Buongiorno ancella!
in realtà sono in uno stato cacofonico che sempre mi contraddistingue quando leggo dell'angst - del buon angst - e qui... qui ne abbiamo davvero molto ma, la cosa più sconvolgente, è il fatto che non c'è solo quello. C'è molto altro.
Prima di tutto, grazie per aver scritto nelle note la spiegazione della fobia di Makoto. non ne ero a conoscenza, dato che come ti ho detto ho visto solo il primo episodio di free! e conosco il fandom grazie ad alcuni scambi, ma il mio sapere si limita a piccole conoscenze caratteriali e qualche cosa successa, raccontata da altri.
Ecco, questa cosa di Makoto non la sapevo proprio e mi ha anche parecchio toccata, perché Makoto è sempre quello più posato, il gentile, quello che mette pace con tutti, che non si arrabbia, che è sempre disponbile, non dice di no. Forse per questo accetta di fare quell'esperienza al mare con gli altri senza dire nulla, in più forze lo fa soprattutto per non deludere Haru o per non farlo preoccupare, perché è estremamente premuroso con lui, vuole sempre che sia felice e pensava che, così facendo lo avrebbe reso tale.
Il tema della paura è palpabile, per tantissimi motivi:
il primo è sicuramente la paura di Haru di perdere makoto tra le onde, di non riuscire a salvarlo, ma anche la paura di parlare, appena raggiunto un luogo sicuro. la paura di parlare che hai voluto sottolineare con un poetico:
Il temporale che li aveva colti di sorpresa non ne voleva sapere di lasciarli tranquilli.
Ma in quel momento Nanase non poteva che essere grato al possente fragore dei tuoni: il silenzio che si era creato tra loro stava cominciando a diventare insostenibile.
Questi tuoni che fanno da sfondo, che rompono una solennità agghiacciante, che tra due persone tanto unite non dovrebbe nemmeno esistere.
Poi c'è la paura di Makoto, sicuramente la più importante, del mare. L'unica paura che però non ha voluto esternare, perché l'amore era più forte... la voglia di vedere Haru felice era più forte.
L'ultima paura poi è quella di aver messo su un club di nuovo e non avere Haru al suo fianco. E' ovvio che Makoto ami il nuoto ma che è qualcosa di strettamente collegato ad Haru, per quello la passione non può esistere se l'altro non c'è.
Il bacio poi... beh, a parte il modo in cui se lo scambiano: c'è una vera e propria necessità di quel contatto, si avverte, si sente sulla pelle. Sembra quasi di vederli ancora tremare di paura, bagnati come pulcini, con le goccioline che scolano dai capelli e la salsedine ovunque.
Ti faccio in particolare i complimenti per questo passaggio:
Le loro lingue si toccarono e si scambiarono quel sapore di sale che li aveva fatti patire.
Di nuovo poesia; in un sapore sei riuscita ad immischiare molto di più. Sei riuscita ad estrapolare il sapore dell'estate da quella salsedine e metterci dentro qualcosa che ancora trasmette paura.
E' davvero tutto molto dolce, molto introspettivo, che mette chiarezza tra i due, specie sull'importanza che si danno a vicenda, ed è stato grazie a questo sentimento enorme chiamato paura.
Che dire... so quanto è stata dura per te riuscire a non sforare e so che togliere frasi, idee da una storia è sempre una sofferenza ma credimi, non vedo mancanze, vedo un equilibrio che tiene tutto perfettamente in piedi, quindi ottimo lavoro, tesoro.
Davvero.
A presto (grazie della dedica ç//////ç)
Miry |