Recensioni per
Languida ombra
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/04/24, ore 15:33

Ciao! Passo qui a recensire per le "Tre recensioni e un dado".
È una bella sorpresa trovarsi a leggere una fanfiction ispirata a "Giudizi universali", una canzone che amo molto per la sua malinconia disillusa e lievemente ironica.
In queste tue cento parole mi sembra di ritrovarne soprattutto il primo aspetto, in particolare nella chiusura. "Un'ombra, per sempre" riflette al tempo stesso il passato di Helena, che vive perennemente all'ombra della madre, e il suo futuro di fantasma. Affibbiarle l'etichetta di "puttana" mi pare una scelta azzeccata: oltre a rispecchiare le radici mitiche del suo nome, crea una contrapposizione netta con la saggezza, che immagino sempre composta e solenne, della madre. Per quanto Helena possa volerla eguagliare in sapienza, non ci riuscirà mai, e anche differenziandosi da lei, in bellezza, finirà solo per essere preda delle invidie e delle lascivie altrui. Non serve che il suo agire sia privo di secondi fini: saranno sempre gli altri a definirla, con cattiveria. Questo almeno è ciò che ho percepito leggendo: la mestizia di una donna che non può mai esistere davvero e percepisce la madre come qualcuno che può solo oscurarla.
Un'ultima considerazione un po' scema: la frase “Che sgualdrina… non come Corinna!” mi ha strappato un sorriso fuori contesto, perché la mia mente è andata inevitabilmente a Corinna, la proverbiale "cagna maledetta" di "Boris"! 😜
Grazie per questa bella lettura, a presto.

Recensore Master
03/04/20, ore 16:55

Ciao :-)
Come al solito in immenso ritardo, riesco finalmente a passare di qua!
Il tuo stile è sempre molto elevato, delicato e quasi poetico. Complimenti!
Decisamente Helena è uno dei tuoi personaggi preferiti, ma riesci sempre a mostrarne un aspetto diverso: qui vediamo una fanciulla giovane che attira gli sguardi indiscreti degli uomini (probabilmente anche del Barone), i pettegolezzi delle altre donne (spesso gratuiti) e l'inevitabile confronto con la madre (sicuramente quello che la logora di più).
Davvero un bella drabble ;-)
A presto,
Carme93

