Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
31/08/23, ore 22:34

….proseguendo nella lettura non posso non farti i complimenti per l’accuratezza storica delle descrizioni anche degli abiti e degli ambienti
Ormai questa ff è un vero e proprio libro a se stante
Grazie

Recensore Master
28/07/20, ore 09:59

Ciao Agrifoglio. Bella la citazione letteraria all'inizio, non scelta certo a caso. In questo capitolo il tema principale è la solitudine, prima di tutto di Oscar ma anche di André che si sta pian piano adattandosi ad una situazione del tutto diversa rispetto a quella precedente. Credo però che l'uomo sia nato già dal principio per essere un nobile, però di alti ideali. Gli mancava solamente il titolo ufficiale infatti, come lo hai ben caratterizzato, non sta facendo troppa fatica ad essere passato ad una diversa condizione. André inoltre ha trovato una piacevole compagnia, una persona interessante mentre mi dispiace che Oscar si relazioni con Diane per certi aspetti, per i problemi che ha questa giovane fanciulla. Come hai detto nelle note finali vi è meno azione, avendo più introspezione in questi capitoli ed è bella l'alternanza. In tutto questo abbiamo anche Victor ad arricchire la trama. La cosa che mi piace quando rispondi alle recensioni sono le domande che poni sempre alla fine, per stimolare ancor di più riguardo quanto letto e riguardo cosa accadrà. Un saluto. :)
(Recensione modificata il 28/07/2020 - 10:01 am)

Recensore Master
25/06/20, ore 11:28

Oscar come Dante. Ha usato Fersen per non vedere con occhi nuovi André e il suo amore struggente e impossibile.
Diane non è una presenza molto positiva a palazzo, la differenza con Rosalie è più che evidente.
André si rende conto, per la prima volta, delle differenze tra essere ricco e povero. Ora disprezzato da chi ha meno di lui, per quanti sforzi faccia per essere sempre di aiuto.
Girodel fa una tenerezza infinita. E alla fine cede al richiamo dell'amore e ritorna da lei per dichiararsi.
Un capitolo introspettivo molto bello.

Recensore Junior
13/04/20, ore 20:52

Questo è a tutti gli effetti e come da titolo il capitolo della morsa della solitudine!
Sono sole Oscar e Diane che si destreggiano in improbabili lezioni a base di storia e di Dante e, se la seconda proprio non riesce a farsi apprezzare ed è soltanto la pallida ombra dell'ormai mitizzata Rosalie, ha almeno il merito di svelare ad Oscar tutte le sue ipocrisie e quel particolare ed insidioso gioco di schermi che già in passato aveva interessato Dante, Beatrice e la dama della chiesa.
Solo e derelitto è André che, pur immerso nel lavoro e nella sua nuova esistenza, non lesina spazio alle riflessioni che gli mostrano come la vita del nobile non è fatta soltanto di fasti, ma anche di invidie e di strumentalizzazioni da parte di chi ne ricerca la vicinanza per vivere di trofei e di luce riflessa. In questa solitudine quieta e malinconica, André fa il suo secondo incontro, anche questa volta nel bosco, fra cesti di funghi e cani festosi, con la bella marchesina de Saint Quentin, a sua volta vittima della solitudine, da quando le morì il giovane fidanzato, molto rimpianto e mai rimpiazzato, che l'amava, ma non abbastanza da non anteporle una guerra lontana migliaia di miglia da casa e che non gli apparteneva.
Sempre più solo è Girodelle che non sa scegliere fra le ragioni del cuore e quelle del casato. Rimpiange il suo amore perduto, ma non sa affrancarsi dall'ombra ingombrante di un padre - patriarca - padrone (erano altri tempi) che non vuole accogliere in casa una nobile pezzente. Ma è proprio in seguito all'ennesima missione sabotata dall'ineffabile spia che Girodelle mangia le caldarroste insieme ad Oscar e si rispecchia nella solitudine di lei. Tetra e malinconica, la dolente soldatessa deve fare un effetto spropositato su Girodelle che si decide a passare il guado ed a sfidare il tirannico ed impossibile padre. Raggiunge Chambord e trova la sua dama anch'ella preda della fatidica morsa, quasi precocemente invecchiata ed ormai rassegnata al suo status di zitella con pochi mezzi. Almeno per loro due, è amore senza fine!
I miei complimenti più sinceri!

