Recensioni per
Il mistero del Nemo
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/08/19, ore 23:48

Ciao, carissimo.

E anche stanotte non si dorme!

Dunque, da quello che ho capito questa storia si svolge a New York. Tre Urbex hanno intenzione di esplorare luoghi occulti, e quale posto migliore di uno speakeasy abbandonato?

Uno dei tre sopravvive, gli altri due sono morti, carbonizzati, e non si capisce bene come. Lui da come unica spiegazione che i morti hanno costretto i suoi amici a darsi fuoco.

Con un inizio di trama così, non puó che essere un bell'horror.

Intanto abbiamo come due protagonisti questa coppia (letteralmente?) di detective, Bud e Penn. Saró sincera, sembrano usciti da un telefilm, ma è per questo che ci stanno una meraviglia. Contribuiscono a rendere l'atmosfera giusta. (quindi Bud è un veterano dell'Iraq? Insomma, amico del Whisky quanto Eldrest con il Gin Tonic. Gli mancano solo il blasone e l'atteggiamento da gentleman.)

Qui l'horror si mescola all'introspettivo, e devo dire che ho molto apprezzato la finestra sui pensieri del veterano.

Da grande amante della Storia, poi, non poteva che piacermi tutta la faccenda del proibizionismo e dei gangster. In più la citazione in latino e il nome Nerone sono perfetti.

Alla fine anche Penn sta per cadere nella trappola tesagli dai fantasmi, si salva last minute grazie a Bud e al pentacolo.

Ti ho già parlato della famosa sensazione che mi invade quando leggo qualcosa di ben scritto, giusto? Beh, tutta la scena dei fantasmi e del salone anni '20 era perfetta.

La fine è aperta. Il male non è stato estirpato da quel luogo, i fantasmi ci sono ancora, e fanno altre vittime. Direi un' ottima scelta.

Alla prossima, carissimo! ^^

Recensore Master
07/05/19, ore 18:03

Recensione premio del contest Coincidenze perdute, appuntamenti mancati, scelte difficili: Sliding Doors Contest indetto da missredlights e Shilyss sul forum di EFP.

Meno male che ho letto la storia di giorno, perché se no sarei morta, davvero. Mi hai messo addosso una tale angoscia e ansia che davvero poche volte ho provato. Il tutto scritto nei minimi particolari, tanto da immergermi completamente. Mi sono ritrovata a essere Andrew, i due poliziotti, perfino la ragazza alla fine. Se il tuo scopo era di incutere terrore ci sei riuscito davvero XD. Se stasera vedrò qualcuno allo specchio ti verrò a cercare XD
La storia poi è originale fino all'inverosimile. Hai fatto uno splendido lavoro di introspezione qui.
I miei complimenti.
A presto
Missredlights

Recensore Veterano
17/03/19, ore 16:29

Recensione premio per il contest ‘ In viaggio’

Ciao Old ^^
Mi scuso per il ritardo con cui passo a lasciare le recensioni ma ora, finalmente, ci sono.
Ammetto che, in questi giorni, mi sono fatta un bel giro sul tuo profilo e ho letto parecchie storie. La mia attenzione è stata attirata in modo particolare proprio da questa, ed è strano perché soltitamente evito il genere Horror. Due sono stati gli elementi che mi hanno convinta: il nome Nemo nel titolo ( che più che rimandarmi al pesce del film animato mi ha ricordato uno dei più bei libri che io abbia letto che è Ventimila leghe sotto i mari ) e l’introduzione in cui si parla di un ristorante abbandonato. Nel paese in cui d’estate 
sono solita andare in vacanza, poco distante dal campeggio, c’è un locale ormai abbandonato e che ha ora un aspetto piuttosto spettrale. Io lo ricordo quando era pieno di vita e ogni volta che vi passo davanti a vederlo così mi vengono letteralmente i brividi. Questo piccolo aneddoto è giusto per farti capire meglio il motivo per cui mi sono divorata questa tua storia.
Il fatto che questi ragazzi vogliano inizialmente  esplorare questo luogo ormai alla deriva per essere i primi ad avere delle foto da caricare su internet mi è sembrato tutto molto realistico. Non è strano vedere i giovani di oggi imbarcarsi in imprese simili per ottenere visibilità.
Mi è piaciuta molto l’atmosfera che sei riuscito a creare. C’è la giusta tensione, l’adrenalina che cresce mano a mano che si va avanti nella lettura, c’è quella dose di mistero che ti fa restare incollata allo schermo senza mai staccare gli occhi.
Un altro fattore apprezzatissimo è la caratterizzazione che hai dato ai personaggi in particolar modo di Bud e Pennington. 
Mi sono piaciuti i loro modi opposti di approcciarsi, sia al lavoro che alla vita in generale, eppure nonostante le battute, i rimproveri e i battibecchi si spalleggiano e aiutano uno con l’altro. 
E si trovano a dover affrontare un caso davvero particolare, in cui se dapprima possono sembrare scettici poi ne finiscono coinvolti tanto da rischiare quasi la vita. 
E il finale poi, che fa trattenere il fiato perché è come se tutto ricominciasse dal principio.
Non è facile gestire una storia di questo tipo e ti faccio quindi i miei complimenti per avermi fatto apprezzare un genere a me molto lontano ma che, grazie a te, ora trovo sicuramente più nelle mie corde.
All prossima
Emy