Recensore Veterano
01/03/20, ore 17:45

Valutazione per il contest "Il mio Babbo Natale segreto"
Terzo posto
Mystery_koopa: Languida ombra
Grammatica&stile: 20/20
Grazie alla brevità della storia, sei riuscito a concentrarti senza problemi sullo stile, e il risultato si vede: non ho trovato nessun errore, né ho alcun suggerimento da darti. Attraverso alcune scelte di scrittura inusuali e un po' anacronistiche, sei riuscito a dare un tocco di preziosità e di classe alla tua storia. A questo, si aggiungono il lessico, non esageratamente ricercato ma ben curato, e il modo in cui la storia stessa è stata pubblicata: testo centrale, l'evidenziatura di alcune parti in corsivo per rappresentare l'importanza e il peso che hanno nella storia, la divisione nei paragrafi, come a rappresentare la diversità fra la protagonista e gli altri e, ultimo ma non ultimo, la costruzione stessa delle frasi, particolare e che rimane in testa, assieme alle sensazioni che suscita, appunto per questo. Un piccolo gioiellino, devo dire!
Trama&personaggi: 8/8
È difficile, secondo me, puntare a una trama specifica nella tua storia. Si tratta, più che altro, della descrizione di un momento e del viaggio nella psiche della protagonista, ma considerando la brevità della storia non è fondamentale, anzi è detrattivo, che la trama sia troppo complicata o movimentata. Da come hai scritto questa storia, sembra che tu conosca bene i vantaggi e gli svantaggi di questo formato di fanfiction, e che tu abbia quindi creato una trama adatta alle sue capacità: dritta al punto e significativa, che sa spiegare il proprio messaggio in poche righe senza per questo risultare banale o mal sviluppata. La brevità dei racconti può essere un'arma a doppio taglio, ma è un'arma che tu sai come usare alla perfezione, senza alcun dubbio.
Innanzitutto, dalla scelta del personaggio: dire che Helena è un personaggio focale del mondo di Harry Potter sarebbe una bugia. Importante, questo sì, ma a cui non viene mai concesso spazio, se non tra le parole di una donna che è assolutamente di parte su di lei. Qua sei riuscito a lasciare spazio, prendendo sì spunto da quanto sappiamo ma rielaborando in modo che combaci con il punto di vista della protagonista. Una mossa che ti è venuta così bene, che se avessi letto la storia da non-conoscente del fandom non avrei avuto modo di dubitare della tua versione.
Anche il modo in cui è stato costruito il personaggio principale, l'unico messo davvero in luce nella tua storia (gli altri, per ironia, sono tutte ombre, fantasmi senza una vera consistenza- le donne che parlano male di lei, la sorella meravigliosa a cui tutti la paragonano) è stato pensato e ben realizzato. All'inizio, pare che assecondi, o quantomeno che non le dispiaccia, il modo in cui le altre l'hanno inquadrata- prende quell'idea, ci gioca attorno, proprio come se le calzasse a pennello. Ma sono le ultime righe a rivelare la verità- fa tutto questo solo per non venir messa in ombra. E sta vivendo il contrario, ma ormai si è cucita il ruolo addosso e nessuno la può più fermare. Un'interpretazione interessante e tragica del personaggio della Rowling, nonché perfettamente in linea con quello da lei ideato- hai rivoltato questo personaggio da capo a piedi senza tradire l'idea di fondo. Non vedo come poterti dare meno di otto.
Gradimento personale: 11/12
È incredibile quanto sei riuscito a trasmettere in una sola drabble. Forse sarà per il modo stesso in cui è stato costruito il testo, al centro e con quelle ultime frasi separate dal testo; forse per lo stile del testo, elegante all'inizio e fragile alla fine, che ben inquadra il personaggio e che ben trasmette quello che vuoi far passare; forse per l'indefinitezza stessa, da cui non si ricava tanto una storia quanto idee ed emozioni, e che in una drabble sono più che sufficienti.
È una storia meravigliosa, ma è proprio per quella indefinitezza che non l'ho apprezzata totalmente. So che non l'hai presentata con me in mente, ma personalmente preferisco leggere storie più definite: in cui ci sia un inizio, una fine, uno scopo. Questo che mi hai presentato tu è un ritratto meraviglioso di Helena, che ben indaga la sua psicologia, e di cui devi essere fiero, ma che non riscontra particolarmente il mio gusto personale, e che lo stile meraviglioso non basta a soddisfare pienamente.
Totale: 39/40

Recensore Master
28/01/20, ore 19:49

Bellissima, bellissima seriamente. Poche parole ma incisive, ricche di energia e di pathos.
Sì, sono ancora qui, le tue storie mi hanno incuriosita e sto facendo un altro giretto! :)
E devo dire che... beh, questa drabble mi ha colpita tantissimo, hai delle idee veramente interessanti e sai racchiudere in poche parole un mondo intero con frasi che restano. Complimenti, ora passo a leggere e recensire anche l'altra su Harry Potter!
"Mani che in realtà bramano solo di prenderti, di farti loro."
Non hai idea di quanto mi sia piaciuta questa frase!

Recensore Master
23/12/19, ore 20:19

Ciao Koopa, quanto tempo non ci sentiamo!
Visto che partecipo al contest del Babbo Natale Segreto, ho pensato di passare a trovarti ^^
Sicuramente questa storia non è per me, dato che non conosco il fandom XD però devo dirti che mi è piaciuta e che riceverla non sarebbe stato male, credimi!
Una drabble molto ben scritta, che porta fuori quell'argomento spinoso che è il pregiudizio e il giudicare gli altri dalle apparenze, o solo perché si è invidiosi.
Beh, lo hai trattato molto bene secondo me. Anche se non conosco il personaggio in questione e non riesco a capire perché sia stata additata in questo modo, credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro, mettendo in luce la cattiveria gratuita di chi è invidioso delle potenzialità altrui!
In bocca al lupo per il contest, sono sicura che chi riceverà in regalo questa drabble sarà contento :)
Buone feste e alla prossima!

