Bentornata, G.
In un certo senso ti aspettavo: spero tu stia bene, non aggiornavi da molto (e dire che eri così ammirevolmente regolare!).
Si è percepita la tua assenza, una nostalgia vivida da cui, forse non casualmente, sei ripartita tra le parole di oggi - ieri. Il primo verso è il sottotitolo di questo tuo piccolo componimento, testimone di un'assenza, di un tempo trascorso, che è stato, che è venuto a mancare - forse si è solo modificato, ma la sua diversità adesso ti lacera a tratti. Come quando hai scritto.
È strano anche il tuo modo di tornare, con un titolo arabesco che lascia presagire a) un'incertezza ontologica su questa poesia (come inquadrarla? Darle un titolo?) b) un ordine, un principio di inizio - un ricominciare c) l'intento che questo possa essere solo il primo tassello di qualcosa di più grande. Forse, forse inconsciamente, questa consapevolezza t'appartiene: sai che la tua poesia giovane è soltanto l'inizio. E a questa poesia, forse, seguirà dell'altro. Sicuramente.
A partire da quella mancanza, che si ritrova nei tuoi versi malinconici, hai costruito una minuscola immagine di una te in miniatura, una G. meno vecchia al suo interno (non che tu sia vecchia al tuo interno; ma scrivi come se avessi già vissuto miliardi di emozioni; ed è bello, ma è anche un peso per te), cullata da parole e carezze, circondata da un calore a cui sembr(av)i poco re-attiva. Adesso è come se (ti) osservassi indietro, le parole che hai accumulato alle (sulle) tue spalle sono tante e portano così tanta polvere su quel passato tanto breve eppure tanto significativo; sembri stanca di avere rimpianti e di non sapere far altro che collezionare versi e parole, in una pace apparente che nasconde ben altri focolai interiori - è passato il tempo in cui eri quieta e poco più.
S'alternano giorni troppo nuovi, adesso, e tremi per quel freddo e per la paura di non poter andare oltre la ripetitività passiva di un mondo in bianco e nero (sono i colori di questa tua poesia).
Scivola pure - ma senza farti male, G.
Bentornata anche alla tua talentuosa e splendida vena poetica. |