Recensioni per
The Silence Remains
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 87 recensioni.
Positive : 87
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/10/20, ore 10:02

Cara Miry,
Come ti avevo promesso eccomi qui, anzi, anzi, mi scuso se ci ho messo un po'.
E mi immergo subito nell'angst più profondo, senza possibilità di scampo, perché se è vero che perdere vite umane è una cosa tremenda per ogni super eroe, per Peter è assolutamente una cosa inaccettabile. Perciò quell'errore di considerazione diventa una vera e propria tragedia che il ragazzo non riesce a superare. L'opinione pubblica, poi, ci mette il carico da novanta perché, si sa, per qualcuno non farai mai abbastanza, diranno che era meglio prima, quando non c'era, salvo dargli del codardo poi, quando deciderà di sparire. Peter non sa o preferisce non sapere che non ci sarà mai l'azione giusta per loro e, forse, nemmeno gli interessa, quello che sa è che otto persone sono morte e la colpa non è di colui che ha piazzato le bombe ma sua, perché non ha fatto abbastanza, perché non è abbastanza. Ed è per questo che indossa un'altra maschera, non più la tuta di Spider-Man - perché non ne è degno, perché ha addosso troppe responsabilità - ma l'apatia che, come una bolla, lo protegge da tutto il resto. Ho sempre ritenuto il mutismo selettivo affascinante, in termini letterali s'intende, anche io di medicina e psichiatria non ne so niente, ritrovare qui questa scelta rende la cosa ancora più interessante.
Ned è assolutamente tenero con Peter, come solo un vero amico sa essere, che gli spiattella in faccia la paura che possa fare un gesto estremo, che trova un modo di comunicare con lui anche se non parla, che cerca di coinvolgerlo nonostante tutto e poi, beh, poi c'è Tony.
Tony non è come gli altri Avengers, certo, anche lui sa benissimo che essere un super eroe non significa essere onnipotente e che, per forza di cose, avere a che fare con la morte è un'eventualità da mettere in conto ma allo stesso tempo sa che Peter è maledettamente troppo giovane per tutte le responsabilità che si è preso, così giovane da credere che tutti si possano salvare, sempre, e se ciò non succede è perché non hai fatto abbastanza, perché lui non ha fatto abbastanza. Tony lo sa bene ed è disperato perché sente che il ragazzo sta per andare in pezzi, forse non può nemmeno evitarlo ma può aiutarlo a ricostruirsi, più forte.
Mi è piaciuto moltissimo come tu abbia voluto mettere il focus sulle conversazioni telefoniche, sugli status e sullo "...sta scrivendo", aiuta a comprendere l'ansia di Tony, nella ricerca del minimo feedback da parte di Peter che, sebbene non risponda, sa che c'è, è ancora lì.
Ma alla fine qualcosa si smuove, perché Peter accetta d'incontrarlo, sebbene abbia paura, perché lo sappiamo che Peter vede sempre il peggio di ogni situazione e teme che il Signor Stark ce l'abbia con lui per non essere stato abbastanza... Spero tanto che Tony sia in grado di fargli capire che si sbaglia.
La storia è di due anni fa ma vedo che eri già abbondantemente avviata sull'angst pesante... e brava ;)
Mi pare che la psicologia di Peter, comunque, fosse già abbondantemente materia più che tua e, al solito, esaminata ed espressa in una maniera magistrale.
Non ti posso dire altro se non che non vedo l'ora di andare avanti con questa storia, perché sì, ho piacere a farmi del male se a scrivere sei tu XD
A presto <3
Cida

Recensore Master
21/10/19, ore 02:49

Buonasera!

Sai che hai fatto davvero bene a non dirmi a quale storia sarei dovuta passare?
Così ho fatto un giretto tra le tue vecchie opere e ho trovato questa. La premessa mi ha conquistata immediatamente. Quello che sarebbe potuto succedere in quella determinata scena di Homecoming, o chissà quante altre volte nella vita del medio supereroe. PTSD, guarigione, dolore e affetto: cose in cui noi Madri Degeneri sguazziamo felici.

La premessa della scena d’azione è geniale ed efficace. Le bombe che sono quattro e non cinque, il seminterrato che nasconde la condanna, e il paragone tra la stupidità che Peter sente per sé e il palazzo che crolla. Sembra quasi di vedere un fumetto prendere vita, e il narratore che descrive la scena nel suo verificarsi.

