Ciao!
Allora, come ti avevo detto, ho voluto questo scambio per staccare dalla raccolta epistolare e andare a scavare tra i titoli che maggiormente mi hanno colpito nel tuo profilo, tutti appartenenti alle os. E questo è una considerazione che faccio al di là della storia in sé: ho notato, e credo a ragione, che i racconti brevi danno più possibilità di usare titoli più musicali e poetici, più lunghi e coinvolgenti, rispetto a quelli che si usano per le long, i quali invece tendono a essere brevi e concisi. Credo che questo sia dovuto al fatto che in un'os, il titolo si può permettere di enfatizzare l'emozione predominante del racconto; una long, invece, ha diverse sfumature, avere un solo elemento significherebbe dare solo roba sterile e diluita in troppi capitoli.
Insomma, i titoli delle tue os sono molto introspettivi, racchiudono un'emozione, un sentimento e conferiscono già un'intonazione di presentazione alla storia ancora tutta da scoprire.
Questo titolo richiama una delle metafore più usate nel genere romantico ed erotico, soprattutto. La tipica frase "le tue labbra sanno di..." è coniata in mille e più modi differenti, e ciò che gli dà espressione è il "cosa". Le labbra di Loki sanno di vino, essenza dell'ebbrezza in più sensi: quello del divertimento, quello dell'annebbiamento dei sensi, quello dell'eccitazione. Tutti e tre gli elementi rappresentano perfettamente le sfaccettature di questo amore tra Loki e Sigyn: n quel loro primo bacio, c'è il divertimento di chi agisce per fare un dispetto agli altri, c'è la goliardia arrogante del principe astuto e ambizioso; c'è anche l'orgoglio di chi non abbassa la testa, di chi si concede non per paura o dovere ma per volontà, c'è l'annullamento dei sensi di chi pregusta già i dolori futuri ma si lascia andare a quei baci, si annulla nella sicurezza di quel tocco, si scopre tra le mani di un uomo pericoloso eppure tanto attento ai suoi bisogni; e c'è l'eros, il gioco tra le parti, lo stuzzicare, l'istigare, il provocare, c'è un'escalation di eccitazione e abbandono di Sigyn sia al ricordo che, dentro al ricordo, a Loki, a quell'amore che si rafforza e diventa il cappio con cui impiccarsi.
Del titolo mi piacciono due particolari elementi: il costrutto, la posizione invertita di soggetto e verbo, che gli conferisce un topo più passionale e malinconico, la stessa dualità che si ritrova nel racconto di Sigyn, e soprattutto nella scena madre; e la presenta del titolo ripresa nel testo, che è un tocco che non solo conferisce fluidità tra il primo e il secondo, ma secondo me saperlo inserire nel momento giusto, nel posto giusto, ha un effetto di richiamo, come quando da lontano senti un nome conosciuto che ti porta alla mente vecchi ricordi (hai presente, nel film "La storia infinita" quando durante la lettura Bastian trova il nome dell'Auryn e ritorna alla copertina per ridargli un'occhiata? Beh, quell'effetto, per capirciXD).
Grammaticalmente il testo è sempre molto curato. Ho solo questo tarlo che ho bisogno di esporti, perché tacere non riesco:
Quando Thor mi ha detto come il Titano ti abbia spezzato il collo -> ti ha spezzato il collo. Thor non dà una propria versione, che Loki ha avuto il collo spezzato è un dato di fatto che neanche Sigyn mette in discussione, quindi va usato l'indicativo. Al di la delle regole grammaticali, leggendola ad alta voce mi suona male comunque.
Stilisticamente mi ha diviso. E qui devo fare una lunga premessa perché obiettività e soggettività si mischieranno un po'. Personalmente non amo la prima persona: è limitante e trovo che stoni con diversi espedienti narrativi, come quando devi narrare un evento, per esempio (ed è un po' un controsenso, perché l'ho usata anche io in un'os, ma tant'è) perché io immagino una persona che ricorda qualcosa e si mette a descriverla in ogni suo più piccolo particolare. Nel mio immaginario è quasi irrealistico, il concetto in sé. Insomma, la prima persona la considero con molta riserva.