Nuovo recensore
21/05/19, ore 01:40

Complimenti per la bellezza di questa drabble, non solo per il tema che hai trattato (il personaggio di Helena mi ha sempre affascinato, ed è molto bello poter intravedere un po' di quella che deve essere stata la sua vita nell'ombra della madre) ma anche e soprattutto per le sensazioni tattili e visive che sei riuscito ad esprimere con la scelta delle parole.

Desiderata, eppure odiata: sei riuscito ad esprimere bene questa ambivalenza e credo anche la mentalità dell'epoca. Inoltre, straordinario il modo in cui hai espresso chiaramente il rancore che prova nei confronti della madre: <i>"che t'inebria del dolore di chi esiste solo per oscurarti"</i>.

Davvero una bella storia, complimenti! :)

Recensore Junior
15/04/19, ore 23:04

1 Posto ( pari-merito ):
mystery_koopa - Languida Ombra



Grammatica: 5/5
Non ho notato nessun errore durante la lettura. Complimenti!

Titolo e Introduzione: 10/10
Il titolo della drabble è fedele a quello che la storia vuole comunicare e l’introduzione la trovo poetica, coinvolgente, che invita immediatamente alla lettura.

Grafica: 4.5/5
In primis, ci mostri uno specchietto con delle informazioni che prediligo vengano messe alla fine, per far immergere subito il lettore nella storia. A parte questa piccola nota, il resto è ben curato: dal titolo della storia fino alla sua conclusione.
La headline è ben visibile grazie alla dimensione e al grassetto. Il corsivo viene utilizzato nella giusta maniera, per accentuare frasi e momenti salienti della drabble. La visione centrata della scrittura conferisce dinamicità al testo. Che dire? Complimenti!

Personaggi e intreccio: 10/10
Il personaggio di Helena, nella tua drabble, si presenta rigorosa ma al tempo stesso sensuale e seduttiva, consapevole di essere al centro dell’attenzione dei presenti. È ambita da alcuni e disprezzata da altri. Infatti, ciò che ho adorato di più in questa storia è l’importanza che hai dato all’ambiente circostante piuttosto che al personaggio stesso. Quest’ultimo è praticamente immerso in una circostanza che lo definisce, lo racconta in tutto il suo essere. Non ho altro da dire, davvero. Bravissimo!

Gradimento personale: 10/10
Ho adorato questa storia, ho amato Helena e nonostante la sua breve apparizione nella saga, è un personaggio che da subito ha catturato il mio interesse. Leggere questo suo approfondimento quindi, non può che avermi fatto piacere. Per questa sezione ti sei aggiudicato il pieno voto, complimenti **.

Totale: 39.5/40

Recensore Master
08/04/19, ore 18:33

Ciao mystery! Finalmente riesco a recensire questa drabble. Ti avevo già anticipato che il titolo mi è piaciuto tantissimo. Lo trovo perfetto per la tua Helena, capace di creare un'immagine precisa, corposa (è paradossale, visto il suo significato!). "Languida ombra" è ambivalente, lo si può associare alla non-vita di Helena, alla sua inconsistenza fisica, ma allo stesso tempo è infuso di un alone di sensualità che rimanda a tentazioni sfuggenti. Veramente un bel titolo, "helenesco". Persino il font mi piace: è sinuoso ed elegante, sa proprio di bellezza regale e meschina che nasconde gli artigli tra mani candide! Passando alla drabble, mi complimento con te per aver saputo dare ampio respiro al testo: l'impostazione che adotti, difatti, lo fa sembrare più lungo di una drabble. Peccato per l'alliterazione "sgualdrina" "Corinna". Non l'avrei inserita, ha un effetto forzato che spoglia il testo del suo fascino: anzi, a tratti lo comicizza, rimandando a una filastrocca per bambini. Per il resto non ho nulla da ridire, il testo è pregno di una sensualità fosca, languida proprio come il titolo. Sembra di entrare in un ricordo sbiadito, abbandonato a se stesso e vivo soltanto nel rancoroso rimorso della protagonista. Helena è condannata in eterno a rimanere un'ombra; "ogni sera", "oscurarti", "un'ombra", "per sempre" non solo sono impaginate in modo tale da saltare all'occhio più di tutte le altre parole, ma sono capaci di racchiudere in sé il cuore dell'intera drabble. Drabble decadente, sensuale... languida, per intenderci! Complimenti.