Scene di Spider-man che appende la maschera al chiodo ce ne sono molte, ma quello che rende speciale questa sono due cose particolari.
La prima è l’elemento dell’opinione pubblica, di come il popolo bue reagisce a un Uomo Ragno “assassino” il cui eroismo causa anche danni. Qualcosa che offrirebbe grandissimo potenziale anche in un’opera più prolungata.
La seconda, naturalmente, è il voto del silenzio, anch’esso sintomatico di un ulteriore turbamento nel cuore di Peter Parker. Egli ha qualcuno su cui contare, e non ha il coraggio di afferrare le mani che gli vengono porte: situazione realistica, identificabile per tantissimi.

Nel frattempo, il Signor Stark si strafoga col tradizionale caffè nero da uomo d’affari e soffre in differita per il suo pupillo favorito. Le emozioni di Tony rimbalzano dall’aspettativa al, di nuovo, dispiacere. I messaggi rappresentano il modo perfetto, per queste anime in pena, di comunicare. Peter è praticamente immerso in un mondo tutto suo, da cui non ha la forza di provare a uscire.
Ned è adorabile come sempre. Con il suo modo di fare affettuoso e adolescenziale cerca di reintegrare Peter nella sua vecchia vita. Addirittura gli strappa una risposta, una sola: un ultimo legame con il mondo esterno, sempre più fugace e sempre più sottile per il ragazzo in fuga.
Che però, come fai notare nella conclusione, non può scappare per sempre. E come nelle storie migliori, anche se si ha già il presentimento che ci riuscirà, vuoi rimanere incollato a scoprire come.

Veramente una bellissima idea. Sono così curiosa di sapere dove porterà, you have no clue.
Alla prossima, dunque. Complimenti vivissimi.

Lady R

Recensore Master
03/09/19, ore 13:17

Eccomi qui ad affrontare la prima long (non ti ho vista nelle liste di scambio lo scorso fine settimana, ma io avevo bisogno di leggere qualcosa che sapevo già mi sarebbe piaciuto, così... E non sentirti in dovere di ricambiare se non hai tempo! ^^).
Mi piace molto come hai impostato questa storia. Dal momento che non amo particolarmente il carattere vivace di Peter, vederlo in questo stato me lo fa apprezzare di più (anche se mi dispiace per lui >.<). Va detto che amo l'anghst.
Mi ha fatto tenerezza Ned, che ha imparato a fargli domance a cui può rispondere con un cenno: è un vero amico e anche se ha il ruolo di spalla comica, è un dettaglio che trovo molto appropriato e che dà spessore al personaggio.
E poi hai citato il D&D! Da nerd del più bel gioco del mondo, mi si sono illuminati gli occhi al solo sentirlo nominare. ^^'''
Ora sono curiosa di vedere come svilupperai il rapporto con Tony. :3

Ti segnalo la frase "non so alzò e rimase nel suo giaciglio": per quel "so" al posto di "si".
Non vedo l'ora di proseguire con la lettura! ^^
A presto. ^^

Recensore Master
26/06/19, ore 20:20

Tesoro bello, eccomi per lo scambio del giardino <3
Ho pianto, te lo dico. A parte che ormai non è una novità ogni volta che leggo una tua storia, perchè la delicatezza con cui parli di Peter (e di Tony) è qualcosa che mi colpisce sempre, in ogni modo, ma qui proprio mi si è aperto uno squarcio nel petto all'idea del dolore profondo del nostro amichevole Spideman di quartiere :( Povero, non riesco neanche a immaginare come possa sentirsi dopo un fatto del genere (anche se, nella complessità della cosa e nel senso di colpa profondo, mi ha ricordato molto il mio Brendan) ma sicuramente è una cosa che ai supereroi può capitare (per dirti, non so se hai mai visto Buffy, ma succede anche lì). Come dice Tony, è un difetto del loro lavoro, ma è anche una cosa che in qualche modo deve essere accettata, non tanto perchè la morte sia giusta, ma perchè se fai e sbagli è più giusto di non fare e - di conseguenza - non sbagliare mai. E qui ti ricolleghi a quello che dice Peter in CW; se hai le capacità per fare qualcosa, se non fai niente, se poi succede un brutto avvenimento è anche in parte colpa tua.
Mi ha colpito molto - povero piccino - che abbia smesso di comunicare e sia diventato affetto da questo mutismo selettivo; inutile dire come non veda l'ora di leggere i prossimi capitoli e soprattutto le interazioni con Tony, che di certo porterà il nostor ragnetto a parlare di nuovo.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti per tutto - as usual - ma in particolar modo qui ho apprezzato il tuo Ned, perchè mi è sembrato perfettamente IC con il mondo del MCU e mi ha fatto davvero tanta, tanta tenerezza!!!
A presto <3 <3 <3
Alice

