Recensioni per
Il mistero del Nemo
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/01/18, ore 21:00

Ciao, Old! Avevo adocchiato questa OS qualche giorno fa, ma solo ora trovo il tempo di leggerla. Allora, premetto che non mi sono mai interessata agli horror, ma ho deciso di aprire comunque questo testo perché amo il tuo modo di scrivere e, per cui, ero curiosa di leggerlo. Beh, sono rimasta senza parole. Questa storia va dritta dritta nella mia lista dei preferiti, non tanto per l'argomento in sé, quanto per il modo in cui è scritta e gli elementi di assoluta genialità che la costellano; a parte il fatto che quando si parla di latino il mio cuore si scioglie come neve al sole (sì, sono una latinista incallita), ho adorato le allusioni a Nerone e all'immensa Agatha Christie (sono una sua fan accanita, ho letto tutti i suoi romanzi dedicati a Poirot e buona parte di quelli dedicati a Miss Marple, anche se il mio preferito in assoluto rimane Dieci piccoli indiani). Davvero, non so come tu faccia ad avere una fantasia così ed una simile cura per i dettagli; in più, l'avrò detto mille volte, ma mi sento di ripeterlo, hai un modo di scrivere che definirei magnetico. Sei preciso, puntuale, e hai un vero talento nello strutturare dialoghi mai banali, ma che, anzi, permettono al lettore di conoscere meglio i personaggi, che riesci a rendere in maniera davvero realistica. In più, non so come tu faccia ad avere una produzione di testi così copiosa, è una cosa che ti invidio tantissimo (in senso buono, naturalmente :D). Aspetto con ansia un tuo prossimo racconto, di qualunque genere, perché so già che lo adorerò :) complimenti e a presto,
Rosa

Recensore Master
12/01/18, ore 11:02

Buongiorno.
Dio mio, che potenza!
Un testo che... è favoloso! L'ho trovato scritto benissimo e nonostante contenga scene molto crude e vivide, e anche alcune parolacce, è comunque scorrevole e si legge molto bene.
Hai alzato tantissimo la tensione; più leggevo, più mi addentravo in questo postaccio... da incubo, proprio... anzi, ancora peggio.
Bene, un racconto che continua a ricordarmi tantissimo gli scritti degli autori americani.
Davvero, c'è tanta azione, tanta carne al fuoco... scene rapide, e poi i personaggi dai, sono una potenza. Una potenza che poi s'infrange.
So che ti annoierò sempre con i miei pareri monotoni, ma secondo me tu hai tantissimo potenziale! hai un modo di scrivere diversissimo dal mio, io sono melenso, troppo lungo nelle descrizioni, troppo... boh, anche soft, noioso, non so. Tu hai la capacità di giungere al punto con pure tanta azione nel mezzo, e quindi, complimenti.
Bene. Se hai meno di vent'anni, secondo me sei un ragazzo prodigio, un predestinato. Se ne hai di più, lo sei lo stesso. xD
Non ti ho mai chiesto se ti piacerebbe diventare scrittore, uno scrittore professionista.
Complimenti, la bravura scorre dentro di te ed hai una creatività illimitata; non smettere mai di scrivere, farai grandissime cose con l'inchiostro se continuerai così!
Ti stimo davvero tantissimo, anche perché scrivi molto. Io per scrivere un racconto ci metto anni... che poi mi vengono fuori quegli scritti lunghissimi che alla fine quasi tutti mollano, più o meno xD tu scrivi tantissimo, e tutte cose curiose.
Ancora complimenti, per tutto, ma proprio per tutto eh!! :)
Buon proseguimento di giornata :)

