Recensioni per
I tarocchi della Papessa Nera
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 82 recensioni.
Positive : 80
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
30/08/21, ore 12:40
Cap. 1:

Salve, carissimo^^
Questa è un'altra storia che meritava una recensione migliore di quelle che avevo lasciato (le ho rilette- sono tremende. scusa.) inoltre non mi ricordo bene la trama, ma ricordo che la storia mi era piaciuta moltissimo.
e infatti.
Londra vittoriana, tanto per incominciare: un'ambientazione che io adoro. E non si parla dell'upper class britannica, ma dei bassifondi, che tu descrivi con uno stile quasi dickensiano. E i dialoghi sono magnifici, come al solito: da essi si riesce ad intuire il carattere del personaggio.
Poi adoro il protagonista: il poliziotto scozzese, forse più sveglio di quel che sembra.
misteriosi incidenti notturni, che hanno ben più di un'aria esoterica, e soprattutto i poliziotti londinesi, che sono figure quasi emblematiche dell'epoca.
(e per questo la gran bretagna è perfetta: conosco britannici che sostengono che lì è ancora molto forte la superstizione riguardo ai fantasmi e al soprannaturale in generale).
rinnovo tutti i miei complimenti che a 'sto punto saprai a memoria.
ho intenzione di continuare la lettura il prima possibile.
a presto!^^

Recensore Junior
01/11/19, ore 15:26
Cap. 1:

Eccomi!
Che dire?La storia ideale per il giorno dei morti(è pure nuvolo qui)
Far uccidere tutti in base ai tarocchi è un'idea molto originale,non ci avrei mai pensato nemmeno in 200 anni. Le Isole Britanniche sono affascinanti,la magia celtico-druidica le pervade ancora,certo,forse non l'Inghilterra ,ma l'Irlanda e la Scozia sono terre magiche e fiabesche. Di certo la signora strega era una maga celtica(o discendente di maghi celti). E ,come penso si sia notato,amo i celti.
Spero che tu scriva ancora con questa ambientazione(magari in Irlanda),ne verrebbero fuori dei gioiellini e quei Paesi sono l'ideale per storie del genere

Nuovo recensore
16/06/19, ore 20:51
Cap. 1:

Sto leggendo tutte le tue storie piano piano,o meglio quelle con l'ambientazione che mi attira(che vuoi farci,noi disoccupati ne abbiamo di tempo libero XD) quindi eccomi qua
Cioè,Londra vittoriana?Davvero?Tarocchi?Streghe?Vuoi che muoro?
Per me questa è la seconda tua storia più bella(mi spiace ma Figlio dell'inverno non si batte)
Hai un talento naturale per il dark e il mistero. L'horror di questo genere purtroppo scarseggia e per me che sono una sua fan è molto doloroso. Praticamente uno deve affidarsi a Stephen King per questo genere e....no,non va. Le libreria sono piene di thriller tipo Stieg Larsson,tristezza
Comunque ...dai che forse ce la faccio a fare la top 10 delle tue storie XD
Alla prossima!

Recensore Master
05/07/18, ore 12:14
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "In Medio Stat Virtus" 2/5

