon pensi che la morte di Eol basti a garantire la pace.

Ritornando alla bella Aredhel, effettivamente, togliendo quella *bellissima* frase *amorevole* che le ha lanciato Eol, sì, direi che lo avrebbe rifatto - sempre considerando la tua versione. Io personalmente non credo però che ci sia stata più libertà in un posto invece che in un altro. E' vero, in qualche modo è da considerarsi una prigionia quella in compagnia di Eol, però è stata una scelta più o meno consapevole la sua. Più che libertà fine a se stessa, si può parlare di libertà di scelta. Non che non fosse felice con i Noldor, ma il fatto che abbia lasciato la scorta di suo fratello, che abbia deciso di donarsi a lui e tutto il resto le abbia dato una possibilità di agire da sola, senza nessuno con cui consultarsi o con qualcuno che le avrebbe impedito di farlo.
Idril non riesce bene a capire tutto, e non ci riuscirà mai. Solo l'espressione di amore di Aredhel da' un senso a tutto questo.
Per Maeglin sono stati solo anni pressanti con la presenza del padre.
Sono tanti punti di vista che spesso non trovano contatto.

Per me è stata una bella esperienza leggerla. In effetti è una di quelle cose a senso unico: o piacciono o non piacciono. A me è piaciuta - lo sai u.u - le novità come questa mi incuriosiscono a prescindere. :)

Sarebbe bello se dovessi leggere qualcosa su Maeglin dopo la morte dei genitori. Non intendo commissionarti niente, sia chiaro! xD

Anyway, molto brava! *-*

Recensore Master
31/10/15, ore 12:33

Basta, mi rassegno. Questa storia è finita, e io devo recensire l'ultimo capitolo. Oddio, non avrei mai creduto che mi sarei legata tanto a questa storia... Kan, tu mi stupisci ogni volta di più!
Comunque, per cercare di lasciarti una recensione che avesse un minimo di criterio ho riletto (diciamo per la quarta volta) questo capitolo, e adesso ho di nuovo le lacrime agli occhi e un gran senso di vuoto dentro. Lo stesso vuoto che avverto nel leggere la storia in canon... Perché alla fine, comunque la si giri, il finale è lo stesso. Anzi, qui l'amore ha reso tutto più straziante. Altro che apologetico! No, Kan, non sei stata affatto giustificazionista. Anzi, è stato grazie a quest'ultimo capitolo che ho finalmente compreso in pieno quanto i tuoi intenti di dare a Irisse una vita amorosa piena e di concederle una libera scelta siano ampiamente riusciti.
"Sono stata libera, Itarillinke. Sono stata felice". Decisamente non è un caso che queste parole si ripetano come un mantra per tutta la seconda metà del capitolo! E decisamente, sortiscono il loro effetto, almeno per quel che mi riguarda. E sì, hai reso possibile, pur rimanendo fedelissima ai caratteri dei personaggi originali e a quelle che sono le loro attitudini, la tanto agognata libertà che a Irisse è negata nel canon. Finalmente riesco ad apprezzare in pieno il tuo lavoro e, davvero, ti ringrazio per averlo intrapreso.
Oddio, scusa il panegirico penoso, ora recensisco il capitolo come si deve, giuro.
Tu... Tu sai che non puoi farmi questo, vero? Cioè, in questi giorni io soffro di attacchi costanti di "Tyelkormite acuta", come la chiama Tyel, e tu me lo metti lì, bello tranquillo, senza neanche dirmi niente? Hai idea di quale possa essere stata la mia reazione? Ne hai una pallidissima idea?
Tutto questo per dirti che ho adorato completamente e totalmente la tua resa di Tyelko. Perché si riesce a scorgere quel che doveva essere Tyelko in Aman, allegro ed esuberante, vivace e sempre pronto al riso... E finirete tutte per trascinarmi nel vostro Headcanon di Tyelko con i capelli argentati, prima o poi. E Feanaro che se lo spupazza perché ha i capelli di Miriel... Comunque, davvero, l'ho trovato perfetto. Per un attimo ho temuto (o sperato?) che facesse una scenata alla vista di Lomion, invece la sua reazione mi ha stupita e mi ha fatta morire dalle risate... E Lomion che addirittura sorride? Ohibò!
Ma poi vogliamo parlare della sola idea di Huan disteso davanti al camino? Mi viene voglia di andare lì a coccolarlo, nonostante la mia diffidenza nei confronti dei cani... Ma Huan è Huan, che diamine! Quanto vorrei strapazzarlo di coccole, bello lui!
E mi piacerebbe proprio sapere che razza di aneddoti abbia raccontato Tyelko a Lomion... Oddio, in realtà avrei voluto anche vedere un incontro tra Curvo e Maeglin, con Maeglin che fa finta di essere sicuro di sé ma in realtà non lo è e Curvo che sorride facendo buon viso a cattivo gioco come fa spesso e volentieri, ma va benissimo così. Anche perché comunque Curvo l'abbiamo visto... E tu sei stata bravissima a gestirne il pov!
Adoro il suo orgoglio Noldorin, il suo disprezzo nei confronti di Eol e, in tutto ciò, il suo profondo affetto nei confronti di Irisse. E tra l'altro... Brrr, l'immagine dei soldati che muoiono in Nan Elmoth è decisamente da brividi!
Devo dire che ti ho odiata un po', perché mi hai fatto provare non dico tenerezza, ma una sorta di non saprei bene cosa per Eol che, tornato a casa e desideroso di vedere Iritta e Maeglin, non trova più nessuno, se non un'armatura bruciata... Ecco, l'armatura bruciata. Irisse aveva in mente di portare il figlio a conoscere i parenti, per poi tornare in Nan Elmoth. Voleva stare per qualche tempo lontana da Eol, per poi tornare. Maeglin no. Lui aveva dei progetti. E mi chiedo: quanto sapeva Irisse, di quei progetti, visto che era a conoscenza del fatto che si fosse portato via Anguirel e i bracciali di Galvorn? Che poi, Maeglin, perché ti sei portato via i bracciali? Vuoi far vedere ai Noldor quanto è bello il Galvorn e far finta di conoscerne i segreti anche se così non è giusto per tirartela un po'? Mah...
Comunque, Eol che dopo aver scoperto la fuga di moglie e figlio caccia quell'urlo è decisamente lui.
E veniamo a Irisse e Maeglin a Gondolin... Oddio, Turukano tutto tenero e protettivo verso Maeglin l'ho sempre visto anch'io! Così come con Hurin e Huor, e poi con Tuor (e Maeglin che è geloso... Non solo di Tuor, ma di Hurin e Huor... Dio, se sei tremendo!)
Comunque, è dolcissima l'immagine di Turno che gioca con i bimbi di Tirion... In genere odio Turukano, ma qui mi ha davvero intenerita tanto. E ne abbiamo già parlato, credo, ma sicuramente concordiamo sul fatto che lui ed Elenwe avrebbero voluto avere altri figli, molti altri figli. Si vede benissimo quanto ne senta la mancanza! E te l'ho già detto nel primo capitolo, almeno credo, ma ho adorato il modo in cui hai delineato il rapporto tra Turno e Itarillinke. Di una dolcezza infinita, e assolutamente perfetto secondo me!
Poi, una cosa su cui già volevo soffermarmi prima, ma ero troppo presa da Tyelko: Irisse che, nonostante il suo spirito libero, nonostante la sua "autonomia di giudizio", chiamiamola così, cerca la costante approvazione dei parenti riguardo al suo Lomion. Perché lei ne è orgogliosissima, e sentirlo biasimato perché figlio di un Avar la farebbe soffrire immensamente. Se biasimassero lei per le scelte che ha fatto, io credo, non ne risentirebbe allo stesso modo. Risponderebbe per le rime e spiegherebbe le sue ragioni. Ma non potrebbe mai sopportare che suo figlio ci finisse in mezzo. Eh, Irisse, se solo lo guardassi con attenzione... Ma non vedi che razza di creatura inquietante hai partorito?
Il dialogo con Itarillinke poi è splendido, ne ho già parlato sopra in tutto quel panegirico assurdo, ma davvero, l'ho trovato meraviglioso. E Itarille, che è saggia e lungimirante, ha compreso da una frase di sua zia molto più di quanto Lomion non abbia mai voluto comprendere in tutti i suoi anni in Nan Elmoth.
A proposito di Maeglin... E' inquietante, il rapporto che hai delineato tra lui e la madre. O meglio, il legame che lui vive con la madre escludendo totalmente il padre. Anche quando Irisse verrà colpita da Eol ed Eol verrà condannato a morte, Maeglin non sente di perdere entrambi i genitori, nemmeno per un attimo cerca di comprenderli entrambi, di piangerli entrambi... Il rapporto con Irisse resta esclusivo e ha in sé qualcosa di morboso, qualcosa che ho sempre intuito anch'io dal canon e che vorrei tanto approfondire, già lo sai.
E Itarille lo comprende perfettamente, quando sente di non riuscire a essere partecipe quanto dovrebbe del suo dolore, mentre lui stringe le mani della madre morente e ne ascolta i sussurri. Pagherei Silmarilli... Ehm no, non Silmarilli, diciamo che pagherei gemme per sapere cosa si sono detti in quel momento!
Eol in cella, poi, riesce ad avere, nonostante tutto, una fierezza tutta sua che non può che far venir voglia di indietreggiare. Lo odio, sì, ma non ho potuto non provare una sorta di rispetto per un Avar solo tra gente ostile, che morirà costretto a vedere la "lampada del giorno" e che, lui lo sa, ha perso la sua Iritta a causa di quel frutto avvelenato che è suo figlio. I pensieri di Eol sono profetici, e per questo danno i brividi. Però, Eol carissimo, se quel frutto è avvelenato la colpa è anche tua, sai? Se lo avessi trattato come un figlio e non come un progetto, se lo avessi preso in braccio un po' più spesso da piccolo e non solo quando "ti guardava", forse tutto questo non sarebbe successo. O forse sì... Chi può dirlo?
E sempre in merito a Maeglin, mi chiedo: lui sapeva che quel giavellotto era intinto nel veleno. Cos'ha aspettato a dirlo? Non che si potesse fare qualcosa, ma forse si poteva agire con un po' di tempestività in più, senza dover aspettare che Irisse si sentisse male! Forse che, dopotutto, sua madre era "servita allo scopo" e a Gondolin lui voleva restarci da solo? Mi sembra strano e troppo terribile perfino per lui, ma mai dire mai...
Poi, l'ho già detto sopra, ma adoro Itarille. Adoro il rapporto strettissimo che ha con la zia. Adoro questo suo atteggiamento che la fa sembrare ancora un po' infantile per certi versi, ma da cui traspare una saggezza incredibile, la stessa saggezza che già ora la porta a respingere Maeglin, mentre lui la guarda come si guarderebbe un Silmaril. La stessa saggezza che la indurrà a recarsi, sola, nella cella di Eol... Mi piace questa Itarille che si pone domande, che desidera adempiere fino all'ultimo alla volontà della zia, che è dolce eppure testarda, che non si arrende con facilità. Io non sono mai riuscita ad apprezzarla pienamente, ma posso dirti che me la stai facendo amare e riscoprire esattamente come avrei voluto, e te ne sono immensamente grata.
Il finale è agghiacciante, decisamente. Sia perché anche io immagino il popolo di Ondolinde stanco di morte che nonostante tutto si raduna a vedere che sia fatta giustizia, sia perché hai reso tutto con una vividezza impressionante, e non posso far a meno di immaginarmi quel corpo spezzato nell'abisso del Caragdur... E Turukano che come sempre si lascia intenerire e non si accorge delle parole inquietanti di suo nipote... Avrei voluto scuoterlo e dirgli: "Turno, ma lo senti? Lo sentiiiiiii?"
Poi beh, le ultime parole, di nuovo quel "sono stata libera. Sono stata felice" che ogni volta che lo leggo mi sale il magone.
Sul serio, Kan, trovo tu abbia fatto un lavoro impeccabile, e io avrei altre mille cose da dirti, ma forse è bene che mi fermi qui.
L'unica cosa che ancora non mi convince, ma a cui ero preparata, sono le citazioni dal Silma così lunghe... Credo avresti saputo gestire il flusso di missing moments anche senza un simile espediente, che un po' mi ha disturbata nella lettura. Ma la mia è un'opinione deltutto personale, si tratta di scelte.
A ogni modo, di nuovo complimenti per tutto... E viva Capron! XD
Ora aspetto dicembre con tantissima curiosità e impazienza, già lo sai XD.
Un abbraccio, ci risentiamo presto!
Melianar
P.S.: e ora che ne sarà dei servi di Eol? Taur-im-Duinath? O torneranno all'est? Poveri, sono preoccupata per loro! E chi sarà il nuovo capo? Insomma: domande, domande e domande... E vorrei tanti spin of, ma mi rendo conto di non poter chiedere XD.