Recensore Master
25/06/19, ore 19:04

Eccomi qui !
Non ho mai letto una tua long, per cui stavolta ho deciso di optare per un cambio di serie.
Mamma mia, sia io che te possiamo essere davvero perfidi quando si tratta di rendere un inferno la vita del povero Peter. Capirai cosa intendo con il prossimo cap di Avengers : The King Of Terror.
Ma del resto, il ragazzo ci rende le cose davvero facili, perchè la sua psicologia è probabilmente la più autodistruttiva dell'intero universo supereroistico, analogamente a Batman.
Peter è sempre stato gravato dalla sua incapacità di riconoscere la sfortuna delle circostanze, perennemente incolpando se stesso di tutti quegli errori di cui non aveva assolutamente colpa. è sempre stato così dopo la morte dello zio Ben, si è sempre sentito responsabile per ogni fallimento.
Non c'è da stupirsi che abbia preso così a cuore ciò che è accaduto in questo capitolo, è proprio un atteggiamento da Peter. E la cosa peggiore è che non è certo l'unico a soffrire, ancora coloro che lo circondano si ritrovano a condividere il suo dolore e la sua angoscia, derivanti dal vedere una persona così allegra e di buon cuore essere ridotta ad un relitto emotivo e sull'orlo di una crisi esistenziale.
Spero davvero che Tony offrirà al ragazzo la possibilità di riprendersi, pure a me fa tristezza vederlo così.

Recensore Master
07/06/19, ore 17:20

Dall'incipit della storia avevo creduto che Peter avesse provocato queste morti con un incidente d'auto O.O
invece devo dire che questa cosa delle bombe e dell'edificio...per quanto molto triste, è originale!!

Quando ho letto che si gira dalla parte del muro, ho sgranato gli occhi! Anche io ho il letto così :D cioè attaccato al muro
Io non sopporto quando mi chiedono "come stai" ç_ç avrò un pessimo carattere ma è così. Mio padre me lo chiede cento volte quando chiama al telefono per stupidaggini X-X detesto la domanda "come stai" uno è costretto a rispondere bene, anche se niente va bene e la sua vita è uno schifo. E se rispondi "male" come mai maleeeee ti chiedono..e tu puoi dribblare o fare l'ennesimo racconto in cui ti compatiscono e si arrabbiano magari anche con te perchè sei sempre triste.
Ovviamente io parlo con le dovute eccezioni, una persona che magari non senti sempre ma una volta ogni tanto, ti chiede come stai anche solo per chiacchierare, come dire raccontami qualcosa, li la reputo una cosa nornale!
Ma non pensi anche tu che sarebbe molto più facile se al mondo invece di dire sempre come stai, la gente dicesse "raccontami qualcosa"? xd
quanti problemi si eviterebbero!!

Ma daiiiii che trollone Peter 😂😂
è entrato online e gli ha fatto credere di star scrivendo per poi scappare di nuovo ahhah
devo provarci anche io qualche volta ahahha sarebbe divertente!!

Ned ha paura che Peter si suicida e glielo dice? Ah però, che coraggio! xd
io non so se avrei il coraggio di dire una cosa del genere xd

Mi sembra di capire dalla storia, che Peter e Tony non hanno ancora una relazione qui!! Credo sia la prima volta nella tua storia o mi sbaglio? xd
magari solo nelle tue os, è successo una volta o due, che si raccontava il primo bacio se non mi sbaglio, ma mai siamo andati così lontano che il primo bacio deve ancora succedere, giusto?
Devo ammettere che mi piace questa cosa <3
Si vede il cambiamento, per esempio di Peter che non ha ancora questo legame così stretto con Tony e quindi si permette pure di non rispondergli ai messaggi ahah se stessero insieme magari si sentirebbe in colpa LOL
questo spirito un po ribelle mi piace di Peter, non che non apprezzassi le altre eh, ma mi piace questo Peter :D 

«Quando ricomincerai a parlare giocheremo al nuovo D&D
Ma che carinooooooo Ned, è così dolce!! 😍😍 mi piace tanto la loro bromance! Non so cosa sia il D e D
un mio amico mi sembra che me ne ha parlato una volta ma credevo fosse un gioco da tavola.
Però forse se fatto con altri devi per forza parlare xd

«Ottimo, ti aspetterò. Intanto ti va di dirmi come stai?»
No. Non ne aveva voglia e non avrebbe risposto più. 