Ciao carissimo Old!
Mi sono fatto coraggio (perché devi sapere che per alcune cose ho un terrore assoluto, come per gli horror soprannaturali... ma volevo provare un nuovo genere) e sono spuntato qui. Saprai già (?) che io adoro le atmosfere e i brividi di suspence dei gialli/thriller, ma come ho già detto gli horror... speriamo solo che tu non ti sia spinto troppo oltre per i miei standard molto bassi (il rating è comunque arancione, per cui...).
Quindi: da questo inizio, la storia mi sta piacendo tantissimo, mi ha preso in una maniera incedibile. Mi piace tantissimo il modo in cui hai deciso di narrarla: parli della morte di un agente, poi passi a McLeod e alle sue considerazioni e alle sue mezze indagini; le scene degli "omicidi", personalmente, le trovo perfette: sei riuscito a rendere in maniera ottimale l'atmosfera oscura della Londra vittoriana (Whitechapel... oddio, ho pensato subito a Jack lo Squartatore! Tempo fa ho fatto per conto mio una ricerca su di lui e... piuttosto macabro, ma torniamo alla recensione), tra le macchine a vapore mezze steampunk e le luci delle lanterne che si perdono nella nebbia, insieme alla figura della vecchia intabarrata di nero (la cosiddetta Papessa, a quanto pare, che mi sa che si diverte pure a giocare agli omicidi con i tarocchi...).
E' molto interessante (anche se non inedito, si può dire che sia un classico del thriller) il modo in cui stai collegando le uccisioni degli agenti all'arresto conclusosi con l'omicidio di quell'irlandese (con un nome così impronunciabile con la O' davanti deve ben esserlo!) Chissà se almeno qualcuno scamperà alla morte... ne dubito, ma Alistair McLeod mi sembra intelligente (anche se ingenuo, continua a farsi parlar male dietro da tutti... è il classico rompi, insomma, solo Campbell e l'archivista lo sopportano un po' a fatica...)
La storia la continuo di sicuro (non sono ancora rimasto traumatizzato, pensa te^^) voglio proprio vedere come va a finire e chi è effettivamente la vecchia stilosa... chissà che la situazione non sfugga di mano (a chi dovrebbe sfuggire poi?!)
Un carissimo saluto allora, alla prossima!
mystery

Recensore Master
05/06/18, ore 19:45
Cap. 1:

Ma... era questo uno dei tuoi 'terrificanti mappazzoni' di cui parlasti addietro? no, perché dovresti rivalutarti: Sta storia me la sono letta in un giorno a caso, talmente mi ha preso bene.
Quindi, giusto per dire: MIO DIO STA STORIA. E' stata spettacolare, io non ho idea del perché James Wan non sia ancora passato di qua per prendere spunto da sto capolavoro per farci un nuovo film. Comunque sia, sta storia è veramente bella, a mani basse, e ad un'amante dell'horror - quale sarei io - non può che piacere ancora di più. E questa era pure molto più complessa ed elaborata rispetto all'altra - era più lunga, in fin dei conti - ed quindi molto più entusiasmante ed interessante. Ma lo sai che riesci veramente a creare delle belle atmosfere inquietanti? Sul serio, dovresti veramente diventare uno scrittore horror, magari alla Stephen King XD o Lovecraft... uhm... come te la cavi in quanto a creature che nemmeno uno sotto acidi riesce a descrivere? Ad ogni modo, io la storia già l'ho letta tutta. Volevo lasciarti una sola recensione alla fine, ma mi pareva brutto, e quindi: sta storia parte già con la 'Paranoia': un agente a caso - se, sti cazzi a caso... - è davanti ad un'osteria, ma finisce calpestato dai cavalli (detta così sembra una barzelletta, scusami...) nella centrale c'è la paranoia. Un'altro agente manda a casa una donna di facili costumi, poi segue un'altra donna vestita di nero - ovviamente, a Londra, in quel tempo, la gente ancora non aveva visto i film horror per sapere che NON LA SEGUi una cazzo di signora in nero di notte, da solo - finisce in una torre e... la torre crolla su di lui seppellendolo vivo. E la madò! Comunque, in cnetrale sono sempre più imparanoiati, ed anche con qualche sospetto. gira e va gira e va, il terzo agente diventa succo di pomodoro tra gli ingranaggi di una ruota di qualche migliaio di tonnellate. wow, sta storia è pure splatter, anche se non si è visto nulla... però la mente viaggia, e quindi conati. Ad ogni modo, son già tre omicidi in circostanze misteriose, uno intelligente già dava le dimissioni e si trasferiva a Detroit, quella moderna, che era meno pericoloso, ma qui sono tutti impavidi e restano, oppure son scemi. Però, a quanto pare, a NESSUNO viene in mente che ste cazzo di morti non sono incidenti ma i tentativi di qualcuno di ammazzare qualcun altro? Riusciti, tra l'altro. E poi ti chiedi come non abbiano fatto a beccare Jack... comunque sia, il più giovane - chiaro - comincia ad essere più furbo, e comincia ad indagare: dagli archivi, infatti, salta fuori sto nome: Malcolm O’Hanigan. C'entrerà qualcosa con le mortazioni? Chiaramente sì. Madò quanto mi fa incazzare quando, in qualsiasi cosa, c'è il personaggio che ha le soluzioni e i sospetti ma nessuno se lo caga o perché è giovane, o perché è donna o perché semplicemente gli altri, quando dio distribuiva l'intelligienza, erano in coma. Comunque sia, sto nome sembra portare più sfiga di dire Macbeth durante prima di fare uno spettacolo - io recito. Una volta è crollato un pezzo di sceneggiatura. Coincidenze? Tranquillo, però, nessuno è morto, era solo un pezzo di legno che semmai se ti cadeva addosso ti faceva un male cane - comunque sia, l'agente Charles dice una cosa saggia, ma anche no: il passato è passato, non serve a nulla ritornare indietro... però se è il passato che te viene a piglià? eh, lì so' cazzi. To the next capitolo!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
10/03/18, ore 17:14
Cap. 1:

Veramente ben fatto, la Londra vittoriana, nebbia e fumo, un mistero, una operazione conclusasi con un criminale morto e tre degli otto agenti che lo avevano arrestato morti in incidenti apparenti.. E la giovane recluta mette il naso. Volo al prossimo capitolo, bravissima! Jane Queen

Recensore Master
01/03/18, ore 14:43
Cap. 1:

E' incredibile come riesci a ricreare le atmosfere dei luoghi in cui proietti le tue storie. La nebbiosa Londra di Whitechapel è molto evocativa, non solo per la cronaca di qualche centinaio di anni fa.
Questo primo capitolo dà al lettore un senso di ineluttabilità, come se nessuno potesse lottare contro quelli che paiono fantasmi.
Il povero McLeod si trova davanti muri e vicoli che non sono solo quelli del più malfamato quartiere inglese.
Ancora complimenti.

Recensore Master
03/02/18, ore 00:24
Cap. 1:

Il poliziotto annuì. “Molto ben ragionato, signor Olson,” approvò.
Io sono capitolata a questo punto. Sappilo. Sono capitata per caso su questa storia, diciamo che mi ha attirato il titolo (lo so, non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina) e quello che ho letto mi ha rapita.
Tra la nebbia, l’umidità, il tè, le vecchie pagine degli archivi, la polvere e le fiaschette di wiskey nelle tasche dei calzoni dell’uniforme, hai messo in scena un giallo che mi ha incuriosita, senza se e senza ma, una vicenda à la Dieci piccoli indiani in cui un segreto che si vuole che resti tale, ha già portato alla tomba quattro poliziotti. Tutti a negare, tutti a dire che no, è la sfortuna, una coincidenza, non sono affari tuoi giovanotto; ma siccome questo giovanotto ha deciso che sono affari suoi, lo sono eccome, io ho deciso di accodarmi a lui, come se fossi una degli irregolari di Sherlock Holmes.
Ho apprezzato, come avrai intuito, la scelta di voler rendere una lingua parlata lontana da noi nel tempo e nello spazio: ognuno ha la propria voce, il proprio modo di esprimersi, il proprio registro lessicale. Alistair MacLeod si deve muovere in punta di piedi, nel più classico degli stilemi del romanzo investigativo, onde evitare di inimicarsi i colleghi e i superiori, senza intuire – altro classico – che la situazione è ben più pericolosa di quanto non sembri all’inizio.
Il passato è passato, d'accordo, e rinvangarlo non serve a nulla, d'accordo. Ma sono proprio i divieti a lucciare come oro nell'erba alta; e i protagonisti dei racconti si tramutano in autentiche gazze ladre, quando si trovano davanti un divieto da rispettare. È come la chiave misteriosa nel mazzo di Barbablù, la stanza nella torre del castello o l'accettare una mela dalle vecchine sconosciute; senza divieto da infrangere, non c'è storia. Nel senso più letterale del termine.
(Recensione modificata il 03/02/2018 - 12:24 am)

Recensore Master
25/01/18, ore 16:28
Cap. 1:

Recensione premio del contest "Festa+Alcol=Guai!" indetto da _Hermit e valutato da missredlights sul contest di EFP


