Recensioni per
Bloody Mary's Island
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/08/21, ore 19:54
Cap. 3:

Terza classificata al contest "Dai vita alla tua fantasia con i generi letterari! II edizione, il ritorno" - mystery_koopa con "Bloody Mary's Island" e vincitore del premio "Miglior trama"

-Grammatica:
Dal primo capitolo: "era reso ancor piò" → "era reso ancor più".
Come puoi benissimo constatare da te, all'interno del primo capitolo non ho riscontrato altri errori, di ditrazione o meno.
Dal secondo capitolo:
"Poi, tornando ancora ad una delle lingue locali" → "Poi, tornando ancora a una delle lingue locali". Attenzione alla d eufonica. Questa è una regola che prevedere il suo utilizzo unicamente quando ci sono due vocali uguali vicine.
"che ordinò a degli schiavi di spingere le gabbie dei due occidentali verso un portone" → Attenzione alle concordanze di senso tra un capitolo e l'altro. Infatti, alla fine del primo capitolo descrivi come i due stranieri siano stati rinchiusi in un'unica gabbia, eppure in questo affermi che le gabbie sono due; rivedi uno dei due capitoli, decidendo un'unica linea da seguire.
"aprì le gabbie con una chiave argentea" → Stesso discorso indicato nel punto precedente. Ciononostante, considerando che hai usato più la linea delle due gabbie, consiglio di correggere la fine del primo capitolo.
"mentre il suo compagno indietreggio" → "mentre il suo compagno indietreggiò".
"li condusse a umida e buia grotta" → "li condusse a una umida e buia grotta".
"della regina ad altezza naturale posto nello salone in cui l'avevano incontrata per la prima volta" → "della regina ad altezza naturale nel salone in cui l'avevano incontrata per la prima volta".
Dal terzo capitolo:
"non erano i suoi atti, ad essere disumani" → "non erano i suoi atti, a essere disumani"- D eufonica.
"gli unici ad essere sfuggiti alla sua legge sacra" → d eufonica.
"si diressero di corsa il bagnasciuga e immersero i piedi nell'acqua fredda" → "si diressero di corsa verso il bagnasciuga e immersero i piedi nell'acqua fredda."

In generale, oltre a qualche svista o disattenzione, non ho riscontrato gravi problemi sotto questo punto di vista, percio ben fatto, davvero.


-Stile:
Dal primo capitolo:
"Erano ormai mesi che provava a fuggire dalla città, ma essa era costantemente presidiata dalle guardie reali, che avevano ricevuto ordine dalla regina di arrestare tutti gli stranieri che avessero visto, senza nemmeno accertarsi della loro nazionalità." → Questa determinata caratteristica l'ho riscontrata lungo tutta la storia e tutti i tre capitoli. Per quanto grammaticalmente parlando non sia errato, trovo che ci sia una pesante esagerazione di "che" (in generale). A lungo andare diventa una problematica o quasi, in quanto affatica il lettore durante la lettura, appesantendone il contenuto che già di per sé pretende una gran dose di attenzione.

Dal secondo capitolo:
"Nell'oscurità totale della caverna si sentivano solo i rumori metallici delle sbarre contro le quali erano appoggiati, stretti nelle loro angusta prigione". → In questo periodo, oltre a un piccolo errore che si collegga alla mancata concordanza tra capitoli ("stretti nelle loro angusta" -> "stretti nella loro angusta" o "stretti nelle loro anguste") mi sono ritrovata a soffermarmi con un dubbio. Normalmente, le sbarre non dovrebbero produre rumori se non continuamente toccate, il che non viene minimamente descritto; perciò, consiglio una breve rivisitazione, in modo da rendere il tutto più chiaro.

"Respirando profondamente per prendere coraggio, Cristophe si sporse oltre la soglia, intravedendo, attraverso uno specchio, la figura presente, riconoscendone subito l'identità: era la regina, che camminava con la testa china. Il francese riferì al suo compagno, senza distogliere lo sguardo da ciò che aveva visto ma la donna, alzando il capo d'improvviso, vide il suo riflesso nello specchio". → Come per quanto riguarda il primo punto per il primo capitolo, anche in questo vi è un'esagerazione abbastanza marcata, che ho riscontrato anche in altri punti. Trovo che tu ti sia lasciato andare troppo nell'utilizzo della virgola, creando dei periodi troppo lunghi, spezzetati e pesanti, i quali potrebbero disorientare al momento della lettura.

