Ciao!
Sono qui per lo scambio del Giardino!
Fattelo dire, questa storia si legge da sola. E’ di una leggerezza, ma allo stesso tempo di un'intensità assurda e ti spiego anche il perché:
Lo so che, non parto dal principio, ma vorrei farti i complimenti per un particolare passaggio che mi ha impressionata terribilmente, perché mi ci sono molto ritrovata molto: trovo che Chantal, in un punto, sia perfettamente in linea con il mio pensiero attuale della vita; parla di una sorta di apatia, di patina grigia, che è tutto incolore e che non trova stimoli in nulla.
Parla di alcuni aspetti forse del passato che attiravano la sua attenzione come l'aria frizzantina e salmastra, ma che ora come ora non le trasmettono nulla e mi piace molto il fatto che tu abbia reso questa tristezza “senza nome” e che questa sorta di stato d'animo sia un demone che non l'abbandona mai, nemmeno nel momento in cui lei si addormenta, e questo rende i suoi sogni sicuramente non lieti.
Mi piace anche moltissimo come tu abbia voluto esternare tutto questo, che nasce da una critica che una donna anziana fa al colore dei suoi capelli, come se solo quello potesse rendere visibile e quindi palese il suo modo di essere, quando dentro Chantal c'è un mondo intero pronto ad esplodere, ma che scopriamo più avanti essere tappato dalla presenza di questo marito, che forse lei non ama nemmeno così tanto.
Luciano sembra non capire Chantal, sembra non voler capire le sue esigenze tanto che non riesce a capire che non è lei il problema, ma i suoi amici che lui tanto spera lei apprezzi, ma che è molto probabile non sia così da parte loro. Difatti lei si sente additata come quella strana, quella eccentrica e addirittura il suo paese di origine la mette a disagio con questi amici, perché è molto probabile che loro le abbiano fatto notare, magari scherzosamente ma in tono pungente, le differenze tra gli italiani e i francesi - che spesso succede anche nella vita reale e questa è una di quelle cose che io personalmente non sopporto e che spesso sento gente fare di tutta l'erba un fascio, quando si parla di una nazionalità o di un popolo -
L'invito, quindi, è una sorta di escamotage per Chantal di evadere da tutto questo, da questa routine, da questa prigione che la tiene rinchiusa in una gabbia senza mura, ma che comunque la soffoca e questo senso di oppressione ma anche questa voglia di libertà, sono fortissime.
Complimenti è davvero per come hai reso il tutto, per come sei riuscita a caratterizzare Chantal in solo 725 parole e a mio parere il prompt è rispettato!
Stile impeccabile, non c’è che dire
Alla prossima
Miryel |