Recensioni per
Quando il tempo non passava
di JulyChan

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Junior
10/06/19, ore 22:22

RECENSIONE PREMIO PER LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO "IL VOSTRO MEGLIO"

Titolo: 3/5.
Stile, grammatica e scelte lessicali: 9/10. 
Caratterizzazione dei personaggi: 7/10. 
Originalità, struttura e svolgimento della trama: 8/10. 
Gradimento personale: 4/10.
Per un totale di 31/45.

Titolo: Il titolo in sé è bello, ma non sono del tutto convinta che sia perfettamente intonato alla storia.
Stile, grammatica e scelte lessicali: Lo stile è molto raffinato e crea delle immagini decisamente evocative. La scelta lessicale è accurata ed è perfettamente funzionale rispetto allo stille impiegato. Ho inoltre apprezzato moltissimo la punteggiatura utilizzata a regola d'arte. Grammatica impeccabile.
Caratterizzazione dei personaggi: Daphne domina la scena e ne esce come un personaggio caratterizzato a tutto tondo. Mi convince meno Draco, che tu non proponi come una figura sullo sfondo ma come un personaggio presente ed attivo, ma non riesci a rendere bene quanto Daphne. Ho la sensazione che tu ti sia fermata a metà strada tra la scelta di avere un personaggio statico che è funzionale rispetto alla storia di Daphne ed un personaggio protagonista a pieno titolo. Dici troppo per rientrare nel primo caso, e troppo poco per il secondo.
Originalità, struttura e svolgimento della trama: Ho trovato interessante ed originale la scelta di alternare dei passi di narrazione “classica” con dei piccoli passi di dialogo e di procedere saltando di situazione in situazione senza momenti di raccordo. Questo ha reso la narrazione asciutta e diretta al punto. La vicenda di Daphne amata da Draco, ma abbandonata per Astoria è ormai un piccolo classico nel fandom, ma trovo che il tuo approccio sia stato sufficientemente fresco.
Gradimento personale: Confesso di aver trovato questa storia un filino pretenziosa. In certi momenti lo stile di scrittura mi è sembrato più mirato ad essere un esercizio di stile che a creare una trama coinvolgente o ad esprimere dei sentimenti. Per queste ragioni ho trovato la lettura “difficoltosa” e a tratti mi sono dovuta sforzare per andare avanti ritrovandomi spesso distratta. Ho provato a leggerla in momenti diversi, pensando che la mia distrazione fosse dovuta ad una giornata storta, ma il risultato è stato sempre il medesimo. Devo quindi concluder che questa storia, pur non avendo particolari difetti, non faccia per me e mi dispiace moltissimo, perché ho letto altri tuoi lavoro che mi sono piaciuti ed ADORO questa coppia.

Recensore Veterano
17/03/18, ore 13:51

Recensione premio per il contest ​Un cliché per tutti!

Eccomi all'ultima recensione premio! Questa storia mi è piaciuta molto, di più rispetto alle altre due, forse perché è più lunga e quindi da più spazio al tuo stile - che mi piace moltissimo. Usi immagini molto evocative, dai importanza anche ai dettagli che molte persone trascurerebbero ma che in realtà sono fondamentali per poter comprendere bene l'ambientazione e potersi immergere completamente nella storia. Mi è piaciuto come hai alternato parti narrative e dialoghi, non dev'essere stato facile restare coerenti e seguire consequenzialmente un filone narrativo frammentando la storia in questo modo, ma ce l'hai fatta e ogni frase sembrava al posto giusto.
​La storia mi è sembrata... Stupenda. Mi piace come hai reso il personaggio di Daphne, come in pochi paragrafi l'hai fatta crescere da bambina a giovane donna, sempre coerente a se stessa in ogni fase. Mi è piaciuto come hai reso Draco: è un essere umano che sbaglia, soffre, e nonostante tutto continua a sbagliare. Chi lo odia per la sua codardia, nella tua storia può continuare a odiarlo; chi lo ama per il suo dolore e la sua umanità, può continuare ad amarlo; sei riuscita a non dargli un'impronta totalmente positiva o negativa come accade in diverse storie in cui l'autore cerca di imporre come vera la sua visione del personaggio. Spero di essermi spiegata!
​Mi piace l'amore dei due personaggi, mai veramente espresso e finito male, e il finale triste è strappalacrime.
​Insomma, complimenti!

Recensore Master
24/10/17, ore 21:19

Arrivo qui dal contest “If you want me to stay” e devo ammettere che, pur non avendo mai considerato i due come una possibile coppia, mi ci hai fatto appassionare con questa one shot.
Premetto che sono una fan delle storie a lieto fine, ma non ho potuto evitare di leggere in modo febbrile e speranzoso la cronaca di un rapporto destinato a non essere, come era evidente che il loro fosse.
Mi è piaciuta moltissimo la tua Daphne, del resto di lei sappiamo così poco che si può spaziare ampiamente e tu l’hai descritta con poche semplici pennellate. È un personaggio forte, che non ha paura di essere sé stessa, quello che molti altri dovrebbero avere il coraggio di essere.
Il confronto con Draco, soprattutto nelle parti finali, è stato vibrante e coinvolgente.
Ho adorato l’alternanza tra parti narrate e dialogo, ha creato un ritmo incalzante e coinvolgente. Il tuo stile poi mi ha entusiasmato davvero.
Complimenti!
Leggerò sicuramente altre tue storie.
A presto,
Francy

Nuovo recensore
22/10/17, ore 14:43

Prima classificata al contest "al modo in cui appassiscono le rose"

Quando il tempo non passava - JulyChan

titolo e cura della pubblicazione 4/5 
Il testo non è giustificato, ma abbiamo apprezzato particolarmente il font e la grandezza usati per il titolo, impreziosito dalla suggestiva frase sottostante: probabilmente esso non è molto d'impatto, ma la modalità con cui si lega alla storia lo rende una scelta perfettamente coerente. 
Il testo è efficacemente intervallato da asterischi e periodi in corsivo, a segnalare il cambio di sequenze e di singole scene di modo da rendere pienamente agevole – oltreché godibile - la sua lettura. 


grammatica e stile 14.5/15 
Iniziamo dal versante grammaticale. Invero, è un inizio che incontra la sua fine piuttosto rapidamente, considerata la pulizia ortografica e sintattica del testo proposto: non vi sono svarioni, né costruzioni ingarbugliate. Abbiamo da farti solo due piccoli annotazioni, veramente marginali per la fruizione della lettura. 
“...in disparte, alle estremità della tavolata, nei recessi più bui delle aule. Non gradiva nessuna compagnia se non quella di se stessa, glielo si leggeva in faccia, e piuttosto che unirsi alla cricca elitaria di Pansy Parkinson, preferiva osservare il bestiario della Hogwarts bene in disparte” : qui segnaliamo l'iterazione della formula “in disparte”, sicuramente dovuta ad una semplice distrazione in fase di revisione. 