Dal terzo capitolo: "con oscuri latrati". → Personalmente, trovo che il termine oscuro non sia tra i più adatti a definire i latrati.

Tolti questi punti che ti ho elencato, ho trovato il tuo stile molto intrigante ed estremamente adatto a descrive una storia che si lega a eventi del passato. Ho apprezzato particolarmente le tue desprizioni, ampie e puntigliose, su qualsiasi cosa si posassero gli occhi dei due protagonisti. Questo dettaglio, inoltre, ha permesso perfettamente al lettore di immergersi nella storia, assaporandola nel modo migliore.
Il tutto, quindi, è stato molto pulito e al tempo stesso piacevole. Complimenti!

-Impaginazione:
Per quanto riguarda l'impaginazione non ho davvero nulla da dirti. Il tuo lavoro è stato magistrale ed è assolutamente perfetto per godersi maggiormente la storia.
Tra il font e la sua grandezza, oltre ai dettagli finali e alla foto iniziale, tutto risulta perfetto.

-IC:
Per i personaggi, che dire... gli hai delineati in un modo eccellente. Tra la pazzia della regina, che è stata considerata al pari di Maria per la sua sanguinosità e crudeltà nei confronti degli stranieri e del suo stesso marito (colpevole solo di accettarli di buon grado). Tra l'altro, mi ha fatto anche piuttosto pena, specie alle battute finali. Nonostante le sue gesta non siano sempre brillate per giustizia e generosità, i suoi intenti erano buoni o, almeno, il voler proteggere la propria terra dagli invasori, anche se il costo per l'altra parte è stato immenso. Dopotutto, a una prima ingiustizia subita, ne ha create delle altre contro il suo "nemico".
Con Gerald e Cristophe hai fatto un buon lavoro dal lato introspettivo, permettendoci di immedesimarci alla perfezione nelle loro storie e vite: uno rimasto imprigionato in una città, costretto a nascondersi a ogni ronda e rubare per sopravvivere e l'altro bloccato nella natura, obbligato a diffendersi e nascondersi da probabili nemici e temibili predatori, oltre che dalla natura stessa. La fine, poi, per questi due personaggi non è stata tra le migliori: la nave che doveva essere la loro salvezza andata alla deriva succube della pericolosa tempesta. Cristophe scomparso, attaccato a una trave e Gerald salvo su una spiaggia, senza però essere accompagnato da quell'uomo che, in quei giorni, era diventato un fondamentale alleato per la sopravvivenza e per la vita.

-Utilizzo del pacchetto:
Il pacchetto, a mio avviso, è stato utilizzato in modo perfetto. La citazione è stata immersa a regola d'arte all'interno della trama, dandole un valore aggiuntivo, attaccandola immediatamente nella mente del lettore o, almeno, nella mia. Incredibilmente d'effetto, che ci ha dato uno scorcio importante sulla mentalità del personaggio che l'ha pronunciato, che è stato costretto da forze maggiori a salvarsi in mezzo alla natura pericolosa. Il genere, ovviamente, è stato rispettato alla grande. Avventura, paura, pericolo e speranza si amalgamano alla perfezione dando vita a una storia assolutamente da urlo, meritevole di premi su premi. I personaggi, per cattive scelte e avvenimenti inaspettati si trovano a dover lottare per la propria vita, dascondersi da nemici e sopravvivere con poche risorse, sperando di raggiungere che la sponda in cui stanno aspettando le navi europee quei pochi supertiti all'interno di un luogo dove il massacro dei cristiani avvieni ogni singolo giorno.
Il prompt è, in poche parole, ciò che muove i protagonisti: il senso di pericolo amplifica il loro senso di sopravvivenza, amplifica il loro desiderio di restare in vita e ritornare a casa, amplifica la mancanza che provano per la loro terra natale, oltre al desiderio di sfuggire dalle grinfie della perfida regina.

