Recensioni per
Il Giudizio Onirico di Frank Gabrahant
di Laky099

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/04/16, ore 18:28

Ciao, Laky! Sono qui per la battaglia navale :)
Devo dire che questa storia, tra le altre scritte da te, mi ha subito incuriosito. Diciamo che il tema non è molto gettonato, anzi, non ho mai letto storie che affrontassero un tema simile, perciò, be', complimenti! Di sicuro l'originalità non ti manca, a me non sarebbe mai venuta in mente!
Tu poi scrivi molto bene, lo stile è semplice ma molto pulito e scorrevole, perciò non ho trovato problemi ad andare avanti con la lettura :) Anche dal punto di vista grammaticale non c'è niente da eccepire, come ho già detto, scrivi davvero bene.
Il personaggio di Frank mi ha incuriosita, affascinata e disgustata (poco) allo stesso tempo. Non ho mai amato questo genere di giudice, però mi è piaciuto il modo in cui hai cercato di entrare nella mente di un personaggio del genere.
Veramente brava!
Alessia

Recensore Master
14/04/16, ore 17:54

Ehilà! Sono qui per la recensione premio per la Battaglia Navale :)

Devo dire che questa storia mi è piaciuta, nonostante di solito io legga più che altro fanfiction e, nel caso delle originali, al massimo mi butti a pesce su quelle romantiche o comunque più leggere ahaha
Ecco sì, forse l'ho trovata un po' pesante per i miei gusti, ma non posso negare che l'idea tu l'abbia sviluppata in modo assolutamente originale (io non avrei mai pensato a qualcosa di tanto complesso e paradossale, a partire da quel prompt) e con idee davvero belle, come quelle di usare i due modi di dire e costruirci attorno una storia.
Bello soprattutto il sogno e l'intervento del subconscio.
Per quanto riguarda il momento in cui Frank viene divorato... oddio, sul momento sono rimasta un po' perplessa ahaha ma leggendo che è voluto per rappresentare il modo di dire l'ho trovato molto azzeccato!

Alla prossima,
Fra

Recensore Master
12/04/16, ore 12:04

Ciao!
Pur non avendo partecipato, conosco la sfida per cui hai scritto questa storia e so che la cosa fondamentale era essere originali. Il che ti è riuscito davvero bene.
Questa one shot è molto particolare e la storia del giudice grottesca al punto giusto. Non è un personaggio facile da far amare, ma alla fine forse sei riuscito a farlo sentire più vicino.
Il tuo stile è molto incalzante, complimenti ^^

