Recensione premio
Ho un nodo in gola, giuro che per poco non piango. Questa one-shot è la tua opera più bella - non che il resto che ho letto non lo sia, quindi immagina il grado del mio apprezzamento! Ribadire quanto ami il tuo stile mi sembra superfluo, ma ci tengo a sottolineare che qui non è stato solo scorrevole, evocativo ed emozionante: mi ha letteralmente trascinata con sé, mi ha bombardata d'immagini e sensazioni - potevo vedere la "sbilenca" Daphne, i suoi vestiti sporchi di fango, poi i suoi capelli sempre più dorati e la sua maschera di fierezza al matrimonio; potevo vedere Draco osservarla aggrottando le sopracciglia, stringersi la ossessivamente la manica della camicia, accarezzare la guancia di Daphne e guardarla con aria addolorata. Insomma: mi sono sentita come in un sogno estremamente nitido, spettatrice di un film triste che è tanto - purtroppo - simile a storie realmente vissute.
E ti ho odiata. Ti ho odiata da paura quando ho letto che Astoria ruba sempre tutto a Daphne, perché era palese cosa sarebbe successo. Sei riuscita a rendere Draco e Daphne veri da come li hai descritti nell'infanzia, mi ci hai fatta affezionare, perciò sapere sin da subito che qualcosa sarebbe andato storto è stato un pugno nello stomaco. Il modo che hai scelto per dividerli, invece, è più sorprendente del "cosa" - ambiguo, prima di tutto, scelta che mi piace perché mantiene vivo l'interesse, inducendo continuamente a cercare una risposta.
Non sembra sia Astoria il vero problema, bensì Draco, che non si sente all'altezza di Daphne e ripiega quindi su una scelta più facile, più gestibile, più mansueta. Che nervi! Un Draco decisamente privo di spina dorsale, incapace non tanto di sconfiggere gli ostacoli, bensì se stesso. E quando la paura prevarica su tutto il resto, secondo me, nessuno all'infuori di se stesso può fungere da salvatore. Sei stata decisamente distruttiva: ammettilo, sei tu l'Astoria della situazione! :D Hai messo in mostra il peggio di Draco, che secondo me non è fare il bullo, ma essere proprio così codardo: Draco lo si odia o lo si ama perché è umano, c'è quindi che ne disprezza la negatività e che invece ne trae spunto di riflessione - tu l'hai praticamente catturato nella sua essenza, mostrandocelo con la tecnica dello "show don't tell" che amo molto.
Ma io ho amato molto ogni cosa, di questa storia: i silenzi carichi di significato, i gesti mai lasciati al caso, le descrizioni brevi e nitide, l'amarezza di fondo, gli sprazzi di dolcezza che spuntano ogni tanto, la magia di due persone capaci di capirsi senza nemmeno guardarsi, parlarsi o sfiorarsi, ma solo standosi vicine; i dialoghi incisivi, taglienti come rasoi, così caratteristici - ho amato anche quelli, la loro capacità di mostrarci i personaggi come può fare solo un fedele un ritratto, di unirli e distruggerli al contempo, un pezzo alla volta.
Fatico davvero a fare un discorso sensato, mi sento come se mi avessero sferrato un pugno allo stomaco. Questa storia è meravigliosa e, nonostante io sia Dramione convinta, la ricorderò per sempre. Continua così July, vai alla grande.
P.s scelta di Delilah geniale!
Non potendo lasciare una seconda recensione, aggiungo qui quella della contest:
Prima classificata a parimerito al contest "One shot per tutti i gusti!"
Stile: 10/10
Curato, limpido, incisivo, coinvolgente. L'inizio è davvero esplosivo con queste descrizioni sensoriali che rendono la narrazione estremamente vivida, sino a farla respirare. Sono riuscita a immaginare i vestiti resi appiccicosi per il caldo (non è una bella immagine, ma lodo la tua capacità di dare colore a quello che hai descritto), il profumo dei capelli di Daphne, Daphne a piedi nudi tra i fiori, la pioggia, il fango, i graffi, l'estate che impera mentre un bambino rincorre e una bambina fugge, mentre fiori e fiocchi vengono strappati. Hai saputo dare corpo a ogni periodo, ciascuna frase s'apre come un ventaglio per mostrare la natura dei personaggi, il tipo di rapporto che li lega, i contrasti, i sentimenti, gli ostacoli, ed è ricca di un sottotesto che dà l'illusione di avere di fronte una storia molto più lunga di quanto in realtà sia. Ho letto la storia tutta d'un fiato, lo stile cattura, è scorrevole, mai eccessivo, sempre equilibrato. Mi è piaciuto da morire!
Titolo: 5/5
Di solito mi dici che i titoli non sono il tuo forte, questo invece è perfetto per la storia, è la sintesi del rapporto mai vissuto pienamente tra Draco e Daphne. Lo trovo anche accattivante, perché porta a chiedersi "quand'è che il tempo non passa?", "perché non passa?". Fa presupporre di avere di fronte una storia estremamente malinconica , tipologia alla quale, se ben ideata e sviluppata, non posso mai resistere. Arrivata a fine lettura ho trovato questo titolo impietoso, struggente, come una ferita che sanguinerà per l'eternità. Molto bello.
