Recensioni per
Mia sfuggente ombra
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/10/20, ore 14:52

Sono ignobile, lo so. Prometto di venire e poi sparisco per mille anni, ma questa storia era in lista e non me la sarei persa nemmeno per tutto l'oro del mondo. No, tornare a leggerti è sempre un piacere che mi decido: è come un bagno caldo la sera, con una candela accesa e le canzoni di Sinatra che echeggiano nella stanza. Sei oro colato e il modo in cui scrivi, gli intrighi che immagini per metterli insieme, queste scene, questo cercarsi. Mi fai innamorare ogni volta, non so mai che dire davanti a tutto quello che fai.

Mi lasci senza parole, perché il loro è un amore disperato, dolce, un amore fatto anche di litigi, di cuori arrabbiati, di gelosia e di possesso. Ma è un amore che non si vuole lasciar scappare, lo si desidera fino alla fine e forse è per questo, proprio per questo, che Loki uccide amanti, le sputa addosso che è una puttana, la scruta da lontano, torna da lei, la lega con parole antiche che l'altra non conosce. La vuole, la desidera e non può farne a meno: da semplice prostituta diventa la sua vita, la sogna la notte, conta il tempo che passano lontano e gli racconta ogni ora la volta che si ritrovano. Si amano così tanto che il tempo non sembra essere un problema, perché è tutto così naturale: quando sono di nuovo insieme annullano le distanze, si toccano, si baciano e fanno l'amore come niente. Poi rimangono nel letto, la notte passa ed è una notte di carezze. Solo per lui, che tiene il suo cuore tra le mani. Solo per lui, perché lo ama. E lui ama lei.
In fondo quante volte glielo chiede, di sposarlo? Sono tante, troppe, e la giovane glielo ripete, che non è degna, ma il Dio degli inganni non si tira indietro, non può farlo e la incastra in un matrimonio che spezza le catene della libertà. Un matrimonio che, tuttavia, affronteranno insieme: come non è degna lei, non è stato degno mai nemmeno lui.
Ho amato tutto, questa storia è pazzesca, tu sei meravigliosa come al solito: tocchi le parole come fa un pianista di fama mondiale con i tasti di un pianoforte.
Spero di leggerti presto ancora,
Sia ❤

Recensore Master
05/08/19, ore 22:22

Ellallero, ma povero Loki e povera Sigyn! Va bene l'angst e la voglia di una storia tormentata, ma qui si esagera! Sono storie da prendere a piccole dosi, e io ne ho letto da troppo poco un'altra.

Scrivi bene; la storia è di un anno e mezzo e qualcosina fa per quanto lo stile mi piaccia spero che un poco sia cambiato: è troppo.

detto ciò il giudizio è comunque (meritatamente) positivo.

Recensore Master
17/12/18, ore 19:34

Splendida storia. L'ho divorata e ho adorato la frase "Un contrattempo frutto del caso, o del caos che egli pure ammirava e governava e di cui, invariabilmente, era schiavo". Da amante dei Drow (quelli del D&D) ho una sorta di venerazione per il concetto di caos, per il caso imprevedidile e ingovernabile, e la tua frase esprime perfettamente il delicato rapporto tra chi lo venera, cerca di dominarlo, ma ne è comunque succube.
Mi piace molto anche la sofferenza con cui Loki e Sigyn restano lontani, la saggezza con cui lei ricorda puntualmente a Loki di essere una prostituta e di non poter sposare un re. Mi piace come lui si vendica, la ferisce, ma poi torna e la protegge... è una dinamica molto umana che ben si adatta anche al dio degli inganni.
Oddio, in un'ottica moderna suonerebbe un po' inquietante, soprattutto dato il modo in cui la "controlla", permettendolo tramite la magia di avere un figlio solo con lui.
D'altro canto, un figlio è forse l'unica via, per loro, per stare assieme, l'unico modo per strapparla alla sua vita e condurla a corte, sebbene creda che i timori di Sigyn siano più che fondati.
Nonostante la brevità, la storia è intensa, ben strutturata, e come sempre è scritta benissimo.
Alla prossima. ^^

Recensore Master
26/11/18, ore 19:53

Il tema della fedeltà che hai utilizzato per tutta la storia mi ha colpito parecchio, specie alla fine, quando Loki svela di aver praticato delle rune sul ventre di Sigyn. Come se lei appartenesse solamente a lui. Non so se questa cosa mi è piaciuta o meno, vedendola più come qualcosa di possessione per quello che dice o per come si comporta.
Il fatto che poi se ne pente è in parte una consolazione, specie alla fine quando li vediamo entrambi che crollano, non reputandosi degni non di stare insieme ma per il loro rango, quando finalmente pensano che, finalmente, possono stare insieme (sì, ho cantato Bocca di Rosa per tutto il tempo).
Scritta come sempre egregiamente, i miei complimenti!
missredlights

Recensore Master
23/09/18, ore 17:05

E' sempre difficile scegliere tra il tuo arsenale e questa qui, oggi, mi ha scelta.
Avevo bisogno di questo, di un po' amore, di un po' di odio, di rancore e disperazione.
Ne avevo davvero bisogno e non so perché, ma sono stata completamente ripagata da quella che, secondo me, è una piccola perla pervasa di emozioni e paura, di rabbia e ingiustizie, che tu sei riuscita a descrivere con il tuo stile sicuro, piacevole e tremendamente coinvolgente.
Senza mai cadere in un cliché, hai descritto ai nostri occhi quella che è la storia di un amore impossibile, tra due persone destinate ad amarsi, come due anime gemelle, divise dal ceto sociale e dalle scelte prese nella vita.
Anche dall'egoismo che a volte sfocia in un altruismo che fa male, che continua a legare queste due anime dannata, che chiudono il loro amore in un letto senza mai riuscire comunque a deliziarsi totalmente di quei momenti d'amore, troppo corrosi dalla gelosia che provano l'uno per l'altro, specie per Loki, rabbioso e schizzato all'idea che il suo amore venga sfiorato, posseduto da altri, eppure sa che quegli stessi atti, quelle stesse decisioni hanno reso possibile la sua presenza lì, la loro unione continua e disperata.