-Gradimento personale:
Inutile dire, considerando i punti precedenti, che la storia mi sia piaciuta. Molto.
Con questa storia ho scoperto parte di eventi storici di cui non ero a conoscenza, uno spiraglio su una regina vendicativa ma desiderosa di difendere la sua terra e le sue caratteristiche, anche con azioni spregevoli e inmeritate. Il finale, poi, è la parte in cui, finalmente, il sentimento la fa da padrona: la gioia di essere vivi, lontani dal pericolo, e la tristezza di aver perso un compagno che, probabilmente, aveva molto da dire e che non rivedrà più. Certo è che, entrambi, porteranno per la vita a mente quel viaggio per la salvezza fatto insieme.

-Elementi Bonus:
Gli elementi bonus sono stati usati in modo magistrale e, entrambi, hanno avuto un'importanza relativamente grande ai fini della trama.
Ho gradito molto, inoltre, la rappresentazione che hai dato alla cascata e a come l'hai descritta, a come sia stata l'ultimo passo prima di raggiungere la libertà rappresentata dall'oceano e dalla imbarcazione che gli avrebbe riportati a casa.
La foresta, invece, ha rappresentato gran parte della storia: pericolosa parte da attraversare in un momento, come utile nascondiglio in un altro.

Grammatica: 8.9/10
Stile: 8,5/10
Impaginazione: 5/5
IC: 9/10
Utilizzo del pacchetto: 15/15
Gradimento personale: 10/10
Punti bonus: 4/6
Totale: 60,4/66

Recensore Veterano
18/07/21, ore 14:29
Cap. 3:

Oh, alla fine non si sa cosa il francese abbia visto nell'inglese. Però... perché l'inglese non gli ha mai chiesto il motivo di quegli sguardi? Magari si erano già conosciuti davvero!

La regina qui mi è parsa più pazza che nei capitoli precedenti. Voglio dire, torturare e ammazzare i cristiani era un atto non necessario e imperdonabile, però liberarsi degli stranieri che vogliono colonizzare o diffondere il loro credo ha un senso.
E poi i martiri sono sempre stati celebrati dal cristianesimo, quindi non si può negare che stia aiutando quelli creati da lei a raggiungere il paradiso.
Però... una guardia l'ha tradita (e deve anche averla colpita, altrimenti non si capisce come sia svenuta) eppure i suoi pensieri d'odio sono rivolti soltanto ai due innocui stranieri. Effettivamente la sue mente deve essere impietosamente offuscata dall'odio per non pretendere la testa del militare.

Mi suonava un po' strano già dal primo capitolo, ma posso anche aggiungere che, dato il suo odio, non capisco perché conceda alle navi straniere di star vicino alla costa. Forse non dispone di cannoni o di una forza navale?

In conclusione, io credo di essere un lettore anche esageratamente critico nei risvolti della trama, quindi non mi stupirei se altri ritenessero infondate le critiche che ho mosso alla storia.
Non posso poi negare che il tuo stile mi sia piaciuto, come tutte le parti del racconto che non ho citato. Quindi ti auguro sinceramente un in bocca al lupo per il contest!

Recensore Veterano
18/07/21, ore 14:04

Di nuovo ciao, mystery_koopa,

Capitolo ricco di colpi scena, scritto bene quanto il precedente. Facciamo la conoscenza della Regina, una persona alla quale, tutto sommato, non si potrebbe dar torto, se non fosse per i suoi modi brutali. Poi la serva, incredibilmente infida, e infine la guardia, terribilmente altruista.

Ecco... permettimi di dire che non ho capito il senso di quel che fanno i personaggi.
Perché la regina doveva mettere in piedi quella messinscena per ammazzare subito i due prigionieri? Se era questo quel che voleva, poteva farli fucilare nelle loro celle.
E per quanto riguarda la guardia, anche questa non mi par brillare di intelligenza. Se era contrario ai metodi della regina, gli conveniva far scappare i due uomini quando erano ancora nella foresta (incapacità e negligenza), piuttosto che stordire la regina, ammazzare un compagno e una serva (alto tradimento). Insomma, se la regina si ricorda il volto di lui, o se qualche altra guardia verrà a controllare chi ha sparato, o se i suoi compagni si domanderanno chi è stato a uccidere uno di loro, per il buon (?) soldato non vedo alternative ad una morte crudele, disonorevole e, in parte, meritata.