Recensore Master
08/01/18, ore 20:02

Frost per uno dei carbonizzati è come Tiny per il gigante. ^_^
"transcomunicazione strumentale", non sapevo se potessi aver inventato questo termine e per curiosità ho cercato, proprio come i ragazzi del racconto ma non ho cliccato su nessun sito, tanto mi ricordo ancora fin troppo bene quei file audio lì anche se sono convintissima che siano dei falsi.
Per quanto riguarda le pareidolie... avevo letto che Mailyn Manson studiava in una scuola cattolica dove le suore li obbligavano ad ascoltare le canzoni al contrario per dimostrare che la musica che comunemente ascoltiamo è piena di messaggi satanici e proibivano un sacco di cose normalissime quindi lui le contrabbandava sperando che lo cacciassero, ma siccome la sua famiglia sovvenzionava la scuola non poteva riuscire a farsi cacciare. Poi non c'è da meravigliarsi del tipo di personaggio che vediamo. ^^
Se vuoi una cosa inquietante ti posso dire che fin quando cantavo al coro ogni volta che avevo la febbre nel sonno cantavo in latino e mio marito diceva che era un'esperienza spaventosa. XDD

***“A me sembra più un oggetto di culto.”
“Messe nere?”
“Mah, è tutto di colori... come si dice? Pastello? Al massimo, messe della Barbie.”***
Lo so io, l'ho visto in tv: era il pozzo dei desideri di Peppa Pig, più o meno quella forma e quella grandezza e color pastello. ahah, scherzo, lo sai. Non so quale delle due immagini sia più raccapricciante da immaginare, per fortuna che i tuoi personaggi non perdono mai il senso dell'umorismo e non ho resistito a fare una battuta.
Al posto loro per non crepare di paura penserei solo a cose lugubri in base al principio che chiodo scaccia chiodo... insegnamento appreso oggi: quando si tocca il fondo per risalire bisogna alleggerirsi con pensieri demenziali. ^^

***“Starei ancora qui a parlare con te, amico, ma si sta facendo buio, e devo trovare un posto per la notte.” ***
Sai che ogni volta che scrivi una frase del genere penso che quel personaggio è spacciato? Poi ogni volta sbaglio per fortuna, spero che non succederà niente al simpatico Ozzy.

***Bud raccolse il quaderno sul quale aveva annotato i suoi appunti e lo sfogliò lentamente. Le pagine, incise dalla sua grafia pesante, piene di sottolineature e cancellature, crocchiavano quando le girava.***
*_* Quanto adoro certe immagini! sembra una frase banale, ma sono quei dettagli che pochi autori riportano, quelle piccolezze che però caratterizzano meglio un personaggio e danno tridimensionalità alla scena. In tv è facile inserire tanti suoni che li diamo per socntati e non ce ne accorgiamo nemmeno; in un racconto bisogna saperli introdurre con altri espedienti. La carta che crocchia perché Bud calca mentre scrive, oltre a dare un suono a una scena "di routine", ci fa capire che lui è un tipo rude che va dritto al sodo, e non è tale in quanto alcolizzato ma perché è così di natura.

***Non me ne frega niente se sei in cazzo di reduce*** - un cazzo di reduce...

***si vedeva la loro immagine riflessa in uno specchio. Tutt’intorno a loro, c’erano corpi anneriti, consumati dal fuoco, con i volti ridotti a orride maschere ghignanti.***
Che succede se qualcuno rompe gli specchi? Diventano reali o si riesce ad eliminarli? una volta capito che quegli esseri sembrano prender vita dagli specchi, io istintivamente lancerei il primo oggetto che mi capitasse tra le mani, per romperli.

---

Alla fine posso tirare un sospiro di sollievo: Andy ormai l'ha scampata bella anche se resterà traumatizzato a lungo, fino a un certo punto temevo che non potesse sfuggire a quegli spettri; si salvano anche i poliziotti e il barbone, meglio di così non si può! I tre ragazzi che alla fine fanno la stessa stupidata dei primi invece... cavoli loro anche se non hanno certo cattive intenzioni! Rispetto ai primi però sono più stupidi: non si limitano ad andare in un posto abbandonato, vanno in un posto mezzo crollato e pericolante dove possono lasciarci la pelle anche senza niente di sovrannaturale. si può essere più sconsiderati di cosiì?