Recensore Master
30/11/18, ore 10:50

Ma buongiorno!
Ho bazzicato ancora nel tuo profilo e ho trovato questa cosetta a stampo dark!
Well, adoro Harry Potter anche se, confesso (non linciarmi) che mi sono persa gli ultimi film -ma pianifico di recuperare un giorno!
Arrivando alla FF, se mi conosci ormai avendo letto le mie storie capirai che mi piacciono i termini diretti, che colpiscono nel segno! Puttana, sgualdrina, un marchio orrido con cui hai raccontato perfettamente.
L'invidia delle donne, poi, è una cosa in cui onestamente io credo molto, si usa attaccare dicendo che sono pensieri egocentrici, forse a volte è vero, ma spesso a pensar male si azzecca. Lo stesso per quanto riguarda l'oggettivazione femminile da parte degli uomini.
Un ottimo quadro! Credo che questo sia uno dei tuoi lavori migliori, mi piacciono sempre le cose un po' cupe ma psicologiche.
Bravissimo, un bacio,
Karen.

Recensore Master
11/11/18, ore 14:55

Ciao!
Sono qui su consiglio di yonoi: siccome sa che mi piacciono – parecchio – le drabble, ha avuto la squisita premura di dirottarmi da te ^^
Questa in particolare mi ha incuriosita da subito, più che altro per la protagonista che hai scelto: non bazzico moltissimo nel fandom di Harry Potter, ma immagino che non siano numerose le storie su Corinna Corvonero e sua figlia Helena. Il modo in cui tu le hai rappresentate è forse insolito, ma perfettamente coerente con ciò che sappiamo di loro: in fondo, è proprio per invidia e senso di inadeguatezza nei confronti della madre che Helena fa sparire il Diadema che Tom Riddle trasformerà poi in un Horcrux (o, almeno, così mi sembra di ricordare). Il rapporto decisamente conflittuale fra le due assume diverse sfumature, e che Helena cerchi in tutti i modi di ferire la madre – anche attraverso un comportamento dissoluto e esecrato dalla collettività – può essere ritenuto senza ombra di dubbio verosimile. D'altra parte, come hai gustamente sottolineato, il piacere che Helena ne ricava è puramente mentale, e ben poco ha che fare con la carnalità: il suo piacere supremo è dispiacere alla madre, colei che "esiste solo per oscurarLA".
Insomma, quante cose racchiuse in una manciata di parole! Sono veramente ammirata.
Complimenti davvero, non so se a questo punto il contest cui hai partecipato sia già concluso, ma, in caso non lo fosse, ti faccio i miei più sentiti auguri!
A presto :)

padme

Recensore Master
16/10/18, ore 12:13

Valutazione del contest Sfida alle 100 parole – V edizione

Grammatica: 9.5/10
La grammatica è ottima!, c’è solo una piccola svista che ti riporto:
“mani che in realtà bramano solo di prenderti, di farti propria”: -0.50; l’aggettivo “propria” in questo contesto è inesatto, l’alternativa idonea è “loro”. Il referente dell’aggettivo possessivo è “mani”, quindi il primo problema a sorgere è la mancata concordanza di numero (mani/propria); a riguardo, ho ipotizzato che la svista di numero sia stata dovuta al fatto che doveva sembrarti disarmonica la flessione “proprie” (e infatti non è quella giusta malgrado il plurale). Il secondo problema a sorgere è che, nel contesto dell’espressione “farti propria”, l’aggettivo “propria” è volto a esprimere un “possesso carnale” (citando la Crusca), caso in cui “proprio” non può sostituire “suo” – ecco perché come alternativa ti ho proposto “loro” anziché “proprie”.

