Recensioni per
Hasta la verdad, siempre!
di pattydcm

Questa storia ha ottenuto 62 recensioni.
Positive : 62
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/09/18, ore 23:33
Cap. 19:

In questo capitolo, in cui l’adrenalina scorre a fiumi, arriva Mary, un personaggio controverso che, sinceramente, non stimola per niente la mia partecipazione alle sue vicissitudini.
Ma qui tu la inserisci con una ragione di esistere, come tutti gli altri del resto. E questa è, secondo me, la ragione del valore della tua storia: nessun personaggio è completamente positivo o negativo. Ognuno di essi, protagonisti compresi, è un insieme di elementi diversi, alcuni luminosi e non facili all'essere fraintesi, altri più in ombra, sfuggenti. Persino Sh e John qui da te sono variegati nelle loro caratteristiche. E questa tua particolare capacità di analisi delle dinamiche dei comportamenti umani ha, come ricaduta su ciò che racconti, l'apporto di una concreta credibilità e verosimiglianza riguardanti i rapporti interpersonali ed il modo di agire.
Quindi nemmeno Mary, da te, è un personaggio completamente negativo: ognuno agisce sin condomina propria logica, condizionata dal passato e dalle circostanze presenti. O, almeno, questo è quello che ci fai credere all’inizio…(la frase l’ho aggiunta a fine lettura!)
Ci fai rivivere l'eco del dramma del post Reichenbach, che hai mirabilmente riassunto nelle parole con cui hai descritto lo stato d'animo di quel John disperato e perduto di fronte a quello che riteneva il cadavere di Sh ("...lui si era visto cadere, cadere, cadere senza però mai giungere a sfracellarsi...").
Hai reso particolare ed inquietante il modo di comportarsi di Mary durante l'approccio in camera, o meglio, l'abbordaggio a John, un John confuso, disorientato ed arrendevole. È la prima volta che leggo questa sfumatura nel comportamento della donna ed il segnale d'allarme ( ma, tanto, io la odio), è stato quel ringhio che ha accompagnato la sua presa forte su John. Ed hai creato tutta un'atmosfera di sorpresa e di sopraffazione che ho condiviso in tutte le sue sfumature ;"...Si era ritrovato di colpo schiacciato...il viso premuto contro il suo collo...guardandolo con occhi gelidi...rendendo diabolico il suo sorriso...ecc...".
Una scena forte, grottesca, allucinante di qualsiasi cosa al di fuori di un incontro d'amore. John vittima di una vera e propria aggressione, resa ancora più dolorosa dalle ferite rimaste dopo il "volo" di Sh dal tetto del Bart's.
Hai continuato, poi, con quel ritratto sorprendente di una Mary quasi diabolica ed hai tradotto i miei pensieri al riguardo, visto che, come ti ho detto, non l'ho mai potuta sopportare. La tua bravura è stata quella di portare alla luce le ombre, le allusioni nascoste di quella donna che, poi, in effetti, si è rivelata, nelle Serie BBC, essere uno spietato killer.
Non solo, qui, addirittura, tu l’identifichi con la spietata Moran. Un bel colpo di scena, davvero.
“…perché tu sarai il padre dei miei figli…”: qui hai chiuso veramente il cerchio di un incubo che combacia perfettamente con quello che abbiamo visto nella S3. E se tutto ciò che immagini tu fosse stato davvero il retroscena di TSOT?!
Più vado avanti nella lettura, come avrai capito procedo annotando via via le impressioni che ricevo da ciò che racconti, più mi rendo conto che stai svelando un poker d’assi: arrivo al punto in cui la diabolica Mary rivela di essere la sorella di Moriarty.
L’arrivo di Anthea, nei panni dell’ “angelo custode” che salva Watson dalla furia della pazza criminale, è la classica ciliegina sulla torta.
Complimenti sinceri per la tua creatività e per il coraggio narrativo nel rimescolare personaggi e vicende per ottenerne un sapore nuovo ed intrigante.