Il tuo stile sa davvero incantare. Scorrevole senza mai essere perfettamente lineare e piano, conserva in ogni occasione una trasparenza e una chiarezza espositiva ammirevoli; in alcuni punti – e in particolare la scena del loro congiungimento sul prato – lo stile assurge a vette di sublime levità. La storia si articola senza soluzione di continuità, in un costante crescendo ottimamente evidenziato dallo stile incalzante, sempre più denso, ma mai banale: l'alternanza fra sequenze descrittive e dialogiche, inoltre, rafforza l'intima organicità del testo. Esso, infatti, è omogeneo, compatto, frutto di una felice vena letteraria: non vi sono scene stilisticamente più piatte di altre. Le volute ripetizioni di locuzioni e singole parole s'inseriscono in questo solco, creando ancor di più l'idea di un lavoro unitario, costantemente elevato. Le parole utilizzate tradiscono una notevole attenzione, evitando quindi di sfociare in espressioni scadenti o banali: non s'attestano ad un livello di particolare ricercatezza, ma esse risultano sempre congeniali all'impalcatura stilistica che hai costruito. In tal senso, lo stile adottato prende per mano il lettore, senza costringerlo ad inutili affaticamenti dovuti ad orpelli o fronzoli; semplice nella sua pur vivida ricchezza, e perciò tremendamente efficace. 
Nelle frasi in corsivo emerge con ancor più grazia il lirismo della storia, stringendo un profondo legame con i periodi che seguono/precedono, potenziando quindi la forza comunicativa del testo tutto. 


sviluppo della trama 9/10 
La struttura e lo sviluppo della trama è molto solido, efficace nel suo articolarsi lungo i difficili anni della II guerra magica. La tua scelta di ripercorrere puntualmente le “tappe” determinanti del rapporto fra i due ha concorso alla formazione di un unico, incredibile vortice emotivo da cui è difficile distogliersi: assolutamente, letteralmente magnetico. Nonostante il fuoco principale sia incentrato sull'evoluzione emotiva dei protagonisti, abbiamo trovato ben miscelati gli elementi dello sfondo, vividi nella loro influenza preponderante sulle scelte e i cambiamenti dei due giovani: la guerra, il retaggio familiare, la medesima Hogwarts sono elementi che si stagliano coerentemente e realisticamente. 
Il delinearsi dell'epilogo è arricchito dalla scelta di averlo descritto a partire dai sentimenti di Daphne: l'intersecarsi fra la richiesta solenne e la risposta affermativa crea uno sdoppiamento della realtà, vissuta contemporaneamente secondo due prospettive profondamente diverse. 


originalità 4,5/5 

A quanto abbiamo avuto modo di leggere (in tutte le tue storie, nd aware_ c’: ), il pairing prescelto è caratterizzato da un ineliminabile fato avverso, sottraendogli ogni possibilità di lieto fine: la tua storia non si discosta da tale tracciato. 
Ciò detto, la sua originalità è data, a nostro avviso, dalla peculiare impostazione utilizzata per descrivere Draco, astretto dalla necessità di compiere un destino non suo e, al tempo stesso, desideroso di “amare dolcemente, pazientemente” Daphne; un gioco di contrapposizioni simili vale anche per quest'ultima, che vorrebbe preservarlo dall'abisso, trovando pace, tuttavia, unicamente nella violenza del loro amplesso. Detto questo, crediamo di aver giustificato l'elemento d'innovatività del testo in esame. 


caratterizzazione personaggi 10/10 


La caratterizzazione dei personaggi è sublime, dirompente a tratti nell'agonia della decadenza che imprigiona gli animi dei due protagonisti. Sei stata particolarmente abile a non costruire un'evidente polarità, una netta contrapposizione fra sfere emotive; no, i due sono legati da un comune spettro sentimentale torbido, sfumato, sconnesso. Daphne reclina velocemente nell'inaridimento, nell'indifferenza nei confronti dei suoi compagni, nella distanza presa dallo sfondo degli eventi; 
“Daphne aveva tentato di trascinarlo dalla sua parte, una parte fatta di camminate rasenti ai muri e pomeriggi all’ombra delle querce più lontane e ore trascorse in un angolo della biblioteca a sfogliare tomi polverosi, mentre tutt’intorno la guerra imperversava e le fazioni si schieravano e la gente si pugnalava alle spalle”, a testimonianza dell'egoismo unilaterale vissuto da lei. Eppure, nel contestuale sfiorirsi, solo l'amore nei confronti di Draco riesce a persistere, trasformandosi in ostinazione, in impossibilità di perseguire il proprio bene contro la propria felicità – stare con lui è la scelta peggiore, eppure tale consapevolezza non mitiga la cruda necessità di salvarlo, di cercarlo anche senza trovarlo. Strappargli quell'ultimo bacio, la foga con cui desidera stringersi a lui sono emblematici di un amore sbocciato nella dannazione, senza alcuna illusione circa un suo naturale e più felice proseguimento - “avevano perso”, forse, sintetizza al meglio la rassegnazione, il nichilismo debole di Daphne, disilluso in partenza. 
Draco, invece, è un classico eroe tragico. La sua libertà è costantemente frustrata dalla necessità del suo destino, del retaggio familiare - “il sangue è più denso dell'acqua” - che concorrono alla sua “catabasi” nel sotterraneo, nell'ombra; inseguendo ciecamente un obiettivo palesemente impostogli, sviluppa una sorta di vergogna nei confronti di Daphne, rassegnandosi a trovarla senza mai cercarla. Il suo amore per lei, seppur vivo, sincero, è stritolato dal necessario, dall'essenziale che, paradossalmente, per Daphne rappresenta il contingente, il superfluo: condannati da una opposta visione della realtà, non riescono a raggiungere un punto d'equilibrio, gettando nel vallo delle cose dimenticate il loro amore mai fiorito. 
Immersi efficacemente in una prospettiva diacronica, la loro forza risalta maggiormente, arricchendo la gamma di interpretazioni possibili. 


gradimento personale 5/5 
Lo stile estremamente trasparente, vivido, i personaggi “dannati” e privati di un realistico spazio vitale mi hanno letteralmente conquistato. Nulla nella tua storia è superfluo, in quanto ogni elemento è strutturalmente implicato dal successivo e preparato dal precedente; una sintesi mirabile che sfocia in un epilogo agrodolce, previsto sin da subito ma a cui, purtroppo, difficilmente si riesce a rassegnarsi. 
Sei riuscita a dissigillare tutta la potenza comunicativa-poetica di cui la tragicità, l'assurdità della vita – romanzata e non – sono intrise. 
I nostri più sinceri complimenti. 