Red

Recensore Master
15/03/16, ore 10:43

Ciaoooo =)
Sono qui per il contest " un'idea diversi autori.
Ho già finito di recensire le 5 storie che dovevo ma mi sono ripromessa di leggere tutte quelle che partecipavano e poi mi ha spinto anche il fatto di leggere chi ha avuto la mia stessa consegna. E' buffo come un'idea può essere sviluppata in diversi modi, io ho letto la mia ovviamente XD, quella dell'altra ragazza e ora la tua e mi meraviglia davvero come possono uscire fuori storie fantastiche e originali.
Da dove iniziare con la tua?
Io dico solo Wow, mi ha colpito in tutti i sensi tant'è vero che sono stata incollata al pc finchè non ho finito.
Il rispetto della consegna ci sta tutto e penso anche che ci sei riuscita alla perfezione, non ho davvero nulla da obiettare anche perchè non potrei.
Dal punto di vista della punteggiatura, grammaticale e ortografico non ho notato errori gravi ma solo qualche errore di battitura o di distrazione, ti consiglio solo di rileggere la storia e correggerlo perchè merita di essere letta senza che qualcosa possa deviare l'attenzione dalla storia stessa.
E' davvero una storia straordinaria, anche se forse per alcuni versi un pò fantasy, ma penso che anche questo carattere abbia fatto sì che io apprezzassi la storia ancora di più.
Mi piace come scrivi, hai uno stile tutto tuo che non solo invoglia il lettore a continuare la lettura ma lo intriga, lo fa riflettere e suscita in lui la voglia e il desiderio di saperne di più. La storia è chiara, delineata ed equilibrata e questo ha di certo favorito una lettura scorrevole e fluida.
Non ho avuto nessun problema nel leggerla e il fatto che hai inserito dei termini tecnici del processo, di ciò che succede in aula mi è piaciuto davvero tanto, io nella mia storia ho trattato l'argomento in modo più semplice diciamo perchè non volevo addentrarmi in termini così pesanti perchè volevo dare un tocco più delicato, ma mi piace che tu l'abbia fatto.
Gradimento personale? Beh, qui c'è tutto da dire, anche se l'ho già fatto. Comunque.... s enon si fosse capito ho amato questa storia forse ha un pò stonato sul fatto del giudice che riflettesse su la condanna a morte che lui ha dato ma sei riuscita ad inserirlo in un modo originale.
La parte del sogno mi è piaciuta tantissimo, vedere il giudice tormentato dai suoi stessi demoni è stato forte e rivelatore allo stesso tempo.
Penso che l'unica pecca sia stata questa della riflessione della condanna a morte, anche se ripeto l'hai inserita in un altro modo del tutto originale, ma questo non pregiudica il voto che ti darò alla fine che sarà di certo più che meritato.
Prima di chiudere voglio dire altre due cosine: la prima che il finale mi ha spiazzato, mi spiego meglio.
Ammetto che mi aspettavo un altro finale, non so che lui trovasse pace, che avrebbe cambiato il suo modo di fare, non so mi aspettavo altro ma credo che se avresti scritto ciò che avevo in mente io la storia non mi sarebbe piaciuta così come l'amo adesso. Il fatto che hai dato una conclusione che non mi aspettavo ha fatto sì che amassi la storia di più perchè sei già all'inizio sei riuscita a conquistarmi alla fine mi hai dato il colpo di grazie. Ti avevo già detto che hai suscitato nel lettore tanto e alla fine lo hai confermato, non hai solo scritto una storia, le hai dato vita, hai fatto in modo che il lettore entrasse così in sintonia con il giudice, la situazione e la storia da formare un tutt'uno. Complimenti davvero *-*
Ho adorato ogni parola scritta, ma penso che quello che mi rimarrà di questa storia meravigliosa siano queste parole:
"Noi siamo la forza del debole
Noi siamo il sapere di chi non sa
Noi siamo la guerra di chi vuole la pace".
Non so dirti veramente perchè, ma una volta lette mi sono sofferta a riflettere e poi li ho lette una seconda volta.
Complimenti davvero tantissimo, ho amato questa storia.
Voto finale: 9.5

Spero che la mia recensione non sia stata troppo lunga, scusami ma tengo a scrivere molto sopratutto quando una storia mi piace e inoltre spero che il voto sia stato di tuo gradimento.
Baci,
Claire.

Recensore Master
11/03/16, ore 22:09

Ciao. Sono qui per la sfida.
La consegna è stata sicuramente rispettata, anche se in un modo strano direi. Non negativo, assolutamente, ma diverso dal solito che si potrebbe vedere.
Abbiamo questo giudice a quanto pare di un paese stile fantasy, almeno è ciò che mi sono immaginata io, che fa sentenze non proprio giuste: alla faccia della giustizia come bilancia.
Mi ha fatto riflettere una cosa: le prove che hanno messo nella casa dell'imputato. Sembra una cosa strana, ma dopo aver guardato mille telefilm americani, so che non è del tutto fantasiosa come idea, anzi. Così come il fatto che a volte gli avvocati non fanno proprio ciò che dovrebbero. Poi in una monarchia, direi che hanno poca libertà di pensiero e non solo.
Passiamo poi al momento importante della storia, il sogno. Credo che in qualche modo il processo sia stato fatto da se stesso, mi spiego: dopo anni e anni di sentenze e regole non rispettate, forse la sua coscienza gli ha fatto un brutto scherzo. In qualche modo ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire non essere ascoltato o comunque non avere la possibilità di spiegare le sue ragioni, anche se nel suo caso non erano proprio giuste moralmente sopratutto.
Il finale mi ha sorpreso. Mi aspettavo un cambiamento della sentenza del giorno prima, invece ho letto di un'altra sentenza in pratica. Complimenti, mi ha sorpreso davvero.
Per la grammatica e la forma niente da dire, non ho notato errori e lo stile era scorrevole, con il giusto mistero e la curiosità per il finale.
Una cosa, ho trovato il font un po' piccolo, devo capire se sto perdendo diottrie sempre di più io, o lo era davvero. Non tengo conto di questo per il voto perché credo sia una cosa personale, che non può influenzare un voto.
Comunque ti do 9,25.
A presto,
Principe Dracula