Recensore Veterano
30/10/15, ore 22:32

Eccomi, Kan, eccomi, in un ritardo estremo, questa volta….!
E dire che questo capitolo lo attendevo davvero con tanta tanta curiosità…
Una curiosità che è stata saziata eccome, anzi, ne ha generata il doppio!

Iniziamo subito con un dato interessante: Eol che fa entrare i nani in casa sua.
Mi sono chiesta qualche volta se abbia mai chiesto ai nani di ricambiare le visite che lui di tanto in tanto faceva alle loro rocche nei Monti Azzurri, ma a farmi pensare di no è proprio il fatto che, come ineffetti si vede qui, Eol non ami per niente avere estranei in casa.
Si vede che la cosa lo rende nervoso, e il fatto che gli ospiti siano nani, esseri notoriamente avidi, e, nel caso specifico, fin troppo interessati al suo lavoro e soprattutto al suo Galvorn, non può che peggiorare le cose.
Mi ha dato l’impressione che Eol, pur cercando di concentrarsi molto professionalmente su Vindalf e le sue insistenti domande sul Galvorn e compagnia varia, stesse desiderando ardentemente di avere mille occhi, per poter tenere d’occhio contemporaneamente Vindalf che insiste, il suo assistente che ascolta, tutti gli altri nani che sono comunque nella fucina, Irisse che chissà cosa fa, e già che ci siamo pure la foresta fuori, che non si sa mai. (E magari pure Angrin, che tra un po' quei nani li sbrana a mani nude....)
Anche senza i mille occhi, comunque, a Eol non è sfuggito nulla. E mi pare che la disinvoltura con cui Ireth parla con i Naugrim lo abbia spiazzato.
Forse perché pensava di essere l’unico veramente in grado di trattare con quel popolo, o forse perché non si capacita di come Irisse riesca ad attaccar bottone con chiunque…. Resta il fatto che Eol è rimasto sorpreso, e anche colpito, quando si è accorto che Irisse aveva capito tutta la situazione ed era pure riuscita a dargli una mano con Vindalf.
Alla fine l’ha anche ringraziata, e a giudicare da come si concentrava ostinatamente su altro penso fosse sincero.

Molto interessante la riflessione di Eol su quanto quelle trattative con Vindalf e i suoi siano necessarie non solo per lui e per il suo palazzo, ma anche per i suoi compagni.
Lui può continuare a lavorare in maniera sempre nuova con i metalli, e i suoi compagni possono avere, grazie a questi guadagni costanti, ciò di cui hanno bisogno. Alla fine, loro lavorano per Eol, ma è anche lui a lavorare per loro. Esattamente il tipo di concetto servo padrone che mi immagino spesso nelle società elfiche, e che spiega anche come per loro non ci sia niente di degradante nel servire qualcuno.

Le elucubrazioni di Eol sul bacio dato a Irisse sono fantastiche: amo il modo in cui passa dal divertimento e la gioia per quel primo bacio, per le risate che si sono fatti lui e Ireth nel vedere che non sapevano come fare, alla rabbia verso sé stesso perché “a lui queste cose non sono mai successe, non dovevano succedere, tanto meno con una golodh!”….
Però gli sguardi a Irisse sono frequenti, significativamente frequenti, e anche quelli di lei a lui.
Ed è stato bello vedere l’Eol più riflessivo fondersi con quello più impulsivo del canon: Eol non fa una mossa, nonostante gli sguardi di Irisse, ma c’è comunque una parte di lui che vorrebbe prendere l’iniziativa, che vorrebbe prendersi quello che vuole.
Questo secondo me è il tocco da maestro che rende il tuo Eol sempre e inequivocabilmente IC!
Complimenti davvero, Kan!