Nuovo recensore
12/03/19, ore 01:08

WOW.

Non ho altre parole per descrivere questo scritto se non con “WOW”.
Amo il genere Horror con tutta me stessa e, a mio modesto parere, questa One-shot gli rende onore: è ricca di mistero, ti mette i brividi, le descrizioni sono accurate e ben fatte, così come la caratterizzazione dei personaggi, la quale è assolutamente impeccabile.
Hai fatto scontrare due personalità molto forti – quelle dei poliziotti – catapultandole in una situazione estrema e gestita con estrema maestria.
Ho adorato anche i personaggi secondari, in particolare Ozzy e, ad essere onesta, fino alla fine ho creduto seriamente che c'entrasse qualcosa in tutta questa storia, che sapesse più di quanto abbia confidato e che fosse addirittura un complice.
Davvero, sono senza parole e ti chiedo scusa per questa recensione decisamente “meh”, tra un po' crollo a causa del sonno, ma ci tenevo a farti i miei complimenti per questo scritto che mi ha tenuto compagnia questa notte.
Complimenti ancora e alla prossima!

Harriet;

Recensore Veterano
29/12/18, ore 22:38

Il guaio non è parlare con i morti, il guaio è quando i morti ti rispondono.
Certo che non beve il detective, non beve acqua! Stile Jack Torrence, proprio ^.^
Ah, il buon vecchio pentacolo salvavita! Occhio a non rovesciarlo!

Molto interessante questo scorcio sul passato di Bud. Certo non beve per divertimento, poveretto. Peccato che i brutti pensieri sappiano nuotare.
Il racconto si fa sempre più inquietante, ma se sono sopravvissuta al tuo demone dell'abbazia sopravviverò anche a questi... qualunque cosa siano.

Ma il Nemo è costruito su un cimitero indiano, per caso? Scherzi a parte, mi sta prendendo tantissimo.
Continuo a pensare all' incendio del Punto Nero di "It", è stupendo!
La citazione a Nerone è magistrale e la frase in Latino è da incidere su una lastra di marmo stile epigrafe.
Anzi no, prima di evocare i morti.

Povero Bud!

Bella la scena del ballo, mi ricorda ancora Shining.

Ovviamente arrivano i tre ragazzini sprovveduti e il ciclo ricomincia.

Deliri a parte, il racconto mi è piaciuto davvero molto: i personaggi sono caratterizzati molto bene, soprattutto il traumatizzato Bud. Poi Tanner "mamma chioccia" Pennington è adorabile!
Bellissimo l'espediente di non spiegare il fenomeno paranormale in tutti i particolari: lo rende ancora più inquietante.
Beh, i corpi carbonizzati lo sono già di per se. Rabbrividisco per quanto bene sono stati descritti.
La narrazione è ovviamente sempre sul pezzo: bellissima la scena in cui Tanner si prende cura di Bud ubriaco ma soprattutto quella in cui cercano di uscire dal locale. Lì ho avuto seriamente paura.
Che altro dire?
Tanti, tantissimi complimenti!