Scusa se ti ho fatto aspettare tanto per un commento. ^^ E ti ho pure lasciato questa recensione a tratti un po' idiota.

Questo racconto mi è piaciuto, temevo che avrei fatto gli incubi invece siccome hai messo molte battute umoristiche leggerlo è stato un bello svago. L'ho trovato ben scritto e coinvolgente dall'inizio alla fine.

Nuovo recensore
07/01/18, ore 00:45

Ho finalmente trovato il tempo per leggere la tua storia e ricambiare il favore ;) non saprei se utilizzare i criteri dei contest ma complessivamente mi è piaciuta molto.
Riesci a dare molto realismo ai personaggi, cosa che io non so fare, e la tua storia con i fantasmi è eccezionale! L'avrei giustificata diversamente ma l'idea di un locale infestato con i morti negli specchi è davvero geniale! E' stato sicuramente piacevole da leggere e istruttivo soprattutto con l'uso dei dialoghi visto che sto cercando di perfezionarli.
In bocca al lupo per i futuri contest e ancora ottimo lavoro ;)

Recensore Junior
04/01/18, ore 15:19

Terzo Classificato al Contest "Phobos & Deimos - I volti della paura" 

Pacchetto: 
L’uso della citazione è stato appropriato, forse è possibile che tu però all’inizio non sapessi davvero dove metterla? Non so, è stata una mia impressione fammi sapere hahaha.

Il prompt ci sta, metà almeno della storia si svolge in cantina dunque rispettato.  

Mi è piaciuto molto come hai utilizzato il tuo obbligo perché lo hai giustificato: non hai semplicemente buttato lì la faccenda dell’alcolizzato, anzi. 

Grammatica:  
Ho trovato alcuni errori di punteggiatura: 
…“E quindi?” chiese Simon. Tornò alla console. Sul monitor stavano scorrendo le immagini di una biblioteca con le pareti tappezzate di libri fino al soffitto….
Non so, ma io questa frase non l’avrei divisa così: trovo ci siano troppe pause forti, rallentano la lettura.
…“Non pensa di farlo, replicò Tim piccato....
Al posto della virgola servono le virgolette del discorso diretto. 

…Quando furono di nuovo all'aperto, Krueger tirò fuori la fiaschetta e bevve un lungo sorso…
Virgola di troppo.

…Il barbone assunse una certa aria di importanza. “È maledetto,” sentenziò.
Krueger aggrottò le sopracciglia. “In che senso?”
L'espressione dell'ometto divenne misteriosa. “Se vai là dentro, succedono delle brutte cose, lo sanno tutti. Una volta, uno del North Side, che non sapeva niente, ha provato a entrare per portarsi via le bottiglie.”….

Metterei i due punti invece che il punto fermo prima dei due discorsi diretti; virgola di troppo a ‘se vai là dentro’.

Un congiuntivo improprio (parlassero): … Ormai la musica era molto forte, e in sottofondo c’era un brusio come di molte persone che parlassero fra loro….

In questo caso, è corretto usare l’imperfetto.

…Percorsero un corridoio ingombro di calcinacci e arrivarono a una stanza sulla quale si aprivano tre porte. “Quella al centro,” gli suggerì Tanner….

Qui ti voglio fare notare che sarebbe più corretto dire arrivarono ‘in una stanza’ che ‘a una stanza’, però non essendone sicura ho deciso di farlo valere soltanto come un -0.25.

Lessico 
Il lessico è adeguato alla narrazione, piccolo appunto: per quanto io sia una paladina dei numeri scritti a lettere e non a cifre, sono abbastanza che le date vadano scritte per forza a numeri (anche perché sono parole molto lunghe e si rischia di interrompere bruscamente la lettura per capirle): 
…Arrivò al millenovecentoventotto….
Stile 
Non ti ho dato il massimo solo per la presenza di una ripetizione: 
…Seguì qualche secondo di silenzio, poi gli altri due scossero la testa. “Cosa sarebbe?” chiese Andy dopo qualche secondo di silenzio….
Per il resto mi piace molto, avrei solo da chiederti una delucidazione: come mai non introduci i discorsi diretti? Li fai passare liberi, a parte nei due casi che ti ho segnato nella voce grammatica io non so proprio se è sbagliato o meno scrivergli così dunque non segno ovviamente nessun errore, però vorrei capire se te lo ha suggerito qualcuno o se ti viene naturale.