Erano secoli che avevo visto questa storia e volevo commentartela e so già che te ne commenterò altre grazie ai contest (seriamente, come fai a creare delle storie così belle?).
Ma non parliamo di queste cose e andiamo direttamente alla storia. Pazzesca è dire poco! L'ambientazione, il periodo, una donna vestita di nero e morti su morti e uno strano caso che spunta dal passato. Seriamente, ci vado a nozze con questo genere di storie, ma penso che questo tu lo sappia. Alistair che con la sua voglia di sapere si mette contro i colleghi mi fa quasi tenerezza. Avrei fatto anche io le stesse identiche cose, le stesse identiche domande, anche perché sono curiosa di natura e voglio sempre sapere la verità. Nella mia mente, quando i colleghi gli rispondevano male, c'era una voce che urlava "Ve ne pentirete di non avergli dato ascolto!" Un po' come una profezia di Nostradamus (o forse ti conosco troppo bene, ormai?)
Scritta in modo divino, ho riscontrato solo qualche errore qua e là, niente di poco conto, tranquillo.
Non mi resta ce procedere al prossimo capitolo e capire che cosa succede. Un abbraccio
missredlights


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Recensore Master
18/01/18, ore 21:23
Cap. 1:

Buonasera ^^

Non sai che dispiacere quando sono giunta alla fine del capitolo, avrei continuato a leggere per ore se avessi davvero abbastanza tempo.
Come di consueto adoro come ogni scena essenziale a livello di trama venga mostrata e non raccontata. Parlo degli incidenti dei veterani che se fossero stati semplicemente riportati sarebbero risultati molto meno incisivi.
Trovo spettacolare la caratterizzazione dei poliziotti nel loro insieme, questa regola non scritta che adottano tra di loro è geniale. In pratica è ciò che mantiene il problema un problema, e allo stesso tempo dona spessore ai poliziotti e li rende credibili poiché plausibile.
Non posso negare che l'aspetto della vecchia donna mi affascina. Ho un debole per l'estetica e sinceramente una cattiva così la tifo troppo.
Sono curiosa di sapere di più su di lei, se ha una qualche relazione con il caso che ha scoperto Alistair...

Che storia intrigante, devo capire come fai, rivelami il tuo segreto senpai *-*
Ahahah, mi sono lasciata prendere.
Al prossimo capitolo, sciao~♥

Recensore Veterano
02/01/18, ore 12:40
Cap. 1:

Ok, come al solito mi hai conquistato sin dal primo capitolo! 😍
Alistair sembra un ragazzo in gamba, anche se un po’ ingenuo ed inesperto... Di certo non sarà facile scoprire la verità se continua a scontrarsi con questo muro di reticenza!
Corro subito a leggere il resto!!!

Crilu

Nuovo recensore
09/12/17, ore 23:59
Cap. 1:

Mamma mia, questo primo capitolo è davvero intrigante! complimenti davvero, hai davvero talento nel tratteggiare i personaggi, in particolare il protagonista, mi hai fatto provare la sua stessa sensazione di smarrimento di fronte all'omertà dei colleghi. corro a leggere il resto ;)

Nuovo recensore
28/11/17, ore 21:35
Cap. 1:

Ciao ^^
Adoro scrivere ma soprattutto leggere storie ambientate nella Londra degli ultimi decenni dell'Ottocento, solo quelle riguardanti gli "onesti cittadini" nati a portata d'orecchio delle Bow Bells e tutti gli altri disgraziati piú a est, perció parto giá bendisposta verso questa storia *-* Anche perché la qualitá è allo stesso livello delle altre ;D
Il capitolo è impeccabile, tranne che per i miei soliti due dubbi. "Sfollagente" è un termine anacronistico ("manganello" no) ma non so se lo si puó veramente considerare sbagliato, anche visto che penso il narratore sia onnisciente (per esempio, parla di piccioni viaggiatori). Quando l'agente Pierce ha dato dei soldi a Molly mi è sembrato strano che poi lei gli avesse chiesto se volesse in cambio qualcosa, perché lei sembrava sapere che tipo fosse e non si fa mai la vita per scelta. Insomma, avrà capito che l'agente non è un viscido, e se ha di che d'aggiungere ai soldi per letto/gin senza fare niente ben venga. Forse mi sbaglio, infatti è anche probabile che la ragazza fosse ormai abituata alla sua situazione da non farci caso; in ogni caso, quando avevo letto lo scambio di battute mi era suonato un po' stonato e non escludo che sia solo una mia impressione.
Per il resto ho apprezzato ogni aspetto di questo capitolo, con poche frasi fai immergere il lettore nella "pea soup fog" della Londra vittoriana *-* Prediligo racconti piú "da penny dreadful" che horror poco descrittivi, ma mi piace il tuo stile ;) Ho sentito un po' la mancanza di riferimenti a nomi di strade, archi, pub o anche negozi per orientarsi, ma gli elementi di ambientazione storica sono resi benissimo e l'hanno compensata ^^
Non vedo l'ora di poter continuare la storia, per il momento è già appassionante.
Buona continuazione per le altre opere, vai cosí *-*
P.S. "piú ombrosi dei cavalli guerci" mi ricorda Bucefalo, anche se non è propriamente il caso xD
(Recensione modificata il 28/11/2017 - 10:23 pm)

