Recensioni per
Sapevano di vino le tue labbra
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/11/18, ore 21:21

Ciao, quando ho letto questa storia sono rimasta sorpresa dalla tua scelta di lasciare estremamente opalescente la figura di Thor.
In questo spazio narrativo sono veramente in due a muoversi? Questa domanda astratta e si, anche un po' sciocca, ha cominciato a punzecchiarmi. Non nell'eccezione del classico triangolo:lui, lei e il caro estinto. Ha animato in me un dubbio e una possibilità (chiave di lettura simbolica/ mancanza di comprensione del tuo testo) : e se nel corso di tutta la vicenda narrata Sigyn fosse completamente sola! Lo scorrere del tempo ha significato relativo per creature della sua etnia. La reiterazione nel testo di frasi e assonanze mi ha fatto pensare alla malinconia depressiva del lutto; che può far sembrare le ore mesi, ma che all'inverso potrebbe far diventare secoli pochi momenti. Forse Thanos é ormai qualcosa di remoto, inconsistente e probabilmente Thor si é smarrito in esso. Nella sua inutile ricerca di vendetta, consumato dal fragore della sua ira o dal freddo spegnersi della rassegnazione alla menzogna del suo destino scritto. Sigyn si rivolge a un mondo morto, circondata da fantasmi e dall'ultimo legame con il suo amato, Thor che é solo uno spettro della sua stessa mente fedele. Sigyn è la dea della fedeltà, ma non solo nella concezione matrimoniale. La fedeltà é una forza straziante e feroce e io l'ho trovata sotto la malinconia dei suoi pensieri. Essa é aggrappata a se stessa, al suo mondo ( amputato e devastato), ai suoi signori e consimili (svaniti, confusi in ombre), non potrebbe essere ancora Sigyn se cambiasse, se accettasse un mondo nuovo, diverso. Sigyn, é come le figure di tanti racconti mitologici, che travolte da eventi più grandi possono solo aspettare immobili fino a mutarsi in un fiore, una gemma, un lago. Questa trasformazione si avvia al toccarsi del bacio col dio del tuono, di cui infatti conosciamo solo la sua sensazione: il rimorso e la consapevolezza del vuoto. Thor sparisce dal testo perché non esiste se non nei ricordi della bionda affranta. L'ultimo lume e speranza si é perso e giungerà l'ombra della fine.
Ma... E Loki?
Loki é il dio mutaforma, sfuggente e maestro di illusioni eppure qui é più presente della viva compagna. Nella morte impregna ogni ombra di lui, gocciola da ogni frase col suo ricordo e sussurra all'orecchio " eccomi" come un ospite in ritardo sino all'ultima riga.
In conclusione, a parte la mia assurda interpretazione personale, é una storia interessante e come sempre ottima nelle descrizioni e nei simbolismi.
Mi ha lasciato la curiosità del possibile scenario di mutamento in un Thor e una Sigyn, se si alleassero per riportare indietro da Hell Loki, giacché la resa non é nella natura del tonante, ma nemmeno in quella della fedeltà. Ovviamente non immagino possibile fra loro alcun legame sentimentale, non vorrei essermi espressa in modo ambiguo.
Grazie per la tua storia, per me dal sapore acre del mito.

Recensore Master
04/11/18, ore 14:19

Ciao shilyss^^ Proverò a lasciare una recensione completa in tutto e per tutto.
Iniziamo dal titolo: credo che sia adatto al tipo di storia e mi sembra anche molto intrigante.
L'introduzione: Ecco, credo che non faccia trapelare dell'angst, ma che esso stesso sia Angst puro! Già dall'introduzione si capisce che, per leggere la storia, si deve essere dal cuore forte.
Lo stile è molto leggero, scorrevole, le parole non sono ricercate ma sono ben equilibrate, ponderate, adatte al contesto e al tipo di storia che hai deciso di raccontare. Sintassi, morfosintassi e grammatica impeccabili come sempre.
Sto recensendo mano a mano che leggo, e devo dire che la frase " la prima sconfitta del re che non sei mai stato." mi ha davvero colpita.
La trama è ben delineata nonostante sia totalmente introspettivo. I sentimenti, le emozioni, le paure sono ben descritte e realistiche.
Off topic :" un altro bacio e poi altri cento, mille ancora" Catullo docet ahah.
Il primo bacio di Loki e Sigyn è veramente toccante. Riesci ad essere così dettagliata e realistica, senza scadere nella prolissità, che non si può evitare di vedere la scena davanti i propri occhi.

1486 parole di poesia. Questa finisce dritta tra le preferite.
Sono davvero felice di essermi lasciata andare a questa storia, sono sicura che avrò modo di partecipare ad altri scambi con te ^_^
A presto!

Recensore Master
28/10/18, ore 15:18

Carissima Shilyss <3

Ormai lo sai che, prima o poi, arrivo. Tardi, ma arrivo. Colpa tua che scrivi così tanto e così bene, rimango sempre indietro, oh (<3)

Riallacciandomi alla nostra conversazione in privato: sì, questo pezzo è decisamente una coltellata, sia per il modo in cui Sigyn esterna il suo dolore, ovvero rivolgendosi direttamente a Loki in un monologo struggente, sia per le riflessioni e rievocazioni che riporta attraverso esso. Quel "ti ho perso" reiterato quasi ossessivamente sembra guidare e convogliare tutto il dolore di Sigyn nel corso della narrazione, che rimane lucida nonostante lo strazio evidente che ne trapela (e qui richiama anche Il mio cuore per una rosa, che ho letto di recente).
Ho apprezzato particolarmente la rievocazione del loro primo bacio, colma di nostalgia e rimpianto, ma anche di dolcezza. Un aggettivo che raramente si arriverebbe ad attribuire a Loki, se non appunto attraverso gli occhi innamorati di Sigyn, che vedono il dio degli inganni e le sue ambizioni, sì, ma anche il ragazzino arguto, spavaldo e ignaro del suo passato che è stato un tempo, che decide di salvarla perché vuole lei.