bonus 7/7 
– 2 punti di bonus per la coppia prescelta 
– la citazione percorre trasversalmente tutto il testo, congiungendosi all'altra frase cardine “le parole sono sopravvalutate”: un discorso circa la sterilità della comunicazione, incapace di estrinsecare quanto intimamente corrode i personaggi, che pure agonizzano fra i riflussi delle lettere 
inespresse. (2 punti, quindi) 

“Draco poteva giurarlo, aveva sorriso come sorride qualcuno che ha appena conquistato il mondo. Lui allora aveva allungato una mano per sfiorarle la pelle baciata dal sole calante e lei l’aveva guardato, ma il suo sorriso era svanito e quel mondo le era crollato addosso. 
Avevano perso. 
Avevano perso e si stavano aggrappando all’ultimo labile appiglio a cui valesse la pena tenersi prima di tornare alla realtà.” 
– Ecco il momento epifanico, nell'incrociarsi degli sguardi a seguito dell'amplesso, in cui Draco vive un momento di suprema rivelazione dell'essenza della vita, mentre lei comprende come il loro ineludibile destino non possa esser modificato, adattato alle ragioni dei loro sentimenti. Ancora una volta, si consuma lo scontro delle loro prospettive radicalmente opposte, svuotata di fiducia in un significato ultimo quella di Daphne, ostinata quanto conscia del fallimento quella di Draco. (3 punti, allora) 


Totale: 54 
 

Recensore Master
08/09/17, ore 22:15

Ciao ^^
Sono arrivata all'ultima recensione premio :). E con immenso piacere aggiungerei. Wow, devo un attimo riprendermi perché davvero... Wow. Ottima storia, evocativa , ti tiene incollato allo schermo fino all'ultimo, ha una stile incalzante, per esempio con quel "lo voleva?" nei passaggi finali, e tu come una pazza che lo ripeti e fai no no, prendi Daphne!!!! Ahhahahah xD
Inoltre ho adorato la parte iniziale dell'infanzia, la descrizione che fai di Daphne bambina... I vestiti descritti e il fiocco che si ripresenta e fa da filo per unire i ricordi, ho adorato praticamente tutto di questa storia... Ho notato.poi certe frasi che si ripetono per dare ritmo alla lettura e per farti capire meglio il significato, le ho trovate perfette! "Non arriva mai il sole nei sotterranei" (cito a braccio non la ricordo perfettamente) é una frase che rispecchia Draco in tutto e per tutto. Sempre chiuso, misterioso e timoroso, un personaggio oscuro che non amo per nulla (scusami), ma che mi ritrovo ad apprezzare nelle tue storie ( ma apprezzare davvero, eh, non tanto per dire). La coppia mi piace moltissimo, e mi piace anche l'assenza di Happy Ending, dalla frase Astoria mi ruba sempre tutto si capiva che non poteva che finire in tragedia, ma, diamine é bellissimo**. La storia é pregna di sentimenti, di pathos e fa emozionare dalla prima all'ultima parola! Ho visto che hai vinti moltissimo con questa OS e capisco il perché: É completa e si ama fin da subito... Il titolo non fa impazzire, devo essere sincera, ma chissene insomma xD il resto é la perfezione. E inoltre i miei complimenti per la protagonista. É completa e descritta perfettamente, ne percepiamo ogni forma e ogni inclinazione, la sua caratterizzazione é ben fatta, non lasci davvero nulla al caso!
A presto **

Recensore Junior
28/08/17, ore 12:33

Non sto piangendo. Non sto piangendo. Non sto piangendo. Ok, sto diluviando dagli occhi. 
Ciao, July! Che dire di questa meraviglia? Una OS favolosa, bellissima. L'atmosfera che hai tratteggiato è fiabesca e tragica, dolce e malinconica. E niente, io mi sto mordendo le mani dall'invidia: sei bravissima. Si avverte quello che prova Daphne, una ragazza diversa e che vuole essere diversa, e quello che prova Draco. E, nonostante sia solo un'eco lontana, la figura di Astoria (o Asteria, come dir si voglia) è ben presente. 
Io ti faccio tanti complimenti, tutti i premi per questa storia sono stra-meritati, e ti mando un bacione enorme!
M.P.