Loki la brama, Sigyn è una vera e propria ossessione, un chiodo fisso che tu, con la tua capacità di entrare dentro questo personaggio ormai tuo, che passa dall'amarla senza alcun rimpianto ad insultarla perché sa che non potrà essere completamente sua, perché lei lo rifiuta anche se non vuole. Non lo sposa perché vorrebbe ma non può e lui... lui è il dio degli inganni, e usa ogni mezzo per farla sua, ogni tipo di inganno, di gioco...e lei ne è profondamente consapapevole.
Quanta profonda sofferenza in tutto questo... quanta ingiustizia, in realtà. Credo che il loro unico desiderio fosse quello di essersi incontrati in circostanze e ceti sociali diversi, invece che gli opposti, esattamente i margini di una linea di ranghi.
Una prostituta e un Re, una donna libera e un uomo vincolato.
Entrambi disposti a tutto pur di non rompere la catena che li lega, perché sì, malgrado ciò che succede, malgrado le accuse, si avverte questa indistruttibilità del rapporto, duro come un marmo difficile da crepare addirittura.

Per non parlare poi del figlio in grembo.
Un ultimo tentativo di non lasciarla andare, di legarsi per un motivo che è il generare un essere che nasce da entramni, che per forza di cose li legherà l'uno all'altra per sempre, volenti o nolenti.
Per amore di entrambi ma anche di questo figlio, di questo essere metà lui e metà lei.
Sono due personaggi forti, ma lui ha il potere di piegare ogni cosa al suo volere e questo rende Sigyl più debole, ma non d'animo ma alla fine dei giochi trovo questa gravidanza una sorta di scusa per entrambi, per mettere da parteuna volta per tutte le cose che continuano a dividerli e questo non può che rendere questo amore forte, ma anche ancora tragico e malinconico.
per ultimo, ti vorrei fare i complimenti per la tua straordinaria capacità di lasciar immaginare ciò che sarà dopo. Non mi è parso difficile prefigurarmi i due con questo bambino addosso, abbracciati, sorridenti e non pentiti, lei ardente come il sole, lui scuro come la notte e la creatura nata da entrambi come un tramonto che lascia senza fiato.
Poetica a dir poco, profonda, emozionante, che però fa male. Sei una garanzia, come sempre, e non sai quanto è bello leggerti e scoprire ogni volta quanto ti hanno dato questi personaggi.
Un abbraccio da cosa, lì, come se chiama?
Ah, sì, Miryel!

Recensore Junior
11/09/18, ore 14:29

Ehilà! Vengo dal gruppo facebook “ Amici di EFP :: il tuo sito di fanfiction ”.
Allora, premetto subito che questa è la primissima fanfic che leggo riguardo questo fandom, quindi non posso esprimermi più di tanto riguardo la caratterizzazione di Loki né di Sigyn, essendo a me praticamente sconosciuti ( mea culpa! ), però devo dire che me li hai fatti conoscere benissimo: la tua capacità descrittiva permette al lettore quasi di immedesimarsi nei personaggi, o almeno questo è successo a me. Ho appreso più cose da questa fanfic di quante avrei potuto apprenderne leggendo i fumetti o guardando i film ( correggimi se sbaglio, ma non essendomi mai interessata non so da cosa sia tratta questa one-shot! ).
 
Per quanto riguarda lo scritto in sé, devo farti i miei più sinceri complimenti! Scrivi veramente bene e la lettura è pulita e scorrevole.
In genere, avendo alcuni problemi di vista e portando gli occhiali tutto il girono tutti i giorni, quando mi imbatto in capitoli lunghi, indipendentemente se conosco o meno il fandom, faccio molta fatica nel leggerli, ma questa volta non sento gli occhi bruciare, il che dà un punto a tuo favore! Sicuramente approfondirò le conoscenze, pressoché inesistenti, su Thor, Loki & Co., leggendo altre tue storie e, magari, anche guardando i film!
Rinnovo i miei complimenti! J
A presto, Ellaryax.

Recensore Master
10/09/18, ore 20:26

E per la serie "a volte ritornano" (credo di averlo già detto), eccomi qua!
Avevo adocchiato questa storia sin da subito, ma come al solito EFP mi perde gli appunti delle recensioni, quindi ci ho messo solo quella vita e mezza per recuperarla...

Ma bando alle ciance. 
Il contesto è sicuramente molto, molto particolare e soprattutto originale, ma i personaggi (devo davvero dirlo?) sono come sempre gestiti in modo impeccabile.
Immaginarsi Loki ufficialmente re di Asgard è in un certo senso strano, soprattutto vedendo che ciò a cui ha sempre ambito non gli procura le gioie che vorrebbe. Anche se "ambire" è forse un termine scorretto. Volere per dispetto a Odino e per competizione con Thor sarebbe forse più corretto, ma visto che i due sono fuori dai giochi, posso immaginare come il potere non gli susciti alcuna soddisfazione.

