Eccomi!!
Uriel,hai superato te stessa!
Ogni capitolo è sempre più bello e tutte le volte mi sento sempre più coinvolta nella narrazione di questa storia.
Prima di cominciare il lungo cammino sui sentimenti che hai scatenato dentro di me,voglio soffermarmi per l'ennesima volta sul tuo stile di scrittura.
Ogni volta rimango sbalordita per come riesci ad analizzare i personaggi e renderli vivi,attraverso dialoghi, gesti,flashback.
Aspetto gli aggiornamenti sempre più impaziente e questa volta,ho trovato un lunghissimo racconto ad aspettarmi. La mia attesa è stata premiata,è talmente coinvolgente. Non puoi fermarti un secondo,arrivi alla fine e vorresti solo leggere ancora.
Dopo le mie dovute farneticazioni passiamo al lavoro vero e proprio.
Mi piace l'introduzione,hai virato verso Mosca,nella casa del nonno dove è cresciuto Yuri.
Sento i sentimenti del nonno come se fossero miei. La solitudine lasciata dalla vivacità di un bambino,cresciuto lontano dall'unico affetto famigliare che conosce. La nostalgia dei ricordi s'impossessa dell'uomo fino a scavare dentro la sua anima,alla ricerca di frammenti sul nipotino. La fiaba,il gatto di peluche,le barchette costruite insieme, magari durante i lunghi e freddi inverni russi. Se chiudo gli occhi vedo la modesta casa,attraversata dai piedi stanchi di quel vecchio,avvicinarsi alla piccola stanza dai toni azzurri. Sedersi sul letto,sfiorare delicatamente le coperte per rievocare la morbidezza e il calore di guance e mani paffute,strette attorno a quelle più ruvide e vecchie di un uomo in prossimità del tramonto. Vedo una tristezza infinita,un sentimento legato alla sua età. La paura di lasciare il suo amato Yuri,solo in questo mondo. Il nipote non ha nessuno solo lui,ma la realtà è un'altra.
La giovane promessa russa,ha fatto un incontro che lo sta trascinando inconsapevolmente verso nuovi sentieri. Sentimenti nuovi,si scontreranno con quel carattere dall'apparenza burbero e poco socievole.
Nella parte successiva,come introduzione al Gala exhibition ,ho trovato a fare da apertura Minako e Mari,puro colpo di genio!
Insomma chi poteva occuparsi del viso del bel biondino,se non delle ragazze?
Tutta la scena è comica,mi piace da impazzire,sia la visione di Minako che russa come un uomo,sia la sorella di Katsuki nascosta dentro il bagno a messaggiare in gran segreto con quella peste di gattino,che tutto è tranne che dolce e tenero,infatti anche la ex insegnante di Yuuri,fa notare che forse il ragazzo ha una crisi d'identità,per tutti quelli che hanno visto in Yurio,un dolce,innocente fanciullo.
Tutto il loro discorso fa emergere,quello che penso anch'io da tanto,Plisetsky più che un gattino è una tigre,non è una fata e nemmeno un angelo...Assomiglia più a un diavolo tentatore.
Lo scambio di battute,tra le due donne sull'esibizione del russo,è molto intrigante,perché nulla fa presagire che qualche riga sotto,vedremo il bel kazaco,con il viso assonnato,pensare alla sera prima,a cosa ha visto e di cosa è stato testimone durante quella lunga notte.
Plisetsky,appare per quello che è,un genio,che nel giro di qualche ora,riesce a coreografare un'intera esibizione,senza musica,senza pattini. Solo,dentro una palestra e come unico spettatore l'amico che non riesce a staccare gli occhi dalla giovane promessa russa. Noto tante cose,non solo l'immensa stima che ha verso il ragazzino,ma quello che sta nascendo nel cuore del ragazzo. Attraverso gli occhi di Otabek,contemplo il suo cuore,sento i suoi battiti aumentare,mentre osserva Yuri,che prova salti e poi madido di sudore,crollare a terra e libera la tensione con una fragorosa risata.
Ho adorato da impazzire,dove Otabek,osserva gli occhi di Yuri inseguire i suoi,come a voler cercare la sua approvazione. Per non parlare delle labbra che morsica nervosamente, chissà come mai lo sguardo del kazaco,ha catturato quel dettaglio.
