Ciao donnah!
Eccomi finalmente pronta a recensire il secondo capitolo di questa storia che avevo abbandonato per via della challenge (certe volte sono veramente troppo combattuta su cosa leggere di tuo... Le amo tutte le tue storie, e queste due in particolare mi stanno entrando dentro. È stato difficile scegliere, sta volta per fortuna con l'altra ero in pari, quindi giosci con me).
Prima di tutto voglio fare i complimenti per come stai gestendo questa prima persona che, come forse ti avevo già detto, io amo ma non so usarla per niente. Mi trovo decisamente poco a mio agio ma adoro leggerle specie se sono scritte con una tale introspezione da togliere il fiato.
Obito è in un limbo, diviso tra la vita e la morte e, forse la sua coscienza o il suo angelo custode, prendono la forma di Kakashi... E non un Kakashi qualsiasi, ma quello giovane, il quindicenne.
I modi di fare sono difatti molto adolescenziali, spinto da istinti e da un'arroganza ancora forte per via dei suoi anni forse ancora spensierati, eppure è sempre lui... Sempre Kakashi.
Poi, il motivo per cui hai scelto proprio quell'età ci è dato sapere proprio da Kakashi stesso, che sembra un narratore onnisciente, che sa tutto di Obito: in quei spensierati quindici anni, Obito ha capito di amare Kakashi e, forse, la cosa è reciproca da quel dì, ma la paura...? La paura di perdersi, quella è sempre la causa che lascia reprimere i sentimenti, quelli forti.
Quel Kakashi, quella sia proiezione, sa davvero tutto... Sa anche che Obito sta per morire, che sta lottando tra il restare e l'andare via, e come è magistrale il modo in cui hai descritto il suo modo di fare così arrogante, atto sicuramente a farlo agire e combattere quella possibilità di morire, attraverso verità solide e che fanno male? Magistrale davvero **
Il risveglio, poi? Obito che si rende conto di esserci, che malgrado faccia male, il peggio è passato e può rilassarsi accanto a Kakashi, steso accanto a lui... Questa immagine della testa poggiata alla sua non credo la dimenticherò tanto facilmente... Sappilo .////.
Veniamo anche a sapere che ci sarà una lunga degenza ad attenderli, ma tutto sembra portare a positivi risvolti, specie nell'ultima parte, con quel bacio azzardato ma bramato, desiderato da entrambi che tra uno sguardo basso e la paura, infine si scopre essere semplicemente l'unica cosa giusta da fare.
Fidarsi l'uno dell'altro e amarsi, senza paura.
Mio dio, questo capitolo mi ha sfinita, ma in senso positivo ** l'ho amato tantissimo, pregno di feels ma, malgrado tutto, finisce bene... Permeato da una malinconia palpabile ma almeno c'è consapevolezza... Una forte consapevolezza di non dover avere paura di amare!
Stefy non ho parole, come sempre... Sei pazzesca, non riesco a non innamorarmi dei tuoi scritti. È impensabile possa accadere!
Quindi ti do appuntamento al prossimo capitolo o alla prossima storia, mi importa leggerti!
Un bacio.
Miry |