Sigyn è acuta come sempre, e mi piace molto come rielabori sempre la riflessione sul fatto che, se lei fosse veramente e ufficialmente la donna di Loki, probabilmente il loro amore sfiorirebbe o perderebbe comunque una sua componente fondamentale. È proprio l'essere un amore reietto e segreto a rappresentare la maggior attrattiva per Loki, o almeno è ciò che traspare dalle sue azioni.
La sua gelosia è gestita perfettamente in ogni sua sfumatura, anche quando è ancor più accentuata del solito (e comprensibilmente, dato il contesto).
La rivelazione del figlio mi ha completamente spiazzata, devo ammetterlo, ma sarà perché io un Loki in miniatura non riesco proprio a figurarmelo e il fatto che abbia deciso di "incastrarla" proprio tramite questo stratagemma mi ha sorpresa.

La storia è tormentata, ma al punto giusto. È una cosa che ho notato in molti tuoi lavori: per quanto tu possa spingere una certa tendenza al limite (mi viene in mente la dolcezza malinconica di Coincidenze Mancate o la drammaticità quasi teatrale di In Direzione Ostinata e Contraria), rimane sempre entro quel confine ben definito che non la fa sfociare nell'esagerazione, in qualunque senso la si intenda (mi sono spiegata malissimo, ma spero tu abbia colto :P)
Altra cosa su cui non mi sono mai soffermata, ma a cui faccio un plauso adesso, è la coerenza interna delle tue storie, che esula dal semplice rimanere IC, considerando che i personaggi di Loki e Sigyn ormai ti appartengono in contesti esterni al MCU. Qui mi ha colpito particolarmente, come in altre storie, l'insistenza sugli occhi "tristi" di Sigyn, certo espressione di un lato malinconico, ma anche riflesso della perfetta consapevolezza di ciò che può e non può essere.

Il finale lascia quell'amarezza che come sai adoro, soprattutto se scritta da te. E le tracce di De André, soprattutto questa, sono sempre più che gradite. Posso perdonarti qualsiasi angheria a questi due poveracci, se continui a scrivere così bene e con conclusioni sempre così calzanti e significative <3
Insomma, come potrei mai tirarti una ciavatta, carissima?
Bravissima, come sempre :*


Cla'

P.S. Perdona la recensione più ingarbugliata e corta del solito, non so perché ma stasera faccio a botte con le parole :')

Recensore Master
10/08/18, ore 15:20

E niente…devo fare cose ma il mio cervello vuole farne altre. Vediamo se lo costringo a cominciare sta recensione… dunque… anche questa la lessi giorni fa, non so perché con te mi fa così, è come se dovessi assimilare le tue storie prima di commentarle. Il che non è necessariamente un male, sia chiaro. Venendo alla storia: mi è piaciuta questa relazione tormentata tra Loki e Sigyn, con lui che, pur essendo il sovrano di Asgard e avendo, quindi, la possibilità di avere chiunque desideri, sceglie proprio lei, quasi uno scarto della società, una banale prostituta che, anzi, come lei ribadisce più volte, può anche rovinargli la reputazione. Ma si vede che sono molto legati: le parole che usi fanno vedere la scena e rendono visibile anche l’amore reciproco, anche se entrambi tentano di nasconderlo. E si nota anche l’urgenza con cui si ritrovano ogni volta, in quel dettaglio della treccia non sciolta.
Ed è a questo punto che si svela tutto e si nota come entrambi si amino davvero, al punto da mettere il bene dell’altro prima del loro: lei che non vuole che lui si abbassi a stare con una del suo rango e lui che ribatte che la scelta è soltanto sua e che sta bene lì dove si trova in quel momento, una battaglia infinita destinata a combattersi in eterno senza vincitori né vinti.
Mi è piaciuto moltissimo anche come hai descritto la loro lontananza, la sofferenza che Loki non riesce a placare, specie al pensiero che lei possa, proprio nei momenti in cui lui è impossibilitato ad amarla e stringerla essere di un altro e magari promettersi a quest’altro come ha fatto con lui. E, visti tutti i fantasmi da cui è stato tormentato, è anche naturale che ad un certo punto si sfoghi e se la prenda con lei, anche se quella situazione non è colpa di lei… non è colpa di nessuno in realtà, ci si sono trovati ed è stata più grande di loro e ognuno di loro l’ha gestita nell’unico modo che conosceva, sempre e solo per il bene dell’altro. Forse quello è il momento in cui toccano il fondo e la separazione è la sola cosa giusta che possano fare. Quando infatti Loki torna, la situazione è cambiata, loro sono cambiati e anche il loro modo di vedere le cose. Ma nel profondo non sono cambiati, non l’uno verso l’altro: lei resta sempre intrisa di dolcezza e consapevole che il mondo non la riterrà mai abbastanza per lui (probabilmente lei stessa non si ritiene abbastanza per lui), lui sempre disposto a tutto per lei, al punto da uccidere un uomo per vendicare i lividi che trova su di lei.
E la proposta di matrimonio mi è proprio piaciuta, semplice e urgente come Loki stesso. Ma Sigyn resta fedele a se stessa e rifiuta non perché non lo ami ma perché il bene di lui è al di sopra di ogni altra cosa, per lei.
Dopodiché sembrano trovare un loro equilibrio: si confidano, si parlano, Loki si apre con lei, Sigyn fa valere le sue idee, che sono le stesse della maggior parte dei normali mortali… fino al patatrac, quando viene definitivamente assalito dalla consapevolezza (che fino a quel momento poteva fingere essere solo una sua paranoia) che lei è davvero una puttana, che altri possiedono il suo corpo e lei li lascia fare. E così Loki si vendica, la inganna, facendole credere di non sapere nulla e trattandola, invece, proprio come non l’ha mai trattata.
E poi la fine, quando lui ordisce l’ultimo inganno e la costringe a portare in grembo suo figlio. E nonostante lei si ribelli fino all’ultimo, lui è deciso e sicuro ed emette sentenze inappellabili. E alla fine cedono entrambi, rassegnati a stare insieme nonostante siano entrambi convinti di non meritarsi, ma ugualmente incapaci di lasciarsi andare.
Che dire oltre a… mi sono piaciuti proprio, lei in particolare, così implacabilmente fedele a se stessa da farsi del male.
Continuerò a leggere le tue storie, anche se non conosco il fandom, perché ne vale davvero la pena. Anzi, probabilmente, finirò per aggiornarmi e recuperarlo.

