Recensioni per
Puntuale alle sette
di Kutzie

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Veterano
16/06/17, ore 09:46
Cap. 8:

Voglio essere sincera, non mi ha per niente stupita il finale. Vuoi sapere perché? Ma perché ho barato ovvio! Ahahah! Da brava fan degli happy ending do quasi sempre un'occhiatina alla conclusione prima di iniziare a leggere una storia, diciamo che di solito inizio solo se ho la certezza di una gioia finale. Non ho nulla contro l'angst duro fino alla fine, solo che non fa per me e di solito lo evito. E meno male che hai scelto di terminare così, altrimenti mi sarei persa questa perla. Ma passiamo nel dettaglio alla tua storia, ammetto che quest'ultimo capitolo mi ha commossa, avevo capito già da un po' le intenzioni del dottore, ma leggerlo mi ha fatto molto effetto. Tutta la storia è davvero particolare, per tutta la lettura (tra l'altro l'ho letta tutta d'un fiato sebbene il piano iniziale fosse quello di leggere un capitolo al giorno, ma vabbè, una volta iniziato non sono riuscita più a fermarmi) ho avuto sentimenti contrastanti: da un lato c'era la dolcezza dei ricordi, la tenerezza della loro storia d'amore, la serenità che tutto questo mi trasmetteva. Sono state delle parti davvero belle da leggere. D'altra parte però ci troviamo di fronte a una situazione tragica, John parla di fronte alla tomba di Sherlock, c'è tutto il dolore di John, i suoi rimpianti, uniti a quelli del detective. Queste parti sono state ugualmente belle da leggere, è davvero interessante come sei riuscita a rendere questi sentimenti contrastanti contemporaneamente. Da una parte volevo godermi i ricordi narrati, dall'altra volevo giungere all'agnognato/temuto momento in cui John sarebbe arrivato a quel gesto (sempre però con la rassicurazione del finale). Non so se sono riuscita a trasmetterti ciò che volevo, in particolare volevo farti capire che ho davvero apprezzato la storia, in tutte le sue parti. La descrizione del loro amore poi, è stato qualcosa di magnifico, quanto li ho amati nei loro ricordi! Hai descritto veramente bene i personaggi, sono entrambi veramente ben caratterizzati. Sherlock con le sue stravaganze e il suo caratteraccio, che però si sforza enormemente e tutto questo solo per il suo dottore. E John, immensamente innamorato del suo consulente investigativo, psicologicamente a pezzi, senza più niente di bello nella sua vita, senza nulla che lo spinga ad andare avanti. Quando rifiuta l'invito a cena da parte della segretaria, quando parla con la psicologa, ma senza un reale interesse, ecco in questi e altri punti sei riuscita a rendere chiaramente la situazione psicologica del personaggio. Sono riuscita perfettamente ad immedesimarmi con lui, a comprendere ciò che pensava. Guarda potrei scrivere ancora tanto su tutte le cose che mi hanno colpito e ho apprezzato di questa storia ma mi fermo qui. Spero di essere riuscita a trasmetterti il mio entusiasmo per ciò che tu hai scritto. Devo farti solo un piccolo, piccolissimo, microscopico appunto, ho trovato degli errori di battitura o distrazione nei vari capitoli, niente di grave, però è un peccato, la storia è così bella, è scritta anche molto bene, e questi stonano un po'. Spero tu non la prenderai come una critica, mi dispiacerebbe. Se poi vuoi quando la rileggerò posso indicarteli (perché sì, sicuramente la rileggerò più volte). Concludo facendoti nuovamente i miei complimenti, spero di leggere ancora tuoi scritti, chissà magari proprio un proseguimento di questa storia. A me piacerebbe molto. A presto!

