Recensioni per
Sai cosa vuol dire perfettibile?
di Afaneia

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
06/09/19, ore 12:53

" Forse fu per questo che cominciò a studiare Mew."

ZAN ZAN ZAN ZAAAN!

Questa frase mi ha acceso una lampadina. Sono sicuro che l'intera storia, da questo momento, prenderà una piega diversa. Potrebbe essere l'inizio di una relazione del tutto diversa tra Emir e Mew e di conseguenza tra Emir e Rotwang; potrebbe voler significare che Mew finalmente si ribellerà, come Emir aspetta ma non come si aspetta; potrebbe voler dire che, se anche succedesse che Emir e Mew si separeranno, lui conserverà qualcosa di lei, lui che è un genetista.

Mi sto facendo un sacco di film e sequel, ma aspetterò pazientemente di leggere come evolverà la storia originale, che sarà sicuramente migliore di qualsiasi cosa possa inventarmi io. Dopotutto in questo capitolo, anche se è emerso poco come fossero eventi secondari e poco influenti (ed è giusto così), Emir è uscito di casa. Prima da Rotwang, poi da Portia, ma insieme a rendersi conto sempre di più della sua prigionia ha avuto occasione di uscire e adesso gli è stato anche raccomandato da Rotwang. Ha persino mandato il suo curriculum in giro. Potrebbe essere una chiave di svolta nel suo rapporto con Mew, che contribuirà a fargliela vedere sempre di più come un Pokémon, e un Pokémon unico al mondo, che come una vita protetta a costo di tanti sacrifici.

Solo una cosa chiedo a te, Afaneia: prenditi pure un anno per un capitolo, ma fa' che sia sempre eccezionale come sono stati gli altri. Non farti prendere dalla fretta, mai. EFP non è un sito trafficato e chi lo frequenta sa di aspettarsi tanto tempo tra un capitolo e l'altro. Questo ultimo brano apre la strada a una fase della storia potenzialmente molto più avvincente della prima, e non è per niente facile superare quello che hai già scritto. Oppure può portare a decisioni impulsive dei personaggi e degenerazione totale degli eventi, per cui in 3 capitoli finisce tutto male. Fa' che finisca nel primo modo, per favore. Usa tutto il tempo che ti serve e rendi la tua storia eccezionale come è stata finora! Non aver paura di fare tardi.


P.S.: Nel frattempo sto continuando anch'io Pokémon Index, con una nuova rubrica settimanale. Ti piacerà

Recensore Junior
31/08/19, ore 22:26

Non ho capito, chi sarebbe il finocchio succhiapalle?
Non so descriverti l’emozione che ho provato quando ho visto che avevi aggiornato la storia ormai un mesetto fa, e vorrei riaccoglierti da queste parti con un abbraccio forte per ricambiare il tuo nelle note iniziali. Non preoccuparti se si tratta di un capitolo dedicato semplicemente alla descrizione di una fase di passaggio e maturazione – da una parte, io sono ancora convinta che sia proprio questo a renderlo speciale, ma ne abbiamo già parlato altrove – sappi che da parte mia non avrei potuto chiedere di meglio che poter vedere di nuovo Emir e Rotwang insieme alla piccola Mew, anche nella più banale delle circostanze.
Come sempre adoro il modo in cui ti affacci con delicatezza a certi quadretti di vita quotidiana in cui non succede nulla di eclatante e che tuttavia nella sua nullità assume un’importanza che si rivela al lettore come una sorpresa leggera, che si schiude a poco a poco, negli istanti che si succedono lentamente uno dopo l’altro, nelle parole, nei gesti, nelle descrizioni più semplici: in Rotwang che la mattina esce a comprare il giornale, in Emir che ritrova la forza per rimettersi a studiare, in Mew che guarda i cartoni animati. Perché alla fine non c’è modo più efficace di mostrare il cambiamento di una persona se non attraverso il mutare della sua quotidianità.
È bellissimo vedere Emir e Rotwang iniziare ad aprirsi l’un l’altro su un piano più prettamente intimo, concedersi a vicenda pezzetti della loro propria quotidianità, mostrarsi più umani e vulnerabili. Ho amato la piccola parentesi sull’appartamento di quell’adorabile tedesco, la nota sugli abiti poco eleganti che ha dentro l’armadio. E infine ovviamente la decisione (che tanto decisione non è) di andare a vivere insieme nella villa, il modo in cui essa cambia nel momento in cui le nature di questi due uomini si incontrano. È rincuorante seguire i passi di Emir che riprende in mano la propria vita, prima grazie a Rotwang, al suo tramite con il mondo esterno, e poi da solo. Mi è piaciuta molto l’immagine dell’apertura della villa alla famiglia di Portia, vorrei pensare che in un certo senso rappresenti l’apertura di Emir stesso, il suo rivolgersi ad una nuova vita dopo la crisi esistenziale in seguito al rapimento di Mew, l’esilio dalla Silph e tutto quello che ne è conseguito. Perciò non posso fare a meno di apprezzare il significato simbolico che assume il riarredamento della casa, la collocazione ormai fissa di Rotwang in una sua stanza, in un suo posto nell’esistenza di Emir. (So che avevi il capitolo in stesura già da tanto, però il dettaglio della finestra mi ha troppo fatto pensare ad una certa scena di un certo film su un certo cavaliere di pietra… Devo proprio andare avanti?).
Ti devo confessare che in questo capitolo ho percepito molto l’eco della vita di coppia di Ivan e Max. Non lo dico per criticarti ovviamente (io poi sono la prima a scrivere sempre le stesse storie e sugli stessi personaggi), ma in questo Emir che riprende i suoi taccuini ho rivisto Max che dopo aver evocato Groudon e il grande sole rosso, dopo essersi chiuso per mesi interminabili nella casa di Ivan e nel proprio dolore, ritrova il coraggio di cercare un lavoro e di reinserirsi nella società. È un tipo di trasformazione che trovo davvero intima, realistica, e si addice pienamente al taglio che hai voluto dare a questa storia, in cui il mondo dei Pokémon è così simile al nostro e un po’ meno roseo rispetto a quello che ci viene mostrato ad esempio nell’anime o negli ultimi giochi. In generale noto che spesso hai un approccio piuttosto concreto verso il vissuto dei personaggi, nel senso che il più delle volte c’è un’aderenza al reale molto verosimile, anche in questi aspetti (lavoro, carriera, trasloco, rapporto con la società, vita famigliare, ecc), e mi convinco sempre di più di quanto il quotidiano sia uno dei generi in cui la tua scrittura sa davvero come brillare.
Come al solito non c’è un gesto che appare forzato, Rotwang e Emir si vengono incontro spontaneamente, sebbene ci siano ancora certi lati, certi pensieri che non si possono confessare – che ne sarà degli appunti su Mew?
Il finale è delizioso, dura appena poche righe e qualche linea di dialogo, ma nella sua sintesi trasmette tutto quello che ha bisogno di comunicare.
Per quanto riguarda l’inizio, invece, ti dico solo: per favore, la prossima volta non censurare.
A questo punto però non posso fare a meno di chiedermi che cosa stia facendo Valérien, se gli sia accaduto qualcosa nel frattempo. Ma no, probabilmente si sarà solo rintanato da qualche parte in un angolo ad alzare il ditino e mormorare Scusate! per tutta la durata del capitolo…
Stavolta, in effetti, se dovessi scegliere un pezzo che mi è piaciuto di più non ci sarebbe, perché l’ho amato dall’inizio alla fine.
Bentornata tesoro ❤️
Persej