Recensore Junior
22/07/18, ore 18:50

Ciao, eccomi qui per lo scambio! :)
Un'altra storia profonda e appassionante come sempre, impossibile negarlo. Un contesto assai diverso, stavolta, quello che mi si è presentato davanti: Sigyn nei panni di prostituta. Forse perché non sto leggendo le tue fic con un giusto ordine, di questo non sono sicuro.
Affascinanti poi le battute finali che hai scelto, "Nemmeno io sono degno, non lo sono stato mai”. Una dura verità che nemmeno l'ingannatore Loki può manipolare a suo piacimento: è sempre stato un indegno, praticamente fin dalla nascita: indegno di impugnare la lama di uno Jotunn, di impugnare Mjolnir, di posare le sue ossute chiappe sul trono di Asgard. Una vita intera a fare l'indegno, a vivere all'ombra di altri.
Perciò ora non può tollerare oltre. Se non è degno di avere qualcosa che spetta ad altri più capaci, almeno può essere degno di qualcosa che sia suo e basta. L'amore per la sua donna e per la sua futura prole.
Certo, ricordo fin troppo bene quali creature leggendarie abbia generato Loki, quindi mi perdonerai se non sono troppo ottimista al riguardo! XD
Ottimo lavoro ancora, continua così!
Odinforce

Recensore Master
19/07/18, ore 14:00

Ecco, io queste cose non le devo leggere, che gli ormoni da mamma mi fanno brutti scherzi...
Nella parte finale quando Loki le dice del figlio che Sigyn aspetta, confessandole di averla stregata, ecco mi sono commossa...
Ho sofferto insieme a questi due per tutta la storia, il Re e la Prostituta divisi dal rango, divisi, dal tempo, divisi dall’orgoglio (di Loki). Però pieni di amore che trascende che comunque li unisce, a dispetto di tutto...
E il finale un po’ dolce amaro qualche speranza di lieto fine me la da...
Brava, capitolo meraviglioso, intenso come sempre e pieno di sentimenti e tormenti, come piace a me:)
Complimenti
A presto!
Ladyhawke83

Recensore Veterano
10/07/18, ore 20:39

Ciao! Sono qui per lo scambio del Giardino di EFP. :D 
Dunque, devo necessariamente iniziare la mia recensione con il dirti che non conosco assolutamente l'opera né i personaggi, quindi non posso fare paragoni con l'originale, ma forse, in questo caso, è meglio così! E ti dico subito il motivo: mi è piaciuta davvero tanto. Dalle tue descrizioni si capisce più o meno il periodo storico e il contesto, tanto da immaginare tutto in modo definito; gli ambienti, le stanze, le vesti. Era tutto molto palpabile, attraverso un racconto chiaro e preciso, che ha coinvolge davvero molto il lettore fino a portarlo ad avere l'immagine di ciò che legge davanti a suoi occhi con semplicità. 
Mi sono segnata di dirti anche un'altra cosa che credo sia molto importante: hai trasmesso tanto in questa fanfic, puramente attraverso l'interazione di questi due protagonisti, Loki e Sigyn. È davvero ammirevole il fatto che tu, in una oneshot, sia riuscita a raccontare così tanto, ma, soprattutto, a far arrivare tutte le emozioni dei due. Non è da tutti, nel senso che qualcuno avrebbe bisogno di più capitoli per poterlo fare e invece tu hai colto tutto questo in una pagina, arrivando dritta ai sentimenti. È stato bello e interessante leggere di loro, nonostante io non li conosca per nulla, così come hai narrato particolarmente bene gli eventi, poco importa se presi dall'opera originale o inventati completamente da te, poiché hai fatto di questa una cosa tua, dico davvero. Hai utilizzato molto bene i discorsi diretto e indiretto, che ho molto apprezzato. Scrivi in modo scorrevole e chiaro, sintassi impeccabile, così come le parole scelte accuratamente che arricchiscono il tutto. In particolare, ho notato il tuo stile delicato e deciso, adatto senz'altro per descrivere questo determinato contesto storico. 
Inoltre, mi hai fatto piacere loro due, che provengono da una storia complicata e ostacolata in primis da loro stessi a causa delle loro vite differenti, appartenenti a sistemi sociali completamente diversi. Mi hanno emozionato, soprattutto la definizione di "fedeltà" e "amore" che hai analizzato nel testo e che mi è molto piaciuto.
Molto bella, davvero. Devo farti davvero tanti complimenti, mi piace sul serio come scrivi! Sono molto contenta di essere approdata qui e aver conosciuto un'ottima fanwriter. :D 
Alla prossima,
Ile

