Ciao caro Old ;)
un'altra bella storia, e su questo non avevo dubbi, perché la tua firma, ormai, è una garanzia. Ed ecco che abbiamo questo personaggio, Stevens, che nella sua vita precedente si chiamava Mark e aveva una relazione - più sessuale che d’amore - con il proprietario della palestra che frequentava. Questi, di punto in bianco e nel peggiore dei modi, prende la decisione di metterlo alla porta (della palestra in primis, e della sua vita in secundis). Non è detto, nel testo, se è per questo motivo che Stevens decide di arruolarsi nella Legione Straniera, come non ci è dato di sapere se Stevens è il suo vero cognome oppure semplicemente quello fornito al momento di arruolarsi. Il fatto stesso che Stevens e Mark coincidano ci viene rivelato strada facendo, quando il protagonista ha concreti motivi per ricordarsi dei pugni del suo ex amante Jake. Questa trovata per suggerire al lettore che proprio di Mark si tratta l'ho trovata geniale, molto ben costruita, così come l'alone di mistero che avvolge il protagonista, sia per quanto concerne il suo arruolamento sia per i motivi che lo spingono a fare il gradasso al solo ed evidente scopo di "disturbare" il sergente Stein, senza darsi pensiero del prezzo che gli toccherà pagare. Tutti questi elementi un po’ in sospeso incuriosiscono il lettore, suscitano il desiderio di continuare a leggere per sapere come andranno a finire le cose col sergente Stein, che tanto mi ricorda il sergente Barnes di Platoon. Tra tutti i personaggi di contorno quello che mi incuriosisce di più, e non poteva essere altrimenti, è il legionario giapponese con la sua impassibilità e la sua poetica saggezza in forma di haiku. D'altronde, in tutti i film e le storie quelli che mi incuriosiscono sono spesso proprio i personaggi collaterali... mi è piaciuto molto anche il cambio netto di scenario e contesto dal primo paragrafo, introduttivo e che illustra il passato del personaggio, a quelli successivi, che sviluppano l'azione in tempo reale. Questo modo di montare le scene e introdurre la storia l'ho già notato in altre tue opere, e devo dire che è molto ingegnoso e valido, perché cattura l'attenzione e l'interesse del lettore portandolo immediatamente dentro alla storia. Quindi che dire... non avere perplessità e accetta tutti i miei complimenti!

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Leggendo l'incipit il primo aggetivo che mi è venuto in mente per questa nuova avventura è "virile".
Niente fronzoli, niente svenevolezze, il nostro giovanotto vuole dei partner tutti d'un pezzo e se per trovarli deve mollare baracca e burattini ed entrare nella Legione straniera va bene!
Peccato che il soggetto su cui ha messo gli occhi non solo non ricambia, ma lo considera un pericoloso insubordinato e tutti gli sforzi che fa sembrano solo peggiorare questo rapporto.
Come se non bastasse il sergente sta per andarsene e visto che la necessità aguzza l'ingegno chissà cosa potrà escogitare il legionario per avere finalmente la sua attenzione!
Menzione speciale al giapponese, lui è l'occhio del ciclone nel mezzo della tempesta emozionale del compagno... E poi io ho un debole per i giappi, soprattutto se sono stati nella Yakuza X°D

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Buon pomeriggio, passo al volo, e ollalà!! Il Nostro Eroe si arruola nella Legione Straniera dopo essere stato scaricato dall'amante sposato (dicesi copertura di facciata, evento assai frequente), fa di tutto per farsi notare, sopratutto nel male (una testa calda? manie autodistruttive? smania di attirare l'attenzione) Quien sabe. Apprezzo il dettaglio del narrato tecnico, le armi, la preparazione e, last but not least, la saggezza orientale. Ne vedremo di cotte e crude..  Alla prossima Jane Queen PS a latere ho letto da qualche parte che Ludwig II di Baviera adorava la legione straniera.. 

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Buon pomeriggio.
Un racconto per duri, come i vari personaggi ^^
Non ti sei risparmiato neanche questa volta, eh ^^
Continua così ^^
Buona giornata :)

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Ciao^^
Eccomi qui, immancabilmente, a rompere i c....oni. Mi pare che mi avessi già parlato di questa storia, ed ero proprio curiosa di vedere come avresti sviluppato il tema. Certo io non mi faccio turbare da una slash erotica, anzi... *ghigno*
Mi dispiace per il povero ragazzo, scaricato da un uomo sposato. Più che altro non oso immaginare quanto sia triste l'esistenza di individui come Jake, e in generale di tutti coloro che conducono una doppia vita (per salvare le apparenze, probabilmente?), ma è meglio se mi astengo dal commentare^^
Per il resto, parli di un contesto a me quasi del tutto sconosciuto, e lo fai con una precisione davvero ammirevole. Ho apprezzato come sempre il rigore con cui affronti la parte più "tecnica" relativa alle armi, si vede che sei proprio appassionato, la ricostruzione dello scenario (non sono mai stata da quelle parti, ma è proprio così che me le immagino) e le perle di saggezza orientale ("wasabi?" Lì sono morta) del giappino.
Ora, la vicenda è solo all'inizio, ma io penso che il nostro imperturbabile amico abbia l'occhio lungo^^
Per ora ti faccio i miei complimenti e attendo ulteriori sviluppi!

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Ciao mio caro, questo capitolo riesco a commentartelo da qui. ^_^ Sono sicura che il legionario Stevens sia il Mark che abbiamo visto allenarsi (e non solo :P) in palestra. Certo che per essere un uomo e un duro ragiona in modo un po' immaturo: deve sempre andare al massimo, fa di tutto per farsi notare, non gliene frega niente delle regole, fa lo sbruffone soprattutto coi superiori... lo definirei un "adrenaline junkie". Considerazione personale: dev'essere un gran figo e magari è questa sua avvenenza l'origine della sua smodata autostima. Uno come lui si comporta così perché sa di "poterselo permettere". Alla prossima carissimo!

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