P.S. Pardon, mangialumache.

Recensore Junior
04/08/19, ore 01:06

Louise allora, che dire che non ti abbia già detto quando ti ho betato il capitolo?!! Nonostante le tue preoccupazioni la narrazione scorre ed è piacevole vedere delle sene di relativa calma, dopo tutta l’agitazione e il caos degli scorsi capitoli. Adoro vedere i due gay ingenui essere così domestici e carucci, ma questo lo sapevo già prima di farmelo leggere😂. Anche il loro cambiamento è per caratterizzato e come al solito non ci sono buchi di trama!! La chiudo qui perché 1) quello che penso del capitolo lo sai bene 2) perché sono accanto a te che alterno la recensione al cantare a squarciagola. Ottimo lavoro cons!!!

Recensore Master
24/07/19, ore 22:53

Ciao, è un bel po' che non ci si sente 😊 la tua è davvero una grande forza di volontà se hai intenzione di riuscire ad arrivare alla fine di questa storia malgrado le difficoltà di questo periodo 😊

Non ho capito la parte di oak, in pratica emir si lamenta che il prof è praticamente un fossile che ancora guarda e declama la preistoria (senza offesa 😅😅)mentre invece emir sostiene che ci vorrebbe qualcosa di NUOVO, progresso, innovazione, giusto? Un buon compromesso sarebbe fare entrambe le cose, guardare a qualcosa di nuovo imparando e senza smettere di dimenticare dal vecchio, che poi dovrebbe essere alla base di ogni innovazione. Parlando di progresso, non credo che si possa dire che lui e rotwang ne abbiano fatti, direi piuttosto che sono stati sospesi in una sorta di compromesso fragile che non era destinato a durare a lungo, non fintanto che il problema mew non avesse trovato una soluzione. Anche con mew non si sono fatti molti progressi, ma accantonando per un istante le ragioni serie, emir sfonda una porta aperta, io sono anni che devo ancora riuscire a inquadrare mew 😂😂. Hai evoluto bene il rapporto tra i personaggi comunque 😊 anche se mi chiedo anche per rotwang cosa pensi 😅