Caratterizzazione dei personaggi: 
Personaggio miglior caratterizzato di tutte le storie che ho letto per questo contest, il tuo protagonista. Il suo collega, Penn, si becca il premio speciale per miglior personaggio non protagonista. Non molto da aggiungere, bravo. 

Gradimento personale : 
Dunque, questa storia è stata una lettura piacevole e credo che il mio punteggio non sia il massimo perché avrei voluto che Penn finisse solo in cantina e ci morisse; okay, non è per cattiveria, ma credo che avresti ottenuto il premio Il Pozzo e il Pendolo. Oh e… solo negli specchi è un po’ un cliché. 

 

Recensore Junior
03/01/18, ore 16:52

Ecco che arriva la zombie travestita da Shakira per augurarti un bell'inizio anno nuovo Old Fashioned. 
Magari se ti graffiassi un po' la schiena con l'intento di lacerarti la camicia forse ti degneresti di riaprire la storia per farci sapere come va a finire.
Non mi pare il caso sia chiuso.

(Ma come si permette questa di scrivere certe cose a un bravo autore di EFP)

Scherzi a parte, questa storia mi è piaciuta moltissimo, e anzi, trovo che il finale aperto sia di gran lunga più suggestivo, della conclusione. 

Andy mi stava simpatico, sembrava un ragazzo a posto e il pentagono che dona all'agente è un punto molto curioso, perché sebbene sembri un ragazzo come gli altri, forse ha qualche conoscenza in più sul sovrannaturale.

Confesso che un po' mi sono dispiaciuta per Bud, che si è lasciato andare con l'alcol, ma dopo quello che ha passato, credo che da un certo punto di vista sia comprensibile.

Molto bella la scena in cui fuggono dall'edificio in fiamme.
Complimenti per tutto Old Faschioned. Sei sempre bravissimo.

A presto.

Gaia.

Nuovo recensore
03/01/18, ore 16:16

Ciao ^^
Il pezzo centrale della storia e la scena finale dei poliziotti hanno raggiunto certi livelli inquietanti di Riflessi di paura, soprattutto perché anche qui ci sono poliziotti che "passeggiano" in un edificio devastato da un vecchio incendio e "specchi" assassini o.O
Complimenti per la caratterizzazione dei personaggi ^^ Per me la figura dell'agente alcolizzato non è nuova, ma Krüger mi è stato simpatico. Quando riceve il pentacolo (non ho ben capito perché funziona da repellente per morti viventi, peró un po' di misteri irrisolti ci stanno ^^) stavo quasi pensando che si sarebbe sacrificato per il collega o.O^
Complimenti anche e soprattutto per la suspense ^^
Buona fortuna per il contest e buona continuazione ;)
P.S. Perdonami, ma ogni volta che invio una recensione dal cellulare non si sa perché appare tutta attaccata e mi tocca sempre sistemarla -___-^
(Recensione modificata il 03/01/2018 - 04:49 pm)

Recensore Master
03/01/18, ore 15:54

Come sempre sei bravissimo nell'horror/mistero... fantastici i due poliziotti, adorabili le battute tra loro, molto divertenti! Alla fine , nonostante gli screzi, lavorano bene insieme e ci tengono uno all'altro.
Hai descritto benissimo il crescente di tensione nell'ex ristorante, che custodisce qualche oscuro segreto che non ci riveli ma che si può immaginare... il gioco di specchi e ombre è notevole, ti fa calare proprio in quel sotterraneo...
Un buco nero che attira, visto come va a finire... e continua all'infinito.