Sto cominciando ad adorare infinitamente i metodi di Irisse per “fare conversazione”!
Prima la questione brava mogliettina, che costringe Eol a inserirla nel quadretto di casa, che gli piaccia o no, e poi i motivi per i suoi contratti con i nani.
Irisse è sveglia, e sa come funzionano le menti dei fabbri, per cui capisce subito cosa è stato detto e che cosa no, ed è ora che Eol ne prenda atto.
In più, essendo una noldo, Irisse è anche irrimediabilmente curiosa, e non avrebbe mai permesso a un dettaglio come le due spade fatte di ferro meteorico di sfuggirle!
Ho amato come hai introdotto Anglachel e Anguirel nella storia!
Qualcosa poi mi dice che torneranno a farsi vedere, nel corso della storia… O meglio, tornerà Anguirel.

Irisse che vuole parlare a tutti i costi con Naureth perché non sa con chi altro confidarsi mi ha intenerita, la capisco fin troppo bene!
Eol è laconico fino allo sfinimento, gli altri sono tutti maschi, a lei serve Naureth!
Naureth che però è, come sempre, nella fase: devo sfogarmi perché sono circondata da incompetenti.

Il dialogo che viene fuori quando Irisse finalmente riesce ad attirare l’attenzione della cuoca è stupendo, meraviglioso!
Davvero, quel dialogo penso mi abbia dato talmente tanti spunti di riflessione che finirò per scriverti o un papiro, o un groviglio incoerente di parole…..
Va bhè, proviamoci:
Naureth ha avuto un marito prima di Cutirion.
Io che mi commuovo con niente avevo già gli occhi lucidi a vedere Naureth con quell’espressione dolce mentre ripensa al suo primo marito….!
La morte di questo primo marito durante il viaggio mi ha messo davvero tristezza, perché ho sentito tutta la sofferenza che ha provato Naureth, e quanto, nonostante ora abbia sposato un altro uomo, non abbia affatto né dimenticato il suo primo sposo, né sia diminuito l’affetto che prova per lui.

E capisco anche l’attesa di Naureth prima di accettare la proposta di matrimonio di Sthalgon: proprio perché conosce bene la sofferenza che si prova a perdere un marito, (sofferenza che forse in parte prova ancora), e perché, essendo vissuta sempre in terre pericolose sa che non si è mai del tutto sicuri, mi sembra comprensibile che avesse paura di legarsi a Cutirion per poi perdere per sempre anche lui…
Però sono felice che alla fine si siano sposati: malgrado quello che dice Eol sul fatto che Naureth si cura poco della sua vita matrimoniale, lei e Sthalgon mi sembrano davvero una bella coppia!

Le riflessioni di Naureth sul matrimonio, e il confronto tra le diverse tradizioni degli Amanyar e degli Avari sono qualcosa di meraviglioso, Kan, davvero: poter leggere riflessioni come queste per me è quasi un sogno!
Le tradizioni degli Avari, più che più primitive o altro, mi sono sembrate… Più essenziali, in tutte le sfaccettature del termine. Non solo prive di tutte le “sofisticherie”, come le chiama Naureth, che sono comparse in Aman, ma anche dritte al punto, semplici, dirette, basate su ciò che si può percepire, anche se nel caso degli elfi questo concetto è veramente particolare.

Il matrimonio non ha bisogno di anelli, né di feste, né dell’approvazione di qualcuno che non siano gli sposi o Eru.
Bastano “le parole contro l’assenza di parole”. Veramente, questa frase penso sia qualcosa di meraviglioso, Kan!
Gli elfi, che hanno sempre amato le parole, che si sono chiamati Quendi proprio perché consapevoli di questa loro capacità, che era loro e loro soltanto, all’epoca di Cuivienen, non potrebbero considerare altrimenti qualcosa di importante come un matrimonio.

Il resto è racchiuso nel cuore dei due sposi, e lì resterà. Altro non serve, né prima né dopo.
E il fatto che gli Avari, che hanno voluto a tutti i costi conservare questo stato delle cose, accettino anche di avere amanti prima del matrimonio e dopo l’eventuale morte del compagno non sminuisce assolutamente questo legame rispetto a quello più casto degli Amanyar, anzi.
La particolarità e l’intensità del sentimento si sente eccome.

La descrizione che fa Naureth di ciò che ha provato quando ha perso il suo primo sposo è straziante, e mi è piaciuto come Irisse si è lasciata coinvolgere da questi racconti e dalle nuove tradizioni che stava ascoltando, senza più voler raccontare le sue.
Mi è sembrato quasi che anzi le approvasse: lo statuto che ha concesso a Finwe di avere una seconda moglie doveva evitare qualsiasi sofferenza, e invece ha finito per causarne altra. E se invece fosse semplicemente una scelta d’amore di Miriel, che come tale andava accolta, senza che nessuno, elfo o vala, si intromettesse?
Quella scelta infondo a dato gioia a Indis e Finwe e ha permesso la nascita di Irisse.
Mi è piaciuta davvero la riflessione di Irisse in questo punto, sul serio!
E poi sono d’accordo con Naureth: nessuno dovrebbe mettere il dito tra moglie e marito, nemmeno i Valar!
Soprattutto perché nessuno, nemmeno i Valar, possono capire interamente le dinamiche tra due innamorati. Mi ha sempre colpito il passaggio di LACE in cui Tolkien spiega che per i Valar le sofferenze d'amore degli elfi erano incomprensibili.... Non le riescono a comprendere, quindi a pensarci bene come possono giudicarle come meritano?

Più inquietante la questione della visione Avarin della morte… Naureth ha chiamato sofisticherie le tradizioni Amanyar sul matrimonio, in quel suo solito modo spiccio, ma le ha ascoltate e si è confrontata con Irisse.
Nel caso della morte, invece, la sola idea delle Aule di Mandos sembrava sconvolgerla al punto che mai e poi mai avrebbe accettato di crederci, quasi fossero un luogo orribile quanto Angband, e questo mi ha inquietata.
Sono sicura che anche gli Avari temano la separazione eterna tra corpo e spirito, ma penso che temano altrettanto di lasciare per sempre le terre in cui sono vissuti, anche perché ciò che c’è al dilà non possono che associarlo a Morgoth, ad altri esseri terrificanti e al mare che li terrorizza.
Eppure mi viene automaticamente da pensare ai Senza-casa, gli spiriti degli avari che, dato che avevano scelto di rimanere nei luoghi in cui erano vissuti, erano rimasti senza un corpo troppo a lungo e si erano incattiviti, finendo per tentare di impadronirsi del corpo di altri…
E’ un dettaglio che mi ha sempre inquietata tantissimo, e l’idea che i cari di Naureth, o di Nordal, o degli altri siano diventati questo mentre loro cercavano di dar loro pace mi fa stare troppo male!

La descrizione della voce di Mandos in punto di morte però èinquietante, e capisco che gli elfi, lì per lì, lo scambino per un essere che desidera solo rapirli e la rifiutino….
Anche perché sono certa che Morgoth approfittasse più che volentieri di questo particolare, quando tentava di accaparrarsi gli spiriti degli elfi….

E… Oddio, la storia di Nordal! Mi stava venendo da piangere, è terribile!
Li ho visti con terrificante chiarezza questi elfi che, convinti di avere difronte un mare relativamente calmo come quello di Helkar, si accampano sulla spiaggia, e vengono portati via dall’alta marea senza nemmeno accorgersene, oppure svegliandosi quando ormai è troppo tardi… Oddio, ci sto male ancora adesso!
E il fatto che Nordal sia l’unico sopravvissuto a un orrore del genere spiega appieno il motivo del suo costante rifiuto di parlare. Una tragedia del genere un segno lo lascia sempre, e ognuno poi reagisce a modo suo. Lui ha reagito con il silenzio.
(Tra l’altro il contrasto tra questo suo silenzio e il particolare che ha urlato finché non lo hanno trovato i Mithrim fa male….)

Arrivando alla scena della festa: è la mia scena preferita in assoluto, e credo che rimarrà una delle mie scene preferite in assoluto di tutta la fanfic!
Ho adorato veder inserita questa festa tipica avarin, sia perché sono curiosissima della tua visione degli Avari, sia perché proprio non me l’aspettavo!
Te l'ho già detto mille volte, lo so, ma non riesco a trattenermi: ho amato vedere Lainedhel e Nordal danzare attorno al fuoco!
e anche vedere Sthalgon e Angrin suonare!
E sto ancora cercando di immaginare come dovessero suonare i canti intonati da Lammaite...
A colpirmi poi è stato anche il fatto che questa festa riesce a essere allo stesso tempo allegra e divertente ma anche solenne. E' perfetta!