Sui due protagonisti, mi è venuto da sorridere in questo passaggio:

> Il francese riferì al suo compagno, senza distogliere lo sguardo, ciò che aveva visto ma la donna, alzando il capo d’improvviso, vide il suo riflesso nello specchio.

Poi si scoprirà che la regina era lì ad aspettarli e non è detto che li abbia sentiti parlare, però questi due sono proprio delle frane nello scappare... Credo sarebbe stato naturale per chiunque tornare a nascondersi prima di descrivere quel che aveva visto.

Per finire, mi spiace non aver compreso le azioni dei personaggi secondari, ma ho trovato comunque bella la lettura. Siccome poi non ho idea di cosa abbia visto Christophe nel suo compagno, spero di trovare la risposta nell'epilogo.

Prima, però, ti segnalo alcune cosette:


> mentre il suo compagno indietreggio

indietreggiò

> li condusse a umida e buia grotta

ad una umida e ...

> I passi all’interno aumentarono d’intensità

Aumentare l'intensità dei passi dovrebbe voler dire camminare più veloce, credo... forse "il rumore dei passi aumentò d'intensità" sarebbe più corretto.

A presto

Recensore Veterano
18/07/21, ore 13:20

Ciao mystery_koopa,

Ho iniziato a leggere questo racconto e lo sto trovando decisamente avvincente. È scritto molto bene e l'unico difetto che mi è sembrato di trovare è un uso un po' eccessivo del termine "che", ma, a parte questa piccolezza, la lettura è davvero piacevole, con ambienti e situazioni descritti sempre in modo efficace.

Ecco, mi è parsa un po' troppo lunga la divagazione che inizia qui "Era da più di un anno che Ranavalona I era salita al trono," mentre la tortura dei due cristiani al pozzo va verso la conclusione.


Poi, sono stato contento di notare questa:

> vivo la mia vita un quarto di miglio alla volta, proseguendo per la mia strada senza pensare al futuro, ma solo al presente: per quei dieci minuti sono libero, in pericolo, ma libero, e mantengo viva la speranza di poter ritornare a casa

La citazone è davvero ben inserita nel testo. Se non l'avessi conosciuta, non l'avrei neanche notata.



Ora mi permetto di segnalarti alcune cosette che non mi hanno convinto:


> cercando al tempo stesso di non restare impantanato negli strati di fango che iniziavano a depositarsi ciascuno al di sopra del precedente.

L'immagine che ho io è di acqua che, cadendo dal cielo, infanga il terreno, poi penetra più in profondità e lo strato di fango si inspessisce... Quindi, il bitume può essere depositato a strati sovrapposti, ma il fango... non credo, almeno non senza che qualcuno lo sparga a terra...


> [...] il cammino all’interno della foresta tropicale nella quale era entrato era reso ancor piò impervio dalla bassa vegetazione, dalle radici arboree e dalla frequente presenza di paludi e acquitrini stagnanti che, [...], ospitavano zanzare e altri insetti esotici, che Gerald ritenne a prima vista portatori di malattie altrettanto letali.

Ti segnalo un "piò" al posto di più... e poi quel "a prima vista" mi pare complicare un po' le cose, perché sembra che le sue considerazioni sugli insetti siano state formulate per la prima volta in quel momento... come se fosse la prima volta che si inoltrava nella foresta. Ma se fosse così, allora era meglio scriverlo chiaramente prima che stava entrando in un luogo ancor più pericoloso perché a lui sconosciuto.


> I due iniziarono così a litigare animatamente sul da farsi, [...]

Uhm... uno è un sacerdote, l'altro è un commerciante piuttosto prudente che ha percorso già un bel tratto di giungla senza farsi ammazzare o catturare. Che si mettano a litigare animatamente mentre sono in pericolo... è proprio la cosa peggiore che potessero fare... Troverei più verosimile che il francese mandasse l'inglese a quel paese per poi allontanarsi in silenzio.