Bravissimo come in ogni tuo scritto,
Micia

Recensore Master
03/01/18, ore 09:34

E un po' di sano horror per cominciare la giornata!
Allora, iniziamo con il tradizionale gruppetto di giovani e baldanzosi imbecilli convinti che andare a esplorare un posto presunto infestato da fantasmi sia un'idea geniale. Cos'altro si può commentare? A un certo punto, questa diventa la versione moderna della selezione naturale darwiniana. Scherzi a parte, molto realistica la loro interazione, sembravano proprio tre amici completamente assorbiti dalla cultura del web.
Ecco, appunto. Ben descritta la reazione traumatizzata di Andrew, così come l'atteggiamento cinico e al tempo stesso confuso dei due poliziotti. Allora sappiamo qualche cosa su questi fantasmi: sono morti per via del fuoco (come da registrazione), sono riflessi dagli specchi e possono essere allontanati con un pentacolo.
Molto bella e inquietante la scena dell'esplorazione vera e propria del ristorante. I resti di un abito e di un altarino? E corpi bruciati con una selettività impressionante? Altro che l'alcol di Bud, questa roba è seriamente strana. Peccato che Ozzy non abbia approfondito!
Ah, grazie ai vecchi archivi, almeno le origini di questa specie di maledizione sono più chiare. Un gangster creativo, non c'è che dire! Certo che la traduzione di Bud toglie un bel po' di epicità al latino!
E così abbiamo anche una motivazione per il costante atteggiamento da poliziotto alcolista scazzato. Un metodo fallimentare per reagire a trauma e sensi di colpa, eh? Alla faccia. Hai reso davvero bene il suo incubo, e si capisce che sia quello sia il modo in cui cerca di rimediare gli stanno distruggendo la vita.
Anche per come reagisce Tanner. È una scena splendida: malgrado non faccia altro che urlare insulti e denigrare l'altro, si capisce che tutti i suoi comportamenti siano dettati dalla preoccupazione e dal dolore di vedere qualcuno a cui in qualche modo è legato farsi del male così.
La scena della sala da ballo è davvero inquietante: il modo in cui le domande di quella donna progrediscono da un disinvolto e sociale 'Hai da accendere?' a 'Hai del fuoco?' mette i brividi. Almeno Bud è riuscito a redimersi agli occhi di Tanner con una fuga disperata inseguiti dai cadaveri carbonizzati, salvandosi perché aveva un pentacolo e non aveva paura di usarlo.
E il finale dimostra che sì, l'esplorazione urbana sarà il nuovo mezzo dell'evoluzione umana provvedendo all'eliminazione del gene della stupidità. Ma questi sono anche più scemi, sono in un posto in cui sanno per certo essere morte delle persone, avranno capito che lì è pericoloso anche senza pensare necessariamente al paranormale!
Scherzi a parte, davvero un'ottima storia, piena di suspense e inquietudine, e davvero ben strutturata. Complimenti!

Recensore Master
02/01/18, ore 01:15

Mostrando agli amici il telefonino, Tim annunciò fiero: “In promozione a soli ventordici-”
Ok scusami, non mi segnalare, ora passo alla recensione xD (che penso di aver impiegato più di un'ora a scrivere perché mamma mia gli imprevisti)