Recensore Master
13/08/18, ore 13:11

Ciao, avevo detto che sarei passato. Tra tutte ho cominciato da quest'horror perché mi ha incuriosito e anche perché sto scrivendo un horror per un contest e sono un po' bloccato e avevo bisogno di spunti. Qualcosa mi é venuto in mente, ma non ti preoccupare, non ho mai copiato nessuno! Tornando alla tua storia. Mi ha impressionato. Mi ha stupito in un modo incredibile la tua capacitá di rendere tutto cosí realistico. Sembra di essere veramente nel ristorante abbandonato (ma anche no). La caratterizzazione dei personaggi é pazzesca e anche loro pare di conoscerli di persona. (anche se personalmente uno che si chiama Kruegel, come il protagonista del miglior Nightmare che si ricordi, preferirei non conoscerlo...) C'é veramente tanto da imparare a leggere uno dei tuoi racconti, soprattutto, per me, le parti descrittive degli ambienti che tralascio sempre troppo, forse. Eppure in un horror servono. Servono eccome perché altrimenti l'atmosfera (macabra) come la si crea? Mannaggia, mi devo impegnare di più per il contest a cui voglio partecipare! Grazie per questa istruttiva perla e complimenti per la moltitudine di rece, non sono abituato a questi numeri e mi inchino alla bravura di chi dimostra di meritarsi tutti i complimenti del caso! Alla prox! Ssjd

Recensore Master
24/05/18, ore 21:32

Delizioso questo raccontino horror, anche se a me non piace gran che il genere, o meglio, non mi piace quel tipo di splatter che va di moda adesso. Questo invece è ironico e sottile, col suo bravo finale inquietante, e mi sono innamorata a prima vista dei due detective. Spero che li userai ancora.
A quando il tuo primo romanzo?
P.S. Ci ho trovato anche un tocco Lovecraftiano che mi piace molto.
(Recensione modificata il 24/05/2018 - 09:35 pm)

Recensore Master
23/05/18, ore 23:54

Ciao, ho letto con davvero tanto interesse questa storia e ne sono rimasta molto soddisfatta... perché? Perché ha tutto quello che una storia horror deve avere. È ansiogena, ogni dettaglio è curato per dare senso di oppressione, di morte. Dai moncherini, ai corpi bruciati. Ci sono personaggi accattivanti, due uomini razionali che vedranno la loro ragione venire stravolta da un mondo sotterraneo e Ozzy, un anziano signore che forse nasconde molto di più di quello che si è fatto vedere. Lo stile è adattato ad ogni contesto e contribuisce all'ambientazione della storia. Davvero ottima storia (Prima recensione premio)

Recensore Master
22/05/18, ore 13:03

Ciao!
Girovagavo per la sezione e - per fortuna - sono incappata nella tua storia. Non voglio farti due zebedei così, perciò dico solo che di storie horror ben scritte ce ne sono pochissime e la tua rientra nella categoria.
Il tuo stile è scorrevole e pulito. Hai una buona padronanza della lingua e alterni con maestria le parti dialogate a quelle descrittive. Si vede anche che ci sono delle ricerche, dietro (il fatto che un cadavere bruciato non avrebbe lasciato la scena intatta, ad esempio, ma anche il semplice nickname Vroukolakas98).
All'apparenza, la trama ricalca un po' la ghost story con un luogo infestato, però ha molto di originale: i protagonisti veri e propri sono due poliziotti, per esempio (mentre negli horror di solito sembrano più un "contorno" ai ragazzi che per primi si intrufolano nella casa) e poi i fantasmi stessi sono rivisitati in modo a dir poco geniale. Mi è piaciuto moltissimo il fatto che si possano vedere solo negli specchi e che non siano loro a dar fuoco ai visitatori, non direttamente. Tutta la scena della fuga dal Nemo è una sequenza da incubo, con il giusto mix di azione, suspense e terrore. Davvero complimenti.
Mi sono piaciuti molto i dialoghi di Penn e Krueger, il loro continuo punzecchiarsi e le loro discussioni. Nonostante le diversità, tra loro c'è, se non affetto, rispetto (almeno, è quello che ho dedotto dopo la scena in cui Penn va a trovare Krueger e in cui Krueger salva Penn dai fantasmi. È vero che Penn gli urla addosso, ma quelle lacrime e il modo quasi isterico in cui lo trascina nella doccia nascondono una preoccupazione sincera. Potrei aver preso un granchio, perché sono una grande fan delle amicizie).
Il problema di Krueger è trattato con la giusta dose di drammaticità. Si rende conto di essere alcolizzato, ma se non beve è peggio e i suoi incubi sono angoscianti a dir poco.
Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Ozzy: è particolare, come minimo.
In conclusione: è una storia davvero ben scritta, con personaggi che non sono le classiche macchiette che molti usano per le storie dell'orrore e con l'elemento horror/sovrannaturale ben usato. Complimenti!