Recensore Master
28/10/19, ore 06:43

La scena delle castagne è bellissima!
Tutti soffrono di solitudine, finalmente l'algido comandante sente la mancanza del suo amico d'infanzia.
Mi piace tantissimo Andrè nel ruolo di conte; sarebbe ora che Oscar cominci a riordinare i suoi sentimenti e a capire che, finalmente, Andrè è l'uomo della sua vita!

Recensore Master
28/08/19, ore 21:57

E così vediamo i cani di André! Gli piacerebbe Snoopy? S'è scelto un cane di buonsenso e sotto le righe, ne è conscio?

Diane non sembra completamente scema - Dante non vuole mettere in imbarazzo Beatrice ma se ne frega degli imbarazzi eventuali della Donna dello Schermo... chissà se Fersen si sentiva perseguitato dall'affetto di Oscar? Per fortuna che non scriveva letterine d'amore, ma si limitava a qualche sorriso austero come Brienne di Tarth e a qualche piantarello davanti ad una fontana.

Soprattutto Diane sfiora una verità che riguarda Oscar ma soprattutto lei, le illusioni, la vita come ce la raccontiamo per renderla sopportabile o comoda.
Oscar ha di che riflettere.
Diane non lo so - stai tratteggiando una persona con un carattere molto preciso, che non è necessario ci piaccia e in effetti piace poco, però ad una ragazza che avesse tentato un suicidio noi cercheremmo di proporre una terapia, mentre Diane ha solo un fratello che pensa che la soluzione sia il matrimonio con uno tranquillo, che, incidentalmente è anche diventato Conte. Oscar le ha proposto una sistemazione temporanea pensando di rieducarla, ma a che titolo non si sa e, soprattutto, non si sa se quanto scelto è la cosa giusta per Diane - ma davvero la sorella di Alain desidera fare la spadaccina? Mi chiedo come mi sentirei io se ad un certo punto qualcuno decidesse che per migliorare la mia vita devo mettermi a fare kite surf e guardare le partita del campionato di calcio venezuelano. E poi mi giudicasse paragonandomi ad un'altra ragazza mai conosciuta e di cui non so nulla e che non ha niente in comune con me. Non finirebbe molto bene, la faccenda, temo.

Anche André ha iniziato un suo percorso: prima era l'Uomo Invisibile accanto alla Fusta di Versailles e sta sperimentando gli effetti della piaggeria e il fastidio degli esser umani che vogliono qualcosa da te. Già il poeta era stato un bell'antipasto.
E' interessante perché è per la prima volta nei panni di Oscar, e più di Oscar: cosa organizzasse Oscar non si sa molto bene, anche perché era dentro una struttura gerarchica rigida. A lui tocca gestire un gruppo di lavoro eterogeneo per uno scopo misurabile e che avrà delle conseguenze su di lui - se le terre rendono, il castello viene rimesso a posto senza ridurlo sul lastrico e qualcosa mette da parte, direi che può sopravvivere, ma se le terre non rendono e il castello si rivela un pozzo senza fondo l'infelicità è lì dietro l'angolo.

Girodel sembra invece prossimo alla tossicodipendenza. Gli piace la Chambord? E perché non se la è presa? Ormai è uno zitellone, come del resto Oscar e André.
Ma lo sai nel 1789 c'erano 28 milioni di Francesi e ben 11 milioni erano sotto i 19 anni?
Almeno questo è quello che dice un libro che sto leggendo...
Quei tre dovevano sentirsi vecchi e malinconici e avrebbero dovuto cominciare a fare i conti... sono ancora lì che si preoccupano del permesso del papà, delle convenzioni e nel frattempo il mondo freme per una rivoluzione... il gap generazionale è alle porte!
Comunque carini che si mangiano le caldarroste!