Recensore Master
16/09/18, ore 11:23
Cap. 18:

La tecnica di usare dei POV diversi nello stesso testo per noi lettori è indubbiamente un vantaggio perché ci permette di guardare la scena da punti di vista diversi. Così diventa più "tridimensionale" anche l'aspetto psicologico che tu hai saputo differenziare credibilmente nei personaggi.
"...Greg le si avvicina alle spalle abbracciandola": nella tensione che sta dilagando anche in questo capitolo, c'è un'oasi di tenerezza rappresentata da ciò che attira, l'un l'altra, Greg e Molly. Una coppia, questa, poco "frequentata" nelle ff, ma ugualmente interessante.
Come tu giustamente osservi, il ritorno di Sh rappresenta una difficoltà per lo yarder perché lui sa benissimo che il consulting è l'unico, grande, sfortunato amore di Molly.
Ma tu sembri aprire la strada ad una possibilità diversa, appunto con Greg accanto a lei. E questo l'ho trovato molto tenero.
Uno dei punti forti di questo capitolo è l'incrinatura inquietante che mina la solidità e l'affidabilità del gruppo di "sbagliati". Ed è proprio su quello di loro che mi piaceva particolarmente per la sua originalità si concentrano i sospetti. Di per sé Sky è un personaggio complesso ma tu gli hai aggiunto una nuova sfumatura caratterizzante, ahimè negativa. Prende sempre più consistenza, se non ho capito male, che lui/lei sia in contatto con Moriarty e che agisca per suo conto.
Prende, via via, sempre più consistenza il personaggio affascinante di Anthea che, nelle Serie BBC, è quasi sempre presente ma sembra completamente ignorata. Ho letto pochissime teorie che la menzionino, invece, secondo me, è una figura, sia pur di secondo piano, ma fondamentale nella galleria di ritratti femminili dello Sh dei Mofftiss. Inoltre è perfettamente complementare al “monumentale” Mycroft in quanto ne è la vera “longa manus”, discreta, onnipresente ed efficientissima.
Tu, in questa storia, la porti nel vivo dell’azione, l’arricchisci di sfumature che danno àdito a varie interpretazioni. Per esempio, quando Greg si congeda da lei, dopo l’incontro segreto, gli rimane una sensazione particolare che mi ha incuriosito parecchio (“…con uno strano calore a invadergli il petto…”).
Evidentemente hai saputo scavare nelle potenzialità espressive del personaggio scoprendone possibilità inesplorate.
Andando avanti nella lettura, purtroppo, vedo che si sta concretizzando quel sospetto che avevi seminato nel precedente capitolo sulla presenza di una “talpa” all’interno degli “sbagliati” e sulla sua probabile identità.
Sky, di fronte alla commossa richiesta di Mistica, crolla e ci lascia un brivido inquietante perché proiettiamo nel concreto la terribile ipotesi che Sh finisca nelle mani di Moriarty. E, ovviamente, anche John potrebbe essere destinato ad essere ”immolato” a favore del diabolico Jim.
In questo contesto inserisci un altro punto forte del capitolo che è il “crollo” di Sky, in cui viene liberato un groviglio di sentimenti, impressionante per la sua carica emotiva, che lui/lei chiama a raccolta per giustificare il suo tradimento.
Comunque tu dipingi, per equilibrare l’obiettività di giudizio nei suoi confronti, lo scenario triste e miserabile dell’ambiente della sua vita, che non ha mai saputo capirlo ed accoglierlo, lasciandogli dolorose cicatrici di risentimento e rabbia. Voglio, a questo proposito, riportare la bellissima frase che hai pensato per Valerio, composta di parole davvero toccanti: ”… Io riconosco l’intenzione, riconosco il timore e riconosco la disperazione…”.
Brava.

Recensore Master
15/09/18, ore 00:07
Cap. 17:

Ogni volta che, nella tua storia, come in questi capitolo, o nelle Serie BBC, c'è l'intervento di Greg, ne sentiamo il
calore umano e gustiamo il modo diretto con cui esprime la sua partecipazione. Nella scena iniziale qui abbiamo un abbraccio energico e quasi disperato ma, il suo modo di essere, trasmette positività anche solo attarverso una stretta di mano, una pacca sulle spalle, un semplice sguardo. Tu lo fai agire in modo completamente IC e questo mi piace molto.
Voglio lasciarti un'osservazione che può sembrarti banale, nel contesto di una recensione: quando John ha riassunto per Lestrade tutta la situazione, a partire dai fatti tragici che hanno segnato il passato di Sh, e non solo, ho potuto constatare, grazie al suo racconto, quale è e quanto spessore narrativo tu abbia ideato per la tua storia (...John racconta al detective e a Molly tutto quanto..."). La famiglia Holmes, Moriarty, Mycroft, Moran, Los Errores... Davvero un contenuto corposo e ben intrecciato attraverso piste impensabili ma credibili.
Esplode la tensione tra Sky e Fox, sembra mossa da un groviglio di sentimenti contrastanti, e tu hai saputo trasmetterci tutta l’energia negativa che attraversa la scena.
Un altro punto forte di questo capitolo, almeno ai miei occhi, è lo scambio tra John e Sh mentre questi è nel dormiveglia. Nomina Jane e Watson ascolta ciò che dice, scoprendo delle inquietanti connessioni con il suo passato che Holmes non può aver conosciuto.
Questo pizzico di mistero rende ancora più avvincente la narrazione.
Anche in questo capitolo continui a far agire, in un complesso meccanismo di relazioni, i personaggi. Soprattutto le dinamiche che hai organizzato tra Los Errores ti sono riuscite veramente credibili e ricche di spunti psicologici.
Si delinea una qualche forma di sospetto nei confronti di Sky, i cui comportamenti allarmano John, sempre pronto a difendere Sh da qualsiasi minaccia.