Recensore Master
16/05/18, ore 22:25

E come prome- a no aspé, non ti avevo promesso proprio nulla, semplicemente sono passato a recensire XD in questo caso, allora... sorpresa? Ti sono mancato, eh? sicuramente no.
Comunque sia: Aaaaah, io amo l'horror. In molti dicono che il denaro sia il motore del mondo, altri dicono che sia il sesso, altri sempre il denaro, altri la skin più bella di League of Legends, altri sempre il denaro... ma in realtà, io ho scoperto qual'è il vero motre: l'horror, è il motore del mondo, la paura più pura e sopraffina. Voglio dire, l'horror è presente pure in Super Mario! Poi dimmi che non è vero! Comunque sia, proprio questo mio amore per l'horror, mi ha portato a recensire questa storia: il Mistero del Nemo! Mi chiedo come facciano i protagonisti a scoprire il mistero di un pesce Pagliaccio perdu- oh? Come? Come sarebbe a dire che la storia non parla di Pesci. Oh-ooooh, è il nome di un locale, allora non importa.
Dunque, qui abbiamo una decisamente molto bella storia horror, che rispecchia da un sacco di punti di vista ogni singolo dei migliori cliché del genere. Ehi, non prenderti male! Io adoro i cliche! Sono un lettore accanitissimo di manga, e lì i cliche sono semplicemente il motore del mondo... dei manga, ovvio, visto che ti ho già detto qual'è il motore del mondo. Priceless come sempre la scena iniziale dei giovani che fanno le ricerche oneline - probabilmente Dark Net. Mai pensato di fare una storia sulla Dark Net? Secondo me scritta da te vien fuori un capolavoro - su luoghi oscuri e scoprono il Nemo, e quindi:
A: Ma si, tanto son solo fake news! Non è vero che è infestato.
B: ma la gente è morta in quel luogo!
A: Ma va dai, son solo minchiatine..
E poi muoiono tutti. tranne il classico sfigato che viene incolpato della morte di tutti gli altri. Classico che non muore mai. Classico anche il profilo mega depressive metal del personaggio principale, che c'ha le visioni brutte del vietnam. E poi, lo scontro finale con il male all'interno del locale: fighissimo il potere dei fantasmi di muoversi attraverso gli specchi, fa molto Supernatural la cosa, e quindi mi è piaciuta ancora di più! Insomma, una storia veramentre emozionante ed impressionante, Ma dopo tutto è scritta da te, però devo ammettere che è assurdo il modo in cui le tue storie sono così varie tra loro! Davvero molto impressionato, complimenti!
Sicuramente, ed è una certezza, passerò anche presso la Papessa dei Tarocchi Neri (che ho già letto, manca solo la recensionazione) e quindi aspettati quattro recensioni tutte ad un fiato ^^
A presto, e complimentoni ancora!