Recensore Veterano
11/03/16, ore 16:02

Ciao, sono qui per la sfida "una storia più autori" ed inizio co dirti che ho trovato questa tua storia davvero originale. Il tuo scopo era quello di "materializzare" due modi di dire e ci sei riuscito alla perfezione ricreando un ambiente reale che poi reale non è.
Questo perché si tratta di entrare nella psiche dell'uomo e di rendere tangibile ciò che fa di un uomo l'uomo.
Non a caso, almeno io l'ho intesa così, al termine della sua carriera il giudice si trova a dover essere, scusa il gioco di parole, giudicato per la sua condotta, quasi fosse arrivata la resa dei conti.
Ha vissuto una vita intrisa di corruzione ed ingiustizia e solo nel momento in cui se ne separa i "demoni" del suo inconscio si fanno più imponenti, fino a portarlo ad un epilogo. L'epilogo della sua vita.
Trovo che la frase impressa sull'edificio sia molto significativa: " Noi siamo la forza del debole..." in quanto ho inteso questo "noi" come i demoni sopracitati. Loro che tutto vedono e che al momento giusto arrivano a dare la sentenza.
Il giudice, nonostante la sua posizione di uomo forte è in realtà un debole che si è lasciato condizionare dalla società. Ha vissuto per anni una vita che forse non gli apparteneva (da qui nascono i rimorsi che gli impediscono di andare avanti)
L'aspetto grammaticale è buono, forse qualche termine poteva essere curato maggiormente.
Per concludere, posso dirti che ho trovato in quest'opera molto attualità. L'attualità della società in cui viviamo e delle persone che ne sono a capo.
Sicuramente gli aspetti descritti danno adito a molti spunti di riflessione e per questo il mio giudizio complessivo è: 9.5
Complimenti
Elly

Recensore Junior
10/03/16, ore 16:37

Buonassssera! Sono qui per il voto del contest
Innanzitutto ti faccio i miei complimenti perché non era affatto una consegna facile e sei riuscito ugualmente a svolgerla in modo interessante.
Grammatica: 8,5; Non fraintendermi, scrivi molto bene, ma devo segnalarti alcuni errori, di cui uno ripetuto più volte nel testo
"Concludiamo questa faRsa" e non falsa
È "obiezione", non "obbiezione" (Hermione is inside)
Qualche volta ti sei perso delle doppie ma penso siano errori di battitura. Per il resto tutto scritto bene! Mi piace il tuo stile, è emozionante e scorrevole.
Rispetto del tema: 9; Nonostante il tema sia stato svolto in modo molto originale e fosse tanto difficile, da quanto ho capito la consegna era di scrivere della riflessione del protagonista sulla condanna a morte dell'imputato, mentre qui il protagonista è appunto colui che viene condannato a morte
Gradimento personale: 9,5; La storia mi ha appassionata, mi piacerebbe molto sapere di più su Royodiya e sulla salita al potere di Mereum! Mi è piaciuta molto, ho trovato interessante la scelta del mondo onirico e dei colori.
Complimenti!
Baci baci
- Natalie

Recensore Master
19/02/16, ore 15:10

Ciao!
Sono qui per il contest!
Ho voluto iniziare da te perché abbiamo la stessa consegna ed ero curiosa di sapere come qualcuno aveva sviluppato la consegna.
Devo dire che questo tipo di contest mi ha sempre interessato ed è divertente notare come una sola consegna possa portare ad avere così differenti idee e la tua è decisamente interessante!
Questo giudice "corrotto" mi ha ricordato molto uno dei personaggi di " And then there were no one", insomma, " Dieci piccoli indiani" ( ti consiglio di vedere la serie, sono solo tre episodi, ma ben fatti uwu )
Comunque, tornando alla storia che hai scritto tu... devo farti i miei complimenti perché, in poche pagine, sei riuscito a creare un universo fatto di persone corrotte, una monarchia totalitaria e di processi fasulli.
Al Gabrahan giudice hai sovrapposto un Gabrahan umano, che ha una famiglia e, la scelta del farlo addormentare io l'ho vista come un modo per "abbassarlo" a "semplice" essere umano. Cioè, dietro il grande giudice c'è un uomo.
Gabrahan sta per essere giudicato, da giudice a imputato per la prima volta. L'idea dei colori che si mischiano, delle maschere che a me ricordano molto quelle dei dottori della peste e di questa realtà surreale danno quel tocco in più che mi fa piacere molto la storia.
La seconda parte della storia è tutto un alternarsi di botta e risposta tra accusa e difesa, che, costituiscono, il prompt dato. Perfino Gabrahan inizia a nutrire dei dubbi a comprendere che qualcosa non va, ma gli hanno proprio fatto il lavaggio del cervello e, così, il giudice che era, per poco "uscito dal binario" riprende subito il controllo di se stesso e va avanti nel processo.
Il processo del Giudice, l'ingresso del subconscio che gli ricorda la sua omertà, sono delle piccole cose che fanno
Apprezzare la storia e che costituiscono l'idea di tutto il prompt, partita da un'idea piuttosto semplice, ossia il modo di dire " divorato dai sensi di colpa"