Vai così Peter!! Sta diventando il mio idolo 😂😂

A presto!!
(Recensione modificata il 07/06/2019 - 05:59 pm)

Recensore Master
12/05/19, ore 22:16

Ciao, cara!
Eccomi qui a cominciare una tua nuova storia.
Secondo me Peter ha fatto solo un errore di calcolo, ma cosi facendo hanno perso la vita.
Penso che un trauma del genere non è facile da superare e ci vuole del tempo ed è per questo che vuole restare solo cercare di poter risolvere la cosa da solo, ma non è facile.
Tony vuole difendere quel ragazzo per cui prova qualcosa di speciale, ma Peter in questo momento ha bisogno di stare solo e cercare di metabolizzare la cosa, anche se ha voglia di vedere Tony, ma il suo orgoglio lo impedisce.
Forse Tony può davvero aiutare Peter a superare questo trauma.
Adoro anche questa nuova storia e non vedo l'ora di proseguire con i prossimi capitoli.
Alla prossima <3

Recensore Master
29/12/18, ore 00:44

Ciao carissima <3 
Ed eccomi qui, ho fatto passare le tue storie e, visto che le ultime che hai pubblicato le ho lette tutte, mi sono detta andiamo un pò indietro <3 
Diciamo che appena ho letto ANGST mi sono detta: questa è la storia per me, sensi di colpa, tristezza a mille e più e Tony che fa da psicologo (nella mia testa almeno U.U)
Un semplice errore di calcolo, un numero che distrugge ed uccide ben otto persone, il crollo della palazzina e la psiche di Petere che si infrange assieme ad essa.... straziante, dico sul serio, l'apatia che trasmetti con queste prime poche parole è disarmante, struggente.
Peter si è asciato sopraffafre dalla situazione, ha permesso ai propri demoni di vincere su tutta la linea, ha permesso ai giudizio di schiacciarlo e Tony, a differenza degli altri, gli concede il suo spazio, gli manda un messaggio ma non lo stressa, non lo opprime.
I tentatividi Tony per farlo anche solo rispondere ad un suo messaggio sono tenerissimi, nella situazione che sono io personalmente sarei arrivata fuori dalla porta e lo avrei trascinato fuori di forza ma sono certa che per Petere sarebbe stato un errore disumano una cosa simile quindi bravo il nostro stark che,con calma non ha seguito gli impulsi.
La solitudine è forse la cosa più sbagliata di fronte a dei drammi, può "piacerti" all'inizio ma poi ti trascina in fondo ad un baratro oscuro assieme a sè... Giuro l'inquietudine e il senso di colpa che mista salendo in gola è opprimente T.T
Peter non capisce che ci sono passati tutti da quella zona, da quell'inquietudine di vedere negli occhi la morte di qualcuno che non meritava di morire e che, in fondo, ti senti complice... 
Tony è disarmante in questo primo capitolo, seriamente.....
Che dire se non: amo questa storia dalle prime due righe che mi sono trovata a leggere. <3 
Adoro il tuo modo di scrivere, il tuo angst pazzesco e... basta altrimenti mi sciolgo =)
Che dire se non che vedo l'ora di continuarla?? 
ciao ciao al prossimo scambioooo

Recensore Master
17/12/18, ore 14:06

-Recensione dei capitoli 1 e 2
-La recensione si chiama "A pranzo con Tony e Peter", che almeno mi hanno tenuto compagnia non lasciandomi sola con un piatto di pastina triste.
Ciao Miry! Eccomi qui per la recensione dei primi due capitoli di questa storia che mi ha totalmente coinvolta. Non shippo la Starker, li ho sempre visti come fratello maggiore e fratellino - nemmeno come padre e figlio ahhaa- quindi mi è venuto un po' difficile immaginarli insieme come una coppia, nonostante ciò ho apprezzato tantissimo la storia.
E' stato un susseguirsi di emozioni differenti, infatti mi è dispiaciuto non poter recensire mano a mano come mio solito. Inizialmente ho avvertito tensione e disperazione per l'introduzione dell'evento (a parer mio hai fatto benissimo a cominciare già a fatti compiuti)poi ho percepito quasi del sollievo.
I messaggini di Tony, le reazioni interiori di Peter, che probabilmente avrebbe voluto soffocarlo e abbracciarlo nello stesso momento, anche la presenza rassicurante di Ned... ogni cosa mi ha fatto provare un'emozione diversa.
Non ricordo in quale dei due capitoli - avendoli letti in sequenza adesso sono un unico capitolo nella mia testa hahah - hai scritto più o meno "Tony non accettava di non essere l'unica eccezione". Ecco, questo credo riassuma molto bene il carattere di Stark in senso molto generale.
L'ho sempre visto così, non solo con molta stima di sè ma anche come se fosse l'eccezione di tutto.
Ho provato un profondo senso di tenerezza quando Peter si è presentato alla porta con la felpa troppo grande e lo zaino in spalla. Mi è sembrato così piccolo da non poter che provare la voglia matta di abbracciarlo e coccolarlo.

