Recensioni per
Leggende del Fato: L'ombra del passato
di Vago

Questa storia ha ottenuto 151 recensioni.
Positive : 149
Neutre o critiche: 2 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
13/01/18, ore 17:15

Eccomi qui come ogni sabato!
Bene, iniziamo con le parti che mi hanno colpita.

Il Lupo voltò per dare le spalle alla porta, per poi chiudere gli occhi, cercando di concentrare ogni sua attenzione sul coltello che aveva lasciato sulla tomba di Renèz.
- Io sono sicura che ce la farai. –
La voce di Keria raggiunse le orecchie di Hile, facendo comparire un sorriso rassicurato sul suo volto.

I cinque assassini si avvicinarono cautamente al portone d’ingresso, osservando cosa si prospettasse davanti a loro.
Erano poche le guardie rimaste in città, il Demone doveva essere convinto che non sarebbero mai riusciti a fuggire dalle sue gabbie.
Alcuni di quei mostri dai musi animaleschi, facevano la ronda per la strada maestra che si apriva davanti all’ingresso, probabilmente imitati da altri gruppi nelle tre direzioni cardinali rimanenti.
Poche teste si riuscivano a riconoscere sui tetti, probabilmente arcieri intenti a sorvegliare gli anfratti in cui qualcuno potesse essersi nascosto.
- Non riusciremo a far uscire il drago di Keria da qui senza essere notati. – disse Nirghe spostando il suo sguardo dal portone d’ingresso alla mole cristallina del compagno, i suoi capelli erano mischiati a sangue rappreso, un profondo taglio si apriva sul suo zigomo sinistro e l’indice e il medio della mano destra risultavano gonfi e violacei. – Sarebbe un obbiettivo indifeso mentre striscia verso l’esterno. –
- Vorrei farti notare che lui, almeno, ha le squame. Noi non abbiamo nemmeno più le nostre armi. – sibilò Jasno scocciato, le parole uscivano stentate dalle labbra gonfie contorniate dalla pelle bruciata dal sole, i capelli bianchi erano macchiati e teneva la schiena curva, cercando di non distendere i pettorali, facendoli sforzare sulle costole.
Il Lupo cercò di parlare, ma un improvviso capogiro lo costrinse ad appoggiarsi alla parete alla sua destra, facendo colare su di questa il suo sangue fresco.
- Mea, non puoi renderci invisibili, in qualche modo? O trasportarci fuori di qui? – chiese Keria. Il suo petto ricoperto di sangue si alzava ed abbassava rapido e a scatti. Il suo tronco pendeva verso destra, come se non volesse appoggiare il suo peso corporeo sulla gamba sinistra.
- In condizioni normali sarebbe difficile, ma ora… Non posso fare quasi nulla, al massimo posso provare ad utilizzare incantesimi di bassa lega. – L’occhio sinistro della mezzelfa era chiuso sotto la bluastra palpebra gonfia, il suo gomito opposto era innaturalmente piegato di lato, su di questo qualcosa di rigido premeva contro la manica.
- Come facciamo ad uscire di qui, in queste condizioni? Persino quel maledetto servitore è stato sconfitto! – urlò Nirghe, piegandosi immediatamente su se stesso, colto da una tosse insistente.
- Dovremmo… Hile! – Un grido nacque spontaneo dalle labbra della maga.
Il lanciatore di coltelli era scivolato silenziosamente a terra, rimanendo seduto sul pavimento, con la testa appoggiata contro il muro, respirando a fatica.
Hile riuscì a produrre un mugugno, cercando di comunicare agli altri assassini di non preoccuparsi per lui, ma non riuscì ad ottenere l’effetto sperato.

Una freccia riuscì a penetrare nella coscia di Hile, facendogli perdere l’appiglio sul pelo grigio che si muoveva sotto di lui e facendolo rovinare a terra.
Buio non poté continuare la sua corsa, tornando indietro con le zanne snudate in direzione delle dieci guardie che si avvicinavano al suo compagno a lunghe falcate.
La testa del rettile cristallino parve la punta di una lancia, mentre il suo corpo caricava la massa di corpi che si stava radunando sulla strada principale.
Nirghe continuò a correre sui tetti, cercando di avvicinarsi all’assassino a terra per poterlo aiutare in qualche modo, ma tutto quello che poté fare fu vedere quattro differenti spade farsi strada prima nelle carni del lanciatore di coltelli, poi in quelle del suo compagno, lasciando i loro cadaveri a terra, riversi nel loro stesso sangue.
Un ricordo travolse il Gatto, facendogli spalancare gli occhi e imperlare la fronte di sudore. Era stato un idiota. Conosceva a memoria ogni dettaglio della storia delle Terre e non si era ricordato di come i Sei persero la loro prima battaglia contro i demoni del Re.
Guardò verso il cielo, dove già tutto era avvenuto.
Il corpo traforato dell’aquila cadeva privo di vita verso il suolo, con Jasno e Keria impotenti poco più in alto e il corvo di Mea intrappolato sotto una delle sue ali che combatteva per liberarsi dalla presa di quel cadavere.
Lo spadaccino si gettò a capofitto in direzione di Mea.
Le membrane trasparenti delle ali del drago su cui la maga era seduta erano state squarciate più volte, così come più volte le spade si erano fatte strada nel ventre del compagno.
L’aquila cadde a terra con un tonfo e, poco lontano, la raggiunsero anche i due corpi degli assassini, ora riversi scompostamente in una pozza di sangue al suolo.
Il rettile volante, cadde infine su un fianco, trascinando con sé la maga e imprigionando violentemente la sua gamba tra il fianco squamoso e la strada ciottolata.
Le spade non si fecero scrupolo a martoriare anche quel corpo.
Gli occhi del Gatto si riempirono di lacrime mentre, tutto intorno, il tempo pareva rallentare per far durare il suo dolore ancora più a lungo.
Sentiva tutto intorno a sé le corde degli archi tendersi, mentre le punte in metallo delle frecce lo puntavano con il loro presagio di morte da tutte le direzioni.
Alle sue spalle i due combattenti che era riuscito a lasciarsi alle spalle stavano ora arrampicandosi per tornare sullo stesso livello del loro obbiettivo.
Il gatto nero saltò giù dalla spalla del suo compagno quasi con tranquillità, atterrando leggero sulle zampe e voltandosi, in modo da fissare Nirghe con i suoi occhi gialli.
- Aiutami… - lo supplicò Nirghe, piangendo.
Lo spadaccino era disperato, non riusciva a vedere altro che disperazione, intorno a lui.
Il gatto prese la rincorsa, avventandosi con un balzo contro il petto dell’assassino.