Recensore Master
28/04/17, ore 15:19

Seconda Recensione Premio per il contest "Sotto la maschera!"
Credo di aver letto tutte le tue Draco/Daphne, quindi appena mi hai dato carta bianca ho deciso che non potevo mancare questa.
Ed ecco un'altra versione della loro storia tormentata(poverini, li vuoi proprio bene, eh?), ma soprattutto un'altra versione di Daphne. Posso qui confermare che questo personaggio è tuo, non certo della Rowling. Non sapere nulla di lei ti ha permesso di farne ciò che vuoi. Ogni versione da te creata ha tenuto la scena con forza e intensità, il lettore si sente ammaliato dalla sua caratterizzazione e dal suo modo di porsi nella relazione con questo Draco che, per contro, è sempre uguale a se stesso. Anzi, ogni volta aggiungi un nuovo tassello a questa figura così "negativa", rendendola però più umana, più reale.
Draco è sempre il cattivo, ma resta un uomo, e alla fine dei conti rappresenta le scelte sbagliate, i timori e i rimpianti; è colui che ha un potenziale ma non la forza per utilizzarlo. In questa one-shot poi ne hai mostrato la parte sottomessa, manipolata dagli altri e sfruttata a causa della paura che egli ha, un'incapacità di reagire molto legata a questioni familiari e sociali. Ne mostri però anche la parte che si può amare di lui, se accettata così com'è o per la quale si vorrebbe lottare: Draco è anche un adolescente confuso, un personaggio a cui vengono tolte le certezze una dopo l'altra; e un bambino che gioca con una bambina e cresce seguendo l'ombra incomprensibile di una donna, sempre della sua estrazione sociale ma che non può essere semplicemente catalogata in questo modo. Lui desidera essere diverso, proprio ammirando la diversità di Daphne; peccato che nessuno può combattere le battaglie al posto suo.
Lo hai immerso in un'atmosfera sfuggente, illusoria, dai tratti nebulosi e poco definiti; e lo hai accostato a un personaggio altrettanto sfuggente, diafano, bello e irraggiungibile.
Quello che apprezzo sempre di te è che non cerchi scappatoie verso idee di trama campate per aria, ma cerchi sempre di rendere verosimile il tuo mondo facendolo collimare con precisione millimetrica con la trama originale. Questo ti permette di "arricchire" il mondo della Rowling senza creare salti o vuoti intorno ai tuoi personaggi.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai diviso la storia, seguendo i personaggi in alcuni momenti precisi della loro vita, tratti ancora una volta essenziali, giusto per darli un contesto fumoso come loro e i loro sentimenti di cui sembrano rimanere inconsapevoli per gran parte del tempo(lui quantomeno), o comunque celati. La loro infanzia fatta di giochi e innocenza, ma già allora piena di gesti significativi che hanno influenzato il loro futuro (Qui apro una parentesi: ho adorato il momento in cui Daphne si lasica togliere il fiocco perché ha significato toglierle le catene. Questo ha fatto capire come i suoi sentimenti per Draco e la sua smania di non mischiarsi con i suoi "simili"si siano liberati in quel momento, dove ella ha capito di non poterlo avere ma non per questo si è rifiutata di inseguire e proteggere quell'amore finché ha potuto, come a dire "mi prenderò quel che viene". molto profondo e intenso questo passaggio). I loro inseguimenti a distanza lungo corridoi, tavoli, case, stanze e aule, in cui lei ha continuato con la sua osservazione e lui, sciocco e un po' tonto, si allontanava da ciò di cui non poteva fare a meno ma a cui non sapeva dare un nome e, menefreghista per certi versi, non se ne curava. Il dramma durante il quale, con una minaccia di morte che pendeva sulla sua testa, ha lavorato nella stanza delle necessità, con questo "fantasma" discreto al suo fianco, fatto di silenzi e chiome dorate, che dimostra forza e temperamento nel suo difenderlo da se stesso, e allo stesso tempo pare incoraggiarlo a non demordere, a dispetto di ciò che vuole ottenere o meno(bello quando lo schianta per darli riposo, dimostra che è lei ad avere il controllo e lui a subire senza sapere). E poi abbiamo l'indipendenza e l'isolamento di Daphne che tenta in tutti i modi di portarlo dalla sua parte - che è la parte di nessuno, quella dove osservi senza farti coinvolgere - che ha denotato anche una parte più apatica e schiva di lei, mentre lui continua a lasciarsi trasportare dalla corrente. E abbiamo questo prefinale a sorpresa dove lui è prigioniero di un luogo che non lo vuole, di una compagnia che lo disprezza, schiavo di scelte sbagliate e proteste negate. Ancora una volta Draco subisce le conseguenze, senza reagire, sopportando e trattenendo la rabbia. E Daphne è ancora lì, a prendersi l'ultimo momento insieme: lei non si è arresa, non ha mai subìto il parere altrui perché lo ha sempre disdegnato, ed è anche per questo che alla fine si prende tutto ciò che di lui può avere. Il suo addio sa di vigliaccheria, ma non di rinuncia.
Il finale, annunciato ma comunque ben gestito, ci mostra una Daphne a testa alta, spezzata dentro: puoi anche decidere di prenderti ciò che puoi, senza pensare alle conseguenze; ma comunque le subisci e ne porterai i segni addosso, dentro e a volte anche sulla pelle.
Prima la Daphne pazza e sociopatica, poi la ragazza eterea, sensibile, ma schiva e indipendente. Mi piacciono entrambe le versioni, sono molto credibili e ben riuscite, ricche di sfaccettature. Mi è dispiaciuto che per questo tratto, però, ella appaia in questa storia molto defilata, al di sopra degli eventi. Però hai fatto ancora una volta un ottimo lavoro.
Infine, un ultimo commento vanno a certe frasi davvero molto belle:

- «Astoria mi ruba sempre tutto, Draco.»
«Da quando lo sai?»
«Da quando mi hai strappato il fiocco.»
«E non hai mai detto niente?»
«Le parole sono sopravvalutate.»

Questo passaggio racchiude l'intera storia, e mi piace questo concentrato di informazioni e sensazioni: il rapporto difficile e scontroso con la sorella; la sua libertà e quel gesto mai dimenticato che ha spalancato le porta di un mondo; il suo essere fatto di silenzi e sguardi e azioni celate.

Infine, un commento va a questa frase:

- Nei sotterranei il sole non arrivava mai.

Questo paragrafo è stato quello più bello e che ho apprezzato maggiormente. In poche righe Draco vive più mondi e più desideri, per poi sfumare in un'apatia dettata dal senso di colpa, dal non sentirsi all'altezza, dall'opprimente vuoto nel petto e dall'aver perso tutto, affogati nella viltà. Draco desidera avere Daphne, immagina mille altri momenti come quelli, ma a Serpeverde - nei sotterranei - il sole, la luce, la dolcezza e i doni della vita non arrivano mai; e lui li chiude fuori, per sempre.
Complimenti ancora una volta. Spero di risentirti alla prossima occasione.
A presto!

Recensore Master
09/04/17, ore 23:29

Recensione premio

Ciao, cara!
Eccomi qui per lasciare la recensione premio che ti spetta!
Parto col dire che non sono affatto sorpresa che questa storia si sia classificata prima a ben tre contest diversi, perché è davvero stupenda. Hai dato un'interpretazione nuova e fresca a una coppia che a me personalmente piace molto, e mi hai convinta in pieno!
Ho trovato Daphne magnifica, così defilata, così "sfuggente". E' una Silfide, una ninfa dei boschi, come se non fosse nemmeno del tutto di questo mondo. Ho amato il modo in cui cerca in tutti i modi di salvare Draco, che non se ne accorge mai... è tragica questa incompatibilità tra i due, questo non capirsi affatto.
Asteria non compare, è solo sullo sfondo, ma è molto presente. «Ma lei mi ruba sempre tutto, Draco.», penso che questa frase sia davvero indicativa del rapporto tra le due sorelle!
Draco, come sempre, è un codardo. Non ha mai la forza o la volontà di lottare per ciò che desidera, è un personaggio che secondo me è destinato a vivere di rimpianti.
Lo stile è molto semplice ma bello, pieno di immagini che mi sono piaciute. Ho trovato la storia molto amara e commovente, mi hai davvero coinvolta!
Alla prossima!

Un bacio,
Mary

05/03/17, ore 10:01

Eccomi a proseguire le recensioni premio e, sinceramente, non potrei esserne più contenta.
Con questa seconda (terza, in realtà) storia che leggo, tua, non posso non metterti tra gli autori preferiti: il tuo stile mi ha decisamente conquistata, ed ammiro molto la tua capacità di saper inserire citazioni davvero interessanti (al di là di Ligabue, che guadagna comunque un tot di punti) all'interno di un testo.