Quando entra nel camerino,non è pronto per quello che lo aspetta. Il russo lo chiama e appena si volta,non ha parole,la salivazione si azzera,gli occhi si dilatano sotto quella visione,il volto effimero,dalla pelle candida,gli occhi verdi come smeraldi dal grande potere seduttivo,marcati con il nero di kajal,ombretti,mixati alla perfezione,per mettere ancora più inquietudine dentro quello sguardo,forte,fiero,sensuale.
Vuole attaccare,demolire lo stadio di ghiaccio dove a breve si esibirà e senza rendersi conto cosa sta scatenando nell'anima del suo amico,infila il dito nella piaga,afferrando un braccio del kazaco e parlando in modo così sicuro,da fermare il flusso sanguigno al povero Otabek.
Guarda caso solo il ragazzo più grande si accorge del silenzio dentro quella stanza e degli occhi quasi a cuore che hanno le due ragazze,mentre li fissano con il fiato mozzato. Yuri,proprio non ci arriva e questa cosa mi piace da impazzire.
Un'altra cosa che ha mandato il mio povero cervello in crisi è il fatto che non c'è l'attesissimo WTTM,perché anche qui,hai avuto la brillante idea di farci accusare fitte forti e farfalle allo stomaco,grazie ai flashback di Otabek.TI AMO!
Infatti,eccoci volare al banchetto serale,ai tavoli e la combinazione dei commensali è comica: Otabek,Yuri,Isabel,Jj,Mila... Bella combinazione,perfetta,per fare arrabbiare Plisetsky e fare morire il povero Altin!
Quanto mi piace l'intreccio tra questi personaggi.
Jj,stuzzica Yuri,facendo capire perfettamente al lettore,come il canadese vede ancora molto piccolo il campione in carica. Mentre al ragazzo accanto,non sfuggono le allusioni,anzi è in piena crisi.
Vedere Yuri fare magie con la bocca e il cibo..Ho quasi la sensazione che scappi in bagno per non perdere il controllo,per non afferrare quella peste bionda e sbatterlo in qualche angolo per “punirlo” XD
Si alza,è tesissimo,scappa per riprendere respiro,è in piena tempesta,sia ormonale che celebrale. Yuri lo sta distruggendo,mettendo a dura prova,il suo proverbiale autocontrollo.
Ma non c'è nulla da fare,il russo,lo segue,non molla,non gli lascia un attimo di respiro e vediamo il kazaco combattuto tra il desiderio di tornare ad Almaty e quello di rimanere a Barcellona per sempre.
Il dialogo in bagno,è illuminante,perché il ragazzino fa vedere senza problemi la sua gelosia. Yuri è molto possessivo.
Otabek imparerà a sue spese, che stare vicino a Plisetsky,divorerà molte,molte energie. (AWWWW)
Bhe,cosa dire di Pichit,ho riso fino alle lacrime,immaginando il ragazzo,trattenere il respiro per non fare rumore,mentre il carattere forte del russo prendeva il sopravento e con un “ ..Grazie per oggi. Divertiti al tuo party privato al cesso” ,lascia il povero Otabek,sempre più teso e con i nervi a fior di pelle.
Quando rientra in sala,viene fermato da Lilia,non riesce a trovare respiro e immagina la sua testa infilzata su un palo,stupenda visione ironica,hai questo incredibile dono! Riuscire a smorzare la tensione di un dialogo,infilando siparietti comici.
Invece,mentre comincia a parlare con Lilia,la sua tensione scema,tanto da capire di averla giudicata troppo severamente. La donna,per la prima volta ha visto Plisetsky bruciare,la sua fiamma espandersi sul ghiaccio,inghiottire ogni persona al suo interno,facendo spettacolo,stupendo tutti.
Sotto le sue spinte,sotto i suoi volteggi e salti,l'immenso lago di cristallo sotto di lui,sembra sciogliersi.
Otabek stesso,mentre era al tavolo,ripensa alle braccia di Yuri,allo sguardo lascivo che regala al pubblico,al petto nudo,candido come la neve,perfetto seppur non ancora del tutto sviluppato e capisce quanto desideri sentire su di se,quell'ardore ,quel fuoco. Vuole vedere Yuri,bruciare per lui.
Alla fine della conversazione,lo raggiunge e il russo,con il suo solito modo di fare,allarga le gambe per non lasciare spazio a nessuno,perché in quel momento più che arrabbiato è imbarazzato,non sa frenare la lingua e sa di essere in torto.