A presto!

Recensore Veterano
25/10/18, ore 16:42
Cap. 3:

Autore: Mistery_Koopa 
Fandom: Originali 
Titolo: Bloody Mary’s Island 

Grammatica e Stile: 5/5 

Non ho trovato nessun errore né di grammatica né di battitura. Anche la punteggiatura è inserita in modo corretto nel testo rendendo piacevole la lettura. 
Sto imparando a conoscere il tuo stile ed ogni volta che mi capita di leggere una tua storia lo apprezzo sempre di più. È semplice e scorrevole ma accurato anche nella scelta del lessico. Ogni parola è inserita nel modo e nel momento giusto, senza inutili descrizioni aggiuntive che avrebbero sporcato un po’ il testo. Un ottimo lavoro 

Originalità e trama: 5/5 

L’originalità di questa storia, ma in generale di tutti i tuoi scritti, è il contesto storico in cui li ambienti. È sempre una sorpresa, una scoperta piacevole. Non è una trama complessa ma non mancano comunque eventi inaspettati che spingono a leggere con sempre maggior coinvolgimento. Un viaggio, una fuga, che porta due perfetti a sconosciuti a condividere un momento importante della vita di entrambi. I riferimenti storici, infine, arricchiscono il tutto e lo rendono più reale agli occhi del lettore. 

Caratterizzazione personaggi: 9.5/10 

I personaggi che ai miei occhi sono apparsi come più importanti sono principalmente tre: Royne, Christophe e la Regina Ranavalona. 
Con quest’ultima in particolar modo ho notato l’attenzione e la cura che hai usato nel cercare di caratterizzarla al meglio, essendo conosciuta come una persona molto crudele hai delineato benissimo questo aspetto. L’hai resa agli occhi del lettore come la Regina che è stata, hai messo in evidenza il suo astio vero i cristiani e, allo stesso tempo, le motivazioni per cui si è sempre spinta a tanto. 
Riguardo a Gerald e Christophe invece mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca. Non che tu non ne abbia dato una buona caratterizzazione, tutt’altro, soprattutto a livello introspettivo hai fatto sicuramente un bel lavoro. Mi sono sembrati però un po’penalizzati rispetto alla figura di Ranavalona, può anche essere soltanto una mia impressione ma avrei avuto piacere che venissero entrambi approfonditi un pochino di più. Un particolare apprezzato è che hai lasciato Christophe avvolto in quella che a me è parsa un’aura di mistero che perdura anche nel finale della storia. 

Uso della parola chiave: 9/10 

Sicuramente il tema è presente nella storia non vi è dubbio, possiamo dire che è un po’ la motivazione dominante nelle azioni della Regina. Non sono però riuscita a focalizzarla al meglio, forse perché più concentrata sulla fuga, e sulla salvezza, dei protagonisti per riuscire a sentirla palesemente nel testo. Insomma, c’è ma è fugace nel senso che cattura l’attenzione soltanto momentaneamente per poi lasciare spazio a quello che, per me, è stato l’evento che mi ha saputa più catturare che è stata appunto la fuga. 

Gradimento personale: 10/10 

Dire che la storia non mi è piaciuta sarebbe un’eresia. Scopro sempre qualcosa di nuovo, eventi storici di cui non ero a conoscenza e tutto questo mi piace. Ho apprezzato particolarmente il finale dove, finalmente, ci si lascia andare ad un po’ di sentimentalismo e che ti lascia con una lieve malinconia e con la speranza che, prima o poi, i due protagonisti possano un giorno rivedersi. Ciò che è chiaro è che entrambi, anche se nei più disparati punti del mondo, non dimenticheranno mai quell’avventuroso viaggio insieme. 