Recensore Master
14/09/18, ore 00:02
Cap. 16:

In questo capitolo usi la figura di Molly per fare da filo conduttore nel succedersi dei vari momenti e, soprattutto, nel trascolorare del clima tra i personaggi, tra John e Sh da una parte e “Los Errores” dall’altra.
Uno dei punti di forza è, appunto, il personaggio della Hooper, che tu rappresenti con toni decisamente IC, raffigurandola nella sua apparente fragilità che, in realtà, nasconde un carattere deciso e determinato, nel suo sfortunato amore per Holmes.
Quest’ultimo viene da te descritto, ferito e sofferente e, quello che mi ha colpito, è stata l’ondata di emozione e di toccante calore affettivo che Watson esprime nell’assisterlo durante l’intervento (“… Resta con me. Ascolta la mia voce…”). Davvero hai espresso una grande energia emotiva nel scegliere le parole, così dense di sentimento, con cui John tenta di “anestetizzare” Sh. Una scena coinvolgente, davvero.
Tutto si chiude con il crescere della tensione: Watson coglie il cambiamento in Fox ed in Grey. Significativo quel suo accostarsi ad Holmes per proteggerlo.
Questo è un capitolo teso, forte e ricco di suggestioni che riguardano anche i sentimenti. Ti sei destreggiata in un modo veramente efficace tra descrizioni dell’intervento chirurgico, uno Sh fuori combattimento, un John che ormai non nasconde più ciò che prova per lui, una Molly ammirevole nella sua tormentata umanità e gli “spagnoli” sui quali si addensano delle ombre.

Recensore Master
11/09/18, ore 09:05
Cap. 23:

Ciao, questa storia diventa sempre più interessante te lo devo proprio dire. Anche se la faccenda si è decisamente ingarbugliata, è tutto molto coerente da un punto di vista narrativo. Di certo le cose non sono facili, a iniziare dal triplo-gioco di Sky, che si ritrova ora a fingere di star facendo ancora il doppio gioco, consegnando un'ignara Anthea a Moran. Il piano di Sherlock non mi è ancora del tutto chiaro, ma fin dal precedente capitolo si era intuito che aveva alcuni punti a suo favore, primo fra tutti il ruolo di Sky nell'intera faccenda e poi la rabbia di Moran. Una donna del genere sembra essere inattaccabile, feroce, spietata, molto preparata tecnicamente e soprattutto con un "esercito" ai propri piedi. Eppure, è molto più instabile emotivamente di quello che sembra. Mostra disperazione, e tanta anche. Quella più evidente viene fuori dal modo in cui vuole John, come desidera una vita normale con un uomo che lei ritiene essere adeguato. Moran vede John come un uomo perfetto, ha un'immagine di lui e crede che quella sia la realtà, pensa d'esserne innamorata ma in realtà è più una proiezione della sua mente. La forza con cui desidera tutto questo è a mio avviso il suo maggior punto di debolezza (e Sherlock l'ha capito perfettamente), anche perché John potrebbe seriamente sconfiggerla sfruttando questo suo sentimento che esiste, per quanto distorto e malato che sia. Un po' più sottile, la sua fragilità esce anche nel desiderio di vendetta verso Anthea. L'ho trovato eccessivo. Moran lo è in molte cose, in effetti, ma ho trovato quasi assurdo il suo voler tenere per sé Anthea. Mi verrebbe da pensare che una mente più equilibrata, per quanto sbagliato, possa cercare una vendetta a caldo, immediata. E seguendo l'ira del momento. Lei invece non è così, non si scaglia su Anthea e la uccide (come avrebbe potuto benissimo fare), anzi medita qualcosa che per lei è migliore, che ritiene più raffinato. Questa sua caratterizzazione è molto particolare, perché ho già visto una Mary assassina prima, ma mai una così fredda e lucida, così spietata. Diciamo che la tua va oltre ciò che si vede di solito, ed è comunque con basi molto solide e specialmente dal punto di vista mentale. Si vede che è il tuo campo, perché il modo in cui hai delineato Mary/Moran è da manuale di psichiatria. Lo si capisce benissimo quando dice che solo lei può tenere a freno Moriarty, che soltanto lei riesce a fargli fare quello che vuole. Come se lei lo rendesse meno pericoloso. La sua visione distorta dei rapporti interpersonali è pazzesca. C'è un evidente problema alla base, questo è ovvio ed è molto probabilmente di natura familiare. Non la ritengo una giustificazione, la sua, lei ne è davvero convinta.