Come ti ho detto, mi lascia perplessa solo l'avvicinamento "proibito" tra Sigyn e Thor, soprattutto da parte di quest'ultimo, che non riesco a immaginare nell'atto di "tradire" il fratello dopo la sua morte, sebbene capisca il motivo per cui i due si cerchino e lo trovi del tutto umano nel contesto. Ma sono gusti miei personali, che non incidono assolutamente sulla qualità e godibilità dello scritto, come sempre impeccabile sia nello stile che nella forma.

Quell'ultima frase è una stoccata finale, che suggella definitivamente l'amore di Sigyn nel modo più tragico. Hai detto che è stata un'aggiunta a posteriori, ma la trovo comunque perfettamente calzante.

Per concludere: hai un modo estremamente vivido e credibile di rappresentare il dolore e lo spaesamento del lutto. Ho trovato particolarmente icastico il passaggio in cui Sigyn inizia a dimenticare la voce di Loki: è vero, la voce è il primo elemento di una persona a svanire dalla memoria e mi si è stretto il cuore a leggere quelle parole, così come quelle relative a una persona amata che, chissà perché, non compare nei nostri sogni proprio quando più lo vorremmo.
È difficile riconoscersi nel lutto di qualcun altro, ma mi sono sentita coinvolta emotivamente nel corso di tutta la narrazione – forse anche più di quanto avrei voluto, ma questo sta solo a significare quanto tu sia brava a mettere in relazione le emozioni dei personaggi con quelle del lettore.

Grazie per quest'ennesima perla e ancora bravissima <3
Un caro saluto,

-Light-

Recensore Master
24/10/18, ore 15:43

Ciao cara :) Eccomi di nuovo qui. 
Ricordo che chiedesti una fanart per questa storia e quindi mi era rimasta da molto tempo la curiosità di leggerla, volevo proprio vedere il nuovo modo e contesto in cui avresti tratteggiato i due nostri protagonisti. Sai che mi piace, te l’ho detto anche alla scorsa recensione, il modo in cui riesce a far sì che un personaggio sia presente anche quando tecnicamente non lo è. Loki è il centro e il fulcro di tutta la narrazione, di tutto questo dolore, anche se a parlare per tutto il tempo è Sygn. È qualcosa di particolare perché tu ci riporti anche delle battute di Loki, lo descrivi a noi, ci fai attendere e attendere fin quando non ci mostri il loro primo bacio, il ‘ratto’ operato da parte di Loki, Sygn che in questo caso è una schiava rivendicata e portata nella luminosa Asgard, e Loki è costantemente presente anche con le bellissime citazioni dei primi due film, soprattutto la scena delle catene. Loki c'è dunque, e tu lo presenti a noi continuamente sotto forma di ombra. È particolare perché finora nelle altre tue storie Loki era molto più di carne, era presente in maniera differente, invece tu questa volta, giustamente visto il tema trattato, lo fai vedere a noi atttaverso un vetro, un diaframma. Tutto questo mi è piaciuto molto. 
Thor è presente, è un’assenza/presenza differente. Lo citi, è lì, è vivo. Ma Sygn non lo vede veramente è così succede al lettore, che legge di Thor, ma torna subito con la mente a Loki, l’unico amore di Sygn e l’uomo a cui resterà per sempre fedele, nell’anima sicuramente (e questa cosa mi piace anche, come ritorna sempre per lei la fedeltà). 
È un testo tristissimo, davvero molto molto angst, mi ha stretto il cuore. 
Mi è piaciuto molto e l’ho apprezzato così come apprezzo tutto ciò che scrivi. 
Davvero i miei complimenti, nuovamente :) 
A presto! 

Recensore Veterano
17/10/18, ore 16:33

Valutazione Kiss Flash Contest

4° POSTO PARI MERITO CON SETSUNA

Nickname: Shilyss
Fandom: Thor
Bonus: Triangolo
Punteggio totale: 50,5/55


Grammatica&Stile: 10/10

Per la grammatica non ho molto da dire perché è praticamente perfetta, infatti non ho riscontrato alcun tipo di errore e per questa ragione mi ritengo molto soddisfatta. Lo stesso posso dire dello stile, che mi è piaciuto molto: anzitutto, ho apprezzato la narrazione, è semplice, descrittiva e completa, infatti riesce a descrivere perfettamente ogni momento tra Sigyn e Loki, nonché contestualizza la storia. Per questa ragione, ti assegno il punteggio massimo per la grammatica e lo stile.



Titolo&Introduzione: 10/10

Mi ritengo soddisfatta anche del titolo e dell’introduzione: il primo richiama una frase presente nella storia, e mi piace, non è un titolo banale, mentre la seconda è ben descritta, suscitando l’adeguata attenzione del lettore. Anche qui ti do il massimo, complimenti.





Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

La caratterizzazione del personaggio, il principale narratore della storia, c’è e questo non è contestabile. Per tutto il tempo, Sigyn descrive con profondità ed emotività la situazione nonché i sentimenti e le emozioni vissute, mostrando esattamente la sua personalità, il suo essere. Complimenti per la profondità con cui hai trattato questo personaggio.



