Mio Eccellentissimo,
permettetemi di farvi dolcemente notare che non brillate di limpidissima sincerità quando affermate con “non è nel vostro stile origliare”. A meno che non stavate facendo del sottile sarcasmo, in tal caso vi chiedo perdono, il mio grossolano senso dell’umorismo non lo ha colto.
Invece colgo perfettamente lo spasso del vostro bacchettarvi con il soldato focoso e appagato. Santi numi, quell’impunito è arrivato al punto da prendervi per un braccio e darvi ordini. Tuttavia, mio caro, devo dargli atto che pur nell’impudenza del suo agire le intenzioni le ha nobili. Ecco, non vorrei fomentare la vostra apprensione ma quel rintronato di André mi pare di capire che non perde mai il controllo. Insomma, mio dolce amico, non vorrei che durante la prima notte di nozze quel genio di imbranataggine di vostra figlia lo fermi con il suo pudore fuori luogo, e lui, che di obbedienza è avvezzo, le dia un casto bacio sulla gota avvampata e le auguri la buona notte. Insomma, quel vostro soldato focoso e di mondo ha ragione nel lasciar loro fare le prove generali di ciò che li aspetta.
Fino al nostro ultimo scambio di lettere ero convinta della vostra esagerata apprensione. Ma quei due sono così infossati nella melma dell’inadeguatezza che comincio a sentirmi un tantino agitata.
Dunque, vi esorto a non risparmiarvi in iniziative tese a far bollire le acque del loro amore; e al contempo non dubitate della mia assoluta, totale e amorevole collaborazione.
Ora, se non vi dispiace, avrei piacere di scambiare una parola con quella delizia del vostro futuro genero.
André, caro, il nostro dizionario ha parole a profusione, usa quelle giuste senza timore. La tua Oscar, quando non ha un’arma in mano, non è timida, è rimbambita, imbranata, rintronata, rintontita. Sono stata chiara? Tu la guardi rapito e lei ti esorta a non far raffreddare le pietanze! E’ davvero senza speranza quella ragazza.
Ti abbraccio con disperato affetto.
Mio Eccellentissimo, vi rinnovo il mio più accorato affetto.
Vostra Contessa Swimmila
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