Recensore Junior
03/05/19, ore 01:33
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Allora ho molte cose da dire quindi questa sarà una recensione molto lunga.
Nonostante sia da anni che non partecipo attivamente su efp, questa storia mi ha talmente colpito che volevo farti conoscere il mio parere.
Inizio col dirti che da quando vidi per la prima volta il film Mew contro Mewtwo all'età di 5 anni rimasi talmente colpita e affascinata dalla storia, tanto da raccontarla ad ogni parente/amico che incrociavo (e a rappresentarla anche nei miei disegni di bambina dell'asilo) chei vedere una fanfiction così ben scritta, che tratta della scoperta e dei tentativi dei clonare il Pokémon più potente di tutti, mi ha mandato in visibilio.
Parlando di personaggi iniziamo con il protagonista della storia: Emir.
Personalmente sono una grande fan dei personaggi ambigui ed lui mi sembra un ottimo esponente della categoria.
Dopo 10 lunghi capitoli, non sono ancora riuscita a capire appieno quello che muove Emir.
Mi spiego meglio: nei capitoli precedenti si evince come nè il potere, nè i soldi, nè il riconoscimento della sua genialità gli interessino davvero.
In realtà questa ultima cosa sembra essere sfatata dall'incontro con Giovanni, anche se credo che la gioia derivi dal che il capo del team Rocket sia una persona che rappresenta tutto ciò che suo padre disprezza.
Quindi a questo punto mi viene da pensare che tutto ciò che fa Emir, consciamente o meno, sia andare contro la morale e le idee paterne, le quali hanno privato il dottore di una madre e di una crescita serena.
Tuttavia lui stesso ritorna in quel passato che ha detto e tutt'ora dice di voler chiudere e non lo vediamo solo dalle grandi cose, ovvero i due viaggi a Lavandonia ma anche dalle cose piccole, il fatto che ancora oggi possiede una camicia viola.
A proposito di questa ambiguità, nemmeno il movente che lo ha portato a rapire Mew mi è chiaro.
Non credo sia solo perchè questo Pokémon, a differenza del prevedibile e artificiale Porygon, sia semplicemente più carino e intelligente, credo e spero che ci sia qualcosa di più che verrà spiegato successivamente.
Quindi nonostante l'ambiguità del personaggio, tutte i suoi fatti e le sue reazioni rimangono coerenti e non si è mai avuta una sua snaturazione o decontestualizzazione (e di questa cosa ti faccio i miei più vivi complimenti, poichè è molto facile, nel descrivere questo tipo di personaggi, stravolgerli o far compiere loro delle azioni completamente fuori della loro natura originale).
All'ambiguità di Emir, è contrapposta la schiettezza di Rotwang.
Lui è vero in qualsiasi cosa che fa: dagli insulti, alle, minacce alle proposte indicenti, all'affetto che prova per poche persone o Pokémon (una delle mie scene preferite è quando si scopre che il dottore passa le serata in compagnia di Mew a leggere).
Comunque voglio dirti che, nonostante Rotwang sia omosessuale, credo sia la mia anima gemella o per lo meno credo di essere una versione reale, meno geniale e sboccata del medico.
Entrambi operiamo in settori scientifico, entrambi non ci interessa di far amicizia con gli altri, entrambi diciamo quello che ci passa per la testa e entrambi siamo attratti da uomini di potere (poi se questi indossano un camice ancora meglio!).
Quindi ho deciso che, se non posso avere Rotwang, lo innalzerò a mio spirito guida.
Ovviamente ho adorato il rapporto tra i due e nonostante non sia una fan dello yaoi (non per omofobia, quanto perchè non riesco ad immedesimarmi appieno), ho trovato le scene "hot" anche se solo accennate perfettamente godibili; anzi non vedo l'ora di leggere qualcosa di più spinto.
Passiamo a Valerièn: nei primi capitoli provavo simpatia e pena per lui, lo vedevo come un ragazzo di talento che, nonostante tutto, non riusciva ad emergere (vedi la non citazione sulla scoperta di Mew).
Col proseguire della storia sono passata ad avere la stessa idea di Rotwang, ovvero che la parte del ragazzo timido era solo appunto una parte, e ora che ha il potere lo userò per prendersi ciò che crede sia suo di diritto e quindi credo che col proseguire della storia diventerà pure peggio.
Per quanto riguarda Portia e Vincent non ho molto da dire (in realtà al secondo capitolo ero convinta che quest'ultimo sarebbe diventato il cattivo della storia) mentre Dale, nonostante lo detesti, agisce da ciò che è: un uomo d'affari.
Per quanto riguarda la piccola Mew e sulle domande che Emir si pone riguardo al fatto che tutto ciò che succede, perfino le cose dolorose come la morte del suo compagno, la rendano felice e serena, io ho elaborato una mia teoria.
Credo che il Pokémon, in virtù della sua elevata intelligenza e credo anche della sua lunga vita (il fatto che geneticamente sembra essere l'antenato di tutti i Pokèmon e che sia vivo, mi fa supporre che sia al mondo da molto tempo) abbia capito che certi avvenimenti siano ineluttabili ed essere tristi ed angosciati è solo tempo rimosso alla felicità.
Mentre per quanto riguarda il suo approcciarsi fiducioso e gioioso nei confronti degli esseri umani, sia parte della sua natura stessa, così come l'irascibilità dei Gyarados.
Ovviamente, essendo Mew il mio Pokèmon preferito in quanto sia esteticamente carino, sia per il fatto di essere l'antenato di tutti i Pokémon, ho avuto gli occhi a cuore in tutte le scene che la vedono protagonista (voglio assolutamente sapere cosa è successo quella volta in cui ha bevuto il caffé).
Essendo studentessa di CTF (chimica e tecnologia farmaceutica) ho apprezzato i riferimenti farmacologici corretti: l'uso di bromazepam come ansiolitico e l'uso del termine emivita, mi hanno mandato in estasi.
Per quanto riguarda gli errori di ortografia, si vede che sono dettati dalla fretta e personalmente, essendo derivati da ciò, non mi danno particolarmente fastidio.
Concludo questa recensione facendoti ancora i complimenti, poichè sei riuscita a creare una storia che ritengo godibile anche per chi non conosce il mondo Pokémon, ma assolutamente eccezionale per chi è appassionato di questo, in particolare la vicenda legata ai tentativi di clonare il piccolo, anzi la piccola, bestiolina rosa e vorrei così tanto leggere il seguito che mi accontento pure di una bozza, un riassunto (in realtà il nuovo capitolo mi permetterebbe di inserire altre cose, per lo più sproloqui, che non voglio aggiungere in questa recensione già incredibilmente lunga).
Ancora complimenti e grazie per avere scritto una storia così bella.
A presto,

Poison Rain
(Recensione modificata il 03/05/2019 - 01:35 am)

Nuovo recensore
30/10/18, ore 22:51
Cap. 10:

Confiteor quia peccavi nimis omissione. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa (Confesso che ho molto peccato d'omissione. Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa). Ho letto il capitolo precedente senza commentarlo, senza darti la soddisfazione di dire "Sono riuscita a regalare un'ora di felicità anche a lui"; ma mi faccio perdonare qui, perché questo è uno dei capitoli meglio riusciti dell'intera fiction finora. Ogni singola scena mi ha fatto emozionare. L'inizio con Rotwang in camera da letto è uscito benissimo, realistico e sorprendente, e quando Emir ha detto a Mew di "non immischiarsi nelle cose da adulti" sono scoppiato a ridere!
Ho trovato commovente, poi, Growlithe in casa di Mr. Fuji. Un Pokémon comune, che compare all'improvviso nella storia e che forse non verrà citato mai più, ma con una personalità e una storia alle spalle. È un cagnolino e si ricorda ancora del figlio del padrone di casa, visto di rado e da piccolo, con quell'affezione spontanea che solo i cuccioli possono avere. E allo stesso modo anche lui è un ricordo per Emir, è un simbolo vivente dell'ostinazione di suo padre, contro la quale si è dato per vinto fin da subito non provando nemmeno a chiedere Growlithe come animale domestico. È un segno permanente di un'austerità imposta dall'alto a cui aveva finito per abituarsi, fino a che non ha cercato di respingerla personalmente da quando sua madre è scappata. La presenza di Growlithe e l'assenza della madre sono il risultato del fanatismo che ha sempre odiato, contro il quale finalmente ha urlato in faccia le sue ragioni e la sua vittoria, distruggendo il cuore di un vecchio e una tazza di tè.
Questo è uno di quei pezzi d'arte davanti ai quali mi convinco di non saper fare niente. Io non riuscirei a scrivere questo capitolo. Io non so essere così bello, potente, reale. Se si togliessero i Pokémon da questa storia (il che non sarebbe neanche uno stravolgimento così grave) la si potrebbe pubblicare come libro di narrativa. E venderebbe. Perché è arte. Tu sei bravissima, Afaneia, e io non vedo l'ora di finire di leggere l'ultimo capitolo di questa storia ma imploro nello stesso tempo che non finisca mai. Grazie di lasciarmi leggere tutto questo.





(Mo' non ti esaltare però, che più scrivi bene e più hai la responsabilità di continuare a farlo. Altrimenti che sei brava a fare?)

Recensore Junior
30/09/18, ore 15:17
Cap. 10:

A costo di risultare volgare, prima di partire con la recensione vorrei riassumerti la mia reazione alla prima parte di questo capitolo così, cioè con un continuo alternarsi di Ah (proprio come quelli di Emir) e di Me cojoni ad ogni riga letta. Per non dimenticare il meraviglioso “No, aspetta. Cos’è che ha appena fatto?” che mi è sfuggito sul finale, due volte l’ho riletto e due volte sono arrossita. Ecco, spero di aver reso l’idea.
Buon pomeriggio, cara! Non perdiamoci in altre chiacchiere e andiamo a vedere il resto!
Allora, che dire, non posso fare a meno di invidiare la naturalezza con cui Rotwang si approccia a questi argomenti come se nulla fosse fino anche a non sentire il bisogno lì per lì di affrontare il discorso, ed io penso che dopo una notte di passione così improvvisa e inaspettata avrei avuto esattamente le stesse reazioni di Emir. Poi insomma, ammettiamolo, quanto è bello lui mentre si aggira per la stanza a cercare la camicia viola? Certamente sarà stato uno dei suoi soliti gesti di sfida maliziosi da lanciare a tutto e a tutti per rimarcare le sue vittorie, ma io sono convinta che sotto sotto, al di là di quelle parole e dei sorrisi da arrogante, avere una parte di Emir che gli rimanesse addosso fosse qualcosa che desiderasse anche lui più semplicemente per compiacere sé stesso. Perché in fin dei conti Rotwang è un patato, ma su questo ci vorrei tornare dopo.
...Anche se, cavolo, l’ho sentita benissimo io da Kanto a quaggiù la frustrazione repressa di Valérien quando l’altra volta se ne era uscito con quel “Tu non sei nemmeno omosessuale”, che non voleva affatto essere un’insinuazione o cosa, ma soltanto l’espressione più tangibile della sua delusione nello scoprire che forse in quelle notti passate a dormire insieme in albergo durante i congressi si sarebbe potuto combinare qualcosa o che Emir in qualche caso avrebbe potuto ricambiare i suoi sentimenti. E nonostante questo, c’è stato bisogno che arrivasse Rotwang a farlo notare? Dottor Fuji, si svegli! Ma anche così, spezziamo una lancia a suo favore, e diciamo che sarà ancora un po’ tramortito dagli orgasmi per riuscire a concentrarsi su questi ragionamenti. Per stavolta è giustificato.
La scena di Mew l’ho trovata veramente adorabile e, non so perché, ma ho pensato che sarebbe stato bellissimo vederla animata, con Emir che alza le braccia per attirarla a sé o che le toglie via la tazza di caffè dalle zampe mentre le parla, e lei che per tutto il tempo esamina ogni cosa con i suoi occhioni curiosi, ed esita nel sentire che il corpo di lui emana un odore diverso dal solito (e che conosce molto bene... Quanto l’ha giudicato male quando è venuta allo scoperto?). Secondo me si presterebbe moltissimo, ci sarebbero così tante espressioni ed emozioni su cui soffermarsi! Insomma, è stata una parte davvero dolce e tranquilla, mi verrebbe da dire di riflessione, e ho anche apprezzato come per una volta Mew non si sia mostrata estremamente entusiasta come al solito, sebbene il motivo per cui fosse risentita fosse pur sempre che non fossero andati a giocare lì con lei quella notte. E poi, in tutta questa delicatezza, il colpo di grazia.
Quanto mi ha fatto pena questo Valérien così miserabile? Ho il timore che sia invischiato in certe cose troppo più grandi di lui, e sebbene continui a mostrarsi terribilmente meschino, non posso fare a meno di preoccuparmi ancora una volta per il suo carattere fragile. Così minuscolo, sull’orlo delle lacrime, che si aggrappa disperatamente al fatto che Fuji l’abbia aggredito per cercare di avere salva la pelle e tuttavia viscidamente arroccato nella sicurezza del potere che gli dà la propria posizione... Chissà che succederà adesso?
Poi, la scena del molo prima della partenza. Quando dicevo che Rotwang è un patato era proprio questo quello a cui mi stavo riferendo. Perché potrà pure essere grande, grosso e scorbutico, un po’ pervertito e con qualche mania di possesso, però poi sa anche essere premuroso in quel suo modo un po’ scostante e disinteressato. Non so se al momento la si possa definire una relazione vera e propria, ma quello tra lui e Fuji è un tipo di rapporto che non mi dispiacerebbe avere, sincero e spontaneo com’è, per quanto di convenienza. La frecciatina che Emir lancia alla fine di questa sequenza penso che ne racchiuda bene tutto il senso.
Angosciante il ritorno a casa, e perdonami, ma quando è apparso quel Growlithe, il binomio Growlithe–Lavandonia mi ha fatto ricordare di Arcanine e ho avuto un tuffo al cuore. Ma la cosa meravigliosa di questa parte è stata il confronto tra Emir e suo padre, nel quale mi sono ritrovata molto, ed è stato veramente umano. Mi ha commosso vedere questo Signor Fuji ormai vecchio – è ormai solamente un vecchio – arroccato ai suoi ideali e però nello stesso momento così disilluso e rassegnato, che non ha modo e nemmeno l’intenzione di ribattere a suo figlio, poiché non ce n’è bisogno, non è più necessario lottare. E invece la rabbia di Emir che sfoga tutta la sua vendetta in questo modo così violento e disperato, che non ha aspettato altro che questo per anni, e che tuttavia si ritrova vincitore ma senza gloria né appagamento... Mi sono rispecchiata in lui in una maniera incredibile.
Penso che sia questa, sia la scena del molo siano le mie preferite di questo capitolo, e probabilmente rimarranno tra le mie preferite in generale. Poi, ecco, confesso che dopo questo scontro tra padre e figlio, mi aspettavo una chiusura un po’ lenta o comunque non troppo vivace – ...invece ho finito per arrossire per la terza volta! Pentiti! ♥
Carissima, credo di aver detto più o meno tutto quello che avevo in mente! Non ho altro da aggiungere, per cui non mi resta che farti i miei complimenti come al solito e di mandarti un bacio in attesa del prossimo capitolo.
A prestissimo,
Persej