Stile e lessico: 8.5/10
Lo stile della tua storia è interessante. Una seconda personale singolare che narra al presente, tre momenti (il giudizio degli uomini, il giudizio delle donne, la condanna) scanditi dagli asterischi che riescono a dilatare il ritmo e con esso il tempo del racconto, l’uso del corsivo per sottintendere concetti e marcare il discorso diretto, periodi complessi (rapportati alle cento parole) amalgamati alle due frasi nominali che aprono e chiudono il racconto. Un insieme che dà l’idea di una struttura sicuramente ragionata.
È un testo di certo votato allo “show, don’t tell”, perché di fatto in queste cento parole scegli di mostrare il tuo personaggio e lo fai sia attraverso il punto di vista della protagonista, sia attraverso quello del narratore, sia attraverso quello altrui, il che è singolare: in genere, scegliere la seconda persona narrante è un modo per trainare nella storia un punto di vista imparziale o, al contrario, il punto di vista del protagonista filtrato attraverso lo sguardo del narratore (filtro assente nella narrazione in prima persona). Nel tuo caso, invece, la seconda persona narrante filtra anche un terzo punto di vista, che appartiene ad altri anonimi che giudicano il tuo personaggio. Tre punti di vista differenti che però riescono a bene intrecciarsi, rendendo il testo dinamico senza che risulti confuso. In questo, hai fatto un ottimo lavoro!

    • • “un'ombra, // per sempre”: rispetto alla versione precedente della storia (la prima che hai consegnato), qui hai inserito una conclusione più marcata dal punto di vista del significato, perché l’espressione “Un’ombra, per sempre” racchiude il senso ultimo della drabble, il suo pilastro portante, ed è inoltre caratterizzante per il personaggio protagonista. Il fatto, poi, che sia una frase priva di verbo ed estremamente sintetica fa sì che cada sul lettore come una sentenza irreversibile; la virgola e la scelta di andare a capo contribuiscono a rallentare il ritmo e ad intensificare questa sensazione di ineluttabilità che adombra la vita della protagonista. Una conclusione efficace e capace di cristallizzare il testo in quel tempo remoto in cui è ambientata la storia. Il fatto che tra la prima versione della conclusione e la seconda (definitiva e valida ai fini del concorso) ci sia stato questo slittamento in positivo a distanza di una revisione, benché come singolo fattore non abbia naturalmente inciso sulla valutazione, mi fa ipotizzare che il tuo stile abbia grossi margini di crescita.
Per quanto attiene allo stile, accanto ai pregi discussi sino ad ora, ho ravvisato alcune situazioni a mio avviso meno efficaci, cercherò di spiegarti al meglio il mio punto di vista. Una riguarda l’organizzazione dei tre momenti citati in apertura di commento (di cui parlerò dopo), l’altra riguarda un periodo ed è la seguente:
    • • “È sempre lei il termine di paragone. Colei che darebbe tutto pur di fermarti, ma da cui non accetti nulla; da ciò che fai ricavi un piacere mentale, che t'inebria del dolore di chi esiste solo per oscurarti.”: questo è un periodo decisamente articolato se rapportato alle cento parole totali, tuttavia il problema non è la complessità in sé, quanto il fatto che a mio avviso il punto e virgola tra “nulla” e “da ciò” non è la pausa più efficace. La frase “da ciò che fai ricavi un piacere mentale eccetera” rappresenta un ulteriore passo in avanti nella narrazione interna di questo periodo, che potrei schematizzare così: la maschera cade e la protagonista rivela il suo tormento (“è sempre lei il termine di paragone”), il confronto tra Helena e la madre (“colei che […] nulla”) e in ultimo il viaggio introspettivo nelle sensazioni della protagonista (“da ciò che fai […] oscurarti”). In coerenza a questa tripartizione, un punto fermo sarebbe stato più incisivo (per ritmo e per significato) rispetto al punto e virgola.
Arrivando all’organizzazione dei tre momenti già citati, mi riferisco a quelli scanditi dagli asterischi: il giudizio degli uomini su Helena (I momento), il giudizio delle donne su Helena (II momento), la condanna di Helena (III momento). Il problema sorge laddove inglobi un’espressione del III momento nel II:
    • • “È sempre lei il termine di paragone. Colei che darebbe tutto pur di fermarti, ma da cui non accetti nulla; da ciò che fai ricavi un piacere mentale, che t'inebria del dolore di chi esiste solo per oscurarti.”: questo periodo traghetta il lettore verso la condanna di Helena, condannata a essere un’ombra per sempre, ed è esso stesso già una condanna per la protagonista, perché scopre le carte e mette a nudo le sue debolezze e i suoi peccati – qui al lettore viene data la certezza che Helena è un personaggio impenitente (non può essere salvata). Questa spiegazione mi porta all’appunto fatto relativo ai momenti del racconto: in coerenza alla struttura stilistica della drabble, l’asterisco avrebbe dovuto cadere dopo la frase “Che sgualdrina… non come Corinna!”, così da isolare il giudizio delle donne (come è stato fatto con quello degli uomini) e da porre in evidenza il passaggio al III momento.
Più in generale sull’utilizzo degli asterischi, evidenzio una asimmetria nel rapporto tra frase di apertura e frase di chiusura – messe in relazione sia dal punto di vista “grammaticale” (entrambe nominali), sia dall’uso del corsivo –, perché l’una è isolata rispetto al testo tramite l’asterisco, mentre l’altra è inglobata nel I momento. A mio avviso, vista l’efficacia della struttura stilistica per sottolineare i vari punti di vista differenti, avresti potuto anche non utilizzare un segno grafico per separarli, utilizzando l’asterisco per la sola conclusione (“un’ombra, per sempre”), al fine di isolarla completamente e darle ancora più rilievo.