Ti segnalo qualche errore:
" Sergej Kivoc. in quell'occasione " ----> " Sergej Kivoc. In quell'occasione "
" La pena è la morte .La sua..." ---> " La pena è la morte. La sua..."

Avrei voluto darti 10 perché hai uno stile che mi ricorda quello di Gaiman, che io adoro, ma per via di queste sviste che, per carità, capitano a tutti mi ci metto io stessa dentro il voto è 9,5


Alla prossima, è stato un piacere leggere!
BalderMoon

Recensore Master
18/02/16, ore 12:45

Ciao!
Come sempre, complimenti perché sai creare delle trame strategiche e ricche di significato... Non è affatto scontato.
Grammaticalmente, lo sai già, non ci sono errori da segnalare. È sempre un piacere leggerti!
Questa storia è una metafora sorprendente... Che inizia e finisce con un climax sempre maggiore.
Il lettore non riesce a staccarsi dalla lettura... Io non sono riuscita a staccarmi dalla lettura!
I rimorsi, il subconscio... Qualcosa di sublime!
Davvero bravissimo.
Non ho letto le altre storie partecipanti al concorso, ma ti meriti di vincere!
A presto,
Complimenti.
Un abbraccio,
Juliet

Recensore Master
16/02/16, ore 14:58

Ciao! ^^
Ed eccomi qua, per lasciare la mia recensione inerente alla sfida.
Innanzitutto, ti faccio i miei complimenti per aver scritto una storia su un tema tanto difficile. Io non ne sarei mai stata in grado e, probabilmente, starei ancora nell'angolo a frignare in attesa di un'idea decente. Per cui, complimenti.
Parto dal gradimento personale, ok?
L'idea è davvero originale, ma se da una parte mi è piaciuta molto, dall'altra mi ha fatto un po' storcere il naso. L'ambientazione fantasy - passami il termine - mi ha dato come la sensazione di un distacco dalla realtà, ho sentito molto lontana la vicenda del giudice e ho faticato ad immedesimarmi. Ok, il problema è mio che sono una capra ignorante che non ama il fantasy o le AU di questo genere, ma ci tenevo a dirlo. Però, il processo a cui è stato sottoposto il giudice mi è piaciuto da impazzire e l'ho trovato al tempo stesso sadicamente crudele e paradossalmente ironico. Ho letto le note e devo dire che se il tuo intento era quello di concretizzare gli adagi da te citati, direi che ci sei riuscito alla grande. Il suicidio finale, poi, è un tocco di classe, che ha reso in modo ancora più efficace l'immagine dei sensi di colpa, con le sembianze dello stesso Frank, che divorano l'imputato.
Voto: 9.
Quanto la consegna è stata rispettata:
Direi che è stata rispettata, anche se forse avrei dato più spazio alle parole e ai pensieri dell'imputato, piuttosto che al resto. In fondo, la consegna diceva che la riflessione doveva essere sulla pena di morte appena data e ho notato che hai spaziato un bel po', narrando di fatti anche antecedenti.
Voto: 9,5.
Grammatica, punteggiatura:
Allora ho notato qualche refuso.
1 - in alcuni punti hai messo lo spazio prima del punto finale. Es: "sembravano muoversi e lottare l'uno contro l'altro per ottenere la supremazia ." e "La pena è la morte ."
2 - "Concludiamo questa falsa" -> "concludiamo questa farsa". La farsa era un genere teatrale basato su personaggi e trame strambi.
3 - ti consiglio di mettere almeno tra virgolette i pensieri dell'imputato e, soprattutto, le citazioni all'interno dei dialoghi. Essendo, appunto, citazioni vanno diversificate dal resto del testo.
4 - il font. Ok, probabilmente mi ucciderai, ma è stata una vera tortura arrivare alla fine del testo a causa dell'impaginazione. Parlo da blasfema, nel senso che io e l'HTML siamo in una relazione di odio reciproco, ma volevo consigliarti ugualemente di provare a cambiare il font. Il testo appare massiccio e tutto attaccato e per chi come me è una talpa è un po' fastidioso.
Hai una bellissima proprietà di linguaggio e uno stile fluido e scorrevo. Sei un abile narratore e hai la capacità di invogliare il lettore a proseguire con la lettura. Mi piace il modo in cui hai giostrato l'intera vicenda, anche attraverso le scelte lessicali. Ti faccio i miei complimenti.
Voto: 8,5.
Sviluppo della trama:
Beh, direi che l'hai sviluppata egregiamente e con dovizia di particolari. Voto: 10.
Voto finale: 9.
Ti lascio con i mei complimenti! Bravo! :)