Ad ogni modo, le cose si complicano. Ho molta fiducia in Anthea, in questo caso e spero che abbia capito che è tutto un piano di Sherlock. Ora, se non ho capito male, passeranno tre settimane. Forse è una mossa tatticamente azzardata da parte di Moran. Io li avrei colpiti adesso che sono più fragili e deboli e che devono ancora riprendersi. Dargli così tanto tempo permetterebbe loro di rimettersi in sesto, in un certo senso Moran sta facendo esattamente quello che vuole Sherlock. Per questo sono sicura che le cose andranno bene.

Koa

Recensore Master
09/09/18, ore 15:31
Cap. 15:


Eccoci ancora a seguire le vicende attraverso lo sguardo di Mycroft.
Per quanto riguarda il personaggio, mi trovi perfettamente d'accordo sul fatto che la versione, che di lui ci ha fornito la BBC, rispetto al canone di Doyle, è quella più efficace in quanto più partecipativa rispetto a ciò che avviene.
Grazie alla tua scelta del suo punto di vista, puoi introdurre il personaggio di Anthea che è falsamente marginale, in quanto agisce per conto di Mycroft, ne costituisce il vero e proprio intervento nelle varie questioni. Impeccabile e perfetta nello svolgimento delle sue mansioni, la ritrai in modo efficace ed avvincente, molto IC.
Particolarmente emozionante quel Mycroft giovanissimo che fai entrare in un luogo di morte, in cui sono finite le sue speranze di attingere all'affetto materno e della sorellina, il vento che univa la forza del fuoco e del ghiaccio.
Efficace e significativo, a questo proposito, il personaggio dello zio Rudolph, protettivo e vera figura paterna per i due piccoli Holmes rimasti.
Ci hai fatto compiere un viaggio commovente nel dolore di un ragazzo che, come unica salvezza e fuga dalla differenza, vede il chiudersi alle relazioni con gli altri, con la protezione di una muraglia di ghiaccio emotivo a proteggerlo. Il futuro "iceman", appunto.
"...Quando vengono uccise persone importanti tutto si muove più in fretta...": procedendo nella lettura, ci si convince sempre più della tua sicurezza nello stile e anche nel trattare trame complicate, tipiche dei romanzi polizieschi.
A "cucire" le varie parti della trama hai messo una splendida Anthea, che coglie ogni sfumatura nel comportamento del suo capo. Ovvio che, nei suoi confronti, emerge netta l'incapacità di Mycroft di gestire le faccende relative alle emozioni ed ai sentimenti. Chiaro é che gli risulta più facile rinunciare a tutto ciò che riguarda il cuore.
Un bel capitolo anche questo.

Recensore Master
08/09/18, ore 16:49
Cap. 14:

In questo capitolo ci fai entrare nella testa e nel cuore di Mycroft ed ho trovato particolarmente riuscito quell’intrecciarsi di stanchezza esistenziale del presente in cui echeggiano le strofe della canzone di Eurus. Delle parole apparentemente strampalate e senza senso che, però, io ho trovato dense di significato, ai confini della poesia in cui scoprirne il messaggio diventa un gioco invitante e che emoziona.
La piccola, sfortunata Eurus diventa, attraverso gli occhi del ricordo un personaggio importante che costituisce una preziosa fonte d’ispirazione per scegliere il percorso nella vita. Lei che non aveva avuto l’affetto del padre e nemmeno quello del fratello maggiore, tutto preso ad imitare ed assorbire l’anaffettività paterna, lascia un’eredità d’amore e di tolleranza rivolta anche, e, forse, soprattutto, a salvare Sh da se stesso e dai suoi fantasmi (“…Lascia che ami, fratello mio, e ama a tua volta…”).
Tutto ciò ce lo presenti filtrandolo attraverso un superbo ritratto di Mycroft, combattuto tra le esigenze del suo essere “iceman” ed il richiamo del cuore, che lo spingono a cercare ed a rinnovare il tributo d’amore fraterno nei confronti di Sh.
Altro elemento di forza in questo capitolo è la figura di Greg, sempre “stropicciato” nella sua umanità così diretta ed accogliente, anche se è stanco ed arrabbiato. Ovviamente il tracciato della Mystrade, anche se qui, almeno fino ad ora mi sembra non sia emerso alcunchè a riguardo, si muove proprio dallo stridente contrasto tra lui e l’algido Mycroft.
Un complimento per la lucidità con cui padroneggi una trama poliziesca di tutto rispetto.