"Nessuno è mai pronto quando si tratta della vita." Inizio la recensione di questa storia così frammentata ed al contempo perfettamente legata con una citazione dal testo, perché penso che possa collegarla nel suo insieme. Una storia di missing moments che ho davvero apprezzato, sia perché il genere mi piace particolarmente, sia perché trovo che renda molto bene nel momento in cui si decide di descrivere una coppia che in realtà non si è mai realizzata, o di cui non si conosce nulla.
Ammetto di non aver mai considerato il personaggio di Daphne, perciò ho cominciato a leggere le tue righe senza conoscerne praticamente nulla e, nonostante questo, la descrizione che hai dato di lei è così netta ed al contempo ambigua che non può non incuriosire profondamente. Una curiosità dovuta a frammenti di un personaggio mai espresso, ma al quale tu hai dato una voce silenziosa fatta di accenni, frammenti, sospiri. Una voce che tuttavia ha influito sul percorso di uno dei personaggi più importanti della saga, inserendola come una presenza silenziosa ma, appunto, sempre presente.
Non solo il tuo stile è sempre splendido, ma l'inserimento di piccoli dialoghi tra i vari "pezzetti" ha reso ancor meglio quello che, almeno da ciò che ho letto, mi è sembrato un rapporto fatto di brevi parole, brevi sguardi, che mai si è realmente approfondito al di là di un "pre-epilogo" che ha sfogato tutto ma non ha significato davvero qualcosa. Una presenza, dunque, quella di Daphne, che ha accompagnato Draco, ma che non è stata capace di indirizzarlo, di influenzarlo in un qualche modo, e viceversa.
Toccante eppure amara.

Nuovamente complimenti!

Recensore Master
20/02/17, ore 12:10

Recensione premio per il contest: Reverse Canon, di Setsy
Premio: prima classificata assoluta

Buongiorno, cara, ho lasciata in ultimo questa storia, veramente particolare e articolata.
Di Daphne dire che si sa pochissimo, ma adesso sono frastornata da quanto credibile giusto e assolutamente canonico appaia questo personaggio sotto la tua gestione, anche se di un canonico molto più adulto dello standard dei romanzi.
Ecco perché a volte sono perplessa con i personaggi così secondari, invece ho trovato un realismo sicuramente frutto di molto studio da parte tua, perché ha davvero le spigolosità, i lati bui e ombrosi di una Serpeverde pura, eppure non fa nulla di male, è il risultato della sua famiglia, più la peculiare educazione e del periodo nel quale vive.
E’ messa in secondo piano dalla sorella eppure non sembra avere qualcosa di meno, anzi.
E’ più consapevole, sfaccettata, e direi anche intelligente.
Emana un fascino strano, con il suo fumo violetto delle sigarette, lo starsene in disparte, l’essere riuscita persino a sfuggire ad alcune regole; per sopravvivenza, per necessità.
I passaggi prima e dopo la guerra magica sono ben scanditi e seguono una logica chiarissima.
Daphne bambina, già consapevole di tutto. Che Astoria le ruba – e le ruberà- le cose più preziose, che i dispetti di Draco sono interesse contorto, che per quanto cercasse di mantenere le distanze il destino la portava verso di lui in modo inarrestabile.
Sono rimasta affascinata da questa creatura così sfuggente, bella e anche positiva in fondo. Forse non ha avuto un ruolo “buono” ma è chiaro che desiderava tenere Draco sotto controllo perché non diventasse un assassino; ameno, visto che neppure lo voleva davvero. Credo che sia stato quello, il punto.
Se lui fosse stato un feroce Mangiamorte a tutti gli effetti forse non l’avrebbe odiato, ma sa per esperienza che le loro famiglie sono qualcosa di schiacciante, sa cosa ti fanno pensare, fare, e dire.
Draco è il tuo personaggio, via, si vede quando un’autrice ha un suo preferito, e neppure ci pensa quando lo descrive in modo IC. Più che IC, perché pensa direttamente con la sua testa, neppure si accorge di fare da tramite…
E’ se stesso da bambino che per prima cosa esprime un parere di disprezzo, che ha un atteggiamento passivo-aggressivo verso quello che lo disturba, che ha sempre avuto un piede dalla parte del male e uno dall’altra, situazione che si riflette sulla sua personalità.
Ma quando infine si prepara ad andare via qualcosa scatta. Un bacio dato perché le parole valgono poco (piena approvazione! ^-^) e quindi così pieno di significato da riempire tutti i vuoti di una vita.
La scena d’amore cruda seppur tenera nella sua disperazione, nel suo essere amore che non può aspettare, invece di segnare un inizio ha decretato una fine. Prima ci sono rimasta male, poi ho capito.
E’ stata una specie di sfida ad una legge superiore. Il loro legame è troppo, dovranno restare divisi.
Il finale col matrimonio – che concordo sia tra due persone che non si amano, dal pochissimo di ufficiale che esiste mi pare lampante – che proprio per quello va bene, è nelle regole, funziona come istituzione lascia con tanto amaro in bocca.
Mentre la vita di Daphne scorre in parallelo a lei stessa.
C’è un’introspezione in questa storia che è curata fino all’ultima virgola, e anche lo stile è magnifico.
Le interruzioni che dividono i momenti in mini paragrafi sono una mia passione, poi, quindi ho letto anche col piacere di trovare una storia strutturata in modo da poter avere vuoti temporali, ma senza perdere il filo, come piace a me…davvero bellissima! *-*
Bacio, a presto
Setsy

