Ciao! :)
Che bella storia, anche se molto amara. Non dico triste, perché non lo è, ma amara. Amara come la vita e l'egocentrismo di Edoardo, amara come la "debolezza" di Viola, che vorrebbe fuggire via da questa vita insoddisfacente e senza futuro, ma che davanti all'uomo che ama tutta la sua determinazione va a farsi benedire.
Che dire? Sai che ho apprezzato molto lo stile con cui hai narrato la vicenda? è davvero molto piacevole e nonostante non ami i periodi lunghi, questa volta sono riuscita ad apprezzarli, perché ben definiscono il carico emotivo di Edoardo e Viola, i loro pensieri che sembrano susseguirsi senza posa, ma che arrivano sempre ad un nulla di fatto (Edoardo non è intenzionato a cambiare e Viola non è intenzionata a mollarlo). Quel "forse" suona alle mie orecchie come un "mai": sono convinta, infatti, che Viola continuerà a sopportare i ritardi e l'egoismo di Edoardo, perché è imbrigliata in un amore che pare quasi malato, poiché lei si ostina a restare con la persona che la fa soffrire.
"Edoardo e Viola avevano una cosa in comune, più dell'amore verso i dischi in vinile, il jazz o la passione degli scacchi, dei film d'autore e della passione per i libri di storia, l'amore verso Edoardo. Entrambi amavano la stessa persona." questa frase riassume le vite di Edoardo e Viola e l'ho trovata davvero molto triste, nonostante mi abbia strappato un sorriso. Sai, leggendola mi è venuto in mente un aforisma di Wilde, dimmi tu se ci azzecca qualcosa: "amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta una vita".
Edoardo lo sa bene. E anche Viola.
Che dire? Complimenti! Anche se breve, questa storia è emotivamente carica e l'ho davvero apprezzata. Brava! :)
A presto,
Elly
p.s.: il titolo è azzeccatissimo! ;) |