Tesssssoro mio bellissimo, maaaa... quel "beso" alla fine dei saluti è una minaccia? xD perché sai, dopo tutti questi Dissennatori...
Splendore mio, io sono rimasta colpita, deliziata ed estasiata da questa storia! E' più di una ff, questa meriterebbe di stare in una antologia di missing moments della saga, perché è uno spettacolo. Ho adorato ogni cosa, persino soffrire insieme a Diana.
L'idea del bastardo che la mette sotto Imperio e Crucio per controllarla è geniale: dopotutto che mezzi può usare un mago oscuro per mettere in pratica le sue perversioni? Ed è altrettanto geniale che queste perversioni le sfoghi su una babbana, invece che su un'altra strega, perché così ha meno possibilità di essere scoperto.
La storia è straziante, dall'inizio alla fine. Mi è piaciuto molto come hai reso questo strazio anche attraverso il ritmo della narrazione. Si inizia e Diana, già in procinto di completare la propria trasformazione, introduce alla storia che sta per raccontare e lo fa con un incedere particolare, deciso, rapido, dà l'idea di come non ci sia modo per impedire l'inevitabile ("ho fatto un po’ la fine di quei pesci che vengono insidiati da un’esca meschina e si sforzano di respirare, per quanti secondi ancora?", ma quanto è stupendo questo rigo? Quanto fa venire i brividi? Quanto è semplicemente perfetto?). Lei è stanca. E lo è per dei motivi precisi - motivi che non vuole nemmeno più ricordare. Ed è stanca di essere stanca. Motivo per cui, adesso può solo diventare qualcun altro - o meglio, qualcos'altro. E il ritmo, quel ritmo particolare che colpisce dalla prima riga di testo, continua ancora, anche quando la storia prende la svolta peggiore. Non ci sono fronzoli, è schietto e diretto, crudo e terrificante anche senza bisogno di elencare un dettaglio dopo l'altro. E' come assistere a una panoramica e questo rende la storia ancora più dura, ancora più cruda, ancora più atroce. Sembra quasi che la stessa protagonista voglia quasi inconsciamente tentare di convincersi che nulla ha importanza, nemmeno ciò che ha passato, eppure al contempo deve raccontare, vuole farlo, perché E' la cosa più importante di tutte. E' come se si potesse percepire il freddo dei dissennatori ancor prima che facciano la loro prima e ghiacciata apparizione. Perché quel freddo, quel ghiaccio, Diana li ha già dentro al cuore nel momento stesso in cui ha iniziato a raccontare - il Dissennatore non avrebbe notato la somiglianza, in caso contrario. Eppure, questo freddo non è asettico: è l'opposto. E' come una coltellata allo stomaco. E io ho condiviso ogni emozione di Diana, persino il freddo ristoratore.
Ho adorato il fatto che la vendetta di Diana venga espressa - in maniera sublime - da quell'unica frase, che è il simbolo ridondante di tutto quello che ha subito, dell'umiliazione, del dolore, del terrore, della rabbia, della disumanizzazione che ha subito nel momento in cui è stata trasformata in un oggetto, non più una persona ma qualcosa da divorare: Diana che prima di dare il Bacio al suo aguzzino pensa "Ora ti divoro tutto, tesoro mio" ha così la sua vera vendetta. E' il simbolo del cacciatore divenuto preda e della preda cacciatore. Ora è il bastardo a non essere più una persona, ma solo una cosa.
E' giustizia poetica.
La vera gemma, quella che urla quanto la cura per la psicologia e la caratterizzazione del personaggio sia elevata, è però un'altra.
"Perdonami, Diana", "Addio, Diana".
Con queste due battute ho avuto i brividi. Si sente tutta la stanchezza della protagonista, la sua voglia, la sua necessità di lasciarsi andare, di lasciare il dolore di una vita che non vuole più vivere. Si scusa con sua sorella, si scusa con i suoi genitori, ma la persona con cui è consapevole di stare sbagliano davvero è se stessa. Contro di sé commette il torto peggiore di tutti, ma non è in grado di fare diversamente e questo commiato è forse la parte più triste dell'intera storia.
Hai ragione a ritenere questa storia una delle tue migliori: lo è.
Complimenti, tessssssoro mio. |