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Autore: Ladyhawke83    07/10/2018    2 recensioni
Note dell’autrice: eccomi qui col progetto folle di partecipare al #writober2018, da un progetto del sito fanwriter.it Una storia al giorno, un prompt al giorno per 31 giorno.
L’idea è di scrivere 31 one shot tutte collegate e farne una raccolta di one Shot.
La storia sarà quella della coppia Chantal-Luciano, vista da lei.
I luoghi saranno reali o fittizi, ma tutto sommato riconducibili a due città. Toulon e Savona.
Persone o fatti sono di mia invenzione.
Buona lettura.
Ladyhawke83
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Segreti

 

Mantenere un segreto può essere difficile, e Chantal lo sapeva bene, teneva dentro di sé il ricordo di quell’inconfessabile pomeriggio, da ormai undici anni quasi.

Ogni tanto si svegliava la notte con la paura di aver confessato ogni cosa nel sonno, poi guardava suo marito dormire beato nell’oscurità confortante del loro minuscolo appartamento, e tirava un sospiro di sollievo.

L’ultima persona che doveva venire a sapere di quella sua dolorosa scelta era proprio Luciano. Non avrebbe capito, né tantomeno perdonato facilmente una così tale è ingiustificabile leggerezza da parte della moglie, che sì, lui considerava eccentrica e impulsiva, ma non incosciente.

Ma si sa, un segreto per essere tale deve essere condiviso da due persone, altrimenti rimane solo un evento non detto, nel tempo. L’altro depositario di quella scomoda verità era proprio Renard, l’amico dal quale lei era fuggita,l ‘emblema di tutta la sua vita passata e di quel possibile futuro che avevano scelto di non avere, pur di rimanere amici.

“Sei sicura?” Le aveva chiesto lui, per l’ennesima volta, con voce ormai stanca e rassegnata. Non poteva vederla, ma poteva giurare che lei, l’incrollabile e ottimista Chantal, dall’altro capo del telefono, stesse piangendo.

“Sì, Renard. Non chiedermelo più, non rendermi le cose ancora più difficili...” Aveva risposto lei, trattenendo un singhiozzo a stento.

“Ma io potrei aiutarti... forse noi...” Balbettava Renard, scosso nel profondo, sentendosi scisso tra quello che avrebbe voluto fare, e quello che irrimediabilmente si trovava costretto a fare.

Non fu facile per quel ragazzo di appena ventidue anni decidere di lasciarla andare, decidere di lasciarla libera, e così perdere lei e il loro incerto domani. Eppure Renard lo fece, scelse di rispettare la volontà di Chantal, nonostante il suo cuore, insieme ai suoi piedi urlassero di volare a riprendersela Oltralpe e stringerla per levarle di dosso il peso di quella condanna, che si erano inflitti da soli, per un mero atto d’incoscienza. Un’unico momento di sensuale debolezza e fragilità, aveva distrutto fra loro ogni cosa.

Erano amici, eppure non lo erano, erano stati amanti, eppure non potevano e non dovevano stare insieme.

“Mi sposo fra sei mesi Renard...” quell’unica frase aveva messo la parola fine ad ogni speranza nella mente di Renard, eppure non riuscire ad accettarne il peso, la consapevolezza di tutto quanto ne sarebbe conseguito.

“Capisco, ma davvero non c’è un altro modo?” Chiese un’ultima volta il francese, poco convinto. Ormai era chiaro quello che lei avrebbe fatto.

“No, non c’è... credi che possa andare a dire a Luciano: Ehi ci sposiamo, ma io sono incinta del mio migliore amico?”. Chiese lei con un tono di voce rotto dall’emozione e dal dolore.

Puoi decidere di non sposarti più. E io ci sarei per te, per voi. Sempre...” Confessò Renard e le sue parole erano  sincere. Chantal sapeva che lui ci sarebbe stato come amico e come padre, ma non poteva chiedergli di rinunciare a tutti i suoi sogni, per un’incoscienza, per un’unica volta insieme.

E anche lei non era sicura di voler rinunciare a tutto per fare la madre. In fondo aveva solo ventuno anni e tutta la vita davanti, l’università da finire e un fidanzato innamorato e devoto. 

No, non poteva fare questa a Luciano.

“Io lo amo, Renard, non posso perderlo, perdonami se puoi...” disse Chantal e chiuse la telefonata, senza aspettare la risposta dell’amico. Non ce l’avrebbe fatta a sopportare tutto da sola, se avesse aspettato ancora, non poteva permettersi di ripensarci, di tenere quel bambino, che non era più grande di un fagiolo, venuto per caso e nel momento sbagliato.

Era il 4 ottobre del 2007 quando la sua vita cambiò irrimediabilmente e lei si ritrovò ad essere un vaso vuoto.

Lo avrebbe chiamato Leandre, se fosse stato un maschio, o Mélusine se fosse stata femmina, ma il destino di quella vita mai nata, e di quei nomi che non avrebbero mai avuto un viso a cui adattarsi sarebbe appartenuto solo a Chantal e a Renard. Un segreto che assomigliava più a una crepa sul cuore, che non a un qualcosa che semplicemente non si dice, e quella ferita che condividevano solo un due, da un lato li aveva uniti nel dolore del “se fosse”, dall’altro li aveva separati, per via del peso opprimente e il senso di colpa che portava con sé quel “mai”.

“Ho invitato Renard all’inaugurazione della mostra...” disse Chantal al marito non ancora del tutto sveglio.

“Ah... va bene, come vuoi” fu la sua unica risposta, a metà tra un grugnito e un sussurro onirico, prima  che Luciano si rigirasse dall’altra parte nel letto, russando, lasciandola sola coi suoi cupi pensieri.

 

 

{767 parole}

{4 ottobre. Prompt: segreti}

 

Note dell’Autrice: sono un po’ in ritardo col programma del writober, ma purtroppo l’essere mamma di una bimba di neanche due anni, non mi concede sempre il tempo che vorrei dedicare alla scrittura. 

Recupererò strada facendo.

Questa OS è un po’ triste, lo ammetto, perché parla in modo velato, di una scelta difficile, quale l’aborto.

Non voglio entrare nel merito della scelta morale. 

Questi sono Personaggi di finzione. 

Spero di aver gestito al meglio il personaggio di Chantal che si trova a fare i conti con un ricordo del suo passato. quando il matrimonio con Luciano era imminente e lei si era ritrovata incinta di Renard, senza volerlo, tutto per una debolezza, la passione durata un giorno, l’incoscienza e l’ebbrezza della gioventù.

Buona lettura.

Ladyhawke83

   
 
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