Valutazione bacio: 10/10

Nella storia non è presente solamente la descrizione del bacio, il quale al proposito viene descritto in maniera impeccabile, ma anche e soprattutto una carica emotiva attorno questi baci così potente da togliere il bacio. Ho apprezzato tutti i baci descritti nella storia: da quelli appassionati con Loki a quello emozionante e spaventoso con Thor, perché ognuno di questi mi ha trasmesso qualcosa, complimenti.



Originalità: 8/10

La storia è bella sotto molti- moltissimi- punti di vista, e devo dire che ha davvero un bel potenziale in termini di triangolo; però, questa si è incentrata sulle riflessioni della donna rispetto il suo grande amore che aveva perso e che non ritroverà mai più. A mio avviso, come ti dirò già di sotto, il triangolo aveva un gran potenziale e poteva essere utilizzato diversamente, ma tu hai preferito impostare la storia così e va bene, rimane comunque abbastanza originale e l’ho trovata davvero gradevole da leggere. Complimenti!

Bonus: 2,5/5

Come bonus hai scelto il triangolo, e in effetti questo viene inserito nella storia: Sigyn prova dolore per Loki e si appoggia a Thor, però a mio avviso non viene trattato in maniera approfondita. Mi spiego meglio: la storia si incentra sul dolore di Sigyn per aver perso il suo grande amore, solamente una piccola parte si concentra su Thor. Lei lo bacia ma non ha dimenticato Loki e rimugina sui sentimenti verso quest’ultimo, mai su quelli per Thor. In questo senso, non ho avvertito appieno il bonus, per questa ragione ti assegno la metà dei punti.

Recensore Master
14/10/18, ore 16:31

Ciao cara Shilyss!
Eccomi finalmente per lo scambio, perdona il ritardo ma, davvero, questa settimana è stata un inferno @_@
Loki e Sigyn (con breve incursione di Thor, ma tornerò sul punto più avanti): finora non avevo ancora letto nulla su questa coppia, ma da quel che ho capito trattasi della tua OTP, e se un'autrice come te la ama a tal punto un motivo ci dev'essere, e io sono qui apposta per lasciarmi irretire ancora una volta dalla tua voce ammaliante, oh sublime incantatrice!
A questo punto della timeline (da quel che ho capito, purtroppo la mia conoscenza in materia al momento rimane un po' lacunosa), Loki è morto due volte, prima da traditore e poi da eroe, e Sigyn si dispera per la sua perdita, che sa essere definitiva. Il dio dell'Inganno vaga ormai come un'ombra nel regno dei morti, ma la sua presenza è ancora fortissima, incancellabile, invincibile nel cuore della dea della fedeltà (che immagino sia tale per una ragione precisa): eppure, in qualche modo la vita va avanti e, complice il dolore incommensurabile per la perdita rispettivamente del fratello e dell'amato, Thor e Sigyn si ritrovano a cercare conforto l'uno nelle braccia dell'altro. Ma non è che una vuota pantomima quella che i due mettono in atto, perché, almeno per Sigyn, è ancora Loki – sempre Loki, eternamente Loki – ad amarla ed accarezzarla. La canzone di Patty Pravo da te scelta come accompagnamento per la OS è assai rivelatrice a riguardo. Sigyn ritorna con la mente al suo primo incontro con Loki, quando la strappò dalle mani dei predoni che l'avevano fatta prigioniera: il modo in cui hai raccontato la seduzione di Sigyn da parte di Loki – sedotto a sua volta – è incantevole, e pare di averla davanti questa ragazza che freme sotto i colpi dell'amore che per la prima – ed ultima – volta bussa alle porte del suo cuore. Sembra – mi correggo, è – un'unione destinata a non spezzarsi mai quella fra i due, nonostante l'ambizione di Loki, quella brama di potere alla quale ha assoggettato tutto, persino ciò che di più perfetto la vita gli ha regalato. Loki paga per i suoi errori il prezzo più alto e Sigyn, rimasta sola, comprende che senza di lui la sua esistenza non ha più alcun senso. Il finale è drammatico, è vero, ma di fortissimo impatto: il dolore di Sigyn è il nostro dolore, e tu sei così brava a farci immedesimare così a fondo nei tuoi personaggi. Il tuo amore per loro trapela da ogni singola parola, ed è un valore aggiunto che dà un tocco di pura autenticità alla storia.
Quello che penso del tuo stile già lo sai, e non credo che sia necessario ripeterlo: susciti sempre in me una sconfinata ammirazione.
Ripasso da te prestissimo!
Un bacione :***

padme

Recensore Veterano
08/10/18, ore 14:23

Ciao!
Tu sai che arrivo, vero? In ritardo, sempre per ultima, ma arrivo... quindi eccomi qui! :D
Ancora una volta hai regalato al lettore una storia bella, curata e coinvolgente. Devo ammettere che, quando compreso la morte di Loki, ci sono un po' rimasta visto che ormai credo proprio di essere affezionata a questa coppia molto bella e solo grazie a te!
Rendi i pensieri e i sentimenti di Sigyn palpabili e realistici, non riuscirei a vedere l'uno senza l'altra e questo posso dirlo dopo aver letto le tue fanfiction in cui me li hai fatti apprezzare. Stile impeccabile, scorrevole, senza errori. Sei stata, in questa oneshot più che nelle altre, molto delicata, affrontando in modo coerente con il personaggio che hai creato un grande ostacolo, un tema forte.
Ho sentito le sue emozioni tramite la descrizione del bacio, molto dettagliata in tutto ciò che avevi intenzione di trasmettere. Scena dolce e decisa, hai saputo renderla al meglio e io non credo di averne mai letta una così bella e non scherzo.
Poi, la dea della fedeltà che si lascia andare tra le braccia di un altro - del fratello di lui, tra l'altro - con la convinzione di vedere però Loki che ancora ama e che amerà sempre (da quando ha capito che lo avrebbe sempre amato, da quello stesso bacio). Quindi la fedeltà torna ed esiste, io ce la vedo pienamente.
Bellissima storia, non deludi mai!
Alla prossima,
Ile