Sul lato introspettivo e psicologico credo che tu possa stare abbastanza tranquilla. Ho apprezzato il fatto che tu non sia scesa troppo nei dettagli - anche perchè con il tipo di POV che stai utilizzando sarebbe stato anche abbastanza difficile -perchè fin troppo spesso si finisce per banalizzare degli argomenti che invece sono molto seri e vanno trattati con molto tatto.
Quindi il fatto che tu abbia descritto il mutismo di Peter come una sorta di autodifesa (il che è credibile) senza mettere in gioco teorie psicoanalitiche, autolesionismo, droghe, alcol e chi più ne ha più ne metta, l'ho apprezzato davvero davvero tanto.
Ti faccio i miei complimenti perchè vedo ciò come un segno non solo di umiltà (non ti sei buttata oltre il tuo campo) ma anche come un segno di professionalità e maturità.
Davvero tantissimi complimenti.
Credo che leggerò ora il terzo capitolo, tanto devo prendere un caffè e togliere i canditi da quel maledetto panettone.
Ah, quasi dimenticavo, te la cavi molto bene con la descrizione fisica dei personaggi, alcune chicche come "gli occhi color castagna" di Peter li ho trovati deliziosi.

A presto!

Recensore Master
03/10/18, ore 08:50

Buongiorno ragazza! :) Ora che la challenge dei baci è finita, posso finalmente cominciare a leggere questa tua long nuova nuova di balin (come si dice dalle mie parti ^ ^). Mi sono innamorata della storia già dalla presentazione che hai lasciato nella descrizione: come potrei non amare tutto ciò che è stato scritto, visto che si parla di un pairing che adoro con tanto di quell'angst che per raccoglierlo bisogna smuoverlo con uno spazzaneve?!
Hai cominciato con una vera e propria scena da film, dove l'intrepido eroe crede di farcela, e lo credo pure io... Poi? Una svista, un errore madornale, la gente muore. Non è facile trovare una ff dove muore qualcuno, anche se sono personaggi secondari senza nome, ai fini della trama. Qui il senso di colpa è decisamente l'emozione principale che permea ogni singola parola pubblicata, portando alla fine della carriera di Spider man: non c'entrano le parole degli altri, le dita puntate contro o quello che dicono i mass media. Peter ha scelto di sua spontanea volontà di scomparire. Sul serio, davvero, per sempre... Chiunque degli Avengers sa benissimo che un errore può accadere, perché si è sempre comunque umani (ok, a parte Stark che è mezzo umano mezza macchina praticamente, Hulk che si trasforma, Cap che è un bombato di steroidi sperimentali ritirato fuori tot decenni dopo, Thor che è un dio... Mmmh ok vabbè non cerchiamo il pelo nell'uovo dai), ma nessuno di loro è riuscito a smuoverlo dal fatto che ciò che è successo poteva accadere a ognuno di loro.
Silenzio.
Questa è la soluzione che ha trovato Peter. Chiudersi in se stesso tanto da voler scomparire, nell'apatia più totale.
Tony continua a cercare giornalmente un contatto, un modo di sentirlo, di comprendere come sta: cerca invano, aspettando che il ragazzo risponda. Sa che è turbato, che ha reagito come la sua indole lo avrebbe portato a fare. Continua giorno per giorno, fino a quando un mese e mezzo dopo Peter si decide a rispondere alla richiesta di poterlo vedere. (Ha risposto! Non ci speravo più...) Chissà come andrà l'appuntamento, non vedo l'ora di sapere! Anche perché ho paura che il ragazzo possa cedere davanti all'uomo e mostrare tutta la sua emotività repressa ed accantonata.
Un appunto speciale per l'amico di Peter: a vederlo così, nel tentativo di riuscire a farlo stare meglio assecondando la sua apatia, deve avere fatto un grande sforzo. Contenta di questo, perché così riesce a sollevare un poco del disagio che il ragazzo prova giorno per giorno nel vivere.
Con questa storia non hai idea di quanti feels hai scatenato nel mio povero cuoricino: un'idea che mi è decisamente piaciuta un sacco, qualcosa che mi ha spiazzata per quanto fosse dura da sopportare, con le reazioni di un semplice ragazzo che ha sulla coscienza la morte di otto persone. Dobbiamo ricordare che l'esperienza in campo, la maturità e le capacità da sviluppare sono quelle di un semplice adolescente, quindi il tutto deve essere letto in una chiave un poco diversa. Perché una cosa che non tutti ricordano secondo me quanto scrivono, è l'età dei personaggi con conseguenti pensieri e comportamenti. Peter ha reagito così perché è giovane, scosso ed emotivo. E va bene che sia così, perché è soltanto un ragazzo.
Ho già tantissima voglia di proseguire con la lettura del prossimo capitolo, sono curiosa, malinconica, presa benissimo cara! :D
Alla prossima e buon lavoro! :3

