Recensioni per
L'albero di ciliegio della signora Venturina
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/03/20, ore 19:45

Ecco, lo sapevo che avrei pianto, l'avevo previsto già dal capitolo precedente.
Questa terza parte è stata un agglomerato puro di tristezza; non fraintendermi, è un complimento! So che può suonare strano, ma lo è. Adoro il genere drammatico e, soprattutto, adoro il genere drammatico ben fatto. Non tutti sono in grado di trasmettere, tramite parole, emozioni e sensazioni; ma tu, come ti ho già detto, ci riesci benissimo :)
Ho adorato l'incontro con la signora Evelina Poggi e come, grazie a Livietta, sia riuscita a ritrovare il sorriso e dei ricordi perduti in quelli che si sono poi rivelati gli ultimi giorni della sua vita. Mi sono sentita vicina, ancora una volta, alla Livietta e alle sue preoccupazioni. Infine non ho nulla da aggiungere per quanto riguarda la parte del gattile per umani... Quelle sono state le righe più difficili da leggere perché, purtroppo, ciò che hai scritto sui posti come quello e delle gente che ci lavora è vero. Qui un'altra tristezza mi ha assalita: non solo quella dedicata (positivamente) alla storia, ma anche quella riservata alla realtà dei fatti a cui ti sei ispirato.
E niente, sei bravissimo! Ma questo la sapevi già ;)

Recensore Master
01/01/20, ore 18:49

Cap, però sei sleale...:( lo credo che si salva, Mozzicone, non solo me l'hai detto, ma ora è al caldo e in salvo nelle braccia di Fratellone, ma stava pure per morire di fame e freddo e io stavo per piangere tutte le mie lacrime, perchè mi sono così immedesimata che mi ero scordata la tua promessa! Questo è il potere della tua narrazione, anzi, narrativa. perchè fin dall'inizio - gli haiku, il gatto aranciato, il legame con la donna da salvare - non ho potuto non trovare un parallelo con la mia storia di gatti. Solo che la tua è un romanzo, la mia la favoletta della buona notte D:
Ti raccomando sempre più il copyright, perchè questa, un po' ampliata, è davvero la base di un libro, e non che non sia incredibilmente meritevole quello che hai detto la volta scorsa, ma perchè dare certi regali ai ladri? Tornando al capitolo: qui credo ci sia il picco della discesa agli inferi. La povera signora definita "il femore"mi ha ricordato perchè trovo i cimiteri molto più augurabili delgi ospedali. Si diventa numeretti, quelli del letto dove si perde la dignità di essere umani e si "sta qui per stare male".Una vera risposta data alla sottoscritta. E - camibiando scena - tutti quei poveri vecchini che giustamente vedono nel gattino l'unica fonte di gioia? già lo è in sè, chiaro, ma poi li è direttamente il sole che sorge. Mozzicone aveva trovato una sua dimensione, quando una becera cretina zozza gli da del topo, Un grosso TOPO? ma sei cieca del tutto? sei pazza? perchè vivi?mai offesa fu più grave, e il risultato più deleterio.
ora è fuori, disperato perchè non può più essere l'Animale da Protezione (ti prego, ti prego, lo voglio io!)in condizioi terribili e si rannicchia per morire. Avevo iniziato a leggere ma sono dovuta uscire per dare un occhio ai miei randagi dopo i botti di capodanno: tutto bene! =*-*=
anche la descrizione della traccia da seguire, il profumo che si perde nell'odore forte, fastidioso e nel contempo senza personalità della città è incredibile. Anzi, malgrado la minore emotività è il passaggio di scrittura più ben costruito
la storia di Fratellone e la sua chiatarra... posso dire magica? mi tiene col fiato sospeso. ora manca poco, di sicuro farà ciao-ciao alla sua bella famiglia del Mulino Borghese, e senza mezzi andrà a finire acantare per strada, angelo inatteso e male in arnese, ma con la compagnia migliore del mondo. sto segretamente sognando un finale proprio rosa, ma non parlo per scaramanzia!
baci accorati,
Setsy

Recensore Master
29/12/18, ore 21:14

rendi lieve anche in triste luogo derelitto, la cd casa di riposo, e le avventure del micio continuano..

Recensore Master
10/12/18, ore 19:54

Davvero toccante la ricerca del gatto, e davvero poetico il modo in cui è descritto il suo universo di odori.
Quanto all'ambiente dell'ospizio ... sai, io faccio volontariato in un gruppo che si occupa proprio di far visita agli anziani nelle case di riposo, e posso dire che che purtroppo ci hai preso: la stragrande maggioranza degli ospiti è in sedia a rotelle, quasi tutti stanno parcheggiati davanti ai televisori con trasmissioni banali, il massimo della letteratura che gira sono le riviste di gossip.
L'umore generale? Una delle mie prime conversazioni con uno di questi anziani è partita con "Buonasera, come sta?" "Eh, mi hanno portato qui a morire", e lì non sai più cosa rispondere, perchè sai che dovresti rassicurarlo in qualche modo, ma pensi che abbia assolutamente ragione.
Ogni tanto un parente si vede, ma a giudicare da come reagiscono alle nostre visite che manco fossimo messi celesti, non mi sembra che compagnia dall'esterno sia molto frequente. E tieni presente che sto parlando di un ospizio molto più pulito e con personale più decente di quanto hai descritto!
Finora non abbiamo visto gatti, ma una visita di un essere come Garibaldi sarebbe davvero fenomenale.
E qui mi ricollego alla parte di Livietta con la sua musica: pare che quel gruppo, prima che mi ci unissi io, si facesse musica, ma l'unico chitarramunito se n'è andato, ci si è dovuti limitare a due chiacchiere, e da allora gli anziani non fanno che richiederci insistentemente di riprendere a suonare. Quindi sì, direi che ci hai preso anche sul potere della musica.
E la scena della morte del 'femore' Poggi poi diventato Evelina, è qualcosa di fenomenale.
Davvero, complimenti per questo capitolo bellissimo, che riesce a esprimere cose assolutamente realistiche con una poesia eccezionale. Ottimo lavoro!