Il cavallo è di Girodelle? non so che pensare... da un lato verrebbe da dire di , s'è mangiato le caldarroste, ha guardato oscar tutta malinconica e ha detto eccheccazzi, ma in francese e in modo raffinato.
Dall'altro con questa storia non si sa cosa potrebbe accade e potrebbe essere pure il cugino di Girodelle, che ha abbassato l'asticella delle sue pretese.

Recensore Master
07/08/19, ore 19:22

Perfetta la descrizione della torre del falsario.
Oscar sembra avvertire la solitudine.
L'introduzione con Dante è epica.
La Marchesa non vuole proprio altre relazioni.
Oscar ammette che Andrè gli manca.
Anche Diane sembra soffrire la solitudine.
Bella la scena delle castagne.
La solitudine di Oscar è conseguenza delle sue scelte.

Recensore Junior
27/07/19, ore 17:31

Complimenti carissima Agrifoglio sono ammirata dall'inserimento della Vita Nuova di Dante all'interno della tua bella storia e dal concetto di donna schermo applicato al rapporto Oscar-André-Fersen! Sono ammirata anche dalla descrizione della torre del falsario e dal pezzo di bravura dove Oscar e Girodelle arrostiscono le castagne e lui si rispecchia nella solitudine di lei e si decide a saltare il fosso. Perché di solitudine parla questo magnifico capitolo la solitudine di Diane prigioniera dei suoi fantasmi e poco integrata nel nuovo ambiente La solitudine di Oscar inaridita senza Andrè. La solitudine di Andrè che si rende conto che essere nobile non è solo oro che riluce e a cui manca Oscar. La solitudine di mademoiselle de Saint Quentin che ha perso il fidanzato in giovane età e che non si è rifatta una vita per stare dietro al fratello. La solitudine di Girodelle che ha trovato una donna che potrebbe ricambiarlo ma che teme la reazione paterna e la solitudine di mademoiselle de Chambord che vive rassegnata pensando di avere perso l'ultimo treno della sua vita. Per questi ultimi due le cose si sono messe bene ma temo il formarsi di un'altra coppia....... Complimenti vivissimi cara Agrifoglio ma per favore non sbagliare le coppie....... Possibile che non ci sia qualcuno eccettuato André in grazia di Dio per la damigella di Lille?

Recensore Master
14/11/18, ore 14:24

Inizio a perdere colpi... ero convinta di aver recensito! Ad ogni modo, eccomi a commentare un capitolo che, sebbene ancora interlocutorio, rappresenta un punto di svolta per due personaggi che mai come in questo momento hanno avuto tanto in comune, ossia Oscar e Girodelle. Entrambi, infatti, assai più di André (comunque assorbito dai problemi della sua nuova vita e forse anche dal fascino della bella Victoire), sembrerebbero avvertire i morsi della solitudine.
Oscar, in particolare, è in piena crisi mistica😂. Complice Dante e anche un po' Diane, ecco che nelle sue cupe riflessioni torna la teoria già incontrata nella tua opera prima, sulle recondite cause della sua infatuazione per Fersen, insieme a un profondo senso di colpa per aver egoisticamente tenuto André al laccio. Siamo ancora lontani dalla consapevolezza di esserne innamorata, ma è già tanto... per il momento si è resa conto che Diane non è Rosalie e la cosa non contribuisce a migliorarle l'umore😉.
Victor invece è ormai consapevole del suo amore e proprio di fronte all'infelicità di Oscar, in cui si rispecchia, si decide a dichiararsi, mettendo fine alla rassegnata solitudine della sua bella e ovviamente alla propria. A questo proposito, mi è molto piaciuta la parte che vede protagonisti lui e mademoiselle Chambord, è il vero vento di primavera che finisce per alleggerire un capitolo altrimenti cupo e malinconico, in cui comunque resta sullo sfondo una domanda: chi è la spia al soldo dei perfidi duchi?
In attesa di scoprirlo... a stasera!
Silvia
(Recensione modificata il 14/11/2018 - 02:27 pm)

Recensore Master
13/11/18, ore 10:31

Ciao cara,
il tempo è tiranno....ho letto e non ho avuto il tempo di scrivere un degno commento. Mi rimetto alla tua bontà....
Certo, scrivi benissimo,  e questo ormai è assodato. Ammetto, preferisco i capitoli più "veloci", ma hai uno stile molto curato, che permette di leggere anche passi più tranquilli.
Sei davvero brava.
Adesso aspetto il prossimo!
A presto!