Eol che invita ufficialmente Irisse perché “tanto si sarebbe autoinvitata lei, tanto vale che lo faccia io” non la da a bere a nessuno, che lo sappia. Voleva che lei ci fosse, e immagino che se Naureth lo ha sentito anche solo sollevare l’ipotesi di non invitarla lo ha preso a mestolate in testa XD.
E mi immaginavo che Eol fosse il classico tipo che a una festa non canta, non suona uno strumento, non balla, ma sta semplicemente lì a far presenza. Mi chiedo se avrebbe almeno giocato, se fossero stati in numero sufficiente per fare uno dei giochi in onore dei morti”.
Irisse, sfortunatamente per lui, è di tutt’altra pasta, a lei ballare piace, e le piace partecipare attivamente alle feste, non stare a guardare!

Il fatto che Irisse riesca a trascinarlo a ballare mi ha fatto veramente piacere, era ora!
Volevo vedere Eol sciogliersi un po’ e fare qualcosa che non sia forgiare o brontolare!

Il modo in cui la natura più selvatica di Irisse emerge nel ballo, tanto da convincere Eol a compiere il passo finale è stato un passaggio meraviglioso, e altrettanto la descrizione dello scenario in cui avverrà il matrimonio: ho amato la descrizione di quella radura attraversata dai raggi delle stelle, e l’immagine di Irisse che corre tra quei raggi vestita di bianco è suggestivissima!

La speranza di Eol che Iritta non se ne vada, nonostante la sua promessa, è stata l’ultima volta in questa storia in cui ho provato empatia con Eol: sta per fare esattamente ciò che, nella promessa di Irisse, scatenerà la partenza di lei, e non vuole.
Vuole sinceramente che lei resti per sempre, stavolta.

E dal modo in cui Irisse lo chiama, e in cui insieme scelgono e pronunciano il nome di Eru, fa pensare che anche Irisse in quel momento abbia per un attimo dimenticato la sua promessa.

La descrizione del matrimonio è meravigliosa, Kan, sul serio!
Vividissima, curatissima e di un’intensità pazzesca!
Non importa se non è descritta, non importa se non è lunga. Ciò che c’è è sufficiente, ed è perfetto per quei due.
E’ il modo in cui volevo vedere questa scena.
E se mai tornerà l’avvoltoio-canon, per questa o per altre storie, lo chiameremo Volly, e lo lasceremo lì dove sta.

Tantissimi tantissimi complimenti, Kan, davvero:
E’ un capitolo meraviglioso, non riesco a trovare altre parole per descriverlo.
Il lavoro che hai fatto con questo capitolo è fantastico, coerente e perfettamente inseribile in tutti i contesti in cui si dovrebbe incastrare!

Un abbraccio!
Tyelemmaiwe

Recensore Junior
29/10/15, ore 23:03

Mia carissima Kan,
*Kanny mi sembra parecchio brutto*
di nuovo rimango senza parole di fronte alla maestosità del lavoro che hai intrapreso e quasi non posso aspettare che arrivi settimana prossima per un aggiornamento.
Questa versione della storia di Eöl ed Aredhel si tinge di tutte le sfumature più consone ad un grande racconto epico (sempre per trovare un rimando a quanto narrato dal Professore) e dopo la stagione dell’amore, delle scelte consapevoli anche se sofferte, della rinascita della vita sotto forma del piccolo Maeglin eccoci arrivati anche ad un’amara svolta, per ricordarci che tanta felicità non arriva senza un alto prezzo da pagare.
Era felice Iritta quando ha deciso di restare a Nan Elmoth perché innamorata ma non bastava sul serio l’amore per il marito e per il figlio a compensare la lontananza da Ondolindë e dai parenti, gli stessi Golodhrim dalle mani sporche di sangue che l’Elfo Oscuro vorrebbe eliminare dalla discendenza di Lómion; l’unico modo per mostrare al figlio un diverso punto di vista -e soddisfare credo il desiderio di visitare insieme la città della quale gli aveva parlato in segreto- è approfittare della momentanea assenza di Eöl e tradire in parte la sua fiducia, andandosene rubandogli anche Anguirel.
La furia di Eöl è in parte giustificata da questo gesto di Maeglin, che ai suoi occhi si rivela davvero corrotto dal sangue dei Golodh che scorre nelle sue vene, mentre non sembra provare uguale rancore nei confronti di Aredhel: per lei il sentimento era vero, era reale, e sapere che la sua luce si è spenta a causa del veleno che aveva riservato per il figlio fa male più del pensiero di essere stato condannato a morte.
Eöl è pronto ad andare incontro alla punizione che gli spetta, con il solo e profetico rimpianto di non essere presente quando Maeglin porterà la rovina su Gondolin; la sua esecuzione arriva così rapida e “pulita” da non lasciare il tempo per indugiare in crude descrizioni ma lo stesso tratteggia i contorni di una scena straziante messi in risalto dalla freddezza di Maeglin stesso, per nulla turbato e invece quasi sollevato da questa morte.

Stupenda la presenza di Idril, che solo in poche righe di descrizione appare splendida e nel breve confronto con Eöl ha forse modo di percepire la stessa oscurità che poi riconoscerà anche in Maeglin, rifiutandolo quando egli le confesserà i propri sentimenti per preferirgli poi Tuor.

Davvero, è sempre un grande piacere leggerti!

Recensore Master
28/10/15, ore 14:26

It's creepyness time, yeeeeeeeeeeeeeeee! 

Ahem, inquietante come inizio, vero?
E non chiedermi come mai io arrivi sempre all'ultimo giorno utile, perchè non lo so çç. Un mix di fattori immagino (e anche la pigrizia ahimè, devo confessarlo). Comunque mia caVa, ribadisco: era moooooolto meglio per tutti se la storia si fosse conclusa col capitolo 5, povero il mio cuoricino, zigh çç. Ovviamente scherzo, lo sai, anche questo è un piccolo capolavoro. A partire dal titolo, che è perfetto nel riassumere l'essenza principale della narrazione: il piccolo Maeglin. Bontà divina se non lo hai reso di un'inquietantezza (termine sbagliato, I know) unica. Sembra il piccolo figlio del demonio. Il ragazzino del sesto senso. Mi fa pauraaaaa çç. No ok, sto esagerando, povero. 
Insomma comunque qui si parte già male coi nani, doppio sigh. E sì che a me Vindalf era assai simpatico... e invece çç. Di certo non sono state le persone più simpatiche e corrette della terra, ma leggere della loro brutale uccisione mi hai turbata non poco. C'era da aspettarselo in un certo senso, e non è che sia dispiaciuta per i Nani in quanto Nani, ma più che altro per il fatto che quest'episodio contribuisce a macchiare in maniera irreversibile il nostro Elfo Oscuro. E comincia a instillare dubbi e paura in Irisse, acuite poi dal comportamento del marito con il bambino. Lei rimane comunque splendida: una donna felicemente sposata (più o meno) che prova a dare al compagno la totale e dovuta lealtà: Aredhel fa del suo meglio per 'influire' positivamente su Eol, non manca mai di far conoscere la sua opinione, senza mai lasciarsi sopraffarre: per tutta la storia questo suo atteggiamento viene ben marcato e sinceramente è una cosa che sto adorando. Finisco sempre per innamorarmi delle tue protagonisti femminili, delle tue eroine. Perchè lo sono davvero (eroine): sia gli OC che quelle non, sono personaggi forti e fragili insieme, a tutto tondo, imprevedibili, che cambiano, maturano e... non so come dirtelo, e non so se sia un'impressione solo mia, ma hanno come il potere di farmi immedesimare e farsi voler bene da subito, pur senza essere dolci e gentili. Sei meravigliosa in questo, dico davvero. Per non parlare dei personaggi di contorno!! Nessuno di loro è messo lì a caso: ognuno di loro ha un background ben stabilito che si intravede inizialmente appena (e questo intriga il lettore, portandolo a farsi mille domande) e poi viene a poco a poco svelato. Tornando a questo capitolo nello specifico, essendo il penultimo, s'intuiva (e la scena iniziale era un po' il macabro presagio), che presto le cose sarebbero peggiorate per arrivare ai tragici eventi che ben conosciamo, eppure per tutta la durata hai saputo mantenere il perfetto equilibrio tra speranza e 'corruzione' (nel senso, corruzione di Eol, che sprofonda sempre più verso l'abisso, o forse semplicemente si rivela per quello che è sempre stato). Sei stata bravissima a gestire quest'arco temporale, senza mai apparire precipitativa. La dura realtà si svela sotto gli occhi sconvolti di Irisse, che troppo tardi comprende in che tela è veramente rimasta invischiata. Eol fa tenerezza in certi punti (la scena del bavoso e il suo non saper bene come comportarsi con un bambino, vista la totale assenza di esperienza in quel campo) e veramente mi dispiace da morire vedere la sua chiusura, il suo non saper mutare le proprie opinioni... tutto dovuto anzitutto alla paura, non c'è dubbio, ma fa comunque male vedere come nemmeno l'amore di Irisse riesca a vincerla quella paura. E mi viene da chiedermi se lo amasse sul serio... sembrerebbe di sì, in fondo lei ha fatto quanto poteva, ma lui non ha saputo accoglierla come andava accolta. Preferisce imporre in tutto e per tutto se stesso. E Irisse finisce veramente in trappola, perchè un comportamento del genere è la tomba di qualunque rapporto che non comporti violenza e sottomissione. Odio vedere i cattivi diventare tali per occasioni sprecate, cecità... incomprensioni e parole mancate. Ma è così che le cose devono andare e non ci possiamo fare nulla.
La verità sta sempre nel mezzo e le colpe sono spesso condivise, ma da parte di Irisse non ho visto altro che buona volontà... che purtroppo è andata sprecata. L'ultima frase pronunciata da lui mi ha veramente spezzato il cuore, ma anche quella serviva. Serviva affinchè Aredhel prendesse finalmente coscienza di quello che sta succedendo. Ciò che mi chiedo ora è come reagirà Maeglin, e ne sono veramente curiosa: per adesso ha sentito la versione paterna, ma sappiamo bene quale sia l'amore che lo lega alla madre.
In realtà non ricordo se mi hai detto o meno le tue intenzioni xD, perciò scoprirò tutto stasera.
Gran finale, yeeeeeeeeeee :DDD, ma è tanto bella questa storia non voglio che finisca :(
Tanti complimenti amica mia! E grazie!
un bacione, a presto.

