Recensioni per
Quelle camere d'albergo
di Melisanna

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/01/23, ore 20:43

Ero stata tentata di recensire questo capitolo dopo la prima lettura, poi mi sono imposta di non farlo, ma di arrivare alla fine. La verità è che questa storia è talmente equilibrata che i singoli capitoli, e il primo in modo particolare, funzionano come one shot.
Premesso che non conosco il fandom se non per sentito dire, la storia non ha davvero bisogno di una conoscenza pregressa, perché i personaggi, per lo meno i principali, vengono fuori in tre dimensioni in queste pagine. Non posso dirti quanto siano canon, ma posso dirti che sono molto credibili.
Credibili per le ambiguità e i sentimenti irrisolti e ignorati sono all'ordine del giorno e questa relazione fra Jun  e Kojiro, l'inadeguatezza dell'uno specchiata nella condiscendenza dell'altro, e l'incapacità di entrambi di privarsi del contatto, di una fisicità che non è sfogo ma negazione. 
E sullo sfondo Tadashi, che non chiede ma offre, che non pretende ma aspetta. Quando sono tornata indietro a rileggere, mi sono accorta di come questo personaggio sia presente da subito, ma in qalche modo emerga pian piano nella consapevolezza di Kojiro, prima sullo sfondo, quasi come una vittima ingenua , poi come motore degli eventi e infine, quasi come un'ancora, una bussola verso porti migliori, verso le scelte che fanno crescere.
Jun mi piace moltissimo, ha il fascino dei personaggi prigionieri delle proprie ombre, che amano ciò che disprezzano, rivolto all'esterno (Kojiro), ma anche all'interno (se stesso).
E Kojiro resta passivo, a guardare l'altro rivestirsi senza riuscire a fermarlo, per paura di essere messo davanti a uno specchio e scoprire (ma lo sa già) di non essere abbastanza. E' passivo anche quando l'occasione della vita gli cade sui piedi. Passivo e masochista, nel nascondersi dietro un ultimatum.
Ho tanto apprezzato anche il fatto che l'omosessualità sia un problema, per una persona esposta come uno sportivo, che non sia rose e fiori. E a me quel Jun realista fino in fondo, che affonda senza pietà facendosi male anche lui, piace da matti.

Recensore Master
21/08/22, ore 00:44

Ciao Melisanna, eccomi anche qui. Dopo aver letto con immenso piacere 'Aka, Toro' non ho potuto fare a meno di approdare a questa storia.
Comincio subito col dirti che amo, amo in modo assoluto il tuo Kojiro. Con la sua energia e il fuoco che scorre sotto la pelle, le sue ritrosie, la sua ruvidezza.
Non ho invece mai amato particolarmente Jun Misugi, così composto, bello, corretto, nobile, fragile ma redento. L'ho da sempre trovato irritante. Ma tu gli hai saputo dare una dimensione tutta nuova, l’hai rivestito di malizia, di sesso, di cose torbide che addosso a lui stanno divinamente. La sua cultura e la sua eleganza a contrasto con la sua doppia vita e doppia coscienza. È fantastico. Ed è fantastica la coppia.
Il momento della proposta di andare a giocare in Europa, nella Juventus, è arrivato. Forse il sogno di sempre, ma un sogno veramente in grande che fa paura per le incertezze che porta, per il salto nel buio, perché significa forse chiudere una relazione d’amore, anche se clandestino.
Kojiro innamorato, Jun diviso a metà. Jun che conduce una vita perfetta, che è sposato con una moglie che immaginiamo lo adori e che ha una relazione con il compagno di squadra da ormai due anni, di nascosto dal resto del mondo. Ed è freddo e spietato quando senza usare mezze misure fa a pezzi in modo razionale quel rigurgito emotivo che ha portato Kojiro a rompere gli argini e a chiedere di più dal loro rapporto.
Molto riuscito il personaggio dell’agente, efficiente e devoto. E ho apprezzato anche gli interventi degli amici storici Ken e Takeshi, leali e presenti, il primo più fermo, l’altro più possibilista.
E il tuo stile, beh, penso che il tuo modo di scrivere sia uno dei migliori che io abbia trovato da queste parti. Sofisticato senza mai diventare pretenzioso, ottimo bilanciamento tra dialoghi e descrizioni, i particolari e le messe a fuoco sempre significative e mai a caso. E le ripetizioni, una sorta di cantilena che inchioda il lettore a certe parole, e a quello che si trascinano dietro.
Bello, bellissimo.