Recensore Junior
13/11/18, ore 00:51

Ciao Agrifoglio,
ho cominciato a leggere la tua storia da un pò e la trovo sempre più appassionante. Volevo farti i miei complimenti.
Sono curiosa di vedere l'evolversi degli eventi. Sono interessanti i tuoi nuovi personaggi e questo tuo André nelle vesti del Conte de Lille mi piace molto. A presto.
Eledhwen71

Nuovo recensore
11/11/18, ore 17:52

Ciao Agrifoglio,
sono stato all'estero per un pò.. torno  e trovo una storia in piena rivoluzione!
L'introduzione con Dante è stata la molla che mi ha spinto a scriverti adesso, non volevo perdere l'occasione di dirti che sei un genio :-) diversamente avrei aspettato una maggiore lucidità quando non fossi più stato preda del fuso orario.

Anche se fatico ad assorbire tutti insieme i cambiamenti che stai introducendo a partire dal 15 agosto, la storia "prende" e comincio buttando giù i pensieri a gruppi, senza cercare una faticosa struttura che li tenga insieme.. (poi se ne avrò la forza cancellerò qs frasi unendo il tutto con un filo logico).

Per quanto riguarda le motivazioni che metti alla base dei comportamenti di Oscar e di Andrè.. mi sento più vicino ad altri recensori ma già lo si sapeva da "Scorre la Senna".. per cui non mi inoltro nelle differenze di vedute e mi lascio guidare dalla tua fantasia.
Prima parto dal particolare, Oscar e Andrè e la loro (non) relazione.
Hanno condiviso ben poco in qs storia, apparentemente hai sciolto il loro legame ed ognuno sta maturando separatamente.. un pò mi dispiace ma non saprei dire, potrebbe anche essere che quel legame tu l'abbia solo allentato come un elastico che li riavvicinerà per far fronte al finale.
Dipenderà anche qui sempre dalle scelte di Oscar? Vero è che quello che mi sembra abbia fatto più strada sia Andrè, ma potrebbe girare in cerchio.
Siamo a Novembre e tra poco ci sarà un compleanno, ci vuole un incontro-evento chiarificatore!
Certo che se anche Oscar si specchiasse nel "nuovo" Girodelle..

Veniamo poi al quadro d'insieme.. la Rivoluzione è alle porte e loro sono ancora più liberi di scegliere che nell'anime.. anche se più "Ancient regime" di cosi :-)
Come gestirai la cosa?
Se Rivoluzione sarà, allora non vedo come le possano sopravvivere, 
L'unica speranza pensavo fosse un governo più ispirato, per una transizione all'inglese.. qualcosa in effetti in tal senso l'hai  messo, ma non so se gradirei.

Complimenti!! è un piacere leggerti pur con un cruccio.. ancora non ho capito se preferisco le tue parti di azione o quelle di introspezione.. mentre trovo per i miei gusti un pò pesanti quelle descrittive, in particolare dei vestiti. Non è una critica, solo un naturale punto di vista maschile ;-)
"Ci" leggiamo mercoledi!

Recensore Veterano
09/11/18, ore 17:32

Da chi vogliamo cominciare? Dai beagle? Velvet e Storm sono due nomi azzeccatissimi 😆😆😆

Delinei molto bene la solitudine dei personaggi. André e Oscar primi fra tutti ma anche gli altri personaggi. La Marchesa con la perdita del fidanzato che non ha voluto altre relazioni. Girodel che si è sentito lontano da Leontine (adesso che ci penso è anche lei una leonessa di Francia per caso?). Di questi solo Girodel e Leontine sembrano ripercorrere la felicità. Anche per la Marchesa sembra arrivato il tempo di riprovare a essere felice. Non voglio parlare di Diane. Se possibile questo personaggio mi piace meno del Duca... 😐

E per Oscar e André? La cosa sembra lontana perché hanno visto Matelda e per loro l'amore dev'essere tormentato. E noi ci tormenteremo con il dubbio se mai potranno amarsi.