Totale: 38.5/40 

Nuovo recensore
19/09/18, ore 18:43
Cap. 3:

Questa storia ci è piaciuta molto!
Gli ambienti sono descritti in modo pulito e chiaro, diventa facile infatti per il lettore immaginare o immaginarsi in scene come quelle che descrivi.
Lo stile punta all'essenziale quindi si evitano scene che possono non essere utili effettivamente alla storia.
Il fatto che il finale si sia concentrato sopratutto sul personaggio del francese è un qualcosa che ci ha sorprese, la sua scomparsa lascia molti dubbi ed interrogativi. Il fatto anche che abbia lasciato un "finale aperto" per le situazioni che lo riguardano fa aumentare ancora di più questi interrogativi.
I fatti storici riportati con precisione aggiungono fascino alla storia, sei riuscito anche a rappresentare la figura di Ranavalona I con freddezza riuscendo a dare un'idea totale del carattere, dei ragionamenti e delle motivazioni della Regina, ha una psicologia molto interessante, non ti sei limitato a descriverla come "personaggio cattivo" le sei anche entrato nella mente.
Il personaggio dell'inglese attira anche lui una grande attenzione, tutti i personaggi sono piuttosto misteriosi ma è un grande pregio perché fanno riflettere e interrogare chi legge su magari varie dinamiche nascoste sotto che non sono scritte.
Ci sono anche parecchi colpi di scena, che non avevamo visto arrivare, prima la schiava, poi la guardia, quando pensi che tutto sia già deciso la situazione si ribalta e quello che sembrava perso guadagna una speranza.
E' una storia costruita molto bene, sia per la caratterizzazione dei personaggi, che per gli ambienti (il panorama esotico si respira quasi) e per lo svolgimento dei fatti e il successivo epilogo.
Molto coinvolgente e piacevole da leggere!

Recensore Master
08/06/18, ore 21:05

Ciao anche qui ^^

Certo che questi due fuggitivi sono proprio incauti, farsi beccare in quel modo... la disperazione deve aver dato loro alla testa.
Lo scenario è spaventoso, così come le torture inflitte ai cristiani. Credo che la religione abbia portato più guerre e dolore che pace, a pensarci bene, il che è un bel paradosso.
Molto ben descritto il paesaggio di quest'isola, hai saputo anche fare buon uso del tempo atmosferico, elemento che mi piace sempre tanto quando viene integrato nelle descrizioni, ma che purtroppo trovo raramente.
Tanto studio anche qui dietro, non posso negare che il personaggio della regina inneschi un certo fascino in me. Sono proprio curiosa di vedere se la sua fama corrisponde a realtà, e nel caso, come ne usciranno quei due pasticcioni.

2° recensione premio per il contest “Solo Cenere”

Recensore Master
15/05/18, ore 15:39

Bloody Mary's Island - mystery_koopa

Stile: 8.8/10
Leggendo la tua storia mi è subito venuto in mente il genere del giallo, il tuo modo di descrivere il clima, l’ambientazione in modo coì calmo e indagatore mi aveva portato totalmente fuori strada. L’uso dell’indiretto libero ha fatto in modo che la storia incominciasse facendomi inoltrare in questa foresta e conoscere Royne, uno degli ultimi cristiani del Madascar, e successivamente Gerald.
Ho trovato però che la storia narrata non dia il meglio di sé perché raccontata soltanto e non “vissuta” dai protagonisti. L’uso del discorso diretto anche quando i protagonisti si conoscono e, più avanti, quando la guardia li aiuta a scappare limita di molto il coinvolgimento del lettore perché (parlo per me, con lettore intendo milla4) non si entra in contato con loro ma li si vede da fuori.
Il lessico da te usato è ben bilanciato tra l’uso di toni alti e bassi, la punteggiatura rende il testo scorrevole: tutto porta la storia ad un alto livello eppure non sono riuscita ad apprezzarla fino in fondo, a farmi dire “Wow, è perfetta” ed è un peccato perché –ne parlo nel punto sotto.