Recensore Master
24/09/18, ore 09:10
Cap. 10:

una relazione di convenienza, direi, che però tutto sommato non dispiace per davvero a nessuno dei due mettere in atto ;-). Qualche sospetto in merito a Valerien sul piano non esattamente professionale, l'ho avuto anche io, ma sarebbe davvero il colmo se diventasse questo il vero motivo per cui deciderà di portare avanti questa causa invece che il motivo principe ( o meglio, principessa ;-) ). Non c'è da sorprendersi che Emir non provi alcuna gioia nel "vendicarsi" di suo padre: è il brutto di conservare per anni e anni parole, tesserci sopra ogni scenario possibile; la realtà non sarà mai come si aveva "programmato". E suo padre è un vecchio stanco, anche rinfacciandogli i suoi sbagli, ormai non ha più le forze per lottare.

Recensore Junior
23/09/18, ore 14:56
Cap. 10:

Allora cons, siccome ho tanto da dire sarò sistematica. 
Intanto grazie per la nota, lo sai che mi fa piacere betarti le storie, questa in particolare modo perché così la posso leggere prima🤗
Ora, il capitolo: la prima parte è conigliamente sublime🐰; Rotwang è adorabile e non so perché ma mi sembra di essere sua amica da più di dieci anni😝 e adoro come il loro rapporto è come si sta sviluppando! Lo sai che ho un debole assoluto per le coppie che bisticciano tra loro e quel loro punzecchiarsi come una vecchia coppia di sposini è adorabile. Hanno la giusta carica sessuale. La scena della camicia😍😍
la scena con Mew mi ha spanciata, mi sono troppo rivista con i miei gatti e l’imbarazzo di Emir è tenerissimo. 
Avrei volentieri aiutato a strozzare il “finocchio succhiapalle” ( mi sono innamorata di quella definizione)
che è così viscido e patetico da farmi salire la nausea. Trovo fantastica la complicità involontaria tra Emir e Rotwang che senza neanche accorgersene sono incredibilmente coordinati.
La scena con il padre è stata bellissima a tal punto da strapparmi anche le lacrimucce. Si sentiva davvero la rabbia di Emir e lo sconforto del padre. Mi aspettavo qualcosa di diverso quando ho letto chche andava dal padre, qualcosa di più sterile, e quindi sono rimasta piacevolmente sorpresa quando ho letto lo scambio. 
E poi il finale!!🐰🐰🐰!! Emir ch implorava mi piaceva come idea ma Rotwang? Rotwang che si sottomette è un’immagine che ADORO!!! Non vedo l’ora di leggere il resto, cons, perché davvero è crudele finire il capitolo così!
e ora la mia frase preferita in assoluto “ non sono il solo che ti avrebbe scopato tanto volentieri sulla tua scrivania quando eri direttore, anche se sono certo che Lestournelle avesse aspirazioni un po’ più passive delle mie”. Questa frase vince su tutto, soprattutto dopo la fine del capitolo. 
Dopo questa recensione kilometrica, ti lascio con un incoraggiante: ora falli conigliare 🐰🐰 come Dio comanda!!” 
(Recensione modificata il 23/09/2018 - 02:58 pm)