Recensore Junior
02/10/18, ore 18:00

Non sto piangendo....non sto piang-no, okay, sto piangendo.
E pensare che il mio cervello aveva eliminato infinity war... ma aimè riecco la triste realtà.
Tralasciando i miei problemi, questa fan fiction è fanfatistica, come sai fare tu.
Solo una domanda (per essere sicura al 100%).
Ma questa shot non rientra nell'universo di "Tutte le tue bugie", vero?
Perché se è il contrario, sto malissimo.
(Si nota un tantino che ho a cuore la storia e i personaggi).
Devo ammettere che trovo un po' di difficoltà ad immaginarmi Thor e Sigyn, forse perché sono fan della mitologia norrena.
Continua così.
Un bacio.
Noham

Recensore Master
24/09/18, ore 19:46

Buonasera carissima Shilyss,
allora. Parliamone. Mi vuoi così male da iniziare con "Ti ho perso, amore mio"? T^T
Questa storia è S T U P E N D A, con tutto che all'inizio mi è venuto un colpo, tra la morte di Loki -sigh- e Sigyn con Thor. Quest'ultimo dettaglio mi ha parecchio stupita, ma la canzone quella è e te la sei giocata benissimo. Ho molto apprezzato il fatto che le loro labbra sappiano di sale, entrambi inconsolabili per la morte del dio degli inganni [che li sta CERTAMENTE ingannando. Morto lui? Ah ah, no. No. No... ;___;]
"So di essere stata il tuo rimpianto, Loki"   T___T
In ogni caso, il punto focale del racconto è senz'altro la rievocazione del loro primo incontro, ed è anche la parte più bella. Sono innamorata della tua descrizione del bacio [insegnami, senpai!], sono innamorata dei tuoi personaggi, Loki e Sigyn, sempre perfettamente loro, Loki impeccabilmente IC. Loki che si trattiene nel bacio perché sia lei a doverlo supplicare. Loki che... *va in un angolino a piangere*.
Fantastico e per me molto originale il fatto che Loki non sia (solo) l'amore a prima vista di Sigyn, ma proprio l'amore a ETERNA vista. Wow, solo wow. Le tue storie mi tolgono ogni volta le parole, e poi io come faccio a recensire?
A proposito di parole, ho trovato un unico refuso, "sugellata" con un'unica g.
Per il resto, la forma è perfetta, delicata ma potente, convoglia potentissime emozioni. Te l'ho già detto che amo la tua Sigyn? Mi piace molto come le entri dentro.
Io non so che altro dire, ti faccio solo tanti applausi per avermi fatta innamorare ancora una volta-
Un abbraccio Shilyss, è sempre un grande piacere leggerti!
A presto,

Mari

Recensore Master
19/09/18, ore 16:05

Eccomi qua cara per lo scambio libero... ho scelto questa perché me l’hai consigliata tu e perché ha un titolo che rievoca un’altra mia storia su Ladyhawke per cui ero curiosa... e la curiosità è stata ampiamente soddisfatta, insieme al cuore che ha palpitato e sofferto con Sigyn... oso solo immaginare quanto sia dura perdere il primo amore, soprattutto se questo primo amore è il Dio degli inganni, Loki.
Ho apprezzato molto i toni e lo stile differente, forse meno aulico, ma più diretto, più efficace, più sensuale. Hai descritto in maniera perfetta l’incontro di loki e Sigyn, il primo, il loro bacio, la loro passione e poi anche il senso di colpa di lei nel concedersi a Thor anche se la capisco... non è tradimento è un disperato tentativo di lenire il
Dolore con l’unico che forse può capire...
Bellissima storia, molto toccante e perfetta per le mie corde. Complimenti cara!
A prestissimo!
Ladyhawke83

Recensore Veterano
12/09/18, ore 11:12

Ho impiegato una vita a finire questa oneshot e mi mangio le mani. Purtroppo per una settimana ho avuto un occhio bendato e leggere era davvero difficile!!

Detto ciò.
È una oneshot davvero stupenda, mi hai catturata fin dalle prime righe tanto che oggi l’ho riletta tutta di un fiato facendomi trasportare da questo monologo interiore di Sigyn. Amo tantissimo la coppia che formano Lodi e Sigyn nella mitologia norrena, nel canon Marvel shippo Loki e Thor ma tu riesci a farmi amare questa bellissima coppia anche qui!!
Hai uno stile meraviglioso, un registro linguistico alto ma non borioso che crea davvero quell’evocativitá che serve per una storia del genere. Come una voce narrante dall’aldilá che negli ultimi istanti rievoca la sua vita.
Potevo vedere le scene con chiarezza ma sempre come se fossero avvolte da una nebbia, come se la nitidezza fosse riservata solo alle immagini tattili e degustative (è una parola orribile ma non mi viene niente di meglio) perché alla fine sono questi i ricordi impressi a fuoco nella mente di Sigyn anche mentre il ricordo della voce di Loki e del suo volto sta iniziando a svanire.