Recensore Master
10/07/18, ore 13:25

Ciao!
Ho letto questa storia ieri, ma di recensirla alle undici di sera non se n'è proprio discusso. Avrei detto le cose sotto e sopra, senza che si riuscisse a capire niente e metà di quello che avrei voluto dire lo avrei perso per strada. La settimana è iniziata a tutta birra!
Mo' che ho finalmente un po' di tempo per me, ne approfitto.
Allora, stavolta procedo in maniera un po' differente, partendo dalla "STORIA".
Innanzitutto il titolo, perché è quello che mi ha portato a scegliere questa. Mi piace moltissimo: ha quel tono effimero dato dalla parola "sfuggente" e possiede quella nota cupa, piena di angst data da "ombra". Ma è quel possessivo che gli dona un carattere deciso, quasi violento. Credo che, al di là del significato, racchiuda perfettamente sia la natura di Sigyn che quella di Loki. Sigyn che è così eterea e inafferrabile, che quasi nessuno può avere se non o con il denaro (i suoi clienti) o con il cuore (Loki); e poi, in quelle parole c'è tutta la perfidia e la "sadicità" di Loki, quel suo modo di volere e amare così totale e venefico, possessivo e ambiguo, tra la delicatezza e la distruzione, la violenza e la supplica. Me lo immagino pronunciare queste parole con tono melodioso e malinconico, come chi accarezza qualcuno sapendo che le sta facendo del male. C'è possessione ma anche un senso di venerazione. Ok, ce la smetto perché sto sembrando idiota, ma spero si sia capito quanto mi sia piaciuto, al di là dei miei scleri.
Dico solo che mi è piaciuto che il titolo racchiuda sì le loro personalità, ma sia parte integrante della storia, con Loki che pronuncia queste parole anche all'interno del testo. Inoltre, mi è parso di capire che quel poema non fosse solo un racconto ma anche la malia con cui ha stregato il suo ventre. Mi chiedo se questo poema esista veramente tra le leggende nordiche o se è stato un qualcosa di tua invenzione. A me ha richiamato alla memoria una storia che io amo alla follia (gli ultimi incantesimi) dove un incanto aveva un effetto simile sulle donne. In quell'opera, si sentiva l'associazione tra quella razza con quella della società medio-orientale, con le pratiche come l'infibulazione. E se penso a questo e all'effetto che questo incanto ha su Sigyn, sento tutto il dolore per questo inganno e sopruso, una possessione totale di un dio che non vuole dividere ma che allo stesso tempo non ha il coraggio di prendere; e allora macchina nell'ombra, consapevole di quell'errore, di quel modo quasi malato di amare, ma lo fa, perché è nella sua natura, e si crogiola in quella malia, quasi a provare piacere e rassicurazione nel saperla sua.

La storia mi è piaciuta, molto. Non conoscendo bene il contesto, avendo un'idea molto generale grazie al primo film di Thor e mancando qui descrizioni dell'ambiente, questa storia mi è risultata molto come una specie di AU, per quanto riguarda l'ambientazione. Questo mi ha permesso di collocarla in luoghi immaginari a mio piacimento, sempre con le dinamiche che tu ovviamente narravi. E questa presenza di luoghi più malfamati nella città, quartieri pieni di bordelli e poi uomini che acquistano e padroneggiano belle donne nelle loro dimore come oggetti preziosi di cui vantarsi, assegnando loro interi appartamenti lussuosi, uomini che fanno regali e pagano la compagnia delle donne; e, più nel concreto, Sigyn che dona il guadagno datogli da Loki proprio a lui per permettergli la fuga mi ha portato un po' nelle terre d'oriente.
Ok, può sembrare stupido, ma questa sensazione è stata accentuata dalla punteggiatura di questa storia, il modo in cui hai deciso di utilizzare il passaggio tra il trapassato prossimo e il passato remoto soprattutto nella prima parte mi ha ricordato quello usato nel libro "Le mille e una notte". Atmosfere lontane, sotto tappeti di stelle, donne bellissime che incantato e tolgono il senno e uomini pieni di disavventure. Potere, banchetti, lotte, intrighi, dolori e soprusi; antiche ballate e incantesimi antichi e perduti che riecheggiano da lontano in questi scritti. Forse questo è dovuto anche al fatto che ultimamente sto proprio leggendo questo libro, però la tua storia mi ha saputo dare quell'incanto un po' esotico ma con tanta, ma molta più sostanza e soprattutto coinvolgimento. E questo mi ha ripagato nella tediosa lettura in cui ho deciso di impelagarmi con le mie stesse mani (quel libro dovrà finire prima o poi).
A piacermi è il modo sapiente in cui utilizzi il presente, cosa che eleva ulteriormente questo scritto rispetto a quello con cui l'ho paragonato poco su. Dona alla storia un tono inappuntabile, secco, che pesa come una sentenza. Rende quelle frasi verità assolute, sempre valide e conferisce alla storia una sorta di atmosfera ricca di pathos, di incanto, di leggenda. Il narratore diventa potente, una presenza attiva che incide le parole nella pietra, crea immagini suggestive con cui tessere la trama.