Recensore Junior
24/08/18, ore 16:54
Cap. 9:

Rotwang usa Panciotto. È superefficace!
Buon pomeriggio, carissima! Oggi non so proprio da dove devo cominciare...
Per rispondere alla domanda che hai fatto all’inizio, per me non c’è davvero differenza tra un capitolo più breve o più lungo (anche perché sai bene che pure io a volte arrivo a certe lunghezze assurde con i capitoli...), anzi forse da una parte preferisco quelli lunghi perché c’è tanto da leggere e anche se ad un certo punto mi fermo mi fa piacere stare con il pensiero che ho ancora altro da scoprire e che potrò farlo in un momento più tranquillo. Quindi per me fa lo stesso nel caso in cui in futuro volessi tagliare i prossimi capitoli o pubblicarli per intero. Personalmente ti direi di vedere prima da te quello che ti risulta più comodo, capire come cambia il ritmo della narrazione tagliando ad un certo punto e quindi decidere se fa un più bell’effetto o meno a seconda di quello che vuoi trasmettere. Per quanto riguarda la stanchezza del lettore non saprei dirti, però ti assicuro che se una cosa piace uno la legge volentieri anche dovesse spenderci un po’ più di tempo!
Adesso passiamo al capitolo vero e proprio. Inizierò esternando un po’ della mia frustrazione: ah, Valérien! Ora sono confusa, tra me e me ho fatto alcune considerazioni sul suo cambio di comportamento in questa parte, ma non so se fidarmi molto del mio intuito (anche perché alla fine di questo capitolo temendo un’imboscata di Team Rocket ho toppato in maniera potentissima, ma in questo caso è stato decisamente un bene: in realtà i miei pensieri hanno vagato dall’una all’altra opzione per tutto il tempo, tuttavia il taglio che stava prendendo la faccenda mi aveva fatto supporre il peggio). Comunque, non sono più tanto sicura se immedesimarmi ancora in lui.
Ho letteralmente adorato ogni momento di confronto tra Emir e Rotwang nella costruzione della loro copertura “come coi Vangeli Sinottici”, perché nonostante magari Fuji stesse passando dei momenti di debolezza e non fosse del tutto cosciente delle proprie azioni mi sono sembrati entrambi coerenti con il loro carattere. È vero che in questo frangente magari si comportano in maniera un po’ meno aggressiva – ma neanche tanto – rispetto al solito, però trovo che sia sinceramente comprensibile ora che sono complici a pieno titolo e che più volte si sono ritrovati a sostenersi l’uno contro l’altro (mi verrebbe in mente per esempio il momento in cui restano in silenzio sulla soglia della porta prima di separarsi nel capitolo precedente).
Poi, beh, a costo di perdere la mia dignità: ma quanto era bello quel panciotto? Ti assicuro che appena ho letto quella parte il mio unico pensiero è stato “Nooo, oddio, ma lui indossa il panciotto! Quanto stile potrà mai avere quest’uomo!” ed è stato meraviglioso e allo stesso tempo sorprendente scoprire appena un paio di parole dopo che Fuji stava pensando esattamente la stessa cosa. Insomma, per quanto minima fosse quella digressione è stata veramente apprezzata ed è diventata immediatamente (dalla prima volta in cui è stata nominata la parola “panciotto”) una delle mie parti preferite di questo capitolo. Penso proprio di avere un debole parecchio evidente per questo genere di cose (e tu l’hai capito perfettamente ahahahah ♥)
Un’altra scena che mi è piaciuta tantissimo è stata il confronto a tre verso il finale. Qui si vede davvero come Emir, nonostante tutto quello che sta succedendo e le sue insicurezze, si riveli in realtà essere pur sempre lo stesso uomo orgoglioso che avevamo conosciuto all’inizio nella maniera glaciale in cui risponde a Valérien, con i suoi soliti difetti ambigui e per nulla perfetti. Tra l’altro, c’è una cosa su Rotwang in questa stessa parte che ti vorrei assolutamente dire, ma penso che lo farò più tardi in privato. Adesso sono proprio curiosa di scoprire come evolverà la faccenda dopo quello che si sono rinfacciati questi tre.
In ultimo, poi, non posso fare a meno di apprezzare come, in mezzo alla velocità e al cambiamento degli eventi, ci sia sempre spazio per le considerazioni di Fuji, i timori quasi ossessivi sulla natura di Mew e sulla sua felicità, gli spettri della Silph, il rapporto conflittuale con il padre, cose che magari non sono del tutto protagoniste di questo capitolo e che però riaffiorano ugualmente nei suoi pensieri. Ecco, so che detto da me come al solito non sarà chissà che cosa, però mi sorprende quanto ogni volta tu riesca a caratterizzare questi personaggi in modo così umano. Come sempre, ti devo fare i miei complimenti!
Prima di chiudere, ti volevo segnalare che nel testo ho trovato qualche errore di battitura tra cui anche una chiusura di virgolette fuori dal discorso diretto e un’andata a capo subito dopo il blocco di Valérien ed Emir: immagino che soprattutto con un capitolo più lungo sia difficile starci dietro nella fase di trascrizione, ma questo nulla toglie al senso di quello che hai scritto.
Cara Afaneia, credo di non avere altro da aggiungere e ho paura che anch’io oggi mi sono dilungata un po’ più del solito! Come sempre non mi resta che mandarti un abbraccio forte forte e aspettare con pazienza tuoi prossimi sviluppi!
(Ah, e se non ho commentato il finale è perché si commenta da solo – in maniera positiva, ovviamente!)
Mille baci,
Persej