Nuovo recensore
27/09/18, ore 21:36

Ciao, tesoro, eccomi qui per lo scambio recensioni. ^^

Aiuto… questa mini-long si prospetta un altro piccolo capolavoro.
Il tema che hai deciso di affrontare è molto forte e sicuramente toccante; nemmeno io sono esperta in materia, ma credo che il chiudersi in se stessi a livelli estremi - nel caso di Peter, il mutismo totale - sia assolutamente realistico e struggente.
E immaginarmi Peter che non parla, che risponde solo scuotendo la testa in segno di assenso o di diniego e che si è completamente estraniato dal mondo è una cosa che mi distrugge.
Tengo davvero tanto a Peter e questo lo devo solo a te, perché mi sono affezionata tanto a lui proprio grazie ai tuoi scritti… e vederlo così distrutto è tremendo.
In tutto questo, poi, Tony non demorde: ogni giorno la fatidica domanda, ogni giorno è un tentativo di riavvicinamento, ogni giorno è con la speranza che Peter gli risponda.
E quando finalmente lo fa, quando accetta di vederlo, non gli dice però come sta, e quindi Tony resta comunque in bilico.
Il senso di colpa di Peter è tanto grande che rischia di rimanere schiacciato e oppresso da un momento all'altro.
Ed io spero con tutta me stessa che Tony lo salvi.
Perché Peter è Spider-Man, Peter salva le persone; ma in questo caso è lui quello che va salvato, e solo Tony può farlo.
Che altro dire, tesoro… non vedo l'ora di continuare perché questa storia mi ha già conquistata e sono solo al primo capitolo.
Complimenti e alla prossima,

Jill ~

Recensore Master
16/09/18, ore 10:18

Dolcezza **
Potevo perdermi questa storia? Ma decisamente no, dove c'è Starker ci sono io oramai (grazie a te lol)
Comunque sia... che bell'inizio, davvero. E' una storia molto delicata, sia per la situazione in cui Peter si trova, sia per l'approccio che Tony ha con il ragazzo. In Peter vedo la volontà, a parte di rimanere da solo, quella di voler essere trattato normalmente. E penso che questa sia una di quelle cosa che tutte le persone con un problema hanno, l'orgoglio prende il sopravvento. Tony però va oltre questo, lui prova un affetto speciale nei confronti di Peter, lo vuole proteggere e si preoccupa quando quest'ultimo non gli risponde. E la cosa tenerissima è che anche Peter vuole vederlo, ma da un lato è bloccato e preoccupato. Tutta la parte introspettiva è davvero bella, profonda e ben fatta e mi chiedo cosa succederà quando i due si incontreranno, con una situazione così instabile potrebbe succedere di tutto. Tesoro, sono davvero felice che tu abbia scelto di dedicare una nuova storia alla Starker, non ce n'è mai abbastanza.
Alla prossima **