Le caratterizzazioni sono magnifiche, sei riuscita a tratteggiare splendidamente Loki attraverso i ricordi della sua sposa. Thor anche se compare poco è sempre Thor, l’uomo che da subito sorregge la sposa del fratello, cercando di darle in un qualche modo una consolazione vana “è nel Valallah” come se lo stesse ripetendo anche a se stesso.
Sigyn è meravigliosa, semplicemente distrutta, persa e sola ma meravigliosa. Perché anche se la vita la spinge tra le braccia di Thor, perché nel dolore si sono avvicinati con Loki come collegamento fra di loro....come se il legame che avevano con lui potesse non perdersi stando assieme...lei rimane sempre fedele a Loki.
Forse, perché quel giorno è davvero morta con lui, rimanendo una entità che prova a trascinarsi in un regno che non le appartiene.

Dovrei avere il cuore spezzato ma il finale me lo impedisce, è tristissimo ma evoca una pace assoluta, perché si intuisce quanto le lei fosse doloroso vivere in quel mondo dove lui non c’è più.
Anche se la accoglierà Hel e non siederà alla tavola di Odino assieme a suo marito, la morte è comunque la liberazione da una vita infelice.
Grazie davvero per questa storia, è stata una vera perla da leggere!

Blyth

Recensore Master
11/09/18, ore 14:31

Ed eccomi qui, finalmente, a recensirti!
Ammetto di aver scelto questa storia, attirata principalmente dal titolo e, ammaliata come una bambina che scarta i regali di natale, me ne sono innamorata follemente.
Principalmente del tuo stile; uno stile pulito, introspettivo e con un uso della prima persona assolutamente ineccepibile. L'impaginazione così ordinata mi ha lasciato senza parole (sono grafico, mi fisso con queste cose XD Ho impaginato libri per anni e quando vedo certe storie curate così bene mi rallegrano la giornata, quindi grazie XD).

Quindi, dopo aver tessuto le lodi della forma, andiamo a parlare del contenuto.
C'è una tale sofferenza in questo racconto, con questa meravigliosa e decadente maliconia che si porta dietro fino alla fine. Questa consapevolezza che, questa morte qui, per Loki, sia definitiva. Sia quella finale, quella che non lo rivedrà tornare a varcare alcuna soglia, che lo vede sereno e in pace nel Valhalla mentre chi è rimasto non vive più per la sua perdita.
Che bella l'immagine di lei che, disperata, si butta a terra e non riuscendo a contenere quel dolore, si strappa i capelli, si agita perché sa. Sa che lo dimenticherà. Persino la sua voce inizia ad essere un recordo che si allontana e questo... questo per me è stato un colpo al cuore. L'idea di amare tanto ma di dimenticare pian piano ciò che era e che caratterizzava la persona che, comunque, ameremo per sempre.
Thor che, pur condividendo quel dolore, cerca di rassicurare Sigyn, di starle vicino più che può, la stringe e lei pur avendo il lutto nel cuore non si scosta, anzi trova quasi sollievo sebbene continui a morire pian piano. A perdersi.

Eri tu a baciarmi, Loki, e io ero tua, e il nostro ultimo bacio è stato meraviglioso come ognuno di quelli che ci siamo scambiati ad Asgard.

Lei cerca di attaccarsi ai ricordi più belli, ed è bellissimo il significato che ne dà: è un bacio, sì. Lo è. ma non è un bacio come tutti gli altri. E' lui a darglielo e lei...lei ogni volta si sentiva come sotto un incantesimo che la faceva sua. Non è forse questo, l'amore? Lasciarsi stregare da un gesto tanto inaspettato? Ma che meraviglia poi come hai descritto, in poche righe, praticamente la loro storia:

Torna da me, Loki, e stringimi ancora come hai fatto ogni volta, l’ultima volta, la prima volta.

Qui sembra una linea del tempo. Si riesce a comprendere quanto questa passione e questo amore, col tempo non siano mutati anzi, forse si sono amplificati, sono diventati più forti ed è per questo che è così difficile andare avanti.

Poi ci racconti come è nato tutto, come quel primo bacio si avvenuto fuori, tra gli alberi, al buoio lontano da chiunque. Il tuo modo poi di descrivere il tutto, con questi piccoli dettagli che rendono la narrazione così fluida e realistica, mi ha ammaliata sul serio. A volte i dettagli, in alcune storie, sembrano buttati lì senza un criterio qui invece mandano avanti la trama, ne creano una magia, aiutano ad immaginare con pi facilità quello che era nella tua testa mentre scrivevi e, pur essendoci moltissimo dolore, che fugge da ogni riga, si percepisce anche pazienza, rassegnazione, calma e pace.

Nel finale poi, è come se si raggiungesse una consapevolezza che non si può far altro che sopravvivere, tra le braccia di un altro mentre continua a cercare lui, per sempre. Si percepisce quel bisogno di non smettere di credere che lo vedrà tornare, pur sapendo che non accadrà. Come se quello, in un certo senso, fosse l'unico modo di non morire anche lei, che continua a ricordare sapori e odori che ancora riesce a tenere alla mente, prima che spariscano per sempre, ma sa che certe cose non le può proprio dimenticare... il suo ultimo amore.