Recensore Master
09/11/18, ore 08:45

Oscar alla fine ha dovuto ammettere almeno con se stessa che Andrè le manca, che il suo cuore avrebbe potuto ricambiare quel sentimento ma è talmente chiusa dentro di sé, nelle sue paure , nella non accettare di sé stessa , come hai ben sottolineato non essere stata accettata alla nascita, ha ben influito su di lei. Fa tenerezza questa Oscar che cerca disperatamente di non pensare, di non sentire tutto il suo dolore, la sua solitudine, e commette un errore dietro all'altro.
Mi piace molto la visione che hai di Rosalie e Diane. La prima nonostante il fiume di lacrime ha sempre reagito, è stata capace di dire non ad un'esistenza agiata pur di non sposare un vecchio. Diane è la fragilità fatta persona. Il suo suicidio è molto giapponese, in Francia nel settecento non ci di suicidava per questo, essere sepolti in terra sconsacrata era una condanna per sé e per la propria famiglia, ci si chiudeva in convento.
La solitudine di Oscar è la molla che porta Victor ha prendere una decisione drastica, sceglie il cuore e non la famiglia, il rango, chissà cosa capiterà, ma un po' di felicità se la merita lui e la presenza gentile della sua dama.
Andrè lavora, viaggia , cammina e dopo qualche disavventura incontra una donna con un titolo, capace di difendersi e soprattutto capace di leggerli il cuore, chissà che non possa fare breccia in lui. Aspetto con ansia il prossimo capitolo visto che hai pronunciato fuochi di artificio.

Recensore Master
08/11/18, ore 22:47

Davvero sempre interessantissima questa trama e la sua evoluzione, che mi piace sempre molto. Il capitolo precedente è stato a suo modo esilarante. Qui la solitudine non pare un problema solo di Oscar, ma un po' di tutti i personaggi coinvolti, André, Girodelle, pure la piccola Diane che non si adatta del tutto alla nuova situazione, non tutti sono camaleonti capaci di cavalcare l'onda. Condivido la considerazione su Oscar, nascosta dietro uno schermo, (e l'amore per Fersen come un alibi bello e buono, per non vedere André e quello che effettivamente rappresentava) un po' meno la motivazione che stava dietro a questo paravento; anche se sicuramente per lei non è mai stato facile trovare un proprio equilibrio, non credo che tendesse a mitizzare se stessa, non vedo tutta questa ambizione in Oscar, o peggio presunzione. Il problema di dovere essere un soldato perfetto, forse era più bisogno di trovare una sua collocazione come persona, e in quanto tale, essere compresa e magari amata da un padre che voleva un figlio maschio... ma è una mia interpretazione... poi, certo a Oscar piaceva la sua vita e la libertà che essa dava.
Mi è piaciuto molto come hai messo Andrè nella condizione di ribaltare il suo punto di vista; da padrone la sua visuale cambia, ma l'esperienza accumulata come sottoposto gli permette di giudicare con obiettività la realtà che vede, e di non farsi ingannare, prima dalla nobildonna che vede in lui un buon partito per la figlia, e poi dall'invidia che potrebbe circondarlo... e adesso compare questa Marchesina, piuttosto volitiva e indipendente che nel temperamento mi ricorda un po' Oscar, (la storia del fidanzato partito per la guerra e mai tornato, mi pare emblematica e forse non è casuale).
Oscar e Girodelle che mangiano castagne insieme per un momento mi hanno dato da pensare... poi mi ribalti completamente il finale, e ammetto che mi ha fatto piacere vedere Girodelle correre dalla sua innamorata, mi sarebbe dispiaciuto vederlo solo soletto.
Temo che non vedrò Oscar correre a Lille, o sì?
Di nuovo complimenti.

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