Ciao!!
So che sono passati degli anni da quando hai scritto questa storia, per cui chissà quando e se leggerai questa recensione. Però ci tenevo a farla.
Siamo in agosto e io leggo una storia di Natale... Probabilmente mentre a casa mia mi prendono per pazza dato che ci sono 40 gradi e ascolto le canzoni natalizie mentre leggo questi capitoli. E mentre piango. Eh sì, perchè non sono riuscita a trattenere le lacrime. Vorrei dirti tutte le cose che mi hanno colpito, ma forse me ne sfuggirà qualcuna...
Inizio con il dire che ho trovato molto dolci i primi due capitoli, perfetto Ron per introdurre le paure di quella che sarà una Vigilia diversa, poi Ginny, che ha ricevuto il regalo più bello del mondo, proprio per questo strano Natale, a dimostrazione che la vita va avanti, nonostante tutto.
George. Come si fa. Come si fa a vivere senza quella che è stata la metà di te stesso. In realtà si può, ma non è facile intraprendere questo percorso. Non ho mai pensato che Fred potesse diventare un fantasma, ma le sue motivazioni sono state nobili, e frutto di un dolore pari a quello del gemello rimasto in vita.
Ho poi sentito molta pena e affetto per quel musono di Percy. Il fratello meno divertente, quello meno considerato, che si rende conto (sbagliando) che dopotutto perdere un Percy non può essere così male se serve a riavere un Fred... E la dolcezza con la quale i due fratelli maggiori decidono di aiutarlo, perchè tutti loro sono diversi e tutti sono indispensabili. La caratterizzazione della disperazione di Percy mi è piaciuta moltissimo, soprattutto quando dice che si stava preparando proprio a quella serata e si dispera all'idea di non avercela fatta.
Poi il capitolo che mi ha stesa. Da cosa iniziare?
Molly e Arthur, loro sono la dolcezza, l'amore, il calore della famiglia. E quando è proprio la tua famiglia che viene spezzata, come fai, a tenerla in piedi? I genitori hanno sostenuto i loro figli da quando sono nati, ma ora sono i figli ad essere cresciuti e a sostenere i genitori. L'imperfezione fa schifo, povera Molly, quanta verità in quelle parole.
L'abbraccio tra i fratelli Weasley, fuori nel giardino, è stato bellissimo, un farsi forza necessario, del quale partecipano, giustamente, Harry, Hermione e Fleur, perchè ormai sono anche loro parte della famiglia e anche loro provano dolore. Ginny, sempre attenta, guarda George e lui vuole tranquillizzare tutti, anche se non può dire il motivo che riece a dargli forza, ma sa che, ora che può farcela, deve far star bene anche gli altri.
L'idea che Molly non riesca a guardarlo è stata molto forte. George è suo figlio, ma gli ricorda anche l'altro. Ma lui sta bene. Non è del tutto vero, ma sta bene, Molly, e se sta bene lui dovete stare bene tutti. E quando lui si alza, e piano piano anche gli altri, beh, inutile dire che è stato il momento più emozionante di tutta la storia, partita delicatamente per arrivare a questo, con una famiglia fortissima che si rialza, metaforicamente e realmente, in piedi, dopo la guerra, nonostante le ferite che non si rimargineranno più... Ma loro sono lì, in piedi.
Un culmine di emozione, quindi, che di nuovo trova la sua calma nella scena finale del capitolo, una scena non più di gruppo, una scena con un unico protagonista, che è stato colui che ha mosso però i fili. Fred, che darebbe qualsiasi cosa per essere di sotto con la sua famiglia, ma che sa che non può, per il loro bene, perchè amare qualcuno significa fare quello che è meglio per lui.
Mi dispiace se ho esagerato, ho scritto davvero tanto, e non è da me. Ma le emozioni sono difficili da esprimere a parole e spero di essere riuscita a farti capire quante ne ha suscitate la tua storia.
Grazie per aver scritto di loro, per aver mostrato la forza della famiglia Weasley una volta di più.
Un abbraccio,
Faby |