Io non ho per niente fretta che tu finisca questa storia, anzi come ti ho già detto altre volte sarei contenta se i capitoli aumentassero ancora! Lo so che così non si conclude, ma è una storia talmente bella e anche talmente profonda che gli approfondimenti la rendono ancora più interessante e coinvolgente.
Già solamente dalla prima parte mi vengono fuori tantissime riflessioni. Innanzitutto è bellissimo vedere gli Avengers che si preoccupano per Peter, che forse non possono capire del tutto quello che sta provando, visto che loro sono adulti e hanno avuto tante esperienze negative da superare per andare avanti... ma ci provano, ognuno a suo modo. Ho amato tantissimo il contributo di tutti i personaggi, ognuno caratterizzato perfettamente, anche in poche righe, e mi è piaciuto particolarmente il fatto che tu abbia messo attorno a Peter il nucleo originario degli Avengers (a parte Steve, che non ho capito bene perché non ci fosse...). Sai, il mese scorso ho rivisto il primo film degli Avengers, forse non lo avevo mai visto tutto intero ma di certo non con questa attenzione (tipo che ne guardavamo dieci/quindici minuti per volta, ci abbiamo messo un mese a vederlo tutto! XD). E le prime volte mi veniva da piangere perché pensavo: sono loro gli Avengers, sono loro, io non ne voglio altri, non mi frega niente di Ant-Man o di Captain Marvel, se ne stiano fuori dalle scatole, io voglio i MIEI Avengers e ci voglio Peter nel mezzo! E tu in questa storia hai fatto proprio questo, hai messo Peter in mezzo agli Avengers, lo hai fatto interagire con loro (oddio, interagire non tanto, vista la situazione, ma diciamo che loro hanno cercato di interagire con lui!). E questo è anche ciò che sarà nel mio mondo: gli Avengers resteranno sempre loro, potrà aggiungersi qualcuno, come T'Challa, come Wanda e Visione, così come ha fatto Peter, ma saranno sempre loro il nucleo portante e fondatore del gruppo.
Un'altra cosa che ho pensato leggendo la prima parte: noi siamo abituati a vedere Peter come un ragazzo allegro, tenero, buffo... ma anche lui ha il suo "lato oscuro". Peter è un ragazzo estremamente sensibile e empatico e questo lo può far passare dal più grande entusiasmo, dalla gioia e dall'orgoglio per essere diventato un Avenger alla devastazione più profonda (come accade nella tua storia per non essere riuscito a salvare tutti). Nei film viene messo in luce solo il suo carattere solare, ma io sono convinta che proprio perché è così sensibile e trasparente, proprio perché vive così intensamente le emozioni, allora può anche cadere nella tristezza e nella disperazione. Non ha le barriere emotive per filtrare tutto ciò e si lascia trasportare da quello che prova, anche se ne è dispiaciuto, anche se vorrebbe dire al signor Stark e agli altri che ha bisogno del loro aiuto, che non li sta rifiutando, è solo che non sa come fare. E questa non è una caratteristica dovuta solo alla giovane età di Peter, è una cosa che avrà sempre perché nasce dalla sua spiccata sensibilità che lo rende incapace di gestire le emozioni più forti (succede anche alle persone cosiddette adulte, io sono proprio così, posso vivere dei grandi entusiasmi così come fare delle tragedie anche per piccole cose). Ecco, io vedo questo in Peter e secondo me in questa storia lo mostri chiaramente anche tu, facendo vedere tutte le sfaccettature di questo personaggio che è molto di più di quello che vorrebbero farci credere con i film.
La seconda scena, poi, è il motivo per cui vorrei che questi capitoli durassero ancora tantissimo! Il discorso di Tony è meraviglioso, è proprio da lui, non c'è niente di consolatorio e nessuna "frase fatta", ma è semplicemente la verità di quello che la gente fa con gli Avengers. Finché sono i salvatori del mondo va tutto bene, anzi, è quasi come se facessero il loro "dovere", poi basta un errore e vengono considerati mostri, si devono nascondere, devono essere schedati dal Governo (vedi i fatti di Sokovia e tutta la faccenda degli accordi). Il bello è che in questo discorso Tony, senza accorgersene, ha iniziato a parlare come Steve, che rifiutava questa visione degli Avengers perché voleva proteggere Bucky... e Tony, che in Civil War era favorevole agli Accordi di Sokovia, adesso pensa solo a proteggere Peter. E anche su questo ci sarebbe tanto da dire, io ho un sacco di film mentali su Tony che continua a sentirsi in colpa per l'errore commesso con Ultron... che lo ha cambiato tantissimo, e Peter che cerca di confortarlo e di fargli capire che lui non è un mostro, che non voleva fare del male a nessuno. Qui le parti si invertono e Tony deve far capire a Peter che il vero mostro è il terrorista che ha messo le bombe, non certo lui, anche se non è riuscito a disattivarle tutte.
E... che colpo di scena quando Peter riprende improvvisamente a parlare, come se non avesse mai smesso, senza nemmeno stupirsi di averlo fatto. Forse perché con Tony lui riesce ad ammettere cose che non ammette nemmeno con se stesso, forse perché da lui si sente contenuto e protetto. Con lui parla, da lui accetta quelle giustificazioni che non avrebbe ascoltato da nessun altro e finalmente si lascia andare, si sfoga, piange e poi, stretto tra le braccia sicure di Tony, riesce perfino a riprendere lo spinoso discorso del bacio... e lì è Tony che lo stoppa, perché quella cosa ha sconvolto molto più lui di Peter!
E il finale è dolcissimo, Tony riprende a scherzare, Peter abbozza una specie di risatina e si affida all'uomo che ama, all'unico che poteva salvarlo da se stesso. E Tony capisce sempre di più quanto il suo sentimento per Peter sia profondo... eh sì, perché in questa storia non c'è solo Peter che deve essere salvato dalla disperazione, ma anche Tony che deve essere salvato dalle sue paure, dall'egoismo, dalla riluttanza a mettersi in gioco.
"Che cavolo mi stai facendo, ragazzino?, pensò Tony prima di baciargli di nuovo la testa, tornando poi a guardare il tramonto che poteva godere da quell'altezza, concedendosi per un po’ il tepore di quella piccola gioia nel cuore.
La voce di Peter."
La risposta potrebbe essere: lui sta salvando te come tu stai salvando lui.
Un vero gioiello questa storia, qualcosa che davvero non si poteva racchiudere in pochi capitoli, troppe cose ci sono in ballo, troppe riflessioni vengono fuori da ogni situazione.
Meravigliosa, davvero!
Abby |