Recensore Master
07/02/17, ore 11:35

Recensione premio

Ho un nodo in gola, giuro che per poco non piango. Questa one-shot è la tua opera più bella - non che il resto che ho letto non lo sia, quindi immagina il grado del mio apprezzamento! Ribadire quanto ami il tuo stile mi sembra superfluo, ma ci tengo a sottolineare che qui non è stato solo scorrevole, evocativo ed emozionante: mi ha letteralmente trascinata con sé, mi ha bombardata d'immagini e sensazioni - potevo vedere la "sbilenca" Daphne, i suoi vestiti sporchi di fango, poi i suoi capelli sempre più dorati e la sua maschera di fierezza al matrimonio; potevo vedere Draco osservarla aggrottando le sopracciglia, stringersi la ossessivamente la manica della camicia, accarezzare la guancia di Daphne e guardarla con aria addolorata. Insomma: mi sono sentita come in un sogno estremamente nitido, spettatrice di un film triste che è tanto - purtroppo - simile a storie realmente vissute.
E ti ho odiata. Ti ho odiata da paura quando ho letto che Astoria ruba sempre tutto a Daphne, perché era palese cosa sarebbe successo. Sei riuscita a rendere Draco e Daphne veri da come li hai descritti nell'infanzia, mi ci hai fatta affezionare, perciò sapere sin da subito che qualcosa sarebbe andato storto è stato un pugno nello stomaco. Il modo che hai scelto per dividerli, invece, è più sorprendente del "cosa" - ambiguo, prima di tutto, scelta che mi piace perché mantiene vivo l'interesse, inducendo continuamente a cercare una risposta.
Non sembra sia Astoria il vero problema, bensì Draco, che non si sente all'altezza di Daphne e ripiega quindi su una scelta più facile, più gestibile, più mansueta. Che nervi! Un Draco decisamente privo di spina dorsale, incapace non tanto di sconfiggere gli ostacoli, bensì se stesso. E quando la paura prevarica su tutto il resto, secondo me, nessuno all'infuori di se stesso può fungere da salvatore. Sei stata decisamente distruttiva: ammettilo, sei tu l'Astoria della situazione! :D Hai messo in mostra il peggio di Draco, che secondo me non è fare il bullo, ma essere proprio così codardo: Draco lo si odia o lo si ama perché è umano, c'è quindi che ne disprezza la negatività e che invece ne trae spunto di riflessione - tu l'hai praticamente catturato nella sua essenza, mostrandocelo con la tecnica dello "show don't tell" che amo molto.
Ma io ho amato molto ogni cosa, di questa storia: i silenzi carichi di significato, i gesti mai lasciati al caso, le descrizioni brevi e nitide, l'amarezza di fondo, gli sprazzi di dolcezza che spuntano ogni tanto, la magia di due persone capaci di capirsi senza nemmeno guardarsi, parlarsi o sfiorarsi, ma solo standosi vicine; i dialoghi incisivi, taglienti come rasoi, così caratteristici - ho amato anche quelli, la loro capacità di mostrarci i personaggi come può fare solo un fedele un ritratto, di unirli e distruggerli al contempo, un pezzo alla volta.
Fatico davvero a fare un discorso sensato, mi sento come se mi avessero sferrato un pugno allo stomaco. Questa storia è meravigliosa e, nonostante io sia Dramione convinta, la ricorderò per sempre. Continua così July, vai alla grande.
P.s scelta di Delilah geniale!



Non potendo lasciare una seconda recensione, aggiungo qui quella della contest:

Prima classificata a parimerito al contest "One shot per tutti i gusti!"


Stile: 10/10
Curato, limpido, incisivo, coinvolgente. L'inizio è davvero esplosivo con queste descrizioni sensoriali che rendono la narrazione estremamente vivida, sino a farla respirare. Sono riuscita a immaginare i vestiti resi appiccicosi per il caldo (non è una bella immagine, ma lodo la tua capacità di dare colore a quello che hai descritto), il profumo dei capelli di Daphne, Daphne a piedi nudi tra i fiori, la pioggia, il fango, i graffi, l'estate che impera mentre un bambino rincorre e una bambina fugge, mentre fiori e fiocchi vengono strappati. Hai saputo dare corpo a ogni periodo, ciascuna frase s'apre come un ventaglio per mostrare la natura dei personaggi, il tipo di rapporto che li lega, i contrasti, i sentimenti, gli ostacoli, ed è ricca di un sottotesto che dà l'illusione di avere di fronte una storia molto più lunga di quanto in realtà sia. Ho letto la storia tutta d'un fiato, lo stile cattura, è scorrevole, mai eccessivo, sempre equilibrato. Mi è piaciuto da morire!




Titolo: 5/5
Di solito mi dici che i titoli non sono il tuo forte, questo invece è perfetto per la storia, è la sintesi del rapporto mai vissuto pienamente tra Draco e Daphne. Lo trovo anche accattivante, perché porta a chiedersi "quand'è che il tempo non passa?", "perché non passa?". Fa presupporre di avere di fronte una storia estremamente malinconica , tipologia alla quale, se ben ideata e sviluppata, non posso mai resistere. Arrivata a fine lettura ho trovato questo titolo impietoso, struggente, come una ferita che sanguinerà per l'eternità. Molto bello.



Introduzione: 3.5/5
L'introduzione è l'unico aspetto di questa storia che non mi convince appieno, non la trovo particolarmente accattivante, inoltre avrei scelto qualcosa di più rappresentativo. Sì, c'è quella risposta di Daphne che contraddice le sue azioni (se non sta dalla parte di Draco perché è proprio nella sua stanza che la vediamo dirigersi?) che può incuriosire, ma non la trovo all'altezza della storia, penso anzi che costituisca un biglietto da visita penalizzante, in cui s'implica un rapporto d'odio amore tra i protagonisti che può spaventare in tal senso, lasciando la sensazione che, se è proprio qui che viene anticipato, la storia non abbia altro in più da offrire. E invece questa storia ha molto da dare, un racconto ricco, addensato in poco spazio, descritto in modo particolare e diverso dal solito. Al tuo posto avrei scelto un'altra parte estrapolata dal testo, qualcosa che permettesse appunto d'intuire questa particolarità, questa Daphne che non s'accontenta di sembrare una libellula, questa Daphne che qui "Draco l’aveva raggiunta di nascosto e le aveva strappato il fiocco dal vestito, per ripicca. Lei lo aveva lasciato fare e, con un guizzo di selvaggio divertimento negli occhi, si era liberata anche degli altri fronzoli." ci mostra d'essere diversa dall'immaginario classico con cui si caratterizzano i Purosangue. Insomma, il mio era un esempio, spero di aver chiarito il mio punto di vista.



IC e caratterizzazione: 15/15
Ineccepibile. Credo tu sia stata bravissima a delineare quella di Daphne già dal primo paragrafo. Non l'hai fatto con un elenco di aggettivi, bensì descrivendo le sue azioni e i suoi gesti, che è una cosa che ho amato. Anche con il Draco bambino sei stata brava, ma con Daphne hai fatto addirittura di meglio: non ci hai mostrato solo la sua indole da bambina, ma anche da adulta; le sue reazioni anticonvenzionali e il suo disprezzo per i fronzoli sono qualcosa che, per il lettore è intuibile, si porterà dietro anche da adulta. Daphne s'impone e ammalia sin da subito, sin dal primo paragrafo, i miei più vivi complimenti! "Troppo vicina, troppo spavalda, troppo sincera. Troppo feroce, troppo sfrontata, troppo sfuggente.", questa Daphne che è sempre "troppo" si lascia amare e in una OS breve riesce a imporsi con forza agli occhi del lettore. Anche con Draco sei stata brava, ho ritrovato il Draco dei libri in queste righe, il Draco più piegato dall'incertezza e dallo smarrimento, meno il Draco spocchioso e arrogante, ma è comunque lui. Questa resa per me è la migliore se consideriamo che scegli di raccontarci di lui quando è bambino, quando diventa Mangiamorte e quando supera la caduta di Voldemort, lasciando invece da parte gli altri anni a Hogwarts in cui era meno consapevole e più infantile. L'ho visto nel suo esitare, nel suo essere incapace di scegliere la strada più complessa (Daphne) al posto di quella più facile (Astoria), nel suo mascherare ciò che prova dietro a un'aria impassibile, nel suo attaccamento agli ideali e nel suo sconforto nel post-guerra. La cosa che apprezzo di più di questa OS è che sei riuscita a rendere Daphne, praticamente un OC, la vera, indiscussa protagonista, tanto che il distacco tra lei e un personaggio noto della saga non si sente. Daphne riesce ad avere la stessa rilevanza di Draco, riesce ad essere altrettanto nitida.