Recensore Master
23/03/18, ore 13:51

Salve!
Sono capitata su questa storia per caso, su segnalazione di Kara, e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Jun Misugi non è esattamente my cup of tea, tuttavia mi piace il tuo Jun, che resta un principino di fatto, e non solo dal punto di vista di Kojiro.
Mi è piaciuto moltissimo questo tuo flusso di coscienza, che prosegue e procede come se fosse una canzone, e le ripetizioni fossero una sorta di ritornello che ritorna a ricordarci un tassello importante della storia (i pantaloni su misura, il borsello di pelle, Jun, Jun, Jun…). Il flusso di coscienza non è una tecnica facile, affatto, ed è sempre un piacere vedere come scorre liscia – come l’olio sul pane, si direbbe – quasi volesse abbracciarti, quasi come se le cose fossero sempre andate così.
Trovo i personaggi credibili nella situazione in cui li hai messi e credibili nell’essere fedeli a loro stessi, Kojiro con quel suo modo di fare ruvido, Jun col suo essere un principino, sì, ma anche qualcuno di logico e analitico; Takeshi che cerca di trattenere Kojiro, e Ken che parla poco, ma quando lo fa è un ottimo caporal maggiore. Persino Wakabayashi ne esce bene, e spesso, quando in campo – quando in scena - c’è Kojiro, Wakabayashi ne esce colle ossa rotte (non che lui sia esattamente Mister Nicey Mc Nice, va detto). Ho trovato un bell’equilibrio in questa storia, lo stesso che si ritrova in una bella canzone – non nel tormentone estivo, sia chiaro – in un bicchiere di Rémy Martin degustato con calma e languore, alla luce del camino.
Complimenti davvero.

Recensore Veterano
06/03/18, ore 16:09

E a questo punto due parole le lascio anche qui: bellissima! Mi piace tantissimo questo inizio così sofferto. Rispetto il prequel, qui mi sembra che ci sia uno stile più maturo e, come già ti hanno detto altri, decisamente elegante. Jun e Kojiro sono tratteggiati in maniera perfetta: il principe che ha goduto di tutti gli agi (fuorché della salute) e che sa sezionare in maniera chirurgica ogni singola situazione, che forse non dorme così bene nel letto di sua moglie proprio per questa dannazione che hanno certi cervelli, la condanna del voltare e rivoltare ogni situazione, sviscerarla, scomporla e ricomporla. E Kojiro che invece si infila nei tunnel dei propri pensieri, che vede il suo obiettivo, ma non considera le conseguenze, solo la sfida (e la fatica, le possibili delusioni) che dovrà fare per vincerla.  Perchè poi, lui, a parte il grande sogno del calcio, ha sempre avuto obiettivi "semplici", terra terra, pratici: studiare, lavorare, mantenere la famiglia. Non ha mai avuto tempo di sognare troppo in grande - a parte il calcio, ma quello era anche studio e lavoro e mantenere la famiglia. Poi è arrivato il successo, ma non ancora la grandezza. Sono così tremendamente loro, IC dovrei dire, ma io ho proprio visto i due bimbi del campionato delle elementari ora cresciuti, ecco. E mi piace molto vederli insieme.
Sembra quasi una sorta di ragione e sentimento più brutale, più carnale, ma anche più vera e viva. Il manager di Hyuga mi ha fatto morire con le sue preoccupazioni e le sue affettazioni. Quindi dobbiamo aspettarci una separazione, forse anche un tentativo di metterci una pietra sopra... E magari qualche riflessione in più da parte di Jun che ha costruito una vita perfetta solo per lui... 
E poi ho adorato la linearità - nello stile - con cui parli della vita di Kojiro e la ciclicità, quasi fosse in una spirale da cui non riesce a liberarsi, quando parla di Jun.
Davvero bravissima! 