a presto!
Elly

Recensore Veterano
13/02/16, ore 22:54

Ciao! Un racconto interessante, il tuo, che definirei un'allegoria su una crisi di coscienza, condita da una buona dose di distopismo/simbolismo à la Orwell.
Il tema, come ho detto, è molto peculiare e ricco di implicazioni: ho trovato vincente la tua decisione di ambientare questa vicenda in un luogo e un tempo diversi da quelli attuali/reali, così da creare una sorta di "zona franca" in cui far risaltare le sfumature morali del dilemma etico di Gabrahant, senza doverti attenere a un impianto realistico, ma costruendo tu stesso le regole del mondo in cui si svolge il processo - e la relativa condanna.
Non per questo hai trascurato di fornire i giusti dettagli al lettore: non troppi né troppo pochi - quanto basta per delineare un contesto dal sapore distopico e inquietante, che ricorda vagamente i nostri tempi, pur conservando echi del nostro passato, e mescolando il tutto con una fantasia e un estro molto accentuati. Bravo.
Venendo al tema del racconto, mi è piaciuto molto questo processo speculare a cui il giudice sottoone se stesso, facendosi sia da imputato che da accusa/difesa, fino a emettere la sentenza più severa; nella prima parte, Gabrahant sembra totalmente asservito al Sistema che contribuisce ad alimentare, e anzi - ne è un ingranaggio di prim'ordine, contribuendo alla demolizione e alla condanna di un innocente - o meglio, di un "elemento di disturbo", come avviene in ogni Dittatura che si rispetti (anche, qua, Orwell insegna).
Nella seconda parte, invece, si entra in un territorio crepuscolare - dai toni onirici e inquietanti, che mi hanno ricordato Kafka - dove si rileva un lato del giudice rimasto sepolto nel suo subconscio, e riportato alla luce dall'ultimo processo a cui ha presenziato: la sua Coscienza ha un guizzo etico che lo conduce allo scranno di imputato, per fronteggiare se stesso.
Questo evento ha in sé aspetti psicoanalitici - e non credo che siano casuali: la definirei, infatti, una vicenda "freudiana", dato che Gabrahant sembra analizzare se stesso - come sul lettino di uno psicologo - andando a fondo della sua coscienza, fino alle estreme conseguenze.
Devo dire che la vicenda mi ha presa, e mi ha dato da pensare, perché il racconto presenta un dilemma etico di portata non indifferente: l'annoso scontro tra opportunità e coscienza - e la risposta non poteva essere che drammatica, come drammatico è il finale di questo racconto, che non arriva inatteso, ma non per questo meno pregnante.
Se sui contenuti, dunque, ti faccio un plauso - per originalità e profondità - trovo che la forma, sebbene piacevole, risenta di numerose imprecisione che ne inficiano un po' la scorrevolezza.
Sono fermamente convinta che la forma debba rispecchiare perfettamente la sostanza - rappresentandone il recipiente nella quale la storia va ad adagiarsi come acqua nel letto di un fiume - e, in questo caso, la forma non è del tutto all'altezza della sostanza.
Ripeto, lo stile è piacevole e ben calibrato, ma vi sono piccoli errori che saltano all'occhio, e che rischiano di distogliere dal piacere della lettura. Nulla che non si possa sistemare con qualche rilettura, ma ti segnalo quelli che mi sono appuntata, sperando di farti cosa gradita, e magari aiutarti a migliorare il testo.
A seguire ti lascio i miei appunti/consigli, e ti ringrazio inoltre per la piacevole lettura che, come ti ho detto, mi ha dato anche spunto per una interessantissima riflessione. :)