Passando al lessico, fai uso di un registro linguistico medio, che risulta coerente nel contesto della tua storia. Non vi sono ripetizioni prive di significato né usi scorretti di termini, quindi da questo punto di vista hai fatto un ottimo lavoro! Ciò che ti segnalo è l’utilizzo dell’elisione associata all’articolo partitivo (“degl’abiti”), che avendo un sapore arcaico non è la scelta più in linea alla veste lessicale del tuo racconto (che non è arcaizzante).
Con riferimento ai dialoghi, sono caratterizzanti e quindi efficaci ai fini della narrazione, riescono con poche parole a tratteggiare il contesto entro cui si muove la protagonista. Inoltre, sono anche bene inseriti nel discorso indiretto, quindi davvero un’ottima gestione.

In conclusione, dunque, valutando i pro e i contro esposti, ho assegnato 8.5/10. Nel complesso, stile e lessico sono molto buoni (e infatti il punteggio è alto!) e credo abbiano grossi margini di crescita. Il punteggio non è superiore a quello assegnato per le situazioni a mio parere meno efficaci descritte in precedenza, ma ciò non toglie che la tua storia sia una lettura piacevole e in grado di coinvolgere il lettore. Quindi, piccoli dettagli a parte, complimenti!

Titolo: 3.5/5
“Languida ombra” è un titolo che richiama concetti presenti nel testo: Helena che si pone languida agli ignari pretendenti e Helena che in realtà non è altro che un’ombra, schiava dell’astio nutrito nei confronti della madre. Da questo punto di vista, quindi, è un buon titolo, perché coerente al contenuto della storia – ed è questo il motivo per cui il punteggio non è inferiore a 3.5/5. Purtroppo, al di là del pregio indicato, è un titolo che a mio avviso non riproduce l’atmosfera del racconto: la drabble è intensa, introspettiva e drammatica, ma l’aggettivo “languida” in contesti narrativi richiama spesso concetti relativi all’ambito prettamente amoroso, il che è ben distante dal tuo testo, e ciò rischia di allontanare lettori altrimenti interessati (un vero peccato). Badando poi all’aspetto linguistico, associare “languida” a “ombra” stride un po’, sia perché i due termini richiamano contesti differenti, sia perché la sfera semantica del termine “languida” com’è inteso qui non è così ricca di sfumature da supportare una metafora o un ossimoro quando associato a “ombra”. Un titolo più semplice, e forse anche più banale, come “Solo un’ombra”, per fare un esempio, avrebbe evocato l’atmosfera del tuo racconto e il suo genere letterario – preciso che l’esempio non è un invito a cambiare il tuo titolo, ci mancherebbe!, ma solo un modo per spiegarti al meglio il mio punto di vista. La media dei pro e contro, quindi, mi ha portata a 3.5/5.