Trama 9.5/10
Voto quasi pieno, mi è piaciuta l’introduzione da libro giallo, mi è piaciuto il ritmo incalzante dal genere avventura (che tu sai gestire molto bene) ed anche il finale, in cui si accenna ad un nascere di qualcosa che finirà subito dopo. Mi piace perché si vede che ne sei padrona, che sai come gestire anche i tempi morti.
Il punteggio non pieno è dovuto al fatto che a volte mi sei sembrata frettolosa nel descrivere le parti di contatto tra i vari personaggi, cosa che avresti potuto approfondire. Il ritmo in sé della storia è calmo e lineare ma la velocità di come si sono svolti i fatti l’ho trovata troppa.
Avresti potuto approfondire un po’ tutto e stai sicura che non mi sarei annoiata affatto.


Personaggi 9.5/10
I personaggi citati nella storia sono tre o quattro ma io ne ho individuati due che, a parer mio, sono quelli principali ovvero Royne e Ranavalona.
Credo che si possano raffigurare bene come prede e predatore anche se inizialmente era il contrario. Lui, lo straniero prima carnefice di usi e costumi, di credenze ancestrali e lei colei che con forza vuole che la sua gente torni a credere nei suoi valori originari e in qualche modo in se stessa.
Sono due caratteri opposti e anche se poco caratterizzati, escono fuori in modo esplosivo proprio perché sono l’uno l’antitesi dell’altra ma anche due assassini, chi di vita chi di cultura.
Avrei preferito saperne di più sulla vita, sul passato si di Gerald che di Christophe, ma anche dell’uomo che li ha aiutati a fuggire. Ci sono tanti bozzetti che se ampliati renderebbero ancora più avvincente il racconto. La sovrana è colei che mi ha colpito subito perché è un trattore, non si ferma davanti al nulla, nemmeno di fronte ad un marito troppo “buono” per i suoi gusti.

Originalità 9.5/10
Non conoscevo questa parte della storia colonica inglese ed è veramente affascinante. Credo che se il tema del superstite che tenta di scappare sia una cosa molto co une nella letteratura, il modo in cui è stato svolto sia molto particolare. Non c’è romanticismo nella storia se non nelle ultime righe, non è questo il motore ma lo scontro tra visioni opposte, tra vendetta e fuga.
Anche il ruolo del soldato è stato davvero bello da leggere perché generalmente nelle storie non hanno un’anima, sono solo persone che seguono la regina o il re di turno. Tu l’hai fatto uscire dal suo anonimato.

Recensore Master
07/04/18, ore 17:28
Cap. 3:

Ciao!
Scusa il ritardo biblico, ma alla fine eccomi qua.
E così, eccoci alla fine della storia: i nostri riescono a salvarsi e a sfuggire alla perfida regina, ma... ecco che un naufragio, inaspettato (nefasta influenza delle preghiere di Ranavalona?), li separa di nuovo, stavolta per sempre.
Ho trovato molto calzante la frase finale, e non posso che concordare: magari il povero Cristophe è finito chissà dove, ma difficilmente Royne potrà dimenticare la rocambolesca avventura che hanno vissuto insieme ;)
Una storia breve ma avvincente, che ci porta in paesi lontani e ai più pressoché sconosciuti.
Sbaglio o hai una predilezione per questi contesti? ;) Se è così, ammiro molto la passione con cui ti documenti su di essi e li rendi, attraverso le tue storie, un po' meno "sconosciuti"^^ Io tendo spesso a "giocare in casa": Italia, Germania, Europa... xD
Insomma, divagazioni a parte, complimenti e alla prossima! :)
(Recensione modificata il 07/04/2018 - 05:34 pm)

Recensore Master
31/03/18, ore 15:02
Cap. 3:

E così i nostri protagonisti sono riusciti a sfuggire dall'isola, ma la furia della spietata regina si è accanita su di loro, chissà se in qualche modo sia stata la sua maledizione a scatenare le forze della natura.
In ogni caso mi è spiaciuto tantissimo per il povero Royne, rimasto solo, senza più il supporto del suo compagno.
Non sapremo mai se Christophe si sia salvato o no dal naufragio, ma di certo il suo ricordo vivrà per sempre nei ricordi di Gerald.
Una storia davvero intensa e appassionante, complimenti!
Ho seguito con vero piacere le vicende dei tuoi protagonisti, ed è stato interessante conoscere la storia di Ranavalona e del suo regno.
Alla prossima! :)