Recensore Master
10/12/18, ore 03:01

povero micio, scacciato da tutti e dalla sua casa ormai vuota, che tristezza....
un premio per le descrizioni più accurate e belle ti andrebbe dato però, sono davvero dei piccoli quadri dipinti!
l'odore di vaniglia della signora che aleggia da seguire sembra una fiaba (tipo quelle di pollicino iihihihi) ma incredibilmente dopo mille peripezie il gatto ritrova la sua padrona. effettivamente quel gattile per anziani umani non è bello ne piacevole.... non che le case di riposo siano tutte così magari anzi, ma in effetti questa descrizione mette tristezza, così come la descrizione del personale di questa struttura (😱) e le reazioni degli anziani, affamati di affetto e novità più che di cibo.
peccato aver rovinato tutto facendosi scacciare ingenuamente dormendo sopra una delle ospiti della struttura... un genio proprio gatto... in inverno nemmeno quelli col pelo fitto dovrebbero stare fuori a dormire di gatti, e infatti questo stava per morire assiderato MA viene salvato in extremis pare!

nel mentre il fratellone ha scoperto quella che frse è la sua vera dote, e che anche se non può più far emozionare salendo su una pedana per darsi alle acrobazie, può trovare lo stesso conforto e dare emozioni anche con la sua voce, affatto impedita da quel suo aspetto "strano". e infatti uan volta che lo ha capito e ce s è accorta di quanto sa benefico per se e per moltì la sua musica va per i reparti a suonare e rendere un po' di sollievo ai malati. la storia della femore poggi è triste assai, il classico esempio che non sempre ciò che può sembrare semplice e facile si risolve in altrettanto facile maniera e senza guai....
alla prossima, attendo il proseguo!
Nala

Recensore Junior
08/12/18, ore 14:53

Buongiorno!
Ho letto una delle storie più particolari su EFP, mi sono sentita in dovere di recensirla appena trovato un po' di tempo. Dopotutto ho sempre apprezzato l'originalità, essendo di natura una persona piuttosto ordinaria. Innanzitutto, devo fare un plauso al tuo stile di scrittura: non è da molti avere una dote tanto sviluppata, quindi ti faccio i miei complimenti più sinceri. Spero di cuore di trovare presto un proseguo a questa storia, che mi ha rapito il cuore.
Con sincera ammirazione,
F.

Recensore Master
08/12/18, ore 12:47

Ciao carissimo^^
tu hai una dote rara: riesci a rendere poetiche anche cose schifose, miserabili, tristi e dolorose. Riesci a mostrarci un ospizio per anziani, che è una cosa di una tristezza incommensurabile, come un luogo misterioso, nel quale nonostante tutto è annidato un profumo di vaniglia, che si coglie sotto il puzzo dell'umanità dolente che il luogo ospita.

Il tuo gatto, saggio e tranquillo, è un occhio sugli eventi in grado di non farsi ingannare, ma anche di mantenere la capacità di cogliere la poesia delle cose.
La Livietta è un altro esempio di come riesci a rendere poetici anche i trapassi, le gangrene, i reparti intasati e le procedure sanitarie. Ci mostri questa persona sgraziata, scontenta di sé, che non ha ancora ben trovato né un suo ruolo né un suo sesso ben definito, laddove esso di solito è la prima cosa che definisce e forma la personalità. Eppure, questa creatura indefinita trova una sua dimensione nella musica e nella sua capacità di alleviare e consolare.
Come sempre complimenti, sai trasportare il lettore in un mondo fatato.

Recensore Master
06/12/18, ore 12:32

Innanzitutto, congratulazioni per la vittoria al contest. Te la sei strameritata.

E veniamo al capitolo odierno. Anche qui continua l'atmosfera amara degli scorsi due capitoli. Il povero micio ha perso la sua padrona e viene pure cacciato di casa, inizialmente senza nessuno che se ne curi. Tuttavia, dopo un po' riesce a ritrovare la sua padrona. La quale, al contrario delle mie previsioni iniziali, è viva e vegeta, ed è ricoverata in un ospizio. Qui il felino riesce per un po' a fare da animale da compagnia anche agli altri anziani ricoverati, poi però è costretto a scappare. E proprio quando sembra che stia per diventare un surgelato, ecco che arriva una mano caritatevole che lo prende e lo mette al caldo. Speriamo almeno che si tratti di una brava persona.

In quanto al Fratellone/Livietta, a lei le cose vanno un po' meglio. Per passare il tempo, inizia a dedicarsi alla chitarra, e grazie a questo nuovo passatempo riesce a donare un po' di gioia a una vecchietta ricoverata in ospedale con lei. Almeno qualcuno felice c'è, grazie a lei.

Al prossimo capitolo!