Recensore Junior
24/08/18, ore 02:14
Cap. 9:

Eccomi cons, ho finito! Anzi, mi sono messa in pari! Tu lo sai che io di Pokémon non ci capisco nulla e ogni volta che nomini unonlo devo andare a cercare su google, ma anche stavolta, come è successo per altre storie, non ho bisogno di conoscere l’universo Pokémon per riconoscere che quadra storia spacca! L’ho letta d’un fiato, senza riuscire a fermarmi perché è, senza ombra di dubbio eccezionale ( e lo sai che non sono per le smancerie). I personaggi sono caratterizzate ad arte, con mille sfaccettature e sfumature da non annoiarti mai. Come ti dicevo Rotwang è quello che preferisco, ma lo sai che è solo perché adoro i personaggi così! Le motivazioni e i sentimenti dei due protagonisti sono chiare e non è difficile mettersi nei loro panni e capire perché abbiamo fatto la scelta che hanno fatto. L’assoluto realismo deinpersonaggi è quello che rende la storia per niente noiosa, perché ti porta a voler vedere se agiranno come pensi agiresti tu al loro posto. Non so se ha molto senso quello che scrivo, è piuttosto tardi è un sonno che vado a pezzi, ma ci tenevo a lasciarti una recensione generale sulla storia (i casi specifici te li commento su whatsapp). Ultima cosa ma non meno importante: lo sai che li shippo. Li shippavo prima ancora di leggere la storia, tramite gli spezzoncini in anteprima e quindi ti dico: finalmente li fai CONIGLIARE!!!

Recensore Master
23/08/18, ore 16:38
Cap. 9:

Fa un po' paura il cambiamento di valetiene, ma sono d'accordo con il dottore riguardo la causa scatenante. C'è di buono, diciamo, che in merito alla loro "copertura" non saranno costretti a fingere 😉
(Recensione modificata il 23/08/2018 - 05:03 pm)

Nuovo recensore
22/08/18, ore 20:15

Ho letto il capitolo più o meno quando è stato pubblicato, giorno più giorno meno, ma commento solo ora. Meglio tardi che mai, va'.
La storia finalmente va avanti e mi fa piacere: i capitoli precedenti sono stati intensi e hanno guidato l'azione in modo fedele e razionale. C'è una ragione dietro ogni scelta, ogni avvenimento e hai saputo raccontarlo in maniera esemplare. Però il passato è passato, ora bisogna tornare nel tempo presente. Paradossalmente questo capitolo, che segue all'adrenalina di quattro capitoli flashback, sembra statico al loro confronto, visto che si svolge tutto dentro casa di Emir e lascia largo spazio alle descrizioni. Questo non è un male, anzi lascia sia Emir e Rotwang sia ai lettori il tempo di riprendere fiato e fare il punto della situazione. Sono sempre più impaziente, però, di vedere Mew all'azione, mi suona strano che si senta a proprio agio nascosto in uno stanzino sotterraneo come fosse ancora nella foresta pluviale. Sembra che nemmeno si renda conto di cosa succeda, anche se sono sicurissimo che capisce tutto e prima o poi dimostrerà di avere anche lui un libero arbitrio.
Apretto con trepidazione in prossimo capitolo. Buon lavoro ^^