Gradimento personale: 10/10
Questa è la tua storia che preferisco. Volevo segnalarla per le scelte, ma ho pensato che una Dramione ben scritta avesse più possibilità d'attirare l'attenzione in tal senso. Ora che ho riletto questa OS mi rendo conto che avrei potuto sceglierla comunque, in tutta tranquillità, visto che ci si scorda del fatto che Daphne è secondaria nei libri! Come già sapevi, ho amato tutto di questa storia. Hai saputo condensare in una OS breve una caratterizzazione a tutto tondo (questa è la tua Daphne che preferisco), una coppia, una trama piena, il tutto con uno stile limpido che non si perde in fronzoli e sa dare colore a ogni descrizione. Il finale è straziante e porta a sperare in una svolta positiva per i protagonisti, mi ha fatto odiare entrambi e sperare in una presa di posizione, ma l'ho trovato anche giusto per l'atmosfera e la trama che hai delineato, dove "Astoria mi ruba sempre tutto", dove "le parole sono sopravvalutate", dove "c'era sempre stato il silenzio, fra di loro", dove Daphne è sfuggente e Draco non ha il coraggio di rincorrerla. Lodo in particolare il tuo stile perché sei riuscita a comunicare tanto in poco spazio, con frasi ricche di sottintesi, è proprio il tuo stile che rende tutto così coinvolgente, ricco e travolgente. Questa non è solo la tua storia che preferisco, ma anche la tua Draco/Daphne che preferisco. Mi ha fatto piacere rileggerla, ma nei futuri contest preferirei leggere storie basate su un'altra coppia perché ne ho lette veramente tante di tue su di loro e ora mi sono decisamente stancata xD
Detto questo, spero di non essermi ripetuta con la recensione precedente e ancora complimenti!




Totale: 43.5/45
(Recensione modificata il 23/04/2018 - 08:20 pm)

Recensore Junior
28/01/17, ore 15:25

Ed eccomi a scrivere l'ultima (di già) recensione premio.
Ad essere sincera, non ricordavo Daphne come personaggio. Ricordavo la sorella, Astoria, ma non lei. Comunque, mi è piaciuta molto (come sempre con qualcosa di tuo, del resto) questa storia.
Mi è piaciuto moltissimo il contrasto netto fra descrizioni e dialoghi, riproduce in un certo senso il rapporto spigoloso fra i due protagonisti. Mi è piaciuto molto anche il fatto che tu abbia incentrato la loro storia in vari momenti, intensi come hai detto tu stessa, senza dare troppe e precise informazioni temporali.
Ho adorato letteralmente lei. Lui, come sempre, descritto magnificamente.
Molto belle anche le frasi che tornano e ritornano come un mantra nella narrazione. In particolare, ci sono state due frasi che mi sono piaciute moltissimo, e sono: "Quando entrambi erano cresciuti, i loro incontri erano diminuiti, i loro scontri anche" e "Gli era stata vicino, ma sempre a un passo di distanza".
Non so cos'altro dire, sinceramente. Scrivi magnificamente e non credo ci sia bisogno di ulteriori miei commenti su ciò.
A rileggerci (spero) presto, un abbraccio!
Starsfallinglikerain.

Nuovo recensore
03/01/17, ore 13:53

Primo classificato: Quando il tempo non passava di JulyChan
» grammatica: 9.5 punti
» stile: 10 punti
» sviluppo della trama: 10 punti
» originalità: 10 punti
» caratterizzazione personaggi: 10 punti
» gradimento personale: 10 punti
» punti bonus: 1 punto
Totale: 60.5/67

Non appena conclusa la lettura di questa storia, ne sono rimasta spiazzata: l’avevo enormemente sottovalutata, l’ammetto, leggendo del pairing. Non so, forse perché quasi tutte le storie su Daphne con le quali ho avuto a che fare – le mie incluse, ah, che amarezza – presentavano una sorta di ciclicità di contenuti: lei, colei che ama da lontano, che si ritrova sola e sbriciolata al cospetto della vita più che completa di chi ha sempre desiderato. Il paradosso è che, benché l’ossatura della storia sia quella, in qualche modo, l’hai sviluppata in un modo assolutamente originale, tuo, che mi ha tenuta col fiato sospeso fino alla conclusione – arrivata troppo presto, troppo. Sob.
L’intrecciare la narrazione dall’infanzia dei protagonisti è stato un espediente particolarmente ingegnoso per dare particolare profondità al rapporto che lega Draco e Daphne; un rapporto altalenante eppure costante nel tempo, in un modo difficile da descrivere in un commento, e penso impossibile da comunicare ad un terzo che non abbia letto la tua storia. Ogni “frammento” del racconto esprime lo spessore assoluto di questa relazione nascosta sul filo dell’ombra e accompagna il suo evolversi attraverso un tempo che sembra quasi non passare, a tratti – a tratti, invece, sfugge inesorabilmente, inclemente. E’ questa la chiave, alla fine, questo tempo traditore che li sorprende e pone la parola fine quando è, in realtà, appena iniziato tutto.
Per il resto, non ho nulla da eccepire sullo stile: d’altronde chi potrebbe? Il lessico è raffinato, la forma scorrevolissima e oltremodo godibile, il gioco di ripetizioni e alternanze e rimandi è quasi ipnotico, così come il piacevole intercalarsi di climax, inversioni e ossimori. Ho notato solo due errori: la ridondanza del ma in “ma era anche diventata la sua ancora di salvezza, un posto lontano dal mondo e lontano da quel futuro che ora gli era ignoto e con cui non voleva scontrarsi, ma che sapeva essere” e di sapeva in “ma sapeva che era inutile prendersi in giro quando sapeva che”. Per il resto, non cambierei una frase che sia una: ogni parola è essenziale a comunicare quella è la tua personalissima visione di Daphne (di nuovo chapeau all’originalità) e anche il temperamento di Draco, fragile, cresciuto troppo in fretta, incapace di agire davvero secondo quelli che sono i suoi desideri, troppo impregnato di una mentalità fatta di riti.
Detto ciò, mi sembra anche giunto il momento di concludere lo sproloquio; in ogni modo, complimenti vivissimi per il racconto splendido!