Recensore Master
08/09/18, ore 01:15
Cap. 13:



Il capitolo inizia con un viaggio di Sh (Steven Harrison) nel Mind Palace. Il pensiero che lo tormenta riguarda le notizie ricevute sul comportamento di Mycroft nei suoi confronti e Sh é alla ricerca di spiegazioni riguardanti le scelte e le vere decisioni del fratello maggiore. È un bastardo che l'ha venduto al nemico o no...
E qui tu fai intervenire la piccola Jane che, in realtà, si chiama Eurus, un nome che suscita un brivido sinistro. L'hai ideato come un personaggio che non riesce a diventare adulta in quanto viene uccisa da bambina e non diventa quella psicopatica terrificante che abbiamo visto nella S4.
Invece la piccola Jane/Eurus mette in crisi il già tormentato Sh, facendolo riflettere sulla costante presenza di Mycroft nei momenti di bisogno e dunque gettando un serio dubbio sulla mancanza di amore fraterno che sospetta il consulting riguardo al maggiore degli Holmes ("...lui è sempre stato lì, pronto a prenderti”).
Nella seconda parte del capitolo ci ritroviamo immersi nella tensione delle vicende che riguardano Moriarty e la sua rete criminale.
Molto IC le incursioni di Sh nel suo Mind Palace che lo porta in un'aula di tribunale e questo mi ha riportato a TSOT in cui c'è una scena analoga.
Intanto, la situazione relativa all'appostamento degli "Errores" precipita. Nonostante l'angoscia provocatemi da ciò che accade, ho molto apprezzato il fatto che tu abbia raccontato i fatti attraverso la lente particolare del Mind Palace.
Non ho capito bene se la presenza di Jim sia reale o no, ma temo che qualcosa di veramente terribile stia per accadere.
Quell'ultima visione di Moriarty che viene illuminato dalla luce della luna fa davvero precipitare nello sconforto, anche se rane il dubbio se lui sia veramente li vicino a Sh evidentemente ferito ed incapace di difendersi.
La tua storia é davvero costruita e scritta con cura.

Recensore Master
07/09/18, ore 12:13
Cap. 12:



Un capitolo molto denso di ritratti psicologici, espressi in un modo talmente dettagliato e credibile, nella successione di gesti o espressioni che li connotano, da risultare quasi tridimensionali nella loro credibilità. Ci sono anche momenti d'azione, forti e simili a quadri espressionisti, dalle tinte violente, come l'interrogatorio di Andrej Jadescu.
Sinceramente, dal punto di vista del rispetto dell'IC, mi ha suscitato qualche perplessità il legame tra Sh e Fox, che sembra ancora vivo, nonostante la presenza di Watson ("...risponde con un abbraccio forte..."). Però, ad una seconda rilettura, si riesce a cogliere la motivazione profonda che ha spinto il consulting a sentirsi attratto da quello splendido personaggio che è Fox. Ma, a questo proposito, tutti "los Errores" sono modelli di umanità perfettamente credibili e verosimiglianti pur nella loro diversità.
La caratterizzazione, però, che mi ha attratto particolarmente, è quella di John, molto ben riuscita: forza, accoglienza, affidabilità ("...Quel sussurro profondo, caldo, rassicurante. Le sue braccia forti...") ed, al tempo stesso, in balia di quell'amore così profondo che lo fa virare dalla tranquillità all'esplodere improvviso di energie sottese, dovuto, per esempio, alla gelosia nei confronti di Sh.
Ritorna ancora la piacevole galleria di personaggi fittizi, veri e propri avatar, nati dalle abili mani di Mistica che, comunque, non riescono a celare l'inconfondibile trascolorare di John dalla calma alla rabbia, geloso di Sh, di fronte al relazionarsi tra quest'ultimo e Fox, che rivela un passato di vicinanza affettiva.
Brava.