Introduzione: 3.5/5
L'introduzione è l'unico aspetto di questa storia che non mi convince appieno, non la trovo particolarmente accattivante, inoltre avrei scelto qualcosa di più rappresentativo. Sì, c'è quella risposta di Daphne che contraddice le sue azioni (se non sta dalla parte di Draco perché è proprio nella sua stanza che la vediamo dirigersi?) che può incuriosire, ma non la trovo all'altezza della storia, penso anzi che costituisca un biglietto da visita penalizzante, in cui s'implica un rapporto d'odio amore tra i protagonisti che può spaventare in tal senso, lasciando la sensazione che, se è proprio qui che viene anticipato, la storia non abbia altro in più da offrire. E invece questa storia ha molto da dare, un racconto ricco, addensato in poco spazio, descritto in modo particolare e diverso dal solito. Al tuo posto avrei scelto un'altra parte estrapolata dal testo, qualcosa che permettesse appunto d'intuire questa particolarità, questa Daphne che non s'accontenta di sembrare una libellula, questa Daphne che qui "Draco l’aveva raggiunta di nascosto e le aveva strappato il fiocco dal vestito, per ripicca. Lei lo aveva lasciato fare e, con un guizzo di selvaggio divertimento negli occhi, si era liberata anche degli altri fronzoli." ci mostra d'essere diversa dall'immaginario classico con cui si caratterizzano i Purosangue. Insomma, il mio era un esempio, spero di aver chiarito il mio punto di vista.
IC e caratterizzazione: 15/15
Ineccepibile. Credo tu sia stata bravissima a delineare quella di Daphne già dal primo paragrafo. Non l'hai fatto con un elenco di aggettivi, bensì descrivendo le sue azioni e i suoi gesti, che è una cosa che ho amato. Anche con il Draco bambino sei stata brava, ma con Daphne hai fatto addirittura di meglio: non ci hai mostrato solo la sua indole da bambina, ma anche da adulta; le sue reazioni anticonvenzionali e il suo disprezzo per i fronzoli sono qualcosa che, per il lettore è intuibile, si porterà dietro anche da adulta. Daphne s'impone e ammalia sin da subito, sin dal primo paragrafo, i miei più vivi complimenti! "Troppo vicina, troppo spavalda, troppo sincera. Troppo feroce, troppo sfrontata, troppo sfuggente.", questa Daphne che è sempre "troppo" si lascia amare e in una OS breve riesce a imporsi con forza agli occhi del lettore. Anche con Draco sei stata brava, ho ritrovato il Draco dei libri in queste righe, il Draco più piegato dall'incertezza e dallo smarrimento, meno il Draco spocchioso e arrogante, ma è comunque lui. Questa resa per me è la migliore se consideriamo che scegli di raccontarci di lui quando è bambino, quando diventa Mangiamorte e quando supera la caduta di Voldemort, lasciando invece da parte gli altri anni a Hogwarts in cui era meno consapevole e più infantile. L'ho visto nel suo esitare, nel suo essere incapace di scegliere la strada più complessa (Daphne) al posto di quella più facile (Astoria), nel suo mascherare ciò che prova dietro a un'aria impassibile, nel suo attaccamento agli ideali e nel suo sconforto nel post-guerra. La cosa che apprezzo di più di questa OS è che sei riuscita a rendere Daphne, praticamente un OC, la vera, indiscussa protagonista, tanto che il distacco tra lei e un personaggio noto della saga non si sente. Daphne riesce ad avere la stessa rilevanza di Draco, riesce ad essere altrettanto nitida.
Gradimento personale: 10/10
Questa è la tua storia che preferisco. Volevo segnalarla per le scelte, ma ho pensato che una Dramione ben scritta avesse più possibilità d'attirare l'attenzione in tal senso. Ora che ho riletto questa OS mi rendo conto che avrei potuto sceglierla comunque, in tutta tranquillità, visto che ci si scorda del fatto che Daphne è secondaria nei libri! Come già sapevi, ho amato tutto di questa storia. Hai saputo condensare in una OS breve una caratterizzazione a tutto tondo (questa è la tua Daphne che preferisco), una coppia, una trama piena, il tutto con uno stile limpido che non si perde in fronzoli e sa dare colore a ogni descrizione. Il finale è straziante e porta a sperare in una svolta positiva per i protagonisti, mi ha fatto odiare entrambi e sperare in una presa di posizione, ma l'ho trovato anche giusto per l'atmosfera e la trama che hai delineato, dove "Astoria mi ruba sempre tutto", dove "le parole sono sopravvalutate", dove "c'era sempre stato il silenzio, fra di loro", dove Daphne è sfuggente e Draco non ha il coraggio di rincorrerla. Lodo in particolare il tuo stile perché sei riuscita a comunicare tanto in poco spazio, con frasi ricche di sottintesi, è proprio il tuo stile che rende tutto così coinvolgente, ricco e travolgente. Questa non è solo la tua storia che preferisco, ma anche la tua Draco/Daphne che preferisco. Mi ha fatto piacere rileggerla, ma nei futuri contest preferirei leggere storie basate su un'altra coppia perché ne ho lette veramente tante di tue su di loro e ora mi sono decisamente stancata xD
Detto questo, spero di non essermi ripetuta con la recensione precedente e ancora complimenti!
Totale: 43.5/45 (Recensione modificata il 23/04/2018 - 08:20 pm) |