Ciao :)
E così siamo giunti alla fine di questa breve quanto intensa storia. Lo confesso: sono sorpreso. Mi stavo già immaginando un finale pieno di pathos, invece in questa hai optatp per una chiusura netta, definitiva. Una scelta che mi è piaciuta: ha senso con la morte del magistrato Di Vece, quasi che la storia finisca in concomitanza con le ultime parole verso la figlia. Chiara ha scoperto la verità, ma la sua è un'altra storia, che forse un giorno, volendo, si potrebbe raccontare separatamente.
È racconto dalle mille facce, che ti spinge a credere a determinati schemi - quelli del primo capitolo - poi stravolti verso la fine. Guido e Annarita non sono quella coppia romantica e felice che sembra, Caterina non è la madre stronza e fredda che appare in un primo momento. Sono persone forti all'apparenza, ma fragili all'interno. Persone che per il frutto di una decisione sbagliata, il rifiuto di Caterina per Guido, sono state condannate a una vita di falsità e segreti, che hanno retto il matrimonio del secondo con Annarita più per senso di colpa che per amore vero.
O, almeno, questo è quello che pensavo a fine secondo capitolo. Hai ragione: c'erano delle sbavature nelle mie previsioni. Perché Annarita resta un vittima incolpevole, ma Guido, pur provando sentimenti per Caterina, penso che Annarita la ami davvero. Che le ami entrambe, anche se è caduto tra le braccia del magistrato solo per disperazione. Di certo, Guido non è il tipo di persona che volta le spalle alla figlia per mantenere in piedi un matrimonio finito. Deve amare davvero sua moglie, e, per quanto codardo sia stato il modo di affrontare le avversità, ha e sta lottando per Annarita. Non vuole che il matrimonio finisca, perché vuole lei; e lo stesso Annarita, che come per il discorso della sterilità finge di non vedere per risparmiarsi: avevi messo l'indizio sin dal primo capitolo, solo che ero troppo attirato da Caterina per farci caso xD Per farla breve, abbiamo una moglie che finge di non vedere, un uomo che opera di nascosto per evitare che una verità scottante lo allontani dalla donna che ama, e una madre che non ha il coraggio di dirlo alla figlia, chiudendosi in una corazza fatta di freddezza e scontrosità. Una donna, il magistrato, che è vissuta con questa colpa, e il rimpianto di non aver mai guardato avanti, concentrandosi solo sul lavoro. Senza occuparsi di Chiara come avrebbe potuto, senza tornare nel mondo esterno, alla ricerca di qualcosa oltre Guido.
Alla fine, quando si parla di sentimenti si arriva al colmo: anche un magistrato famoso per le sue arringhe... può restare senza parole.
E questo, a mio dire, favorisce la chiave di lettura di Chiara. In un contesto del genere, lei si dimostra la persona più forte. Avrebbe potuto essere furiosa, con sua madre, con suo padre. Ha in mano il destino di tutti e tre, basterebbe una semplice parola per scatenare il caos; e dopo aver abbandonato l'unversità, dopo essersi presa cura della madre nonostante gli insulti, dopo aver scoperto la verità sulle pagine di un diario... La sua reazione è liberarsi di un peso.
È la persona più matura e forte in quella gabbia fatta di segreto e tradimento. Decide di tenere per sé la verità non per colpa, ma per pura bontà d'animo.
Caterina Di Vece deve essere ed era orgogliosa della sua bambina.
Sono molto contento di questo lavoro :) Entra di diritto nella top 3 delle tua migliori storie, almeno secondo i miei gusti ^^
A presto! E complimenti vivissimi.
Spettro94 |