Ho amato questa storia, ho amato approcciarmi ai tuoi scritti iniziando con qualcosa di così profondo, così dolceamaro, che emana speranza ma allo stesso tempo rassegnazione. Amo il tuo stile, come ho già scritto sopra, che riesce a trasmettere tante di quelle emozioni che sei lì, a sperare che continui all'infinito. Mi sentivo davvero come una bambina che apre i regali di Natale.
Quindi non posso che ringraziarti, leggerti è stimolante.
Un abbraccio,
Miry

Recensore Master
10/09/18, ore 14:49

Ciao!
Allora, come ti avevo detto, ho voluto questo scambio per staccare dalla raccolta epistolare e andare a scavare tra i titoli che maggiormente mi hanno colpito nel tuo profilo, tutti appartenenti alle os. E questo è una considerazione che faccio al di là della storia in sé: ho notato, e credo a ragione, che i racconti brevi danno più possibilità di usare titoli più musicali e poetici, più lunghi e coinvolgenti, rispetto a quelli che si usano per le long, i quali invece tendono a essere brevi e concisi. Credo che questo sia dovuto al fatto che in un'os, il titolo si può permettere di enfatizzare l'emozione predominante del racconto; una long, invece, ha diverse sfumature, avere un solo elemento significherebbe dare solo roba sterile e diluita in troppi capitoli.
Insomma, i titoli delle tue os sono molto introspettivi, racchiudono un'emozione, un sentimento e conferiscono già un'intonazione di presentazione alla storia ancora tutta da scoprire.
Questo titolo richiama una delle metafore più usate nel genere romantico ed erotico, soprattutto. La tipica frase "le tue labbra sanno di..." è coniata in mille e più modi differenti, e ciò che gli dà espressione è il "cosa". Le labbra di Loki sanno di vino, essenza dell'ebbrezza in più sensi: quello del divertimento, quello dell'annebbiamento dei sensi, quello dell'eccitazione. Tutti e tre gli elementi rappresentano perfettamente le sfaccettature di questo amore tra Loki e Sigyn: n quel loro primo bacio, c'è il divertimento di chi agisce per fare un dispetto agli altri, c'è la goliardia arrogante del principe astuto e ambizioso; c'è anche l'orgoglio di chi non abbassa la testa, di chi si concede non per paura o dovere ma per volontà, c'è l'annullamento dei sensi di chi pregusta già i dolori futuri ma si lascia andare a quei baci, si annulla nella sicurezza di quel tocco, si scopre tra le mani di un uomo pericoloso eppure tanto attento ai suoi bisogni; e c'è l'eros, il gioco tra le parti, lo stuzzicare, l'istigare, il provocare, c'è un'escalation di eccitazione e abbandono di Sigyn sia al ricordo che, dentro al ricordo, a Loki, a quell'amore che si rafforza e diventa il cappio con cui impiccarsi.
Del titolo mi piacciono due particolari elementi: il costrutto, la posizione invertita di soggetto e verbo, che gli conferisce un topo più passionale e malinconico, la stessa dualità che si ritrova nel racconto di Sigyn, e soprattutto nella scena madre; e la presenta del titolo ripresa nel testo, che è un tocco che non solo conferisce fluidità tra il primo e il secondo, ma secondo me saperlo inserire nel momento giusto, nel posto giusto, ha un effetto di richiamo, come quando da lontano senti un nome conosciuto che ti porta alla mente vecchi ricordi (hai presente, nel film "La storia infinita" quando durante la lettura Bastian trova il nome dell'Auryn e ritorna alla copertina per ridargli un'occhiata? Beh, quell'effetto, per capirciXD).

Grammaticalmente il testo è sempre molto curato. Ho solo questo tarlo che ho bisogno di esporti, perché tacere non riesco:
Quando Thor mi ha detto come il Titano ti abbia spezzato il collo -> ti ha spezzato il collo. Thor non dà una propria versione, che Loki ha avuto il collo spezzato è un dato di fatto che neanche Sigyn mette in discussione, quindi va usato l'indicativo. Al di la delle regole grammaticali, leggendola ad alta voce mi suona male comunque.