BlazePower

Recensore Junior
01/08/18, ore 13:57

Oh, ecco, adesso voglio proprio vedere se in LGPE saranno all’altezza di rendere la Villa Pokémon così come hai fatto tu...
Buongiorno, mia cara! Come stai?
So che probabilmente sarà un po’ prevedibile detto da me, ma ho adorato questo ritorno agli eventi correnti, forse perché dopo tutti i bei flashback non vedevo l’ora di scoprire come si sarebbero sviluppate le cose nel presente! È stato così interessante vedere volta per volta l’evolversi del rapporto tra Emir e Rotwang e come insieme si sono organizzati per sferrare il colpo, perciò non poteva che farmi piacere tornare a leggere le parole del dottore con cui ci eravamo lasciati al capitolo tre.
Forse mi dilungherò un po’, ma a proposito di questo ci tenevo a spendere qualche parola su Fuji e Lotwang hakase (per dirlo con la signora delle pulizie). Il loro confronto iniziale è splendido, mi sono piaciuti tanto sia l’uno, stanco allo sfinimento, che si stupisce difronte alla sincerità con cui adesso si ritrova a parlare, sia l’altro, terribilmente ansioso e pallido, che stritola i guanti nelle mani e lancia improperi e insulti senza sapersi calmare. Mi ha colpito molto soprattutto il modo in cui Rotwang accende le luci per guardarlo in faccia e Emir che di conseguenza invece si alza e le spenge una per volta per nascondersi. Penso sia uno dei miei punti preferiti di questo capitolo, così come quando si addentrano nelle stanze buie e Rotwang deve necessariamente affidarsi a lui per trovare la strada, che ormai sono complici e hanno per forza bisogno di confidare l’uno nell’altro – e, commento scemo, temo però che l’uscita sarcastica sul sotterraneo sarebbe scappata pure a me... Tuttavia, tornando serie, è interessante come in realtà il loro rapporto sussista esclusivamente in funzione di Mew e nient’altro al momento, nel senso che oltre a lei e alle indagini non c’è nulla di cui sentano effettivamente bisogno di parlare: nonostante questo, lo trovo comunque particolarmente intimo, soprattutto per esempio quando la sera stessa alla fine della giornata assurda che hanno passato entrambi esitano stanchi tutt’e due sulla porta di casa prima di salutarsi. Mi sembra un tipo di relazionarsi molto particolare, soprattutto considerando che fino ad adesso non hanno fatto altro che odiarsi e rimbeccarsi a vicenda. Ma non vuol dire che sia fuori luogo, anzi, lo trovo perfettamente coerente con gli sviluppi che abbiamo visto nei capitoli precedenti e con lo stato d’animo in cui si trovano attualmente. Mi piace questo modo di evolversi delle relazioni. Non c’è niente di forzato. Quindi ovviamente anche oggi non posso fare a meno di esprimere il mio amore per Rotwang (e ora mi sto chiedendo se piuttosto che per il mio Beata Portia! sia meglio che per sicurezza opti per il sempre e comunque valido in qualunque caso Beata Mew!, perché non so se è la prima volta in cui viene detto o se sono io che me ne sono dimenticata, ma non ricordavo che fosse sposata e avesse dei figli e questo potrebbe avere delle ripercussioni su ciò che avevo ipotizzato tra me e me... Aspetterò altri dettagli prima di decidermi): Rotwang, ich liebe dich.
Passando invece alla Villa Pokémon, penso di aver avuto per tutto il tempo gli occhi a forma di cuore ogni volta che se ne parlava. Già sai perfettamente che amo questo genere di cose perché te l’avrò detto troppe volte più o meno in tutte le storie, il fatto è che riesci a trasmettere lo stesso senso di mistero e tetraggine che percepivo io le prime volte in cui mi capitava di esplorare questo posto al punto che mi sembra di ritornare bambina davanti al mio Pokémon Rosso Fuoco – tra l’altro la Villa era uno dei miei luoghi preferiti in assoluto! Ho apprezzato molto le considerazioni di Emir sul suo attaccamento ad essa semplicemente per il fatto di non essere Lavandonia e di rappresentare il suo primo vero atto di indipendenza nei confronti del padre, ottenuto grazie alle sue capacità e alla sua intelligenza.
Però... Adesso tocca arrivare al punto dolente.
Valérien. Io l’ho sempre detto che è uno scricciolo e che il compito che gli stavano per assegnare sarebbe stato troppo grande per lui. Purtroppo non sono riuscita a dirtelo prima, ma il momento in cui lui ed Emir restano ad osservare Mew dall’altra parte del vetro è stato il mio punto preferito del capitolo scorso. Mi era piaciuto molto questo suo rivolgersi a Fuji in maniera bambinesca e ingenua, con quei bei sorrisoni da ragazzino. Adesso ho un po’ paura per lui, perché mi rendo conto che purtroppo avendo un carattere debole sia facilmente manipolabile, soprattutto ora che si trova a svolgere questa carica così importante –  perché certo, con una donna con la testa sulle spalle come Portia per la Silph non sarebbe stato altrettanto semplice, perciò capisco cosa abbia portato alla sua scelta, oltre alla scoperta (non riconosciutagli) di M1. Che succederà adesso? Aspetterò impaziente il prossimo capitolo!
Cara, adesso devo scappare, ma penso di aver detto tutto e forse anche un po’ di più di quello che volevo dire! Continua così, io in ogni caso sai che sono sempre qui a fare il tifo per te (però ti supplico, non fare troppo male a Valérien)!
Mille baci e a prestissimo!
Persej

Recensore Master
06/07/18, ore 18:32
Cap. 2:

Ciao!
Visto che hai vinto un’altra recensione nel gioco OIOI del Giardino di EFP, ne ho approfittato per continuare la lettura di questa storia; lo avrei fatto ugualmente, come già avevo detto nella precedente recensione, ma chissà quando, visto che non ho mai molto tempo a disposizione, in questi ultimi tempi: diciamo, quindi, che ho colto l’occasione al balzo per proseguire!
Prima di tutto, un plauso per la ricostruzione straordinaria del clima equatoriale, l’umidità ed il caldo della foresta, con tutti gli odori che ne emanano, sono resi davvero benissimo; ed il tutto sembra essere una perfetta estensione dell’umore dei protagonisti, oppressi dalla calura e dalla consapevolezza di aver trovato e perso, senza poter fare nulla, una creatura eccezionale come Mew. Oltre a questo, la naturalezza con cui i pokemon fanno parte del nostro mondo rende il tutto molto suggestivo.
A questo proposito, complimenti anche per come hai trasformato quella riga che leggiamo all’interno della casa bruciata dell’Isola Cannella - «abbiamo trovato un nuovo pokemon nella giungla» - in una storia lunga e dettagliata, con personaggi caratterizzati alla perfezione, ognuno con i propri pensieri e le proprie paure - oltre che con molti segreti, almeno per quanto riguarda il dottor Rotwang, o questo sembra di capire. Anche la presenza dominante della Silph si avverta tantissimo, opprimente come un dittatore pronto a colpire chiunque abbia osato ribellarsi, o anche solo non sottomettersi completamente, agli ordini ricevuti.
Ammetto che più procedo nella lettura e più mi sembra di essere alle prese con la versione pokemon di Jurassic Park: i fossili, l’ingegneria genetica, il riportare in vita esseri estinti da milioni di anni, il colosso multinazionale… e proprio per questo la storia mi piace davvero tantissimo!
Inoltre, amo le storie d’avventura e questa ne ha davvero tutte le caratteristiche, con neppure un dettaglio trascurato, quindi ben venga. Oltretutto, è tutto scritto benissimo, senza errori - ho solo notato, in punto, la dimenticanza della parola “foresta”, o almeno mi sembra - quindi leggere è doppiamente un piacere. Proseguirò ancora con la lettura, senza bisogno di essere spronato a farlo dai giochi del gruppo.
Complimenti e a presto!