Eccomi qui!
Dopo un tempo immemore, ce l'ho fatta!
Sai cosa? Mi sembra stranissimo ritrovarmi qui, a rileggere questo capitolo, e a pensare cose diverse dalla prima volta, eppure è bello anche così: ritornare su una storia e vederla sotto una luce diversa.
Non voglio perdere molto tempo a raccontare la storia della mia vita, anche perché già sai e scriverlo qui sarebbe altamente inutile, ma oggi, dopo la seconda lettura di questo terzo capitolo, mi sento davvero Luna.
Mi sembra che qualcuno mi abbia sdoppiata e mi abbia messo su carta, dandomi voce in capitolo, su una storia che non è la mia ma trattando gli stessi ideali che difendo io.
Dunque, chiusa questa parentesi, direi di iniziare con la vera recensione. (Lexie permettendo, visto che mi abbaia contro per essere considerata).
Comincio col dirti che ogni citazione e canzone utilizzata come spacco tra un pezzo e l'altro della storia, è stato gradito moltissimo dalla sottoscritta.
Ogni parola, ogni frase inserita e riportata da un altro autore, hai aumentato la possibilità di immergersi doppiamente nella storia, di respirare a pieni polmoni ciò che sta succedendo, per comprendere il succo del problema e il messaggio che cerchi di lanciare.
Cominci con "la carezza della sera", una canzone che ho sempre amato e che sa caricarmi di malinconia. E quella carezza, è la carezza di Marta, l'unica che il nostro povero cagnolino smarrito vorrebbe sentire sul suo pelo; quella carezza che Marta gli faceva prima di dormire, dove forse veniva fuori dal parte PIU' VERA di Marta.
E lui non ce la fa. Non riesce a vivere e ad abituarsi all'assenza della sua Marta. Come potrebbe? Lei è la sua compagna di giochi, la sua amica e la sua spalla amica.
Marta, che AMA gli animali ma è succube del padre.
Marta ha portato un gattino randagio in casa, ma il padre l'ha GETTATO fuori dalla porta, perché il cane faceva baccano e quel gatto era un RANDAGIO, un intruso. E il piccolo cagnolino si è sentito in colpa alla vista delle lacrime della sua Marta, che rivede in tutto: la rivede nelle bambina che scende le scale, nella donna che gli fa una foto col suo cellulare.
Tutto viene paragonato a Marta, ed io tra qualche secondo piango. Mi viene da piangere perché immagino la mia Lexie lontana da me, in un mondo dove la mia figura potrebbe sovrapporsi a quella di Marta e non a quella di Luna.
Bellissimo, inoltre il confronto tra le due ragazze:
- Da una parte ci mostri Marta.
Marta che pensa alla maglietta che il suo cane le ha rotto, ma non con fastidio: quella maglia rappresenta l'ennesima traccia della sua assenza che Marta tenta di reprimere. A Marta il suo amico MANCA, ma cerca di convincersi del contrario, perché suo padre ha detto che...
Marta non ragiona con la sua testa, ma prova rancore per Anna, per sua madre.
- Poi abbiamo Luna.
Luna che ha già una morale ben definita, che ha degli ideali ben saldi. Luna che farebbe di tutto per rispettarli, e ce lo mostri perfettamente, nell'esatto momento in cui quegli idioti che scacciano il boxer (cane cuccioloso, tra l'altro!) le fanno perdere le staffe.
"Vergognatevi tutti!"
Sì, lo penso anch'io. Mi verrebbe da gridarlo in faccia a tutte quelle persone stupide, brutte e ignoranti che si credono superiori ad un cane o ad un qualsiasi altro animali. E invece sono piccoli, piccoli, piccoli.
L'uomo si innalza su piedistallo che si è costruito da solo, che nessuno gli ha mai offerto.
L'uomo possiede la ragione, eppure non ho mai visto un cane sparare ad un suo fratello.
E poi c'è l'amore che Luna nutre nei confronti di Tobia. Quell'amore sofferto, perché Tobia non fa parte del suo mondo, non è dalla sua parte.
Tobia non ama ciò che ama lei, e come potrebbe Luna lasciarsi andare a qualcuno che non condivide una parte così importante della sua vita?
Luna non si dichiarerebbe mai.
Vorrebbe che fosse Tobia a fare un passo verso di lei, perché lui è sempre immobile.
Ed è bello notare come sia lei che il cagnolino avvertano l'assenza della persona che più amano al mondo attraverso piccoli gesti, altre persone, vecchi episodi.
Luna e il cagnolino amano qualcuno che non ha il coraggio di combattere per loro. Qualcuno che li ama, ma che non sa come dimostrarlo.
E che in un certo senso continua ad abbandonarli entrambi.
E.... NON CI HO PENSATO PROPRIO!!
La mamma di Luna!!!
Mi hai sorpresa, bel colpo di scena.
Adesso aspetto solo di vedere come andrai avanti e cosa sceglierai per i nostri personaggi, ma confido in te, nelle tue ottime idee e nella tua bravura.
Certe storie bisognerebbe leggere in classe.
I miei più sinceri complimenti.
Alla prossima! |