Allora, come posso cominciare? Innanzitutto ti faccio mille complimenti per il disegno delizioso e tenerissimo all'inizio della storia, sei bravissima non solo a scrivere ma anche a disegnare, sei davvero un'artista!
E poi, come ti avevo scritto subito, mi sono commossa per la dedica, davvero mi ha fatta piangere per l'emozione! Non sono convinta di meritare tanto, anzi tante volte penso di essere perfino noiosa perché faccio sempre recensioni lunghissime (e risposte ai commenti ancora più lunghe) e per buona misura ti inondo di messaggi logorroici anche su Messenger! Mi fa piacere sentire che tutti i miei scleri e le mie pazzie non ti hanno infastidita ma ti hanno aiutata a scrivere questo capolavoro. Sì, perché questa storia è un capolavoro e non mi stancherò mai di dirlo. Io non riesco a capire come tu sia riuscita a usare Tony e Peter togliendoli dal loro contesto e senza stravolgerli, ma anzi rivelando quella parte più vera, profonda e meravigliosa di loro che me li ha fatti amare ancora di più, me li ha fatti diventare una vera OTP e non solo una ship ( e per me questa distinzione ha un significato enorme!). Sei riuscita a cogliere queste parti così vere e reali di loro che nei film ci sono, ci sono, però bisogna andare oltre l'azione e ascoltarli quando parlano, guardarli negli occhi... e con la parte più vera di loro hai costruito una storia meravigliosa, vera, commovente, a volte dolorosa ma infinitamente tenera. In una parola, indimenticabile.
Potrei commentare ogni frase di questo ultimo capitolo (ma non lo farò, tranquilla...) per quanto mi sono emozionata, immedesimata, straziata. E' stata bellissima la prima parte, quella di un Peter studente universitario che si confida con il suo amico e che si rassegna a una vita piatta, senza emozioni, una vita in cui una buona giornata è non perdere l'autobus e trovare un lettore CD in buono stato tra i cassonetti. Mi è piaciuto moltissimo Quill che non ha avuto la minima esitazione nell'appoggiare totalmente l'amico, non solo per l'omosessualità ma anche e soprattutto per aver amato un uomo più grande... e tanto lontano anche dal suo mondo. Quill non suggerisce facili consolazioni, ma esorta Peter a mettere i piedi per terra, a provare a uscire con qualcun altro, a non inseguire un'utopia. Bellissimo e splendidamente caratterizzato anche lui (mi sarebbe piaciuto se avesse tirato un bel cazzotto a Stark, così mi avrebbe fatto da "portavoce" XD).
E l'apparizione di Stark... cavolo, mi ha fatto perdere talmente tanti battiti del cuore che dovrei essere morta! Sono rimasta anch'io immobilizzata, proprio come Peter che non riusciva più nemmeno a muoversi o a rispondere alle proposte di Quill (che poi è divertentissimo nel suo modo strafottente di rivolgersi a Stark!). Una scena talmente reale che faccio fatica a convincermi di non averla vista davvero da qualche parte, oltre che nel mio cervello malato... E le reazioni di Peter, quella sua amarezza, quella sua disillusione, sono molto più efficaci di una reazione violenta o rabbiosa (oltre che molto più da Peter). Avrebbe ogni diritto di essere offeso e arrabbiato, di voltargli le spalle e andarsene, ma non fa così e non perché sappia controllarsi, semplicemente perché... lui è così. E' ancora convinto di essere stato lui a sbagliare, ha creduto a quello che Tony gli ha detto prima di scappare da vigliacco, e adesso pensa di comportarsi ancora da ragazzino quando ogni sua parola, ogni suo gesto dimostra chi è il vero adulto tra i due.
E, a proposito, ogni tuo riferimento ai film è geniale, quella cosa di Stark che accetta ragazzi per stage interni alle Stark Industries e che chiede a Peter perché non si sia proposto... a parte la faccia tosta, adoro queste citazioni dai film che mi fanno sentire ancora di più che questi sono davvero, oltre ogni ragionevole dubbio, Peter e Tony.
E quel colloquio nel bar... cosa non mi ha fatto provare! Credo di aver attraversato ogni sentimento di Peter, di aver provato tutta la gamma delle sue emozioni, compreso un dolore terribile per zio Ben (mi è dispiaciuto così tanto, era un personaggio che avevi reso così bene e mi ero affezionata a lui... che tristezza, perché lo hai fatto morire???), la rabbia per la pretesa di Tony di poter essere utile, la sua sicumera di aver "fatto la cosa giusta" mi ha dato sui nervi in un modo tale che solo Peter può averlo capito! Sì, anch'io ho sentito la voglia di fargli male, di fargli sentire tutto il male che Peter aveva provato in quel terribile anno e mezzo in cui ha perso tutto... e ho capito quel suo sentirsi soffocare, dover uscire dal bar, camminare, muoversi, scappare magari da tanta sofferenza... tra l''altro nemmeno capita, perché Tony, come al solito, ha dimostrato un tatto da elefante, non ci sa proprio fare con le parole, sembrava volesse fargli una lezione di vita, ma che ne sapeva lui?
E poi Tony si fa perdonare nell'unico modo possibile, strappandosi via il cuore e l'orgoglio, calpestando ogni brandello di dignità e facendo la cosa più difficile per lui, chiedere scusa. Chiedere scusa, semplicemente, senza tanti discorsi e paroloni, la parola magica che è sempre così difficile da dire per tutti, e per Tony poi nemmeno a parlarne. E ancora una volta mette l'orgoglio sotto le scarpe quando abbraccia Peter, ben sapendo che lui potrebbe respingerlo ma non gli importa, e poi ammette, finalmente, che è stato lui a sbagliare tutto, che rovina tutto ciò che tocca, tutto ciò che di bello gli capita... e proprio quando ammette di sbagliare fa la cosa giusta, perché tutti sbagliamo, tutti feriamo qualcuno, ma pochi sono capaci di ammetterlo, di chiedere scusa e di provare a rimediare... e Tony è forse il meno capace di tutti in questo, ma tiene davvero a quel ragazzino speciale che gli ha illuminato la vita e per lui può anche cambiare, può anche umiliarsi e rischiare di essere respinto, perché è l'ultima occasione per lui di essere felice.
Ed è dolcissimo e ancora straziante Peter che, nonostante la gioia di ritrovarsi tra le braccia di Tony, di sentirsi nuovamente vivo, non osa nemmeno sperare di essere baciato, non ci prova nemmeno, magari pensando di essersi fatto un nuovo film mentale e che Tony voglia sì scusarsi, ricucire i rapporti, ma niente di più. La scena di quel bacio, poi, è di una tenerezza e di una dolcezza che fa insieme bene e male al cuore, proprio come l'accenno al fatto che stare con Tony non sarà facile, che ci saranno tanti altri momenti di contrasto e di scontro, ma Peter è pronto a rischiare, perché solo con Tony si sente vivo, solo con lui è completo. E questa è la grande, immensa, infinita forza e bellezza di questa OTP e solo tu potevi rendere tutto così perfettamente.
Grazie a te per le emozioni indescrivibili che hai regalato con ogni capitolo, con ogni istante, per aver rivelato Tony e Peter in tutta la loro meravigliosa fragilità, per tutto, davvero. E spero che scriverai presto qualcos'altro su di loro, perché l'appuntamento settimanale con questa storia mi mancherà tantissimo...
Ancora grazie.
Abby |