Se devo commentare lo stile di questa os, quindi, direi che l'unico modo per definirla sia dire "elegante". Usi un lessico pieno e vario, più volte accompagni la descrizione delle labbra di Loki con diversi aggettivi, a volte sinonimi a volte che aggiungono sfumature diverse; e questo le rende protagoniste, una specie di tarlo sia per lettore che per il personaggio. La struttura di alcune frasi - tra cui i capo-paragrafi, ma anche altre lungo la narrazione - si ripetono, o variano di poco, e questo aumenta questo senso di ossessione nei pensieri di Sigyn. Può sembrare stupido, ma anche il font e questo colore della stampa molto tenuo, danno un senso di raffinatezza al tutto. E poi ci sono i vari richiami alle canzoni e a testi di altri autori - mi è sfuggita quella di De André, e Nabokov non lo conosco - ma Catullo (dammi mille baci, e quindi cento, e poi altri mille e quindi cento) io lo adoro, e la poesia dei suoi testi l'ho ritrovata anche qui, quello sconvolgimento di chi scrive, quel pieno abbandono a un amore totalizzante, ossessivo, vitale come l'aria; in parte mi ha ricordato anche quella fedeltà d'amore che c'è in una lettera scritta da Pablo Neruda, di tutt'altri toni ovviamente eppure c'è quel romanticismo che a me toglie il fiato. Insomma, hai voluto e sei riuscita a portare su carta quell'amore di cui parlano i poeti, quello che è po' un'illusione ma che fa sognare, anche se tragico e disperato come quello di Sigyn.
E infine ci sono le immagini visive che lungo il testo Sigyn richiama, molti aggettivi e diversi allusioni. Questo è quello che mi è piaciuto moltissimo e che io ho percepito in maniera dominante nella parte del presente.
Ciò che mi ha diviso di questa tua scelta, che poi riguarda sempre il tipo di narratore, è la discrepanza all'interno del testo tra l'eleganza coinvolgente dei momenti del presente e l'eleganza più narrativa nella parte centrale, dove è il ricordo a svilupparsi. Sigyn ricorda il momento del loro primo bacio e lo narra in ogni più piccola sfumatura, e lo fa con molta eleganza; ma questa eleganza non mi ha coinvolto. L'uso della prima persona al passato mi dà sempre un certo grado di estraniazione dai fatti, e quei pezzi, per quanto ribadisco siano bellissimi ed eleganti, non hanno avuto lo stesso impatto emotivo delle altre parti. Tutto mi è parso un po' artificioso, troppo pulito. Anche perché Sigyn parla con Loki, l'altro che oltre a lei ha vissuto secondo per secondo quel ricordo, e io trovo molto netto il distacco tra il modo in cui si percepisce la prima persona presente (ha il profumo della lettera) e la prima persona passato. La prima persona, quella che piace a me, è quella più sporca, più spezzata da digressioni o cambi di tono. Qui ho sentito molto il bisogno che avevi di creare un contesto, di dare corposità alla trama, e quindi al momento centrale fulcro della narrazione, con un tipo di narratore che poco mi dà in questo senso.
Avrei usato meno narrazione e più percezione in quei momenti, come se lei se li sentisse ancora addosso. Sì, tu mi dirai, è per questo che ricorda e dopo aver narrato poi dice proprio che lei sente Loki mente è Thor che la bacia e la stringe; ma è proprio questo stacco che rende il tutto troppo schematizzato e pulito. Sporca, amalgama, la prima persona dà così tanti giochi di sfumature che il cuore dovrebbe volarmi in petto. So che è difficile, e non penso che di esserci mai riuscita nemmeno io, ma proprio per questo mi viene facile notare e commentare così quello che comunque è un racconto bellissimo e stupendo.
Mi giustifico dicendo che è colpa della prima persona, e che comunque sarei folle a dire che non mi è piaciuto, anzi. E' bellissimo!
Ciò che ho amato del racconto, e quindi del tono che l'insieme a poi fornito alla lettura, è la commistione simultanea tra malinconia e bellezza. Sigyn racconta di momenti felici, incastonandogli in un vissuto che odora di perdita, e lo fa con una malinconia e una dolcezza nella voce che nel finale raggiungono picchi di orgoglio e... conosci la canzone dei "Cugini di campagna" che fa "amore mio, non ce l'ho fatta più, amore mio, senza di te laggiù"... ecco, il finale mi ha richiamato quel pathos d'amore, che tu mandi a basso tono, oserei dire. Sì, perché l'eleganza maggiore è il modo in cui fai giungere al lettore l'elemento del suicidio di Sigyn, qualcosa che si intuisce solo poco prima dell'ultima frase. E' comunque un abbandonarsi più che un impeto focosa: la delicatezza con cui il discorso di Sigyn sfuma verso questo desiderio e intento è talmente sottile da assumere connotati di felicità, di leggerezza. Il suicidio ha toni sublimi, catartici, e l'aldilà diventa luogo in cui trovare l'amore e la pace.
