Ciao, sono qui per lo scambio libero del Giardino, e giungo in tempi più decenti.
Ho scelto questa storia perché m incuriosiva vedere Sasuke alle prese con la paternità. Non so niente di Boruto, ma posso dirti che i tratti essenziali dei tre protagonisti di Naruto sono stati rispettati ancora una volta. Tra i tre, quello che ho apprezzato di più è stato Sasuke, in effetti, per un semplice motivo: alla fine della os non si lascia totalmente convincere, non cambia idea radicalmente, ma agisce come ha sempre fatto, andando avanti per la sua strada, pur ammettendo i suoi errori e facendo un passo verso Sakura. Sasuke è un personaggio molto determinato, che mantiene in pubblico un atteggiamento scontroso, autonomo e distaccato; e questo tu lo mostri con il colloquio avuto con Naruto. Dietro questa maschera, però, c'è anche il ragazzo che si preoccupa per gli altri, che crea legami e che quindi ama la sua famiglia.
E poi ci sono Naruto e Sakura: il primo sempre pronto a battersi per i suoi amici, diretto, invadente a volte (ma vedo che qui il suo intervento in un certo senso era stato richiesto, il che rende la sua invadenza più matura, in un certo senso); mentre della seconda ho apprezzato il fatto che tu sia riuscita a mostrare sia il suo lato sensibile che quello "aggressivo", quello da combattente che sfoga se stessa, che dice a Sasuke che così avanti non si può andare; insomma, una donna forte.
La caratterizzazione, quindi, va bene e l'ho apprezzata proprio perché ne hai saputo mantenere l'IC.
Il problema è il resto.
Non mi piace lasciare bandiere bianche o arancioni, questo sistema mi ha stancato: viene usato a sproposito dai più e fa del male anche laddove si vuole lasciare una critica costruttiva. E io non intendo più usufruirne.
Purtroppo, però, questa storia ha molti difetti, e non ti nascondo che questo mi ha sorpreso per quanto gli errori grammaticali sono davvero tanti rispetto all'altra tua storia che ho letto. A iniziare dalla punteggiatura. Non ricordo se nell'altra recensione lo avevo detto - forse no perché i casi erano minori - ma la punteggiatura va rivista: abusi dei due punti e ogni tanto dimentichi la virgola nel dialoghi, soprattutto davanti ai vocativi.
Per quanto riguarda il resto, ho segnato quelli più gravi, e te li lascio di seguito:
perso nel pensiero della piccola che incontrò poco prima -> aveva incontrato (è un errore di consecutio temporum che commetti parecchie volte)
all'idea raggiungere la propria famiglia. -> di raggiungere
-Sarada vorrebbe incontrarti lo sai? E' piccola, ma penso sia giunto il momento per lei di vedere di nuovo il padre, no? -> manca la virgola prima del vocativo e la il verbo essere alla terza persona vuole l'accento (probabilmente hai scritto così per fare prima, ma siccome è un caso isolato te lo segno lo stesso, per sicurezza).
Il silenzio cadde pesante nell'ufficio: l'Uchiha si sentì sotto processo, ma immaginava che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui Naruto avrebbe affrontato l'argomento. Quando il biondo si impuntava su qualcosa, era difficile dissuaderlo. -> L'uso scorretto della punteggiatura, poi, ti porta a usare i soggetti più del dovuto. Come qui per esempio: i due punti sono sbagliati, va usato il punto. Se, comunque, mettesi due punti dopo "argomento", potresti omettere di dire "il biondo". Non è una forma molto elegante usare continuamente un parte del corpo o ripetere il cognome al posto del nome. Trovo poco elegante e poco adatto al tono informale tra i personaggi chiamarli per cognome. Rende il tutto troppo distaccato e poco coinvolgente.
confrontando la fatica delle missioni a cui ormai non poteva partecipare, con quella di fare da madre e da padre alla piccola -> la virgola va tolta
Scossa da una voce così familiare che per tante notti la confortò solo nei sogni, -> l'aveva confortata
Non si scambiarono altro che quella lieve effusione: Sakura già si sentì felice, vista la riduzione della distanza sia fisica che affettiva dell'uomo che amava da così tanto tempo ormai. -> si sentiva (serve la concordanza dei tempi verbali); in ogni caso, la sintassi di questa frase andrebbe rivista perché è parecchio confusa.
stabilendo un contatto visivo curioso e prolungato verso l'uomo che stava seduto accanto alla madre. -> un contatto visivo... con l'uomo
Lei si buttò letteralmente tra le braccia del moro, stringendolo forte ed inumidendone i vestiti: i gemiti scossero il corpicino accoccolato all'uomo, che carezzò con fare dolce e delicato la testa corvina.
la donna attese all'uscio della porta -> a parte l'errore dei due punti, la seconda frase è molto sgraziata, anche qui c'è molta confusione, non è scorrevole.
ma sta cominciando a chiedere il motivo per cui in casa non ci fosse un padre -> non ci sia un padre
-Che bella idea, arrivo tesoro. -> Che bella idea! Arrivo, tesoro.
alla sensazione di protezione e amore che provò nell'addormentarsi accanto a Sasuke; -> che aveva provato
Stilisticamente, secondo me servirebbe un po' di labor limer in questa os: il testo è molto "informativo", più che coinvolgere il lettore e farlo immedesimare nei personaggi, magari con un po' di introspezione, tende a spiegare cosa passa loro per la testa. Anche la trama, seppure avendo una buona idea alle spalle e uno scheletro interessante, andrebbe sviluppata meglio. Ho trovato i diversi passaggi molto frettolosi, come se avessi fretta di giungere alla fine. Soprattutto per quanto riguarda il momento in cui Sarada ha capito che quello era suo padre... beh, doveva essere un momento intenso, sconvolgente, ma l'emozione che Sarada prova sembra quasi non toccare Sakura o Sasuke. Le righe successive, scusa il giudizio duro, mi sono parse asettiche: Sasuke la mette al letto, non c'è un po' di introspezione che ne faccia sentire l'impatto emotivo di una figlia che non sa nemmeno che è suo padre; e anche Sakura... sì, ne parlano dopo, ma manca tutta la reazione sul momento. E la bambina di addormenta! Voglio dire, si addormenta per sfinimento, per tutto il pianto? Come ho detto, è tutto molto frettoloso e asettico. Di solito, questo è dovuto a un problema con il narratore onnisciente, perché rispetto al POV è meno "invasivo", però qui il problema è anche di sviluppo e introspezione, secondo me.
Non mi ha coinvolto, purtroppo. Ed è un peccato, perché una scena del genere, con una figlia che vede un estraneo e scopre che è suo padre, doveva essere il massimo del pathos e dello struggimento.
Non voglio offenderti: preferisco lasciare un parere sincero, sperando di poterti offrire un punto di vista diverso, che possa aiutarti.
A presto! |