Recensore Master
06/09/18, ore 19:12
Cap. 11:



Ti confesso la mia completa ignoranza sulla "M theory", ma leggo con interesse anche questo tuo capitolo, perché l'intreccio e la caratterizzazione dei personaggi m'intrigano, oltre alla tua buona capacità di scrivere, ovvio.
Bellissima l'atmosfera apparentemente quotidiana e casalinga con cui introduci le vicende. Scrivo "apparentemente" perché il lavare ed asciugare i piatti, così sincrono e coordinato di Fox e Mistica, è come il movimento di un'onda in superficie: sotto c'è tutt'altro. C'è l'incessabile attività deduttiva di Sh, reso però più leggibile e fragile dal suo scoprirsi con John, c'è lo scambio silenzioso tra i due "Errores"intenti al lavello, c'è la presenza cangiante di Sky nella sua umanità così particolare ma, soprattutto, c'è lo sguardo potente di Grey che è, come definisci tu, il "lupo alfa" del branco.
Logicamente ha già colto il cambiamento in Sh e ciò lo preoccupa.
Quello che segue è davvero un pezzo di bravura: tu, attraverso il gioco di relazioni del gruppo, svisceri, in modo sistematico, tutti i retroscena non solo del tragico "salto" dal Bart's, ma anche delle terribili dinamiche familiari che ribollono nel passato degli Holmes e, addirittura, di Moriarty.
Ritengo notevoli, sinceramente, la tua lucidità e la precisione nel ricostruire lo scenario da cui far riprendere la vita di Sh, su un percorso che mi sembra diverso da quanto visto nelle Serie BBC. E la tua ricostruzione mi sembra proprio accettabile e credibile.
Complimenti.

Recensore Master
06/09/18, ore 16:31
Cap. 22:

Ciao, avrei voluto passare prima ma tra una cosa e l'altra alla fine l'ho letto soltanto oggi. Che dirti? Ci sono davvero tantissime cose che non mi aspettavo da questo capitolo, primo fra tutti il coinvolgimento di Molly così diretto. Inoltre, sta iniziando a venirmi un dubbio, ecco... No, perché finora abbiamo avuto a che fare soltanto con "Mary" (Moran) mentre Moriarty viene solamente nominato e citato, ma non è ancora apparso di persona e tanto che la stessa Molly si aspetta che sia stato Jim a farla rapire, cosa che credevo anch'io. E invece il suo stupore era esattamente il mio quando davanti si è trovata Mary. Una Mary che non ha mentito solamente con John, ma che si è avvicinata con un alias anche a Molly, la quale era praticamente diventata sua amica. Questo mostra perfettamente e ancora meglio di quanto tu non abbia ottimamente già fatto, quanto contorta sia questa donna. Indubbiamente brava e intelligente nel mascherarsi e nel fingere, nel manipolare e mentire, ma decisamente contorta. La sua determinazione nel voler uccidere Anthea per vendicarsi di lei ma soprattutto il modo in cui desidera John è inquietante. Non le importa che lui ami un'altra persona, le interessa soltanto averlo e ottenere il suo corredo genetico. Questo mi inquieta tantissimo perché penso che lei potrebbe anche incastrarlo con un figlio. Non so, a questo punto mi aspetto di tutto. Ad ogni modo, ottimi i dettagli che la riguardano. Il farsi chiamare Rosie da Molly è stato un tocco di classe e un particolare che ho notato immediatamente. Mi è piaciuta molto la scena tra di loro. Un dialogo che è un po' un sali-scendi emozionale. Molly torturata a quel modo e che alla fine cede alle sue richieste, ma poi si pente e finisce col rivelare tutto quanto a Greg... l'ho trovata IC nonostante tutto. Nel senso che fatico un po' a vederla dedita all'alcol, ma questa è una scelta di trama ed è comunque coerente. Ho ritrovato invece parte della sua verve, quella che si vede nella terza stagione, e che mostra a un certo momento del confronto con Mary. Insomma, l'ho trovata affine al suo personaggio nella serie. Specie nella parte finale, sente di averli traditi e in effetti è quello che ha fatto, però si pente e fa un passo indietro. Devo ammettere che non mi vedevo un proseguimento roseo almeno fino alla parte finale. Mary sta andando da Sherlock e John e potrebbe fare realmente di tutto. Il fatto che tu abbia citato Lainster Gardens mi fa pensare che si possa trattare di un confronto simile a quello avvenuto in His Last Vow, ma per ora sono tutte quante teorie. Quel che è certo è che credo moltissimo nelle capacità di Sherlock, e nelle tue. Solo lui potrebbe tirar fuori tutti quanti da una situazione del genere.

Vedo la fine della storia, che magari sarà ancora un po' lontana ma questo mi sa di arrivo alla parte finale. Mary li attaccherà e Sherlock come sceglierà di difendersi? Decidere di andarsene e nascondersi ancora o preparare un contrattacco anche grazie al "traditore" dei Los Errores? Insomma, io credo in Sherlock Holmes, ecco.

