Recensioni per
Il Bersaglio.
di David89

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
13/03/09, ore 10:03
Cap. 4:

In questo capitolo traspare un lato sensibile e dolce del protagonista. E aggiungerei romantico/innamorato, poichè ripensa alla sua Emily. Adesso è arrivato a Parigi, bene! Vediamo cosa succede. Proseguo, sono molto curiosa ^^

Nuovo recensore
13/03/09, ore 09:58
Cap. 3:

Questo capitolo mi ha coinvolta davvero dall'inizio alla fine. La parte in cui si prepara a premere il grilletto l'ho vista tutta nella mia mente, tanto era scritta bene. L'intervento di Emily proprio non me l'aspettavo. Insomma, un colpo di scena dietro l'altro. Il protagonista ha proprio un'ossessione maniacale per il suo M40 e per i proiettili ^^! Vado avanti, sono curiosa di sapere l'evolversi della vicenda ;)

Nuovo recensore
13/03/09, ore 09:46
Cap. 2:

Leggendo questo secondo capitolo, l'idea che tu sia padrone di uno stile pulito e non banale, si è riconfermata. Per cui complimenti. Ho alcuni dubbi sull'utilizzo della punteggiatura in due frasi, ma niente di rilevante.
La parte iniziale mi ha fatto sorridere (soprattutto quando parli delle supposte XD), poi continuando si entra nella mente del personaggio e qui il ritmo narrativo si alterna tra il veloce ed il lento, andando di pari passo con i pensieri del protagonista. Lo stai delineando davvero bene, e gli stai dando spessore (cosa che ahimè non accade spesso in questo fandom), quindi doppi complimenti. Non mi dilungo troppo, sono curiosa di entrare nel vivo della storia. Proseguo con la lettura.
A presto, luisina ;)

Nuovo recensore
13/03/09, ore 09:36
Cap. 1:

Sono capitata per caso nella sezione Thriller e non so ma il titolo di questa fic mi ha subito colpita. Questo primo capitolo, a mio avviso, attira molto il lettore, soprattutto con le prime frasi iniziali. Inoltre, è avvolto in quell'alone di mistero ed intrigo che spingono chi legge a proseguire. Lo stile mi piace, così anche la punteggiatura pressochè prefetta. Detto ciò, vado avanti a leggere e commentare capitolo per capitolo ;)
Saluti, luisina

Nuovo recensore
11/03/09, ore 22:17
Cap. 6:

Son rimasto sorpreso un po' da quell'inizio con il piatto di rane, non essendo, almeno secondo le mie conoscenze, una portata tipica francese; quindi non capisco se sia stato un'errore o se voleva passare per un piatto comune (forse ti sei confuso con i bogoni). Ancora una volta la precisione dei nomi geografici, delle vie e delle strade, non vorrei ripetirmi troppo, quindi lo sottolineo per l'ultima volta e faccio un metodo ricorsivo, per riportare a queste mie affermazioni; anche perchè sono sicuro che questo aspetto della tua genialità perdurerà per il resto del racconto. Classica quella chiamata, una telefonata disturbata e ben resa, attraverso le parole, a mio parere. In questo capitolo risalta l'elevato numero di dialoghi che aiutano la scorrevolezza nella lettura. Altra prova di conoscenza dell'ambiente francese, l'eleganza e la sua importanza, soprattutto all'interno dei ristoranti. Ritorna a salire intensamente la tensione verso la fine, il mio detector era all'erta e questa volta non ha fatto cilecca, anche se niente lasciava presagire a un possibile ribaltamento della situazione. Scena tradizionale, divertente però la scelta del bagno come luogo di sparatoria, efficace l'uso delle parole onomatopeiche e adesso, grande momento di attenzione, concentrazione ed ansia per la sorte del protagonsita.

Nuovo recensore
11/03/09, ore 21:11

Inizio importante, per fortuna che ho commentato dopo aver letto l'altro capitolo, così ho capito la premonizione che stava nelle prime frasi! Ho trovato intelligente anche quel cambiamento di pensiero circa la valigia che da l'impressione di una e vera e propria nattariva soggettiva e personale, eliminiando il narratore onnisciente in modo esemplare. Grande e prezioso, per me, quel riferimento al tennis che mostra, ancora una volta, la tua capacità di realismo e di indagine prestesura, infatti, il tennis è lo sport più giocato dalle persone che fanno quel lavoro. Un'altra cosa che mi ha colpito è il riferimento al desinare, spesso presente; dopo averci riflettutto devo dire che non tutti gli autori di questo genere pongono questa particolare attenzione, quindi ti faccio i miei complimenti anche per questo motivo preciso. Ho trovato carina anche la descrizione delle persono in aereoporto, sfuggente, ma efficace, sono quei particolari che ti passano per la mente quando non hai altro a cui pensare. Il mio detector "anti cattivi" comunque era all'erta su questo personaggio, ma il capitolo si chiude, tranquillamente, senza azione. Sempre parlando di realisimo, trovo davvero efficace e importante la cura nei dettagli delle vie, i riferimenti e direi una buona conoscenza di come sono dure le strade francesi, soprattutto per via dei sensi unici, ma anche il resto che hai detto. Ciliegina sulla torta la nuova Glock, un arma in fondo alla borsa non poteva mancare!