Bennina

Recensore Veterano
26/10/15, ore 16:49

ancora una volta, vedo di fare in fretta perchè non ho tempo per nulla (e ho un monte di arretrati, waaaaaaaa ç_______ç ok, non voglio pensarci!)

dunque! attendevo questo capitolo, e lo sai, perchè Maeglin mi incuriosisce da morire XDDDD ok, lo so che a te non piace, e pure a me fa un pessimo effetto, specie per quel che fa a Idril  (traditore pezzodemmerda che non è altro) ma nein, è un personaggio così ben caratterizzato e complesso che non riesco a odiarlo del tutto, mi affascina un sacco! *^* e direi che l'hai descritto perfettamente, brava, non sono stata delusa *^*
più che altro la cosa mi scatena un monte di sentimenti contrastanti perché qui boh, è troppo carino, specie all'inizio *^* 

ma veniamo a noi! ok, qui l'Eol del canon ricompare decisamente, qua e là, sta uscendo dal What If per tornare quel che è realmente **foreshadowing** e il che un po' mi mette ansia, ma oddio, apprezzo la sua resa! riguardo a lui che torna "in sè" sai a che mi riferisco, diciamocela tutta, nella morte dei Nani c'è il suo zampino, neh? D: brrrrrr, che cosa dannatamente creepy (tanto più che poveretti, non sono una fan dei nani ma quelli mi stavano decisamente più simpatici di certi nani della terza era che io e te sappiamo bene :P **anybody says: "Thorin Oakenshield?" XP) e nessuno che fa una piega, poi!
ah, a proposito, ma parliamo di Angrin che tiene in braccio Lomion, ommammma, non è il tipo a cui io affiderei un bambino, ecco, tanto più QUEL bambino :'D
comunque, so che ti mette a disagio il condensare un tempo tanto lungo in un capitolo solo (e I feel ya, è una cosa che tendo ad evitare anch'io, perchè non mi piace :/) ma mi sembra che tu te la sia cavata perfettamente, raccontando il giusto e mostrando le parti importanti ... davvero, brava :*
poi, ammetto che Eol mi abbia fatto morire, anche se il mio odio per lui sta riemergendo potente, visto come si comporta XP ma vabbeh, ho già detto che stai tornando al canon, no? XD
cioè, mi ha fatto rovesciare quando lui chiama il piccolo "bavoso" o che lo guardava XDDDDD cioè, Eol, sei un genio, ma tanto, certo che ti guardava, che dovrebbe fa'? XD io muoro seriamente, Kan.
comunque mi piace come tu abbia calibrato il tutto, evitando di rendere Eol il pezzo di merda padre abusivo che è nel canon, ma che comunque lui si senta a disagio nei confronti di questo bimbo che vede "troppo Golodh" per amarlo realmente, e che lo inquieta un po' per questo ... il che ha finito per creare un bello scompenso in Maeglin, credo, con la madre che lo ama troppo e il padre che lo evita, cosa che mi ricorda, sarà anche quel che ha detto la stessa Aredhel qualche capitolo fa, Feanaro ... ok, non credo che Feanor farebbe i salti di gioia nel sentirsi paragonare al nipote di Fingolfin, pure mezzo Avar, poi XP (I'm  sorry, Feanor)
a proposito di feanor, credo che quando Maeglin fa il suo nome potrebbe benissimo passare per una scena del canon ... ma temo che così com'è l'esito sarebbe ben diverso, temo, se qui Eol mette semplicemente il broncio, nel canon potrebbe reagire ben peggio ... non farmici pensare, però! D:
uh, e mi piace tanto vedere Irisse come si rapporta a suo figlio, è una cosa talmente dolce <3 credo che lo amasse tanto così anche nel canon, e boh, l'hai resa una cosa così carina che mi è venuto da spucciosare per Maeglin (oddio, che ho appena detto. Kill me pliiiiiiz)
comunque, sempre per Maeglin, mi piace che tu abbia accentuato così tanto la sua creepyness, davvero, visto dagli occhi di Eol fa abbastanza senso e riesco a capire che si senta a disagio con lui (Eol, ti fo' spoiler, se tuo figlio è creepy as fuck, la colpa è tua, non perchè somiglia ai fratelli di Irisse :P). è una cosa abbastanza contrastante, ma ci sta tutta XD e dpoi, davvero, quando lei si ricorda di Tyelpo e Itarille sono morta per la tenerezza! *^*
però ecco che i rapporti tra Eol e Aredhel si incrinano ... la scena in cui lei lo vede piangere mi ha fatto abbastanza incacchiare con Eol, dieci a uno che quelle lacrime mi paiono più che altro un modo per addolcire Irisse e per far sì che lei non lo lasci, più che altro ... e davvero, poi, quando Eol dice che "ma da tuo fratello non c'è niente per te" volevo menarlo ... ok, Eol, che sei figlio unico, ma neh, un po' di delicatezza no? cosa sono i legami famigliari, si mangiano?
mi è piaciuto poi quando Irisse comincia a sentire nostalgia per la sua casa lontana, e la foresta cerca di mostrarle la via ... continuo a dirlo, per me la foresta è sadica XP ma il seme è gettato, e lei però continua a rimanere per amore, perchè ormai sono una famiglia, e crede davvero che Eol abbia accantonato il suo odio per i Noldor con il suo amore per lei ... almeno fin quando non scopre che la realtà è ben diversa. hai perfettamente ragione, quando in una relazione si scopre che l'altro non si è sacrificato quanto te, è sempre tremendo, e mi spiace tantissimo per Irisse ... comunque, è una scena resa perfettamente, che mantiene il giusto equilibrio tra canon e le tue idee! davvero ottima, l'ho adorata , anche se Eol è un bastardo e deve murì XD
ok, ora son curiosissima riguardo ai prossimi capitoli! ma una cosa, è l'ultimo? 0____o oddio, spero almeno sia il penultimo, da dire ce n'è, ancora XD
e comunque, ora sì che vedremo Ireth scappare per bene, brava, sei tutti noi XP vedi però di gettare il pargolo in un fosso, prima XP
ok, meglio che chiuda, sto scrivendo cazzate immonde XD voglio solamente però che tu sappia che apprezzo immensamente, davvero, Kan, adoro questa storia! <3
ciao cara,un bacio,