Koa

Recensore Master
05/09/18, ore 23:35
Cap. 10:

Ci accolgono, rassicuranti e consolatori, il battito del cuore di John e l'aroma alla vaniglia nera che circondano Sh in un abbraccio tenero e da sempre desiderato.
Trovo molto IC i riferimenti di possibili coinvolgimenti sentimentali di Holmes con Victor e Fox: accetto l'ipotesi di uno Sh "illibato", che riceve, da un John molto più "navigato" di lui, i rudimenti e gli sviluppi successivi di un'educazione sessuale che si basi anche sulla pratica, ma trovo credibile e verosimigliante anche ciò che esprimi tu a riguardo e cioè il concetto di un consulting che abbia già le sue esperienze con altri.
A questo proposito ho trovato illuminante la frase con la quale confida a John il suo passato sentimentale: “…Non mi aspettavo di poter piacere e ancor meno di essere amato…”.
In essa, secondo me, ci sono tutta l’insicurezza ed i “disastri” psicologici dell’infanzia che hanno lasciato in lui una profonda disistima di sé ed una perenne ricerca, anche se inconsapevole, di una persona in grado di colmare i suoi abissi di solitudine.
Questo capitolo rivela, via via, l’esposizione, dettagliata e ben costruita, del modo di porsi di Sh di fronte al desiderio ed al rapporto con qualcuno con cui esprimere il messaggio fisico di ricerca d’attenzione.
Mi hanno piacevolmente intrattenuto la tua precisione, la non banalità dell’introspezione di cui ti sei servita affinchè il personaggio in questione non rimanesse, nella storia, solo un bellissimo fantoccio e nient’altro. Ne hai fatto un uomo con un passato e tanta voglia di un futuro migliore.
Brava.

Recensore Master
02/09/18, ore 00:31
Cap. 9:

L'inizio del capitolo è davvero struggente con uno Sh che, nel suo Mind Palace, cerca risposte a tutti i dubbi e paure che lo tormentano.
Come dici tu nell'introduzione, ora si cambia il punto di osservazione narrativo e ci fai spostare accanto a Sh.
Avevo già ipotizzato, precedentemente, che la bambina che si vede accanto a lui nella foto che John ha ritrovato e che lo consola nella sua mente fosse Eurus ma qui mi accorgo che c'è un altro nome che compare riferito a lei e cioè Jane.
Quindi hai aperto per me un altro percorso di "macerazione" per indovinare chi sia la creatura che ha tanto influsso su di lui.
E la rispodta mi arriva andando avanti nella lettura: Jane è la sorella gemella di Sh, morta evidentemente non per cause naturali perché il fratello si porta ancora dentro un abisso di ricordi rimossi in quanto troppo dolorosi da mantenere nella coscienza.
“…Quanto dolore ti porti dentro. Troppo per una persona sola…”: riporto questa frase che riassume tutto il dramma umano di Holmes e il desiderio di John di riprendere il suo posto accanto a lui, perdonandolo per non averlo fatto partecipe dei progetti riguardanti il suo finto suicidio. Hai condensato, infatti, in quelle poche parole ciò che esprime la vera essenza della complessa personalità del consulting: è evidente che, dietro alla sua arrogante aria di superiorità, al suo non sapersi relazionare con gli altri, alla sua continua rincorsa al mistero e al rischio anche mortale, ci sia un problema riguardante il suo passato. Un problema che abbia, in qualche modo, “congelato” la sua capacità affettiva, impedendogli di amare e di considerarsi possibile oggetto d’amore. E John l’ha percepito.
Adesso mi viene da pensare che Jane possa essere stata uccisa da Eurus, ma voglio mettere a tacere le mie manie indagatorie per gustarmi l’incontro tanto atteso tra Sh e John. L’hai rappresentato con grande sensibilità, tanto che mi hai trasmesso tutta l’atmosfera emozionante e sospesa di quel loro ritrovarsi così difficile.
Bellissimo capitolo.