Recensore Junior
18/11/17, ore 11:36
Cap. 1:

Ehilà!
Ma che modo ripresentarsi così dopo tanto tempo! Tu garda!

Che bella questa storia! Mi sta piacendo un casino esagerato!
Però...
Ma l'agente Pierce era ritardato?
Senza offesa nei tuoi confronti.
Come cazzo gli è venuto in mente di andare a infilarsi in un edificio pericolante?

Comunque la figura più interessante è la donna misterioso. Ho detto tutto. 
Questi agenti di polizia sono un più inutile dell'altro a parer mio.
A parte MacLeod che forse sarà l'unico a voler scoprire la verità.

PS: mi dici quando sei attaccato al computer, così t'invio anche la seconda recensione.

A presto.

Gaia.

Recensore Master
22/10/17, ore 10:52
Cap. 1:

La Londra vittoriana l'ho sempre considerata SPAVENTOSA, sai? Del resto, Jack lo Squartatore di che epoca lo abbiamo?
Lasciamo da una parte gli ori e le luci dei quartieri alti: la povertà era terribile, le condizioni di lavoro degli operai, soprattutto delle donne e dei bambini, erano da racconti dell'orrore. I bambini, già... altro che amore materno e paterno, altro che loro tutela da parte delle istituzioni. I bambini erano carne da macello: Dickens insegna
Dico tutto questo per potermi complimentare con te (sai che novità XD?), caro amico. Hai reso in modo perfetto le atmosfere cupe, buie, avvilenti della Londra dei bassifondi di fine Ottocento. I poliziotti facevano tutto quello che potevano, per arginare le conseguenze della criminalità, a livelli inimmaginabili.
Eppure...
Eppure abbiamo un gruppo di veterani della polizia, che magari per venti-trenta anni hanno (forse) sempre lavorato in modo onesto ed ineccepibile.
A parte (forse) una sola ed unica volta, con la morte del criminale O'Hanigan: costui era un pessimo soggetto, non  stento a crederlo. E sicuramente sarebbe finito appeso a gambe penzoloni. Questo però dopo un processo. Peccato però che al processo non ci potè arrivare.
MacLeod ha le sue giuste intuizioni: tanto giuste da suscitare le ire dei suoi mentori.
Tre poliziotti veterani sono morti, ed in modo orrendo.
Chi SA, preferisce fingere di indignarsi con il pivello di turno - ma assai intelligente - piuttosto che recitare il mea culpa e andare a fondo... magari anche per salvarsi la pelle.
I personaggi sono perfetti: equilibrati nella loro rappresentazione, verosimili.
Mi ha fatto morire l'archivista, innamorato dei suoi faldoni: sai quanti cancellieri conosco che si comportano con noi avvocati allo stesso modo?
Che debbo dirti, amico mio? Sarei felice di vedere le tue storie pubblicate, con tutta la paccottiglia stampata che da anni vedo nelle librerie.
E basta con i "salamelecchi", o poi vengo criticata (già successo): peccato però che io sia sincera, ecco. Non leggo libri da due giorni, una professione intellettuale la svolgo, per cui se un autore per me vale accantono la falsa modestia e dico che, forse un filino, io possa dire la mia.
Chi vuole intendere...
Un abbraccio.
Lou
(Recensione modificata il 22/10/2017 - 10:54 am)

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