1 Parte: qui sono rimasta molto colpita dalla reazione di Hile alle parole di Keria, l'ho visto finalmente più umano in un certo senso e l'ho apprezzato moltissimo. Se fosse stato apatico sarebbe stato un pessimo personaggio ... ma qui mi ha davvero colpito nel modo più positivo possibile.

2. Questa parte mi ha colpito perché le loro condizioni non sono affatto buone e comincio a vederla davvero dura per loro ... diciamocelo, il Fato ha preteso un po' troppo da questi poveri ragazzi mandati contro morte certa senza un minimo esercito o un potere speciale che li aiutasse contro un demone psicopatico ... sono più morti che vivi poverini ... se sono protetti dagli dei minori un pizzico di aiuto divino non guasterebbe.

3. Arriviamo al tasto dolente dell'intero capitolo ovvero la morte dei protagonisti tranne uno ... hai ripreso quello che è successo nella prima storia a quanto pare ... ma quella volta sono stati fortunati a tornare in vita grazie al Libro del Fato ... ma ora come faranno adesso? A meno che non accada un miracolo sono rimasta sinceramente con l'amaro in bocca per il semplice fatto che sono morti a parte Nirghe ma gli altri sono belli che schiattati. L'hai detto, per un'autore è strano fare certe cose e io come già sai per principio non farei mai una cosa del genere ... mi sentirei male a solo il pensiero ... non ci riuscirei nemmeno se volessi, già una volta l'ho fatto anche se era il fratello della protagonista ma da quella volta ... anche se era necessario ... non l'ho più fatto.
Ora, può darsi che ci sia un valido motivo per cui hai deciso di fare ciò ... che scoprirò leggendo ma comunque sono lo stesso sconcertata.

Detto ciò comunque è un buon capitolo e per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti e perdona la neutra ma qui ci voleva ... scusami ancora. Ah, volevo dirti che anch'io ho pubblicato di recente. Alla prossima!
Saluti EF!

Recensore Master
30/12/17, ore 14:37

Eccomi qua come ogni sabato!
In queste frasi ci sono dei piccoli errorini di battitura.

La gambe magre si mossero di fianco per fargli evitare la sfera infuocata che correva verso di lui a gran velocità, facendogliela evitare e impedendogli di rimanere carbonizzato al suo passaggio come la fila di corpi alle sue spalle.

Fato, non so cosa mi succederò quando morirò

Lo spettro di fumoso si fece avanti con passo veloce, piegandosi appena per raccogliere lo stiletto dalle mani intorpidite del Lupo.


Hile riprese i pugnali, stringendoli saldamente tra le dita guantate mentre pensava alla mossa successiva.
Era terrorizzato. Le sue orecchie non riuscivano percepire alcun suono da quell’essere, né il rumore dei passi, né il battito del cuore, mentre il puzzo che avvertiva poteva essere descritto solamente come l’odore del male. Le sue narici avvertivano solo quello, talmente forte da coprire interamente l’odore di paura che proveniva dai suoi compagni di viaggio.

Ho citato poi questa frase perché ho apprezzato la sensazione di paura di Hile ... finalmente lo si vede più umano.
Per quanto riguarda lo scontro ... non mi ha convinto moltissimo, insomma, Follia che prende possesso di una di quelle creature animalesche e poi puff, diventa praticamente invincibile mettendo al tappeto in pochissimo tempo i ragazzi, a parte Seila (e questo mi fa pensare che sia lei il traditore) e i loro compagni senza la minima fatica, e ciliegina sulla torta ... il Viandante accorre in loro aiuto così all'improvviso ... come cosa non rende l'idea di uno scontro avvincente, e poi se devo essere sincera gli Dei Minori hanno preteso un po' troppo da questi ragazzi ... nella prima storia era molto meglio perché almeno hanno unito un esercito contro Reis posseduto da Follia, qui invece sei contro uno troppo potenre per loro, ecco ... si poteva fare molto meglio, è stato frettoloso e confuso. Spero che tu non te la prenda per questa neutra ma non mi definirei un'autrice se non posso dire quello che penso ... scusami ancora. Detto ciò volevo dirti che ho recentemente pubblicato un capitolo. Complimenti comunque per le descrizioni iniziali e felice anno nuovo!
Saluti EF!