Recensore Junior
09/03/09, ore 22:33

Due capitoli brevi ma utili per capire meglio quello che è successo al protagonista dopo la fuga da Los Angeles.
Le scene descrittive mi piacciono molto: semplici, incisive, dettagliate quanto basta, in modo tale da non annoiare il lettore con particolari inutili ai fini del racconto.
La suspance aumenta man mano che la storia progredisce: "Come hanno fatto a trovarlo?", "Come faceva Emily a sapere tutto?", "Come mai l'amico francese di Emily lo aiuta così volentieri senza fare neanche una domanda?", "Sa qual è la sua vera identià?".
Domande che lasciano il lettore in uno stato di ignoranza a cui desidera rimediare al più presto, invogliandolo sempre di più a continuare a leggere.
E nel frattempo inizia a spulciare i capitoli precedenti in cerca di qualche indizio per farsi un'idea di cosa sia andato storto nel lavoro di Mike. XD
Bravo, aggiorna presto!

Nuovo recensore
09/03/09, ore 22:13
Cap. 4:

Innanzitutto ringrazio per la dedica, della quale mi compiaccio assai!
Capitolo statico questo, breve, xkè l'impulso dell'azione si è fermato. Un capitolo ke lascia spazio a qualche riflessione poco conclusiva, a qualche breve descrizione. A mio parere questo capitolo "ci sta", nel senso che un attimo di tregua dopo la geande tensione di quello precedente, aiuta il ritmo della lettura e arricchisce il thriller. Ancora presenti ottimi elementi di realismo, quali i titoli dei giornali, la lingua francese dei dialoghi i nomi dei personaggi e anche gli accenni ai monumenti principali di Parigi. Se dovessi fare una piccola critica, forse mi sarei soffermato un po' di più nella descrizione dei paesaggi canadese e francese per mettere in evidenza il contrasto fra i due e il perchè della sua preferenza per il Canada, oltre che per aumentare ancora quel realismo dettagliato, tipico del tuo modo di scrivere che molto mi piace!

Nuovo recensore
08/03/09, ore 21:02
Cap. 2:

Allora, allora, allora.
In netto ritardo, ma ci sono. Devo pur distinguermi, nh?
Premettendo che tutta la mia stima va alle "supposte da culo", mi domando come siano quelle da naso; e comunque sì, non è un'immagine meravigliosa immaginare di caricare un fucile con delle supposte, ma rende.
Ti dico apertamente che a pelle non amo il protagonista; mi sa troppo di misto tra uomo vissuto e classico personaggio alla Sin City, ma è comunque caratterizzato in modo ottimo.
Carina da leggere ad ogni modo, anche se da quanto emerge, devi ancora entrare nel vivo della narrazione, mi tuffo negli altri capitoli e verifico xD

Nuovo recensore
08/03/09, ore 17:35
Cap. 3:

Eccolo qui il capitolo shock della vicenda, i primi due hanno fatto da cuscino per questo in cui si è entrati ancora di più nel vivo della vicenda e nella frenesia tipica del thriller.
Mantiente la sua importanza la scansione del tempo e il protagonsita finalmente si trova all'apice del suo lavoro. Interessanti e accurati i piccoli particolari del fucile, come già accennato precedentemente, che mostrano una buona documentazione in questo campo, soprattutto, a mio giudizio per la parola russa: меховая шапка.
Avendo letto la recensione di Vale mi sono soffermato ank'io sulla scelta dei numeri, quei 6 proiettili, numero richiamato 2 volte nel testo, nel giro di poche parole. Ancora ho da scoprire però il significato di quel 34, numero della stanza.
Sempre utile la descrizione della tensione provata da Mike (finalmente conosciamo il suo nome!) e sottolineata dalle sue imprecazioni ed espressioni nervose.
Il colpo di scena è stato utilissimo per togliere il freno e premere sull'acceleratore dell'intensità della vicenda che si è sviluppata nella terza parte del capitolo e che credo, come me, abbia scosso e aumentato la concentrazione da parte dei lettori. L'arrivo di Emily e quindi l'entrata in scena fisica del suo personaggio, credo sia importante, dunque, ai fini della storia, il suo modo di fare è stato comunque un attimo meglio di quanto mi sarei aspettato dalla descrizione del capitolo precedente.
Altra nota positiva di questo capitolo: i dialoghi in lingua inglese e i cartelli dell'aereoporto che hanno aiutato a rendere il tutto ancora più realistico.
Ora la trama si fa avvincente.