Feanoriel 
 

Recensore Master
25/10/15, ore 11:23

No, non ti ho abbandonata u.u

Mi fa strano immaginare Maeglin bambino! xD
Ma non mi stupisce che Eol in qualche strano, recondito, arcano - sì, la smetto xD - motivo sia consapevole di avere un figlio. A parte ciò che succederà in seguito, e secondo il canon, mi fa molto piacere. Ed è anche così bella la consapevolezza di sapere che non sappia assolutamente come comportarsi, anche se questo avrà delle conseguenze. Ma le visite del bambino alla sua fucina dimostra quanto si senta legato a lui.
Ma le sue assenze, e le storie della madre sulla sua stirpe, hanno indotto Eol a diffidare sempre di più da sua moglie e da suo figlio. Perché, sì, in Maeglin c'è tanto dei Golodhrim, ovvero ciò che Eol vuole evitare per suo figlio.
Non mi stupisce che poi il desiderio di possesso e l'odio per i Noldor si fosse accentuato. Anche se stai sfociando nell'OOC, ho l'impressione che tu ora stia tracciando le fondamenta per il canon. E' solo una mia impressione.

Molto bella la considerazione su come alla fine gli Elfi abbiano più o meno stesse basi con esperienze diverse. E' vero, Gli Inconcepiti sono quelli che più si avvicinano all'idea di Eru Iluvatar, ma è altrettanto vero che essere con i Valar non è molto diverso. Il problema è sorto quando alcuni cominciarono ad esprimere il desiderio di andarsene da Aman, ribellandosi così ai Valar senza distinzione.

Comunque, sì, portiamo sto figlio in viaggio. Aredhel ha ragione quando dice di renderlo più partecipe. Ma l'assenza sia del figlio che del marito induce Aredhel a provare una nostalgia più forte del solito.
E Maeglin non è da meno, anche se non ha mai conosciuto altri Noldor al di fuori di sua madre. Non lo biasimo, tanto meno biasimo il fatto che sia fuggito con sua madre, più tardi. Anzi, credo proprio che sia questo litigio violento la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto più perché ha reputato anche lei come un'assassina solo perché condivide la natura con chi si è davvero sporcato le mani di sangue. Ahi, ahi...
Certo, Eol poteva anche ammorbidirsi, che diamine! :P
Invece, direi che è vero quando si dice che uno quadrato non muore tondo o era il contrario? xD

In ogni caso, bravissima!
E scusa il ritardo, sono imperdonabile! T.T

Recensore Junior
22/10/15, ore 22:11

Mia cara Kanako,
eccomi di nuovo in procinto di commentare un tassello di questa storia così meravigliosamente sfaccettata da mostrare sfumature diverse ogni volta che si torna a ripercorrere con la memoria il cammino di Eöl e Aredhel, seppur con un tocco differente da quello che il canon ci ha proposto.
Che meraviglia la descrizione di un Eöl che fa trapelare la parte meno spigolosa del suo carattere quando si tratta di pensare al figlio e a dei regali per lui, salvo poi tornare ad essere letteralmente l’Elfo Oscuro che conosciamo nel momento in cui qualcuno cerca di carpirgli il segreto della lavorazione del galvorn. Davvero notevole e carico di tensione lo scontro puramente verbale tra i Naugrim e l’Avar, che culmina off-scene con la morte del gruppo di Vindálf e con il sospetto che la foresta o Eöl stesso abbiano agito senza esitare per chiedere soddisfazione del torto subito solo qualche ora prima.
Ho particolarmente apprezzato il passaggio in cui i due genitori devono confrontarsi con il peso della propria eredità culturale e decidere come crescere il piccolo Lómion, che all’inizio agli occhi del padre è quasi fin troppo Noldor per avere un posto a Nan Elmoth o ancora peggio, nel suo cuore; l’evoluzione della trama poi colpisce come un pugno nello stomaco perché col passare del tempo Lómion si rivela un degno erede per Eöl e mostra svariati tratti del suo stesso carattere, che purtroppo invece di avvicinare i due rischiano soltanto di essere motivo di allontanamento.
Un’occasione di riscatto per Eöl genitore arriva quando finalmente si decide a scegliere ed utilizzare un nome per il bambino e Lómion diventa quindi Maeglin, anche se il peso della doppia eredità Avar e Noldor continua a gravare sul loro rapporto.
Maeglin sarà mai davvero abbastanza Kwende, agli occhi del padre?
E poi la terribile rivelazione che non avrei mai voluto leggere, nonostante si profilasse all’orizzonte fin dall’inizio e non ci sarebbe stato modo di tenerla nascosta in una provvidenziale zona d’ombra, ovvero l’odio di Eöl per i Noldor sarà sempre più forte di qualsiasi sentimento egli possa provare per la moglie o il figlio - tanto da diventare quasi una minaccia all’incolumità fisica di Maeglin stesso…
*foreshadowing*