Recensore Master
15/09/18, ore 22:44

Ciao cara, eccomi qui finalmente!!
Partiamo da un presupposto: la mia crush per Tony e Peter diventa ogni giorno sempre più pervasiva, anche e SOPRATTUTTO grazie a te perché, davvero, delle tue storie su loro due penso proprio che non ne avrò mai abbastanza. Ti dico solo che stanotte mi è capitato di sognarli: classica scena da perfetto cliché in cui Peter è prigioniero (legato e torturato da qualche parte, boh, non mi ricordo e comunque non ha molta importanza) e Tony che arriva a salvarlo nella sua armatura splendente. Ovviamente Peter pronuncia una frase del tipo "Sapevo che saresti venuto a salvarmi", dopo che entrambi si sono tolti la maschera, e da lì in poi... ti lascio immaginare. Se volessi mai scrivere qualcosa del genere, sappi che io ne sarei entusiasta XD
Ma veniamo alla tua storia. Nemmeno io sono esperta di questo tipo di traumi, però non mi sembra che tu sia andata fuori dal seminato. Ragioniamo: Peter è un ragazzo giovanissimo, che si ritrova a dover gestire dei poteri eccezionali, dai quali, per l'appunto, derivano grandi responsabilità. Peter non si tira mai indietro quando c'è da aiutare qualcuno e, nonostante la sua età, dimostra una saggezza che molti adulti (ma a noi ne interessa uno in particolare) si possono solo sognare. E' chiaro che nel momento in cui qualcosa va storto – perché prima o poi succede a tutti: Avengers o meno sempre di esseri umani si tratta e, come tali, anche loro sono fallibili, per definizione – Peter non ha e non può avere le spalle abbastanza larghe per affrontare un dramma del genere. Sotto al peso di un senso di colpa che schiaccerebbe chiunque Peter semplicemente crolla, e il dolore provato in seguito alla morte di quelle otto persone innocenti – e non importa se molte di più grazie al suo intervento sono state salvate, per lui conta solo il sangue dei morti, e psicologicamente ritengo che sia un processo inevitabile, considerato il personaggio – è talmente totalizzante e distruttivo che il ragazzo decide di spegnersi, innanzitutto annullando quelle parti di sé che lo caratterizzano più di tutte le altre (in primo luogo il suo essere Spider Man, e in secondo la parlantina spigliata e irrefrenabile), e poi decidendo di non provare più nulla, perché persino il vuoto è preferibile a quella voragine lancinante che gli si è aperta nel petto. Peter si zittisce, e posso solo immaginare cosa possa significare per Tony non poter sentire il suo "bimbo ragno" cinguettargli intorno sempre allegro come un tempo. Forse non se ne rende ancora conto neppure lui, però secondo me quel silenzio lo fa impazzire, non solo riguardo a ciò che comporta per Peter (Tony capisce e "soffre" la stessa sofferenza del ragazzo, perché è così che funziona tra due persone tanto legate fra loro... anche se ancora non lo sanno) ma anche per ciò che significa per lui: cos'è la sua vita senza Peter? E' il momento di farsela questa domanda, Sig. Stark. Ho trovato molto tenero il modo in cui analizzi i pensieri di Tony mentre spera con tutto se stesso che questa sia la serata buona, la serata in cui Peter risponderà al suo sms: me lo sono figurato perfettamente mentre fissa lo schermo del cellulare mentre aspetta un segno di vita da parte di Peter davanti ad una tazza di caffè della quale secondo me nemmeno sente il sapore da tanto è angosciato. E Peter, dal canto suo, se da un lato è talmente apatico da non riuscire nemmeno a trovare dentro di sé la forza di affrontare Tony (nemmeno di parlargli – o scrivergli un messaggio – in realtà), dall'altro non può fare a meno di sentire la sua mancanza (perché Tony è più forte anche della sua apatia... e non gli rimane indifferente, nemmeno nella condizione in cui si trova), ma, ovviamente, teme il suo giudizio, teme di averlo deluso, perché Peter porta il peso del mondo intero sulle spalle e non può concepire che possa esistere qualcuno che lo capisce e che non lo ritiene responsabile per ciò che è successo... e, d'altra parte, Tony, col carattere che si ritrova, non è esattamente il tipo di persona in grado di trovare le parole adatte per fargli capire che no, non è colpa sua, anche se lo vorrebbe con tutto se stesso. Dio, quanto sono complicati, distanti MA disperatamente innamorati questi due. Li adoro, davvero, e non so più che farci.
Una menzione speciale va a Ned: è di una dolcezza assurda che per adeguarsi allo "stato" di Peter si limiti a fargli domande che richiedono solo un cenno del capo come risposta: solo un vero amico può comportarsi in questo modo, e penso che Peter sia fortunato ad averlo nella sua vita.
Comunque, so già che questa storia mi farà versare lacrime e sangue, ma che vuoi che ti dica, va benissimo così. A prestissimo con il commento al secondo capitolo, che ho già letto, e che mi ha letteralmente UCCISA.
Complimenti carissima!
Un bacione :***

padme
P.S: Tom Holland a petto nudo è TANTA roba e mettere una sua immagine in tutti luoghi e in tutti i laghi sarebbe cosa buona e giusta.

Recensore Master
15/09/18, ore 11:54

Ormai sei una garanzia. Scambiare con te è sempre un piacere, amo le tue storie e mi hai fatto appassionare alla Starker più di quanto non avessi fatto finora.

Cosa dire della storia? Si legge da sola. E' scorrevole, ben scritta, appassionante, arrivi a fine capitolo e pensi: "è già finita?". Adoro il tuo stile.

Neanche io ne so proprio moltissimo di traumi, però immagino che apatia e perdita d'appetito siano tra i primi sintomi, quindi penso che tua abbia descritto tutto al meglio.