Recensore Master
13/06/17, ore 22:45
Cap. 8:

La decisione di John di farla finita è lucidissima e, nella sua situazione, la trovo comprensibile: in sette capitoli ci hai mostrato i ricordi di una vita insieme fatta di attrazione, risate, anche di incompresioni, ma soprattutto di tantissimo amore. E quando John pensa di aver perso qualcosa di così unico e speciale, altre strade non ne vede.
Anche la sua reazione è umanissima, dopo quello che ha passato, lasciare Sherlock e non volerlo rivedere più era un'opzione plausibile, ma forse è per questo mi piace molto la sua forza nell'ammettere che il suo amore per Sehrlock è ancora più grande del dolore che ha vissuto.
Mi è piaciuto molto anche Sherlock, quando continua a ripetere che non lo vuole con sé in missione, perché vuole continuare a proteggerlo e a saperlo al sicuro, ma la mossa finale di John è stata perfetta.

Recensore Master
13/06/17, ore 22:34
Cap. 7:

E in questo capitolo emerge molto chiaramente quanto John sia provato dalla perdita di Sherlock e che danni ha fatto il vederlo morire: è talmente abituato a vederlo in ogni dove che non riesce quasi più a distinguere la realtà dalla fantasia. Davvero, alla luce di questo, il suo tentativo di suicidio dello scorso capitolo appare ancora più credibile.

Recensore Master
13/06/17, ore 22:27
Cap. 6:

Leggere che John ha tentato il suicidio un po' me lo aspettavo: anche se negli scorsi capitoli ce lo hai mostrato intento ad andare avanti con la sua vita e il suo lavoro, però rifiuta di voltare pagina, di aprirsi alla possibilità di una nuova storia e si capisce che dentro di sé è un uomo vuoto e spento, in più ha sempre quel tarlo che lo accompagna e di cui avevi già fatto cenno nel secondo capitolo, ossia che Sherlock non lo amasse abbastanza (altrimenti non si sarebbe suicidato davanti a lui).

Recensore Master
13/06/17, ore 22:20

Sono contenta che alla fine del capitolo John abbia capito il perché di quelle parole di Sherlock, che a una lettura superficiale potrebbero sembrare davvero crudeli. John in un certo senso è la cosa peggiore che potesse capitargli, perché ha scardinato completamente un modo di vivere e di pensare che Sherlock aveva costruito attorno a se stesso fin da quando era bambino, e i cambiamenti fanno paura, perché non si sa a cosa si va incontro, e soprattutto, dopo aver conosciuto l'amore di John, Sherlock sa che non può più tornare indietro e essere quello di prima.

Recensore Master
13/06/17, ore 22:11

La gelosia reciproca è uno dei miei trope preferiti quando si tratta di John e Sherlock. Mi piacciono entrambi in veste di gelosi (ovviamente se finiscono per fare pace, poi). Qui hai delineato molto bene Sherlock, perché si capisce che, a parte John, non è abituato alle relazioni a lungo termine, ne ignora le basi, non ci pensa a quello che potrebbe dar fastidio al partner, almeno finché non è troppo tardi, ma il fatto che sia stato male così tanto, dimostra che la sua non è una cattiveria volontaria. Ha solo bisogno di un po' di rodaggio.
Bella l'idea di dare un "Martin" a Valentina, i meta-momenti sono un'altra cosa che mi piace un sacco.
(Recensione modificata il 13/06/2017 - 10:12 pm)

Recensore Master
13/06/17, ore 22:03
Cap. 3:

Mi piace come, anche se è John il narratore e vediamo prima di tutto i suoi sentimenti, in ogni capitolo c'è spazio anche per Sherlock, e la sua amarezza per una decisione che non avrebbe oluto prendere e che sa che avrà delle conseguenze, il rimpianto è evidente nei suoi piccoli gesti e nel fatto che ha conservato le loro conversazioni sul cellulare, penso che tu abbia colto bene questo lato di Sherlock, che non è plateale nei suoi gesti, ma si esprime attraverso piccole cose.

Recensore Master
13/06/17, ore 21:54
Cap. 2:

Mi piace molto questo modo di costruire la storia, dividendola tra presente (doloroso) e passato (pieno di felicità), perché questo riesce a far spiccare meglio entrambe le componenti: il presente di John è tanto più tragico quanto più belli sono i ricordi del passato legati a Sherlock.
E la rabbia di John, sacrosanta, alla fine del capitolo, mi fa presagire come potrebbe essere il loro incontro futuro.