Mi vergogno per non aver mai sentito parlare di transcomunicazione strumentale, e ti ringrazio per avermi fatto apprendere una nuova parola: inintelligibile. In realtà credo di aver imparato di più leggendo questa storia che in un anno intero di superiori.
Io... non trovo le parole per spiegare quanto mi sia piaciuta questa storia. Potrei scaglionare i punti anche se so che mi perderei strada facendo, ma già che ci sono lo faccio comunque.
I dialoghi. Credo che tutte le informazioni siano state fornite proprio attraverso i dialoghi. Non solo hanno permesso il progredire della storia ma hanno anche mostrato, dipinto, dato voce al carattere dei protagonisti, che devo dire ho amato. Questa coppia di poliziotti che inevitabilmente mi ha ricordato i due cavalieri dell'altra tua storia per affinità anche se molto diverse. Ho trovato straordinario come hai saputo modellare il loro linguaggio rendendoli ciò che tu volevi, nel senso che togliendo la parte descrittiva si può dedurre benissimo di dove sono e che professione svolgono. Riconoscibili come i poliziotti dei telefilm americani, quelli proprio grezzi, un po' ignoranti, anche stereotipati, mancavano solo le ciambelle. Questa caratterizzazione dei dialoghi non si è limitata ai protagonisti ma anche ai personaggi secondari e comparse. Per dire, i vari agenti di pattuglia, l'infermiera, i ragazzini a inizio capitolo e quelli alla fine.
Sei riuscito a farne un uso quasi divino trasmettendoci di tutto. Dalle battute che mi hanno strappato risate qui e là, ai discorsi investigativi che hanno portato avanti la trama, a quelli seriosi fino ai più emotivi. Io so solo che non ero nemmeno a metà e ho desiderato tantissimo un adattamento televisivo di questa storia, giuro che l'ho pensato davvero.

Come hai impostato la storia poi... hai iniziato in un modo e si può dire che hai finito chiudendo il giro. I ragazzini sono ragazzini, per quanto possa sembrare stupido avventurarsi in qualcosa del genere, a quell'età un po', se non tanto, stupidi lo si è. Sono tante cose messe insieme, il volersi mettere in mostra, il fare la bravata del secolo, il fare qualcosa che gli altri non hanno fatto, anche il semplice brivido di un'esperienza fuori dall'ordinario. Perché hanno fatto le case dell'orrore e la gente ci paga il biglietto per entrarci? La paura tira più di un car- no, ma l'adrenalina che può dare la paura è un feeling che a molti piace provare. E che io ho provato nel punto più concitato della storia. Ok, sono onesta, ho avuto un sentore di fifa anche quando Bud non rispondeva ma vabbé, non conta. Ma la scena dell'incendio! Ho temuto per la vita di Tanner, non tanto per quella di Bud che corsideravo l'eroe della storia. Ero conflitta, da una parte pensavo che sarebbe morto ma dall'altra continuavo a ricordarmi che dopo una scena da moglie isterica non poteva morire. Ma anche sì, sarebbe stato stroncante. Fra l'altro Bud mi ha ricordato tanto un certo Hopper di Stranger Things ma mi sto divagando.
Chiudo dicendo che ho apprezzato i riferimenti disseminati qui e là a libri, serie tv e videogiochi.
Storia superfacenvolosa. Non so nemmeno con che aggettivo definirla perché è di più.
Ti saluto, senpai

—ps: mentre scrivevo questa recensione ho cancellato tanti commenti istintivi che affioravano durante la lettura, ci sono molti dettagli del testo che hanno evocato cose ma sono tutti talmente stupidini che ho preferito evitare ^.^ a parte questa: — Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze sono una prova. — ignoranza mia ma ho pensato subito a Teen Wolf, e comunque adoro quella citazione.

Recensore Master
01/01/18, ore 11:31

Sinceramente non capirò mai cosa spinge un gruppo di ragazzi più o meno sgamati a infilarsi in luoghi tetri, scricchiolanti e pericolosi, sappiamo già che andrà a finire malissimo... Per loro! °-°
Però senza questa premessa non avremmo storie interessanti e avvincenti come la tua :)
Qui i soliti intrepidi sono andati a disturbare i morti dimenticati in un incendio doloso, che sono ancora parecchio arrabbiati a giudicare dalle reazioni "scottanti" verso chi prova a violare il sotterraneo.
I due poliziotti a cui è stato affidato il caso sono complementari l'uno all'altro: Bud è un reduce con problemi di alcol, che non ha mai superato il periodo in cui è stato in Iraq e che davanti ad un fenomeno paranormale giustamente si fa un paio di domande: è la sua paranoia o è tutto vero?
Alla prima aggressione stabilisce che in effetti qualcosa di vero c'è, il difficile è convincere il suo collega, molto più pragmatico e concreto, ma soprattutto prevenuto a causa della risaputa inclinazione del partner ad alzare il gomito.
Alla fine però gli spettri sono stati così convincenti che non solo Penn gli crede, ma rischiano entrambi la buccia per uscire di lì e il finale suggerisce che il crollo dell'edificio non abbia posto fine alla questione, come nella migliore tradizione horror... °-°'''
Bene adesso per ripigliarmi dallo spavento vado a farmi una massiccia infusione di unicorni, principesse e fluff rosa!
A presto! ^.^