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Noto che usi i trattini al posto del virgolettato per i dialoghi; al di là che, per gusto personale, non li amo, ho rilevato che a volte lasci uno spazio prima o dopo il trattino, a volte no; a quanto so, nell'editoria che adotta questa soluzione, è uso lasciare lo spazio prima e dopo il trattino, ma, in ogni caso, una volta che decidi per una soluzione dovresti adottarla sempre, così da dare uniformità formale al testo.

Sempre rimanendo in tema di dialoghi, a volte non chiudi la frase all'interno del trattino con un punto fermo, come in questo caso:
-ci ha mostrato dei documenti dei servizi segreti lui in persona-
I trattini, quando sostituiscono il virgolettato per i dialoghi, hanno comunque la stessa funzione, e il dialogo va chiuso con un punto fermo (o con una virgola, se la frase che viene dopo ne è diretta continuazione). Vi sono diversi dialoghi, nel testo, che mancano del punto (o della virgola), non te li segnalo tutti ma andrebbero sistemati.

sessantrè: si scrive con l'accento acuto.

Uso delle maiuscole: anche qua, a volte le usi, a volte no, e sarebbe buona norma adottare una regola e usarla sempre; parole come: re, sua maestà, governo, difesa (inteso come organo preposto alla difesa di un imputato), signor giudice ecc andrebbero tutte in maiuscolo, perché non indicano un oggetto generico ma un particolare soggetto che, come tale, assume connotazione di unicità.

Eufoniche: usi molte congiunzioni eufoniche, che sono ormai considerate desuete in narrativa moderna, e che conferiscono al testo un alone di "pesantezza" e leziosità, che oltretutto stona con il carattere asciutto e senza fronzoli della tua scrittura; non sono un errore di per sé, ma io personalmente le sconsiglio, a meno che la congiunzione non vada a collegare una parola che inizia con la stessa vocale ("ed era", per esempio); tutte le altre proverei a eliminarle, e vedrai che il testo ne guadagnerà in scorrevolezza. :)

La sua arringa difensiva è stata estremamente convincente- (Se Gabrahant è il Giudice, non può fare un'arringa difensiva - quella è riservata agli avvocati. Forse intendevi: il suo discorso di chiusura - che è quello nel quale si legge la sentenza)

le cui pareti mollicce alternavano colori che sembravano muoversi e lottare l'uno contro l'altro per ottenere la supremazia . (Hai messo uno spazio prima del punto. E anche qua: La pena è la morte .La sua esecuzione avverrà dove manca anche lo spazio dopo il punto.)

un opprimente pressione (manca l'apostrofo)


disse l'uomo seduto sulla sedia del giudice ("sedia del giudice" è un po' impreciso; sostituirei con "scranno")

riuscì a intuire che la creatura vestita di blu era il suo avvocato difensore. Una volta seduto, riuscì finalmente (ripetizione di "riuscì"; sostituirei il secondo con "fu in grado".)


tutta la sua lobby corrotta (in un contesto indefinito come quello del tuo racconto, l'uso di inglesismi stona un po', ed inoltre toglie credibilità all'ambientazione; puoi sostituire con "cricca" o altra parola analoga che non crei l'effetto "all'americana".)


Opporsi al re e poi tradirlo pensò che razza di imbecilli.
Che stupidaggini si disse.
(Anche se queste frasi sono pensieri dell'io narrante, e anche se sono messi in corsivo, dovrebbero essere separati dal narrato con delle virgole.)

Diceva che non erano state realmente ricostruite e che le parole del re non fossero che propaganda (questo è un errore di concordanza verbale; invece del congiuntivo dovresti usare l'indicativo (che le parole del re non erano propaganda), perché l'asserzione di Jack deriva da una certezza - è *certo* che le parole del re siano propaganda - e non una ipotesi.)