Recensore Master
22/10/15, ore 16:03

Eccomi!
Allora... Un capitolo decisamente denso, questo qui. Spero di riuscire a dire tutto quello che voglio dire senza dimenticarmi niente, perché ho così tante cose in testa... Oddio, sto adorando la piega che ha preso questa storia. Perché pur senza vera e propria violenza riesce a essere spaventosamente creepy, come non avrei mai immaginato. Ma adire la verità, non avevo la più pallida idea di cosa saresti riuscita a combinare per far sì che le cose andassero come dovevano andare. Oddio, Kan, stai facendo veramente un lavoro splendido, e io ne sono profondamente colpita e ammirata.
Ma dunque, come sempre cercherò di andare con ordine, perché già mi sto perdendo.
Leggendo le prime righe ho pensato: Oh, ma guarda, sembrano quasi una famigliola felice. Eol fa addirittura una giostrina per la culla, tenero lui! Ok, ho sbagliato storia. Sto sognando. Dove sono? Ma mi è bastato poco per ritornare alla realtà. Basta l'arrivo dei Naugrim ed Eol subito torna a essere lui, geloso, possessivo, se possibile anche più di prima. Ecco, in questo capitolo ho visto davvero l'Eol del canon, molto più di quanto non mi sia accaduto nel resto della storia. A riprova di quanto un personaggio possa rimanere IC, nonostante le vicende e le circostanze attorno a lui possano mutare radicalmente.
Comunque, quella gelosia frenetica che gli fa dire a Irisse di nascondere il piccolo Lomion mi ha proprio fatto dire: oh, ecco Eol. E... Oddio, Lomion in braccio ad Angrin... L'ultima persona a cui lascerei un bambino, decisamente. E a proposito di Angrin, so che è serissimo nel dire ciò che dice sui Nani, e se le stesse cose dette da altri mi farebbero sorridere dette da lui mi fanno dire: brrrr, veramente selvatico costui.
E veniamo all'"""incidente diplomatico""", chiamiamolo così XD. Beh, direi che è chiaro come sono morti i Nani. Basta pensare che Eol aveva in mano le tazze. Povero Vindalf, mi stava quasi simpatico, che diamine.
Ma la cosa più importante, in tutto ciò, è che Irisse comincia ad avvertire la pericolosità di Eol, e rimane inquietata dalla totale indifferenza mostrata dai servi. Ecco, per la prima volta anch'io ho sentito davvero la dimora in Nan Elmoth come inquietante anche in questa storia, e ho avuto i brividi.
E inquietante è anche il piccolo Lomion... Così silenzioso, eppure vigile e attento a ogni cosa che viene detta. A questo proposito, ho apprezzato il riferimento a Tyelpo e Itarillinke e alle loro diverse modalità e tempistiche nell'iniziare a parlare: dopotutto i bimbi iniziano a parlare quando sentono di avere qualcosa da dire, e i figli degli Eldar non sono da meno, anzi, hanno quel modo tutto loro di approcciarsi al linguaggio che... Oddio, li mangerei di baci <3.
E direi che i problemi nell'educazione di Lomion nascono qui... C'è un'incomunicabilità di fondo, ci sono eccessi da parte dell'uno e dell'altro genitore che fanno sì che Lomion non sia esattamente in equilibrio, tutt'altro. Eol si sente a disagio di fronte a questo bambino troppo intelligente, dallo sguardo vigile, questo bambino che somiglia a un Golodh, mentre Irisse riversa su di lui anche l'amore che dovrebbe dargli suo padre. Un bel disequilibrio, direi. Che con la crescita non farà che accentuarsi.
Adoro Eol che prende in braccio il figlio perché "mi guardava"... Toh, ma davvero? Sei una cima, diamine! E... Bavoso? Ok, voglio seriamente sapere com'è stato allevato 'sto povero cristo (ebbene sì, Eol, sto parlando di te) perché già la questione dei baci sulla testa non è che lasciasse presagire cose buone.
E mi fa un sacco ridere l'idea, che già aveva preso parecchio piede nella mia mente ma che ora ha trovato conferma, di Eol come il più piccolo del gruppo e tutti che si preoccupano per lui durante il viaggio... Eol, maledetto piccolo tiranno despota!
Seriamente, la tua idea circa i capi degli Avari mi piace molto, la trovo seriamente interessante! Io ho delle idee vaghe su dei "saggi"? Però boh, devo approfondire.
Oddio, quando Lomion chiede se diventerà un grande fabbro come Feanaro per un attimo mi si è gelato il sangue e mi son dovuta ripetere il mantra: è un what if, è un what if. E ho pensato che, diamine, in una storia ispirata al canon il piccolo potrebbe fare domande simili e... Brrrrr! Non ci voglio pensare, però ci sto pensando e quindi... Boh, tu sai che prima o poi dovrò lavorarci, per sentirmi bene e ammorbare tutte voi povere lettrici.
Comunque, mi piace come quest'incomunicabilità aumenti sempre più, con Eol che parte per i suoi viaggi e non spiega niente al figlio, e Maeglin che, di conseguenza, sviluppa un attaccamento quasi eccessivo nei confronti di Irisse e una sorta di risentimento nei confronti del padre. Molto in stile Maeglin, decisamente, e molto ben gestito.
Mamma mia, povera Irisse, ha dovuto fare del bello e del buono per convincere Eol a portare il figlio dai Naugrim! E a questo proposito, bello come, crescendo, Maeglin somigli sempre di più a un Noldo, con il risultato di acuire il disagio di Eol. Che comunque è disagiato di suo, quindi che ci vogliamo fare? :P.
Mi piace da morire anche come descrivi le espressioni del viso di Maegglin (o dovrei dire non-espressioni? XD) quel suo non lasciar mai trapelare alcun sentimento, alcuna emozione o stupore... Eol, mio caro, è inutile che ti fai turbare da atteggiamenti che sono tali e quali ai tuoi!
E così, Irisse se ne resta sola nella foresta subdola e tramatrice d'inganni. Ma qual è, allora, lo scopo ultimo di questa foresta? Mi chiedo se non sia liberarsi di Eol e di tutti quanti e restarsene in pace, a 'sto punto... Comunque, è affascinante e molto creepy come la foresta mostri sempre a Irisse il sentiero tentatore, e come Irisse non ceda mai, nonostante il desiderio crescente.
Le lacrime di Eol nel momento in cui gli domanda di partire dovrebbero intenerire (oddio, Eol piange, domani nevica!) e invece non sono che un altro modo per tenerla incatenata a quella foresta che diviene sempre più una trappola, per lei e per Lomion. Lomion che ormai è sempre più curioso di quei Noldor di cui ha sentito raccontare nelle storie (ho adorato il riferimento al suo accento che Eol sente mutato ogni volta che torna dai viaggi, perché lui e la madre parlano Quenya... Sono tutti dettagli che mi fanno riflettere e fanno partire il mio cervello e lo fanno volare in luoghi dove forse sarebbe meglio non andare).
Il finale è qualcosa di terribile. Non solo perché assistiamo tutto attraverso la prospettiva di Irisse, che sente e non vede ciò che avviene nello studio, quindi siamo liberi di immaginare scenari terrificanti, ma soprattutto per le parole di Eol rivolte a lei. Parole che, immagino, saranno la goccia che farà traboccare il vaso, e che la indurranno a prendere finalmente, assieme al figlio, il famoso sentiero che la foresta continua a mostrarle.
Irisse ha sempre voluto apprendere le usanze di Eol e della sua gente, ha ascoltato senza giudicare, ha appreso senza arroganza. E ha creduto che, con le sue scarse domande, Eol avesse fatto altrettanto. Ma soprattutto, ha creduto che, nel volerla al fianco, Eol l'avesse amata come Iritta, non come Golodh. Ma a quanto pare non è e non sarà mai così: per Eol Irisse è una fratricida al pari di qualsiasi Noldo. Eol non sa scindere la persona dalla stirpe, ragione sufficiente per seguire il richiamo del sole e della nostalgia.
Vai, Irisse, prendi Hilkalinto (nuuuuu, è morto Capron! Ma è stato Nordal a suggerirle di dare il nome uguale al cavallo? XD) e scappa! Però fossi in te lascerei a casa la piag.... Ehm, il pargolo. Ok, ok, le cose andranno come devono andare, e a me già si spezza il cuore. Non voglio che arrivi mercoledì, non voglio, non voglio, non voglioooooooooooooooo!!!
Seriamente, Kan, stai facendo un lavoro meraviglioso. E te lo dice una che, come sai, su questa storia era spaventosamente scettica.
Complimenti vivissimi!
Un abbraccio

Melianar

Recensore Master
21/10/15, ore 13:18

Wfhiewbfewbwbgiwelvbgl! Sempre bello iniziare una recensione con il keyboard coso ^^. Ciauuuuuuuuu! Me invoca perdono per taaante cose, come ad esempio il ritardo e l’essere sparita da ogni schermo, ma come tu sapere la malvagia presentazione avevo risucchiato mio tempo e mia concentrazione (però io l’avere sconfitta, muahahahahha). Ora purtroppo fervono i preparativi per la partenza (comprensivi di shopping per regali a famiglia, argh) che mi stanno assorbendo ancora di più, mettendomi un’ansia che non ti dico (e facendomi credere di aver perso la carta d’identità). Io non voglio tornare ç_ç, mi fa troppo effetto pensare che tra due giorni sarò di nuovo a casa ç_ç. Anyway, di queste cose non credo te ne freghi troppo e sto perdendo tempo prezioso per commentare il mio nuovo capitolo preferitoooooooH! Perché quando ci sono dei capitoli così belli io ho sempre pochissimo tempo per recensirli a dovere çç? INVOCO PIETA’. DIRITTO DI ASILO. HEEEEELP.
Bene, si è capito che sono leggermente provata, ora passiamo a cose sensate u.u. Copiare la recensione di Ila è una tentazione fortiiiiiiiiissima, ma mi tratterrò ^^.

Primo paragrafo: oddio, Iritta è un soprannome carinissimo, anche se assai strano da pronunciare xDDD. Preferisco il nome Irisse, ma questo ha qualcosa di speciale, non fosse altro per il fatto che è interamente appartenente a Eol. E’ il suo modo personale di chiamare Ireth, e in bocca a lui diventa quasi un vezzeggiativo.
Finalmente un po’ di chiarezza nei tuoi sentimenti, caro Elfo Nero. Perlomeno sei venuto a patti col fatto che desideri effettivamente e ardentemente Irisse… e lei non perde occasione di stuzzicare, sebbene in maniera assolutamente innocente. La questione della ‘mogliettina’, mi ha attizzata non poco (ti ho mai detto della mia lotta interiore tra il volerli shippare, incitata dal what if e il sentirmi tremendamente in colpa per il canon ^^? Almeno un migliaio di volte, intendo ^^), Irisse sei tremendaaaaa! Tu non sai che gli stai facendo, attenta a non scherzare col fuoco. La tua promessa sta per giungere pericolosamente a compimento u.u. E i tuoi modi di far parlare Eol direi che funzionano e sono un vero spasso da leggere xD.
Mille punti a Naureth, vai cosììììììììììì! La mia stima per te sta salendo a livelli stellari/cosmici/estremi. Fallo sudare il Cacciatore, muahhahaahahaha. ‘Cavalla pazza’, oddio muoio :DD. E se Eol trova che lei e Aredhel si somiglino, allora non mi sorprende che vadano tanto d’accordo ^^.
 