Recensore Junior
08/03/09, ore 14:49
Cap. 3:

La tua storia mi è piaciuta un casino, davvero.
Ottima la narrazione, semplice e d'effetto, e la precisione nella descrizione delle armi ed affini, si vede che ti sei documentato(o forse certe infomazioni le sapevi già) e ciò va lodato.
La trama è avvincente, misteriosa, nulla è lasciato al caso e il lettore viene coinvolto nella vicenda.
L'unica cosa che mi sento in dovere di sottolineare è l'utilizzo dei numeri in cifre quando andrebbero usati quelli in lettere (esempio: "6 proiettili" andrebbe scritto "sei proiettili").
A parte questo non vedo l'ora di leggere come continuerà la storia. Complimenti!

Nuovo recensore
07/03/09, ore 17:17
Cap. 2:

L'inizio del nuovo capitolo, in medias res, sembra il risveglio da un breve sonnellino in cui distrattamente si sono urtati i bossoli, i quali attraverso l'udito hanno svegliato il protagonista che ha ripreso a raccontare.
Trovo come nota positiva, l'insinuazione di una sorta di ironia scherzosa, per esempio nella frase: Piotr, il mio fornitore di fiducia, li chiamava anche “supposte per il culo” e anke un po' più avanti, che allegerisce e distende la narrazione. Carina la descrizione dell'importanza per il protagonista del fucile, le frasi mi ricordano un po' quelle del film Full Metal Jacket di Kubrick. Altro elemento importante e ben gestito l'uso della punteggiatura e dell'andare a capo che aiuta nel rendering del testo.
Evidente l'uso della terminologia specifica quando si tratta del lavoro del protagonista che rimane sempre superficiale però in queste descrizioni, cosa che ritengo sia comunuq voluta dallo scrittore.
Ritengo sia stata importante la scena del bar; l'unica difficoltà di comprensione si riscontra in questo passo che ho trovato poco chiaro: La mano destra a reggere il caffè, contenuto in un bicchiere della Coca, la sinistra a reggere il tramezzino. Con la punta del piede aprii la porta, infilandola in una piccola fessura. Poi, con un colpo di muscoli, la tirai verso di me, e si aprii quanto basta per farmi passare, e poi richiudersi immediatamente.
Interessante l'introduzione sottile del nuovo personaggio, Emily in linea con lo stile del protagonista, come viene evidenziato dalla breve descrizione.
Curiosa la descrizione del resto della gente che sottolinea la visione complessiva dell'umanità da parte del protagionista; mi riferisco a: Ognuno era preso dai suoi pensieri, dai problemi al lavoro, ai problemi in famiglia, al marito, alla moglie, ai figli, allo strozzino a cui dare i soldi, al regalo da fare all'amante.
Elementi importanti che si riscontrano in questo capitolo: la segnalazione precisa del tempo attraverso le ore dell'orologio e il richiamo ai colori: il blu della giacca dell'obiettivo e del cielo, il bianco delle nuvole, il grigio della città, il verde del semaforo.
In attesa del prossimo capitolo...

Nuovo recensore
06/03/09, ore 21:26
Cap. 1:

Tu quoque? Mi sa di si, ma fa piacere anche perchè per quello che ho letto già, non scrivi male.
Thriller quindi abbastanza logico ed efficace l'inzio in medias res, che già proietta all'interno del testo. Per chi poi è abituato a giocare a Urban Terror non è difficile immedesimarsi con ancora maggiore rapidità. Questo inzio quindi ha questo qualcosa che ricorda immediatamente l'autore, per chi lo conosce. Trovo interessante tra l'altro il riferimento alla Russia dove hai detto, si addestrano i migliori cecchini del mondo, sarei curioso di sapere se questa è una tua idea o se invece è documentata.
Con il narratore in prima persona si possono usare delle tecniche narrative efficaci, qui si nota la frenesia inziale, l'ansia; le frasi sono brevi, poco articolate, ma sostanziali che a mio parere rispecchiano bene la mente mentre pensa. Un'altra cosa che si nota è il linguaggio, abbastanza popolare che aiuta ad identificare il protagonista.
Forse un po' frammentato come inzio, ogni tanto mi è capitato di dover tornare indietro a leggere per ricollegare il filo del discorso.
A parte questo comunque sono contento di poter leggere qualcos'altro di tuo su questo sito.

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