Stilisticamente mi ha diviso. E qui devo fare una lunga premessa perché obiettività e soggettività si mischieranno un po'. Personalmente non amo la prima persona: è limitante e trovo che stoni con diversi espedienti narrativi, come quando devi narrare un evento, per esempio (ed è un po' un controsenso, perché l'ho usata anche io in un'os, ma tant'è) perché io immagino una persona che ricorda qualcosa e si mette a descriverla in ogni suo più piccolo particolare. Nel mio immaginario è quasi irrealistico, il concetto in sé. Insomma, la prima persona la considero con molta riserva.
Se devo commentare lo stile di questa os, quindi, direi che l'unico modo per definirla sia dire "elegante". Usi un lessico pieno e vario, più volte accompagni la descrizione delle labbra di Loki con diversi aggettivi, a volte sinonimi a volte che aggiungono sfumature diverse; e questo le rende protagoniste, una specie di tarlo sia per lettore che per il personaggio. La struttura di alcune frasi - tra cui i capo-paragrafi, ma anche altre lungo la narrazione - si ripetono, o variano di poco, e questo aumenta questo senso di ossessione nei pensieri di Sigyn. Può sembrare stupido, ma anche il font e questo colore della stampa molto tenuo, danno un senso di raffinatezza al tutto. E poi ci sono i vari richiami alle canzoni e a testi di altri autori - mi è sfuggita quella di De André, e Nabokov non lo conosco - ma Catullo (dammi mille baci, e quindi cento, e poi altri mille e quindi cento) io lo adoro, e la poesia dei suoi testi l'ho ritrovata anche qui, quello sconvolgimento di chi scrive, quel pieno abbandono a un amore totalizzante, ossessivo, vitale come l'aria; in parte mi ha ricordato anche quella fedeltà d'amore che c'è in una lettera scritta da Pablo Neruda, di tutt'altri toni ovviamente eppure c'è quel romanticismo che a me toglie il fiato. Insomma, hai voluto e sei riuscita a portare su carta quell'amore di cui parlano i poeti, quello che è po' un'illusione ma che fa sognare, anche se tragico e disperato come quello di Sigyn.
E infine ci sono le immagini visive che lungo il testo Sigyn richiama, molti aggettivi e diversi allusioni. Questo è quello che mi è piaciuto moltissimo e che io ho percepito in maniera dominante nella parte del presente.
Ciò che mi ha diviso di questa tua scelta, che poi riguarda sempre il tipo di narratore, è la discrepanza all'interno del testo tra l'eleganza coinvolgente dei momenti del presente e l'eleganza più narrativa nella parte centrale, dove è il ricordo a svilupparsi. Sigyn ricorda il momento del loro primo bacio e lo narra in ogni più piccola sfumatura, e lo fa con molta eleganza; ma questa eleganza non mi ha coinvolto. L'uso della prima persona al passato mi dà sempre un certo grado di estraniazione dai fatti, e quei pezzi, per quanto ribadisco siano bellissimi ed eleganti, non hanno avuto lo stesso impatto emotivo delle altre parti. Tutto mi è parso un po' artificioso, troppo pulito. Anche perché Sigyn parla con Loki, l'altro che oltre a lei ha vissuto secondo per secondo quel ricordo, e io trovo molto netto il distacco tra il modo in cui si percepisce la prima persona presente (ha il profumo della lettera) e la prima persona passato. La prima persona, quella che piace a me, è quella più sporca, più spezzata da digressioni o cambi di tono. Qui ho sentito molto il bisogno che avevi di creare un contesto, di dare corposità alla trama, e quindi al momento centrale fulcro della narrazione, con un tipo di narratore che poco mi dà in questo senso.
Avrei usato meno narrazione e più percezione in quei momenti, come se lei se li sentisse ancora addosso. Sì, tu mi dirai, è per questo che ricorda e dopo aver narrato poi dice proprio che lei sente Loki mente è Thor che la bacia e la stringe; ma è proprio questo stacco che rende il tutto troppo schematizzato e pulito. Sporca, amalgama, la prima persona dà così tanti giochi di sfumature che il cuore dovrebbe volarmi in petto. So che è difficile, e non penso che di esserci mai riuscita nemmeno io, ma proprio per questo mi viene facile notare e commentare così quello che comunque è un racconto bellissimo e stupendo.
Mi giustifico dicendo che è colpa della prima persona, e che comunque sarei folle a dire che non mi è piaciuto, anzi. E' bellissimo!

Ciò che ho amato del racconto, e quindi del tono che l'insieme a poi fornito alla lettura, è la commistione simultanea tra malinconia e bellezza. Sigyn racconta di momenti felici, incastonandogli in un vissuto che odora di perdita, e lo fa con una malinconia e una dolcezza nella voce che nel finale raggiungono picchi di orgoglio e... conosci la canzone dei "Cugini di campagna" che fa "amore mio, non ce l'ho fatta più, amore mio, senza di te laggiù"... ecco, il finale mi ha richiamato quel pathos d'amore, che tu mandi a basso tono, oserei dire. Sì, perché l'eleganza maggiore è il modo in cui fai giungere al lettore l'elemento del suicidio di Sigyn, qualcosa che si intuisce solo poco prima dell'ultima frase. E' comunque un abbandonarsi più che un impeto focosa: la delicatezza con cui il discorso di Sigyn sfuma verso questo desiderio e intento è talmente sottile da assumere connotati di felicità, di leggerezza. Il suicidio ha toni sublimi, catartici, e l'aldilà diventa luogo in cui trovare l'amore e la pace.

La figura di Thor è stata molto marginale, e non me la sento di commentare molto. Forse da parte di Sigyn, che mostra tanto acume e empatia verso gli altri (tanto che mi piace il fatto che anche in questa "lettera", dialogo a distanza con Loki, lei smascheri con schietta semplicità il gioco divertito che lui mette in atto con lei, soprattutto in quella tortura del bacio che mi ricorda quelle di "Sposami, Siygn" dove non si aveva questa consapevolezza sua nei confronti di Loki, quindi in un certo senso tu dai un retroscena in più qua) avrei pensato che desse più importanza ai sentimenti di Thor, che si soffermasse di più a descriverne la disperazione, il suo bisogno (e dico questo perché era un'espediente che lei ti permetteva per farlo emergere di più). Capisco però che Sigyn ha la morte nel cuore e una malia che la porta già verso questo ultimo atto, e che quindi la sua percezione della vita e di ciò che la circonda è stentata, come chi ormai se ne è completamente distaccato.
Di Sigyn ho amato l'elemento orgoglio che esce dal ricordo, qualcosa che nelle altre os forse è rimasto un po' in sottotono. Lei osa guardare il principe di Asgard negli occhi, non vuole perdere la dignità; e anche quando si lascia andare ai suoi baci, lo fa con una consapevolezza delle sue debolezze che le fanno apparire come elementi di forza. Perché è vero che si lascia andare, è vero che tenta di resistere all'impeto dei sentimenti paradossalmente stringendosi a lui, ma è vero anche che nel farlo lei non perde se stessa, ma si scopre).
Infine Loki. Direi che qui hai raggiunto la summa di tutte le sfumature che finora ho letto di lui che tu mi hai offerto. C'è il principe di Asgard, quello ancora "innocente", fedele, ma già ambizioso, pieno di astuzia, che si diverte ma non perde mai la sua eleganza. Mi piace come dice molto apertamente che lui l'avrà, solo a modo suo. Mi piace, e credo di non averlo detto più su, l'ambientazione del loro bacio tra i boschi: mi richiama alla mente i boschi pieni di ninfe e gli inseguimenti dei fauni, quell'atmosfera idilliaca che ricordo di aver letto più volte in diversi testi (questo è più greco, lo so, ma è un topos che tu hai saputo declinare in quest'ambientazione più nordica, conferendogli una forza più rude ma altrettanto leggera). Lui la prende con sicurezza, sapendo che lei non resiste, e la tortura, arrogante, ma anche disperato, perché c'è di nuovo quella stessa dualità che abbiamo ormai appurato essere Loki: l'astuto e il freddo, ma anche colui che ricerca amore, colui che sa cos'è e lo vuole, lo desidera, tanto quanto l'aria, anche se in maniera diversa da Sigyn. E c'è anche il Loki traditore, colui che sa essere beffardo e crudele anche con la sua morte, nei confronti sempre delle persone che lo amano e che lui ama a sua volta, perché è questo che sa fare meglio, è un dono naturale.
Non ci sono parole per descrivere la complessità e la profondità di questo amore, da entrambe le parti direi. Credo che ogni sfumatura debba essere ricercata nelle loro caratteristiche personali: entrambi amano in modo totale e disperato, ma in modo differente.
Quindi, tirando le somme, complimenti per la caratterizzazione, l'ambientazione e la cura dei dettagli, bellissima atmosfera dolce e malinconica e un velo finale di pazzia che è stato leggero ma intuitivo al punto giusto. Complimenti.
A presto!