Il personaggio di Sigyn mi ha sorpreso moltissimo e mi ha incantato. Hai mantenuto quell'eterea bellezza, quel mesto portamento, quella seduzione piena di amore e devozione; e quella fedeltà nello spirito che ho scoperto durante la lettura di "In direzione ostinata e contraria". Mi è piaciuta, a tal proposito, la frase "gli era stata fedele nel cuore e nell’anima, concedendo a lui, solo a lui l’amore." perché si sente tutta la bruttura del suo mestiere, e il suo unico modo per incarnare fedeltà è nello spirito. Questo passaggio, come l'intera storia, è pieno di sottintesi molto delicati, forti, che tu racchiudi in una storia piena di sensazioni e sentimenti, dove a troneggiare sono le caratterizzazioni così complesse e sfaccettate dei due personaggi, pieni di sfumature che racchiudono a trecentosessanta gradi l'ambiguità dell'animo umano. Ci sono luci ed ombre e dinamiche che rendono unici i loro modi di essere, così che alla fine è impossibile scindere la parte buona da quella marcia: nello spirito sono umani, provano ed esprimono emozioni e bisogno a loro modo. C'è molto realismo in questo.
Il lavoro che fa in questa os, poi, rende ancora più estremo e totalizzante il suo incarnare la dea della fedeletà, e lo fa in un modo più umano e allo stesso tempo profondo, quasi inverosimile.
Nel finale, dove lei diventa consapevole di quello che è diventato il ragazzo dal sorriso scaltro e la mente vivace, di cosa significhi amare il dio degli inganni, un uomo che prende ciò che vuole, che è fatto di ombre e furbizie, beh, ho sentito sia tutto il peso leggendario che incarna questa coppia nella tradizione nordica ma soprattutto ho sentito tutto il peso e la forza dell'amore che lega Sigyn a Loki. Un amore pieno di difetti, pieno di squilibri, ma è un amore profondo, avvinghiato al loro essere, da cui non si possono sottrarre. Che, da parte di lei, può essere anche fragilità, incapacità a lasciare un uomo che ti sovrasta e ti usa e che non può fare a meno di te a tal punto da non ascoltare ciò che vuoi anche tu. Ma credo che non sia questo il caso loro: perché credo che Loki sappia che ciò che impedisce a Sigyn di dirgli di sì è un ostacolo puramente sociale, la paura della gente, dell'etichetta, di come va il mondo. Ma Loki non si piega alle leggi del mondo, persino lui è un aberrazione della legge. Ecco che quindi c'è un altro forte richiamo a tematiche molto delicate, difficili da trattare, ma che assumono connotati ambigui nelle mani di questi due personaggi.
Hai trattato ogni tematiche con coerenza di trama e dei personaggi, puntando più volte sul fatto che siano errori e macchinazioni cattive ma non per questo hai deviato dall'epilogo che ti eri prefissata, donando alla storia questo tono di luci ed ombre che si insinua persino in questi argomenti di riflessione.
Loki è il personaggio scaltro, quello che nella sua solitudine e nei dolori che la vita ha inciso sulla sua pelle ha costruito un carattere subdolo, ingannatore, vessatore. Lui non può fare a meno di non fidarsi degli altri, di trattare con disprezzo piuttosto che mostrare la sua fragilità e il suo amore nei loro confronti. E' un rapporto di odio-amore quello con il fratello, che si basa però su un livello più paritario, dove c'è Thor dall'altra parte che tiene testa. Mentre questo odio-amore con Sigyn è più malsano, viscerale, perché Loki ferisce chi ama e non si sa difendere con forza, e nel farlo ferisce anche se stesso. E' il tutto diventa un vincolo di co-dipendenza, soprusi, situazioni dove l'incomprensione è voluta e cercata e il perdono e l'amore vengono costantemente sfidati, messi alla prova, sono il prezzo da pagare per stare con lui. Loki incarna in questo caso l'uomo con un passato turbolento, forte, dal passo marziale (il suono dei suoi stivali sul pavimento gli hanno conferito un'aria austera, greve, che mi è piaciuta) in cui l'amore per il prossimo si contamina dei fantasmi di soprusi passati e odio verso qualunque cosa minacci i suoi sentimenti (il modo in cui l'apostrofa per dolore nel saperla tra le braccia del comandante per liberarlo e il suo pentirsi proprio mentre urla quelle parole è l'emblema di ciò che sto cercando di dire). Però non si può fare a meno di amare, e la cosa mi spaventa non poco. Soprattutto perché tu mostri anche il Loki giovane, quello in cui a pesare era l'approvazione di un padre distratto che non lo guardava, il desiderio di non disonorarlo, quando l'amore era puro ma era stato allontanato per poter aspirare a qualcosa di più alto, all'amore del padre. E tutto questo poi si ripercuote nel Loki adulto, con l'effetto tutto su quella scena finale. Apprezzo molto che tu inserisca queste sottotrame, perché permettono sempre di dare tridimensionalità a contesto e interazioni. Complimenti.

Dopo tutto sto malloppo, passo velocemente (spero) alla parte più tecnica. Non ho riscontrato errori, solo questa svista:
fu allora, rimpiangendo una scelta antica fatta per paura di un giudizio comunque negativo che, quasi senza volerlo – oppure desiderandolo con disperazione, si crogiolò nell’illusione di averla con sé per sempre e lo fece sciorinando rune antiche, dimenticate, che nessuno ricordava o sapeva più pronunciare. - servirebbe il trattino per chiudere la parentetica, al posto della virgola, prima di "si crogiolò".

Ci sono due difetti secondo me: il primo è che a volte non separi i dialoghi dei personaggi, tanto che battute di due personaggi differenti si trovano nello stesso paragrafo, senza andare a capo. Sopratutto quando si tratta di scene principali, e non riassunti di eventi passati, io lo eviterei, perché lo trovo poco elegante sia visivamente che strutturalmente, confonde sul momento.
L'altro problema è il passaggio tra il trapassato prossimo e il passato remoto. C'è sempre quel problema che ti dicevo la prima volta, secondo me. Nella prima parte, il passaggio è stato ben reso, anche se aggiusterei una cosetta:

L’altro dormiva placido al piano di sopra: Sigyn e Loki invece, passarono la notte raccontandosi i giorni che avevano passato lontani stretti l’uno all’altra, nascosti nel buio di un sottoscala. -> Questo segna il passaggio tra il trapassato prossimo e il passato remoto della prima parte della storia.
I due punti servono per chiarire, dimostrare la conseguenza logica di un fatto. Quindi, è come se dovessi dire "siccome l'altro dormiva di sopra, ovviamente loro passarono la notte a raccontarsi". Ergo, io toglierei "invece", lasciando la frase e l'uso dei due punti invariato.