Utilizzo del prompt: 8/10
“Giudizi universali” non è un prompt semplice, perché richiama un concetto astratto. Hai scelto di non inserirlo nel testo, ma di sfruttarne il significato, di metterlo in scena. La drabble è di certo costruita sul filo conduttore dei giudizi: i giudizi su Helena e i giudizi di Helena – i primi descrivono il personaggio per ciò che appare, i secondi descrivono il personaggio per ciò che è. Da questo punto di vista, quindi, sei stato molto bravo, proprio perché hai inscenato una possibile interpretazione di un concetto così poco concreto.
Il motivo per cui il punteggio non è superiore a 8/10 è che questa visione tradisce un po’ il secondo termine dell’espressione, ossia “universali”: il senso di universalità manca nella narrazione, che è anzi votata al “particolare”, al mondo ristretto in cui sono ingabbiati i personaggi. È parzialmente accennato nel finale, dove c’è quel “per sempre” che in un certo senso universalizza la condizione della protagonista sul piano spazio-temporale, condizione cui è costretta proprio dai giudizi. Detto questo, non ho ritenuto di dover assegnare un punteggio inferiore a 8/10 non solo perché si tratta di un dettaglio, ma anche perché era oggettivamente difficile riuscire a inscenare in maniera parimenti efficace anche il concetto di “universali”. Concludendo, sei stato molto bravo e infatti il punteggio è decisamente alto!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Il solo personaggio della tua drabble è Helena, eppure non mancano dei riferimenti a terzi estremamente caratterizzanti, quindi partirò da loro, da tutti gli altri.
Questi non-personaggi che ho chiamato “tutti gli altri” sono sostanzialmente le malelingue che popolano il contesto entro cui hai calato la tua protagonista. I loro gesti, le loro parole, i loro sguardi sono vividi e realistici, e mostrano senza fronzoli sia un ritratto della società dell’epoca (pettegola e bigotta) sia la falsità e l’invidia che circondano Helena (la falsità di chi la insulta pur desiderandola – gli uomini –, l’invidia delle donne che per ferirla alimentano la competizione con la madre). Non-personaggi, questi, che pur nel disprezzo si mostrano succubi del fascino di Helena, perché non riescono a ignorarla, e in tal modo ci restituiscono l’immagine di un’ombra decisamente appariscente e “corporea”.
Passando ora a quella che chiamo “non-presenza”, la grande “non-presenza” di questa storia è Corinna, che è tremendamente presente nella sua totale assenza. Come personaggio non esiste nello spazio della tua drabble, non la vediamo mai agire né pensare, eppure la vediamo chiamata in causa prima per screditare Helena e poi da Helena stessa, che ne subisce l’ingombrante esistenza. In questi richiami l’immagine che ne esce è quella coerente all’ipotizzata controparte cartacea: una madre idolatrata da tutti eccetto che dalla figlia, una madre che nonostante tutto tenta di salvare Helena.
Arrivando finalmente alla protagonista, devo dire che nelle tue righe ho rivisto la Helena della Rowling. Lo sguardo altrui la tratteggia altera, seduttiva, provocatrice (sia nei confronti degli uomini che, in generale, della morale stessa), mentre lo sguardo del narratore intrecciato a quello della protagonista stessa ci restituisce l’immagine di una giovane donna tormentata dal senso di inadeguatezza e dall’invidia contro natura nutrita nei riguardi della madre. Si evince molto chiaramente l’astio di Helena, così come il suo senso di rivalsa e tutta la sua perdizione. Helena Corvonero, pur nella sua breve apparizione nei libri, si rivela sporca di decadenza, un personaggio che nessuno può salvare, e nelle tue righe ho rivisto e percepito questi elementi.
In conclusione, quindi, bravissimo. 10/10!

Totale: 39.5/45

Recensore Master
14/10/18, ore 21:27

Ciao!

Finalmente arrivo a recensire le drabble del contest ^^

Parto dal titolo: mi è piaciuto moltissimo. Trovo sia uno dei più evocativi e musicali, e ho adorato come il languore appaia nella prima parte della storia, mentre il concetto di ombra viene ripreso alla fine: con una sola parola hai reso a pieno come Helena si sente nei confronti della madre. Un tocco di classe!