Era quello la sua funzione (quella)


Ma non ha alcune prove per sostenerlo- (messa così, la frase non è corretta; ma non ha nessuna prova mi sembra più corretta.)

tutto è stato lasciato nello stato com'era!- (è una forma un po' gergale, che non si adatta bene al parlato di un giudice; nello stato in cui era è più formale.)

Gli Slums sono stati una delle prime preoccupazioni del re, quando salì al potere (errore di concordanza verbale: quando è salito al potere - dato che usi il passato prossimo nel resto della frase)

-Lei li ha forse visti, Signor Gabrahant?- replicò la creatura parzialmente immateriale.
-Tutti li abbiamo visti! Non ha mai visto le foto sul giornale?
(Ripetizione di "visto"; l'ultimo potrebbe essere sostituito con "osservato".)


La sua esecuzione avverrà sedutastante, per mano dei nostri esecutori (seduta stante si scrive staccato; inoltre c'è una ripetizione esecuzione/esecutori; potresti sostituire "esecutori" con "addetti".)

Sentì un dolore che le parole non saprebbero descrivere. mentre tutti i presenti, (c'è un punto di troppo.)

Recensore Master
11/02/16, ore 18:40

Ehilà eccomi!
Devo ammettere che all'inizio ho fatica ad ingranare in questa storia, ma non perché sia scritta male, tutt'altro. In realtà mi sono un po' persa per via delle descrizioni del contesto in cui la tua storia si muove.
Via via proseguendo nella lettura però mi sono appassionata, mi è piaciuta molto la tua idea di esteriorizzare i pensieri del giudice e la sua coscienza.
L'ultima parte mi ha ricordato un po' i racconti di Kafka, che sono un po' opprimenti e angoscianti.
Complimenti comunque per la tua idea originale.
Non ho trovato errori né refusi, hai scritto molto bene.
A presto.
Ladyhawke83

Recensore Veterano
11/02/16, ore 16:37

Ciao!
La prima cosa che mi è saltata in mente leggendo la tua storia è: originale. La seconda, è 1984. Il libro, sì. Non so perché, ma la corruzione e l'ingiustizia che pervadono tutta la storia mi hanno riportato a una situazione di drastica dittatura. Anche se in realtà, ciò che racconti tu non è neanche così "surreale" come ciò che descrive Orwell - a parte il sogno che ho capito dopo essere, appunto, un sogno. Insomma, essendo totalmente insofferente a questo genere di ingiustizie ho pensato che gli sta bene a Frank, gli sta proprio bene. Penso che personaggi come lui, nel corso della storia, siano stati tutti (o quasi, diciamo) prima o poi sopraffatti dalle loro stesse azioni, o come dici tu "divorati dai sensi di colpa". Quindi trovo estremamente interessante come tu hai sviluppato e reso concreto questo detto popolare. Insomma, è stato coinvolgente e azzeccato, a mio avviso.
Comunque adesso mi ricordo perché ho pensato a 1984: quando Frank legge l'incisione nel marmo, mi ha ricordato molto il "l'ignoranza è forza, la guerra è pace, la libertà è schiavitù".
Per i nomi invece non posso dire nulla, sono abbastanza smemorata e potrei averne precedentemente incontrato qualcuno (o riferimenti ad esso) e non ricordarlo XD
Bella anche l'idea di "prendere spunto" da nomi già esistenti, perché per chi legge è sempre bello trovare qualcosa di conosciuto.
Insomma, l'idea penso sia azzeccata, originale e ben sviluppata. Lo stile è abbastanza semplice e non troppo articolato, e per questo scorrevole nella lettura.
Bandiera verde meritata!
Alessia :)

PS: Jack è Matteotti? Dimmi di sì! Sarebbe geniale XD

Recensore Junior
10/02/16, ore 17:06

Che dire? Io l'ho trovata davvero bella e fatta bene. 
Innanzitutto premetto che anch'io partecipo alla sfida ma con un prompt diverso e che la difficoltà è molto elevata ma tu ne sei uscito fuori alla grande... L'inconscio che ne fa da padrona e questa sorta di psicanalisi mi è piaciuta tantissimo!
quindi, che dire... Aspetteró le altre per giudicare ma ora posso solamente dire che merita tanto! 
Ottimo lavoro! 

(Ah, io ho beccato solo Giacomo Matteotti ma sono a livello principiante!)
alla prossima 
Emilia P.