Nella seconda parte, iniziano i miei dubbi.
Allora, facendo un passo indietro: la scena madre è Loki/re arriva a far visita a Sigyn. La battuta "Le scoprì la spalla scucendo il vestito – il giorno dopo gliene avrebbe fatti recapitare non uno, ma cento, mille, promise mentalmente affondando il naso nell’incavo profumato del collo sottile, nella scollatura che lei offriva mormorando appena il suo nome. Sigyn. Sigyn. Invocazione disperata che gli era rantolata dalla gola quand’era stato piegato, sconfitto, imprigionato, umiliato, vilipeso." -> segna il passaggio nei ricordi, giusto? E qui parte il "passato della scena principale", dopo c'è il passaggio dei tempi verbali che è annunciato da quella frase di mezzo data dai due punti e che ho riportato sopra, e fin qui seguo.
Nella seconda parte, invece:
[
“Cosa ti turba, amore mio?” Sigyn, avvolta in un lenzuolo di seta, si puntellò su un gomito, gli carezzò il torace scoperto. L’Ase, con voce distratta, cominciò a raccontarle gli oneri di quel trono difficile da reggere, la mente già fuggita al Palazzo di Asgard dove lei non voleva nemmeno entrare. Potrei obbligarti e sposarti oggi stesso, le aveva detto mille volte, ma la donna aveva risposto con un bacio lieve e un sorriso mesto che sarebbe stata infelice per sempre, alla Corte degli Asi. E così fece anche quella sera.

Loki si era voltato verso di lei. “Non lo siamo ugualmente, ora?” aveva domandato risentito e offeso, ma Sigyn aveva scosso la bella testa bionda. “Smetteremmo di amarci, se fossimo insieme nel tuo palazzo.” Riflessione cinica, forse, ma vera e pungente – il fiero sovrano accanto a lei si accigliò, ma non disse nulla.]
Il "cosa ti turba" è sempre un ricordo o si torna al "presente", alla scena principale? Io pensavo che fosse di nuovo la scena principale, ma il continuo cambio di tempo verbale mi ha fatto ricredere. La battuta di Loki è resa con il trapassato prossimo e quindi dovrebbe essere un ricordo, che poi diventa di nuovo un "dentro la scena" con il passaggio, stavolta brusco, al passato remoto.
Però poi c'è il ricordo della prima volta, che mi fa ripensare che la scena prima invece era legata alla principale, al presente narrativo. Quindi, forse, dovresti cambiare quei verbi nella battuta di Loki, mantenendo l'uso del passato remoto per ogni scena legata al presenta narrativo.
Il continuo cambio verbale mi confonde, tanto che la terza parte non capisco se è un ricordo o è di nuovo nel presente. Avrebbe senso che fosse nel presente, perché la prima scena non è ancora a palazzo, giusto?
Sicuramente sta ricordando, ma "“Sposami, Sigyn. Hai mio figlio in grembo.” avviene in sequenza con la prima scena della os? Forse, se così fosse, sarebbe meglio distanziarla e mandare il ricordo a capo.
Insomma, dovrei analizzare passo per passo ogni passaggio ma credo di aver reso la questione. I tempi verbali! >.<

Ho apprezzato tanto la caratterizzazione e le varie scene in sé, ma la confusione nel seguire il filo temporale mi ha reso ostile la lettura.
A presto!

Recensore Master
03/07/18, ore 10:55

Ciao cara, eccomi anch'io per lo scambio del giardino. Che dire? Questa storia... Non è la classica storia romantica dove il lieto fine sia scontato, anzi tutt'altro per tutta la storia ho avuto la sensazione che finisse male. Anche il finale - sebbene lieto - non mi ha dato questa sensazione. Adoro il tuo stile, sappilo. Coinvolge il lettore come se fosse una melodia.
A presto.

Recensore Junior
02/07/18, ore 15:55

Eccomi!! *pronta per il lancio della ciabatta* no ok scherzo!
Come promesso,sono qui a recensire! 
Ho apprezzato molto questa “nuova” Sigyn caratterizzata diversamente dalle altre storie da te scritte.
Mi è sembrata più determinata,più decisa da reagire persino all’insulto di Loki.
Brava così si fa Sigyn! Così ti voglio! XD
Ha messo in pericolo la sua vita pur aiutare Loki e questo dimostra di essere una donna forte(a modo suo) e di amare veramente il dio degli inganni.Anche il Nostro secondo me la ama,nel vero senso più puro della parola,insomma ha ucciso per lei!
Una prova prova lampante è anche il fatto che nonostante i suoi tradimenti, lui torni sempre da lei e Sigyn in un certo senso lo perdona sempre.Sono come lo yin e lo yang,il solo e le luna! Forse è proprio vero che gli opposti si attraggono perché sono completamente uno l’opposto dell’altro.
La nostra Sigyn è convinta che il loro amore alla corte di Asgard non sarebbe più lo stesso,mi duole ammetterlo che in parte sono d’accordo.Finché saranno le mura di Asgard a separarli,essi non faranno altro che alimentare la fiamma del loro amore.Senza questa lontananza non fosse costantemente presente quel sentimento frenetico di desiderio che appunto spinge Loki a tornare sempre da lei e di volerla tutta per se.Certamente anche la diversa posizione sociale impedisce loro di stare insieme liberamente.
Questa è l’interpretazione che ho dato alla  sua affermazione ma tu sei l’autrice e tu sai la verità XD.
Ti confesso che non amo particolarmente le storie d’amore fatta eccezione per quelle complicate e tormentate ma sopratutto dove gli amanti della coppia siano dei bei personaggi.
Le tue parole in tutta la storia non fanno altro che trasparire la malinconia del loro “sfortunato” amore.
Ma Loki doveva risolvere la situazione no? Com’è che si dice? “Il lupo perde il pelo e non il vizio” e infatti inganna anche Sigyn,non solo si assicura che il bambino che porta in grembo sia suo figlio ma lo usa anche come pretesto per costringere lei a seguirlo.Ah Loki,loki....
Comunque mi auguro per loro che troveranno la felicità in un futuro avvenire,su non essere così crudele con loro! (Scherzo ovviamente).
Come sempre complimenti per l’ottimo lavoro e trovo molto interessante la scelta di trattare,in ogni storia,tutti i personaggi sempre con qualche sfumatura diversa che da la possibilità al lettore di annoiarsi mai e di scoprire qualcosa di nuovo sui personaggi.
Mi ritroverai presto a recensire anche le altre storie eh! Mi dispiace solo che questa volta sono stata poco soddisfacente ma mi rifarò!
Brava come sempre!
A presto!
(Recensione modificata il 02/07/2018 - 03:57 pm)

