Recensioni per
Il Libro dell'inquietudine
di SherryVernet
Il ragazzo degli ossimori. Il pennino nuovo e già consumato, il foglio immacolato su cui il mondo ha pensato di lasciare traccia del proprio passaggio. Caça è sì se stesso, ma è anche parte di ciò che riesce a carpire dalla mente e dall'anima di chi gli sta attorno. |
Qualcosa mi dice che Caça non è tipo da apprezzare i classici - libri che tutti quelli venuti prima di lui hanno già letto, che molti altri leggeranno. |
Ora, tu non prendermi per pazza e non desumere dalle parole che seguiranno che il mio cervello sia evaporato a causa di una brutta infreddatura, ma leggendo queste righe, mi è balzato alla mente il testo di Il Pescatore di De André. |
Quel coltellino ci stava come un cavolo a merenda, hai ragione. E faceva fare una ben meschina figura a Caça. Qui gli dai una storia e un senso, una certa bellezza alla luce della lampada del nonno. Mi piace il tuo Caça. A questo punto lo dico anche senza provare orrore né sentirmi a disagio. Dai profondità e spessore ad un cattivo che è viscido e sghignazzante. Gli dai una storia e umanità, nel mostrare la sua ricerca dell'umanità e il suo disagio. |
Caça focalizza l'attenzione su Krishna e noi con lui, continuando a far la conoscenza degli abitanti degli abissi. Forse focalizza l'attenzione non è l'espressione giusta: si lascia scivolare nei suoi racconti e nei suoi pensieri, ci si rilassa. La fotografia che viene in mano a noi di Krishna è bella come una cartolina di viaggio. Sembra che Caça abbia quasi un amico in quest'uomo coerente e calmo. O almeno una mente rilassante in cui sguazzare. |
Le prime tre righe della drabble descrivono alla perfezione il mio rapporto con praticamente il novantanove per cento delle località di questo mondo. |
E così, Caça arriva al mare. |
Il piccolo Caça, che non si fida di niente, si affida alla voce del mare e si lascia annegare confidando di non morirne. Fa male, ma Caça sente il richiamo di qualcosa di divino. |
Che belle le strade letterarie. |
Atlantide ha qualcosa della finzione o della letteratura. Caça, finzione, miraggio e letteratura, le vede dappertutto, anche nella sua Lisbona. E questo gli fa sembrare Atlantide più vera. Bellissimo che anche Kanon si lasci andare talvolta all'incanto del mare, anche se non può durare. |
Amo illudermi che Atlantide fosse bellissima, dopo che Kanon aveva rotto il sigillo. Che fosse bastato lo sblocco di Poseidone per ridare vita alle colonne, ai palazzi e alle vie sottomarine. |
Ciao e ben trovata.. I pensieri su Atlantide prima del suo crollo.. Come la caduta dello zarismo, paragonata a quel crollo.. Divina raccolta. J |
Thetis è bella. Ed è circondata da maschietti giovani e pimpanti, che a quell'età pensano a una cosa sola. Anche Kanon pensa ad una cosa sola, un'altra, più ardente, più triste. |
UUUUUH, i Generalucci che si fanno i sogni a luci rosse su Thetis! Birbantoni arrapati! |
OK .. Sei divina ..raccolta divina. Il pensiero va a Ulisse e al canto delle sirene, qui ne abbiamo solo una .. E C. ascolta ma non ode.. Raccolta perfetta e coesa. Un inchino.. PS mi viene in mente kiki quando affronta Thetis .. Lui non sente alcun richiamo e la provoca.. Come kanon |