Recensore Master
13/06/17, ore 19:59
Cap. 1:

Ho sempre voluto leggere una scena ispirata all'episodio del Cluedo e l'ho trovata davvero molto bella, perché hai saputo unire l'umorismo di Sherlock che non accetta le regole del gioco, alla sottile tensione tra i due che aumenta sempre più, fino a sfociare in un bacio davvero bellissimo.
Il fatto che sia una post-Reichenback mi dice che farà parecchio soffrire, ma ho idea che ne valga la pena.

Recensore Master
20/05/17, ore 10:24
Cap. 8:

Ciao, dunque... Sì, sapevo che non poteva finire in quel modo e avevo annusato una situazione come questa. D'altra parte, l'atteggiamento di John nei capitoli passati era davvero troppo strano per poter passare inosservato. A cominciare dai giorni di ferie chiesti al lavoro, che mi hanno insospettita, ma così come anche questa idea di rivangare vecchi ricordi di quando era tutto bellissimo e stupendo, e Sherlock era vivo, un giorno dopo l'altro. Insomma, qualcosa di simile era nell'aria. Inoltre trovo davvero molto "da John" una cosa del genere. L'aspettare il 30 di gennaio, e il farsi forza da mesi per andare avanti e soltanto per poter morire proprio quel giorno... John è un sentimentale, io l'ho sempre pensato e per quanto terribile sia una prospettiva del genere, credo che nella sua testa avesse un significato ben specifico, l'aspettare quel giorno. Come se per lui la vita fosse iniziata il giorno in cui ha conosciuto Sherlock e di conseguenza, perché non farla finire proprio il 30 gennaio, come un cerchio che si chiude? Non mi azzarderei a definire questa cosa "romantica" perché forse è fuori luogo, ma trovo il concetto che c'è dietro (l'inizio e la fine della vita) un qualcosa che nella mente di una persona che sta per compiere un gesto come questo, potrebbe venir definita anche in questo modo.

In tutto questo ho apprezzato i dettagli. Greg che capisce quello che sta succedendo, perché non è uno stupido. Mycroft che, invece, lo ha già capito da tempo ma che comunque non riesce a fare nulla per fermarlo. Ma anche il tornare al 221b per recuperare la pistola, lasciata in camera di John o il cappello! Insomma, piccole cose che ho apprezzato e che nel contesto più generale pesano. Io sono una maniaca dei dettagli e mi piace andarli a scovare o il vedere che gli autori ne inseriscono qua e là.

Per venire alla trama più in senso stretto invece, dunque credo che Sherlock non potesse fare altrimenti. Ha messo a rischio tutto, ma salvare John da se stesso e da un gesto che avrebbe veramente condannato entrambi, era inevitabile. Mentre per quanto riguarda John, la sua reazione l'ho trovata molto da lui. Pian piano si rende conto che deve esserne felice, eppure all'inizio non ragiona e gli va il sangue alla testa e non capisce più nulla. Abbiamo visto qualcosa di simile anche nella serie, ma qui il loro legame romantico cambia completamente le cose e stravolge il vero senso della reazione di John. Io penso che alla luce della quarta stagione, il modo in cui, in The empty hearse, John accoglie Sherlock, lasci trasparire un certo lato oscuro del personaggio e un suo quasi odiare con la stessa forza con cui ama. Ma in questo caso, John che dà un pugno e che poi allontana Sherlock per giorni è più una compensazione che un rovescio della medaglia sentimentale. Come se tutto il dolore provato e il gesto che stava per fare gli fossero piombati addosso in un solo momento. Questa reazione è davvero molto umana, al contrario di quella avuta nella serie che mostra risvolti inediti e che nessuno si aspettava, qui ci troviamo di fronte a un uomo a cui occorre un periodo di adattamento per assimilare certi concetti. Stava per suicidarsi e sarebbe bastato così poco per morire, Sherlock è vivo, eccetera... Ecco, mi è molto piaciuto quello che hai fatto. Così come ho apprezzato, naturalmente, tutta la parte a seguire. La lemon non è dettagliata, ma lasci a intendere quanto sta succedendo senza esagerare con i particolari corporei, cosa che apprezzo sempre. Questa è una scelta che apprezzo, ma più in generale mi è molto piaciuto come l'hai strutturata. Tutto ruota attorno al fatto che si sono finalmente ritrovati, ma Sherlock dovrà partire e in quel suo voler sempre e comunque proteggere John, gli vieta di seguirlo. E qui parte davvero una scena meravigliosa, questo baciarsi e fare l'amore con questa domanda che aleggia fra di loro, questa sorta di preghiera "fammi partire con te" che si ripete diverse volte e che dà quasi un ritmo all'intera scena... è stata una parte molto intensa.