Invece il kazaco è davvero maturo,non cade nel tranello e con pacatezza gli dice che forse il poco tempo che rimane,dovrebbero rimanere uniti e godersi le ultime ore.
Senza dire nulla,colpito nel segno,Yuri si alza e lo trascina vicino al buffet,per la battuta che ti conseguirà il premio Strega.
Plisetsky lasciò scivolare la gamba giù dal divano ricomponendosi lentamente. Poi senza dire una parola, si alzò, prese Otabek per un braccio e lo trainò di forza fino al buffet.
-Non dirmi che hai ancora fame…?-
-Io ho sempre fame, Altin. Ricordatelo- Yuri Plisetsky spinse un dito nella mousse au chocolat per poi ripulirlo con la punta della lingua. –Sempre-
Guarda,sono deceduta,ho riletto fino alla sfinimento,fino a farmi sanguinare gli occhi. GRAZIE
Il colpo magistrale arriva con il bicchiere,beve tutto,senza nemmeno porsi il problema,che forse il liquido trasparente non è acqua e l'effetto è immediato.
Mi piace il salto di Otabek,lo sguardo che si lanciano e il susseguirsi successivo,fino al trascinamento in camera di Yuri sulle spalle del giovane amico.
Se penso alla sofferenza di quel povero ragazzo,sentire il contatto con quella figura che brama,il profumo del corpo,misto al lieve odore dell'alcool,i capelli chiarissimi che stuzzicano le guance.
Ha un autocontrollo impressionante,spero non muoia prima del momento magico,porello.
Deve anche darsi da fare tra le tasche della giacca di Yuri,insomma è al limite umano,per me alla fine ha fatto una doccia gelata.
Entrano in camera,con dolcezza,lo stende sul letto,gli sfila le scarpe,le calze e tocca quei piedi lividi e sanguinanti. Quanto è bella questa scena,perché Beka,vede davanti a sé,una meraviglia,un'eccezione. Un ragazzino di quindici anni sul tetto del mondo.
Immagino lo sguardo di Beka,scivolare lentamente dai piedi al viso,soffermarsi un poco per decidere di voler andare via da quella stanza.
Ma non c'è niente da fare,Plisetsky,non molla,cerca di sfilarsi la cravatta e il povero ragazzo torna sui suoi passi per aiutarlo e non farlo impiccare. Ed ecco che quel bambino,lo afferra,si aggrappa a lui,perché ha un disperato bisogno di quell'abbraccio,perché ha paura di perdere Otabek. L'amico tenta di puntellarsi,ma non riesce e si ritrova avvinghiato al russo.
La dolcezza di Yuri,mentre cerca conferma che tra loro non è cambiato nulla e il silenzio di Otabek è troppo eloquente. Il kazaco,non risponde perché non vuole essere suo amico,vuole un rapporto diverso,una conoscenza tra loro,molto molto intima.
La mattina dopo,Yuri perde la partenza di Otabek,non riesce a salutarlo e in aeroporto nel pomeriggio ha il nervosismo a fior di pelle.
Ho adorato questo pezzo,perché Plisetsky,non pensa alla medaglia che sta portando in patria,ma all'amico che la sera prima ha tratto male.
Mi piace,perché questo tuo punto di vista fa capire che Yuri è già proiettato verso la prossima gara. Ha vinto l'oro,ma ora deve ritornare lucido per le prossime esibizione,quindi meglio pensare a qualcosa che davvero vuole : Otabek.
Quando torna in Russia,e riceve il messaggio dell'amico,finalmente libera un sorriso,ora è davvero a casa. Ora può rilassarsi e godersi i festeggiamenti,perché Otabek,non l'ha abbandonato,lo vuole,lo cerca e per lui è importantissimo,più della medaglia appesa al collo.
Con questo finisce la mia recensione,molto molto positiva e da egoista quale sono,posso dire che amo come stai torturando Altin.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo. In attesa del nuovo aggiornamento,mi godrò ogni parola di questo bellissimo e intenso racconto.
Un bacio Futabachan.
Ps: Recensione a caldo,giuro che rileggerò e correggerò gli errori,ma volevo farti capire quanto il mio cervello si azzeri e si proietti dentro la tua fic. Ah...non ho finito,mi manca tutta la parte della telefonata nonno/Altin ^^ |