Buonasera, anche se secondo me è già fin troppo notte e scusa per l'orario, ma mi trovo molto comoda a leggere e scrivere a quest'ora e voglio partire dicendoti che questa recensione va in relazione al Gioco dell'OCA EFPiana, avendo scelto la tua perché mi ha incuriosita l'introduzione. Non so, aveva qualcosa di particolare e premetto che non conosco i personaggi né il fandom - anzi a dirti la verità, mai sentito prima a parte tra qualche commento qua e là, ma mai mi sono interessata, devo dire. Però, nonostante il tutto, sei riuscita a non farmi sentire fuori binario e quindi ho apprezzato quello che ho letto, così come le parti che hai messo giù paragrafo dopo paragrafo. Questo è il mio, forse un po' breve, ma pazienza, gradimento personale. Forse aggiungo un'altra cosa mia: non amo leggere storie con coppie diversamente dall'Het, voglio essere onesta con te, ma dopotutto qua non ci sono state scene erotiche rosse, o meno, pertanto non mi è dispiaciuto cambiare un pochino.
Detto questo, passo alla recensione riguardo trama e personaggi e, anche se non li conosco personalmente in base al fandom, ho trovato molto dolci e allo stesso decisi i genitori di entrambi i bambini e intendo dire Matthew e Alfred - di quest'ultimo nome, poi, ho sempre sorriso perché è un nome che adoro molto. Dunque, secondo me i due genitori - Francis più uomo, o almeno questo ho compreso da quello che ho letto e anche quando accompagnava i bambini a fare sport più da uomini, ed è stato simpatico e autorevole al punto giusto. Anche quando i due fratelli hanno picchiato un bambino per quello che avevano detto a Michelle, ecco. Poi, invece, Arthur l'ho percepito come un adulto spensierato e sempre sorridente, una persona alla mano e molto morbida e piacevole, non so, come un orso da spupazzare per come parlava e si muoveva nella storia per cui punto su di lui, perché mi è piaciuto molto. Sì. A sensazione ho provato queste cose, così come i due fratelli molto monelli e dato che non me ne intendo molto di bambini, non avendo mai fatto babysitter in vita mia e a dirti la verità non mi entusiasmano parecchio, posso solo dirti che mi sono stati invece divertenti in questa storia. Ovvio, appunto, sono bambini e dunque giocando fanno guai, per non parlare di quello che fanno alla loro sorellina. Non li ho trovati né troppo melensi coi loro genitori, o ingiusti, o viziati a richiedere una sorellina, anzi li ho percepiti molto dolci e curiosi di scoprire come poteva essere una vita con anche una bambina. Pur sapendo che si trattasse di una coppia gay, dunque non ci sarebbe stata una mamma-femmina. Solo una mamma-maschio come Arthur e questo mi piacerebbe poterlo vedere dal vivo, dopotutto io penso che sia bello allo stesso modo. Questi sono i personaggi, che però vanno incontro alla trama che tu hai dispiegato con calma dapprima partendo dalla loro infanzia, dunque i disagi che provocano i due fratelli per difendere Michelle e quello che ha Michelle nella sua vita, e qui ho fatto una smorfia per quello che le è avvenuto. Ed è stata coraggiosa, perché al suo posto non avrei avuto così tanto coraggio di scappare e difendermi, più che altro perché cado in una specie di trance. E non è bello, ecco. Però Michelle l'ho percepita come una ragazza molto forte e coraggiosa, ma anche sensibile alle critiche e che nonostante il tutto riesca a raggiungere quello che vuole, difatti verso la fine della storia si era capito che avrebbe voluto raggiungere la sua terra. Il Sud Africa, appunto per scoprire qualcosa della madre, qualcosa del passato. Sono rimasta piacevolmente sorpresa da come hai messo giù la storia, partendo dall'infanzia e andando mano a mano più avanti con la loro parte di vita e questo slice of life non m'è parso noioso o ripetitivo, anzi... Piuttosto un quadro generale su quanto le cose non siano mai semplici, e che si affrontano con persone a cui si vuole bene, di cui ci si possa fidare. Ho apprezzato il tuo modo anche di dire nelle frasi che poi, più avanti, Michelle avrebbe scordato il suo amore a 14 anni perché sarebbe arrivato qualcosa d'altro - una specie di sasso lanciato sul futuro, su quello che avviene più avanti, per incuriosire il lettore a procedere la lettura, ma anche a farlo rendere un po' ansioso di qualcosa di brutto o di felice. Mi è piaciuto questo tuo stile, sì, un po' semplice e allo stesso distaccato dalla storia per cercare di rendere il tutto un quadro generale verso la fine della storia, dunque una conclusione per dire che le cose belle sono accadute, ma è ora di proseguire e che - come le tue ultime parole finali - Sarebbe andato tutto bene. In un modo o nell'altro.
Ti confesso anche di essermi affezionata a Michelle, così come ai modi di fare di Arthur, specialmente, e Francis. I due fratelli li ho percepiti meno, ma forse perché sono maschi. Non so neanche io per quale motivo. Direi che è stato un risultato buono, questo tuo prodotto di fantasia per cui non posso dirti se i personaggi o il restante attorno sia risultato OOC o meno. Sorry.
Sulla grammatica non ho visto alcun errore, o perlomeno ciò che ho notato io, tranne una frase nel quale forse ho capito male io, oppure no. Si tratta di questa qui sotto:
"Michelle aveva quattordici anni e tre mesi quando uscì per la prima volta con un ragazzo, in una calda notte di settembre, mano nella mano, ridendo per un film comico di cui avrebbe presto dimenticato il titolo. Avrebbe dimenticato anche il nome del ragazzo o la sua faccia, un giorno. A quattordici anni e tre mesi, tuttavia, era convinta che sarebbe stata l’amore della sua vita."
Ho reso le due parole in grassetto proprio per capire una cosa: con il verbo nella frase dopo di stata, cosa intendevi tu? La faccia di quel ragazzo, dunque che sarebbe stata l'amore della sua vita per cui al femminile va bene, oppure intendevi proprio il nome del ragazzo o il ragazzo stesso, perché allora va al maschile con ...dunque che sarebbe statO l'amore, etc, etc. Se mi sono sbagliata io a capire, chiedo scusa, sia mai che abbia letto male o compreso male - dato che non è la prima volta che non apprendo il significato.
Non ho altro da dire, se non buona giornata per oggi - il 28 aprile.
Au revoir
|