Il finale alleggerisce molta della tensione accumulata e concede anche un qualche frangente di allegria tra Mycroft e Sherlock, con una qualche battuta sull'ingrassare e cose varie. Insomma, tutto normale a Baker Street. O al Diogenes club.

In conclusione, mi è molto piaciuto leggere questa storia. Come forse già accennavo all'inizio, pur parlando di un tema (quello del post Reichenbach) che è stato molto utilizzato dal fandom, la storia aveva già nel plot un qualcosa di fresco e innovativo, che mi aveva proprio colpita. Poi questa alternanza tra presente e passato, ovvero tra romantico e angst, è stata gestita sempre in maniera equilibrata e senza mai esagerare in un senso o nell'altro.

Spero di ritrovarti ancora.
Koa

Recensore Master
20/05/17, ore 00:10
Cap. 8:

Sarò sincera: avevo preparato una recensione che iniziava con la constatazione dell’amarezza abissale rimasta dopo lo sparo, anche se permaneva in me il dubbio sul perché Sh non fosse intervenuto in tempo. E poi ti snocciolavo una serie di lamentazioni sulla tragedia come, per esempio, sui cambiamenti che la vita di Sh avrebbe avuto, con il dolore devastante del suicidio di John davanti ai suoi occhi. Notevole la precisione con cui hai rappresentato la meticolosa preparazione dell'anniversario che organizza Watson sotto una luce livida ed agghiacciante di un dramma senza soluzione. Efficace anche quel mantenere le voci di Greg, Mycroft, Molly e della signora Hudson come un coro lontano, sullo sfondo della scena.
Ma…scendo giù sulla schermata per “incollare” sulla finestra apposita ciò che avevo elaborato per l’invio della recensione e, dopo un enorme spazio bianco, m’imbatto, con sorpresa, sulla pistola di John puntata verso l’alto e sulla continuazione della storia! Questa tua trovata tecnica, con la lunga, muta sospensione di quel bianco, quasi urlato, dello schermo vuoto, per poi riprendere il racconto, l’ho trovata molto efficace. Certo che fa immenso piacere il lieto fine, il loro ritrovarsi ma, ancora per essere sincera fino in fondo, a me piaceva parecchio anche la “prima” fine, cioè il suicidio di John. Angst a parte, anzi ti ringrazio per avermelo risparmiato, però tutto ciò che racconti fino al fatidico sparo, per me, ha un suo perfetto equilibrio, nulla di scontato, nulla di forzato. Il suicidio di Watson, per me, ci sta, vista la lucida, folle disperazione che non trova tregua perché troppo grande è l'amore che lo lega ancora a Sh. Rimaneva, ovviamente, l’interrogativo che ti ho esposto all’inizio sul non intervento di Holmes, quindi hai scelto la via più logica. Per spiegarmi ulteriormente, la tua ff mi è piaciuta molto e mi ha convinto fino allo sparo, poi, sempre comunque apprezzando il tuo grande lavoro nel portare avanti un pezzo così lungo ed impegnativo, ho trovato la parte finale non sorprendente ed originale come certi momenti che l’hanno preceduta. Però è una storia che ho letto volentieri.
P.S. ho trovato delle piccole distrazioni, nulla di che. T’invio un MP.