Secondo paragrafo: “alla fine sbagliando e ridacchiando erano riusciti a capirci qualcosa di quello”… ecco qui la mia sanità mentale è andata proprio a farsi benedire, mentre m’immagino quei due lì a scambiarsi il primo bacio ‘serio’ per entrambi, e a ridere imbarazzati per i tentativi andati male ^^”. SERIOUSLY, PERCHE’ SCRIVI CERTE COSE, IO NON CE LA POSSO FAR-ahem, vacci piano, davvero, o finirò al manicomio. La parte centrale fra Irisse e Naureth è meravigliosa, non esagero. Prima ho detto che in un certo senso erano simili, tu invece qui sottolinei alla perfezione quanto siano diverse, andando a toccare tantissimi aspetti diversi: matrimonio, reincarnazione, concezione del mondo, il tutto in un crescendo di discussione coinvolgente e intrigante. Incredibile quanto le loro opinioni siano distanti eppure questo non costituisca una barriera tra loro, o motivo di disprezzo e repulsione. Sono semplicemente diverse, senza che alcuna delle due (o dei loro popoli) sia migliore dell’altra, e tra di loro può esservi comunque un grande rispetto: entrambe possono imparare l’una dall’altra, oltre che arricchirsi ascoltando opinioni ed esperienze diverse dalle proprie. Mi hanno inquietata non poco le credenze di Naureth per quanto riguarda ciò che accade dopo la morte, e sapere che su quel punto ha invece ragione Irisse mi ha fatto tirare un gran respiro di sollievo. Invece sottoscrivo in pieno il discorso sulla cuoca riguardo ai Valar. Sul matrimonio e la questione degli anelli invece, in questo momento non saprei bene da che parte schierarmi XD. Vorrei dire mille altre cose su questo punto, ma ho davvero pochissimo tempo çç: ti faccio veramente mille complimenti per il modo in cui hai gestito il confronto fra queste ‘etnie’ così diverse, è incredibilmente affascinante e coinvolgente da leggere. Mi chiedo cosa sarebbe successo se i loro ruoli fossero stati invertiti, o se magari fossero cresciute insieme ^O^: quando sarebbero state diverse le loro opinioni? Quanta importanza ha avuto l’ambiente circostante? Sicuramente tantissima…

L’ultimo paragrafo è l’apoteosi di tutto… e vorrei tantissimo che la storia potesse finire così! Oddio, seppure il rating sia arancione, puoi credermi, io sono comunque pienamente appagata dalla scena che ci hai regalato :3! E quando ho letto i pensieri di Eol, quel ‘Non andare Iritta’… oddio, io voglio strapazzarlo di coccole çç. C’è qualcosa che non va in me, non va decisamente, salvateeeeeeeeeeeeeemiiiii! Non posso desiderare una cosa del genere, è Eol!! Anyway, ho ADORATO il matrimonio descritto in questa maniera, la stessa di cui ha parlato Naureth… e il fatto che nessuno dei due sappia chi ha invocato Eru per prima, ribadisce ancora una volta che Irisse qui ha avuto pienamente libera scelta, e non sai quanto ne sia felice <3.

Questa recensione non è andata affatto come avevo sperato, ma sappi che è seriamente il mio capitolo preferito, e che l’ho apprezzato ai limiti dell’umana decenza xD. Ci sarà Maeglin nel prossimo? Lo scoprirò stasera, right ^^? Sono arci curiosa, voglio vedere se e come le cose siano destinate a peggiorare…

Devo scappare, ti abbraccio fortissimo e a presto <3
Bennina

Recensore Veterano
18/10/15, ore 16:02

eccomi! ma vediamo di fare in fretta, va'! XD

dunque, tra le altre cose, credevo che mi sarebbe rivoltato lo stomaco a sentir di Eol che si sbaciucchia con Ireth XP invece non so, ma stranamente la parte in cui pensa al loro bacio mi ha colpita, non so altro come potrei dirlo. e il nome Iritta mi piace infinitamente, non so, credo che potrebbe venir utilizzato pure nel canon! così come mi è sembrata incredibilmente verosimile pure la scena in cui Eol interagisce coi Nani, non so come dire, ma è una cosa così da lui che mi è parsa incredibilmente perfetta e ben costruita, che diamine *^*
e Irisse che fa la brava mogliettina .... ahahahahhahahahahhahahhah oddio, che roba :'''''''D così come mi han fatto morire gli esempi delle brave mogliettine che Eol ha avuto modo di vedere XD (sua madre è quella che gli dava i bacini solo in testa e sulla fronte, e mai sulle guance, neh? :P). c'è da dire che pure Aredhel ha avuto degli esempi mica male, insomma, non credo che nessuna delle donne in Aman possa venir definita brava mogliettina u___u
niente, adoVo, adoVo, adoVo. :'D
la parte in cui Eol pensa che la famiglia di Irisse potrebbe non approvare qualsiasi cosa lui faccia alla principessa mi ha ricordato, se lo devo dire, il mio What If preferito sulla faccenda, cioè quello dove Fingon e Turgon vengono informati che loro sorella è prigioniera a Nan Elmoth,e vanno  a spaccare la testa ad Eol XP non ricordarmelo, sennò lo scrivo XD e vabbeh, teniamoci il tuo What If, va' XD

la conversazione con Naureth mi è piaciuta tantissimo, e i tuoi head canon sugli Avari sono molto affascinanti, sappilo *^* per quel poco che penso a loro, anche io penso che gli Avari fossero più liberi in ambito sessuale (magari riguardo anche a unioni con gente del loro stesso sesso, chissà ...) e che dire, ho apprezzato tutto *^* il sapere che Naureth aveva un primo marito e che l'ha perso mi ha commossa, poverina çç (e a proposito, povero Sthalgon che ha dovuto aspettare così tanto, ahahahahhahahahahha (':) così come trovo verosimile che lei trovi strano che Irisse dica che i Valar abbiano deciso a proposito dell'unione di Finwe e Indis, e che abbiano addirittura parlato con lo spirito di Miriel. d'altronde è già abbastanza strano pensar di parlare coi morti (XD) quindi per gli Avari che non giungono a Mandos dev'essere molto ma molto difficile da credere. e le usanze che hai adottato per i riti funebri degli Avari sono assolutamente magnifiche, per come le hai descritte *^*
la storia di Nordal mi ha fatto tantissima tenerezza, povero piccolo :'''''''( ora capisco perchè sia così schivo, piccolotto. lo posso adottare? *ç* è così puccio!

la festa è bellissima, vedere quei sette che ballano e si divertono ... beh, non so, ma mi è piaciuto tantissimo, l'hai descritta così bene *^*
riguardo al matrimonio, ho apprezzato come tu abbia ambientato la scena, semplice e senza fronzoli, che si adegua perfettamente al contesto (e quando si tratta del Tolkien verse non è mai facile, sì). sai, era la scena che mi faceva più "paura" per così dire, se non altro perchè nel canon è quello che è e la tua resa al proposito mi incuriosiva tantissimo, proprio perchè non sarebbe stato facile modificarla senza comunque perderne l' "essenza", per così dire ... e invece ho apprezzato infinitamente, davvero, mi è piaciuto tantissimo come sia stata una scelta dettata dal desiderio di entrambi e come si siano fatti trascinare fino ad arrivare al "punto di non ritorno". oh, e al proposito, per quanto mi sia piaciuto che Aredhel fosse comunque anche lei coinvolta da quel desiderio, quando Eol pensa al fatto che lei lo avrebbe lasciato solo in Nan Elmoth, e come agisca di conseguenza, avrei voluto strangolarlo XD cafonazzo, non è che perchè a lei piaci sei automaticamente giustificato a tenertela in Nan Elmoth per sempre, sperando che non torni dalla sua famiglia u___u
ma davvero, Kan, non so come dirtelo, ma hai superato ogni mia aspettativa riguardo a questo capitolo, e ora sono tanto curiosa di vedere come procederà *^* (e nel prossimo capitolo, il pargolo rompiballe! non vedo l'ora, seriously XD)
va là, meglio che chiuda qui la reccy, sto delirando troppo anche per me XD
ciao e grazie di tutto, cara!<3
un bacio,

Feanoriel  

PS:oddio, ma che ha combinato Angrin nel Doriath? XD ora lo voglio sapere XDDDDD

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