- TONIGHT, WE REWIEW -

Recensore Veterano
05/03/18, ore 19:40

Ogni volta mi stupisco di come tu faccia a tirare fuori certe cose!
L'horror non è decisamente il mio genere, ma questo racconto è di una categoria a parte, la categoria "Old fashioned", sai di che parlo? Beh, tutte le storia di questa categoria sono una bomba, te lo assicuro.
Allora, ormai lo sai che io sono quella a cui piace abbinare le storie ad altre storie, questa mi ha ricordato i Goonies (uno dei miei film preferiti) e stranger things per via del paranormale. Neanche a dirlo, l'ho adorata.
A parte che ti sei superato con i dialoghi, questi due sono un'accoppiata vincente, sono riusciti a farmi ridere ogni volta nonostante il clima tetro (io comunqie sono dalla parte di Bud, la coca solo col Rum per fare un buon Cuba libre...).
“Quello che mi piace di te, Tanner, è che fai sembrare persone gradevoli gli avvocati che fanno le cause contro i poliziotti.” ...e mi sono innamorata di questa frase.
Solo una domanda, ma come è possibile che non mettano sotto sequestro il "Nemo"? 
In ogni caso, l'idea del gangstar classicista che viene chiamato "Nerone" perchè sta in fissa col fuoco è un tocco di stile non indifferente.
Che ti devo dire? Il buon caro OldF non delude mai!
p.s. Ne approfitto per dirit che non mi sono dimenticata di "Tutto il gin di calcutta" che stavo leggendo ma in questo momento ho la mente troppo incasinata e non riesco a dedicarmici bene, ho deciso che appena sarò un po' più tranqulla la riprenderò dall'inizio per potermela godere a pieno!

Recensore Veterano
20/02/18, ore 20:30

Appena finita di leggere, ho tratto un bel respiro, chiuso gli occhi e pensato "Sì, finalmente! Questa è una storia horror"
Inizio così la recensione perché ho letto varie altre storie in questa sezione e, francamente, poche mi hanno convinto fino in fondo: spesso si tende a credere che il terrore nasca solo da situazioni orribili e al limite del reale e quindi ci si sente obbligati ad infarcire il racconto con morti, descrizioni forti e violente, tanto che alla fine la storia di storia ha poco nulla, perché manca, se non la trama, quantomeno una caratterizzazione dei personaggi, che finiscono per essere solo dei nomi interscambiabili all'interno della storia.
Qui, invece, il tutto è stato calibrato con una precisione direi perfetta: dalla caratterizzazione dei personaggi (li ho adorati entrambi, soprattutto Pennigton perché, da razionalista fino in fondo quale sono, probabilmente avrei reagito esattamente come lui -alla fine sono sempre quelli più logici che fanno una brutta fine in storie come questa, dico bene?-), dalla trama (che si articola su tre livelli: ragazzi prima, poliziotti poi, ancora ragazzi alla fine... una bella ringkomposition, per dirla alla tedesca. Hai la capacità di fare interessare il lettore ai tuoi personaggi con pochissime righe: davvero, i miei complimenti) ai particolari macabri (che, posti al posto giusto a l momento giusto, danno l'atmosfera inquietante del racconto).
Leggendo la parte del salone, quella in cui Pennigton sta per darsi fuoco da solo, non ho potuto che ripensare all'hotel di Shining, quando Jack riesce ad ubriacarsi con delle bottiglie inesistenti... probabilmente non c'entra assolutamente nulla, ma volevo dirtelo perché la scena, simile e allo stesso tempo differente, mi era piaciuta nel libro di King come mi è piaciuta adesso: il tema del luogo maledetto è stato usato ed abusato, ma tu l'hai saputo sfruttare in modo, a mio parere, originale e questo non è che un ennesimo punto a favore del tuo lavoro.
L'ho messa immediatamente tra le preferite perché, sono convinta, merita davvero.
Alla prossima,
L_A_B_SH

Recensore Master
31/01/18, ore 12:49

..."Avevano le ossa fuori, erano mezzi bruciati"... e questo è il racconto più superficiale, sciatto, con la trama più carica di clichè e banalità che abbia mai letto. E tu dovresti proprio darti all'ippica, ammesso di trovare un ronzino che ti voglia....