Recensore Master
01/09/18, ore 10:40
Cap. 8:



Si potrebbe dire che ogni capitolo della tua storia, almeno questi riguardanti il viaggio che John compie, prima per raggiungere il luogo del suo finto suicidio e poi la Spagna, rappresenti un itinerario non solo geografico ma anche interiore.
La tappa di partenza si può individuare nel dolore sconvolgente dell'immediato post Reichenbach, poi segue lo Yorkshire, in cui John ha preso coscienza dell'amore che prova per Sh; altra tappa importante è la scoperta che il consulting è vivo. Segue l'arrivo in Spagna, simile ad una rinascita dal buio e dalla solitudine. Per rendere più interessante e nuovo l'intreccio delle vicende, hai ideato un gruppo di persone, "Los Errores", che catalizzano tutti i desideri, le aspettative, le frustrazioni di John e convogliano la sua energia verso il ritorno di Sh. Catalizzano pure la sua rabbia ("...grida levando i pugni al cielo....") ed è interessante notare come tu, parallelamente, fai accendere anche quella di Sh, angosciato per il coinvolgimento del suo "conduttore di luce" in vicende pericolose ("...Sherlock è fuori di sé in questo momento..."). Due opposti, ma uguali, sentimenti fortissimi che sembrano richiamarsi ed attirarsi come la calamita ed un pezzo di ferro.
Ho trovato molto interessante tutto questo.
Un altro punto di forza di questo capitolo è il riferimento a "La Boheme", struggente e totalizzante come il sentimento che John ora sa di provare verso colui che aveva ridato un senso alla sua vita e che continua a richiamarlo ad un livello di esistenza libero da rassegnazione e staticità.
Ma sono convinta che l'apice tu lo raggiunga, qui, nella descrizione della scena ripresa dalle video camere, con tutto ciò che intercorre, gesti e parole, tra Sh, Grey e Fox. Davvero hai imbastito un tessuto di credibilità ed approfondimento psicologico che mi ha lasciato stupita ed ammirata. Hai sviscerato tutto quello che sottende alle terribili parole di Moriarty, alla piscina, quando minaccia Holmes che gli avrebbe bruciato il cuore.
Anche il relazionarsi, a volte tenero a volte rabbioso, tra il consulting e Fox, raggiunge livelli di espressività per i quali mi sento obbligata a complimentarmi con te. Non c'è ovvietà, non c'è banalità in quell'esporre così crudamente la profonda sofferenza di Sh, l'amore che prova per John e la malvagità di Jim.
Arriviamo, poi, all'approfondimento di ciò che lega veramente "Los Errores": il fascino sottile e devastante che il suicidio esercita su di loro. Ora più che mai John si sente parte di loro.
Complimenti per quello che hai espresso e per come l'hai fatto.

Recensore Master
30/08/18, ore 22:47
Cap. 7:

Con questo capitolo arriviamo in Spagna seguendo John.
Le tracce di Sh sono sempre più "calde" e lo richiamano ad una chiara presa di coscienza su ciò che egli prova veramente per il suo bizzarro coinquilino.
Più egli procede nel suo viaggio, anche psicologico, per ritrovare Holmes, più l’inquietudine ed il disagio aumentano, nonostante anche lui ora sappia che il suicidio dal tetto del Bart’s era solo finzione .
Ciò succede perché la scoperta della disponibilità e della positività, di cui l’hanno circondato “Los errores”, nonostante i loro problemi e le loro diversità, gli ha fatto riconoscere, nel buio dei pregiudizi e delle paure, il vero volto di quel sentimento che lo lega da sempre a Sh e che, senza più dubbio alcuno, non ha le fattezze di una semplice amicizia.
Dunque si tratta di un amore che non ha potuto esprimersi e che, adesso, trova la strada per uscire alla luce ma che, con sé, porta anche delle caratteristiche dovute al carattere sanguigno di John. La più eclatante, è senza dubbio la gelosia. Gelosia per il ruolo fondamentale che Grey ha avuto, ed ha, nell’”esilio” di Sh, nel raccogliere e custodire le sue confidenze più intime e nascoste. Ebbene John ne è geloso, anche se il percorso è stato fatto in maniera professionale.
Gelosia per ciò che egli immagina sia potuto avvenire tra il suo amato e Fox, la cui stanza al Centro risulta per John troppo "vicina" a quella di Holmes. L’attesa di Sh diventa davvero carica di tensione e di curiosità per quello che caratterizzerà l’incontro con Watson.
A proposito di Grey, è un personaggio che ho trovato molto positivo e ben costruito, con capacità interessanti ed invidiabili, come Mistica, Fox e Sky.
Efficace, a questo proposito, il dialogo tra lui e John, da cui emergono le
ombre che hanno caratterizzato il passato di Sh. Tra queste spicca la bambina ritratta nella foto accanto ad un piccolo Sh sorridente: Eurus?
Se così fosse, ci fai rituffare nell'atmosfera da tregenda della S4 che mi ha lasciato profondamente sconvolta.
Un bel capitolo anche questo, brava.