P.S.
La storia è bellissima, Shilyss, e mi dispiace di questo intoppo successo. Non ritardo mai così tanto, e quando lo faccio avverto, e figurati che io ero la tranquillità fatta persona, ho lasciato le altre recensioni agli altri utenti di questo scambio secoli fa :(

Recensore Master
10/09/18, ore 00:34

O Autrice,
cosa può esserci di più straziante, per colui che sopravviva a chi sia stato tanto amato, di dimenticare il timbro, le sfumature, i mille toni di quella voce che aveva il potere di scaldare il cuore solo pronunciando il proprio nome? E' una situazione soffocante, che sconcerta la mente e la spinge, affannosa, a riallacciare brandelli di conversazioni sfilacciate, per tentare di intessere un mosaico fatalmente imperfetto, dove i mille buchi sembrano finestre vuote spalancate sul dolore e la mancanza.
Per chi si sia ubriacato del liquore più forte e più saporoso di vita non è possibile accontentarsi di uno sciroppo di frutta e zucchero che, sì, addolcisce la bocca e profuma di cose buone, magari anche di estate e di sole, ma non brucia la bocca e lo stomaco, passando dal petto che sembra scoppiare.
La verità è che, quando l' Amore della vita muore, ci sono solo due strade: superare il lutto e vivere ancora; morire con chi si è perduto.
Thor, uomo d' azione, fiero soldato, anima solida e re roccioso, pur nel dolore della perdita, come ogni vero guerriero, onora la morte celebrando la vita, bevendone il vino prime che esso muti il suo dolce sapore nell' asprezza dell' aceto. Thor sa cosa significhi avere la inesorabile Hela come compagna di bisboccia la sera di una battaglia cruenta in cui le Norne siano state benevole.
Sigyn no. Ella è la fedeltà, l' Amore che tutto perdona e comprende, la coppa di idromele e miele che addolcisce le sofferenze, la vita che, però, ora non vuole più essere tale. Ella incarna magistralmente, con Loki, la coppia mitica di Eros e Thanatos, intesa nel senso volutamente tragico del sentimento che dura ben oltre la soglia dell' Eterno Oltre e che nemmeno la Morte può fermare.
Sigyn, così, alla fine, per dolore, abbraccia le ombre, perchè solo nel regno dei più ritroverà il suo indimenticato amore.
Ed io, romantica, immagino che lui sia lì ad attenderla, alle porte di Hel, col suo sorriso ironico e feroce e libero, finalmente, da ogni rimpianto, ostacolo, sbaglio, desiderio e brama.
Stupenda la narrazione del dolore della umanissima Sigyn, che hai descritto delicatamente nei suoi pensieri più cupi e finali. Non è stata una soluzione azzardata, quella che hai scelto, per lei: credo sia profondamente in linea con il suo personaggio mitologico di sposa che condivide anche il supplizio del marito. Ma hai saputo tratteggiare il suo intento terribile e sconvolgente in modo sfumato. L' ho apprezzato molto.
E' una dote preziosa, questa, che tu sai usare con maestria: dipingi l'anima dei tuoi personaggi ora con la leggerezza del pennello più soffice e minuto, ora con le spatolate materiche e vigorose dell'ispirazione più prepotente e furiosa. Per questa tua capacità mutevole di interpretare più volti, io amo il tuo cuore e la poesia che inonda le tue righe.
Post scriptum: Non pensare che il paragone sia tra Loki liquore e Thor sciroppo all' amarena! Il senso era sulle sensazioni fisiche che l' amore, come le bevande, sanno trasferire al nostro corpo. Thor non è un succo di frutta, che sia chiaro!!! W Thortino!
(Recensione modificata il 10/09/2018 - 12:38 am)

Recensore Master
09/09/18, ore 18:00

Bellissima, complimenti una vera Fan Fiction con i contro fiocchi . Di quelle che vanno bevute tutte d’un sorso come una vodka ghiacciata! . Ho letto questa Fan Fiction per vedere se mi sarebbe piaciuto il genere. Di Thor e Loki ricordo prevalentemente I due attori. Devo dirti che questa breve storia mi è piaciuta moltissimo e ora sto dirigendo la mia nave stellare verso quella più lunga tra 3,2,1 ... arrivoooo