Ed eccoci al fatidico incontro tra Kalì e i fratelli... devo dire d'aver letto sentendomi sulle spine, per l'ansia divorante di arrivare alla fine - mi fa sempre questo effetto, quando una storia mi "acchiappa" così tanto!
"Mi hanno chiamata Kalì"... quando dolore, quanto solitudine, quanta "diversità" in quattro parole! Tecnicamente, siamo tutti stati chiamati - non scegliamo noi il nostro nome - ma conoscendo i retroscena, questa frase risulta davvero straziante. E i ragazzi lo percepiscono e, confusi, chiedono spiegazioni, ma Kalì tergiversa perché la storia è davvero molto, molto lunga, e soprattutto molto, molto dolorosa: meglio raccontarla loro a piccole dosi, o ne potrebbero rimanere schiacciati.
E così apprendiamo il resto della storia, di come Shiva sia riuscito a fermare Kalì prima che distruggesse completamente il mondo, e poi di come questi esseri quasi divini si siano impegnati a riparare al danno, arrivando a conoscere meglio coloro che avevano ritenuto - e che in parte erano - loro nemici mortali, e a ritenerne almeno una parte degna di vivere; per quella parte, anche l'altra, quella indegna, deve vivere, perché l'essere umano è duale, perennemente in bilico tra Bene e Male, tra Giusto e Ingiusto. Il disastro ha causato una spirale in discesa di soprusi e violenze, eppure ci sono quelli che ancora caparbiamente lottano per migliorare il mondo e la condizione di tutti.
Tutto questo è talmente pesante da sopportare che i compagni di Kalì iniziano a lasciarsi morire o - come Shiva - impazziscono.
Il racconto di Kalì ai ragazzi mi ha tenuta col fiato sospeso; mi chiedevo come avrebbero reagito, se avrebbero accettato l'accaduto provando compassione per lei e gli altri, o se avrebbero rifiutato e provato soltanto orrore e paura. Scelgono la prima e Kalì si trova davanti all'ultima scelta: il suo Shiva, o i resti dell'umanità.
Al termine rimaniamo con la domanda senza risposta: cosa sceglierà Kalì? La propria felicità in cambio della distruzione dell'essere umano, o la salvezza del genere umano contro la propria eterna infelicità? Questo finale in sospeso è frustrante e sublime ad un tempo...
Complimenti vivissimi, è una storia straordinaria, perfetta nello svolgimento, nel ritmo, nell'alternanza tra accadimenti attuali e ricordi, nell'equilibrio tra azione e analisi psicologica.
Dire che AMO questa storia è dir poco. Mi inchino.
Un abbraccio
Lady Angel

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Rieccomi!
Caspita, quando si dice un inseguimento mozzafiato! Alla lettera, visto che i poveri ragazzi sono senza fiato, stremati, eppure non si arrendono, continuano testardamente ad andare avanti. E la loro costanza viene premiata: trova un rifugio, che si rivelerà molto di più di un semplice nascondiglio.
La presentazione di Kalì è stupenda; straziante, per certi versi. Si capisce subito che soffre molto, non fisicamente forse, ma spiritualmente. La storia sua e dei suoi simili è terribile quanto grandiosa.
Molto bello l'alternarsi tra lei e i due ragazzi, che si addentrano in quello strano luogo, l'uno entusiasta, l'altra titubante.
E frattanto si snoda la storia di Kalì, il suo passato si dipana agli occhi del lettore e lo coinvolge, facendolo simpatizzare con lei anche se, in ultima, è stata colei che ha causato la distruzione del mondo e il quasi completo annientamento della razza umana, verso cui prova ancora sentimenti ambivalenti. Ma in fondo sono stati loro stessi la causa della propria distruzione: la troppa ambizione, la troppa avidità. Non si può giocare con la creazione, dar vita a esseri senzienti dalle capacità superiori a quelle umane e poi decidere freddamente di eliminarli una volta che hanno assolto al loro compito, perché li si teme. Mi ricorda la storia del Golem: ho sempre provato compassione per il Golem, mentre ho sempre pensato che il suo creatore sia stato avventato, sciocco e negligente.
L'incontro tra Kalì e questi due ragazzi, fratello e sorella, sarà un confronto sicuramente molto interessante, che non vedo l'ora di leggere.
A presto, dunque!
Lady Angel

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Eccomi qui.
Finale molto particolare, che rende ancora più preziosa questa storia assolutamente non banale, imprevidibile e di un'intensità paurosa.
Kalì è divisa tra due strade, e qualunque sia la scelta che farà, soffrirà: eppure, penso che alla fine sceglierà l'umanità, e seguirà quella stilla di speranza che palpita nel suo cuore e negli occhi dei due piccoli fratelli.
Il gesto che fa per Candra sembra rivelarlo.
Non mi dispiacerebbe leggere ancora di questi personaggi e di questo mondo, magari una long.
Chissà.
Comunque sia, brava e ancora brava.
Mi hai fatto venire i brividi, e finisci direttamente tra le preferite.
A presto!

