V Classificato per il Contest "L'Amore, quello vero..." - La guardiana della famiglia di yonoi.
Grammatica: 10/10
Non ho molto da dire, la storia non presenta errori evidenti ed anche l’utilizzo della punteggiatura è ineccepibile.
Stile e sintassi: 9.5/10
Ho davvero amato il tuo stile, hai una prosa davvero pazzesca. Hai reso il tono della storia aulico e ben preciso per i fatti che sei andato a raccontare. L’unico appunto che mi sento di farti, vi sono alcune scene dove a volte la descrizione minuziosa oscura parte della vicenda che vai a raccontare – è un mio punto di vista, chiaramente. Ad ogni modo, bravissimo.
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Mi sono piaciuti tutti, indistintamente, ma andiamo per gradi.
Alberto Vittorio. Un personaggio storico che reca di per sé le fattezze di un uomo misterioso ed ostile alla pubblica comprensione, tant’è che anche nella tua storia la sua vita si conclude con un grande punto interrogativo. Era buono? Era cattivo? Hai descritto la vicenda come avrebbe fatto Verga: hai lasciato perdere il narratore onnisciente e hai dato voce ai dimenticati, che in questo caso sono il popolino. Per cui, dal punto di vista del volgo, Alberto Vittorio rimane un personaggio controverso, con i suoi lunatici pettegolezzi e la sua aura di persona – se vogliamo – inetta, poco consona al trono. Un personaggio ambivalente, timido e introverso, ma che nell’opinione pubblica diviene subito sintomo di stravaganza e incompetenza. Un uomo, prima di un sovrano, che si riscopre dall’animo poetesco e privo di qualsiasi attitudine al comando: dapprima un giovane bimbo con lo sguardo trasognato ed assente, poi uno studentello fanatico di letture soprannaturali, poi un uomo dall’aspetto decaduto, che trascina con sé la malinconica e la nostalgia di una vita vissuta poco serenamente, vittima costante di voci e maldicenze.
“[…] perché persino la parola di gente sconosciuta, di volgari ricattatori, valeva più della mia agli occhi di mio padre”. È forse stata l’unica frase in cui sono riuscita a percepire qualcosa di diverso nell’atteggiamento costantemente passivo del protagonista: è sarcasmo, è frustrazione, forse anche rabbia. Un punto in cui si riesce chiaramente ad evincere il contrasto continuo tra un padre ed un figlio che non si è sentito accettato, a causa della sua natura apparentemente indolente. Anche sul finale, la serenità con cui ha capito di star per morire mi ha profondamente colpita. Sono rimasta davvero sorpresa di questo personaggio così controverso, ed è stato grazie a te se un simile carattere ha potuto prendere vita.
Il principe Giorgio e Mary di Teck. Anche qui, gran bei personaggi, per un istante mi sono parsi il Paolo e Francesca della situazione. Hai descritto il loro avvicinamento in maniera molto graduale, e per un istante questo bizzarro triangolo formatosi tra la donna e i due fratelli mi è parso come una sottile e implicita rivalità tra i due uomini. A volte l’atteggiamento allegro e spensierato di Mary nel primo e nel secondo capitolo fa persino sorridere, salvo poi riscoprire in lei un cambiamento dovuto all’improvvisa posizione che ricopre: è una donna innamorata del fascino impacciato dell’uomo che ha sposato, ma è anche colei che sembra fare le veci di un uomo che non ha la capacità di regnare, e che si riscopre vicina a Giorgio per rifuggire quel sentimento che l’allontana da Eddy e contemporaneamente la lega a lui ancora di più. Anche il tuo modo di descrivere la sua razionalità con poche efficaci frasi la rende indubbiamente un personaggio molto affascinante, così come Giorgio, che dal primo capitolo lo ritroviamo un pigro bambino svogliato, salvo poi vederlo sbocciare come un uomo estroverso e sicuro di sé, acclamato dal popolo come il degno erede della Corona, in netto contrasto col fratello che è rimasto com’era, nella sua indole pacifica e incapace d’imporsi come figura salda e degna di governare.
Anche la Regina Vittoria, in quegli spezzoni di vita quotidiana, mi è parsa come una guida davvero eccezionale. Una donna controcorrente, che vede nel nipote la caratteristiche di un uomo dotato di una squisita bontà. Capisce che non è nato per essere un grande condottiero, ma per essere un re buono. E forse è davvero l’unica ad amarlo fino alla fine, per quello che è, per la sua natura pacifica e quieta, lontana dal fulgore e dallo splendore della corte.
Il personaggio di Georgina, invece, mi ha procurato talmente tante emozioni che non saprei descriverle tutte per bene: mi ha resa inquieta, mi ha fatto tenerezza, mi ha messo paura. Insomma, un personaggio che rimane avvolto nel pensiero fino alla fine e di cui si perdono le tracce. È come se lei stessa fosse un fantasma frutto della mente di Alberto Vittorio, e richiama in sé le fattezze di quei racconti tanto amati da Poe nei suoi racconti, in un limbo tra mistero e soprannaturale che – spesso e volentieri – ritorna come tema corrente all’interno dell’intera storia.
Bravo, insomma. Non ho altro da dirti.
Attinenza alla citazione: 10/15
Dunque, passo a spiegare. La citazione è presente, e ricorre anche più di una volta. Tuttavia, ciò che mi ha lasciato un po’ di dubbi è proprio la tematica principale sui cui il contest verte: l’amore. L’amore che May prova per Alberto Vittorio è reale, lo si nota. Persino quando parte del suo cuore sembra legarsi a Giorgio, non abbandona mai l’amato consorte, il primo che ha suscitato in lei questo sentimento. Eppure, la storia sembra approfondire l’introspezione dei due personaggi senza mai legarli davvero. A giudicare l’opera nel suo complesso, mi sembra che la citazione sia solo parte integrante della storia, senza che sia davvero il filo conduttore della narrazione. Come dire, è una frase che il principe rammenta alla sua amata, ma non costituisce uno dei capisaldi della trama.
Gradimento personale: 4/5
Indubbiamente mi è piaciuta. È una storia scritta molto bene, pensata adeguatamente e con dei personaggi veri, nel senso letterale del termine. Non hai descritto degli uomini di potere, ma semplicemente degli uomini, con i loro difetti, le loro debolezze e i loro dubbi. Insomma, mi ha davvero entusiasmato. Bravissimo.
TOTALE: 43/50 |