Recensore Veterano
06/03/18, ore 14:30

Ciao e bentornata.
Non ricordavo la prima shot e sono andata a leggerla, salvo rendermi conto che l'avevo letta anni fa e l'avevo apprezzata molto, sia per lo stile che per le caratterizzazioni dei personaggi. Ma non è questa la sede per recensire "Aka toro", quindi passo subito alla storia attuale.
Inizio subito con i complimenti, storia bellissima, mi è piaciuta molto nonostante Kojiro non sia uno dei personaggi che prediligo; in realtà mi è sempre stato sulle scatole ma in questo caso è un dettaglio.
Partiamo subito dallo stile. Mi piace, mi piace tantissimo, lo trovo molto raffinato, maturo, personale. Non ci troviamo davanti al classico testo ben scritto ma "anonimo", qui l'impronta dell'autore, la tua impronta, si vede, eccome se si vede! Pagherei per scrivere così bene. Ci sono punti in cui il tuo testo mi ha fatto venire in mente una parte, che adoro, di Oceanomare di Baricco. Mentre leggevo la storia, vedevo letteralmente le scene, i bottoni scivolare nelle asole, il liquore mutare il colore, le mani lisciare la giacca.
Adoro come hai delineato i personaggi, assolutamente IC a mio avviso, caratterizzati in modo spettacolare, soprattutto Kojiro dal cui punto di vista vediamo lo svolgersi della storia. Bellissimo lo scambio finale tra i due, con l'ex capitano della Toho che mette le carte in tavola e il realismo di Jun sulla loro situazione. Mi piace da matti questo Jun e mi chiedo se ci mostrerai gli eventi anche dal suo punto di vista, mi piacerebbe entrare un po' anche nella sua testa.
Mi piace la storia e mi piace il contesto. Sinceramente non c'è nulla finora che non mi sia piaciuto, titolo compreso. Quindi che dire oltre che brava, brava, brava e aspetto con ansia il secondo capitolo? ^_^
E la storia finisce dritta nelle preferite.

 

Recensore Master
06/03/18, ore 12:30

Ciao, eccomi anche alla long. Caspita... una storia davvero travagliata, bella, pesante per certi versi. Anche qui continua a notarsi la differenza tra loro due, tra il principe e la tigre.
Tra chi ricco è cresciuto, sa di esserlo e sa come comportarsi e chi ricco è diventato (o lo sta diventando) ma non ha perso le abitudine, non vuole cose firmate, quasi ne ha paura, non vuole allontanarsi dal suo essere così, semplicemente così.
Quello che non vuole le cose costose ma si adagia nell'affetto degli amici, che non lo abbandonano mai anche se in modi diversi, lo sprono di Ken, la paura di perderlo di Takeshi.
E poi Jun, sempre lui, che arriva quando ne ha bisogno, che si lascia andare per lui ma poi torna in sé e diventa quasi cattivo dal tanto che è vero quello che dice. Ha ragione su tutta la linea e riesce a mettere in fila anche i pensieri che lo stesso Hyuga non riesce ad afferrare.
E alla fine Hyuga fa quello che tutti si aspettano, che forse lo stesso Jun lo ha spinto a fare consapevolmente, accetta il contratto. Ora bisognerà vedere cosa accadrà davvero tra loro.
Il manager mi ha fatto morire! la telefonata con Hyuga quando gli ha detto dell'incontro giuro mi ha ucciso!
Bene non vedo l'ora di leggere il seguito.
Alla prossima.
Guiky80
(Recensione modificata il 06/03/2018 - 01:10 pm)