Recensore Junior
17/12/16, ore 17:51

Ciao, passo per lasciare la prima recensione premio del contest: "Drabble: mi sento".

Questo pairing mi è nuovo ^^' (Non passo spesso per il fandom di Harry Potter...)
Mi ha molto colpito l'alternarsi tra testo e dialoghi. Credo che questo abbia reso il tutto più scorrevole, e i dialoghi vanno a sottolineare e a colpire nel mirino ciò che è accaduto o che accadrà.
Le tue descrizioni, anche se qui ne troviamo poche, danno sempre una luce in più: un particolare che riesce a farti catturare la scena.
Mi è piaciuto che la storia inizi nell'infanzia, e che tu sia riuscita a mantenere Daphne la stessa libellula dell'inizio.
Usando le tue parole, Draco capisce che è troppo sfrontata per lui, che non potrà mai avere l'ultima parola con lei, che lei non lascerà mai correre. Ho molto amato i momenti nella stanza delle Necessità, che fanno notare come i due siano uniti dietro le apparenze.
Ho trovato un po' troppo sfuggente il bacio... se pur racchiuda l'essenza di Daphne.
La fine ci fa capire che a volte, anche per un solo istante, lasciamo cadere le nostre maschere...
Colgo l'occasione per augurarti buone feste,
Rebecca04

Recensore Veterano
15/11/16, ore 21:14

Recensione premio per il contest "Not so Bad, Not so Mad". 1 su 3


Ciao, come promesso, almeno una delle tre storie dovevo per forza lasciartela :D.
Spero non mi fucilerai, ma mi ero dimenticata dell'esistenza di Daphne; avevo solo un vago ricordo della sorella, futura moglie di Draco.

Son riuscita a immaginarmela questa ragazzina, di certo non troppo convenzionale, se si pensa al tipo di famiglia nella quale viveva. Più uno "spirito libero", non a caso Draco la paragona a due insetti (io preferisco comunque il secondo), e ce lo vedo, il nostro piccolo Draco, a farle dei dispetti, come strapparle il fiocco dal vestito. È perfettamente in linea col suo solito carattere.
Daphne però non è tipo da preoccuparsi per una cosa del genere: tu l'hai resa perfettamente, e infatti la ragazzina, la prende molto bene, anzi, come un incoraggiamento a togliere tutti quegli orpelli extra del vestito.
immagino le rendessero difficoltose le arrampicate.
Da bambina anche io ero così: odiavo le etichette, odiavo i vestiti e le gonne, non mi sentivo troppo femminile, fra le altre cose... poi son cresciuta, e ho l'armadio pieno di abiti lolita XD.

Il secondo passaggio l'ho trovato davvero molto bello, tanto quanto quello dello specchio in "Time to Erase": A volte, per riuscire a sopravvivere in questo duro mondo, bisogna avere migliaia di facce, altrimenti non si riesce a tirare avanti. È una protezione che innalziamo in maniera quasi naturale per evitare di rimanere feriti, ma c'è un grande rischio, quello di perderci dietro tutte queste "maschere" e di non ritrovarci più.

Man mano che cresciamo, poi, si perdono anche un po' di vista le amicizie e le varie compagnia: è purtroppo una di quelle tappe alle quali è quasi impossibile sottrarsi. Vuoi il lavoro, data la nostra età, alcuni cominciano a farsi una famiglia... le priorità cambiano, e le varie amicizie vengono anche messe un po' da parte.
Mi ha fatto tenerezza e tristezza al tempo stesso questa visione dei due che si sono un po' persi di vista, ma che, nonostante tutto, continuano a cercarsi in una qualche maniera.
C'è un che di malinconico in tutto questo, complice forse anche la musica che ho ascoltato durante la lettura (https://www.youtube.com/watch?v=R5_gkn3iLP0&index=4&list=RDwcBosWg1UfA). Come per l'altro testo, i miei complimenti per le splendide descrizioni. Sono un qualcosa di sublime, molto ben costruito e senza alcuna pecca, senza alcun scivolone lungo il percorso. 
Quando leggo e riesco ad estraniarmi quasi totalmente dal mondo esterno, significa che sto leggendo qualcosa di davvero bello: mentre leggevo questa storia, non mi sono accorta né del tempo che passava, né che mio fratello mi stava chiamando dall'altra stanza XD.


Questa è una piccola cosa che a me è piaciuta moltissimo: il dialogo sulla morte di Silente. Ciò che mi ha fatto drizzare le "antenne" è un qualcosa quasi di filosofico, o simile... Non è che se non fai un qualcosa, non ne sei responsabile: anche non fare nulla può portare a delle conseguenze, e anche tu ne sei responsabile.
È una cosa un po' sottile, ma in quel piccolissimo dialogo, hai detto molto più di quanto non mi aspettassi di trovare in questa storia.

La scena del bacio l'aspettavo... sono romantica e vado in cerca di scene romantiche. Questa non era una scena romantica, è stato un qualcosa che però mi è rimasto. È stato senza dubbio d'impatto, ed estremamente vivido. La scena ce l'ho davanti agli occhi e mi tremano anche un po' le mani. Son triste perché non vi è un vero e proprio lieto fine, ma è stata comunque una bella scena.
Così come la scena d'amore: di una delicatezza e di una bellezza tale da stringermi l'animo. 
Come ti dicevo, sono lettrice di Harmony, dove non mancano le scene d'amore fisico, ma son tutte delicate, belle... non porcate. E qui ho trovato quel genere di sensibilità che vado cercando. E son grata di aver trovato qualcuno che la pensa alla mia stessa maniera.

Ho apprezzato questa storia, da te stessa definita frammentaria, sia per la meravigliosa abilità con la quale delinei i personaggi, sia per la sensibilità da te mostrata, come autrice, nel tratteggiare alcuni aspetti poco noti della vita di questo personaggio e, di riflesso, anche di Draco.

Una splendida storia!

Se posso permettermi... in futuro, magari, aumenta di qualche pixel la grandezza del font, risulta così più leggibile e comodo per il lettore. Certo, c'è la funzione apposita per ingrandire tutta la pagina, ma se lo fai prima è meglio. Questo secondo me, poi vedi tu. la storia è bella ugualmente XD.


Alle prossime recensioni

Shera♥

[Precedente] 1 2 [Prossimo]