Manto

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Ciao! Era da un po' che non leggevo qualcosa di tuo e quando ho visto il titolo, mi sono subito "tuffata" su questa storia. Fantascienza + Kalì, come potevo resistere?? XD
E' un futuro molto cupo, quello che dipani in questo primo, fulminante capitolo. Uno scenario decadente, anzi di più, fatiscente. Mi ricorda (con le debite differenze), i due mitici film su Iena Plisskin, le fughe da due metropoli in rovina, la lotta costante per la sopravvivenza.
Se lo scenario mi ricorda questi film (ed altri romanzi di fantascienza che ho letto), i personaggi invece sono decisamente originali in questo contesto, un fratello e una sorella adolescenti che si vogliono un mondo di bene ma che sanno che un crudele destino li separerà presto per sempre. Ho già il magone e la forte speranza che un insperato ritrovamento medico/tecnologico possa salvare Candra.
A presto per il prossimo capitolo!
Lady Angel

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Ti avevo promesso una recensione piuttosto cattiva. Fallirò.
Questa storia, per originalità e creatività è tra le migliori di EFP, se non la migliore tra quelle che ho letto. Seriamente, ha tutto: una storia contorta e ambigua, frammenti tristi, un'angoscia generale che traspare durante la storia e l'ambientazione post apocalittica, che tra l'altro sono le mie preferite, incredibilmente cruda e melanconia. " una tecnologia troppo antica è troppo evoluta" dice tutto del nome che hai creato. Bello anche l'aver utilizzato il pantheon di divinità indiano, che ci sta da dio (*risate registrate).
L'unica cosa che posso criticare è l'eccessiva lunghezza del capitolo, che ti porta un po' a perderti.
Dal punto di vista tecnico ho notato una stranezza: all'inizio scrivi in modo normale, senza infamia e senza lode. Mentre andando più avanti la qualità aumenta esponenzialmente , tanto che il finale è scritto davvero bene.
Non ho davvero nient'altro da dire, se non farti i complimenti per la piccola perla che hai creato. A breve leggerò il prossimo capitolo. Complimenti ancora.
-Laky099

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Come ogni tua storia, anche questa va nei preferiti. L'ho amata tantissimo dall'inizio alla fine. E dire che l'avevo iniziata solo per l'attesa del capitolo 13 di Moneta! Invece in tre capitoli mi hai coinvolta così tanto che adesso sono senza parole. Nonostante sembra che il mondo del futuro sia governato solo da odio e distruzione, l'amore è ancora lì, ne fa parte e tocca le anime dei fratelli, semplici umani, così come le menti degli dei. È una storia malinconica, a modo suo, ma che da grandi speranze per il genere umano e Kalì vive per quella speranza che viene rinsaldata dall'amore e dal legame di Candra e Shiva. Non ti nascondo che avrei voluto saperne di più e che il finale mi ha lasciata un po’ così ( non mi trovo bene con i finali aperti, come ti ho detto tempo fa per me la verità in un libro sta solo nel pensiero dello scrittore) ma ciò non toglie che tu mi abbia ancora una volta lasciata con il fiato in sospeso. Per un monento avevo pensato che i due potessero essere in qualche modo legati a quella razza, visto l’empatia della sorella nei confronti di Kalì e la somiglianza di Shiva al suo amato, ma forse queste informazioni sono state date per rendere i due ancora piú vicini alla dea e ciò mi porta a pensare che alla fine la scelta di Kalì ricadrà sugli umani. Un continuo non mi dispiacerebbe affatto, ma anche se la storia finisce qui farò mettere un po’ in moto il cervello per immaginare cosa potrebbe accadere.
Grazie per quest’altra meravigliosa perla.
A presto!

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Buonasera!
Allora, che dire di questa storia?
Mi ha completamente presa, completamente.
Questa meravigliosa unione di futuro apocalittico, dove l'uomo ha perso coscienza di sé e dei suoi limiti (così simile al nostro, direi), e di un passato arcano ma sempre presente, come quello presentato dalla religione induista (ottima preparazione in questo ambito, ne so molto poco - io già mi sentivo soddisfatta dal sapere chi sono non solo Shiva, Brahma e Vishnu, ma anche Indra e Varuna - , ma vedo bene quanto tu invece sia ferrata!).
Ma il modo in cui hai mischiato il tutto... perfetto, davvero.
Non sono in tanti che riescono a portare a termine un lavoro del genere con risultati buoni, figurarsi eccellenti; molto spesso ci si perde, si fa fatica, si cade in qualcosa d'altro.
Questa volta è diverso.
E te lo dice una che ha letto tante di quelle storie da diventare una criticona.
Insomma, è difficile colpirmi, sorprendermi.
Ma avevo la bocca aperta, mentre leggevo.
I personaggi sono bellissimi, mi commuovono molto Shiva e Candra, e Kalì... paura!
Che cosa accadrà?
La sua follia avrà di nuovo la meglio sui sentimenti positivi, sui ricordi affettivi che le scaldano il cuore?
Ah, nota per il linguaggio e le immagini a inizio capitolo: il primo assolutamente splendido, elegante e curato, più facile da trovare in un componimento classico o storico; le seconde... mi hanno lasciata basita.
Le ho trovate evocative e riassuntive di tutto questo mondo colmo di dolore e palpiti di speranza.
Complimenti, la storia è una perla.

A presto,
Manto

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Veramente bellissimo *_*
Ogni parola di Kalì mi ha fatto provare rabbia, risentimento, disprezzo e soprattutto DOLORE
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo,
xxx

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