....e adesso che anch'io ti ho spaventato per bene, e ammesso che tu sia ancora vivo ;-)))))) ecco la verità: questo racconto è, come tutte le cose che scrivi, dotato di una trama assolutamente originale, inedita, che utilizza elementi che fanno parte del nostro immaginario, della nostra cultura cinematografica e letteraria (il luogo infestato, lo sbirro ubriacone ma dal cuore d'oro, le presenze che incombono e uccidono), per creare qualcosa di assolutamente nuovo e originale. Fantastico l'inizio, che in qualche modo si riallaccia alla scena finale in un circolo continuo: fantastico anche perchè mi ha fatto conoscere un mondo nuovo, quello dell'esplorazione urbana. Molto curioso... anche dalle mie parti ci sono vecchie case abbandonate dall'aspetto sinistro, soprattutto fuori, nella campagna: io e i miei gatti siamo già d'accordo per andare in missione, e se ci cadrà una tegola (o più di una) sulla testa, avrai notizie anche dai nostri micio-avvocati. A proposito, i miei gatti dicono che si faranno vivi comunque, per quella faccenda delle gattare isteriche... a questo punto, non vorrei essere nei tuoi panni!
Tornando seri... ho amato profondamente il personaggio di Bud, questo sbirro dal cuore d'oro , l'ho trovato perfettamente caratterizzato alla pari del suo compare Penn: i loro scambi di battute sin o esilaranti e consentono da un lato di alleviare un poco l'atmosfera da thrilling del racconto, dall'altro di far proseguire la narrazione svelando dettagli e rendendo tutto l'intreccio misterioso e appassionante. L'accenno al conflitto in Iraq è utile e azzeccato per arprofondire il personaggio e conferirgli uno spessore anche drammatico: è un uomo con delle fragilità, con i suoi incubi personali, non il classico sbirro dei film e racconti gialli (non voglio parlare di clichè: di recente ho assolutamente abolito dal mio vocabolario termini come "cliché" e "carino").
Dunque, dicevo che i dialoghi tra Penn e Krueger mi hanno fatto morire: alcune espressioni, come "il pennello di luce della torcia", "gli sembrava di avere la testa dentro a una boccia dei pesci rossi", "è più forte di me: non posso vedere gli animali soffrire" sono veramente sensazionali. Strappano il sorriso nella tragicità del tutto, alleviano la tensione, fanno sì che questo tuo scritto non solo susciti tensione, ma riesca a divertire. E' divertente leggerti, è veramente bello.
Complinenti per la storia, l'ho amata e mi ha fatto compagnia, oltre ad avermi insegnato delle cose. E per questo, ti ringrazio.
(Recensione modificata il 31/01/2018 - 04:00 pm)

Recensore Master
30/01/18, ore 14:17

Bella tosta! La storia mi è piaciuta molto, soprattutto per le ombreggiature e il non detto.
Penso che tu abbia una cultura davvero vasta, lo si deduce da come scrivi. Ultimamente, anche in libreria, ci sono le solite menate logore e prevedibili. Meno male che ho trovato un racconto interessante. ^^

Recensore Master
14/01/18, ore 17:00

Ah, gli Anni Ruggenti.
Sono così affascinanti. A me personalmente piace leggere libri su quel periodo storico, soprattutto se prima della crisi del Ventinove e la relativa Austherity, e vedere film in costume in stile charleston.
Però non credo che mi piacerebbe avere a che fare con zombie di quella decade eh.
Abbiamo qui una vendetta che si ripete all'infinito: il boss Nerone, fissato con il latino e la cultura romana, non c'è più da molto tempo, e non può più essere colpito a morte, bruciato, torturato... tanto vale allora prendersela con gli incauti "avventori" che vogliono visitare un ristorante degli anni Venti.
Peggio per loro, no?
Però gli zombie sono solo degli stupidi morti: morti viventi, per carità, ma troppo sicuri della loro forza.
Capita che un ex soldato, che vive di incubi, abbia dimestichezza con l'inferno, e che magari riesca pure a salvare il collega perfettino dalle loro grinfie.
I nostri demoni interiori, in un certo senso, ci fortificano la pellaccia, ce la rendono più duraù
Mi piace, mi paice immensamente come tu sai padroneggiare i thriller e gli horror: niente splatter di bassa lega, con te, ma una sapiente e raffinatissima indagine dell'animo umano, anche nei suoi meandri più torturosi, ed il tutto con un fine lavoro di ricerca e di ricostruzione ambientale e storica.
Cosa aspetti a contattare un agente letterario? Guarda che dico sul serio.
Un abbraccio.
Lou

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