La figura di Thor è stata molto marginale, e non me la sento di commentare molto. Forse da parte di Sigyn, che mostra tanto acume e empatia verso gli altri (tanto che mi piace il fatto che anche in questa "lettera", dialogo a distanza con Loki, lei smascheri con schietta semplicità il gioco divertito che lui mette in atto con lei, soprattutto in quella tortura del bacio che mi ricorda quelle di "Sposami, Siygn" dove non si aveva questa consapevolezza sua nei confronti di Loki, quindi in un certo senso tu dai un retroscena in più qua) avrei pensato che desse più importanza ai sentimenti di Thor, che si soffermasse di più a descriverne la disperazione, il suo bisogno (e dico questo perché era un'espediente che lei ti permetteva per farlo emergere di più). Capisco però che Sigyn ha la morte nel cuore e una malia che la porta già verso questo ultimo atto, e che quindi la sua percezione della vita e di ciò che la circonda è stentata, come chi ormai se ne è completamente distaccato.
Di Sigyn ho amato l'elemento orgoglio che esce dal ricordo, qualcosa che nelle altre os forse è rimasto un po' in sottotono. Lei osa guardare il principe di Asgard negli occhi, non vuole perdere la dignità; e anche quando si lascia andare ai suoi baci, lo fa con una consapevolezza delle sue debolezze che le fanno apparire come elementi di forza. Perché è vero che si lascia andare, è vero che tenta di resistere all'impeto dei sentimenti paradossalmente stringendosi a lui, ma è vero anche che nel farlo lei non perde se stessa, ma si scopre).
Infine Loki. Direi che qui hai raggiunto la summa di tutte le sfumature che finora ho letto di lui che tu mi hai offerto. C'è il principe di Asgard, quello ancora "innocente", fedele, ma già ambizioso, pieno di astuzia, che si diverte ma non perde mai la sua eleganza. Mi piace come dice molto apertamente che lui l'avrà, solo a modo suo. Mi piace, e credo di non averlo detto più su, l'ambientazione del loro bacio tra i boschi: mi richiama alla mente i boschi pieni di ninfe e gli inseguimenti dei fauni, quell'atmosfera idilliaca che ricordo di aver letto più volte in diversi testi (questo è più greco, lo so, ma è un topos che tu hai saputo declinare in quest'ambientazione più nordica, conferendogli una forza più rude ma altrettanto leggera). Lui la prende con sicurezza, sapendo che lei non resiste, e la tortura, arrogante, ma anche disperato, perché c'è di nuovo quella stessa dualità che abbiamo ormai appurato essere Loki: l'astuto e il freddo, ma anche colui che ricerca amore, colui che sa cos'è e lo vuole, lo desidera, tanto quanto l'aria, anche se in maniera diversa da Sigyn. E c'è anche il Loki traditore, colui che sa essere beffardo e crudele anche con la sua morte, nei confronti sempre delle persone che lo amano e che lui ama a sua volta, perché è questo che sa fare meglio, è un dono naturale.
Non ci sono parole per descrivere la complessità e la profondità di questo amore, da entrambe le parti direi. Credo che ogni sfumatura debba essere ricercata nelle loro caratteristiche personali: entrambi amano in modo totale e disperato, ma in modo differente.
Quindi, tirando le somme, complimenti per la caratterizzazione, l'ambientazione e la cura dei dettagli, bellissima atmosfera dolce e malinconica e un velo finale di pazzia che è stato leggero ma intuitivo al punto giusto. Complimenti.
A presto!
P.S.
La storia è bellissima, Shilyss, e mi dispiace di questo intoppo successo. Non ritardo mai così tanto, e quando lo faccio avverto, e figurati che io ero la tranquillità fatta persona, ho lasciato le altre recensioni agli altri utenti di questo scambio secoli fa :( |