Eccomi ancora!
Scrivi così bene che non posso fare a meno di leggere i tuoi componimenti.
Questa poesia è molto toccante. All'iniziodescrivi molto bene il buio nel quale la donna è caduta, il fatto che si è sentita crollare il mondo addosso dopo la morte del marito, un buio dal quale forse pensava non sarebbe mai uscita. Dev'essere stata una lunga, dura e sofferta battaglia per lei. Eppure, e la ammiro per questo, ce l'ha fatta. E' riuscita ad andare avanti anche se con estrema fatica (beli i versi nei quali dici che il sole brilla di meno ma ancora, sono molto evocativi). Fanno capire che la vita va avanti anche senza chi non c'p più, per quanto sia ingiusto e faccia un male infernale, e che il mondo e perfino la luce ci sembrano diversi. Conosco benissimo questa sensazione. Pur essendo non vedente riesco a vedere, grazie ad un'operazione, la differenza lunce-buio con un occhio solo e anch'io, quando ho persola mia migliore amica, ho pensato la stessa cosa che tu hai scritto in quei versi. E' stato quindi per me molto commovente rispecchiarmici così tanto, mi ha lasciato un profondo segno nell'anima.
Inoltre mi è piaciuto tanto il momento in cui hai parlato del loro futuro riavvicinamento quando anche quella donna non ci sarà più.
Complimenti, un componimento straziante ma che, in fondo, ha anche qualche stilla di speranza. In poche righe sei riuscita a trasmettere tantissimo e non è facile, quindi brava davvero"
Scusa per le recensioni corte, di solito ne scrivo di lunghissime ma non so che cos'altro dire. I tuoi versi parlano da soli al mio cuore.
Giulia

A dir poco sublime.
Perdonami se inizio in questo modo la mia recensione, ma non avevo davvero altre parole in mente, se non queste. Ammetto che, quando ho letto il titolo della storia ( nonché la brevissima trama ) ero alquanto scettica sul contenuto. E invece mi sono dovuta completamente ricredere. Nonostante non vi sia la presenza di punti ortografici, e quindi la lettura sia abbastanza rapida, ciò non toglie comunque fascino allo scorrimento limpido delle parole. Una poesia velata di dolore e di amore: tutte le emozioni traspaiono come se fossero personaggi a sé stanti; allegorie capaci di attirare l'attenzione e suscitare compianto, cordoglio, dolcezza di spirito.
Hai fatto uso di parole evocative, semplici ma taglienti nel loro accostamento così ben studiato. Un'arte, la tua, capace di far riflettere anche le menti più annichilite.
“ Avrò cresciuto nel mio ventre di madre
Un paradiso nuovo
Di neve e di nuvole. ” è una delle parti che più ho gradito. Figure retoriche usate benissimo, con il risultato di spingere fuori i pensieri del lettore; di sradicarli e donare loro nuovi significati. Frasi evocative, talvolta anche ossimoriche, ma sempre perfettamente misurate, a rendere il tutto un equilibrio poetico.
“ Non voglio assaggiare
Con i miei occhi feriti
Il tuo corpo disteso nella bara di noce
Si risveglierà il giorno
Con un bagliore chiaro
Quando avverrà il nostro appuntamento
Ed io ti stringerò
Soffocandomi il cuore
Che ormai avrà cessato di suonare. ” ammetto che stavo quasi per piangere. Sono riuscita ad immedesimarmi nella vedova, a sentire e cogliere il suo dolore e la sua arrendevolezza innanzi alla perdita del marito amato.
Perfetto l'uso della frase “ ( . . . ) assaggiare con i miei occhi feriti ”: rendi un concetto comune all'uomo, quello del dolore, e lo fai in un modo totalmente peculiare e personale, che identifica la tua scrittura come fosse un marchio.
Che dire? Nel complesso, me ne sono innamorata; son rimasta affascinata da ogni verso, da tanto che tolgono il respiro. Una riga più acuta e prorompente dell'altra.
Davvero, i miei complimenti più sentiti! Ottimo lavoro.

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Buongiorno, anche qui.
Sempre un raccontino molto bello.
Mai pensato di scrivere qualche poesia? Secondo me, comporresti ottimi testi.
Buona domenica :)