Mi è piaciuto l'idea che Helena voglia farsi osservare, voglia piacere: d'altronde, sappiamo bene che Riddle è riuscita ad adularla, e sebbene lui fosse un maestro in materia (praticamente solo Silente non ci casca!), ho sempre immaginato che lei fosse ben contenta delle lusinghe di un giovane brillante ed avvenente.

Non so se mi convince in pieno il fatto che sia contenta che le altre sparlino di lei, ma immagino che possa valere il principio 'purché se ne parli', e che comunque ci possa stare che Helena si comporti così per 'ribellione' nei confronti della madre, visto che la sua aspirazione ad essere perfetta come lei – anzi, migliore – resta irrealizzabile.

Per il resto, ho apprezzato molto la cura stilistica della drabble, e come questa si rispecchi nell'impaginazione. Non sono una grande amante del verdana (questo font), ma a parte questo è una storia che è 'invitante' grazie al suo aspetto e al titolo ^^

Alla prossima e in bocca al lupo per il contest!

Recensore Junior
01/10/18, ore 19:54

▪ Prima recensione premio. Devo dire di aver scoperto, grazie al contest in cui ho fatto da giudiciA sostitutiva, tanti autori/autrici che leggerò, da ora in avanti, molto spesso. Uno di quelli, ovviamente, sei tu. Indifferentemente dal passare da un fandom all'altro, o inventare tutto di sana pianta, il piacere di leggere un tuo scritto rimane decisamente invariato. In questa drabble, la quale mi ha incuriosita per una serie di fattori (partendo dal fandom sino a raggiungere il personaggio cui non gode di molta visibilità, e la trama della sua vita ha il tempo che trova), ho rivisto lati del carattere della giovane che sono spuntati nel libro sino ad alcuni che ho sempre immaginato. Nonostante la brevità del testo, in quanto il contest ruotava nello scrivere una drabble, sei stato -a mio avviso- molto bravo: hai scelto parole chiave, termini giusti, per trasmettere una buona carica emotiva, quello che immagina e sente Helena. Infatti, per esempio, sappiamo quanto Helena non sopporti essere paragonata costantemente alla madre, alla fondatrice della casata dei Corvonero; e tuo, nelle ultime frasi, l'hai messo benissimo a luce, mostrando il suo astio in maniera esemplare. A livello grammatica ho notato una piccola svista [ nelll’ampia ], in cui ti è scappata una elle di troppo. Lo stile, invece, sempre a mio avviso, è perfetto per la descrizione e i termini vari che hai utilizzato. Buona fortuna per il contest! tsukuyomi_

Recensore Master
06/09/18, ore 21:22

Ciao!
Di nuovo, partecipiamo allo stesso contest (o almeno, spero di riuscire a scrivere qualcosa di tanto breve XD), e sono molto contenta che questo mi dia modo di tornare a leggere qualcosa di tuo.
Innanzitutto, ti faccio i complimenti, perché in così poche parole sei riuscito ad esprimere in maniera molto incisiva un concetto piuttosto complesso. Mi è piaciuto molto come tu abbia deciso di declinare il prompt proposto; i giudizi universali sono quelli che lapidano Helena, quelli degli uomini che la condannano per i gesti a cui loro stessi la spingono, e quelli delle donne, che mettono in croce il suo atteggiamento. Questo suo atteggiamento non si evince dal canon, ma anche in poche righe lo hai reso credibile. Oltretutto, il collegamento con il canon emerge del tutto nel momento in cui parli dei giudizi che invece la paragonano costantemente a sua madre.
Ho apprezzato tanto anche il fatto che, seppur in maniera sottilissima, il titolo rimandi a Helena come l'abbiamo conosciuta nella saga: un'ombra, una presenza quasi impercettibile.
La cosa che mi ha convinta meno è l'uso della seconda persona singolare, ma ormai mi sto convincendo che sono io ad avere qualche stupida e ingiustificata idiosincrasia XD.
Di nuovo, in bocca al lupo!

Recensore Veterano
06/09/18, ore 20:00

Ciao
Mi ha molto colpita come, attraverso poche frasi, tu sia riuscita a tratteggiare il dolore di chi è condannato a vivere nell'ombra di chi, teoricamente, dovrebbe amare.
Davvero molto bella e profonda questa tua piccola storia, praticamente una poesia.
Complimenti!

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