Sono contenta che tu sia tornata :)
La tua storia meriterebbe un pochino più di attenzione.Credo di averlo detto più di una volta, ogni volta sempre meno sorpresa - non perché la storia peggiori ma perché due sono le cose che intanto capitavano: la prima è una maggiore comprensione dei meccanismi che inducono a lasciare o non lasciare un riscontro ad una storia, la seconda è il fatto che una storia con 55 capitoli è molto lunga, per gli stomaci di un fandom - avresti dovuto spezzarla all'addio silenzioso sul molo, dove tutto sembra distrutto per sempre.
E una storia lunga ed in corso è difficile che acchiappi un lettore che non è stato acchiappato dai primi due capitoli...
Ed è anche dura che una storia lunga e terminata acchiappi lettori nuovi se non ha un bel mucchio di review a sottolineare che lì vale la pena dare uno sguardo.
Che dire? Mi spiace :(
Ma perché avrebbe avuto diritto a più attenzione?
Non per la cura che hai messo nello studio di miti, leggende, dettagli storici e geografici: va lodata e premiata, questo è certo, però non divinizzata, dato che potevi limitarti a scrivere un librino di curiosità, o a tenere un blog tematico, ma tu hai scelto di cimentarti con la narrativa. E nella narrativa l'impalcatura è la storia non i dettagli storici.
Nemmeno per il fatto che scritta bene: c'è ciccia in cui affondare i denti, come trama, varietà di personaggi, un bel linguaggio, a tratti addirittura un "bello scrivere"; il livello è alto e non lo si può negare. E si capisce che dietro non c'è una stupida, cosa che non dispiace affatto.
Ma questo a volte lo si considera il minimo.
Piuttosto avrebbe meritato attenzione perché hai cercato di scrivere un racconto diverso dove hai esplorato una possibilità che non a tutti piace: lei e lui che vengono separati e che tentano di rifarsi una vita. Chi resta davvero in piedi dei due? Chi sa dimenticare? Chi non ci riesce? Che impatto ha tutto ciò su quelli intorno a loro?
Il difetto che vedo io, se mi posso permettere, è l'obiettivo dei protagonisti.
Non è necessario che ci sia un obiettivo in una narrazione - Aspettando Godot non ce l'ha e forse nemmeno Finale di Partita, ma sono storie uniche, che vengono citate proprio per questo. Una va bene ed è rinfrescante, cento sarebbero uno strazio.
Che obiettivo ha Oscar? Qui sembra non averne: ne ha avuto uno in passato, e probabilmente le è costato parecchio perseguirlo. Probabilmente era "Ricordare André", e poi "Trovare André" e, una volta scoperto che André aveva sposato Marie, è diventato "Sopravvivere al fatto che André non farà più parte della mia vita".
Dalle sfuriate di lei si capisce che lo ha cercato, lo ha trovato, è rimasta molto delusa, non sapeva come regolarsi con suo padre (che non ha mai affrontato: lui si illude che lei sia felice come una bimba, nella versione decerebrata che gli mostra a Parigi, lei lo illude, sapendo ciò che sta facendo... per fortuna che per lo più vivono lontano e quindi il Generale non conosce davvero Helena).
L'incontro con suo marito è stato importante.
Di sicuro tra l'algida guerriera tormentata che noi amiamo, per lo più priva di senso dell'umorismo, la bimba che corre sotto la pioggia, regredita ad una età prescolare e la mezza matta che fa quello che le pare in Svezia, compreso far passare l'anima dei guai suoi a Marie, esiste un continuum, e il dipanarsi del filo sta in ciò che non ci hai narrata e che di sicuro sarebbe stato interessante leggere.
Ma la tua storie non narra di questo percorso succulento. E aggiungo purtroppo. Perché, credimi, sarebbe stata davvero una bella storia :) Qui "arriva" solo come sprazzi che bucano la narrazione, cose che si intuiscono, e che hanno innescato il cambiamento.
Ora, adesso, in questo istante, l'obiettivo di Oscar quale è? Fare la mamma? E quali stuzzicanti ostacoli le si dovrebbero frapporre per tenerci con il fiato sospeso? Giusto una Rivoluzione.
E l'obiettivo di André quale è?
Per un po' la storia ha avuto Marie al centro, una creatura semplice, matta come un cavallo e molto motivata: ma ora?
Insomma il difetto che vedo io è che questa storia è come un fiume che ha esondato: non si capisce bene l'alveo originale dove sta.
Resta comunque il fatto che ha qualcosa, altrimenti tutti i tuoi lettori avrebbero mollato il colpo.
La scena che hai descritto in questo capitolo è moto bella: un incontro con la Regina. Nella storia originale c'è ed anche lì è un addio. Oscar non parla molto - l'Oscar originale non lo fa mai - e, più che un addio personale, c'è una sorta di disistima verso la figura pubblica di Maria Antonietta, non un giudizio globale sulla sua persona.
Qui riprendo lo stesso dialogo, un addio, il ribadire che il pubblico non è il privato, che devono stare in contenitori diversi, e il difendere un principio di non interferenza: non sta alla Regina occuparsi dei fatti del Re e non sta ad Oscar influenzare il cugino di suo marito.
Forse l'obiettivo potrebbe essere "Convincere tutti che si è una persona diversa e che il passato è passato"... mah!
Eppure resto con l'ansia di sapere che succederà con il prossimo capitolo.
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Ma non la aggiorni più? (Recensione modificata il 20/01/2017 - 08:26 am)
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Insisto: non la aggiorni più? Ci hai lavorato tanto! (Recensione modificata il 24/04/2017 - 10:15 am) (Recensione modificata il 24/04/2017 - 10:15 am)
Aggiorna! (Recensione modificata il 30/08/2017 - 07:10 pm)
Aggiornala ti prego, vorrei tanto sapere come finirà per Marie, cosa farà Girodel nella tua storia, solo l'adorante? e che succederà ad André! (Recensione modificata il 07/10/2017 - 07:39 am) |