Recensore Master
31/03/18, ore 11:49

Ciao caro!
Scusa per il ritardo, rieccomi qui finalmente^^
I nostri protagonisti ormai disperati sono disposti a tutto pur di salvarsi dal loro triste destino. La regina si è dimostrata davvero spietata e crudele, ma per i poveri sventurati i pericoli sono ovunque. L'inaspettato aiuto da parte della ragazza si è rivelato essere un inganno, e i due finiscono ancora in trappola. Per fortuna l'intervento del soldato li ha salvati e i nostri possono finalmente fuggire.
Un'avventura davvero ricca di colpi di scena, mi hai tenuta con il fiato sospeso fino alla fine.
Ho apprezzato molto la parte finale, in cui Christophe riflette su ciò che è accaduto, di certo questa orribile esperienza ha permesso ai due di avvicinarsi e il loro legame, per quanto forzato, li ha portati a superare le differenze religiose.
Complimenti, ho notato solo qualche piccolo errore di distrazione, ma visto che te li hanno già fatti notare non insisto a riguardo.
Alla prossima! :)

Recensore Master
28/03/18, ore 00:02

Ma ciao!! ^^
Come aveva fatto a sfuggirmi questa storia? Decisamente affascinante, insolita l'ambientazione, incalzante la vicenda... un pezzetto della storia di un paese esotico e lontano, un uomo di fede e un amico incontrato durante la fuga per la libertà. Una regina misteriosa quanto crudele... la tua storia promette bene, complimenti! Continuo a seguirti, e ovviamente in bocca al lupo per il contest

Recensore Master
24/03/18, ore 10:49

Ciao caro^^
Come sempre i tuoi racconti mi portano in luoghi e contesti originali e inusuali, che io esploro (è proprio il caso di dirlo) con enorme piacere.
Il nostro protagonista si trova in una situazione alquanto drammatica, in un ambiente sconosciuto, circondato dai nemici, con solo una flebile speranza di salvezza. Ho apprezzato le tue descrizioni, hai uno stile semplice me molto coinvolgente.
Impressionante la scena delle torture, mi ha ricordato un po' il film Silence, anche se in un contesto ben differente il tema delle persecuzioni cristiane è abbastanza simile. Si percepisce per bene il clima di terrore e oppressione che regna sull'isola.
Nella sua disperata fuga Royne incontra un compagno, un possibile alleato, ed è bello che nonostante le differenze religiose i due decidano di collaborare (non che avessero molta scelta).
Alla fine però le loro divergenze diventano la causa della loro cattura, e i due finiscono proprio al cospetto della spietata regina.
Sono davvero curiosa di sapere se Christophe e Gerald riusciranno a salvarsi in qualche modo. Spero di poter passare presto a leggere il resto.
Complimenti, soprattutto per le competenze storiche^^
Alla prossima! :)

Recensore Master
23/03/18, ore 23:28
Cap. 3:

***davanti a loro un’ampia cascata si gettava in un minuscolo lago sottostante e, dietro di essa, finalmente l’oceano, blu come un lapislazzulo sotto il cielo terso del tropico ma lontano come non mai.***
Ciao! So che per loro è una situazione orribile, ma la frase era troppo bella e andava quotata. ^^

Ma quindi alla fine, come si suol dire, non muore nessuno. Speravo che la regina causasse la sua stessa fine e che i due europei si salvassero insieme, invece per uno di loro non sapremo mai com'è andata. Ho trovato il finale un po' frettoloso ma la storia in genere mi è piaciuta molto e mi ha intrigata e anche se continui a fare frasi lunghe sei migliorato molto, perciò continua così! ^__^ Alla prossima!

Recensore Master
23/03/18, ore 22:42

Ciao! ^_^

Ammetto che non ne avevo indovinata nessuna: l'uomo che li aveva arrestati credevo che fosse un "cattivo", la ragazza credevo che si dispiacesse per loro e che li avrebbe aiutati, invece voleva portarli dalla padella alla brace, e la regina credevo che non si sarebbe fatta fregare da nessuno dei suoi.

Ora il sacerdote e l'altro europeo sono in fuga. Chissà se ce la faranno!

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