Recensore Master
01/01/18, ore 02:20

Ciao!^^
Ho iniziato a leggere questa storia nel 2017 e sono qui per recensirla nel 2018. Non c'è male, direi.
Quello che mi piace dei tuoi horror è che, anche quando sono ambientati ai giorni nostri, non manca mai quella patina "old fashioned" che contraddistingue tutti i tuoi scritti. Roba alla Edgar Allan Poe, insomma^^
Vedo che hai dato anche molto rilievo ai personaggi, Bud soprattutto, che nonostante le opinioni del collega e i problemi con l'alcool (causati peraltro da un trauma) sembra quello con un po' più di cervello. Molto ben caratterizzato.
E beh, come sempre, un'altra bella storia^^
Buon anno, e ricordati di avvertirmi sempre quando metti una nuova storia!

Recensore Master
31/12/17, ore 18:29

In mezzo a tutta la dolcezza di questo periodo festivo (che io detesto con tutto il cuore), ecco che, tra il lusco e il brusco, capita proprio quello che ci voleva per cambiare atmosfera: un nuovo horror firmato Old Fashioned! Dunque, la storia parte benissimo, con i tre coglioncelli che si addentrano nell'edificio spettrale e abbandonato con la speranza di ottenere qualche like. Ma lì dentro c'è una bella sorpresa, ovvero dei simpatici fantasmi che fanno secchi due dei pirla. Il terzo scappa, e com'è ovvio che sia, la polizia lo sospetta dell'omicidio. E a questo punto entrano in gioco i veri protagonisti della storia: Bud e Penn, due poliziotti che ho adorato fin da subito. Sono la classica coppia che si vede nei film tipo Arma Letale, con un poliziotto ligio al dovere e l'altro che...meglio lasciar perdere. Insieme, i due riescono a scoprire il mistero del Nemo. E alla fine, dopo una serie di scene che, lo confesso, mi hanno fatto cagare addosso, il Nemo viene raso al suolo. Peccato che quelle certe presenze rimangano, come scoprono alla fine gli altri tre pirletti in cerca di like. Un finale coi fiocchi, oserei dire. Chiudo qui e ti auguro buon anno, carissimo. Alla prossima!

Recensore Master
31/12/17, ore 13:34

Ri-ciao! Sto leggendo le altre storie di questo contest, ci ritroviamo ^^ La trovo perfettamente riuscita, trovo che tu abbia uno stile molto adatto per gli horror e in particolare i thriller. Inizio in medias era, ritmo serrato, stile crudo e senza orpelli, con delle battute che mi fanno schiantare e occasionali sprazzi di cultura che mi stendono (ho adorato il riferimento a Nureyev XD). Tra l'altro amo come la musica non sia semplicemente un sottofondo, ma contribuisca 'attivamente' al mistero di questi misteriosi omicidi/scomparse. L'idea delle vittime intrappolate nello specchio forse non è molto originale, ma hai mantenuto benissimo la suspence fino all'ultimo, anche i diversi momenti della storia e l'introspezopne dei singoli personaggi le ho trovate molto ben gestite (ed è molto difficile una buona caratterizzazione in una storia così breve!) Come atmosfera mi ha fatto pensare ai polizieschi anni '80 e un po' a Stranger Things per il mistery, non so se lo segui (ovviamente è una nota di merito ^^). Mentre per gli incubi sull'Iran che assumono quella piega horror mi è partito un vivido flash di John Watson (nella serie Shrlock BBC) che rivive la guerra nei suoi incubi! Complimenti e buon anno, Rowan ^^

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