Recensore Master
05/03/18, ore 20:38

Allora, prima di tutto, BENTORNATA!!! *v* <3
\O/ ed è anche colpa mia se sei tornara così in RITARDO T______T scusami. Ho avuto in ostaggio questo capitolo per, tipo, UN ANNO?!?!?!? T____T ma che pataccona sono? T_T scusami infinitamente. Sono stata una beta indegna.
Perché questa storia merita, merita tantissimo. Perché è davvero matura, con personaggi adulti, che affrontano problemi importanti da adulti.
A parte che non è vero che i tuoi periodi sono intricatissimi XD Penso che tu abbia davvero uno stile elegante, che mi piace un sacco, e un modo affascinante di raccontare i personaggi **
Personaggi che sono stra-felice di ritrovare in questo seguito di "Aka, Toro" (che io consiglio tantissimo **).
E quindi, chi abbiamo?
Un Jun che è sposato (mortacci sua!) e che però va a letto con Kojiro (arimortacci sua!) da almeno due anni!!! \O/ MA, DICO! Mantiene quella sua eleganza, quel suo distacco e austerità. Mentre è chiaro, proprio palese, che Kojiro sia quello più coinvolto tra loro in quel rapporto strano, fatto di sesso e nient'altro. Eppure, quando sono in quelle camere, pare quasi che si diano tutto. Tutto quello che hanno.
Ma, appunto, come detto, il coinvolgimento emotivo di Kojiro è maggiore, lo si capisce anche dalla sua richiesta implicita di fare la cosa più folle possibile. Mentre Jun, com diceva il buon Ferradini, 'fuori dal letto, nessuna pietà'. E secondo me è stato proprio senza pietà nei confronti di Kojiro :( Nel dirgli quelle cose, nell'essere così penetrante, parola dopo parola. A mo' di puntaspilli, l'ha fatto secco. Con la sua eleganza, i suoi modi precisi, le sue routine e il suo dannato distacco. Cristo, Jun, ti ho voluto menà che la metà bastava. Ma menà forte, eh.
Però, allo stesso modo, non posso non ammirare il suo pragmatismo. Quella concretezza e lucidità di capire che non avrebbero più vita, dopo. E il sesso non servirebbe a niente, perché tanto sarebbero distrutti come persone. Hanno una facciata da mantenere, e la faccia - ora come ora - è la cosa più importante per sopravvivere. E così... lo spezza. :(
Va da sé, che adoro questo Kojiro. Questa sua ricerca di affetto in Jun, questa sua stanchezza fisica e mentale che lo porta addirittura a chiedere di stare insieme e venire allo scoperto. E' tanto forte, quanto debole, ora come ora. Che sembra quasi disinteressato all'offerta della Juventus più perché ha timore della terra straniera, del fatto di essere giapponese in terra straniera, del fatto di dover lasciare la famiglia e Jun. Un Kojiro che così lontano non s'era mai immaginato, mi ha davvero fatto tenerezza. ç_ç <3 E che arriva addirittura a sfruttare questa cosa come ultima risorsa. T___T l'avrei voluto abbracciare fortissimo.
E poi... e poi Tadashi. <3
E Tadashi è un gioiello. <3
Adoro il modo in cui riesca a tenere in fila quello che Kojiro si perderebbe in tre secondi contati. Come sappia sempre cosa è più adatto a lui, cosa gli serve, cosa non gli serve, come deve comportarsi, chi deve vedere. Pragmatico, che addirittura ne prevede le mosse. Tadashi è il manager dei sogni e quello di cui Hyuga ha bisogno, adesso, che è così inesperto e si trova tra le mani il contratto della vita e un mare di soldi da gestire come non ne ha mai visti in vita sua.
Adoro.
Che dirti?
Bentornata, l'ho già detto.
Che il tuo stile è davvero elegante, anche.
E' sempre una gioia leggerti. <3