Recensore Junior
26/06/18, ore 01:48

Bentrovata!
Passo per lasciarti una recensione notturna per lo scambio e ti anticipo già che quando avrò finito, questa storia andrà dritta fra le preferite.
Con questo il tipico esordio alla “Mi è piaciuta davvero molto” perde di senso, ma ho tutta la recensione per spiegarti il perché, quindi!
Credo di apprezzato questa fanfiction ancor di più in funzione dell’altra storia che ho letto in occasione del precedente scambio. Certo, sono slegate, ma ho apprezzato questa proprio perché sono riuscita a vedere come riesci a rimodellare Sigyn e le vicissitudini dei personaggi in modo innovativo tutte le volte che ne scrivi. Anche se in questo caso non si parla di AU ma di What If, adoro vedere i personaggi in contesti diversi, con ruoli diversi. Sei riuscita a dire qualcosa di nuovo persino su Loki, pur sempre l’aspirante re di Asgard, ma che qui si è legato ad una Sigyn differente da quella a cui l’avevo visto approcciarsi in “Di fuoco e di desiderio”.
Qui abbiamo una Sigyn che per il suo ruolo è obbligata, quasi per contratto, ad essere più rassegnata, a mantenere il proprio posto senza permettersi un’esagerata fierezza. L’ho apprezzata comunque, perché è coerente e perché riesce a dimostrare la propria forza in ogni caso; prova ne è la scelta di mettersi in pericolo, con un amante violento, pur di riuscire a salvare Loki. E la sua forza e il suo orgoglio traspaiono con quello schiaffo, quando Loki usa l’appellativo fin troppo spiacevole per definire ciò che alla fine è, ma con un’accezione negativa che Sigyn davvero non merita.
A questo punto devo fare una premessa, che tanto premessa non è, ma comunque: adoro le storie dove l’amore sboccia in condizioni di avversità e se la situazione particolare è che una delle due parti sia una prostituta tanto meglio. È una situazione su cui io stessa ho scritto e credo che tu in questa storia l’abbia gestita molto bene: hai portato prima il desiderio carnale, presentato quella che doveva essere l’avventura di una notte. Poi è arrivato il sentimento, che ha impedito a Loki di dimenticare Sigyn, ma al contempo anche di trattarla come avrebbe meritato, mosso a gesti di infantile ripicca per la gelosia di non poterla avere esclusivamente per sé.
Perché è come dice Sigyn “Avevi promesso che non sarebbe successo”, anche se non in relazione a ciò di cui sto parlando io. Perché all’inizio si crede sempre che i sentimenti non nascano e appena ci si distrae questi compaiono, come nel caso di Loki.
Vive l’amore a modo suo, in un modo egoistico magari, che lo spinge a volere Sigyn con sé ad ogni costo, anche se lei teme che il loro amore, alla corte di Asgard, non sarebbe più lo stesso. E poi va a torturare l’amante che ha maltrattato Sigyn. Solo io penso che l’amore di Loki si possa misurare in base alle persone che uccide per te? Credo sia un buon parametro per lui!
Prima ti ho fatto la premessa, che poi ho un po’ accantonato, riguardante il mio amore per i racconti ben trattati dove parte della coppia lavora come prostituta. Trovo che questo aspetto permei il racconto di malinconia e in questa storia si è sentita tantissimo; la malinconia di come era più semplice all’inizio, prima che si legassero. Il desiderio di uno sviluppo che non può esserci.
Mi chiedo quanta energia e forza d’animo sia stata necessaria a Sigyn ogni volta che doveva sforzarsi di dire a Loki la cosa giusta, cioè che lei non sarebbe mai stata adatta come regina, come sua moglie. Fa la scelta giusta per Loki anche quando lui è completamente accecato dai sentimenti – che ripeto, vive a modo suo – e non riesce a vedere la giusta via.
Ma lo vediamo come sempre prendere le sue decisioni e ingannare anche Sigyn, accertandosi che quello che porta in grembo sia suo figlio. La inganna quasi per darle qualcosa di concreto capace di convincerla a seguirlo.
E beh, amando i lieto fine non posso che sperare che Sigyn alla corte infine ci sia andata e che abbia cresciuto con Loki il suo bambino.
Meritano un po’ di felicità, su!
Per quanto riguarda la scrittura devo ripetere ciò che già ti ho detto: anche in questa one-shot lo stile è estremamente poetico, scorrevole, ricercato. Si vede che soppesi le parole, nelle metafore, nelle similitudini. Hai una scrittura estremamente musicale e ribadisco che per l’ambientazione è davvero piacevole. Tanto più se come accade verso la fine, Loki cita degli antichi poemi.
Credo che quando avrò un momento, a prescindere dagli scambi, continuerò a recuperare le tue storie su Loki e Sigyn, sperando di riuscire a lasciarti altre recensioni.
Ancora complimenti e alla prossima!

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