Recensore Veterano
19/05/17, ore 21:40
Cap. 8:

Ciao, ho aspettato la fine per scriverti perché avevi detto che la storia sarebbe stata breve, certamente non a causa di mancanza d'interesse.
Quindi...
Brava! Mi è piaciuto molto poter immaginare John e Sherlock di nuovo insieme a lottare, invece che separati, soli e incompleti. Il personaggio TV di Freeman a me piace tanto, è così dolce eppure forte e tu lo hai reso benissimo!
Aspetto altre storie commoventi ma, ti prego! con lieto fine per i nostri splendidi.
Un abbraccio

Recensore Veterano
19/05/17, ore 19:50
Cap. 8:

Sappi che mi hai fatto prendere un infarto quando ho letto "Lo sparo rieccheggiò nell’aria inondando la quiete del cimitero. Ora era davvero finita.". Mi stavo per mettere a piangere...poi scorrendo in basso, sono svenuta e rinvenuta in un lampo...batticuore a mille e poi da lì e stata tutta in discesa. L'ultima parte è stata dolcissima è terribile allo stesso tempo: insomma dopo che si sono ritrovati non poteva ammazzarsi sul serio John...cioè si poteva ma non l'avrebbe fatto sul serio.
Sono curiosa di vedere come andrà la missione in Serbia adesso che si sono finalmente ritrovati!!
Non vedo l'ora di leggere il seguito!!
A presto
Edward4ever96

Recensore Master
14/05/17, ore 15:59
Cap. 7:

“…si alzò svogliatamente dal letto…”: il malessere di John diventa sempre più invasivo rispetto alle sue giornate che, già dal mattino, gli diventano pesanti da affrontare, con l’àncora della disperazione per la mancanza di Sh che, ormai, si è trasformata in qualcosa d’incurabile se non con soluzioni estreme. Perfino la pelle di una paziente che potrebbe “distrarlo” con le sue doti fisiche, fulmineamente, gli ricorda quella pallida e perlacea del suo compagno: descrivi così, in modo puntuale e senza scampo alcuno, il progressivo allontanamento del medico da quella che è la vita reale. Ma, quello che trovo l’argomento fondamentale del capitolo, è la tua interessante trovata narrativa della paradossale cecità di John di fronte alle numerose visioni che ha del consulting scomparso. “…Non posso, perchè tu sei morto…”: un dato per lui positivo sarebbe infatti la raggiunta consapevolezza che quello che vede dappertutto non è altro che frutto delle sue tristi allucinazioni che gli fanno ravvisare, anche in degli estranei, le fattezze tanto amate di Sh. Questo, per lui nuovo, aspetto psicologico, potrebbe aiutarlo a superare il lutto ed a metabolizzarlo come fatto reale ma ormai irreparabile, ma rischia di diventare un problema per Holmes, che corre il rischio, durante una sua, che reputo probabilissima, ricomparsa per farsi accettare di nuovo nella vita al 221b, di non essere riconosciuto come figura viva e materiale ma solo come allucinazione… Efficace quello sparire di Watson nella nebbia leggera, quasi a sottolineare il suo trovarsi, impotente, in un mondo illusorio e pericolosamente distante dalla realtà. Bel capitolo.

Recensore Master
12/05/17, ore 21:20
Cap. 7:

Ciao! ;)

Un altro capitolo che nel presente ha risvolti amari e che fanno intuire che la situazione mentale ed emotiva di John non è delle migliori, il che ha reso il capitolo molto triste, anche se il ricordo di oggi è quasi e forse per certi aspetti persino comico. Mi è piaciuto molto il riferimento alla quarta stagione, perché a me quella è una cosa che è piaciuta tanto. Non arei mai immaginato che un uomo come John potesse essere portato a superare il dolore in questa maniera, ma l'idea mi ha personalmente aperto degli aspetti del post Reichenbach, che prima non avevo ipotizzato. Credo anche io che possa aver visto Sherlock ovunque, che possa averci anche parlato... per questo non posso non dire che il capitolo non sia drammatico. Ma l'intera situazione è pazzesca. Sherlock che quasi si fa vedere e John che non lo riconosce perché tanto lo vede dappertutto...

Il ricordo stempera un po' l'atmosfera pesante e drammatica. Con questo equivoco molto carino e i doppi sensi (che sfido chiunque a non aver capito tutt'altro...), mi hanno strappato un sorriso quando ho capito che si trattava del tubo del lavandino! XD

Un po' mi spiace che questa storia sia quasi finita, ma allo stesso tempo sono curiosa di capire come andrà a finire.
Alla prossima.
Koa

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]