Mi sono molto immedesimata in Peter che, poverino, non è abituato a cose del genere. Trovo tenero e malinconico il fatto che Tony gli scriva con costanza tutti i giorni, anche se non riceve risposta.
Come a dire "continuo ad esserci" senza essere invadente. Un solo messaggio, per ricordargli che lui c'è e lo aspetta con ansia.

Complimenti, è tutto molto bello <3

Recensore Master
10/09/18, ore 18:33

Ed eccomi arrivata al momento che ho aspettato per tutta la giornata, che mi ha fatto andare serena al lavoro perché sapevo che la sera avrei letto e commentato questa storia e... e allora era tutto facile e bello, perché vivere nel mondo di Tony e Peter è quello che mi illumina la giornata!
E poi... oddio, la sorpresa e il regalo più bello... scoprire che questa non è una OS, ma una storia in tre capitoli! Davvero, non potevi farmi una sorpresa più bella, potermi godere questa storia per tre settimane (e anche se posterai di sabato, io leggerò il lunedì, perché sarà la tua storia a rendere piacevole anche l'inizio della settimana lavorativa!).
Ecco, ho straparlato finora e non ho nemmeno iniziato a commentare la storia, ma sarò matta???
Mi si è spezzato il cuore! Oddio, non riesco nemmeno a pensare a che terribile dolore, che trauma pazzesco possa essere stato per il povero Peter vedere di "aver fallito", proprio lui che, come hai scritto tu, era così sensibile e buono da non voler uccidere nemmeno le persone cattive. Lui, che ha sempre paura di sbagliare e di non essere abbastanza, si trova a commettere un errore atroce, che costa la vita a otto persone e che stroncherebbe anche uno più grande e più sicuro di lui. Ovviamente nemmeno io sono una psicologa e non posso sapere quali sarebbero le conseguenze di un simile shock, ma credo che tu abbia saputo renderlo nel modo migliore possibile, immedesimandoti (come faccio sempre anch'io) nei sentimenti del nostro piccolo e adorabile "ragnetto". La cosa che più mi ha straziata (ma che è perfettamente IC per Peter) non è tanto il silenzio, quanto il rifiuto di essere Spider-Man e un Avenger, ossia tutto ciò che rendeva la sua vita speciale e degna di essere vissuta. Lui si autopunisce, si toglie tutto ciò che aveva perché non se ne ritiene più degno e questo è dolorosissimo e tanto, tanto vero!
Semplicemente meravigliosa la parte in cui Tony cerca di contattare Peter ma non vuole forzarlo, non gli telefona perché sarebbe invadente, cerca solo di mandargli messaggi... ma capisce benissimo come si sente, prima di tutto perché conosce la sensibilità, l'empatia e la generosità del suo ragazzino, è stata proprio quella frase a fargli capire quanto fosse speciale (a farlo innamorare di lui, nel mio headcanon) e quindi sa che non può accettare di non aver salvato quelle persone, di aver commesso un errore. E poi lo sa anche per un altro motivo. Tony lo sa perché anche lui non si perdona per ciò che è accaduto in Sokovia, non lo ha mai superato anche se lo nasconde con il suo modo di fare ironico e strafottente, ma dentro ne è straziato e Peter nemmeno ha queste difese, non ha niente ed è solo con il suo immenso senso di colpa.
E quel finale, poi... Peter si punisce di nuovo, si impone di staccarsi anche dal signor Stark, ha un bisogno irrefrenabile di vederlo ma cerca in tutti i modi di evitarlo, perché non è più degno nemmeno di lui, teme di vedere la delusione nei suoi occhi, ma in realtà dentro di sé si è già condannato. E no, povero Peter, lui non è un codardo, perché il vero coraggio non è quello di buttarsi sotto un treno e fine, ma è quello di convivere ogni giorno con quel terribile dolore e rimorso che lo divora e che lo distrugge.
A questo punto non vedo l'ora di leggere dell'incontro tra Peter e Stark... ma non me lo concederò prima di lunedì prossimo, sarà la mia ricompensa per l'inizio settimana... e davvero non sai quanto questo mi cambi la giornata! Grazie davvero, perché il lunedì diventa un giorno speciale con questa storia!
Oh cielo, questa recensione è diventata un papiro! Ma è perché la tua storia mi ha davvero coinvolta e commossa e emozionata e sono tanto felice che tu la stia scrivendo e che sia in tre parti (anche se in dieci l'avrei preferita, o anche in venti!).
A presto e grazie di questo regalo!
Abby
(Recensione modificata il 02/10/2020 - 04:57 pm)

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